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CRAZEOLOGY

Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"

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Chi decise?

Ecco la risposta, la voglio dare io. Nel mio piccolo, da calciopoli in poi, ho dovuto scavare dentro il minestrone torinese alla ricerca di ogni singolo ingrediente presente, per cercare di trovare i motivi del disastro, e penso di poterla dare con una certa cognizione, visto che ho cercato di studiare tutto un po' da tutti i punti di vista possibili... 

Limitiamoci a ciò che è più o meno noto, e su cui c'è vasta letteratura, e aggiungiamoci un po' di buon senso.

Decisero entrambi.

Uno era l'erede punto e basta, e l'altro era una figura di secondo piano, che sapeva perfettamente di doverlo essere, e che aveva accettato fin da subito di doverlo essere. 

A questo potrei aggiungere che l'ingresso di Umberto nel sistema fu opera di Gianni stesso, che alle prime buone cose fatte dal giovane Umberto, addirittura diceva "l'ho costruito io". 

Problema semmai è stato che in effetti Umberto, ad un certo punto, pur con meno charme e carisma, (per coloro che capiscono un po' di impresa, di organizzazione aziendale, e di capitalismo stretto stretto e non legato al sistema e alle compiacenze politiche), a molti forse ha cominciato a sembrare decisamente imprenditorialmente più bravo del fratello più celebre e affascinante. Tra le altre cose fin da subito, a 22-23 anni, e non a 40 o 50.

Ma Umberto nel suo piccolo ha saputo restare nelle retrovie e ha saputo costruire il suo piccolo impero distaccato dal gruppo (quello di cui oggi gode suo figlio Andrea), senza disturbare il grande capo, e all'occorrenza ha saputo lavorare con discrezione e con precisione chirurgica per dare una mano all'insieme (e non solo al suo ).

E all'illustre Gianni ovviamente andava bene così. 

Esisteva un certo equilibrio. 

Equilibrio tale che, per esempio, il delfino di Gianni, tale Luca di Monprezzemolo, partecipò all'organizzazione della cavalcata elettorale inaspettatamente vincente di Umberto, alle elezioni metà anni 70, che lo videro diventare senatore. 

 

http://www.lettera43.it/foto/umberto-agnelli_4367519869_1.htm

 

Eletto, per la precisione, nella regione Lazio!

Dove andò a conquistarsi il voto uno per uno. Mentre quando ci provò Gianni a candidarsi, lo fece a Torino centro, e ne uscì clamorosamente sconfitto. 

Per dire...

C'era rivalità, ma questa era calmierata dal fatto che lo scettro lo portava in mano uno solo, mentre l'altro coscienziosamente e in modo lungimirante faceva in modo che il suo lavoro non fosse troppo vistoso e che non potesse ostacolare la costruzione del proprio mito fatta dall'altro.  

Decisero entrambi, caro Signor Feltri. Decisero entrambi. 

Se tutto questo fu un bene per la Fiat, è difficile dirlo a bocce ferme, perché col senno di poi è sempre troppo facile parlare.

Riconosco comunque una certa ragionevolezza nel sostenere l'idea che con Umberto più presente in tante scelte, forse molte cose sarebbero state migliori. Certe cose, Signor Feltri, sembrano a favore di questa tesi. Prenda per esempio la faccenda Marchionne... 

Se c'è un Marchionne, che ha fatto quello che ha fatto, è perché ce lo ha portato Umberto. 

Allo stesso tempo però, in tempi precedenti all'era Marchionne, in famiglia era il dott. Umberto Agnelli a volere uscire per sempre dal mondo dell'auto, svendendo a qualche gruppo straniero, per occuparsi sempre di più della meno imprenditorialmente impegnativa finanza, (molto più redditizia). 

Come vede, Signor Feltri, dipende come uno la vuole vedere...

Per come la vedo io, comunque, per quello che può valere la mia opinione, decisero entrambi il ruolo che entrambi dovevano recitare nella farsa surreale che è la vita. Farsa per tutti, s'intende, anche la nostra, of course, ci mancherebbe....

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Joined: 18-Jul-2006
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Chi decise?

