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CRAZEOLOGY

Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"

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Joined: 01-Jun-2005
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Repubblica Corriere e Stampa non danno risalto all'operazione....

.penso

"la stampa" una pagina, la prima dell'economia, oltre a un richiamo in prima.

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"la stampa" una pagina, la prima dell'economia, oltre a un richiamo in prima.

Repubblica cartacea una pagina intera.....

gli ho dato uno sguardo di sfuggita i mi pare di aver letto che con questa operazione potrebbe essere pi? semplice

la liquidazione di rami della famiglia che vorrebbero dismettere la loro partecipazione all'interno della Giovanni Agnelli sapa....

Sta sera legger? attentamente. Vi ragguaglier?.

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"la stampa" una pagina, la prima dell'economia, oltre a un richiamo in prima.

Parlavo delle versioni online. :sisi:

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Joined: 18-Jul-2006
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...ma anche il meccanismo pi? perfetto pu? essere inceppato da un granello di sabbia....

sefz

...sagge parole sefz sefz

...al limite, comunque, si potrebbe notare che si sono preoccupati di fagocitare nell'accomandita Giovanni Agnelli e C. pure la IFIL, altra creatura che recava ben visibile la firma del Dottor Umberto Agnelli (e grazie alla quale si ? tenuto a galla tutto l'impero della Famiglia...perch? se fosse dipeso dalla FIAT...)....

...ehhh, ma tant'?..............

...sembra tutto quasi un processo di revisionismo storico che deve far sparire ogni nuvola che possa fare ombra al novello Re Sole......

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...sagge parole sefz sefz

...al limite, comunque, si potrebbe notare che si sono preoccupati di fagocitare nell'accomandita Giovanni Agnelli e C. pure la IFIL, altra creatura che recava ben visibile la firma del Dottor Umberto Agnelli (e grazie alla quale si ? tenuto a galla tutto l'impero della Famiglia...perch? se fosse dipeso dalla FIAT...)....

...ehhh, ma tant'?..............

...sembra tutto quasi un processo di revisionismo storico che deve far sparire ogni nuvola che possa fare ombra al novello Re Sole......

Sole B Good, prego. sefz

Si perch? se ha organizzato una B non ? perch? ? in malafede, ma forse perch? ? di serie B dentro.

Ognuno si muove nella vita con lo spirito di quello che ?. .asd

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Il problema ? leggermente pi? articolato e complesso.

Ragionare sulle ifi privilegiate.

Il nocciolo sta tutto l?.

Una parte della famiglia si ? rivoltata contro la scelta di gionni come re dell'accomandita.

Egli puo' contare sul patrimonio di nonna marella, sulle azioni della mamma (che non ? stata invitata al battesimo di oceano per ringraziamento).

Ma le ifi privilegiate sono distribuite per tutta la Famiglia (che ha oltre 130 componenti) e pur contando anche su qualche prozia, non arriverebbe al 40/45 per cento.

E senza maggioranza si comanda male.

Allora stanno baypassando il problema con l'aiuto di guido "panzone" rossi.

L'accorciamento della catena di comando serve, appunto, ad estromettere un livello di controllo da parte del resto della famiglia.

Le anime dannate di tutta l'operazione sono marella, gabetti e stevens.

Io ho l'impressione che una parte della famiglia si sgancer? costituendo un'altra finanziaria.

Il futuro riserver? "sorprese" non sempre piacevoli.

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Joined: 18-Jul-2006
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Il problema ? leggermente pi? articolato e complesso.

Ragionare sulle ifi privilegiate.

Il nocciolo sta tutto l?.

Una parte della famiglia si ? rivoltata contro la scelta di gionni come re dell'accomandita.

Egli puo' contare sul patrimonio di nonna marella, sulle azioni della mamma (che non ? stata invitata al battesimo di oceano per ringraziamento).

Ma le ifi privilegiate sono distribuite per tutta la Famiglia (che ha oltre 130 componenti) e pur contando anche su qualche prozia, non arriverebbe al 40/45 per cento.

E senza maggioranza si comanda male.

Allora stanno baypassando il problema con l'aiuto di guido "panzone" rossi.

L'accorciamento della catena di comando serve, appunto, ad estromettere un livello di controllo da parte del resto della famiglia.

Le anime dannate di tutta l'operazione sono marella, gabetti e stevens.

Io ho l'impressione che una parte della famiglia si sgancer? costituendo un'altra finanziaria.

Il futuro riserver? "sorprese" non sempre piacevoli.

ottimo

e complimenti per il gionni ....

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Joined: 30-Sep-2006
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Io ho l'impressione che una parte della famiglia si sgancer? costituendo un'altra finanziaria.

Il futuro riserver? "sorprese" non sempre piacevoli.

se c'azzecchi hai fatto un super scoop....

Prendo nota diligentemente.....

