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CRAZEOLOGY

Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"

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ADDIO FIAT, LA FESTA ? FINITA ? MARPIONNE: SOPRAVVIVER? SOLO CHI PRODUCE PI? DI 5 MILIONI E MEZZO DI AUTO ALL?ANNO - TARGET OGGI RAGGIUNTO SOLO DA GM, TOYOTA, FORD, VOLKSWAGEN E RENAULT-NISSAN ? FIAT BIVIO: O SI FONDE O MUORE?

Sole 24 Ore.it

Sopravviver? solo chi produce pi? di cinque milioni e mezzo di auto all'anno. Lo ha dichiarato Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, in un'intervista pubblicata oggi sul quindicinale dell'industria dell'auto "Automotive News Europe". Questo target oggi ? raggiunto solo da General Motors, Toyota, Ford, Volkswagen e Renault-Nissan.

Secondo il numero uno della Fiat, la crisi porter? ad una forte ristrutturazione del mercato dell'auto perch? ?non pu? continuare ad andare avanti come in passato: l'indipendenza in questo settore non ? pi? sostenibile?. La parola d'ordine ? concentrazione: ?La nostra strategia delle alleanze industriali mirate era un metodo per arrivare a un certo tipo di aggregazione. - spiega Marchionne - Ma vista la situazione dei mercati e quel che ci aspetta in futuro, quanto fatto finora non basta?.

Secondo l'amministratore delegato della Fiat ?tra due anni potrebbero restare solo sei grandi produttori: uno statunitense, uno tedesco, uno franco-giapponese con una possibile ramificazione negli Usa, uno in Giappone, uno in Cina,e infine resterebbe lo spazio per un altro soggetto europeo?. Stando all'ipotesi, la casa torinese potrebbe trovare spazio proprio in questa combinazione europea che potrebbe includere anche attori non europei. Tra i possibili candidati per la costituzione del "sesto" grande gruppo globale ci sono la Bmw e Daimler Benz.

?Se ci? non avverr? - ha affermato Marchionne - i mercati finanziari reagiranno con tolleranza zero. Dobbiamo quindi sederci intorno a un tavolo e riconoscere che la festa ? finita. Non tutti gli attuali protagonisti del settore ce la faranno a sopravvivere?. Le parole di Marchionne sono in linea con quelle rilasciate da John Elkann in un'intervista al Sole 24 Ore: ? Stiamo attraversando una crisi epocale da cui il mondo dell'automobile uscir? radicalmente mutato, e Fiat potrebbe giocare un ruolo nel suo consolidamento?.

Intanto il top manager del Lingotto sta lavorando per mettere al sicuro il gruppo Fiat Group Automobiles dalle conseguenze della crisi: ? Sto tirando i freni su tutto, sto tirando i freni su nuovi modelli il cui sviluppo non ? ancora arrivato all'80% o al 90% - ha spiegato Marchionne - La nuova Alfa 147 uscir?, questo ? sicuro, ma se mi chiedete se investir? in un nuovo Suv per l'Alfa la risposta ? no?

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-1876.htm

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Ancora una volta, anche se a distanza di pochi anni, si dimostra la lungimiranza del dott. Umberto Agnelli.

La sua strategia, rilanciare il marchio fiat per poi cedere l' azienda, ? la strada che prospettano velatamente gli eredi dell'avvocato pur parlando di fusioni e partnership.

Il nipote e lo ziastro......bleh!!

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Ancora una volta, anche se a distanza di pochi anni, si dimostra la lungimiranza del dott. Umberto Agnelli.

La sua strategia, rilanciare il marchio fiat per poi cedere l' azienda, ? la strada che prospettano velatamente gli eredi dell'avvocato pur parlando di fusioni e partnership.

Il nipote e lo ziastro......bleh!!

Fiat. Per gli Agnelli l'Auto ? in vendita

mercoled? 10 dicembre 2008 - 10:10

http://www.ilnuovomercato.it/newsmanager/s...32&zoneid=1

Gli Agnelli aprono le porte ad una possibile cessione della divisione auto del Gruppo Fiat. Per la prima volta il presidente di Ifil John Elkann ha dichiarato che l'aggregazione a questo punto ? una necessit? e che potrebbe essere portata a termine anche a costo di una diluizione dell'attuale quota di controllo. Gi? nei giorni scorsi l'Ad Sergio Marchionne aveva dichiarato che il Lingotto non pu? puntare a sopravvivere da soggetto indipendente nell'attuale situazione globale del settore e che risulta quindi fondamentale trovare entro breve un partner per il settore auto. A detta degli operatori questi segnali rappresenterebbero a tutti gli effetti una chiara apertura ad un'operazione straordinaria che possa coinvolgere il Lingotto gi? dai prossimi mesi. A detta degli analisti a questi prezzi ci sarebbero tutti i presupposti per un'operazione in tal senso che potrebbe portare ad una rivalutazione del titolo.

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Fiat in netto rialzo dopo Marchionne su consolidamento settore

mercoled?, 10 dicembre 2008 11.07 http://www.borsaitaliana.reuters.it/stocks...0-Dec-2008+RTRS

MILANO, 10 dicembre (Reuters) - Fiat (FIA.MI: Quotazione, Profilo) ? in rialzo grazie all'andamento positivo del settore sulle attese per operazioni di integrazione dopo le dichiarazioni dell'AD Sergio Marchionne nei giorni scorsi.

Alle 10,35 Fiat ? in rialzo del 3,11% a 5,8 euro, con scambi per 4,6 milioni di pezzi da una media giornaliera di 16,5 milioni. L'indice Euro Stoxx dell'auto sale dello 0,9%.

"Il rialzo ? guidato pi? da ragioni tecniche, tutto il settore ? ben intonato in vista delle misure al settore negli Usa", dice un dealer.

