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CRAZEOLOGY

Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"

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10 ore fa, CRAZEOLOGY ha scritto:

 

Mi è scappato di scrivere il seguito. .asd

 

La triste fine della Juvexor vol.2

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=6772

 

Ogni tanto a questi qua gli serve un bel siluro.

 

 

 

Certo che boicottiamo!

Non abbiamo altre possibilità!

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Elkann a La Stampa: “C'è chi pensa che la Juventus sia il problema, ma al contrario è parte della soluzione: è stata storicamente l'ossatura del calcio italiano”

John Elkann ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa in vista dei 100 anni di proprietà della famiglia Agnelli: "Abbiamo scelto di essere competitivi in tutti i mestieri in cui siamo impegnati. Cerchiamo di farlo con umiltà e senso di realismo. In qualunque contesto, imprenditoriale o sportivo, dove c'è fiera competizione, la sfida va affrontata con coraggio e determinazione. Questa è la responsabilità che noi sentiamo e che permette di durare nel tempo. Una passione della nostra famiglia, la Juve, cosi come lo è per le milioni di famiglie bianconere, in Italia e nel mondo. Siamo prima di tutto dei tifosi. Ciso-no squadre di calcio che sono legate ad un'azienda, ne sono storicamente l'emanazione, come è stata il Psv Eindhoven con la società olandese Philips. La Juventus no. Non è mai stata l'emanazione di una società come la Fiat.

Sulle  polemiche: «C'è chi pensa che la Juventus sia il problema. Al contrario, la Juventus è parte della soluzione. La Juve è stata storicamente l'ossatura del calcio italiano, ne è parte integrante. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. E sul piano economico con le operazioni di mercato ha speso mezzo miliardo di euro negli ultimi anni per acquistare giocatori in Italia, contribuendo in modo significativo a sostenere i bilanci delle squadre di serie A e serie minori. Siamo sempre stati una forza positiva per il calcio italiano e vogliamo continuare ad esserlo, rimanendo aperti al dialogo e alla collaborazione con le istituzioni. Ci siamo difesi e conta far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni. Ma la lettera di cui parla in realtà andava oltre: conteneva anche un'analisi spassionata sull'evoluzione internazionale del calcio, soprattutto nel contesto europeo. Bisogna evitare di scambiare la discussione delle soluzioni con l'analisi dei problemi. Il problema è sotto gli occhi di tutti: la Super Lega c'è già, si chiama Premier League, il campionato inglese. Gli altri campionati nazionali mostrano una deriva ormai evidente: i giocatori più bravi vanno a giocare in Inghilterra, finendo per impoverire le competizioni locali. Come rispondiamo a questa sfida? Questa è la questione. Esiste una chiara continuità tra le origini e oggi: una linea ininterrotta, fatta di innovazione, tenacia e soprattutto di emozioni impagabili che ci rendono felici di essere bianconeri».

Presente e colpi: "Le delusioni servono, fortificano. Se perdi come abbiamo perso contro il Maccabi, certo che fa male. Ma quello è un momento decisivo per imparare. Penso che l'importante sia sempre cercare di far meglio. E comunque noi bianconeri siamo fortunati: la Juve ci ha sempre dato molte più gioie e soddisfazioni che delusioni. Il colpo più importante lo abbiamo già fatto con Cristiano Giuntoli, il nuovo direttore sportivo. E l'esempio più evidente di quello che le dicevo prima: adattamento e innovazione, in perfetta continuità con la nostra storia. Giuntoli porterà alla Juventus un modo di lavorare che valorizza i giovani talenti e costruisce i campioni. Ovunque è stato, ha fatto un ottimo lavoro in questo senso. E ora avrà a disposizione i tanti giovani e forti talenti che abbiamo. La nostra festa, durerà fino all'autunno. Una serie di momenti da vivere in famiglia, con gli amici, con chi condivide la passione per la Juve. A partire da domani sul sito Juventus.com e su tutti i nostri social ci sarà un omaggio collettivo con i grandi nomi del nostro passato e del nostro presente.".