PS

Ma i dissidenti saranno liquidati in danaro oppure ipotizzi che alla nuova "finanziaria"

verranno lasciati assets della IFI???

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In un passato abbastanza recente, se non sbaglio, e qui qualcuno pi? addentro nei segreti affari della famigliola mi puo' aiutare, ci fu un riaccquisto di azioni ifil.

IFI: Istituto finanziario industriale, ? stata fondata nel 1927 dal senatore Giovanni Agnelli allo scopo di riunificare sotto un unica societ? le varie partecipazioni da lui acquisite, principalmente in settori industriali. Quotata alla Borsa di Milano nel 1968, oggi la holding finanziaria ? controllata tramite la Giovanni Agnelli e C. S.a.p.a dalle famiglie Agnelli e Nasi, dirette discendenti del senatore Giovanni Agnelli.

Il capitale sociale ? pari a 163.251.460 euro ed ? suddiviso in 86.450.000 azioni ordinarie e 76.801.460 azioni privilegiate del valore nominale di 1 euro. La totalit? delle azioni ordinarie ? detenuto dalla Giovanni Agnelli e C. S.a.p.a mentre le azioni privilegiate sono quotate alla Borsa di Milano. Tra i detentori di azioni privilegiate ci sono Morgan Stanley, Amber Capital, K Capital Partners.

Il presidente del Consiglio di Amministrazione ? John Elkann e l'amministratore delegato ? Virgilio Marrone.

IFIL

Il capitale, interamente sottoscritto e versato, ammonta a ? 1.075.995.737 ed ? costituito da 1.038.612.717 azioni ordinarie e da 37.383.020 azioni di risparmio del valore nominale unitario di ? 1. Ai sensi dell?art. 25 dello Statuto Sociale, le azioni di risparmio non hanno diritto di voto e possono essere nominative o al portatore, a scelta dell?Azionista. Esse hanno diritto ad un dividendo preferenziale cumulabile ai sensi di legge, in misura pari all?8,27% del loro valore nominale e ad un maggior dividendo rispetto alle azioni ordinarie in misura pari al 2,07% dello stesso loro valore nominale. Quando in un esercizio sia stato assegnato alle azioni di risparmio un dividendo inferiore alla misura sopra indicata, la differenza ? computata in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi. In caso di esclusione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie e/o delle azioni di risparmio, il dividendo preferenziale e il maggior dividendo rispetto alle azioni ordinarie spettanti alle azioni di risparmio saranno automaticamente incrementati in misura tale da risultare pari rispettivamente all?8,52% e al 2,32%. Gli amministratori hanno facolt?, per il periodo di cinque anni dalla deliberazione dell?Assemblea Straordinaria del 14 maggio 2003, di aumentare in una o pi? volte, anche in forma scindibile, il capitale fino ad un ammontare massimo di ? 1.500 milioni e di emettere in una o pi? volte obbligazioni convertibili fino allo stesso ammontare, ma per importo che non ecceda i limiti fissati, di volta in volta, dalla legge. Gli amministratori hanno inoltre la facolt?, per il periodo di cinque anni dalla deliberazione dell?Assemblea Straordinaria del 25 maggio 2001, di aumentare, in una o pi? volte, il capitale sociale, con esclusione del diritto di opzione, per un importo di massimi ? 4 milioni, mediante emissione di massime 4 milioni di azioni ordinarie e/o di risparmio, da nominali ? 1 ciascuna, da offrire in sottoscrizione a dipendenti della Societ? o di sue controllate o di Societ? controllanti o controllate dalle stesse controllanti.

L'azionariato

IFIL ha circa 30.000 azionisti. L?azionista di controllo, IFI ? Istituto Finanziario Industriale S.p.A., detiene il 64% circa del capitale ordinario.

Azioni proprie

L?IFIL, anche attraverso la controllata Soiem, detiene al 30 marzo 2006 14.596.040 azioni proprie ordinarie, pari all?1,41% della categoria e all?1,36% del capitale. Il CDA del 30 marzo 2006 ha deliberato di proporre alla successiva Assemblea ordinaria degli Azionisti il rinnovo della delibera di autorizzazione all?acquisto di azioni proprie per massime 90 milioni di azioni ordinarie e/o di risparmio con uno stanziamento complessivo massimo di euro 450 milioni.

Di tutto questo malloppo Andrea Agnelli, sua sorella e l'erede di Giovannino hanno una quota di circa il 10%.

Pero' mi dicono che Maria Sole, una delle sorelle dell'Avvocato ne possiede una quota addirittura superiore.

Come vedete panzon rossi ha il suo daffare per strigare la matassa.

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Joined: 16-Aug-2007
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In un passato abbastanza recente, se non sbaglio, e qui qualcuno pi? addentro nei segreti affari della famigliola mi puo' aiutare, ci fu un riaccquisto di azioni ifil.

.......