Ecco la risposta, la voglio dare io. Nel mio piccolo, da calciopoli in poi, ho dovuto scavare dentro il minestrone torinese alla ricerca di ogni singolo ingrediente presente, per cercare di trovare i motivi del disastro, e penso di poterla dare con una certa cognizione, visto che ho cercato di studiare tutto un po' da tutti i punti di vista possibili... 

Limitiamoci a ciò che è più o meno noto, e su cui c'è vasta letteratura, e aggiungiamoci un po' di buon senso.

Decisero entrambi.

Uno era l'erede punto e basta, e l'altro era una figura di secondo piano, che sapeva perfettamente di doverlo essere, e che aveva accettato fin da subito di doverlo essere. 

A questo potrei aggiungere che l'ingresso di Umberto nel sistema fu opera di Gianni stesso, che alle prime buone cose fatte dal giovane Umberto, addirittura diceva "l'ho costruito io". 

Problema semmai è stato che in effetti Umberto, ad un certo punto, pur con meno charme e carisma, (per coloro che capiscono un po' di impresa, di organizzazione aziendale, e di capitalismo stretto stretto e non legato al sistema e alle compiacenze politiche), a molti forse ha cominciato a sembrare decisamente imprenditorialmente più bravo del fratello più celebre e affascinante. Tra le altre cose fin da subito, a 22-23 anni, e non a 40 o 50.

Ma Umberto nel suo piccolo ha saputo restare nelle retrovie e ha saputo costruire il suo piccolo impero distaccato dal gruppo (quello di cui oggi gode suo figlio Andrea), senza disturbare il grande capo, e all'occorrenza ha saputo lavorare con discrezione e con precisione chirurgica per dare una mano all'insieme (e non solo al suo ).

E all'illustre Gianni ovviamente andava bene così. 

Esisteva un certo equilibrio. 

Equilibrio tale che, per esempio, il delfino di Gianni, tale Luca di Monprezzemolo, partecipò all'organizzazione della cavalcata elettorale inaspettatamente vincente di Umberto, alle elezioni metà anni 70, che lo videro diventare senatore. 

 

http://www.lettera43.it/foto/umberto-agnelli_4367519869_1.htm

 

Eletto, per la precisione, nella regione Lazio!

Dove andò a conquistarsi il voto uno per uno. Mentre quando ci provò Gianni a candidarsi, lo fece a Torino centro, e ne uscì clamorosamente sconfitto. 

Per dire...

C'era rivalità, ma questa era calmierata dal fatto che lo scettro lo portava in mano uno solo, mentre l'altro coscienziosamente e in modo lungimirante faceva in modo che il suo lavoro non fosse troppo vistoso e che non potesse ostacolare la costruzione del proprio mito fatta dall'altro.  

Decisero entrambi, caro Signor Feltri. Decisero entrambi. 

Se tutto questo fu un bene per la Fiat, è difficile dirlo a bocce ferme, perché col senno di poi è sempre troppo facile parlare.

Riconosco comunque una certa ragionevolezza nel sostenere l'idea che con Umberto più presente in tante scelte, forse molte cose sarebbero state migliori. Certe cose, Signor Feltri, sembrano a favore di questa tesi. Prenda per esempio la faccenda Marchionne... 

Se c'è un Marchionne, che ha fatto quello che ha fatto, è perché ce lo ha portato Umberto. 

Allo stesso tempo però, in tempi precedenti all'era Marchionne, in famiglia era il dott. Umberto Agnelli a volere uscire per sempre dal mondo dell'auto, svendendo a qualche gruppo straniero, per occuparsi sempre di più della meno imprenditorialmente impegnativa finanza, (molto più redditizia). 

Come vede, Signor Feltri, dipende come uno la vuole vedere...

Per come la vedo io, comunque, per quello che può valere la mia opinione, decisero entrambi il ruolo che entrambi dovevano recitare nella farsa surreale che è la vita. Farsa per tutti, s'intende, anche la nostra, of course, ci mancherebbe....

Chi decise?

Ecco la risposta, la voglio dare io. Nel mio piccolo, da calciopoli in poi, ho dovuto scavare dentro il minestrone torinese alla ricerca di ogni singolo ingrediente presente, per cercare di trovare i motivi del disastro, e penso di poterla dare con una certa cognizione, visto che ho cercato di studiare tutto un po' da tutti i punti di vista possibili... 