 

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Lo marco stretto. Lui ci prova, ma io non gli faccio toccare palla all'onestone.  .asd

 

La triste fine della Juvexor vol.3

 

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=6780

 

 

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Crazy basta con i lamenti funebri. La Juve è la Juve a prescindere. Sopravviverà certamente a Elkann, Andrea Agnelli e Max Allegri. Siamo tanti juventini incazz.zz.ati. Dobbiamo reagire, non piangerci addosso. Son 64 anni che sono juventino; finché vedrò una maglia bianconera in campo le concederò il mio cuore. CARA GRANDE ZEBRA:signs71:

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Il 9/8/2023 alle 11:26 , Puma83 ha scritto:

Crazy basta con i lamenti funebri. La Juve è la Juve a prescindere. Sopravviverà certamente a Elkann, Andrea Agnelli e Max Allegri. Siamo tanti juventini incazz.zz.ati. Dobbiamo reagire, non piangerci addosso. Son 64 anni che sono juventino; finché vedrò una maglia bianconera in campo le concederò il mio cuore. CARA GRANDE ZEBRA:signs71:

 

Puma, con l'età ti stai rammollendo. Contavo anche su di te per fare la rivoluzione, invece ti stai abituando alla triste scenografia di una finta Juventus. 

Ti sei auto-pensionato. Hai perso smalto e ruggito. 

 

.read 

 

"Il puma, chiamato anche coguaro o leone d'America, il cui nome scientifico è Puma concolor della famiglia Felidae, emette dei suoni caratteristici. In realtà non ruggisce come invece fanno molti suoi simili, ma emette brontolii, fischi, miagolii anche acuti e soffi più o meno profondi".

 

sefz 

 

"Puma, non così!"  (semicit.)

Ti voglio incazzato e aggressivo. Devi mordere e ruggire! 

Daje! 

 

 

 

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18 ore fa, CRAZEOLOGY ha scritto:

 

Puma, con l'età ti stai rammollendo. Contavo anche su di te per fare la rivoluzione, invece ti stai abituando alla triste scenografia di una finta Juventus. 

Ti sei auto-pensionato. Hai perso smalto e ruggito. 

 

.read 

 

"Il puma, chiamato anche coguaro o leone d'America, il cui nome scientifico è Puma concolor della famiglia Felidae, emette dei suoni caratteristici. In realtà non ruggisce come invece fanno molti suoi simili, ma emette brontolii, fischi, miagolii anche acuti e soffi più o meno profondi".

 

sefz 

 

"Puma, non così!"  (semicit.)

Ti voglio incazzato e aggressivo. Devi mordere e ruggire! 

Daje! 

 

 

 

Crazy, il Puma, anche se ormai solo a parole data l'età, è più aggressivo che mai contro questa proprietà fellona e stupida. Ma La Juventus non c'entra. Essa è il portato di tutto quel che si è verificato dalla sua fondazione ad oggi. Ci siamo sempre risollevati e lo rifaremo. Quando vedo maglie bianconere in campo mi commuovo e mi scateno col tifo anche se in panchina c'è quel tanghero da bar di un livornese! FORZA ZEBRA, caro fratello, la JUVE é NEL NOSTRO DNA.oo

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Va ora in onda la santificazione 2023. 

Alcune cose sono molto interessanti, altre forse vi faranno un po' inca**are. 

E' lunghetto, ma ha un suo senso vederlo. Tenete conto che c'è una "confezione" ad hoc.

Quindi ci sono le commozioni, qualche riverniciatura, qualche strategica dimenticanza, ma anche la mancanza quasi totale di Margie, e via dicendo. 

 

 

Mi spiace moltissimo che tutto ciò che riguarda la Juventus sia finito nel modo che ben sappiamo. 

Non è rimasto niente. 

Modificato da CRAZEOLOGY

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John Elkann lascia la presidenza della Giovanni Agnelli Bv, alla guida un avvocato olandese

A succedergli una persona esterna alla famiglia: Jeroen Preller, avvocato olandese, partner dello studio legale NautaDutilh

 

John Elkann ha lasciato la presidenza della Giovanni Agnelli Bv, la cassaforte che controlla il 52% della holding Exor. La novità, evidenziata da Milano Finanza, emerge dalla carte che ufficializzano l’acquisizione del 15% della Philips. A succedergli una persona esterna alla famiglia: Jeroen Preller, avvocato olandese, partner dello studio legale NautaDutilh. Secondo quanto si apprende, la decisione di John Elkann , che ha già lasciato la presidenza di Exor mantenendo la carica di amministratore delegato, è dovuta alla volontà di concentrarsi su ruoli operativi. Nella cassaforte restano sei esponenti dei tre rami della famiglia Agnelli.

Gli Agnelli nei giorni scorsi acquisito una partecipazione del 15% nel conglomerato olandese Philips in una transazione da circa 2,6 miliardi di euro, sostenendo lo sforzo del gruppo di spostarsi dall’elettronica di consumo alla sanità, dopo un costoso richiamo di prodotti.