Pero' mi dicono che Maria Sole, una delle sorelle dell'Avvocato ne possiede una quota addirittura superiore.

Come vedete panzon rossi ha il suo daffare per strigare la matassa.

per quello che hanno scritto i giornali ifil qualche mese fa ha varato un piano di acquisto azioni proprie; anzi, per finanziaralo ha venduto recentemente meta' della sua partecipazione in intesa s.paolo.

qualche giorno fa, mi sembra repubblica, hanno scritto che maria sole e' la seconda azionista, dopo l'elkann.

ragionando sulla consulenza del panzone, sembra strano che sia stata solo limitata alla fusione ifi-ifil; e' probabile che qualche altra cosa succeda.

mi sembra difficile immaginarla piu' negativa di quanto verificatosi finora (con riferimento alla Juventus)

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Joined: 24-Oct-2006
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Il problema ? leggermente pi? articolato e complesso.

Ragionare sulle ifi privilegiate.

Il nocciolo sta tutto l?.

Una parte della famiglia si ? rivoltata contro la scelta di gionni come re dell'accomandita.

Egli puo' contare sul patrimonio di nonna marella, sulle azioni della mamma (che non ? stata invitata al battesimo di oceano per ringraziamento).

Ma le ifi privilegiate sono distribuite per tutta la Famiglia (che ha oltre 130 componenti) e pur contando anche su qualche prozia, non arriverebbe al 40/45 per cento.

E senza maggioranza si comanda male.

Allora stanno baypassando il problema con l'aiuto di guido "panzone" rossi.

L'accorciamento della catena di comando serve, appunto, ad estromettere un livello di controllo da parte del resto della famiglia.

Le anime dannate di tutta l'operazione sono marella, gabetti e stevens.

Io ho l'impressione che una parte della famiglia si sgancer? costituendo un'altra finanziaria.

Il futuro riserver? "sorprese" non sempre piacevoli.

.quoto

Il mio infatti era un punto di vista espresso in questa prospettiva.

Credo sia arrivato il momento che se deve volare che voli, se si deve bruciare le ali che se le bruci.

Lui, non altri.

Lui hanno pompato per anni, lui hanno mastrurbato per anni, lui hanno adottato "per".

L'accorciamento credo che sia necessario da questo punto di vista.

E anche la famiglia pu? "pesare" quanto vale il signorino, oltre al mondo intero, (non quello dei giornali pagati "per", ma quello del mercato che ? molto pi? spietato....).

Io sono stato contento fin dall'inizio in cui ho sentito la notizia.

Perch? una cosa ? certa, sia Lapo che John hanno avuto una campagna stampa favorevole fin dall'universit?, ma di fatti veri e propri non occasionali, io ancora non ne ho visti.

Ma io ? da mesi che dico che il problema ? solo Johnny, gli altri MontalbaniVari si possono solo adattare. (meno Stevens, che ? quello che mi spaventa di pi? nonostante l'et?)

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215 messaggi

Esperti di farsopoli, vi devo chiedere una cosa. Oggi stavo parlando di calciopoli con un mio amico juventino e mi ha detto che purtroppo sembra che risultino le chiamate di Moggi a quelle schede svizzere che si trovavano nel punto in cui erano gli arbitri. E' vero? Che mmi dite?

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Esperti di farsopoli, vi devo chiedere una cosa. Oggi stavo parlando di calciopoli con un mio amico juventino e mi ha detto che purtroppo sembra che risultino le chiamate di Moggi a quelle schede svizzere che si trovavano nel punto in cui erano gli arbitri. E' vero? Che mmi dite?

Apri un topic e chiedi in giro. ;)sefz;)

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Joined: 27-Aug-2006
2559 messaggi

copio manualmente da un articoletto in nona pagina di libero mercato del 5 settembre alcuni stralci:

La famiglia segue elkann nel riassetto ifi-ifil

mentre la dicembre di john si rafforza nella sapa, andrea agnelli e le sorelle del'avvocato non vendono-

all'interno della famiglia, sottolineano da torino, il progetto di semplificazione e' visto con favore e non ci sono tensioni o divisioni.

da torino escludono invece che l'operazione possa coinvolgere in qualche modo la sapaz. E' vero che tra il 2007 e il 2008 la Dicembre (la cassaforte che detiene la maggioranza relativa delle azioni della sapaz e che dalla morte di gianni agnelli e' passata ai fratelli elkann) ha rilevato piccole quote di soci minori, salendo dal 30,1% ereditato nel 2003 al 33% circa. ma si tratta di piccoli arrotondameneti, senza un significato particolare. Gli eredi importanti come andrea agnelli, figlio di umberto (che ha l'8,3% della sapa) le sorelle maria sole (10,2%), clara (1,7%), susanna (6,6%), e cristiana (5,7%), il ramo Nasi (14% tra la famiglia di giovanni e quella di emanuele), il ramo nasi/camerana (9,7%) e i nasi ferrero (8,3%) non hanno motivo di uscire dalla cabina di comando dell?impero che ha in fiat il feudo piu' importante.