Gli aiuti negli Stati Uniti fanno immaginare ai dealer qualcosa di simile in Europa e quindi anche per Fiat.

Secondo un altro "il gruppo ? nell'occhio del ciclone della speculazione. Le parole di Marchionne sul fatto che rimarranno solamente sei grandi gruppi portano il mercato a pensare che in realt? stiano preparando qualcosa".

I dealer parlando di possibili nozze con altri operatori, citano Renault (RENA.PA: Quotazione, Profilo), Peugeot-Citroen (PEUP.PA: Quotazione, Profilo) e Bmw (BMWG.DE: Quotazione, Profilo).

In un'intervista ad Automotive News dei giorni scorsi Marchionne ha detto che Fiat dovr? prendere parte al futuro consolidamento del settore auto che partir? probabilmente nel 2009. Alla fine del processo rimarranno solo sei produttori nel mondo, secondo l'AD della Fiat.

La Casa Bianca e il Congresso hanno annunciato ieri sera un accordo di principio sulle modalit? di aiuto per 15 miliardi di dollari al settore auto americano. Oggi il progetto di legge sar? all'esame della Camera.

Modificato da BigBear

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? 2008-12-10 12:18

Fiat corre a Piazza Affari (+3%)

John Elkann conferma ipotesi di aggregazione paneuropea

(ANSA) - MILANO, 10 DIC - Ancora non si fanno nomi sul possibile partner ma a Piazza Affari piace l'ipotesi di un'aggregazione paneuropea per Fiat. La strategia e' stata confermata anche da John Elkann in un'intervista al Wall Street Journal. Il titolo prosegue la seduta sui massimi, in rialzo del 3,02% a 5,8 euro sull'eco delle dichiarazioni del vicepresidente del Lingotto e presidente di Exor. 'La priorita' e' trovare il partner giusto', ha detto Elkann.

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FIAT: EPIFANI, NON HO CAPITO E NON CONDIVIDO IDEA MARCHIONNE...

(AGI) - L'idea dell'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, di fare aggregazioni nel settore auto per sopravvivere, non piace al segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. "Onestamente - ha spiegato Epifani, a margine di un convegno dello Spi-Cgil, non ho capito questa idea e non la condivido. Penso che se Marchionne la pone in termini di scuola, non si pone prima che parta la Cig. Se nasconde qualche altro progetto e' bene invece parlarne con i sindacati". Riguardo invece ad aiuti nel settore auto, che proprio ieri sono arrivati dal Governo Usa, il leader della Cgil ha aggiunto: "se l'auto viene sostenuta in tutti i Paesi, questo dovra' essere anche in Italia. C'e' un problema di reciprocita'".

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-1976.htm

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CROLLA L'AUTOMOBILE:

MARPIONNE SENZA SPONDE E SENZA MARCEGAGLIA

Non era affatto allegro Sergio Marpionne quando ieri ha riunito i dirigenti per gli Auguri di Natale.

Per il manager italo-canadese che indossa il pullover anche davanti al Papa, bruciano le notizie che arrivano dall'America e dalle banche d'affari. Mentre ricordava ai suoi collaboratori che il 2008 segner? per la Fiat il risultato operativo pi? alto in 109 anni di storia, gli fischiava nelle orecchie il report di Morgan Stanley che ha stimato il valore del titolo a 2 euro, un declassamento che roviner? le feste alla Sacra Famiglia degli Agnelli.

In genere le case d'affari compilano i loro report con freddezza burocratica, ma una di queste ha intitolato il suo documento sulla Fiat "mamma mia che disastro!", un linguaggio davvero inconsueto.

Forse Marpionne sapeva gi? ci? che ? avvenuto stanotte al Senato americano dove il piano di salvataggio da 15 miliardi di dollari per le industrie automobiliste ? stato bocciato spalancando il terrore su questo venerd? nero che porta General Motors, Crysler e Ford sulla strada del fallimento. La Borsa di Tokyo ? finita nell'abisso e il titolo Fiat ha aperto stamane a -8%, e da luned? i cancelli della fabbrica torinese saranno chiusi per 58mila operai che speravano nel miracolo.

A questo punto non c'? alternativa: Fiat dovr? trovare un partner e lo dovr? trovare al pi? presto per sopravvivere. Gli ultimi operai di Mirafiori scommettono che la scelta cadr? entro febbraio sul gruppo francese Peugeot Citroen che produce 3,5 milioni di macchine, mentre non credono all'ipotesi di un'alleanza con i giapponesi di Honda e i sudcoreani di Hyundai-Kia, troppo lontani per diventare compagni di strada.

Anche la banca svizzera Ubs spinge sull'alleanza con i francesi di Peugeot e questo orientamento non sembra casuale perch? Marpionne siede come vicepresidente non esecutivo nel board dell'istituto. Per il 56enne manager di Chieti che in tre anni ha rivoltato la Fiat come un pedalino ? il momento della verit? e dell'orgoglio. L'orgoglio lo ha spinto a rifiutare qualsiasi complicit? con la politica romana e ogni idea di aiuto di Stato. Adesso si trova profondamente solo e senza sponde. Il governo ha fatto l'elemosina ai poveri con la social card e si ? preoccupato di Alitalia, ma nulla impedisce di pensare che gi? ieri nell'incontro di Bruxelles Sarkozy e Berlusconi abbiano affrontato il dramma delle quattro ruote.

Un'altra sponda su cui Marpionne non pu? contare ? Confindustria, dove Luchino di Montezemolo ha tirato la volata a Emma Marcegaglia pensando (nella migliore tradizione Fiat) di avere una quinta colonna nell'Associazione degli imprenditori. Non ? cos? perch? a Dagospia risulta che nel Direttivo che si ? svolto mercoled? pomeriggio a viale dell'Astronomia, appena la moretta di Mantova ha accennato all'eventualit? di aiuti e incentivi per l'automobile, c'? stata un'autentica rivolta.

