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CRAZEOLOGY

Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"

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Questo ? da vedersi. ;)

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Io lo metterei anche al posto di Cobolli Gigli

21 Aprile 2009

John Elkann ha scelto Mario Calabresi per dirigere la Stampa. Scelta ottima, non solo per il ricambio generazionale, ma soprattutto perch? Mario ? serio e bravo e amerikano.

Dopo Alessio Vinci e Mario Calabresi

23 Aprile 2009

Qualcos'altro si muove. Barbara Stefanelli sar? vicedirettrice del Corriere della Sera.

E' stata la prima caporedattrice donna di Via Solferino, sar? la prima ragazza a vicedirigere il corriererone.

Christian Rocca

:sisi:

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24/4/2009 (14:20)

Marchionne contro il commissario Ue

"Da Bruxelles una sentenza di morte"

Verheugen: ?Troppi debiti, come

possono pensare a Opel e Chrysler??

La replica dell'ad: ?Sia super partes?

?Sono stupito dal tono e dal contenuto delle dichiarazioni rilasciate stamattina dal Commissario europeo Verheugen. Credevo che il suo ruolo a Bruxelles fosse chiaramente super partes, indipendentemente dalla sua nazionalit??. L?amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, replica cos? al Commissario Europeo che ha commentato con scetticismo le indiscrezioni relative a un possibile interesse della Fiat per la Opel.

?Mi chiedo dove questa societ? altamente indebitata trovi i mezzi per portare avanti allo stesso tempo due operazioni di questo genere?, ha detto il Commissario europeo all?emittente radio bavarese Bayerischen Rundfunk riferendosi anche all?operazione Chrysler. In ogni caso, ha concluso Verheugen, anzitutto ?provo un senso di sorpresa?: la Fiat ? un concorrente diretto della Opel ed ?? un costruttore d?auto europeo che non gode della salute migliore?.

?? la seconda volta nel giro di pochi mesi - replica Marchionne - che il Commissario Verheugen ha espresso opinioni che non sono costruttive per l?industria dell?auto, affermando a un certo punto che non tutti i costruttori europei sopravviveranno. Queste affermazioni non aiutano nello scopo finale di ristabilire solide condizioni sulle quali costruire il futuro dell?industria dell?auto. Dal Commissario responsabile per l?Impresa e l?Industria mi sarei aspettato un dialogo costruttivo con i produttori europei per risolvere i problemi che stanno impattando negativamente sull?industria invece di lanciare sentenze di morte, scegliendo unilateralmente chi debba sopravvivere?.

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Io lo metterei anche al posto di Cobolli Gigli

21 Aprile 2009

John Elkann ha scelto Mario Calabresi per dirigere la Stampa. Scelta ottima, non solo per il ricambio generazionale, ma soprattutto perch? Mario ? serio e bravo e amerikano.

Dopo Alessio Vinci e Mario Calabresi

23 Aprile 2009

Qualcos'altro si muove. Barbara Stefanelli sar? vicedirettrice del Corriere della Sera.

E' stata la prima caporedattrice donna di Via Solferino, sar? la prima ragazza a vicedirigere il corriererone.

Christian Rocca

:sisi:

.penso

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Inviato (modificato)

http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-5570.htm

1 - DAGO-REPORT

Il momento topico ? arrivato quando il vescovo di Terni, Vincenzo Paglia (from Sant'Egidio), ha pronunciato la fatidica frase: scambiatevi un segno di pace.Margherita Agnelli ha quindi rivolto la mano verso il figliolo Jaky. E la manina rimase sospesa nel vuoto.

Ginevra, pur stra-incinta, ha scelto un abito bianco di Lanvin, marito e ospiti in tight, il neo-marito Giovanni Gaetani era circondato dalla folla caciarona dei nobili romani che hanno sparlato tutto il tempo di caccia e di cavali. Assenti tutte le sorelle dell'Avvocato (giustificata Suni perch? s'? rotta il femore), Mario D'Urso e Jas Gavronski compresi. Il look di Lapo era lapesco doc: in tight ma corretto con scarpette azzurre scomosciate e da un pantalone stretto modello jeans.

La sera prima si era svolta una festina in una casa di Marrakesh con musicisti che allietavano il party. Il giorno delle nozze nella villa di Donna Marella (quindici ettari di giardino) si ? svolto il convivio nuziale, tutto plac?, nessuno complessino spaccatimpani tra i tavoli.

Un matrimonio inizia, un matrimonio finisce. Il 9 maggio ci sar? un festone per 500 illustri invitati a Torino, nella casa avita di Elkann a Moncalieri. Luned? 11, invece, ci sar? l'annuncio che l'unione di Alain Elkann e Rosi Greco ? definitivamente finita tra le fiamme dell'inferno, con strascichi legali penosi anzichen? (carabinieri compresi). Intanti, una settimana fa, il tenebroso Alain ? stato visto passeggiare per Torino con la zarina di 'Vogue" Franca Sozzani, al seguito scodinzolava Lapo. Un nuovo uomo in 'Vogue'?

2 - ZUPPA DI NOZZE

Da "La Stampa"

Rito cattolico, un centinaio di invitati tra parenti e amici pi? stretti, cerimonia sobria e ricevimento nella villa della nonna Marella Agnelli. Cos? ieri a Marrakesh, in Marocco, Ginevra Elkann ha sposato Giovanni Gaetani dell'Aquila d'Aragona.

Lei, terza figlia di Alain Elkann e Margherita Agnelli, nipote dell'Avvocato e vicepresidente della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli al Lingotto di Torino, in abito bianco di Lanvin. Lui, discendente di una delle pi? antiche famiglie della nobilt? romana e napoletana, impeccabile in tight.

Cerimonia cattolica celebrata nella chiesa di Marrakesh alle 11,30, quindi ricevimento nuziale nel giardino della villa della nonna di Ginevra, donna Marella Agnelli, riaperta quest'anno in anticipo per l'occasione.

Per il matrimonio si ? riunita tutta la famiglia di Ginevra: i fratelli John con la consorte Lavinia Borromeo e Lapo con la fidanzata Bianca Brandolini d'Adda, il padre Alain Elkann con la moglie Rosy Greco, la madre Margherita (che non aveva partecipato alle nozze del primogenito cinque anni fa), con il secondo marito Serge de Pahlen e i loro cinque figli. Presenti anche il padre dello sposo, il principe Bonifacio Gaetani, e la madre Vittoria Amati, oltre ai suoi fratelli.