aggiungo io qualche spiegazione: le "scatole cinesi" sono cosi' congegnate: fiat, juventus, new holland e tutte le aziende della galassia sono controllate di ifil...a sua volta, controllata da ifi...a sua volta controllata da sapaz.

nella sapaz, come detto nell'articolo, convivono un bel po' di eredi. la maggioranza RELATIVA e' quel 33% della dicembre, la quale dicembre era la cassaforte dell'avvocato, ed ora e' in mano a john e ai fratelli (fratelli che, dicono, sono stati liquidati dalla dicembre stessa)

il restante 67% e' suddiviso tra andrea, le zie e i tre rami nasi.

salta all'occhio che il 24,2% in mano alle sorelle dell'avvocato e' sufficiente, sommato alla parte in possesso di john, a garantire la maggioranza assoluta.

ma e' anche evidente che, data l'eta' avanzata delle prozie, non e' una situazione stabile...

Modificato da agedsigh

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.....

salta all'occhio che il 24,2% in mano alle sorelle dell'avvocato e' sufficiente, sommato alla parte in possesso di john, a garantire la maggioranza assoluta.

ma e' anche evidente che, data l'eta' avanzata delle prozie, non e' una situazione stabile...

a proposito di stabilita', il giornalista tropea su repubblica (di solito ben informato) faceva notare che con l'accorciamento della catena di controllo e' piu' facile valorizzare le singole partecipazioni per una eventuale alienazione.

io ho sempre in mente due fatti: nel prospetto informativo sull'aumento di capitale della Juve c'era quella frase sulla possibile sospensione della sua attivita' che faceva capire che c'era un partito dentro l'accomandita a cui la Juve non interessava (che comprendeva sicuramente le sorelle); nei primi giorni di esecuzione dell'aumento di capitale sia il titolo che, ovviamente, i diritti avevano strappato al rialzo in modo esagerato.

collegare tutte queste indicazioni e' difficile; resta, secondo me, una qualche probabilita' che non saprei quantificare sul fatto che nella proprieta' della Juve ci possa essere qualche novita'.

io speravo, e un poco ci spero ancora, che potesse arrivare come azionista un operatore importante.

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1419 messaggi
.........

salta all'occhio che il 24,2% in mano alle sorelle dell'avvocato e' sufficiente, sommato alla parte in possesso di john, a garantire la maggioranza assoluta.

ma e' anche evidente che, data l'eta' avanzata delle prozie, non e' una situazione stabile...

questa distribuzione ovviamente non ? casuale ma risponde a una precisa volont? dell'Avvocato in quanto le sorelle, che a quanto pare sostengono compatte il loro luchino, non sono soltanto le garanti della stabilit? di gestione ma anche le depositarie dei segreti pi? scottanti di famiglia.

? vero che non ? una situazione stabile ma per esempio (cito casualmente) il cuccia enrico ? stato qui' fino a 92 anni e nel frattempo la medicina ha fatto passi da gigante .......

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2 - MATRIMONIO CON LAPO?

Uno dei matrimoni pi? attesi dell?anno. Cerimonia civile a Parigi per Coc? Brandolini d?Adda, stilista e icona chic del jet-set, e Matteo Colombo il 13 settembre; due settimane dopo il rito religioso e il ricevimento in prestigiosa dimora veneta. Molta attesa per Lapo Elkann con la sua Bianca, sorella minore di Coc?.

Dagospia 10 Settembre 2008

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EREDIT? CARACCIOLO:OLTRE ALLA FIGLIA ADOTTIVA ALTRI DUE FIGLI NON RICONOSCIUTI

IL PRINCIPE EDITORE NON FAREBBE MISTERO DI ESSERE IL PADRE DEI FRATELLI REVELLI

IL DESTINO DEL 10% DEL GRUPPO ESPRESSO POTREBBE DIVENTARE OGGETTO DI RISSA

Andrea Ducci per ?Il Mondo?, in edicola domani

Prima il progetto di scissione della holding Cir, con la separazione della parte editoriale dalle altre attivit?. Poi, la repentina uscita dell?amministratore delegato, Marco Benedetto, dopo 24 anni di onorato servizio. Ora il destino del 10% della societ?, ossia il secondo pacchetto azionario per importanza dopo quello di Carlo De Benedetti. Per il gruppo Editoriale L?Espresso si preannuncia una fase storica del tutto nuova.