Limitiamoci a ciò che è più o meno noto, e su cui c'è vasta letteratura, e aggiungiamoci un po' di buon senso.

Decisero entrambi.

Uno era l'erede punto e basta, e l'altro era una figura di secondo piano, che sapeva perfettamente di doverlo essere, e che aveva accettato fin da subito di doverlo essere. 

A questo potrei aggiungere che l'ingresso di Umberto nel sistema fu opera di Gianni stesso, che alle prime buone cose fatte dal giovane Umberto, addirittura diceva "l'ho costruito io". 

Problema semmai è stato che in effetti Umberto, ad un certo punto, pur con meno charme e carisma, (per coloro che capiscono un po' di impresa, di organizzazione aziendale, e di capitalismo stretto stretto e non legato al sistema e alle compiacenze politiche), a molti forse ha cominciato a sembrare decisamente imprenditorialmente più bravo del fratello più celebre e affascinante. Tra le altre cose fin da subito, a 22-23 anni, e non a 40 o 50.

Ma Umberto nel suo piccolo ha saputo restare nelle retrovie e ha saputo costruire il suo piccolo impero distaccato dal gruppo (quello di cui oggi gode suo figlio Andrea), senza disturbare il grande capo, e all'occorrenza ha saputo lavorare con discrezione e con precisione chirurgica per dare una mano all'insieme (e non solo al suo ).

E all'illustre Gianni ovviamente andava bene così. 

Esisteva un certo equilibrio. 

Equilibrio tale che, per esempio, il delfino di Gianni, tale Luca di Monprezzemolo, partecipò all'organizzazione della cavalcata elettorale inaspettatamente vincente di Umberto, alle elezioni metà anni 70, che lo videro diventare senatore. 

 

http://www.lettera43.it/foto/umberto-agnelli_4367519869_1.htm

 

Eletto, per la precisione, nella regione Lazio!

Dove andò a conquistarsi il voto uno per uno. Mentre quando ci provò Gianni a candidarsi, lo fece a Torino centro, e ne uscì clamorosamente sconfitto. 

Per dire...

C'era rivalità, ma questa era calmierata dal fatto che lo scettro lo portava in mano uno solo, mentre l'altro coscienziosamente e in modo lungimirante faceva in modo che il suo lavoro non fosse troppo vistoso e che non potesse ostacolare la costruzione del proprio mito fatta dall'altro.  

Decisero entrambi, caro Signor Feltri. Decisero entrambi. 

Se tutto questo fu un bene per la Fiat, è difficile dirlo a bocce ferme, perché col senno di poi è sempre troppo facile parlare.

Riconosco comunque una certa ragionevolezza nel sostenere l'idea che con Umberto più presente in tante scelte, forse molte cose sarebbero state migliori. Certe cose, Signor Feltri, sembrano a favore di questa tesi. Prenda per esempio la faccenda Marchionne... 

Se c'è un Marchionne, che ha fatto quello che ha fatto, è perché ce lo ha portato Umberto. 

Allo stesso tempo però, in tempi precedenti all'era Marchionne, in famiglia era il dott. Umberto Agnelli a volere uscire per sempre dal mondo dell'auto, svendendo a qualche gruppo straniero, per occuparsi sempre di più della meno imprenditorialmente impegnativa finanza, (molto più redditizia). 

Come vede, Signor Feltri, dipende come uno la vuole vedere...

Per come la vedo io, comunque, per quello che può valere la mia opinione, decisero entrambi il ruolo che entrambi dovevano recitare nella farsa surreale che è la vita. Farsa per tutti, s'intende, anche la nostra, of course, ci mancherebbe....

...o, forse, nessuno dei due.......doveva essere "così e basta"....che poi fosse la cosa migliore per loro due, per la FIAT, per l'Italia, è tutto un altro ragionamento....ma se doveva essere "così e basta", qualsiasi altro ragionamento vale lo stesso di quelli fatti a proposito del sesso degli Angeli..........

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AGNELLI IN GUERRA CON LA SORELLA ANNA


Proprio non va giù ad Andrea Agnelli che sua sorella Anna sia sempre più vicina alla sua ex moglie Emma Winter. Il presidente della Juventus, infatti, ha subito preso le distanze da lei.