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-1988.htm

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Fiat (-5,9%) tra i peggiori a Milano

Fiat protagonista in negativo a Piazza Affari. Il titolo del gruppo automobilistico ha registrato una flessione del 5,93% a 5,155 euro, in linea con l?andamento del settore, dopo che il Senato degli Stati Uniti ha bocciato il piano di salvataggio da 14 miliardi di dollari per il settore automobilistico. In avvio di seduta il titolo era sceso sotto quota 5 euro. Intanto, il numero uno di Fiat, Sergio Marchionne, ha aperto la porta a un?alleanza strategica, anche se un?operazione di questo tipo dovr? essere conclusa da una posizione di forza. Secondo gli analisti di Ubs un partner per Fiat potrebbe essere la francese Peugeot. Sono arrivate alcune bocciature dalle banche d?affari. Morgan Stanley ha tagliato a 2,4 euro il target price su Fiat, mentre il rating ? ?Underweight? (sottopesare). Equita sim ha sforbiciato a 6,9 euro il prezzo obiettivo sul gruppo automobilistico, in seguito alle pessime notizie provenienti da Oltreoceano. Il giudizio resta ?Hold? (mantenere).

http://www.soldionline.it

Il 17 Johnny ? atteso a Palazzo Chigi.

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"il prossimo Barack Obama italiano"

Meno male che nel 2012 c'? la fine del mondo, senn? chiss? cosa ci sarebbe toccato vedere.

:beg::beg:

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la strategia della famiglia allargata ? ormai chiara: vendere vendere vendere....e questo perch? la frammentazione delle quote, le troppo bocche fameliche fa s? che il tutto sia diventato ingovernabile, venderanno e ognuno avr? la sua quota che gestir? come meglio crede

Non credo...

Mi sembra pi? che si vogliano evitare disastri, provando a tagliare rami secchi... (mantenendo per? il potere ;) )

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14 Dicembre 2008

Il telefono caldo di Paolo Mieli e l'informazione a luci rosse

Carlo Vulpio ? un giornalista. Dall'inizio del 2007 seguiva le inchieste "Poseidon", "Why Not" e "Toghe Lucane" per il Corriere della Sera. Dal 3 dicembre non pu? pi? farlo. Nel suo ultimo articolo ha fatto i nomi di magistrati, di politici e di imprenditori coinvolti nell'inchiesta della Procura di Salerno in seguito alla denuncia di Luigi De Magistris. Subito dopo ha ricevuto una telefonata in cui ? stato sollevato dall'incarico da Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera. I nomi erano troppi, il tanfo era insopportabile anche per i lettori del Corriere.

Mieli, lo dica qui in Rete prima che sia ridotta come i giornali servi del potere con la legge fotti blogger di Cassinelli. Ci dica chi ha telefonato a lei per invitarla a disfarsi di Vulpio? Uno della lista? Un membro del consiglio di amministrazione di RCS? O ha fatto tutto da solo? Altrove, in altri Paesi, in Francia o negli Stati Uniti, un gesto come il suo non sarebbe stato apprezzato. L'avrebbero cacciata. Qui la premieranno, magari con la direzione del Tg1.

Leggere l'elenco di Vulpio, dal CSM, alla Corte d'Appello, alla Corte di Cassazione ? come sollevare il tombino di una fogna. In Italia siamo tutti al di sotto di ogni sospetto.

Dall'articolo di Carlo Vulpio del 3 dicembre 2008:

"Non era mai accaduto prima in Italia, che una procura della Repubblica fosse ?circondata? come un fortino della malavita. Ieri ? successo alla procura di Catanzaro, che per tutta la giornata e fino a tarda sera ? stata letteralmente accerchiata da cento carabinieri e una ventina di poliziotti, tutti arrivati da Salerno. Con i carabinieri del Reparto operativo e i poliziotti della Digos, sono entrati in procura ben sette magistrati, tra i quali il procuratore di Salerno, Luigi Apicella, e i titolari dell' inchiesta, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani. Hanno notificato avvisi di garanzia e perquisito case e uffici dei magistrati calabresi che hanno scippato le inchieste "Poseidone" e "Why Not" all' ex pm Luigi de Magistris (ora giudice del Riesame a Napoli) e dei magistrati che queste inchieste hanno ereditato, ?per smembrarle, disintegrarle e favorire alcuni indagati?, scrivono i pm salernitani. Tra gli indagati "favoriti", l' ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella, il segretario nazionale Udc, Lorenzo Cesa, l' ex governatore di Calabria, nonch? ex procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, il generale della Guardia di Finanza, Walter Cretella Lombardo, l' ex sottosegretario con delega al Cipe, Giuseppe Galati (Udc), Giancarlo Pittelli, deputato di Forza Italia, il ras della Compagnia delle Opere per il Sud Italia, Antonio Saladino.