L?ultima novit? riguarda proprio la rilevante partecipazione del 10% attualmente in capo all?ottantatreenne Carlo Caracciolo, cognato di Gianni Agnelli, fondatore e storico azionista della casa editrice tenuta a battesimo da Adriano Olivetti negli anni ?50. Si tratta, in effetti, di una quota tale da incidere sugli equilibri che ora vedono De Benedetti saldamente al controllo, sebbene affiancato da partecipazioni amiche come quella di Caracciolo, delle assicurazioni Generali, di Giulia Maria Mozzoni Crespi e della fondazione Cassa di risparmio di Trieste. Un equilibrio il cui destino ? legato a quello del 10% di Caracciolo.

Il motivo ? strettamente personale. Da qualche mese l?avvocato Vittorio Ripa di Meana ?, infatti, impegnato su incarico del fratello di Marella Agnelli di occuparsi di una delicata questione di famiglia.

Nell?eventuale asse ereditario di Caracciolo potrebbero, oltre alla figlia adottiva Jacaranda Falck, entrare anche altri due figli fino a oggi non riconosciuti. In privato, del resto, l?editore non farebbe mistero di essere il padre di Carlo Revelli e di sua sorella Margherita, sposata con Fabiano Rebecchini, terza generazione della famiglia di costruttori romani.

Non a caso, proprio Ripa di Meana avrebbe a lungo vagliato la strada da seguire per procedere all?adozione o, in alternativa, al riconoscimento dei due nuovi eredi. Una soluzione definitiva sarebbe stata individuata nella seconda opzione per scongiurare dissapori e preservare i rapporti tra i figli.

Certo ? che, in caso di difficolt?, la vicenda potrebbe accompagnarsi con una querelle sul destino dei beni e del patrimonio di Caracciolo con tutte le implicazioni del caso per quel pacchetto del 10% del gruppo di Largo Fochetti. Oltre a quella nell?Espresso, dove siede tuttora come consigliere, il fondatore del quotidiano La Repubblica detiene una partecipazione di peso nel settore della sanit? in veste di socio di Giuseppe Ciarrapico. In particolare, si tratta delle attivit? di Eurosanit?, la holding a cui fanno capo una serie di cliniche e laboratori di analisi.

Il caso ha, poi, voluto che Caracciolo fosse nella cordata di imprenditori che ha rilevato la gestione della Casina Valadier, storico locale della capitale, appartenuto proprio a Ciarrapico negli anni ?80. Un altro asset ? la quota del 33% del quotidiano francese Lib?ration, che fa di Caracciolo il secondo azionista della societ? editrice del giornale dopo Edouard de Rothschild, che a sua volta controlla il 38%.

A fianco delle partecipazioni nell?editoria e nella sanit? ci sono, inoltre, i beni immobiliari da lui stesso descritti nel libro intervista a Nello Ajello. Alcune storiche propriet? di famiglia come il palazzo sul lungotevere a Roma e altre acquistate e valorizzate da Caracciolo. ? questo il caso della tenuta di Garavicchio a Capalbio (in provicnia di Grosseto) e di quella di 600 ettari di Torrecchia nel basso Lazio (Latina), rilevata all?inizio degli anni ?90 all?indomani della vendita a De Benedetti di una quota dell?Espresso. Quota, poi, in seguito riacquistata e che adesso potrebbe diventare oggetto di una saga famigliare.

Dagospia 11 Settembre 2008

sefz

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EREDIT? CARACCIOLO:OLTRE ALLA FIGLIA ADOTTIVA ALTRI DUE FIGLI NON RICONOSCIUTI

IL PRINCIPE EDITORE NON FAREBBE MISTERO DI ESSERE IL PADRE DEI FRATELLI REVELLI

IL DESTINO DEL 10% DEL GRUPPO ESPRESSO POTREBBE DIVENTARE OGGETTO DI RISSA

Andrea Ducci per ?Il Mondo?, in edicola domani

...........

Dagospia 11 Settembre 2008

sefz

vizio di famiglia....

(P.S. Crazy, conservalo bene questo articolo....? MOLTO interessante ;) )

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vizio di famiglia....

(P.S. Crazy, conservalo bene questo articolo....? MOLTO interessante ;) )

Gi?.

:siffle:

Sapevo che ti sarebbe interessato. ;)

Ormai ti conosco.... :Io:

hi hi hi hi! :harhar:

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? 2008-09-12 14:38

Fiat: joint venture in India

L'accordo e' finalizzato alla produzione di sistemi elettronici

(ANSA) - TORINO, 12 SET - La Magneti Marelli e la Unitech Machines Limited hanno concluso un accordo per la creazione di una joint venture in India. L'accordo e' finalizzato alla produzione di sistemi elettronici per autoveicoli. La nuova societa' sara' partecipata al 51% da Magneti Marelli e al 49% da Unitech Machines Limited e sara' operativa entro il primo trimestre 2009. Le attivita' industriali saranno localizzate presso Manesar, a circa 40 km a sud-ovest di New-Delhi.