Il secondo tempo - pi? mondano - dei festeggiamenti di nozze si svolger? il 9 maggio a Moncalieri, nella villa di Alain Elkann. Un grande party con cinquecento invitati da tutto il mondo: parenti, amici e personaggi pubblici. Gli sposi avranno presto un figlio (nascita prevista in estate) e vivranno a Roma, dove Giovanni si occupa delle aziende agricole della sua famiglia. (R. Cri.)

Forza Margherita . :sventola:

Modificato da karel

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Forza Margherita . :sventola:

ma siete cosi' convinti che a questa gliene freghi qualcosa della juve? lei pensa solo a intascare piu' soldi anche a costo di passare sui cadaveri di tutti

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Joined: 19-May-2006
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Forza Margherita . :sventola:

ma siete cosi' convinti che a questa gliene freghi qualcosa della juve? lei pensa solo a intascare piu' soldi anche a costo di passare sui cadaveri di tutti

pu? darsi, comunque l'importante ? che i cadaverini su cui (si spera) passer? siano quelli dei soggetti che tirano le fila della farsa ai danni della juve da troppo tempo... ...e non parlo dei figli... :sisi:

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Joined: 18-Jul-2006
334 messaggi
Forza Margherita . :sventola:

ma siete cosi' convinti che a questa gliene freghi qualcosa della juve? lei pensa solo a intascare piu' soldi anche a costo di passare sui cadaveri di tutti

...ah, ecco, poi saremmo noialtri quelli "convinti"...............................

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Joined: 18-Jul-2006
334 messaggi
http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-5570.htm

1 - DAGO-REPORT

Il momento topico ? arrivato quando il vescovo di Terni, Vincenzo Paglia (from Sant'Egidio), ha pronunciato la fatidica frase: scambiatevi un segno di pace.Margherita Agnelli ha quindi rivolto la mano verso il figliolo Jaky. E la manina rimase sospesa nel vuoto.

.....

vediamo un po'.... .penso .penso .penso

...sar? successo perch? Margherita sta facendo causa contro il figlio..... .penso ...no, non ? cos?, la causa ? contro altri, quindi non ? stato per quella ragione.....

...allora sar? successo perch? John ? stato trattenuto dai suoi tutori, che in quel momento gli erano a fianco durante la cerimonia.... .penso ...no, manco quello, i tutori non c'erano......

...e allora? e allora non sar? che John non l'abbia voluta stringere quella mano perch? lui, AUTONOMAMENTE, ha deciso di non stringerla e di dare pubblica evidenza della cosa?....non sar? che il signorino ? molto pi? autonomo (e molto pi? direttamente responsabile) di quello che i suoi "curatori d'immagine" vogliono continuamente far credere?

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Joined: 29-Jun-2005
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Inviato (modificato)

Eccola la parola fine (secondo me):

?La Juventus ? una societ? che possediamo da tanti anni. Abbiamo iniziato un percorso tre anni fa, quello di cercare di ottenere un calcio sostenibile, che vuol dire riuscire a raggiungere risultati sportivi contabili con vincoli economici e finanziari?, ha detto Elkann, rispondendo a una delle dieci domande selezionate tra quelle poste dagli analisti. Il quesito riguardava il motivo per cui Exor mantiene nel portafoglio la Juventus, pur non essendo redditizia. ?Se si riesce nel percorso che abbiamo scelto - ha proseguito Elkann - sono soddisfatti i tifosi e gli azionisti. Oggi indubbiamente esiste una delusione perch? le societ? sportive devono vincere, non c'? altra risposta che vincere?.

Le nozze con i fichi secchi dicono dalle mie parti,solo che quelli che c'erano prima ci riuscivano benissimo,questi sono anche in malafede.

Modificato da FURIA CEKA

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Joined: 24-Oct-2006
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? 2009-04-30 19:22

OBAMA,C'E' ACCORDO FIAT-CHRYSLER MARCHIONNE: MOMENTO STORICO

NEW YORK - Fiat e Chrysler "hanno raggiunto un accordo". Lo ha annunciato Barack Obama. "Oggi sono stati fatti i passi necessari per ridare a Chrysler una nuova vita", ha aggiunto il presidente, ''L'accordo con Fiat offriva a Chrysler una chance di un brillante futuro. Fiat si e' impegnata a lavorare con Chrysler per costruire nuove auto e motori verdi in America ". Come parte dell'accordo di oggi Fiat "si ? impegnata trasferire miliardi di dollari di tecnologie di avanguardia a Chrysler", ha aggiunto il presidente, ricordando come la casa torinese abbia "dimostrato di essere in grado di costruire le auto pulite che sono il futuro dell'industria automobilistica".

Oltre al 20% iniziale, Fiat avra' il diritto di salire in Chrylser di un ulteriore 15% in tre tranche a blocchi del 5%. Il Tesoro americano controller? l'8% della nuova Chrysler a fronte del 2% che andr? nelle mani del Governo canadese.

MARCHIONNE: MOMENTO STORICO

"Credo che l'operazione appena conclusa rappresenti per la Fiat e per tutta l'industria italiana un momento storico. E' un importante passo avanti nell'impegno di gettare nuove e solide basi per il futuro". Lo afferma l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, commentando in una nota l'accordo con Chrysler.

L'accordo tra Fiat e Chrysler far? nascere "una nuova forte casa automobilistica" e "aiuter? a preservare, insieme ai posti di lavoro, un'industria manifatturiera di importanza cruciale per le economie statunitense e canadese". Lo afferma l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, in una nota. "Quest'operazione - osserva - rappresenta una soluzione costruttiva importante ai problemi che da alcuni anni affliggono non soltanto Chrylser, ma l'intera industria automobilistica mondiale. L'alleanza permetter? di mettere insieme la tecnologia Fiat, che ? tra le pi? innovative e avanzate al mondo, le sue piattaforme e i suoi propulsori per vetture piccole e medie nonch? la sua vasta rete di distribuzione in America Latina e in Europa con il grande patrimonio della Chrysler, che ha una forte presenza in Nord America e lavoratori pieni di talento e di impegno". "Da quando abbiamo iniziato le trattative con Chrysler quasi un anno fa - spiega l'amministratore delegato del Lingotto - il nostro obiettivo ? sempre stato quello di valorizzare i punti forti di entrambe le aziende per ottenere i volumi, le efficienze e i risparmi necessari per creare due costruttori pi? forti, in grado di competere in modo pi? efficace a livello globale. Quest'operazione ? un passo importante verso il raggiungimento di questo traguardo. Il nostro lavoro ? appena iniziato. Insieme ai nostri nuovi partner della Chrysler lavoreremo per valorizzare l'enorme potenziale di quest'alleanza e per reintrodurre sul mercato nordamericano alcuni dei nostri marchi pi? famosi, inclusa l'Alfa Romeo e la Cinquecento, che ha vinto numerosi premi".