Ma questo ? solo il troncone calabro. Gli stessi magistrati salernitani, infatti, stanno indagando anche in altre due direzioni. La prima riguarda uno stuolo di giudici lucani coinvolti nella "madre di tutte le inchieste" sul marcio nella magistratura (l' inchiesta "Toghe Lucane", che de Magistris ? riuscito a "chiudere" prima di essere frettolosamente trasferito). La seconda andrebbe diritta verso alcuni membri del Csm: per esempio, il vicepresidente Nicola Mancino e i presunti legami con Antonio Saladino, figura chiave di "Why Not", il procuratore generale della Corte di Cassazione, Mario Delli Priscoli, andato in pensione qualche giorno fa, e il sostituto procuratore generale della Cassazione, nonch? governatore (Ds) delle Marche per dieci anni, Vito D' Ambrosio, che in Csm sostenne l' accusa per far trasferire de Magistris. Ce n' ? anche per l' Associazione nazionale magistrati e per il suo presidente, Simone Luerti. Molto amico di diversi indagati eccellenti quando faceva il magistrato in Calabria, Luerti non ha mai perso occasione di esternare contro de Magistris. Quando poi, qualche mese fa, si ? scoperto che incontrava regolarmente Saladino e Mastella nella sede del ministero della Giustizia, mentre lui negava, Luerti s' ? dovuto dimettere dalla carica di presidente dell' Anm. Nel decreto di perquisizione eseguito ieri, 1.700 pagine, i pm di Salerno accusano di concorso in corruzione in atti giudiziari - per aver tolto "illegalmente" a de Magistris "Why Not" e "Poseidone" - il procuratore di Catanzaro, Mariano Lombardi, il procuratore aggiunto, Salvatore Murone, il procuratore generale reggente, Dolcino Favi, il parlamentare Giancarlo Pittelli e ?l' uomo ovunque? Antonio Saladino. Ma accusano anche il sostituto procuratore generale Alfredo Garbati, il sostituto procuratore generale presso la Corte d' Appello Domenico De Lorenzo e il pm Salvatore Curcio di aver preso in eredit? quelle scottanti inchieste al solo scopo di farle a pezzi. Mentre il procuratore generale Vincenzo Iannelli e il presidente di Sezione del tribunale Bruno Arcuri si sarebbero dati da fare non solo "per archiviare illegalmente" la posizione di Mastella ("la cui iscrizione tra gli indagati era invece doverosa"), ma anche "per calunniare de Magistris e disintegrarlo professionalmente". Poi, dicono i pm campani, Iannelli, per una causa che gli sta a cuore, fa intervenire Chiaravalloti su Patrizia Pasquin, giudice del tribunale di Vibo Valentia, che poi sarebbe stata arrestata. Cos?, da magistrato a magistrato, come da compare a compare."

Carlo Vulpio, www.carlovulpio.it

beppegrillo.it

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Antonio CABRINI:

"Questa nuova Juventus non conosce la parola riconoscenza!"

Non ? pi? un mistero: per lei televisione vorr? dire un mese in Honduras per l?Isola dei Famosi insieme a Heather Parisi e alla velina bionda Veridiana. Quanto ha impiegato a dire di s??

?Non poco. Quando quelli di Magnolia mi hanno offerto di entrare nel cast sono andato a parlare con loro per educazione, ma ho preso tempo. Anche perch? quando vedevo il reality di Raidue dicevo a me stesso: non lo farei mai?.

Quindi la tv non l?ha proprio rubata al pallone?

?Da febbraio ho lasciato la carica di ct della Siria perch? non si poteva lavorare nella pi? totale disorganizzazione. Ho avuto qualche promessa in Italia, ma sono fuori dalla lobby calcistica. Non ho amici procuratori, ho sempre evitato i compromessi. C?? chi sa destreggiarsi, io non sono capace. Aspetto e spero?.

Proprio nessuno l?ha aiutata?

?Soltanto Bettega, che con me si ? dimostrato un vero amico. Mi ha fatto lavorare nella scuola calcio della Juve, mi ha portato al Novara e ora mi sta dando una mano per capire se posso aspirare alla panchina del Ravenna?.

La Juve societ??

?Tutto tace. Volevano ex campioni e si sono lasciati scappare anche Tardelli. Guardate il Milan: Berlusconi trova sempre un posto agli ex giocatori. Io ho dato a quella maglia tredici anni di carriera, ho accettato di giocare anche quando ero infortunato e rischiavo di spaccarmi per sempre. Si vede che la riconoscenza a Torino non esiste?.

(FONTE: Montero77)

.penso

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FIAT

A Torino oggi parte la Cassa integrazione. La gelata dell'economia ferma 10mila operai.

Il rientro al lavoro ? previsto a met? gennaio. (La Stampa pg. 5)

Come al solito, si privatizzano gli utili e si statalizzano le perdite.....

"The Agnelli style"

Modificato da CRAZEOLOGY

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FIAT

A Torino oggi parte la Cassa integrazione. La gelata dell'economia ferma 10mila operai.

Il rientro al lavoro ? previsto a met? gennaio. (La Stampa pg. 5)

Come al solito, si privatizzano gli utili e si statalizzano le perdite.....

"The Agnelli style"

gi? :sisi:

dicesi capitalismo moderno.

Eppure da qualche parte un errore deve pur esserci... .penso

Modificato da morig67

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gi? :sisi:

dicesi capitalismo moderno.

Eppure da qualche parte un errore deve pur esserci... .penso

no

? cosi

la nave affonda ma nessuno ha sbagliato

? il fato il volere divino il destino il divenire della vita

il positivismo in italia non ? ben accetto

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no

? cosi

la nave affonda ma nessuno ha sbagliato

? il fato il volere divino il destino il divenire della vita

il positivismo in italia non ? ben accetto

si, ma poi quando a nn avere lavoro, magari anche un tantino affamati e finalmente incazzati, saremo finalmente in tanti, chiss?......

il fato, il volere divino saremo finalemnte di nuovo noi stessi.

fino al prossimo precipitare degli eventi.

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si, ma poi quando a nn avere lavoro, magari anche un tantino affamati e finalmente incazzati, saremo finalmente in tanti, chiss?......

il fato, il volere divino saremo finalemnte di nuovo noi stessi.

fino al prossimo precipitare degli eventi.

io ti dico la verit?

un contrasto sociale come ho vissuto negli anni 70 con questa classe dirigente in senso lato

sarebbe una catastrofe

questi non sanno levare un ragno dal buco figuriamoci............

sanno solo parlare a frasi fatte ed anche logore

io non voto pi?

mi ? sembrata l'unica arma rimasta per protestare in un modo civile

speriamo sia sufficiente

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? 2008-12-16 13:44

ADDIO CARACCIOLO, PRINCIPE DEGLI EDITORI

ROMA - E' morto nella sua abitazione a Roma l'editore Carlo Caracciolo. Era nato a Firenze il 23 ottobre 1925.