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AGNELLI IN GUERRA CON LA SORELLA ANNA

Proprio non va giù ad Andrea Agnelli che sua sorella Anna sia sempre più vicina alla sua ex moglie Emma Winter. Il presidente della Juventus, infatti, ha subito preso le distanze da lei.

 

 

Ad A.A. questo colpo di testa costerò molto, molto caro

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Joined: 08-Jul-2006
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Ad A.A. questo colpo di testa costerò molto, molto caro

pagherete tutto

pagherete caro

 

 

alla coppppe ......aggiunse uno a livorno

 

che sia stato max ? .penso

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Ad A.A. questo colpo di testa costerò molto, molto caro

 

Non saprei. Però l'immagine che ne avevo io in testa è cambiata.

Pensavo fosse una persona un po' più solida, almeno nelle sue cose personali. 

Evidentemente, un po' come tutti, ha delle debolezze. Questa storia lo sta mostrando un po' più adolescente e giovane di quello che pensavo, dal punto di vista della maturità. Pare che sia davvero cotto perso, come un ragazzino. 

Devo dire che già avevo intuito qualcosa di come ragiona quando cominciò con i pasticci delle stelle sulla maglia.

Visto il tipo di battaglia di cui si è fatto portavoce, di sua sponte, mi aspettavo le idee molto più chiare.

E vabbè.

Ma non pensavo arrivasse addirittura a questo tipo di situazioni per ciò che riguarda il suo privato. 

Per carità, può capitare a tutti di perdere la brocca in qualche modo, ogni tanto, nella vita... Siamo tutti fatti solo di carne ossa e cartilagini, mica di acciaio.

Quasi quasi lo invidio anche, volendo, perché la parte più bella dell'amore è proprio quella dell'esaltazione iniziale e del rincoglionimento mentale che ne consegue, però anche su questa faccenda del fisiologico e normalissimo rapporto Anna-Emma, che vede anche dei nipotini di mezzo, AA si sta dimostrando un po' infantile. 

Cosa si aspettava? Che tutti gli facessero un grande applauso? 

Hai fatto una scelta libera, personale, ma estrema; hai famiglia a carico, due persone si sono beccate una sprangata sul muso del tutto inattesa, due bambini cresceranno senza i propri genitori in unione ma con probabili compagni dei genitori stessi, sballottolati di qua e di là, e hai anche la faccia tosta di prendertela con qualcuno se non appoggia totalmente la tua scelta?

Che si svegli per piacere. 

 

PS

Non che sia un mio problema, s'intende.

L'ho scaricato tempo fa. Non è il mio presidente...

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Joined: 20-Apr-2009
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Non saprei. Però l'immagine che ne avevo io in testa è cambiata.

Pensavo fosse una persona un po' più solida, almeno nelle sue cose personali. 

Evidentemente, un po' come tutti, ha delle debolezze. Questa storia lo sta mostrando un po' più adolescente e giovane di quello che pensavo, dal punto di vista della maturità. Pare che sia davvero cotto perso, come un ragazzino. 

Devo dire che già avevo intuito qualcosa di come ragiona quando cominciò con i pasticci delle stelle sulla maglia.

Visto il tipo di battaglia di cui si è fatto portavoce, di sua sponte, mi aspettavo le idee molto più chiare.

E vabbè.

Ma non pensavo arrivasse addirittura a questo tipo di situazioni per ciò che riguarda il suo privato. 

Per carità, può capitare a tutti di perdere la brocca in qualche modo, ogni tanto, nella vita... Siamo tutti fatti solo di carne ossa e cartilagini, mica di acciaio.

Quasi quasi lo invidio anche, volendo, perché la parte più bella dell'amore è proprio quella dell'esaltazione iniziale e del rincoglionimento mentale che ne consegue, però anche su questa faccenda del fisiologico e normalissimo rapporto Anna-Emma, che vede anche dei nipotini di mezzo, AA si sta dimostrando un po' infantile. 

Cosa si aspettava? Che tutti gli facessero un grande applauso? 

Hai fatto una scelta libera, personale, ma estrema; hai famiglia a carico, due persone si sono beccate una sprangata sul muso del tutto inattesa, due bambini cresceranno senza i propri genitori in unione ma con probabili compagni dei genitori stessi, sballottolati di qua e di là, e hai anche la faccia tosta di prendertela con qualcuno se non appoggia totalmente la tua scelta?