Come parte dell’accordo, Exor può aumentare la sua partecipazione al 20% e ottenere un posto nel consiglio di amministrazione di Philips. Exor ha dichiarato di voler essere un «investitore di minoranza a lungo termine».

L’investimento giunge nel momento in cui la Philips, azienda di 132 anni un tempo nota per la produzione di lampadine ma anche elettronica di consumo con prodotti che andavano dalle radio ai rasoi, si sta spostando verso la tecnologia per la salute. Mossa, quest'ultima, funestata dal richiamo di milioni di dispositivi respiratori dell’azienda a partire dal 2021. La controversia, seguita da un’inchiesta negli Stati Uniti e dall’uscita dell’ex amministratore delegato, ha fatto crollare il prezzo delle azioni di Philips di oltre il 60% dall’aprile 2021.

Elkann, nelle ore scorse, ha spiegato al Financial Times che il suo investimento di 2,6 miliardi di euro nella olandese Philips fa parte di una naturale evoluzione per la holding familiare Exor poiché concentra gli investimenti nei settori della salute, della tecnologia e del lusso.

L'acquisizione, avvenuta questo mese, di una quota del 15% nel gruppo di dispositivi medici con sede ad Amsterdam è stata l'operazione più grande di Exor dalla vendita del riassicuratore statunitense PartnerRe per 9 miliardi di euro nel 2021 e- scrive il Ft- segna un'ulteriore spinta nel settore sanitario da parte di una famiglia a lungo considerata sovrana nell'ambito degli equilibri dell'industria automobilistica europea.

Exor - ha detto Elkann a Ft - sente «una forte affinità con l'assistenza sanitaria» e «i primi insegnamenti» derivanti dal suo investimento di oltre 800 milioni di euro lo scorso anno nel gruppo sanitario francese privato Institut Mérieux hanno «rafforzato la nostra convinzione sull'importanza di questo settore e sulla sua crescita».

Durante la guida del 47enne Elkann, Exor ha aumentato il suo patrimonio netto da circa 4 miliardi di euro nel 2009 a 33 miliardi di euro quest’anno, mentre le azioni Exor sono passate da cifre a una sola cifra agli attuali 80 euro per azione. Elkann afferma a Ft che il primo decennio dopo la morte del nonno è stato all’insegna della conservazione: «Ci siamo concentrati sulle dismissioni, sulla semplificazione e sulla riduzione del debito per assicurarci che ciò che avevamo potesse essere salvato». Il decennio successivo «è stato all’insegna della stabilizzazione» e ha affermato che Exor ha imboccato una traiettoria di crescita costante.

Tra i cambiamenti più importanti avvenuti in quel periodo all’interno delle società in portafoglio figurano la creazione del produttore di attrezzature agricole CNH Industrial dalla fusione di CNH Global e Fiat Industrial; l’acquisizione da parte di Fiat della rivale statunitense Chrysler per formare FCA; lo scorporo di Ferrari da Fiat e la sua quotazione a Milano; la fusione tra FCA e Peugeot per creare Stellantis, quotata a Parigi; e infine l’acquisizione e la vendita di PartnerRe.

Stellantis, di cui Exor è il maggiore azionista con una quota del 14%, ha registrato quest’anno un fatturato record nel primo semestre di 98 miliardi di euro. Nel frattempo, le azioni Ferrari sono salite del 40% a 286 euro negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, gli analisti notano che Exor, quotata ad Amsterdam, viene ancora scambiata con uno sconto del 45% rispetto al suo valore patrimoniale netto.

 

ilsole

 

dolares-giratorios.gif

 

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Ho realizzato questa. Anche se sono molto molto scarso come grafico. Un vero pippone. .asd 

Ma mi piaceva l'idea di provare a fare una specie di riassunto con ironia. Era più per trafficare un po' cercando di capirci qualcosa e divertirmi allo stesso tempo. 

Se a qualcuno serve la usi pure. 

Spero sia comprensibile. A me sembra di si, ma potrei sbagliare.  .penso 

 

GIF-JE-1+C+C.gif

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Il 26/8/2023 alle 18:09 , CRAZEOLOGY ha scritto:

Va ora in onda la santificazione 2023. 

Alcune cose sono molto interessanti, altre forse vi faranno un po' inca**are. 

E' lunghetto, ma ha un suo senso vederlo. Tenete conto che c'è una "confezione" ad hoc.

Quindi ci sono le commozioni, qualche riverniciatura, qualche strategica dimenticanza, ma anche la mancanza quasi totale di Margie, e via dicendo. 

 

 

Mi spiace moltissimo che tutto ciò che riguarda la Juventus sia finito nel modo che ben sappiamo. 