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DE BENEDETTI, PI? SMENTISCE E PI? ZAMPILLANO NOMI: ORA ? LA VOLTA DI TITO BOERI

PASSERA, ESPERTO DI BAD COMPANY: VI RICORDATE L?OLIVETTI PERSONAL COMPUTER?

MEDIOBANCA, NULLA SAR? COME PRIMA - DOV?? FINITO L?ERMOLLI? LONTANO DAI GUAI

1 ? PASSERA, ESPERTO DI BAD COMPANY: VI RICORDATE L?OLIVETTI PERSONAL COMPUTER?

Mentre a Fiumicino baciava l?anello pastorale, il laico Augusto Fantozzi, commissario di Alitalia, si ? sentito dire dal Papa in partenza per Parigi: ?da tempo prego per la Compagnia?.

Nessuno sa da quanto tempo Benedetto XVI si ? rivolto al Padreterno, forse da quando ha visto salire al timone amministratori come Federico Cempella, Marco Zanichelli, Francesco Mengozzi e Giancarlo Cimoli, ma resta il fatto che arrivati a questo punto anche le preghiere non servono.

Le notizie di questi minuti si accavallano freneticamente mentre migliaia di famiglie si attaccano ai telefonini per sapere se ? scattata la mobilit?. Intorno alle 14 il ministro Sacconi ha annunciato che la macchina del commissario ? inesorabilmente in moto, ma alle 14,26 il segretario confederale Cgil, Fabrizio Solari, lo ha smentito. ? un balletto drammatico nel quale i colpi di scena si moltiplicano e non escludono un accordo sul filo di lana.

Nei giorni scorsi si ? parlato molto della ?zona grigia?, cio? quell?area di servizi (manutenzione, informatica, call center) dentro la quale gli esuberi sarebbero imponenti, e che ? stata rifiutata dai 18 furbetti della Magliana capeggiati da Roberto Colaninno.

In realt? pi? che di zona grigia bisognerebbe parlare di zona buia e nera nella quale sono in molti ad aver giocato una strana partita con comportamenti discutibili.

Il punto di oscurit? si ? intravisto all?inizio delle trattative quando Rocco Sabelli si ? rifiutato di rivelare l?intero contenuto del Piano Industriale partorito dalla mente fertile di Corradino Passera e dei suoi uomini. Ma c?? un altro protagonista che ha giocato con spregiudicatezza sui numeri nascondendo la mano in un crescendo di voluta drammatizzazione che ha messo con le spalle al muro i sindacati.

? Maurizio Sacconi, il 58enne ministro del Welfare di Conigliano che tutti considerano uno dei politici pi? sottili.

Sacconi si porta alle spalle una lunga esperienza in materia di lavoro e di previdenza e un?intensa frequentazione con quel mondo socialista che oggi insieme al collega Brunetta sembra menare la danza nella maniera pi? vivace. Nei giorni scorsi quest?uomo al quale Marco Biagi scrisse prima di morire una lettera lamentandosi di non avere una scorta adeguata, ha negato che gli esuberi fossero pi? di 3.250 previsti, e anche stamane intorno alle 12,30 ha detto che 5.000 unit? rappresentano un dato ?che non ? mai emerso nel corso del negoziato?.

? davvero curioso che il primo protagonista per conto del Governo non parli in modo chiaro e definitivo, ma questo fa parte del balletto della politica che l?inutile Angeletti della Uil vuole lontana dal tavolo, ma che oggi ritorna ad essere protagonista indiscussa dell?intera vicenda.

Alle spalle rimangono i manager di BancaIntesa che difendono il progetto Fenice e gli interessi della Cai, la societ? dei capitani coraggiosi. In testa c?? Corradino Passera che segue con ansia la vicenda e condivide al 100% la linea del Governo. D?altra parte lui ? abituato a queste operazioni di risanamento aziendale e di sotterramento sindacale. Quando dal ?92 al ?96 ? stato amministratore delegato di Olivetti ha preparato un bel piano di risanamento per poter ottenere la licenza Gms da Carletto Azeglio Ciampi, un passo necessario per dar vita all?Omnitel. L?operazione fu costruita creando una ?bad company?, la Olivetti Personal Computer, nella quale furono scaraventati i debiti di Olivetti e centinaia di persone che risultavano inutili.

Il mondo politico aspetta con il fiato sospeso pronto a scatenare l?inferno. Se ci sar? un accordo in extremis il Cavaliere dai capelli cremolati ringrazier? l?ex-socialista Sacconi e far? squillare le trombe dei telegiornali (primo fra tutti quel Tg1 di Gianni Riotta che ? diventato una liturgia inguardabile). Se invece salteranno il tavolo, i tavolini e le cordate, allora ci sar? legna per il fuoco di una polemica contro i sindacati e contro i ?comunisti? che ancora si annidano nelle aziende.

Anche Berlusconi prega per la Compagnia.