Che si svegli per piacere

 

PS

Non che sia un mio problema, s'intende.

L'ho scaricato tempo fa. Non è il mio presidente...

Giusto

"la parte più bella dell'amore è proprio quella dell'esaltazione iniziale e del rincoglionimento mentale che ne consegue" :261::haha:

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Joined: 24-Oct-2006
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Giusto

"la parte più bella dell'amore è proprio quella dell'esaltazione iniziale e del rincoglionimento mentale che ne consegue" :261::haha:

 

Eh vabbè, lo so, l'ho buttata giù un po' rude, ma è così.

Per me, una coppia innamorata agli inizi, è sempre una perfetta coppia di imbecilli. 

Nel senso migliore del termine, perché non capiscono più niente, sembra che il resto del mondo non esista, che tutti problemi non esistano, pensano costantemente ad altro...

Vivono in un mondo parallelo...

E spesso e volentieri sono anche proprio tronati, perché hanno addosso un senso di intontimento tale per cui hanno difficoltà a rapportarsi al resto dell'umanità e alla vita quotidiana. 

E' un po' come se si stessero svegliando dopo un'anestesia... 

Gli innamorati non sono gente completamente affidabile, anche se solo temporaneamente.

Sono un po' così.... Vanno presi con le molle. 

In bradigaaaaaaaaa, è come se fossero sotto effetto di stupefacenti.

La vita va così. Beati loro, che vuoi che ti dica.... 

Io ho smesso. Non penso che mi possa più capitare. Con l'età, vuoi o non vuoi, sviluppi inconsciamente degli anticorpi. 

Poi non so, mai dire mai.... 

AA invece abbiam capito che di anticorpi non ne ha.  sefz

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Joined: 08-Jul-2006
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.penso

la posta del cuore

cara giovanna capisco il tuo malessere

e cercherò di consigliarti al meglio

.....................................

..........................................

..........................................

sefz

 

:sventola: :sventola: :sventola: :sventola: :sventola:

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Joined: 24-Oct-2006
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DA GENNAIO IL SITO DEL “CORRIERE” SARÀ PARZIALMENTE A PAGAMENTO - RCS IMMAGINA DI OTTENERE IN QUESTO MODO 4 MILIONI DI RICAVI ENTRO IL 2018 - INTANTO CHIUDE GAZZETTATV IL CANALE IN CHIARO COSTATO 10 MILIONI DI EURO CHE, NEL PRIMO ANNO DI TRASMISSIONI, SI È FERMATO ALLO 0,18% DI SHARE

 

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/gennaio-sito-corriere-sar-parzialmente-pagamento-rcs-115432.htm

 

 

Stanno morendo pian piano, senza nemmeno rendersene conto.  .asd

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crazy

sii buono anche tu

è natale................

lascia in pace la sacra famiglia

 

poi dal 26....................... sefz

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Joined: 24-Oct-2006
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UNA FCA FRAGILE – JEEP VA BENE, MA ALFA ROMEO E MASERATI STENTANO E GLI OBIETTIVI DI CRESCITA PER IL 2016 SONO TUTTI A RISCHIO – MARPIONNE RICORRE ANCORA ALLA MAMMELLA STATALE (CASSA INTEGRAZIONE IN MEZZA ITALIA), MA OVVIAMENTE LODA IL JOBS ACT DELL’AMICONE RENZI CHE GLI HA PERMESSO DI TRASLOCARE ALL'ESTERO

 

Nel comunicato stampa di Fca Group sull’andamento della provincia italiana si loda il Jobs Act, ma si ammette che a Mirafiori e a Cassino c’è ancora tanto bisogno della cassa integrazione…

 

Salvatore Cannavò per il "Fatto Quotidiano"

 

Alle prese con l' idea di una mega fusione con la General Motors, Sergio Marchionne sembra scomparso dai radar italiani. Se ne sentono sempre meno le esternazioni, tranne quando deve incensare l' amico Matteo Renzi.

