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CRAZEOLOGY

Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"

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(23 gennaio 2009)

Repubblica

apriamo un topic per festeggiare le perdite dei traditori? sefz

Se fossi sicuro che a rimettere sono solo loro (tutta la real famiglia annessi e connessi) sarei piuttosto felice.

Penso a quei milioni di piccoli azionisti che si son sempre fidati della "famigghia" e che hanno azioni fiat.

Nessun dividendo e capitale dimezzato....

E per tutti quelli che <sono 80 anni che gli agnelli si occupano di Juventus>....con la morte di Giovannino e dei vecchi gli Agnelli non esistono pi?....

Nulla ? eterno e se venisse un emiro :sisi: con tanti quattrini... beh, non mi dispiacerebbe!!

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Obama dar? i finanziamenti all'auto in America e....

probabilmente ora anche gli Agnellini avranno una paghetta....

Lo stile ? sempre quello...

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Obama dar? i finanziamenti all'auto in America e....

probabilmente ora anche gli Agnellini avranno una paghetta....

Lo stile ? sempre quello...

Non sono molto intelligente,ma questa mi sembra una buona notizia comunque.Visto il momento dell'industria e dell'occupazione in italia.

Mi hanno sempre detto:lavora la fiat,lavora l'italia...o no?e poi magari quattro soldi per Diego e Hamsik avanzano no?

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Non sono molto intelligente,ma questa mi sembra una buona notizia comunque.Visto il momento dell'industria e dell'occupazione in italia.

Mi hanno sempre detto:lavora la fiat,lavora l'italia...o no?e poi magari quattro soldi per Diego e Hamsik avanzano no?

In casi pi? normali potrebbe avere un senso.

Nel caso della casa reale proprio non direi, sono anni e anni che prendono finanziamenti in ogni modo da destra e sinistra.

( in ogni modo, nel senso che pure le limitazioni EURO 0-1-2 ecc hanno sempre lo scopo di aiutare Montezuma e Johnnino)

La verit? ? che quando hai voglia di fare impresa ti ci impegni e fai i profitti, e li fai anche per i momenti difficili... (qualcosa da parte devi sempre avere), se invece cazzeggi per anni e anni allora ? giusto il fallimento.

Non si vede perch? la Fiat deve continuare a ricevere finanziamenti e quando invece fa qualche profitto non restituisce.

Debiti pubblici e profitti privati ? una roba degna di un paese del piffero.

Se sai stare sul mercato con prodotti sempre all'avanguardia, innovativi e a prezzi decenti ? bene, senn? fallisci.

Capitalismo? e che capitalismo sia.

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In casi pi? normali potrebbe avere un senso.

Nel caso della casa reale proprio non direi, sono anni e anni che prendono finanziamenti in ogni modo da destra e sinistra.

( in ogni modo, nel senso che pure le limitazioni EURO 0-1-2 ecc hanno sempre lo scopo di aiutare Montezuma e Johnnino)

La verit? ? che quando hai voglia di fare impresa ti ci impegni e fai i profitti, e li fai anche per i momenti difficili... (qualcosa da parte devi sempre avere), se invece cazzeggi per anni e anni allora ? giusto il fallimento.

Non si vede perch? la Fiat deve continuare a ricevere finanziamenti e quando invece fa qualche profitto non restituisce.

Debiti pubblici e profitti privati ? una roba degna di un paese del piffero.

Se sai stare sul mercato con prodotti sempre all'avanguardia, innovativi e a prezzi decenti ? bene, senn? fallisci.

Capitalismo? e che capitalismo sia.

.quoto La Fiat in questi anni ha privatizzato i profitti e socializzato le perdite.

ps lo sapevate che Cordero in spagnolo significa Agnello?

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.quoto La Fiat in questi anni ha privatizzato i profitti e socializzato le perdite.

ps lo sapevate che Cordero in spagnolo significa Agnello?

non ? solo la fiat ci fanno tutti e non solo in Italia

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non ? solo la fiat ci fanno tutti e non solo in Italia

la fiat, in Italia, ha goduto per decenni di privilegi che altre imprese private potevano solo sognarsi.

negli stati uniti i finanziamenti ("pubblici") alle case automobilistiche (private) verranno concessi soltanto nel rispetto di rigide condizioni di garanzia e, in un breve lasso di tempo (alcuni mesi), DOVRANNO COMUNQUE ESSERE RESTITUITI.