Non è rimasto niente. 

 

Noto che questo video non è più disponibile.

Segno che c'è chi monitora per conto terzi e che, anche se siamo solo piccoli moscerini, ogni tanto finiamo nell'occhio del guidatore...  sefz 

 

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Lo sbaraccamento continua.

 

Mirafiori sta chiudendo pezzo per pezzo, in silenzio. Sono lontane le promesse di Marchionne di investire qualche decina di milioni nell'impianto per modernizzarlo. 

Cifre ridicole comunque, viste le dimensioni  e le tecnologie costose che servirebbero. 

Non lo fece quando era vivo, e non è stato fatto dopo. Era una bugia strategica fin dall'inizio. 

Poi essendo arrivata Peugeot, la questione si è chiusa automaticamente. 

Ora scopriamo che ci sono anche altre cose in vendita. Da villa Frescot (dove visse l'avvocato), più altre cose.

 

https://www.msn.com/it-it/motori/notizie/la-fabbrica-maserati-di-grugliasco-è-in-vendita-l-annuncio-è-pubblicato-online/ar-AA1jn4R4?ocid=BingHp01&cvid=b90dffac00de4c4da0b31a33f7bcfc87&ei=22

 

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Il 4/11/2023 alle 16:41 , CRAZEOLOGY ha scritto:

Lo sbaraccamento continua.

 

Mirafiori sta chiudendo pezzo per pezzo, in silenzio. Sono lontane le promesse di Marchionne di investire qualche decina di milioni nell'impianto per modernizzarlo. 

Cifre ridicole comunque, viste le dimensioni  e le tecnologie costose che servirebbero. 

Non lo fece quando era vivo, e non è stato fatto dopo. Era una bugia strategica fin dall'inizio. 

Poi essendo arrivata Peugeot, la questione si è chiusa automaticamente. 

Ora scopriamo che ci sono anche altre cose in vendita. Da villa Frescot (dove visse l'avvocato), più altre cose.

 

https://www.msn.com/it-it/motori/notizie/la-fabbrica-maserati-di-grugliasco-è-in-vendita-l-annuncio-è-pubblicato-online/ar-AA1jn4R4?ocid=BingHp01&cvid=b90dffac00de4c4da0b31a33f7bcfc87&ei=22

 

Elkann è una persona non raccomandabile ma gli altri proprietari di serie A sono peggio di lui.  Milano è lo sterco peggiore al mondo e a Milano lo sterco più puzzolente è quello interista. Puzza quasi come i denti di Moratti.

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Un altro pezzo che se ne va. 

CNH via da Piazza Affari. Da gennaio solo NY. 

 

CNH AFFONDA IN BORSA -9,8%

 

(ANSA) - Cnh affonda, viene sospesa al ribasso e tornata agli scambi cede il 9,8% dopo aver annunciato "un programma di ristrutturazione immediato con l'obiettivo di ridurre del 5% il costo del lavoro" che comporterà "spese di ristrutturazione fino a 200 milioni di dollari".

 

CNH AVVIA IL DELISTING DA PIAZZA AFFARI, RESTERÀ QUOTATA SOLO AL NYSE DA GENNAIO 2024. BUYBACK DA 1 MLD

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10 ore fa, CRAZEOLOGY ha scritto:

Un altro pezzo che se ne va. 

CNH via da Piazza Affari. Da gennaio solo NY. 

 

CNH AFFONDA IN BORSA -9,8%

 

(ANSA) - Cnh affonda, viene sospesa al ribasso e tornata agli scambi cede il 9,8% dopo aver annunciato "un programma di ristrutturazione immediato con l'obiettivo di ridurre del 5% il costo del lavoro" che comporterà "spese di ristrutturazione fino a 200 milioni di dollari".

 

CNH AVVIA IL DELISTING DA PIAZZA AFFARI, RESTERÀ QUOTATA SOLO AL NYSE DA GENNAIO 2024. BUYBACK DA 1 MLD

La speranza è che, pezzo dopo pezzo, piano piano lascino andare anche la presa sulla Juve.

 

Per l'idea che mi sono fatto io, da Farsopoli in avanti, la Juve è sempre stata un mezzo per arrivare ad un fine:

 

- vincere una guerra di famiglia (e ce ne sono state diverse in questi 20 anni circa)

- attirare le ire di giornalisti, PM tifosi, giudici, politici ecc. affinchè chiudessero gli occhi su altro, di ben più prezioso per la famiglia

- usarla come merce di scambio per ricevere favori in altri settori

 

Ma dal momento in cui in Italia lasceranno solo le briciole del loro impero, e quindi la Juve rimarrà per loro semplicemente un asset in perdita e non avranno più niente da scambiare sulla nostra pelle, potrebbero anche fare una cessione importante. O perlomeno: questa è la mia speranza.