 

Per la Fca, in realtà, si chiude un anno positivo. Aumento delle vendite, quotazione in borsa della Ferrari con contestuale riduzione del debito Fca, chiusura dell' accordo con il sindacato statunitense - pure al prezzo di una riscrittura in extremis. Il 2015 è però anche un anno denso di problemi: il caso Volkswagen ha avuto un impatto sul resto dell' industria automobilistica; la stessa Fca ha dovuto richiamare dalla circolazione un numero cospicuo di auto, l' ultimo riguarda 570 mila Suv; il mercato asiatico, diversamente dal previsto, ha iniziato a rallentare; l' Alfa Romeo ha rivisto i suoi piani e diversi stabilimenti italiani hanno ripreso a utilizzare la cassa integrazione.

 

Da un lato, quindi, c' è il successo della Jeep, che sta trainando l' azienda a livello mondiale, e quello, più modesto ma incisivo, della 500. Resta però la sofferenza del marchio Alfa e soprattutto della Maserati (-22% a novembre) con conseguente riflesso sugli stabilimenti interessati. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia di due nuovi prolungamenti della cassa integrazione per Mirafiori, dove andrà in produzione il suv Levante e per quello di Grugliasco. Continua poi la cassa integrazione a Cassino dove si aspetta il varo della nuova Giulia.

 

In casa Fca, l' ottimismo è d' obbligo e l' azienda invita a guardare ai successi fin qui ottenuti, in particolare alla 500 e alla Jeep. Corre l' obbligo, però, di ricordare gli annunci fatti da Marchionne a Detroit, nel maggio del 2014, quando indicò l' apertura "di un nuovo libro" con un piano industriale basato su decine di nuovi modelli, sul restyling complessivo del marchio Alfa, sulla conquista di fette consistenti del mercato asiatico. Obiettivo di fondo, vendere 7 milioni di vetture nel 2018 di cui 1,9 milioni per le sole Fiat grazie a un aumento di 300 mila vetture nel mercato asiatico e di cui 400 mila per l' Alfa Romeo.

 

Guardando alle previsioni per il 2015 la strada da compiere sembra ancora molta e non uguale per tutti. Le vendite di quest' anno dovrebbero raggiungere i 4,8 milioni di unità contro i 4,6 del 2014. Il grosso, 2,7 milioni, è realizzato nel mercato nordamericano (Nafta) grazie al traino di modelli come la Jeep Renegade. Nel mercato europeo (Emea) si dovrebbe avere un miglioramento di 100 mila unità compensati in negativo dalla perdita in America latina. Ma è il dato del mercato asiatico a preoccupare perché non si prevede nessun aumento.

 

 

La situazione si riflette già sugli stabilimenti italiani. Il 21 dicembre l' azienda ha annunciato un altro anno di cassa integrazione per "riorganizzazione" alle Presse di Mirafiori coinvolgendo tutti i 650 addetti che si trovano in questa situazione dall' estate del 2013. Ricorso alla cassa integrazione anche alla Maserati di Grugliasco dopo le 4 settimane già effettuate tra novembre e dicembre e la chiusura per le feste fino all' 11 gennaio.

 

Situazione difficile anche a Cassino dove l' arrivo della nuova Giulia viene rimandato in continuazione e la Fiom parla di "pessimismo che comincia a farsi largo tra i lavoratori". Il pessimismo, in realtà, è stato alimentato dal sito Autonews.com secondo il quale la Giulia, inizialmente annunciata per fine 2015, slitterà a metà 2016 mentre tutti gli altri modelli slitteranno ulteriormente rendendo molto difficile l' obiettivo delle 400 mila unità nel 2018.

Situazione stazionaria a Pomigliano dove la produzione della Panda prosegue con il ricorso al contratto di solidarietà visto che i volumi complessivi - per il 2015 si stimano 160 mila vetture - non hanno mai raggiunto le capacità produttive dello stabilimento.

 

A tirare davvero in Italia sono gli stabilimenti di Melfi e Atessa. Nel primo, con la produzione di Jeep e 500X , si sono avuti, con la piena soddisfazione di Fim e Uilm, firmatari delle intese con Marchionne, 1.848 nuovi contratti. Un esplicito omaggio al Jobs act di Matteo Renzi. Alle assunzioni ha fatto da contraltare l' aumento dei ritmi di produzione. Melfi, infatti, ha introdotto i 20 turni lavorativi che comprendono anche la domenica non senza qualche malumore in fabbrica intercettato dalla Fiom.