BANCAROTTA CHIRURGICA PER CHRYSLER

Chrysler far? ricorso a una "bancarotta chirurgica che durer? fra i 30 e i 60 giorni". Dal Chapter 11, cio? l'amministrazione controllata, Chrylser uscir? "pi? forte e in grado di competere". Lo afferma un rappresentante dell'amministrazione Obama, che aggiunge che Il governo americano fornira' alla casa automobilistica finanziamenti per 3-3,5 miliardi di dollari durante la bancarotta. Il governo americano non prevede ulteriori tagli all'occupazione oltre a quelli gi? annunciati n? la chiusura immediata di altri impianti Chrysler nonostante il ricorso alla bancarotta.

Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeh?

Bancarotta chirurgica?

Oba' ma hai bevuto?

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Joined: 24-Oct-2006
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SONO JOHN E COMANDO IO ? IL ?GIOVANE? ELKANN ? CRESCIUTO E SI STA RITAGLIANDO (O ALMENO CI PROVA) IL RUOLO DEL LEADER ? A 33 ANNI, PENSA DI POTER ESSERE IL NUMERO UNO DELLA FAMIGLIA ? E FA IL GANZO: "E MARCHIONNE SE NE ANDASSE, LA PANCHINA ? LUNGA"? -DA "IL FOGLIO"

A chiamarlo Jaki, le poche volte che ancora lo sente, ? rimasto Cesare Romiti, per lunghi anni presidente della Fiat che lo ha visto crescere. Tutti gli altri hanno smesso di usare quel diminutivo che l'interessato detesta e lo chiamano John (gli intimi) oppure, alternativamente, ingegnere in omaggio al titolo che si ? guadagnato al Politecnico di Torino, o presidente, in omaggio invece al suo ruolo di numero uno della Exor, la finanziaria-cassaforte della famiglia Agnelli.

Qualsiasi cosa si pensi dell'accordo Fiat-Chrysler che si decider? oggi ("Non sappiamo ancora se andr? in porto ma lo speriamo", ha detto ieri il presidente Barack Obama, mentre Sergio Marchionne ha balenato l'ipotesi di una probabile bancarotta protetta, secondo le parole riferite da sindacati americani) va detto che ha segnato un fatto rilevante:

John Elkann, esponente della quinta generazione dei discendenti del fondatore di quello che ? tuttora il primo gruppo industriale privato italiano, in questa vicenda si sta ritagliando (o almeno ci prova) il ruolo del leader, del decisore di ultima istanza, o del padrone. Quindi basta Jaki, per favore, un nomignolo buono per un ragazzino che aveva tutto da imparare: adesso John Elkann, a 33 anni, pensa di aver imparato e di esser in grado di esercitare il ruolo di numero uno della famiglia che fu di suo nonno.

Lo confortano in questo suo convincimento un carattere solido sotto un'apparente fragile gentilezza e, quel che pi? conta, la maggioranza delle azioni dell'accomandita cui fanno capo a cascata tutte le partecipazioni del gruppo, Fiat inclusa. La conferma di questa sensazione, comunque gi? da tempo diffusa, si ? avuta leggendo sui quotidiani di ieri le cronache dell'assemblea degli azionisti Exor riuniti a Torino, appunto sotto la presidenza di Elkann.

Finiti i lavori, ? stato avvicinato dai cronisti che, ovviamente, gli hanno posto domande

sul grande deal che l'amministratore delegato della Fiat, Marchionne, sta concludendo

a Detroit e che dovrebbe portare la casa torinese a controllare fino al 35 per cento della Chrysler, mentre la maggioranza assoluta (55 per cento) sarebbe nelle mani dei

sindacati della Uaw (United Auto Workers). Elkann, che ? anche vicepresidente del Lingotto, ha assicurato il suo "massimo sostegno all'operazione di Marchionne", ma ha aggiunto altre considerazioni interessanti.

La prima: gli affari di Exor stanno andando benissimo tanto che la finanziaria ha pi? di un miliardo di liquidit? da investire, ma di questa somma nemmeno un euro andr? al settore auto perch? "tutte le operazioni cui Fiat sta lavorando non richiederanno fondi almeno per il momento e non aumenteranno il peso del settore auto nel portafoglio Exor".

La seconda: la partecipazione della finanziaria di famiglia nella casa torinese potrebbe addirittura in futuro ridursi se si dovesse arrivare a un'alleanza con scambi di quote azionarie: "Se dovremo essere pi? piccoli in un insieme pi? grande, ci va bene", sono state le parole usate da Elkann che hanno richiamato alla memoria, come ha notato il Sole 24 Ore, "espressioni gi? usate in passato" da alcuni membri della famiglia a proposito dei destini degli Agnelli e delle quattro ruote non necessariamente ed eternamente coincidenti.

LA PANCHINA LUNGA

Ma ancora altre dichiarazioni di Elkann hanno fatto riflettere sul reale pensiero del capo degli Agnelli a proposito dell'avventura americana, dei suoi sviluppi e pi? in generale

sui vertici Fiat. Si sa che Marchionne, grazie agli eccellenti risultati che ha ottenuto nei suoi cinque anni di guida del Lingotto, ? corteggiato da molti altri gruppi internazionali che lo vorrebbero avere come manager: primo fra tutti il colosso bancario svizzero Ubs del quale l'amministratore delegato Fiat ? vicepresidente non operativo; o magari un ruolo di guida della Chrysler italiana.

Anche di questo si ? parlato, e il presidente Exor ha risposto alle domande dei cronisti in maniera distaccata. "Ne parliamo spesso con lui - ha detto - ma abbiamo la panchina lunga. Abbiamo persone in Fiat che sono in grado di assumere responsabilit? pi? importanti". Mettendo tutto insieme, si ha l'impressione che l'ultimo degli Agnelli, a nome della famiglia, abbia voluto dire: vediamo come si evolver? questa avventura americana.

Se davvero porter? decisivi vantaggi alla Fiat, come ci assicura Marchionne, senza costarci un soldo e senza farci correre dei rischi, allora saremo tutti contenti. Se invece le cose non andranno cos?, troveremo altre strade. E se l'attuale numero uno vorr? percorrerle con noi, bene; altrimenti abbiamo la panchina. E gli azionisti hanno gi? in mente il nome di chi far scendere in campo.