Appartenente alla nobile famiglia dei Principi di Castagneto e Duchi di Melito, Caracciolo ? stato un editore italiano tra i pi? importanti. Presidente del Gruppo L'Espresso, con Eugenio Scalfari nel 1976 fond? il quotidiano 'La Repubblica'.

Figlio di Filippo Caracciolo e di Margaret Clarke, fratello maggiore di Marella, vedova di Gianni Agnelli, cominci? la sua imprenditoria editoriale nel 1951 fondando a Milano la Etas Kompass, dedita alla pubblicazione di riviste tecniche, di cui rest? Amministratore Delegato fino al 1975.

Nel 1976, da una joint venture tra Editoriale L'Espresso (di cui era diventato azionista di maggioranza) e Arnoldo Mondadori Editore, nacque la Societ? Editoriale La Repubblica, della quale Caracciolo ? stato presidente e amministratore delegato: il 14 gennaio 1976 cominciano le pubblicazione del quotidiano, diretto da Eugenio Scalfari.

ansa.it

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Luigi Cipriani, Il vizietto degli Agnelli

"La storia della famiglia Agnelli ? costellata di connessioni col potere politico ufficiale e coi poteri occulti, massoneria, servizi segreti, a cominciare da quando la famiglia entr? in possesso della Fiat nel 1906.."

qui:

http://www.fondazionecipriani.it/Scritti/agnelli.html

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Reg?, non sapevo dove metterlo, lo piazzo qua.

Scritto da Sandro Crocioni

venerd? 04 gennaio 2008

LE VITTORIE NEL CAMPIONATO FEDERALE 1908 E 1909

Nei primi anni del Novecento la querelle ?stranieri? era gi? in auge. Tanto ? vero che l?allora federazione antenata della F.I.G.C., la Federazione Italiana Football stabilisce che vengano giocati due tornei, uno con le compagini senza stranieri e l?altro anche con giocatori esteri.

? caos totale, le squadre iscritte al nuovo campionato sono tre: Juventus, Andrea Doria e Milan.

I milanesi si ritirano prima ancora di giocare; restano i torinesi ed i liguri. La Juve doma l?Andrea Doria per 3 a 0 il 19 gennaio 1908.

Senza storia la partita: la Juve che soltanto tre anni prima aveva conquistato il suo primo tricolore, non fatica pi? di tanto.

Ma il ritorno non ? una formalit?; il 23 febbraio l?Andrea Doria espugna il campo di Corso Sebastopoli per una rete a zero, rendendo obbligatoria la ?bella? da giocarsi ancora nello ?stadio? amico per via della favorevole differenza reti. Il 15 marzo le due squadre pareggiano una vivace partita per 2 a 2. Ma la Juve ricorre per un errore tecnico dell?arbitro Bertinetti che secondo i bianconeri sbaglia a rimettere una palla a due in area anzich? a centrocampo, favorendo il pari agli avversari. Come risarcimento ottengono che la quarta e si spera, ultima partita, venga di nuovo disputata nel capoluogo piemontese. Bisogna quindi aspettare il 15 maggio per laurearsi campione vincendo la partita per 5 a 1!

Ricordiamo i nomi che soltanto un po? si discostano dai campioni d?Italia del 1905:

Durante; Armano; Rastrella; Nay; Colombo; Steso; Collino; Borel; Goccione; Maloun; Donna.

Anno dopo, stesse polemiche. Stavolta addirittura la Federazione stravolge il regolamento facendo il contrario dell?anno prima. Campionato Italiano aperto agli stranieri e quello Federale no!

Vedete come in 100 anni, nulla ? cambiato?

Il 24 aprile 1909 l?esordio della Juve contro il Piemonte e vittoria risicata per una rete a zero.

Gol decisivo di Bianchi.

Il due maggio vittoria a tavolino contro i Campioni d?Italia della Pro Vercelli che dopo l?ennesima polemica nemmeno si presentano a Torino per l?incontro: 2-0.

Semifinale ed ancora l?Andrea Doria: partita in trasferta e sconfitta per 1 a 3.

Il 16 maggio il ritorno e conti pari: 4 a 2 con reti di Goccione, Bianchi e doppietta di Donna (quello seduto con i baffoni nelle poche foto dell?epoca a noi rimaste).

Spareggio il 23 maggio a Milano; partita tirata ma tempi regolamentari chiusi sullo zero a zero.

? Armano nei supplementari a regalarci la finale contro la U.S. Milanese in due partite.

Scrivono le cronache dell?epoca di un gran pubblico, il calcio (football) ? entrato nel cuore degli italiani, mentre i giornali riportano sia il commento sia i tabelloni degli incontri, a dimostrazione che il pubblico si sia fatto ancora pi? esigente.

Ma torniamo alla finale; la prima giocata a Torino finisce in parit? (Borel per la Juve).

Il ritorno ? giocato non all?Arena, ma nel campo della Majetta e vede la Juve vincere una gara difficile ma giocata con correttezza da entrambe le contendenti per 2 a 1. Reti di Borel e Barberis.

Ecco la rosa di quella Juve vincente:

Durante; Barberis A.; Besozzi; Colombo; Ferrarris; Goccione A.; Rastrella; Borel; Corbelli; Bianchi; Donna; Mazzonis.

Finisce qui il breve racconto dei due Campionati Federali; sarebbe ora che la Federazione si decidesse a darne almeno l?ufficialit?.

Come ? giustamente successo allo Spezia che lo scorso anno dopo una sessantina di anni d?attesa si ? fregiata nella maglietta di un tricolore per la vittoria nel Campionato di Guerra dei Vigili del Fuoco di La Spezia nel 1944? meglio tardi che mai.