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la fiat, in Italia, ha goduto per decenni di privilegi che altre imprese private potevano solo sognarsi.

negli stati uniti i finanziamenti ("pubblici") alle case automobilistiche (private) verranno concessi soltanto nel rispetto di rigide condizioni di garanzia e, in un breve lasso di tempo (alcuni mesi), DOVRANNO COMUNQUE ESSERE RESTITUITI.

queste sono favole, quando c'era bisogno aiutavano eccome, vedi le ultime sulle banche usa e quando c'era bisogno alzavano tassi all'importazione o contigentavano a aiutavano le industrie abbattendo i costi delle materie prime magari con una guericciola. in Francia ci sono state nazionalizzazioni, in Italia esistono gli aiuti a fondo perduto che per decenni sono stati gli unici motivi di creazione di impresa, certo la fiat prendeva di pi? perch? era pi? grande

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La resa Cobolli: "Juve, no ricorso"

Parole di Blanc e speranze dei tifosi

Stupefacente Giovanni Cobolli Gigli: il presidente della Juventus, in un'intervista al Corriere della Sera, ha spiegato come il club bianconero abbia ormai "accettato il verdetto (sugli scudetti cancellati a tavolino, ndr) e l'arbitrato ? una pietra tombale sulla questione". Ha assicurato che non verr? fatto "alcun ricorso", anche se da Napoli dovessero emergere novit? clamorose. Aggiungendo:" Per?, come Galileo Galilei, mi sento in diritto di pensare "eppur si muove..."". Non solo: per stupire ancora di pi? Cobolli ha spiegato che in occasione di Calciopoli "non ? stato riscontrato alcun illecito, ma tanti peccati veniali". Accidenti: e allora il diavolo Moggi? Che fosse un diavolo, beh, ormai credo ci siano pochi dubbi: ma erra davvero l'unico? Cobolli e la Juve non hanno mai fatto causa per danni a Moggi, anzi ora sono molti interessati al suo destino nel processo di Napoli: perch? in tanti, in caso di condanna di Moggi (e Giraudo), chiederebbero poi i danni alla Juve. Cobolli, dopo la sentenza Gea, aveva lasciato una porta aperta: ora la richiude (pur con tante contraddizioni). E le sue parole faranno sicuramente piacere a Giancarlo Abete, convinto pure lui che il caso sia chiuso. Jean Claude Blanc, che della Juve ? l'amministratore delegato, invece a Repubblica aveva detto chiaramente di recente: "Quei due scudetti sono della Juve, li abbiamo vinti sul campo". E sin qui, collima con Cobolli. Ma Blanc aveva anche aggiunto: "Ne riparleremo dopo il processo...". Una domanda: ma Cobolli e Blanc si parlano fra loro? I tifosi juventini resteranno sconcertati dalle parole del loro presidente. Dopo la sentenza Gea, c'era gi? stata d'altronde grossa agitazione. Non solo: sui siti dei sostenitori della Juve (fra questi www. j29ro. com e il forum 1897) impazza da giorni Mourinho, detto anche "Juventinho", per quello che avrebbe detto ai suoi sugli scudetti nerazzurri, "vinti in segreteria...". Mou ora minaccia tardive querele (ma non far? nulla). Sempre Torino. Ma l'altro fronte, quello granata. Secondo la giornalaccio rosa, l'ex latitante Luciano Gaucci, prossimo al rientro in Italia, sarebbe interessato all'acquisto del club di Urbano Cairo. A Gaucci piacciono anche il Foggia e il Gubbio.

(24 gennaio 2009)

http://www.repubblica.it

Certo che si parlano!

E' che non tutti i Blanc riescono col Giglio.

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Buffollo Buffogli pu? dire quello che vuole, ma se da Napoli arriver? la conferma della farsa, saranno caxxi amari per lui e per il CdA della S.p.A. bianconera.

Quando una marea di azionisti citeranno in giudizio l'intero CdA, vedremo se rimarr? passivo a 90? come nel 2006.

Il tempo delle chiacchiere e delle farse ? finito cari fratelli Cobolli e Gigli. Non fate pi? nemmeno ridire ormai.