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-5681.htm

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A chiamarlo Jaki, le poche volte che ancora lo sente, ? rimasto Cesare Romiti, per lunghi anni presidente della Fiat che lo ha visto crescere. Tutti gli altri hanno smesso di usare quel diminutivo che l'interessato detesta

ok!!!!

JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI

JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JA KI JAKI JAKI

JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI

JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI

JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI

JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI JAKI

:harhar: :harhar: :harhar:

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Forza Margherita . :sventola:

ma siete cosi' convinti che a questa gliene freghi qualcosa della juve? lei pensa solo a intascare piu' soldi anche a costo di passare sui cadaveri di tutti

Anche su quelli che hanno assassinato la Juve ?

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Quoto John, Jaki da davvero l'impressione del nome di un cagnolino...

Meglio John.

Cosi' si responsabilizza. sefz

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? 2009-04-30 19:22

OBAMA,C'E' ACCORDO FIAT-CHRYSLER MARCHIONNE: MOMENTO STORICO

NEW YORK - Fiat e Chrysler "hanno raggiunto un accordo". Lo ha annunciato Barack Obama. "Oggi sono stati fatti i passi necessari per ridare a Chrysler una nuova vita", ha aggiunto il presidente, ''L'accordo con Fiat offriva a Chrysler una chance di un brillante futuro. Fiat si e' impegnata a lavorare con Chrysler per costruire nuove auto e motori verdi in America ". Come parte dell'accordo di oggi Fiat "si ? impegnata trasferire miliardi di dollari di tecnologie di avanguardia a Chrysler", ha aggiunto il presidente, ricordando come la casa torinese abbia "dimostrato di essere in grado di costruire le auto pulite che sono il futuro dell'industria automobilistica".

Oltre al 20% iniziale, Fiat avra' il diritto di salire in Chrylser di un ulteriore 15% in tre tranche a blocchi del 5%. Il Tesoro americano controller? l'8% della nuova Chrysler a fronte del 2% che andr? nelle mani del Governo canadese.

MARCHIONNE: MOMENTO STORICO

"Credo che l'operazione appena conclusa rappresenti per la Fiat e per tutta l'industria italiana un momento storico. E' un importante passo avanti nell'impegno di gettare nuove e solide basi per il futuro". Lo afferma l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, commentando in una nota l'accordo con Chrysler.

L'accordo tra Fiat e Chrysler far? nascere "una nuova forte casa automobilistica" e "aiuter? a preservare, insieme ai posti di lavoro, un'industria manifatturiera di importanza cruciale per le economie statunitense e canadese". Lo afferma l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, in una nota. "Quest'operazione - osserva - rappresenta una soluzione costruttiva importante ai problemi che da alcuni anni affliggono non soltanto Chrylser, ma l'intera industria automobilistica mondiale. L'alleanza permetter? di mettere insieme la tecnologia Fiat, che ? tra le pi? innovative e avanzate al mondo, le sue piattaforme e i suoi propulsori per vetture piccole e medie nonch? la sua vasta rete di distribuzione in America Latina e in Europa con il grande patrimonio della Chrysler, che ha una forte presenza in Nord America e lavoratori pieni di talento e di impegno". "Da quando abbiamo iniziato le trattative con Chrysler quasi un anno fa - spiega l'amministratore delegato del Lingotto - il nostro obiettivo ? sempre stato quello di valorizzare i punti forti di entrambe le aziende per ottenere i volumi, le efficienze e i risparmi necessari per creare due costruttori pi? forti, in grado di competere in modo pi? efficace a livello globale. Quest'operazione ? un passo importante verso il raggiungimento di questo traguardo. Il nostro lavoro ? appena iniziato. Insieme ai nostri nuovi partner della Chrysler lavoreremo per valorizzare l'enorme potenziale di quest'alleanza e per reintrodurre sul mercato nordamericano alcuni dei nostri marchi pi? famosi, inclusa l'Alfa Romeo e la Cinquecento, che ha vinto numerosi premi".

BANCAROTTA CHIRURGICA PER CHRYSLER

Chrysler far? ricorso a una "bancarotta chirurgica che durer? fra i 30 e i 60 giorni". Dal Chapter 11, cio? l'amministrazione controllata, Chrylser uscir? "pi? forte e in grado di competere". Lo afferma un rappresentante dell'amministrazione Obama, che aggiunge che Il governo americano fornira' alla casa automobilistica finanziamenti per 3-3,5 miliardi di dollari durante la bancarotta. Il governo americano non prevede ulteriori tagli all'occupazione oltre a quelli gi? annunciati n? la chiusura immediata di altri impianti Chrysler nonostante il ricorso alla bancarotta.

Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeh?

Bancarotta chirurgica?

Oba' ma hai bevuto?

che strategia industriale imposteranno? affondare la juventus per vendere pi? auto?

come faranno a "socializzare" le perdite?

:haha: :haha: :haha:

un'azienda semi fallita che si prende un'anzienda decotta

ridicoli.

Modificato da Gunny Highway

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'FT': QUELLA DI MARPIONNE ? UNA TRUFFA CON PROMESSA DI MATRIMONIO - CHI C'? DIETRO MAGMA? - A RISCHIO LE FABRICHE FIAT IN ITALIA

La Sacra Famiglia degli Agnelli non vede l'ora di alleggerire il peso dell'automobile.

Anche per gli eredi dell'Avvocato e per Yaki Elkann ? difficile star dietro ai movimenti planetari di Sergio Marpionne che rischia di perdersi nello spazio come un meteorite impazzito. Se il manager italo-canadese dal pullover sgualcito riuscir? a chiudere il suo disegno globale la Sacra Famiglia potr? conservare un 10% e chiudersi nella cassaforte Exor, la holding lussemburghese dove sono riunite le partecipazioni dentro le banche, il turismo, le attivit? finanziarie e la Juventus.

A Torino c'? la consapevolezza che il disegno di Marpionne non ? assolutamente facile e si teme soprattutto la barricata tedesca dove il sogno potrebbe infrangersi. I giornali sono in mano ai trombettieri che gridano al successo, ma qui ? in ballo qualcosa di pi? di una semplice sinergia industriale.

Ieri sera Marcello De Cecco, l'economista abruzzese che insegna alla Normale di Pisa ed ? considerato il miglior cervello sulla piazza, ha spiegato a Sky che si tratta di una "fusione di scuola", una vera e propria "case history" dove si devono integrare tre culture del lavoro (italiana, americana, tedesca).

Di fronte alla giornalista Sara Varetto (torinese e competente) il professor De Cecco ha esclamato: "se l'immagina i tedeschi che accettano i tagli?...? un momentaccio, adesso tireranno fuori le spade". Poi ha spiegato che la concorrente Magna, l'azienda di componentistica che si ? messa di traverso a Marpionne sta facendo semplicemente il gioco di qualche altro player dell'automobile.