Nel 2003 Tuttosport aveva iniziato questa crociata in favore della Juve, mentre anche il ?Panini?, nella persona del direttore del mitico Almanacco Fabrizio Melegari, aveva promesso un attento studio per rendere ufficiali questi due tornei. Alla fine non ? successo niente, anzi per far prima ne hanno tolti due!

Ma questa ? un?altra storia, ma per Noi veri juventini gli scudetti sono 29 pi? 2?

Sandro Crocioni

http://www.bianconerionline.com/web/index....3&Itemid=76

Tutto chiaro? :Io:

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Luigi Cipriani, Il vizietto degli Agnelli

"La storia della famiglia Agnelli ? costellata di connessioni col potere politico ufficiale e coi poteri occulti, massoneria, servizi segreti, a cominciare da quando la famiglia entr? in possesso della Fiat nel 1906.."

qui:

http://www.fondazionecipriani.it/Scritti/agnelli.html

Carissimo Crazy, grandissimo come sempre :sisi:@@

ho salvato questo pezzo sul mio pc molto tempo fa' e mi sono sempre ripromesso di postarlo qui, ma non so perche' non l'ho mai fatto..... .penso

In ogni caso il passaggio di questi studi, che mi ha piu' stupito in un ipotetico parallelsimo con le vicende farsopolistiche connesse alla Famiglia ed ai loro amici intercettatori lombardi, che qui ci occupano, e' il seguente:

Agnelli, servizi segreti e schedature

A seguito di una vertenza intentata per il suo licenziamento dall'ex carabiniere Caterino Ceresa (assunto dal 1953 col compito di schedare i lavoratori) contro la Fiat, nell'agosto del 1971 il pretore Raffaele Guariniello, a seguito di una perquisizione, scopr? una colossale attivit? di schedature messa in atto dall'azienda di Torino. Nell'ufficio "servizi generali" erano custodite 354.000 schede informative, di queste 151.000 si riferivano al periodo dal 1967 al 1971.

Dalla tipologia degli assunti e dei respinti, risult? che l'operaio ideale per la Fiat doveva essere apolitico, frequentatore della parrocchia, godere di buona reputazione pubblica, e andava bene anche se iscritto ai partiti di centro, oppure monarchico e missino.

Inventore delle schedature fu il presidente della Fiat, il massone Vittorio Valletta. La struttura del sistema di spionaggio Fiat era articolatissima ed utilizzava dai servizi segreti dello stato ai messi comunali e ai vigili urbani dei paesi minori, alle parrocchie. A capo del servizio di spionaggio interno vi era un ex colonnello di aviazione, Mario Cellerino (pilota personale di Giovanni Agnelli) che per vent'anni era stato nei servizi segreti.

Venne assunto nel 1965 alla Fiat insieme ad una ventina di ex carabinieri. Il Cellerino, con il consenso del Sid, costitu? il collegamento esterno dello spionaggio Fiat, che prevedeva il passaggio di informazioni reciproche con carabinieri, polizia, Sios dell'aeronautica di Torino e Sid. La Fiat assunse praticamente anche il colonnello dei carabinieri Enrico Settermaier che comandava il Sid di Torino.

I dirigenti della Fiat addetti alla selezione del personale avevano praticamente libero accesso agli schedari del Sid, del Sios, dei carabinieri e della polizia e potevano commissionare a basso costo - rilevarono gli inquirenti - qualunque tipo di schedatura. Per la Fiat lavoravano anche Marcello Guida, questore, ex carceriere di Pertini a Ventotene, implicato nel caso Pinelli a Milano e costruttore della pista anarchica per piazza Fontana; e Filippo De Nardis, che Giovanni Leone dopo la nomina a presidente della repubblica volle a capo dell'ispettorato di Ps al Quirinale. Anche l'ufficio di collocamento di Torino era al servizio della Fiat e si limitava a dare il nullaosta sulle richieste avanzate dall'azienda.

I lavoratori che costruirono la fabbrica di Togliattigrad in Urss ed i tecnici sovietici in Italia furono costantemente sorvegliati dai servizi segreti Fiat. Le schedature proseguirono tranquillamente anche dopo l'approvazione dello Statuto dei lavoratori nel 1970.

La perquisizione del pretore Guariniello colse di sorpresa Agnelli, che si trovava in vacanza. Rientrato precipitosamente, Agnelli si incontr? col presidente Saragat e col procuratore generale Colli. Quest'ultimo avoc? a s? l'inchiesta, la tenne nei cassetti per un mese e successivamente la sped? alla Corte di cassazione a Roma, sostenendo che per motivi di ordine pubblico l'inchiesta non poteva essere fatta a Torino. La Cassazione accett? la tesi di Colli e il processo venne trasferito a Napoli dove fu insabbiato. Venne apposto anche il segreto di stato per i rapporti con la Nato di alcune produzioni Fiat.

I rapporti della Fiat coi servizi segreti non si limitavano alle schedature, erano molto pi? fitti e avevano la caratteristica della dipendenza diretta di agenti nei confronti di Valletta. Ad esempio il colonnello Renzo Rocca, morto suicida il 27 giugno 1968, era capo dell'ufficio ricerche economiche del Sifar. In effetti era dipendente Fiat, alla quale inviava regolarmente rapporti riservati.