 

Analogo omaggio al Jobs Act, con riferimento esplicito nel comunicato aziendale, anche alla Sevel di Atessa, dove si produce il Ducato in partnership con Peugeot. Dal 30 dicembre, in tempo per usufruire degli sgravi contributivi pieni (dal 2016 vengono dimezzati), sono stati stabilizzati 300 nuovi operai portando a 6.300 l' organico dello stabilimento. Allo stesso tempo, però, i lavoratori hanno deciso di scioperare contro il taglio della pausa di 10 minuti.

 

Gli stabilimenti, dunque, vivono al ritmo del successo dei vari modelli che vengono pianificati, o sospesi, in base agli andamenti di mercato. Il caso Volkswagen, ad esempio, a detta dello stesso Marchionne, ha avuto ripercussioni sull' Alfa.

In questo contesto la flessibilità per la Fca è un obbligo, anche quando si basa su massicce dosi di cassa integrazione o su un contratto in cui gli aumenti sono basati sui risultati. Resta da vedere cosa accadrà nel futuro e se il libro di Marchionne diventerà un successo internazionale oppure si tramuterà in un libro dei sogni.

 

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/fca-fragile-jeep-va-bene-ma-alfa-romeo-maserati-stentano-115945.htm

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pensate un pochino se quello che è successo ai gasatori della WWWWW

fosse successo  alla fca ?

 

avrebbe fatto la fine di tutto ciò funzionava o perlomeno avrebbe potuto avere un futuro

olivetti montedison ora non sanno come fare a distruggere finmeccanica ma ....... con il tempo......

fortunatamente la sacra famiglia se ne sbatte di tutti questi cialtroni provinciali fantoziani di italiani

 

marchionnnnnne porta viaaa anche la juveeee ti pregooooooooo

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AGNELLI IN LOVE - IL NUMERO 1 BIANCONERO ESCE ALLO SCOPERTO E PUBBLICA UNA FOTO CON LA SUA NUOVA COMPAGNA, DENIZ AKALIN, EX MOGLIE DI FRANCESCO CALVO (GIA’ DIRETTORE COMMERCIALE DELLA JUVE) - L’IRONIA DEI TIFOSI: “LE AVEVAMO CHIESTO IL TURCO (GUNDOGAN), NON LA TURCA” - -

 

http://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/agnelli-love-numero-bianconero-esce-scoperto-pubblica-116014.htm

 

:Arrabbiata:           :Romeo e Giulietta:

 

 

:dKJ:

 

 

.asd

 

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Non era male neanche la Winter

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qICGYpLj.jpg

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vai sergio

non ti curar di questi provincialotti

sono morti e non lo sanno

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SQOsTH8B.jpg

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AGNELLI IN LOVE - IL NUMERO 1 BIANCONERO ESCE ALLO SCOPERTO E PUBBLICA UNA FOTO CON LA SUA NUOVA COMPAGNA, DENIZ AKALIN, EX MOGLIE DI FRANCESCO CALVO (GIA’ DIRETTORE COMMERCIALE DELLA JUVE) - L’IRONIA DEI TIFOSI: “LE AVEVAMO CHIESTO IL TURCO (GUNDOGAN), NON LA TURCA” - -

 

http://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/agnelli-love-numero-bianconero-esce-scoperto-pubblica-116014.htm

 

:Arrabbiata:           :Romeo e Giulietta:

 

 

:dKJ:

 

 

.asd

 

 

Pare che lei lo abbia silurato e sia tornata da Calvo  .penso

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Tuttosport - Agnelli choc. Addio a Deniz che torna dal marito