Le sorprese quindi non mancheranno e basta leggere i giornali stranieri per capire che la vicenda si trasciner? per parecchi mesi. Nell'edizione tedesca del "Financial Times" si parla a chiare lettere di una truffa con promessa di matrimonio, ma anche sulla "Stampa", il quotidiano della Fiat, spunta qualche dubbio. In un articolo che appare oggi sulle difficolt? di Marpionne in Germania si parla anche dei sindacati italiani che temono la chiusura di Pomigliano d'Arco e Termini Imerese. E la "Stampa" scrive testualmente: "quelle fabbriche sono oggettivamente a rischio".

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-5798.htm

Modificato da CRAZEOLOGY

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Strana la vita in Borsa: TRE MESI FA LA FIAT ERA SULL'ORLO DELLA CRISI, OGGI ACCHIAPPATUTTO ? CHI PAGA IL CONTO DELl?AMBIZIOSO PIANO DI MARPI-OPEL? - COL MILIARDO CHIESTO IN PRESTITO, IL DEBITO FIAT ? SALITO A QUOTa 6 MLD ??

Vittorio Malagutti per "L'espresso"

Strana la vita in Borsa. Neppure tre mesi fa investitori e analisti guardavano con grande preoccupazione ai conti della Fiat. Debiti in aumento, mercato in crisi, liquidit? ai livelli di guardia. E allora tutti a vendere le azioni del gruppo torinese, nel timore, tra l'altro, che di l? a poco il numero uno Sergio Marchionne fosse costretto a chiedere soldi ai soci per puntellare un edificio pericolante.

La notizia degli ecoincentivi pubblici al mercato dell'auto ha solo frenato per qualche giorno la caduta del titolo che ha toccato il fondo (quota 3,47 euro) a fine febbraio. Da l? ? partita la rimonta. La quotazione ha messo il turbo ed ? pi? che raddoppiata nel giro di due mesi. "Effetto Chrysler", spiegavano gli analisti fino a quindici giorni fa.

"Effetto Chrysler pi? Opel", dicono adesso. Lo stesso Marchionne che prima stentava a far quadrare i conti in casa propria, ora viene acclamato come il cavaliere bianco partito alla conquista di un impero. Tra molti punti esclamativi e pochi dati concreti, gli analisti lasciano spazio agli scommettitori e in Borsa tutti puntano sul 'Sergio's touch', il tocco magico di un manager che sin qui ha sempre vinto.

E cos?, dietro la cortina di applausi, non resta che individuare qualche punto fermo. Il primo, il pi? importante, ? che Fiat vuol crescere a costo zero. Una scelta obbligata. Corrado Passera per Intesa e Alessandro Profumo per Unicredit hanno pi? volte ribadito il loro sostegno al gruppo automobilistico, ma in tempi di credit crunch Marchionne ha faticato non poco per ottenere a febbraio una nuova linea di credito da un miliardo erogata da un pool di istituti guidati proprio da Intesa e Unicredit con la partecipazione della francese Calyon.

Nelle settimane precedenti si era parlato di un prestito di cinque miliardi, poi di tre miliardi per arrivare, infine, a quota un miliardo. Con quest'ultimo prestito l'indebitamento netto delle attivit? industriali di Fiat ? salito ai 6 miliardi circa indicati nella trimestrale di marzo. A fine 2007, quindici mesi prima, i conti indicavano una disponibilit? netta di 355 milioni. La differenza tra i due numeri rappresenta l'effetto della crisi di mercato sulle finanze aziendali.

Bilanci alla mano, quindi, sarebbe impensabile lanciarsi in una dispendiosa campagna acquisti. Tanto pi? che l'azionista di riferimento, la famiglia Agnelli, non sembra disponibile a dirottare nuove risorse sull'auto. La holding Exor, guidata da John Elkann e dall'amministratore delegato Carlo Sant'Albano ha in cassa un miliardo, ma tutto lascia pensare che verr? investito in settori meno rischiosi dell'auto.

E allora chi paga il conto dell'ambizioso piano di Marchionne? Uno dei pochi elementi chiari fin qui emersi nel tourbillon di dichiarazioni e uscite pubbliche del supermanager italocanadese ? che la Fiat conta sul sostegno pubblico per riportare a galla Opel e Chrysler. Il governo Usa ha gi? messo sul piatto finanziamenti per circa 10 miliardi di dollari.

Mentre per la casa tedesca controllata dalla General Motors servirebbero circa 7 miliardi di euro di aiuti statali per pagare il conto della ristrutturazione. Non ? affatto detto che questi soldi arriveranno a destinazione. Su Chrysler gravano le incognite della procedura di bancarotta pilotata 'Chapter 11'. Mentre in Germania, dove sono in programma per settembre le elezioni federali, si ? gi? scatenata una battaglia politica sul destino dei quattro stabilimenti di Opel e dei suoi 25 mila dipendenti.

Sta di fatto che, a detta di molti analisti, i prestiti miliardari garantiti dai governi serviranno pi? che altro a evitare il crack immediato delle due aziende. ? quindi molto probabile che negli anni a venire il nuovo polo automobilistico avr? bisogno di carburante supplementare per riprendere a marciare.

La sola Chrysler, o quello che ne rester? dopo il Chapter 11, quest'anno dovrebbe chiudere in rosso per 4,7 miliardi di dollari e, secondo le previsioni degli stessi manager del gruppo Usa, non torner? a produrre profitti prima del 2012. Nubi nerissime anche nel cielo di Opel. Le perdite del 2008 superano i 2 miliardi di euro e nel 2009 potrebbero anche raddoppiare.

Per dare un futuro al nuovo supergruppo da sei milioni di auto l'anno, un colosso in grado di competere con Toyota e Volkswagen, Marchionne dovr? quindi bussare alla porta di nuovi finanziatori. Gli Agnelli ormai guardano altrove. E molte grandi banche, su cui ? gi? cominciato il pressing, potrebbero considerare troppo rischiosa la scommessa dei torinesi.

Ecco allora la carta di riserva: la quotazione in Borsa. Fiat auto senza camion, trattori, Ferrari e Maserati, ma con Opel e il 35 per cento di Chrysler, andrebbe sul listino. Marchionne dovrebbe quindi convincere gli investitori a mettere i loro quattrini su un gruppo in perdita e in un settore dalle prospettive incerte come quello dell'auto. Se ce la far?, quello s? che sarebbe il suo capolavoro.