- Guariniello;

- una colossale attivit? di schedature (354.000 schede informative);

- la struttura del sistema di spionaggio Fiat era articolatissima ed utilizzava dai servizi segreti dello stato ai messi comunali e ai vigili urbani dei paesi minori, alle parrocchie;

- a capo del servizio di spionaggio interno vi era un ex colonnello di aviazione, Mario Cellerino (pilota personale di Giovanni Agnelli) che per vent'anni era stato nei servizi segreti, venne assunto nel 1965 alla Fiat insieme ad una ventina di ex carabinieri;

- il Cellerino, con il consenso del Sid, costitu? il collegamento esterno dello spionaggio Fiat, che prevedeva il passaggio di informazioni reciproche con carabinieri, polizia, Sios dell'aeronautica di Torino e Sid. La Fiat assunse praticamente anche il colonnello dei carabinieri Enrico Settermaier che comandava il Sid di Torino;

- La Cassazione accett? la tesi di Colli e il processo venne trasferito a Napoli dove fu insabbiato

Insomma le coincidenze (ad es. il Trib. d Napoli :haha:.bah ) e le analogie (e' sufficiente sostituire alcuni nomi di allora con quelli di oggi, per es. il Tava al posto di Cellerino sefz ) di queste due vicende rendono la teoria di Gianbattista Vico, per il quale la societ? umana procede attraverso una serie di ?corsi e ricorsi? storici, piu' che mai attuale :sisi::sisi::sisi:.bah.bah.bah:,(:,(

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BigBear, noi forse lo avevamo gi? postato nello storico topic chiuso molto tempo fa.

Detto questo, va detto che in questo caso Guarini? ha fatto la parte del cattivo con gli Agnelli, e se vogliamo dirla tutta tutta formalmente anche nella vicenda Doping ? andato contro Casa Agnelli....

Il punto per? ? che da un p? di anni a questa parte mi sembra che i rapporti con la casa madre non siano poi cos? male....

(? un'impressione mia ovviamente)

Qualcosa puzza nell'inchiesta doping, mi sembra chiaro.

Io di Guarini? ho letto molto, su riviste giuridiche.

E' uno che scrive articoli a profusione, ? uno che commenta di continuo sentenze delle Corti Supreme (cass, cost. ecc) ecc....

Ha una visione del diritto molto stringente, in effetti potrebbe quadrare quella inchiesta come idea di fondo.....

(sono troppo buono, ma vabb?)

Eppure.....

Qualcosa non torna.

Troppe cose non tornano in quella inchiesta.

dal 71 ne ? passata di acqua sotto i ponti....

chiss?.... ;)

Modificato da CRAZEOLOGY

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Su Guarini?, io intendo che formalmente, nel caso Doping, ? andato contro la casa madre.

Solo formalmente. sefz

Nel primo caso invece, direi che ? andato contro la casa madre, formalmente e praticamente.

Dopodich?, ha avuto una brillante carriera.

(meriti compresi, perch? qualche merito tocca darglielo, io ho letto molte sue cose per motivi professionali e ti garantisco che non ? un pirla, anzi....)

E quel primo caso, guardacaso, un p? per caso, ? rimasto insabbiato.

Ecchecaso! sefz

Poi c?? stato, pare, un ottimo rapporto con casa Elkann.

Voci?

Forse.

Ma Alain lo ha anche intervistato per La7?.

Invece sulla tangenziale sai qualcosa di pi??

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Fiat, nel 2009 solo due debutti:

500 cabrio e Alfa 149

di Emilio Bonicelli

?Puoi fare l'auto pi? bella del mondo, ma che cosa succede se nessuno la compera??. Il presidente della Fiat e di Ferrari, Luca di Montezemolo, parte da questa domanda per spiegare alcuni effetti della crisi e del crollo mondiale delle vendite sulla Casa di Torino costretta ad allungare la cassa integrazione. ?Stiamo arrivando a decidere di non fare nel 2009 il lancio di auto nuove, che sono gi? pronte, ma che forse meritano di essere proposte in momenti migliori?. Probabile rinvio, dunque, per la presentazione al pubblico di alcuni nuovi modelli del gruppo Fiat, in attesa di tempi ?pi? propizi?. Confermato invece il debutto della nuova Fiat 500 Cabrio e della Alfa 149.

La Casa di Torino, tuttavia, ? messa meglio di altri competitori che vedono cali anche del 40/50 per cento. Anzi, se non si fosse innescata questa tempesta senza precedenti, il Gruppo Fiat avrebbe vissuto nel 2008 il ?miglior anno di sempre?. Se poi la crisi sar? breve, potrebbe anche essere un bene perch? ci sar? una ?pulizia? in un mercato, dove operano ?troppi costruttori?. Se invece i tempi si allungheranno ?oltre il secondo semestre?, allora la situazione diventerebbe ?dura per tutti?. In ogni caso sar? la Casa di Torino a decidere con chi allearsi. ?Possiamo scegliere?. Circa poi possibili interventi statali a sostegno delle Case costruttrici, di cui si parla, Montezemolo ci tiene a precisare che ?nessun parlamentare pu? dire di aver ricevuto da me o dall'amministratore delegato, Sergio Marchionne, una telefonata in cui sia stato chiesto aiuto economico?.

La crisi, invece, non avr? effetti significativi sulla Ferrari, perch? ?Il lusso non soffre?. Per la Casa del Cavallino Rampante il bilancio 2008 sar? il migliore della sua storia per numero di auto vendute, fatturato e utili. Anche il 2009 non sar? intaccato dal generale crollo delle vendite di auto. Non ci saranno tagli e il peggior scenario che si pu? ipotizzare sarebbe il blocco del turn over alla fine del prossimo anno. ?Enzo Ferrari ? racconta Montezemolo ? mi diceva negli anni 70 che, crisi o non crisi, 1.500 pazzi che compravano una Ferrari li avremmo comunque trovati. Credo che, adeguando i numeri, 6.000 pazzi continueremo a trovarli?.

Montezemolo parla alla pista di Fiorano (Modena) nei pressi della cittadella del Cavallino Rampante, in occasione dell'incontro natalizio con i giornalisti sportivi che seguono le Rosse sui circuiti del mondo. Tra i temi, ovviamente, la Formula 1. Per il 2009 non ci sar? il motore unico, e questo ? un bene, ma una sana competizione tecnologica e sportiva. Vi sar? anche un ?segnale molto forte? di riduzione dei costi. ?Per i motori stiamo parlando del 50% in meno in un anno?.