2 ? NAGEL E PAGLIARO NON POTRANNO PI? GESTIRE I DOSSIER DI TELECOM, RCS, GENERALI, COME SE FOSSERO VICENDE PRIVATE

Mediobanca il giorno dopo. ? il momento di sciogliere il rebus e di capire chi ha vinto e chi ha perso nella battaglia che ha visto Cesarone Geronzi affondare il coltello nella torta meneghina.

A leggere i giornali hanno vinto tutti: il banchiere romano che ha sconvolto la governance, il pallido Nagel che rester? capo-azienda, e il triste Pagliaro che coprir? la carica di direttore generale. Ha vinto Alessandro Profumo che con movimenti contraddittori e dichiarazioni ingoiate, si ? fatto paladino dei manager giovani e moderni allevati alla scuola di Maranghi.

In realt? da gioved? 18 quando sar? approvato il nuovo statuto, inizia il ?dopo-Maranghi?, un?epoca diversa dove gli spazi di autonomia si riducono per chi pensava di tenere immobilizzata piazzetta Cuccia nelle grandi scelte strategiche. I giovani manager bocconiani (primo fra tutti Pagliaro), non potranno pi? gestire i dossier di Telecom, Rcs, Generali, come se fossero vicende private. E d?ora in avanti dovranno pedalare parecchio perch? se ? vero (come scrive oggi ?l?Espresso?) che il 2007 ? stato un anno di grandi risultati, l?esercizio di quest?anno sar? ben pi? problematico.

La telenovela ? finita tra sospiri di sollievo e le massaie di Voghera, affezionate a Dagospia, hanno capito che si ? montata una lunga sceneggiata, per molti versi incomprensibile al di fuori di una logica di puro potere. Le moine di Geronzi sono state quelle dell?incantatore di serpenti e questo ? l?unica cosa che appare acquisita.

Oggi su qualche giornale appare la notizia che da Mediobanca partir? nei prossimi giorni un plico per il Governatore Draghi che dovr? dire l?ultima parola sullo statuto bagnato dal sudore del notaio Marchetti. Gli uscieri di piazzetta Cuccia hanno rivelato a Dagospia che in realt? Draghi il nuovo statuto l?ha gi? visto e scommettono che non ci saranno sorprese.

3 - DOVE ? FINITO L?ERMOLLI? LONTANO DAL FUOCO

A Milano gira una domanda insistente: dove ? finito l?Ermolli, il manager di Varese che dagli anni ?70 ha camminato dietro l?ombra di Silvio Berlusconi?

Il quesito ha una sua ragione perch? negli ultimi mesi l?immagine del superconsulente si ? appannata fino a dissolversi. Eppure ? stato lui il primo a sondare il portafoglio dei capitani coraggiosi nella vicenda Alitalia, e tutto faceva pensare che avrebbe avuto un ruolo protagonista. Invece con grande sorpresa della piccola provincia ambrosiana, il varesotto 69enne si ? ritirato dietro le quinte e oggi appare una piccola notizia sul ?Corriere della Sera? in cui si dice che comprer? un?aziendina di Gallarate che lavora nel cargo con 60 dipendenti.

Ma non basta, perch? il nome di questo personaggio importante del gotha milanese non ? tirato in ballo per l?altra partita che si sta decidendo in queste ore, quella dell?Expo dove se la battono Formigoni e la Moratti in un duello che dovrebbe trovare una soluzione imminente. Al suo posto girano per la presidenza dell?Expo i nomi di Diana Bracco e Lucio Stanca, mentre i giornali dedicano fiumi di parole a Paolo Glisenti che rispetto a Ermolli ? il Davide contro Golia.

Il superconsulente di Sin&rgetica ? un manager vero, mentre il povero Glisenti nasce giornalista e deve la sua patente di manager a Piero Bassetti, che lo sfil? dal ?Corriere della Sera? per farlo diventare suo assistente alla Camera di Commercio. E quando Glisenti mise un piede dentro il gruppo Rcs per dedicarsi con Luchino di Montezemolo agli affari della Carolco cinematografica, fu un bagno di sangue.

Dove ? finito l?Ermolli? Le sciure di via Montenapoleone dicono che sta a guardare perch? non vuole bruciarsi le penne nella nuova Alitalia e nel business dell?Expo per il quale si profetizzano avvisi di garanzia.

L?uomo ? furbo, anzi furbissimo, e sa che il Cavaliere non vuole bruciare gli amici storici.

4 ? NON DITE A DE BENEDETTI CHE PI? SMENTISCE E PI? ZAMPILLANO NOMI: ORA ? LA VOLTA DI TITO BOERI

? bella l?immagine di Carlo De Benedetti che a 74 anni affonda le mani nel giornalismo e difende la sua creatura. Meno bello e gradevole ? l?idea che quest?uomo si lasci prendere da contrazioni nervose e scriva di suo pugno un comunicato che tronca le voci sulla successione a ?Repubblica? di Ezio Mauro.