[08-05-2009]

dagospia

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Strana la vita in Borsa: TRE MESI FA LA FIAT ERA SULL'ORLO DELLA CRISI, OGGI ACCHIAPPATUTTO ? CHI PAGA IL CONTO DELl'AMBIZIOSO PIANO DI MARPI-OPEL? - COL MILIARDO CHIESTO IN PRESTITO, IL DEBITO FIAT ? SALITO A QUOTa 6 MLD ??

Vittorio Malagutti per "L'espresso"

Ecco allora la carta di riserva: la quotazione in Borsa. Fiat auto senza camion, trattori, Ferrari e Maserati, ma con Opel e il 35 per cento di Chrysler, andrebbe sul listino. Marchionne dovrebbe quindi convincere gli investitori a mettere i loro quattrini su un gruppo in perdita e in un settore dalle prospettive incerte come quello dell'auto. Se ce la far?, quello s? che sarebbe il suo capolavoro.

[08-05-2009]

dagospia

ce la fa

non ci sono alternative

? l'unico che gioca

o bere o affogare

poi

se va bene bene per gli agnelli

se va male si sono tolti un peso dallo stomaco

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Inviato (modificato)

Elkann: vogliamo creare un'azienda europea

dall'inviato Andrea Malan

SAN GALLO - ?L'importante ? guardare al di l? dei confini nazionali e creare un gruppo automobilistico forte, con prospettive di lungo periodo?. John Elkann, vicepresidente della Fiat, spiega agli studenti dell'Universit? di San Gallo, in Svizzera, la logica dell'alleanza con Chrysler e del progetto di matrimonio con la Gm Europe. ?La sfida ? quella di creare un'azienda veramente europea. Altri settori, come quello dell'acciaio, hanno dimostrato che si pu? fare?.

La sfida ? assolutamente coerente con il tema scelto quest'anno per il Simposio di management organizzato dall'Universit? di San Gallo: la "Rinascita dei confini politici ed economici". Il convegno, organizzato dagli studenti della locale universit? e che vede la partecipazione di centinaia di studenti e manager da tutto il mondo, ? anche una tradizione per i vertici del gruppo Fiat: qui hanno gi? parlato, negli anni scorsi, Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne. John Elkann ha partecipato a una tavola rotonda dal titolo "Creare un futuro industriale".

A conferma della caratteristica paneuropea del futuro gruppo, Elkann ha esplicitamente citato ?il grande impianto in Spagna di Gm? o ?le grandi capacit? ingegneristiche nella regione scandinava?, ma si ? rifiutato di fornire dettagli sulle trattative in corso; ?? troppo presto? per parlare di possibili tagli agli stabilimenti o di punti importanti di un eventuale accordo, come il peso che avr? l'azionista Exor in un futuro maxigruppo europeo. Stessa risposta alla questione di chi comander? nel nuovo gruppo. A chi gli chiedeva chiarimenti, in qualit? di presidente di Exor - la societ? della famiglia Agnelli che detiene la partecipazione pari a poco pi? del 30% in Fiat - sul possibile impegno finanziario che potrebbe derivare dal progetto di fusione tra il Lingotto e le attivit? europee di General Motors, Elkann ha risposto: ?Non abbiamo mai escluso la possibilit? di partecipare finanziariamente all'operazione. Nel caso si ponesse questa ipotesi, la valuteremo con attenzione?.

Nel suo discorso agli studenti, Elkann ha ripercorso brevemente le tappe che dalla met? del 2008 hanno portato alla scelta strategica di conferire Fiat Auto a un gruppo pi? grande: partendo dal petrolio a 150 dollari dell'estate 2008 e dall'impennata dei prezzi delle materie prime, ?che hanno compresso i nostri margini, visto che non avevamo alcun potere sui prezzi?, per arrivare al crollo dei mercati, che ?ci ha imposto di adattarci?. La strada scelta dal Lingotto, ? noto, ? quella del consolidamento. Elkann la spiega cos?: ?? molto meglio lavorare su piani a lungo periodo che cercare soluzioni di autoconservazione nel breve termine?. Dopo la raffica di domande degli studenti, se ne va su uno dei 35 esemplari di 500 presenti quest'anno tra il parco delle navette, a fianco di berline ben pi? voluminose. Sulla fiancata della piccola Fiat ? riportata una citazione dell'ex segretario Onu Kofi Annan: ?Non serve essere grossi per essere grandi?.

http://www.motori24.ilsole24ore.com

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FIAT: TRONCHETTI PROVERA, OPERAZIONE OPEL VA IN GIUSTA DIREZIONE

Milano, 5 mag. (Adnkronos) - La possibile integrazione tra Fiat e Opel ''e' un'operazione che va nella giusta direzione. Mi auguro che possa andare in porto''. Ad affermarlo e' il presidente della Pirelli Marco Tronchetti Provera, a margine di un incontro pubblico a Milano. ''Da anni - continua - i vertici Fiat dicono che e' necassario diminuire il numero dei player. Sappiamo tutti che il mercato ha bisogno di essere razionalizzato''.

''Quindi - prosegue il presidente della Pirelli - spero che poi prevalga l'interesse generale, che e' quello della combinazione tra le due societa'''.Per Tronchetti, la Germania non ha un atteggiamento nazionalistico sulla questione: ''No - risponde - penso che sia un tema che va trattato cosi' come lo sta trattando Fiat, in modo pragmatico, e che quindi alla fine sia possibile da un lato salvare la situazione di Opel e dall'altro trasformare una situzione di crisi in un'opportunita' di razionalizzazione''.

http://www.libero-news.it/adnkronos/view/112792

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Lapo Elkann: ?Presidente Juve? Un onore. Ma non decido io?

Gli Elkann a San Siro, Lapo dice: ?Mi sento uno del popolo Juve?

MILANO, 11 maggio - Laconico e deciso John Elkann: ha innescato la rivoluzione bianconera con il suo imperativo categorico.Lo ripete entrando a San Siro: ?Cosa mi aspettodalla Juve? Vincere?.

Pi? complesso e interessante il discorso di Lapo: cappellino di paglia bianconero, ? tutta una mise da juventino vero, da curva, per lo stilista di casa Agnelli che molti vogliono presidente. ?Io presidente della Juventus ? Io amo la Juve, mi sento la Juve dentro, mi sento parte del popolodella Juve. Se accadr? di essere presidente, io ne sar? onorato. Non tocca a me dirlo, non tocca a me candidarmi, dipende dagli azionisti, dipende dai tifosi della Juventus. Io sono tifoso e azionista, ma uno dei tanti azionisti della Juventus. Da tifoso vi dico che amo questa gente e mi augurole vittorie della Juve sempre. Ma le decisioni su questioni come quelle della presidenza le prendono i dirigenti e gli azionisti e io sono solo uno di loro?.