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queste sono favole, quando c'era bisogno aiutavano eccome, vedi le ultime sulle banche usa e quando c'era bisogno alzavano tassi all'importazione o contigentavano a aiutavano le industrie abbattendo i costi delle materie prime magari con una guericciola. in Francia ci sono state nazionalizzazioni, in Italia esistono gli aiuti a fondo perduto che per decenni sono stati gli unici motivi di creazione di impresa, certo la fiat prendeva di pi? perch? era pi? grande

solo per amor di precisione:

a) non sono favole, ma cronaca di qualche giorno fa relativamente ai possibili aiuti alle aziende dell'auto che il governo statunitense POTREBBE concedere;

b) non ? che gli aiuti li prendessero tutti e la fiat ne abbia presi di pi?...ci sono stati aiuti "creati ad hoc" per fiat che altre aziende, ripeto, nemmeno nei loro sogni pi? scatenati avrebbero mai immaginato...e non sto parlando solo di aiuti economici e della loro entit?, ma anche di altri tipi di aiuto......dopodich? mi fermo qua perch? chi non ? nato ieri e non ha mantenuto la testa sotto la sabbia per tutto il tempo la materia la conosce fin troppo bene.

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Della Valle e Del Piero furiosi.

(per motivi diversi)

La farsa continua.

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b) non ? che gli aiuti li prendessero tutti e la fiat ne abbia presi di pi?...ci sono stati aiuti "creati ad hoc" per fiat che altre aziende, ripeto, nemmeno nei loro sogni pi? scatenati avrebbero mai immaginato...e non sto parlando solo di aiuti economici e della loro entit?, ma anche di altri tipi di aiuto......dopodich? mi fermo qua perch? chi non ? nato ieri e non ha mantenuto la testa sotto la sabbia per tutto il tempo la materia la conosce fin troppo bene.

? assolutamente vero che la fiat negli anni ha goduto di ricchissimi finanziamenti statali, ma bisogna anche dire che quei finanziamenti hanno creato reddito in tutto il paese, oltre al fatto che le varie classi politiche italiane hanno usato la fiat per il loro tornaconto elettorale, quale azienda automobilistica sana di mente aprirebbe uno stabilimento a termini imerese? con tutto il rispetto per quelli di termini imerese...questo sempre per la precisione.

gli elkann meritano di affondare, ma credo che in caso di fallimento della fiat pagheranno gli operai e questo mi dispiacerebbe.

ciao.

Modificato da Gunny Highway

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La primogenita dell'Avvocato, Margherita, cita i gestori del patrimonio paterno

Nel 2007 la bagarre in casa Agnelli

Nel 2007, quattro anni dopo la morte di Gianni Agnelli scoppi? pure la battaglia legale sull'eredit? dell'Avvocato. La figlia, Margherita Agnelli, cit? in giudizio presso il tribunale di Torino Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti e Siegfrid Maron in qualit? di mandatari e gestori del patrimonio personale dell'Avvocato.

L'azione legale era stata intentata ?con l'unico fine di ottenere un chiaro e completo rendiconto di tutti i beni che compongono l'asse ereditario? e allo scopo di ?tutelare tutti gli eredi dell'Avvocato?. Margherita Agnelli de Pahlen si definiva come unica erede del senatore Agnelli assieme alla madre Donna Marella Caracciolo. Immediata la reazione dei soci della accomandita Giovanni Agnelli, la cosiddetta cassaforte di famiglia, che confermarono ?piena fiducia ai vertici del gruppo e massimo sostegno per il loro operato?. Si disse invece ?molto addolorato come figlio?, John Elkann, all'epoca vicepresidente Fiat e primogenito di Margherita Agnelli. La mossa a sorpresa di Margherita Agnelli fece calare il gelo nei rapporti tra la primogenita dell'Avvocato e il resto della famiglia. L'anno dopo il tribunale di Torino, infatti, sospese la causa intentata da Margherita Agnelli contro gli amministratori del patrimonio del padre proprio per conoscere i dettagli del patrimonio personale del padre. La causa fu sospesa per tutti e quattro i convenuti, in attesa che la Cassazione si pronunciasse sul ricorso avanzato dai legali del commercialista Siegfried Maron e di Marella Agnelli, madre di Margherita, per una questione di competenza territoriale sostenendo di poter essere citati solo in Svizzera, dove risiedono.