 

Che ne pensi?

 

P.S. l'affare della guerra familiare per l'eredità dell'Avvocato, pensi che c'entri qualcosa con le nostre vicende? O meglio: gira e rigira, lo riprenderemo nel c*lo un'altra volta anche a causa di quella questione? .asd 

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13 ore fa, I Love Vladimir Jugovic ha scritto:

La speranza è che, pezzo dopo pezzo, piano piano lascino andare anche la presa sulla Juve.

 

Per l'idea che mi sono fatto io, da Farsopoli in avanti, la Juve è sempre stata un mezzo per arrivare ad un fine:

 

- vincere una guerra di famiglia (e ce ne sono state diverse in questi 20 anni circa)

- attirare le ire di giornalisti, PM tifosi, giudici, politici ecc. affinchè chiudessero gli occhi su altro, di ben più prezioso per la famiglia

- usarla come merce di scambio per ricevere favori in altri settori

 

Ma dal momento in cui in Italia lasceranno solo le briciole del loro impero, e quindi la Juve rimarrà per loro semplicemente un asset in perdita e non avranno più niente da scambiare sulla nostra pelle, potrebbero anche fare una cessione importante. O perlomeno: questa è la mia speranza.

 

Che ne pensi?

 

P.S. l'affare della guerra familiare per l'eredità dell'Avvocato, pensi che c'entri qualcosa con le nostre vicende? O meglio: gira e rigira, lo riprenderemo nel c*lo un'altra volta anche a causa di quella questione? .asd 

 

Non so più cosa pensare. 

E' una situazione assurda da tutti i punti di vista. Dal nostro, dal suo, e anche da un punto di vista terzo. 

Non ha più senso nulla. 

 

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10 ore fa, CRAZEOLOGY ha scritto:

 

Non so più cosa pensare. 

E' una situazione assurda da tutti i punti di vista. Dal nostro, dal suo, e anche da un punto di vista terzo. 

Non ha più senso nulla. 

Verissimo. Io nel dubbio continuo ad esultare quando una qualsiasi azienda del loro gruppo lascia l'Italia, e quando leggo che investiranno all'estero e non qui.

 

Ogni pezzettino che mollano qui, è un qualcosa in meno che li lega a questo paese, e quindi una cosa in meno per la quale sacrificare la Juve. Che mi pare assodato ormai sia l'ultimissima ruota del carro (aldilà degli aumenti di capitale, che sono solamente specchietti per le allodole, per me).

 

Io la vedo cosi.

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La parabola Fiat, soldi pubblici, utili privati

25 Novembre 2023 - 06:00

Il gruppo ha ricevuto 220 miliardi di contributi in 37 anni, ma posti e produzione sono in caduta libera

 

«Nella nostra storia non abbiamo mai avuto nessun bisogno di avere lo Stato nel nostro capitale», ha detto pochi mesi fa il presidente di Stellantis John Elkann, a proposito di un eventuale ingresso dello Stato italiano attraverso Cdp. «Gli Stati entrano nelle imprese quando vanno male e Stellantis va molto bene», ha aggiunto. Ma se lo Stato italiano è sempre rimasto fuori dal capitale, in compenso miliardi di soldi pubblici sono entrati nelle casse dell'azienda che oggi è il risultato della fusione tra Fca (ex Fiat) e la francese Psa. Decenni di incentivi, aiuti, linee di credito. Difficile fornire una cifra precisa. Nel 2012 Federcontribuenti ha fatto un calcolo complessivo: dal 1975 ad oggi la casa Torinese «ha ottenuto dallo Stato italiano l'incredibile somma di 220 miliardi di euro tra varie casse integrazioni, prepensionamenti, rottamazioni, nuovi stabilimenti in gran parte finanziati con risorse pubbliche e contributi statali sotto varia forma». Numeri mai smentiti dalla casa torinese. Del resto era stato il quotidiano Domani, di Carlo De Benedetti, a contestare le dichiarazioni di Elkann con un editoriale di Salvatore Bragantini: «Che non abbia mai dovuto far entrare lo stato in azienda è una mezza verità legale e, se non una reale balla, una sicura burla. Nella sua storia Fiat ha avuto più volte bisogno di una partecipazione statale ma, potendo scegliere, ha preferito incassare in modi meno vincolanti». E poi dentro Stellantis uno Stato c'è, ed è quello francese, che detiene il 6%. Una partecipazione attenzionata dal Copasir, che nel febbraio 2022 aveva avvertito del rischio di uno «spostamento del baricentro di controllo sul versante francese, con ricadute già evidenti nel settore dell'indotto connesso con le linee di produzione degli stabilimenti italiani», e aveva invitato il governo Draghi a valutare l'ipotesi di un ingresso di Cdp per «controbilanciare». Scenario respinto seccamente da Stellantis.