I VIP - In tribuna parata di vip, non c'? Berlusconi, bloccato a Roma dal solito mal di schiena. C'? Victoria Beckham che entra accompagnata da Dolce e Gabbana, c'? Eros Ramazzotti con un cappellino che fa tanto Fidel Castro. C'? anche Nesta, per ora solo vip, ma con annuncio speranzoso di un rientro in campo auspicato da tutti. Spunta e saluta il mondo Trapattoni.

tuttosport

Modificato da CRAZEOLOGY

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NEL PIANO OPEL DI MARPIONNE SAREBBE PREVISTA LA CHIUSURA DI DUE STABILIMENTI IN ITALIA (E I SINDACATI? TUTTI ZITTI!) - CHRYSLER NON RISOLVE I PROBLEMI DEL LINGOTTO - E GLI AGNELLI? SU UN?OTTOVOLANTE CHE FA IL GIRO DELLA MORTE...

1 - LA STAMPA TEDESCA: "FIAT CHIUDE IN ITALIA"

Da Il Giornale.it

La stampa tedesca attacca il piano industriale, chiamato Project Phoenix, della Fiat: secondo il quotidiano online Handelsblattnelle nel piano di acquisizione della Opel presentato da Sergio Marchionne al Ministro dell'Economia tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg sarebbe prevista la chiusura di due stabilimenti in Italia pi? altri due in Europa, uno al nord e uno al sud. L'articolo pubblicato online dall'Handelsblatt non fa i nomi dei due impianti italiani che verrebbero chiusi, ma sottolinea - sempre citando il piano - che la Fiat vuole entrare anche in Gm Sud America e Gm Sud Africa, oltre che in Gm Europa.

2 - IL "FONDO LOCUSTA" CHIAMATO FIAT

Alessandro Penati per La Repubblica

Tempo fa Marchionne derise la Porsche paragonandola a un hedge fund. Adesso per? vuole trasformare la Fiat in un fondo "locusta" di private equity, specializzato in attivit? in crisi. Punta su aziende sull?orlo del baratro per negoziare duro concessioni da creditori e dipendenti, rilevare le attivit? con zero capitali, finanziare la ristrutturazione con la leva fornita da altri, accorpare il tutto, e collocarlo in Borsa per sfruttare l?entusiasmo del mercato per le scommesse.

Se va bene, profitti favolosi; se va male, i soldi sono degli altri. In un crescendo rossiniano, offerta per Chrysler, per Opel, scorporo Fiat Auto, trattativa per GM in SudAmerica e Saab: senza capitali, Marchionne dichiara di voler creare "il secondo gruppo mondiale".

Chrysler non risolve i problemi della Fiat, perch? non ne utilizzer? mai la capacit? produttiva (quindi nessun impatto su costi e margini), e per anni non generer? liquidit?. Da dimostrare che Fiat possa risolvere quelli di Chrysler che per almeno due anni dovr? camminare sulle sue gambe continuando a vendere jeep e pickups, dovendo sussidiare pesantemente (4.000 dollari per auto nel 2009) una rete di vendita falcidiata, e mantenere l?assistenza a tutte le vetture in circolazione.

Poi, fra due anni, dovr? vendere la 500 alla sua clientela, affezionata ai Suv, con margini risicati: dai 7000 dollari di profitto per un Suv a un massimo, penso, di 600 dollari per una Punto (la Ford vende a 17.000 dollari la stessa Focus che in Europa costa 30.000 dollari).

Ma questi sono problemi dei sindacati, che hanno accettato forti concessioni in cambio del 55% della societ? conferita al loro fondo sanitario (se perderanno il lavoro, rischiano anche la copertura medica), dei creditori (quelli garantiti recuperano appena il 28%), e del governo americano che, tra aiuti concessi e finanziamenti promessi, entro il 2013 avr? riversato in Chrysler 20,8 miliardi.

Fiat non ci mette una lira. ? questo il colpo di genio di Marchionne: essersi proposto come ultima spiaggia a un governo Usa disperato, dopo che Chrysler aveva ormai sondato tutte le alleanze possibili al mondo (? scritto proprio cos? nell?istanza di fallimento).

L?operazione Chrysler ? per? essenziale per poter rendere attraente per la Borsa un futuro titolo Fiat Auto, scisso da Fiat Spa, da offrire come merce di scambio per comprare Opel; senza metterci capitali. Anche qui, facendo leva sui soldi pubblici da un governo tedesco deciso a salvare Opel, in cambio di una ristrutturazione soft. E poi, di fronte alla prospettiva che in Italia nasca "il secondo gruppo mondiale", come faranno le nostre banche (e, alla fine, anche il governo) a rifiutarsi di sostenere il progetto?

Ma c?? anche GM sull?orlo del baratro: deve cedere attivit? per evitare la bancarotta. Marchionne si offre di rilevare le sue attivit? in SudAmerica, che permetterebbe a Fiat tagli di costi anche laggi?. Naturalmente, senza sborsare un soldo, ma offrendo a GM la carta della futura Fiat Auto con dentro Chrysler e Opel. Cos?, GM ha interesse affinch? il Governo tedesco ceda Opel (di GM) a Fiat. Che si prenderebbe pure Saab (sempre GM), altro caso disperato, ma sicuramente con una ricca dote offerta dal governo svedese.

Fiat era in mezzo al guado, ancora troppo piccola in tutti i settori (auto, componenti, autocarri, macchinari). Doveva fare una scelta. Ha fatto quella pi? rischiosa, da private equity, a leva. E gli Agnelli? Si sono trovati su un?ottovolante che fa il giro della morte. Ora possono solo sperare di ritrovarsi in portafoglio il 10 per cento di un impero dell?auto. Altrimenti gli rester? solo la cara, vecchia Fiat che l?anno scorso ha bruciato 6 miliardi di cassa (altri 400 milioni nel primo trimestre 2009); che ha 23 miliardi di debiti lordi, 10 dei quali da rifinanziare quest?anno, e solo 5 in cassa. E che ha fatto il 70% degli utili del 2008 trasferendo il marchio Fiat a una controllata.

[10-05-2009]

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Noto che Repubblica e il Giornale sono andati gi? con l'accetta.

Porca vacca che legnata!