Per un manager con la sua storia alle spalle non c?? bisogno di arrivare a tanto e viene il sospetto che questa smentita voglia colpire un tema caldo e vitale per Carletto. Eppure dovrebbe rendersi conto che gi? il distacco dell?editoria dal resto del Gruppo Cir, annunciato poche settimane fa, ha dato la stura a interpretazioni di ogni genere. Da un lato c?? chi pensa che l?operazione sia stata voluta dal figlio Rodolfo, ignaro del peso politico della carta stampata; dall?altro c?? chi dice il contrario e cio? che Carletto si sia reso conto che ?il divorzio? dei destini editoriali e industriali, ? stata un?operazione abile e concordata per confondere le idee.

A questa si aggiungono gli interrogativi sull?uscita di Marco Benedetto, il supermanager che ha costruito le fortune del Gruppo di via Po, un esodo maturo che comunque ha acceso altre domande sul futuro dell?impero editoriale.

Il Carletto giornalista non vuole inseguire le voci e i pettegolezzi, n? vuole sentir parlare di un De Bortoli al posto di Ezio Mauro con il quale si ? creato per pi? di un decennio un sodalizio granitico che aveva in Marco Benedetto il terzo protagonista.

Lasciamolo lavorare sereno. L?uomo ? pieno di risorse meravigliose. A tradirlo ? sempre stato soltanto il suo carattere.

PS - A proposito non dite all?Ingegnere che ? cicciato un altro nome per ?La Repubblica? edizione 2009: l?economista Tito Boeri, neo acquisto del Gruppo Espresso.

5 ? LUCHINO CAPOTRENO

Luchino di Montezemolo, il desaparecido di Confindustria, legge con attenzione tutti gli articoli e le notizie che riguardano le Ferrovie dello Stato e ieri ? rimasto soddisfatto quando il ministro dei Trasporti Matteoli per la prima volta ha parlato della sua societ? Ntv che far? concorrenza alle Ferrovie di Mauro Moretti.

Insieme a Dieguito Della Valle, Giuseppe Sciarrone e Gianni Punzo, il 60enne Montezemolone esamina al lentino i movimenti di Moretti e riceve dall?interno delle Ferrovie notizie a rotta di collo. Cos? ieri quando ha letto che Moretti studia alleanze con le ferrovie tedesche e svizzere per l?Alta Velocit?, Luchino non si ? agitato pi? di tanto perch? dal palazzo-obitorio di piazza della Croce Rossa dove governa Moretti, gli hanno detto che la sortita del manager di Rimini ? ispirata pi? dalla paura che dalla verit?.

? una bella battaglia quella che si sta svolgendo sui binari, ma Luchino ? tranquillo perch? Moretti e i suoi uomini devono risolvere ancora grandi problemi tecnici sulla rete e sui treni veloci. Ne sanno qualcosa le case produttrici dei convogli che aspettano di leggere il capitolato delle gare delle Ferrovie per le quali l?obiettivo di 300 km/h ? allo stato attuale irraggiungibile.

Dagospia 12 Settembre 2008

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Joined: 10-Jul-2006
327 messaggi
Buon compleanno al presidente Franzo Grande Stevens

Ottant?anni portati benissimo: Franzo Grande Stevens li compie oggi e la Juventus si unisce per festeggiarlo. Presidente onorario della societ? bianconera, ne ha ricoperto la massima carica dal 2003 al 2006. Anni vissuti con grande passione, anni di successi ottenuti sul campo, su tutti i campi. All?avvocato Grande Stevens vanno i migliori auguri di tutta la Juventus, nella speranza di riuscire a fargli il regalo pi? gradito: un doppio successo, contro l?Udinese, nella prossima sfida di campionato, e contro lo Zenit in Champions League.

http://www.juventus.it

bleah!

Sono gli anni dei due scudetti "revocat/regalati" e di calciopoli.

Trovo una piccola contraddizione!

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Joined: 08-Jul-2006
21396 messaggi
Sono gli anni dei due scudetti "revocat/regalati" e di calciopoli.

Trovo una piccola contraddizione!

anch'io non ho capito bene :nono:

questi ci prendono per il c.. in giro

io non li sopporto pi?

scusatemi

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Joined: 08-Jul-2006
21396 messaggi
scusa crazy ma non posso condividere il tuo ottimismo:

il gabetti gianluigi ne ha 84 ...

il romiti cesare ne ha 85 ...

il cuccia enrico ci ha onorati della sua presenza fino ai 92 ...

ma guarda, tutto sommato ? un bene che questi esemplari di preclare virt? siano lenti a togliere il disturbo

cosi' hanno modo di piangere fino in fondo il potere che devono lasciare ...... sefzsefzsefz

INGUARIBILE OTTIMISTA sefz

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