Tuttora i rapporti tra Margherita e la madre Marella sono distanti. Marella non ha mai apprezzato la scelta della figlia di ricorrere alle vie legali. Nel suo atto di citazione rifer? anche di ?non meglio precisate "rinunce" e di cospicue assegnazioni, provenienti dal patrimonio personale? della stessa Marella delle quali la figlia fu beneficata e cio? vari immobili e un miliardo di euro..

http://iltempo.ilsole24ore.com

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IN AMERICA CONTESTANO FIAT-CHRYSLER: MOSSA PER TIRARE FUORI DAI GUAI LA CADA DI DETROIT E IL FONDO CERBERUS CHE LA CONTROLLA - IL MARIPIONNE CHE HA SEMPRE DISPREZZATO LA POLITICA ROMANA, DOVRA' VENIRE IN GINOCCHIO NELLA CAPITALE E SPORCARSI LE MANI CON IL PALAZZO

Nessuno ? in grado di dire se nel letto Sergio Marpionne si toglie il pullover blu che porta addosso dalla nascita, ma chi l'ha visto partire ieri sera per Detroit ha notato che la faccia del manager italo-canadese era pi? scura del suo abbigliamento.

Il capo della Fiat non ha certo molte ragioni per sorridere e basta vedere come sta reagendo la Borsa anche oggi per capire che la strada della salvezza ? una scalata di settimo grado.

La prova pi? eloquente ? data dalle difficolt? della Fiat di trovare al pi? presto 5 miliardi di euro per rifinanziare i bond e le linee di credito che scadranno nelle prossime settimane.

Sulle casse torinesi pesano 16 miliardi di debiti netti che impressionano gli istituti italiani e stranieri chiamati a dare nuovo ossigeno, e finora la risposta ? stata molto tiepida perch? al Lingotto ? stato garantito soltanto un fido da 1,5 miliardi che dimostra come il sistema del credito non abbia voglia di aggiungere le ferite profonde della Fiat a quelle delle banche.

Ed ? sorprendente che a tagliare la corda sia stata nelle ultime ore quella Ubs svizzera dove Marpionne siede come vicepresidente e che ha svolto il ruolo di advisor nella strombazzata operazione Chrysler - (strombazzata da tutti ma un giornale l'ha bucata: "La Stampa". S?, il quotidiano della Fiat, curioso, no?).

Appena sceso dall'aereo Marpionne incontrer? Bob Nardelli, il 61enne manager nato in Pennsylvania che dal 2007 ha preso la guida di Chrysler e l'ha portata nel precipizio. Con lui sar? messa a punto la fumosa joint-venture che in America cominciano a contestare duramente perch? la ritengono uno stratagemma che servirebbe soltanto a tirare fuori dai guai la casa di Detroit e il fondo Cerberus che la controlla.

Le lobbies di Washington che rappresentano le altre aziende americane non vedono l'ora che Chrysler fallisca in modo da spartirsi i prestiti di Obama e mettere un argine protezionistico al blitz dei torinesi.

Con l'amico Bob, Marpionne cercher? di capire soprattutto se ? possibile fare una marcia di avvicinamento all'uomo che sar? designato dal governo Usa come "zar dell'automobile". Nei circoli di Washington gira il nome di Steven Rattner (per gli amici "Steve"), un finanziere dall'aria simpatica che ha sposato Maureen White, una donna importante che ha svolto il ruolo di Tesoriera del Partito Democratico.

Mentre Marpionne si muove tra i grattacieli della decrepita capitale dell'automobile, il governo di Berlusconi ha avuto ieri un sussulto di orgoglio e finalmente si ? reso conto che il dossier della Fiat ? pi? caldo e importante di quello dell'Alitalia. Il copione ? gi? pronto e se ne parler? marted?, ma i capitoli ripetono una sequenza gi? vista durante altre crisi storiche della Fiat, e mette in pista tre fattori: cassintegrazione, rottamazione, incentivi.

Questa volta non c'? spazio per colpi di ingegno e non ci sono nemmeno i soldi. ? questo il messaggio secco e preciso che Giulietto Tremonti ha inviato al Cavaliere di Arcore e sul quale Luchino di Montezemolo sta lavorando per recuperare un ruolo politico di mediazione tra Torino e Roma.

Il Marpionne che ha sempre disprezzato la politica romana, dovr? venire in ginocchio nella Capitale e sporcarsi le mani con il Palazzo. Qui sbatter? la faccia contro il ministro dell'Economia che parla di Marx, Keynes e Ratzinger, ma ha dimostrato di non avere nessuna idea di politica industriale. Cos? ? avvenuto per l'Alitalia dalla quale ha preso sempre le distanze, e cos? si sta comportando sul dossier Fiat.