Ma torniamo ai supporti dello Stato. L'ultimo è stato la maxi linea di credito da 6,3 miliardi concessa dal secondo governo Conte tramite Intesa Sanpaolo con garanzia Sace a Fca Italy nel 2020, durante la pandemia, per «preservare e rafforzare la filiera automotive italiana». Il prestito è stato restituito in anticipo da Stellantis nel 2022, ma la produzione non è ancora tornata ai livelli pre-Covid, mentre dal 2021 il gruppo ha lasciato a casa quasi 8mila lavoratori. Una recente analisi del Sole 24 Ore rileva che dopo la fusione con i francesi, il nostro Paese è stato sempre meno centrale nei volumi di produzione. Secondo Milano Finanza «nel 2000 i dipendenti diretti del gruppo in Italia erano 112mila, nel 2017 solo 60mila». Eppure negli ultimi mesi l'ad di Stellantis, Carlos Tavares, non ha esitato a chiedere nuovi «sussidi diretti nelle tasche dei consumatori». Il ministro delle Imprese Adolfo Urso gli ha però ribattuto che gli incentivi stanziati finora «sono finiti in misura significativa alla grande azienda Stellantis in gran parte per auto realizzate dal gruppo automobilistico fuori dall'Italia».

Sia chiaro, che sostegni e incentivi pubblici vengano elargiti a realtà imprenditoriali che rappresentano posti di lavoro e producono Pil è più che ragionevole. Anzi doveroso in anni come questi, durante i quali l'aggressività della concorrenza estera è cresciuta in modo esponenziale soprattutto grazie agli aiuti di Stato elargiti da Paesi come Germania, Francia e Spagna. A maggior ragione se i contributi erano diretti a un gruppo come la Fiat che a un certo punto della sua storia dava lavoro a 190mila dipendenti (oltre a un indotto almeno doppio), produceva in 188 stabilimenti ed esportava made in Italy in almeno 50 paesi. Ma lo scopo non era certo arricchire l'azionista di controllo in un futuro che lo avrebbe visto rinunciatario di fronte alla sfida globale. Cosa che invece è avvenuto nel momento in cui si è trattato di stabilire la dinamica della fusione con la francese Psa. Per questo la richiesta di nuovi sostegni allo Stato italiano da parte di Stellantis suona come una beffa per molti contribuenti.

 

https://www.ilgiornale.it/news/politica/parabola-fiat-soldi-pubblici-utili-privati-2246618.html

 

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Il 1/11/2023 alle 09:14 , CRAZEOLOGY ha scritto:

 

Noto che questo video non è più disponibile.

Segno che c'è chi monitora per conto terzi e che, anche se siamo solo piccoli moscerini, ogni tanto finiamo nell'occhio del guidatore...  sefz 

 

 

Ritrovato caricato sul web da altri. 

 

 

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UN PEZZO DELL’IMPERO EXOR È NASCOSTO IN QUATTRO TRUST SVIZZERI? – DA UNA TRANSAZIONE FINANZIARIA CONCLUSA A NOVEMBRE CON AL CENTRO IL GMG TRUST DI GINEVRA, EMERGONO LE QUATTRO CASSEFORTI ELVETICHE RICONDUCIBILI ALLA SORELLA DI GIANNI AGNELLI, CRISTIANA, 96 ANNI, E AI SUOI FAMILIARI – NEI TRUST DOVREBBERO ESSERCI 370 MILIONI DI ASSET DEL PATRIMONIO DI FAMIGLIA E ANCHE LA QUOTA DELLA OLANDESE “GIOVANNI AGNELLI BV”, CONTROLLATA AL 38% DA JOHN ELKANN TRAMITE LA SOCIETÀ DICEMBRE…

 

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/pezzo-dell-rsquo-impero-exor-nascosto-quattro-trust-svizzeri-377374.htm

 

 

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Il 9/11/2023 alle 08:23 , I Love Vladimir Jugovic ha scritto:

Verissimo. Io nel dubbio continuo ad esultare quando una qualsiasi azienda del loro gruppo lascia l'Italia, e quando leggo che investiranno all'estero e non qui.