Sarebbe già giunta al capolinea la storia d'amore tra Andrea Agnelli e Deniz Akalin. A rivelarlo è l'edizione web di Tuttosport fornendo anche i particolari della vicenda. l tweet che Andrea Agnelli aveva lanciato da New York, il 2 gennaio scorso, sembrava beneaugurante: 2016, when everything will become possible", cioè quando tutto diventerà possibile - si legge sul sito del quotidiano torinese -. La foto, scattata davanti al love wall, il muro dell’amore, ritraeva il presidente della Juve felice insieme con Deniz Akalin, moglie separata di Francesco Calvo, ex capo del marketing Juve passato al Barcellona dopo la rottura con la signora di cui si era innamorato Agnelli, che di Calvo era ottimo amico. Mai fidarsi delle apparenze. Perché quel tweet, sussurrano stasera alcune bene informate fonti torinesi, in realtà era una sorta di estremo messaggio d’amore lanciato da Andrea a Deniz, clamorosamente ritornata dal marito, presso il quale, nelle scorse settimane era volata spesso, in nome della figlia che Deniz ha dato a Francesco. Ritorno di fiamma o scelta di vita nel superiore interesse della bimba? Sta di fatto che la decisione della signora ha gettato il presidente della Juve nello sconforto, senza dimenticare i dissapori con il cugino John Elkann. Questi non ha mai digerito la svolta sentimentale di Andrea. Tanto che l’assenza dallo Stadium del presidente di Exor, cioè del proprietario della Juve, si protrae da mesi e non può più essere catalogata come derivante dai molteplici impegni di Elkann medesimo. E pensare che Andrea e Deniz sembravano finalmente liberi di amarsi alla luce del sole, dopo l’accordo di separazione da Agnelli raggiunto con Emma Winter, la signora inglese, madre dei due figli del presidente della Juve la quale, il 30 ottobre, sempre su Twitter, aveva annunciato: sono single. Mancano conferme ufficiali, eppure - continua Tuttosport - sembra che, per restare in ambito british, l’agreementsul fronte pecuniario sia stato raggiunto attorno alla somma di due milioni di euro annui, garantiti da Andrea ad Emma. Quest’ultima avrebbe deciso di trasferirsi da Torino a Milano. Intanto, Andrea, di Deniz innamoratissimo, spera che lei torni a Torino. Il seguito alla prossima puntata.

 

http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/tuttosport-agnelli-choc-addio-a-deniz-che-torna-dal-marito-270145

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Evidentemente si trattava di un prestito con diritto di riscatto da parte di calvo.

 

E calvo lo ha esercitato.

 

Per la prossima ci penserà marotta

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C'eravamo tanto amati... 

 

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La turca è in tribuna con AA. E ridevano tra loro con sguardo complice. 

Tuttosport deve cambiare le proprie fonti.   .bah

Modificato da CRAZEOLOGY

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Joined: 24-Oct-2006
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Emmina però non l'ha presa benissimo. 

 

http://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/agnelli-all-ultimo-stadio-emma-winter-vede-ex-marito-andrea-deniz-117559.htm

 

C'è di buono che è rimasta tifosa della Juventus, e non si è lasciata condizionare dalla sua triste vicenda. E' una cosa che gli fa molto onore.

Non tanto il fatto che sia rimasta gobba, ma il fatto che non si sia lasciata condizionare... Non è affatto facile... 

Mi è sempre più simpatica questa donna carina con un cognome bruttissimo. sefz

Peccato che non posso invitarla io, amichevolmente, in curva, visto che non sono mai entrato allo stadio e che ci entrerò (forse) solo quando avremo ottenuto giustizia (ossia probabilmente mai). 

Anche se per me la vicenda scudi non è ancora chiusa, anzi.... Prima o poi mi inventerò qualcosa di nuovo, chissà... 

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Joined: 20-Apr-2009
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Emmina però non l'ha presa benissimo. 

 

http://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/agnelli-all-ultimo-stadio-emma-winter-vede-ex-marito-andrea-deniz-117559.htm

 

C'è di buono che è rimasta tifosa della Juventus, e non si è lasciata condizionare dalla sua triste vicenda. E' una cosa che gli fa molto onore.

Non tanto il fatto che sia rimasta gobba, ma il fatto che non si sia lasciata condizionare... Non è affatto facile... 

Mi è sempre più simpatica questa donna carina con un cognome bruttissimo. sefz

Peccato che non posso invitarla io, amichevolmente, in curva, visto che non sono mai entrato allo stadio e che ci entrerò (forse) solo quando avremo ottenuto giustizia (ossia probabilmente mai). 

Anche se per me la vicenda scudi non è ancora chiusa, anzi.... Prima o poi mi inventerò qualcosa di nuovo, chissà... 

.rulez:sventola::interxxx:

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