Le casse sono vuote e c'? posto pi? per la paura che per la speranza.

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-2952.htm

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UNO, DUE, RCS! ? ROTELLI IN MOVIMENTO: lista di minoranza in vista del rinnovo del CDA (AD aprile) - ? FUORI DAL PATTO MA ? il secondo azionista alle spalle di Mediobanca e davanti a Fiat ? LUCA-LUCA: RCS? ME NE OCCUPO COME PRESIDENTE FIAT?

Marigia Mangano per "Il Sole 24 Ore"

Giuseppe Rotelli fa i conti con le perdite dell'investimento per il 4,95% in Rcs e valuta la presentazione di una lista di minoranza in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione della societ? editoriale, in agenda con l'assemblea di aprile. Sistemato il capitolo relativo al contratto con il Banco Popolare sulla quota del 5,95% di Rcs, il patron del Gruppo San Donato ha dovuto prendere atto del "costo" dell'avventura editoriale.

Una diversificazione che la holding Eurocotec ha pagato caro: la societ?, costretta a svalutare Pandette finanziaria, dove ? custodito il pacchetto del 4,95% di Rcs, ha chiuso il bilancio a fine 2008 in perdita per 107 milioni di euro. Il rosso, prevedibile data la caduta delle quotazioni Rcs, si ? tradotto in un patrimonio netto negativo di 100 milioni, imponendo cos? la ricapitalizzazione della societ?.

Il ripianamento delle perdite ? avvenuto attraverso un aumento di capitale di 150 milioni che ? servito per 107 milioni a ripagare il rosso e per l'eccedenza, circa 42 milioni, alla creazione di un apposita "riserva sovrappezzo azioni". Rotelli, per mezzo della finanziaria Velcafin, di sua propriet?, ha sottoscritto l'intera ricapitalizzazione con mezzi propri.

Ma baster?? La posizione di Rotelli nella societ? del Corriere ? destinata a salire ancora e i prezzi del rafforzamento sono molto lontani dalla soglia di 0,81 euro a cui viaggia il titolo Rcs (ieri- 2,99%). La scorsa settimana il patron del gruppo di San Donato ha trovato un accordo con il Banco Popolare sul 5,95% di Rcs Mediagroup che l'imprenditore della sanit? aveva acquistato nel novembre 2006 con due diversi contratti legati ciascuno a un'opzione call al prezzo di 4,2 e 4,45 euro.

Il passaggio della partecipazione - ? stato deciso - avverr? ora in due tranche: il 2,6% circa subito e il 3,35% che resta tra due anni. In questo modo Rotelli arriver? al 7,55% del capitale Rcs pur esercitando i diritti sull'intera quota del 10,9% che ne fa il secondo azionista alle spalle di Mediobanca e davanti a Fiat. Il nuovo rafforzamento, riferito al pacchetto del 2,6%, non ? certo contemplato nella svalutazione effettuata nel 2008 dal gruppo Eurocotec. E questa nuova quota, comprata per circa 85 milioni, esprime gi? una minusvalenza di 69 milioni (sul mercato vale 16 milioni).

Il tema del bilancio non ? per? l'unico sul tavolo di Rotelli. Con una quota del 7,55% del capitale (ma diritti sul 10,9%), il secondo azionista di Rcs fuori dal patto di sindacato starebbe valutando a questo punto la presentazione di una lista di minoranza per il consiglio di amministrazione e per il collegio sindacale della societ? editoriale.

Dagli ambienti vicini all'imprenditore si preferisce non commentare, ma fonti ben informate riferiscono che la mossa ? quasi scontata. Probabilmente il rappresentante che sar? designato ? la stessa Anna Strazzera che ha curato il debutto di Rotelli nell'assemblea Rcs dello scorso aprile. Si vedr?. Di certo le grandi manovre intorno a Rcs sono ormai ben avviate.

Come riportato ieri dal Sole 24 Ore, Massimo Pini, che nel patto di sindacato della societ? milanese rappresenta il gruppo Ligresti, ha formalmente chiesto la convocazione di una riunione dei membri dell'accordo parasociale per affrontare lo stato del brand ?Corriere della Sera? e i contenuti editoriali. Toccher? ora al presidente del patto, Giampiero Pesenti, indicare la data di convocazione.

MONTEZEMOLO: ?RCS? ME NE OCCUPO COME PRESIDENTE FIAT?