 

Ogni pezzettino che mollano qui, è un qualcosa in meno che li lega a questo paese, e quindi una cosa in meno per la quale sacrificare la Juve. Che mi pare assodato ormai sia l'ultimissima ruota del carro (aldilà degli aumenti di capitale, che sono solamente specchietti per le allodole, per me).

 

Io la vedo cosi.

Prospettiva comunque triste. Spero la vendano prima o poi. 

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Questo non so bene dove metterlo, ma secondo me è importante, quindi lo metto qui perché ci vengo spesso. 

E' evidente, anche da tutte le inchieste che nascono contro di noi dal nulla, che sotto banco c'è chi traffica alterando le regole della democrazia. 

Le colpe reali, sono un discorso relativo. Le informazioni acquisite in modi distorti puzzano di complotto, non di giustizia.  

La giustizia chirurgica è un'ingiustizia. 

E l'ingiustizia chirurgica è altrettanto un'ingiustizia.  

Indagati i figli del patron di Kerakoll, Sghedoni: «Spiata la riunione del padre con due presidenti di serie A»

di Alessandro Fulloni

I nomi dei rampolli della storica azienda emiliana dell’edilizia nell’inchiesta di Torino sui due ex carabinieri del pool di «Ultimo», «Arciere» e «Vichingo», accusati di fornire a privati e aziende dossieraggi e documenti compromettenti. Un caso che potrebbe scuotere il mondo delle imprese

 

Un’indagine (anzi una spy-story) che mescola pallone, escort, dossieraggi, grande industria con marchi come quello della Kerakoll, il colosso modenese del settore delle ceramiche e dell’edilizia. Un’indagine che vede al centro — ma come indagati — due investigatori leggendari: i sessantenni Riccardo Ravera, carabiniere in pensione, e Pinuccio Calvi, anche lui nell’Arma. Due nomi e cognomi che ai più magari ora dicono poco. Ma i loro nomi di battaglia — rispettivamente questi qui: «Arciere» e «Vichingo»— sono di quelli che restano impressi nella memoria. Ravera e Calvi infatti fecero parte della squadra «Crimor», quella che, agli ordini di «Ultimo», il 15 gennaio 1993 arrestò l’allora «capo dei capi»: il mafioso Salvatore Riina. «Vichingo», addirittura, fu quello che lo ammanettò. Detto che il loro ruolo è tutto da chiarire, Ravera e Calvi sono finiti al centro di quest’inchiesta che, coordinata dalla procura di Torino, sta rimbalzando in altre città, Modena e Verona in primis.

 

Sì, per adesso c’è solo un decreto di fine indagine con 28 indagati e i reati al vaglio sono assortiti: corruzione e associazione a delinquere finalizzata ad accessi abusivi, email false, esercizio abusivo della professione di investigatore. Però a leggere le carte — 15 pagine firmate dai pm Gianfranco Colace e Giovanni Caspani — la sensazione è che altri sviluppi investigativi possano essere dietro l’angolo. Ma vediamo più in dettaglio cosa sta accadendo. Lo scenario è appunto da libro di spionaggio (e questa è la sintesi del Corriere di Torino che ha raccontato passo dopo passo gli sviluppi giudiziari): un intreccio di «acquisizioni indebite di notizie e immagini» della vita privata altrui, «accessi abusivi a sistemi informatici», comprese le banche dati del ministero dell’Interno, intercettazioni ambientali illegali; e poi ex carabinieri, appartenenti alle forze dell’ordine, dipendenti di agenzie di security.

E l’altro giorno, come ha raccontato la Stampa, è stato depositato l’atto di fine indagine. Un elenco di nomi che — per ora — sta squassando soprattutto il Modenese. La giornalaccio rosa e il Carlino stamane (mercoledì) in prima pagina parlano di gente «incredula». Sotto inchiesta ci sono Emilia e Fabio Sghedoni, titolari di Kerakoll, multinazionale delle malte e dei collanti con sede a Sassuolo, 480 milioni di euro di fatturato annuo e sponsor del Modena Calcio. Però è indagato anche Andrea Remotti, già ad della stessa Kerakoll fino al novembre 2022. Gli episodi si intrecciano e molto ruota attorno ad «Arciere» a cui è riconducibile la società «Mr Security» che si occupa di investigazioni private.