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BEATROCE BORROMEO: ?MARANO URLAVA: CRETINA MA CHI TI PAGA A TE - NON DOVEVO PERMETTERMI DI DIRE CHE ?ANNOZERO? SUBIVA PRESSIONI? ? ?NON POSSO CHIEDERE CHI SONO GLI OSPITI E QUALE ? LA SCALETTA?? - "SANTORO? IN ONDA SOLO PER MOTIVI LEGALI"?

1 - BEATROCE BORROMEO: "MARANO URLAVA: CRETINA MA CHI TI PAGA A TE

Corriere.it

L'intervista all'Era Glaciale era appena finita. Vauro e Beatrice Borromeo sono usciti dallo studio. Ad aspettarli c'era il direttore di Raidue Antonio Marano: ?Urlava cose irripetibili, insulti gravi - racconta la giornalista, sabato a Marsala al Festival di Giornalismo d'Inchiesta -. Era isterico. Ha detto che non dovevo permettermi di dire che Annozero subiva pressioni. Quindi urlando ha aggiunto che l'intervista non sarebbe mai andata in onda. Il tutto condito da insulti, del tipo: cretina ma chi ti paga a te?.

LA REPLICA - Antonio Marano ribatte: ?Hanno fatto polemica politica. La signorina si ? permessa di dire che ad Annozero ? stata censurata. Pensa te se me lo faccio dire dalla contessina o principessina, quello che ??.

2 - MA SE IL DIRETTORE DI RETE NON PU? NEMMENO CHIEDERE CHI SONO GLI OSPITI E QUALE ? LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA CHE CI STA A FARE?

Paolo Bracalini per Il Giornale

Gi? Vauro era poco credibile, ma la contessa Beatrice Borromeo paladina della libera informazione ? una barzelletta che non fa neanche ridere. Eppure tocca sorbirci l'ennesima puntata dei ?Censurati?, per via di un'intervista della Bignardi a Vauro e alla Borromeo, in veste di autori di un libro a quattromani, intervista eliminata dalla scaletta dell'Era glaciale e ?congelata? (andr? in onda dopo le elezioni) dal direttore di Raidue Antonio Marano, perch? incompatibile con la par condicio. Tutto qui, ma abbastanza per far scattare l'abusata parolina magica.

Direttore Marano, aridagli con l'allarme censura.

?Macch? censura, dovevano parlare del libro invece hanno fatto il sequel di Annozero sulla questione Veronica Lario-Berlusconi, e questo se mi si permette ? ben diverso?.

Manca un mese alle elezioni, c'? la famosa par condicio.

?Certo, c'? una legge che non abbiamo fatto noi e che vieta in periodo pre elettorale di fare interventi in tv sulla politica senza un contraddittorio. Molto semplice?.

Per? ora le danno del censore.

?Assurdit?. Io ho fatto il mio mestiere che ? quello di fare rispettare delle regole. ? la prima volta in sei anni che non mando in onda qualcosa, ma lo faccio perch? c'? una legge. L'intervista andr? in onda integralmente, ma dopo le elezioni. E l? si accorgeranno che forse ho fatto pi? un favore alla sinistra che non a qualcun altro, a non mandarla in onda?.

Cio? sarebbe stato un altro autogol per il fronte anti-Cav?

?Secondo me avrebbe fatto un favore a Berlusconi. Voglio dire, vi invitiamo per parlare del vostro libro e invece, come ha fatto Vauro, parlate dell'esercito italiano che "ha ammazzato un bambino in Afghanistan"? Ma che c'entra col libro questo?

Altre perle?

?Mah le solite storie sulla dittatura fascista in Italia, poi tutta la faccenda di Veronica e Berlusconi, la vicenda di Casoria. Giudizi politici che devono avere un contraddittorio in par condicio. Mentre la vedevo ho pensato subito: no, questa roba non pu? andare in onda?.

Decisione condivisa dai vertici.

?Certo, ho avvisato subito Mazza (direttore del Tg2, testata a cui fa capo il programma della Bignardi, ndr) che ha approvato la scelta, e poi il direttore generale Masi?.

Che le ha detto Masi?

?Che era corretto quello che stavo facendo?.

Anche la Bignardi ha approvato?

?S? anche Daria poi, a fine registrazione, ha riconosciuto che quell'intervista non poteva andare in onda?.

Loro dicono di aver soltanto risposto a delle domande.

?Nooo, ripeto, vedrete voi stessi quando andr? in onda. La cosa pi? divertente, e che entrer? nella storia della televisione, ? Daria Bignardi che dice "mi tocca difendere Berlusconi". Questo per rendere l'idea. Sembrava il sequel di Annozero del giorno prima. Ma la cosa che mi ha fatto pi? arrabbiare ? che la principessa, la marchesa, la contessina, insomma quello che ? lei... ?.

La contessina Borromeo.

?Ecco, la contessina si ? permessa di dire che l'anno scorso ad Annozero ci sono state pressioni, che sono stati "costretti a far approvare la scaletta prima della diretta"?.

Sopruso.

?Ma se il direttore di rete non pu? nemmeno chiedere chi sono gli ospiti e quale ? la scaletta di un programma che ci sta a fare? Ma andiamo!?.

Glielo ha spiegato dopo la registrazione?

?Le ho detto che non pu? permettersi di dire queste cose?.

Lei dice di essere stata insultata.

?Ma no, figuriamoci ah ah ah!?.

Ma scusi, non si poteva immaginare dove sarebbe andata a parare l'intervista?

?Allora... s?, onestamente s?. Per? se non li avessimo invitati quella s? che sarebbe stata censura, censura preventiva. Anche se mi fossi messo l? a tagliuzzare l'intervista avrei fatto il censore. Invece nessun taglio, l'intervista rimane come ??.

E Santoro? Lei lo ha gi? previsto nel palinsesto autunnale.

?Allora qui c'? un equivoco. A volte ci dimentichiamo che c'? una sentenza in base alla quale Santoro deve essere programmato in prima serata e anche sulle seconde serate?.

In caso non bastasse la prima.

?S?, forse qualcuno si dimentica che il giorno in cui al signor Santoro gli gira, pu? anche chiedere un tot di seconde serate. Perch? ha vinto una causa che fa riferimento a una situazione pregressa?.

In palinsesto per legge.

?Come da sentenza. Santoro ? in onda perch? ha vinto una causa. Ricordiamocelo?.

Per? il programma va bene, no?

?Questo ? vero, in rapporto agli ascolti Annozero ha una forte resa?.

Qualcuno pensa che per? cerchi il martirio.

?Voglio chiarire che sul destino di Santoro le scelte non sono della rete, ma sono scelte legali?.

[10-05-2009]

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