Da "Il Giornale" - ?Faccio il presidente della Fiat e, come tale, mi occupo di Rcs?. La precisazione ? di Luca di Montezemolo, presidente del gruppo industriale di Torino, secondo azionista di Rcs attraverso una quota superiore al 10% del capitale. Montezemolo ha parlato ieri a margine del consiglio di amministrazione del Lingotto a proposito delle voci su un imminente riassetto all'interno del gruppo editoriale milanese, pronto a varare un drastico piano di tagli per fronteggiare la crisi del settore.

Sono le stesse voci che darebbero Montezemolo pronto a occupare la poltrona di presidente di Rcs Mediagroup su cui ? ora seduto Pier Gaetano Marchetti, in scadenza a marzo. Fiat ha recentemente arrotondato al 10,497% la propria quota complessiva in Rcs MediaGroup, rispetto al 10,291% in cui figurava dal maggio dei 2005. L'operazione risale al 29 dicembre, data in cui ? diventata efficace la scissione di Fiat Partecipazioni con il passaggio, tra le altre, anche della quota Rcs alla Fiat Spa.

La quota del Lingotto conferita al patto di sindacato Rcs resta del 10,291%/. Ieri, a Piazza Affari, le azioni Rcs Mediagroup hanno chiuso in calo del 3% a 0,81 euro, ai minimi. In un mese la perdita del titolo ? di oltre il 19 percento.

http://www.dagospia.com

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PRESTO O TARDI GLI AGNELLI DOVRANNO METTERE MANO AL PORTAFOGLIO

? molto probabile che ieri a New York il salvatore della Fiat, Sergio Marpionne, si sia fatto due risate.

La prima ha origine dalla lettura delle dichiarazioni del ministro Calderoli che ha annunciato una rivolta di popolo se la Fiat dovesse ricevere ancora una volta gli aiuti di Stato. Troppe volte la Lega ha minacciato insurrezioni popolari che poi sono evaporate dopo pochi giorni. "La Fiat - ha detto il rubizzo ministro - l'abbiamo pagata gi? tante volte e non si possono condividere i debiti e tenersi gli utili". C'? della verit? dentro queste parole, ma non sar? certo la Lega a frenare il governo sulla crisi del Lingotto.

Un'altra grassa risata Marpionne deve averla fatta leggendo il lungo editoriale pubblicato su "MilanoFinanza" di sabato a firma del direttore Paolo Panerai. Pi? che di un articolo si tratta di una edizione aggiornata dell'"Inno alla Gioia", il motivo finale della Nona Sinfonia di Beethoven del 1823.

Il tono ? smisuratamente lirico come si capisce dalle prime parole: "solo la fantasia, la genialit?, la capacit? negoziale di Sergio Marchionne poteva permettere alla Fiat di annettersi a costo zero Chrysler...straordinario risultato in una mossa sola", cos? scrive il direttore che coltiva in Toscana vino pregiato e conclude: "da qualunque lato l'operazione americana la si guardi ha solo aspetti positivi...questa Fiat merita davvero fiducia".

Il troppo stroppia e stride di fronte a un'operazione dai contorni ancora incerti che gli stessi manager di Chrysler si preoccupano di spiegare a Washington con argomentazioni industriali. Ben pi? serio e interessante ? l'articolo di Mario Platero, il corrispondente da New York del "Sole 24 Ore" che ? riuscito a mettere le mani su un documento riservato con il quale Chrysler si preoccupa di spiegare che nessun dollaro erogato dai contribuenti americani andr? alla Fiat. Le lobbies di Washington sono in azione e tutti i giornali si preoccupano di spiegare che quella di Marpionne ? soltanto una prima mossa non sufficiente per risolvere la crisi del Lingotto.

Tra le banche italiane cominciano a profilarsi alcuni distinguo. Alessandro Profumo, il banchiere McKinsey che cammina sul trapezio, si ? dichiarato entusiasta dell'operazione Marpionne e ha ripetuto quasi alla lettera ci? che disse nell'aprile 2005: "accompagneremo la Fiat nel rilancio". Il consenso del banchiere ? motivato forse dalla preoccupazione di veder crollare una pedina importante del sistema-Italia, preludio di una frana che potrebbe travolgere le banche e altre realt?.