Ma che c’entrano i fratelli Sghedoni? Si sarebbero rivolti all’ex carabiniere — che qui avrebbe svolto abusivamente la sua funzione di investigatore privato — per registrare di nascosto, in un locale in uso alla stessa Kerakoll, incontri e riunioni aziendali. L’episodio che investe i due fratelli è solo uno: e sarebbe una riunione legata al mondo del calcio tra Maurizio Setti (presidente dell’Hellas Verona, non indagato per questa vicenda), Romano Sghedoni (l’85enne ex contadino divenuto patron di Kerakoll, papà dei fratelli), Roberto Cesati, direttore generale del Modena in quel momento, e Stefano Bassi.

Va ribadito che Kerakoll in una nota spiega che Emilia e Fabio Sghedoni «sono sereni rispetto all’attività dell’autorità giudiziaria e confidano che sarà accertata la loro estraneità ai fatti». Dalle carte — che vedono anche il ruolo di «Vichingo», sempre operativo — emergono altri nomi e altre circostanze. Quanto a Remotti, sarebbe coinvolto nel tentativo di screditare un manager rivale. E lo avrebbe fatto organizzando un incontro tra questi e una donna, assistente per Kerakoll in Polonia ma definita dalla procura «professionista capace di creare situazioni imbarazzanti» al costo di 30 mila euro mensili.

Mica finisce qui. Ci sono manager che spiano i dipendenti, funzionari delle forze dell’ordine che si appellano ad «Arciere» per entrare nei servizi segreti, esposti anonimi all’Ispettorato nazionale del Lavoro che attivano, senza passare per le regolari vie gerarchiche, accertamenti alla Juventus. Poi inquietanti tentativi di accesso ai dispositivi della Procura di Torino e un suo superconsulente indagato. Infine c’è pure la richiesta di annullare multe per lo «stewardaggio» del concerto di Tiziano Ferro a Torino del 21 giugno 2017. Ma è il meno, in quest’indagine esplosiva.

 

https://www.corriere.it/cronache/23_dicembre_13/indagati-figli-patron-kerakoll-spiata-riunione-padre-due-presidenti-serie-a-0b495bb4-99a3-11ee-97fb-911ff9649ac6.shtml

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Joined: 10-Oct-2008
6204 messaggi
13 ore fa, CRAZEOLOGY ha scritto:

Analisi sacrosanta, che non si può che condividere in toto.

 

Ormai il mio tifo per la Juve, è rivolto unicamente alla vendita da parte di questa proprietà di infami. C'è chi non dorme prima di una partita importante, chi aspetta uno Juve-inter per mesi, chi non vede l'ora di vedere una partita di Champions (che, grazie alla nostra NON difesa quest'anno NON faremo). Io aspetto la vendita totale di Exor.

 

E quel giorno, per me, sarà come aver vinto la Champions.

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Joined: 24-Oct-2006
11323 messaggi

Stellantis chiude la storica fabbrica Fiat in Polonia: 486 licenziati

Il sito Fca Poland aperto negli anni Settanta per produrre la 126 si era specializzato nei motori 1.3 Multijet

 

6 gennaio 2024

 

La Fiat chiude la sua storica fabbrica Fca di motori 1.3 Multijet a Bielsko Biala, in Polonia, licenziando quasi 500 operai. Lo ha rivelato Wanda Struzyk, la presidente dell’organizzazione sindacale aziendale Solidarnosc sul quotidiano locale Dziennik Zachodni. «È la notizia che abbiamo temuto da tempo e ieri, su nostra richiesta, ci è stata confermata», ha detto Struzyk, precisando che Fca sarà chiusa entro la fine del 2024 e che una parte di 486 licenziati forse potrà trovare lavoro in altri stabilimenti Stellantis in Polonia, a Tychy o Skoczow.

«Ora negozieremo anche sulle indennità di fine rapporto di lavoro. Il primo incontro avrà luogo il 9 gennaio prossimo», ha aggiunto la sindacalista. La liquidazione della storica azienda che negli anni Settanta iniziò a produrre le Fiat 126, secondo molti osservatori locali, costituisce la fine di un’epoca segnata dalla rinascita «automobilistica» della Polonia e dalla sua crescita dell’ambito del libero mercato europeo e mondiale.

A Tychy, il maxi stabilimento ex Fiat e ora di Stellantis sono prodotti due b-suv: Jeep Avenger e Fiat 600 la Jeep Avenger, con motorizzazioni elettriche, termiche e ibride. Sono basati su piattaforma CMP2 di origine Psa. Alfa Romeo Milano è, invece, il terzo modello sulla medesima architettura è in fase di avvio di produzione. il b-suv del biscione debutterà in primavera.

 

Fonte: ilsole24ore

https://www.ilsole24ore.com/art/stellantis-chiude-storica-fabbrica-fiat-polonia-486-licenziati-AFZA0LGC?refresh_ce

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