Per questo suscita perplessit? la decisione della Fia di introdurre il Kers, cio? il costoso sistema di recupero dell'energia cinetica in frenata. ?Il Kers oggi ? un errore ? conclude Montezemolo ? perch? ? una cosa a s?, che non ? trasferibile sulla produzione di serie?.

Infine l'annuncio che dal prossimo anno in Formula 1 la Ferrari avr? un nuovo importante sponsor. Si tratta del gruppo indiano Tata, guidato dall'imprenditore Ratan Tata, gi? fornitore del Cavallino Rampante e in stretta collaborazione con la Fiat, con la quale produrr? in India la Grande Punto e la Linea. ?Per la prima volta un marchio indiano comparir? sulla Ferrari. ? un fatto storico?, ha commentanto il presidente Montezemolo che ha anche annunciato che a met? gennaio verr? presentata la monoposto per il 2009.

http://www.ilsole24ore.com

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spunti di approfondimento: .read .read

SOLIDARIET? A MARGHERITA AGNELLI DAL PRONIPOTE DI VALLETTA

Lettera 1

Egregio Roberto d'Agostino, mi chiamo Fantauzzi Vittorio pronipote di Vittorio Valletta Presidente della Fiat fino al 1966 e attraverso il Suo geniale Website vorrei far giungere alla figlia dell' Avvocato Margherita tutta la mia solidariet? ed il mio appoggio riguardo le azioni intraprese nei confronti degli onnipotenti Signori della Fiat. Mi sembra che stia subendo lo stesso trattamento riservato agli eredi Valletta da parte della Fiat. Certo che trover? il modo opportuno per far giungere a Margherita Agnelli questo mio messaggio assieme alla mia emaiI: vfanta@alice.it, ed in attesa di un suo gentile riscontro le invio auguri di Buone Feste

Vittorio Fantauzzi

( http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-2166.htm )

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F1, Ecclestone contro Montezemolo

"Abbiamo comprato la fedelt? Ferrari"

A Bernie Eccletone non sono piaciute le dichiarazioni di Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari e della Fota (l'associazione dei Costruttori) a proposito dell'attuale spartizione degli introiti della F1 gestiti: "La Ferrari prende soldi extra rispetto alle altre squadre, circa 80 milioni di dollari. Abbiamo 'comprato' la fedelta' della Ferrari. Il nostro era: noi pagavamo in modo che loro non andassero da un'altra parte".

Montezemolo aveva detto che la Fota in questi giorni avrebbe discusso con Ecclestone per rivedere le cifre che incassano attualmente le squadre, che sono circa il 50% degli introiti della F1. Troppo pochi, secondo Montezemolo il quale non si spiega neanche il motivo per cui il Canada non sia pi? presente nel calendario della F1, e il motivo per cui parecchi sponsor stiano abbandonando i team minori.

La replica di Ecclestone non si ? fatta attendere. E che replica! Sulle colonne del 'Times', il patron della F1 ha gettato veleno sulla Ferrari: "La sola cosa che Montezemolo non ha menzionato- ha detto Bernie- ? il fatto che la Ferrari prende soldi extra rispetto alle altre squadre e che da anni riceve cose extra. La Ferrari prende pi? soldi di tutti gli altri. Sanno esattamente quanto prendono. Non sono stupidi, anche se non sono neanche cosi' brillanti. Ricevono 80 milioni di dollari in pi?. Quando vincono il campionato Costruttori, come hanno fatto quest'anno, prendono 80 milioni in pi? anche se lo vince la McLaren".

Ecclestone ha raccontato che "l'accordo speciale" con la Ferrari risale al 2003, quando i Costruttori minacciarono di lasciare la F1 per creare un campionato parallelo se non si fosse rivisto il 'Patto della concordia'. "La Ferrari era l'unica squadra ad aver rotto il fronte con gli altri Costruttori. Perch? lo hanno fatto? Ecco dove arrivano gli 80 milioni. Abbiamo 'comprato' la Ferrari. Abbiamo 'comprato' la fedelta' della Ferrari. Il nostro accordo con la Ferrari era questo: noi li compravamo in modo che loro non andavano da un'altra parte".

Montezemolo aveva chiesto anche piu? trasparenza da parte di Ecclestone nella gestione degli affari della F1. Cosa che il patron della Foa ha preso come un attacco alla sua etica. "Loro hanno il diritto di inviare delle persone nell'azienda per cercare tutto. La Ferrari in particolare, pi? di ogni altro, fin dal primo giorno ha avuto questo diritto ma non lo ha mai fatto. Abbiamo dei banchieri qui e abbiamo il personale del CVC Capital Partners che controllano ogni singola cosa. Per cui faremo causa a chiunque comincia a dire che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato".

Eccestone ha poi detto che non conceder? aumenti alle squadre: "Quello che Montezemolo dovrebbe fare, anzich? chiedere soldi, sarebbe di divedere quel denaro con le altre squadre". Poi la spiegazione sull'esclusione del Canada dal calendario della F1: "La ragione della sua esclusione ? stata discussa con tutte le squadre, inclusa la Ferrari, ed erano concordi sul fatto che la cifra che il Canada pagava non era lontanamente sufficiente". Infine l'ultima stoccata a Montezemolo: "E' un peccato che non sia in contatto con le persone che sembrano gestire la compagnia in contrapposizione a ci? che egli fa, lavorando come ufficio stampa".

Dopo questo attacco frontale, da Maranello ? arrivato subito un secco 'no comment': "Non abbiamo nulla da commentare rispetto alle dichiarazioni rilasciate da Bernie Ecclestone sul Times. Possiamo solo dire che il tema dei ricavi ? di grande attualit? in questo particolare momento della F1".

http://www.sportmediaset.it

Bene Luchino.

Pi? nemici hai, meglio

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