Pi? fredda sembra essere a prima vista la reazione di BancaIntesa e dei suoi vertici. Finora Abramo-Bazoli e Corradino Passera non hanno esternato, ma per loro ha scritto qualcosa di saggio Massimo Mucchetti, l'editorialista del "Corriere" che ieri ha elencato le cinque incognite dell'operazione americana. E tra queste ha indicato la necessit? per Fiat e per la Sacra Famiglia degli Agnelli di dovere "presto o tardi mettere mano al portafoglio".

Oggi Marpionne lascia l'America con destinazione Zurigo. Un salto a casa per lavare il pullover sgualcito, e poi a Davos dove lo aspettano i big dell'economia per qualche spiegazione.

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-3007.htm

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MONTEZEMOLO: BENE APPOGGIO UNICREDIT-INTESA SU PRESTITO...

(Ansa) - 'Quello che ci fa piacere e' che le due piu' grandi banche italiane siano vicine a Fiat in un'ottica di assoluta collaborazione per lo sviluppo dell'azienda. E' un fatto molto positivo'. Cosi', a margine della presentazione del libro 'Il diritto del mercato finanziario', il presidente di Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, ha commentato il lavoro congiunto che Unicredit e Intesa-SanPaolo stanno compiendo sul prestito allo studio per Fiat.

TRENI PRIVATIi, CON MONTEZEMOLO ANCHE SERAGNOLI...

Gabriele Dossena per il "Corriere della Sera" - ?Un'altra famiglia di imprenditori puri e privati, dopo Bombassei, entra in Ntv?. Cos? Luca Montezemolo, fondatore assieme a Diego Della Valle della Nuovo trasporto viaggiatori che dal 2011 entrer? in concorrenza con le Fs nell'alta velocit? ferroviaria, ha annunciato l'ingresso di Isabella Seragnoli, che con la sua Mais si ? assicurata il 5% del capitale della nuova societ?. Obiettivo della Ntv ? catturare passeggeri sui collegamenti pi? redditizi, come la Milano-Roma (dove per inciso gi? punta la nuova Alitalia, formata anch'essa da una cordata di imprenditori privati), in vista della liberalizzazione del trasporto ferroviario passeggeri.

La carta in pi? che intende giocare Montezemolo con i suoi soci ? l'offerta di servizi di alta qualit?, che saranno garantiti dai nuovissimi treni realizzati apposta dalla francese Alstom (che nove anni fa ha rilevato la Fiat industrie ferroviarie) e su cui sta lavorando anche Giugiaro per la personalizzazione degli allestimenti interni: l'ordine di 25 Agv, i Tgv dell'ultima generazione, del valore di 600 milioni, ? gi? stato firmato. L'avvio dell'attivit? di Ntv ? previsto per il 2011. E per il 2015 dovrebbe far viaggiare oltre 10 milioni di passeggeri.

Dopo l'ingresso di Seragnoli, l'azionariato di Ntv risulta cos? ripartito: 33,55% Mdp holding (con quote paritetiche ripartite tra Montezemolo, Della Valle, Punzo); 20% Imi Investimenti (Intesa Sanpaolo); 20% Sncf (ferrovie francesi); 15% Generali Financial Holding; 5% Nuova Fourb (Bombassei); 5% Mais (Seragnoli); 1,5% Reset 2000 (Sciarrone).

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-3116.htm

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CALCIO, PLUSVALENZE JUVENTUS: CHIESTA AUDIZIONE ZAVAGLIA

Nell'ambito dell'udienza preliminare per i conti della gestione della Juventus dal 2001 al 2005, Franco Zavaglia, ex amministratore delegato della Gea, ? stato chiamato dalla difesa a sostenere un audizione. Zavaglia, assolto lo scorso 8 gennaio al processo sulla societ? di procuratori sportivi celebrato dal tribunale di Roma, dovr? spiegare l'irregolarit? di bilancio, ovvero le plusvalenze, legate alla compravendita di calciatori. Ad essere chiamati in causa sono Antonio Giraudo, Luciano Moggi, Roberto Bettega e, nella veste di persona giuridica, la stessa Juventus, che ha chiesto di patteggiare una pena pecuniaria.

http://www.repubblica.it

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FIAT VOLUNTAS MEA ? LA VENDETTA DI SILVIO A CHI LO HA SEMPRE SCHIZZATO COME UN ARRICCHITO BLING BLING: PER LA ROTTAMAZIONE L?ELEMOSINA DI 300 MLN AL MARPIONNE INGINOCCHIATO (QUELLO CHE AMAVA BERTINOTTI E DETESTAVA I PALAZZI ROMANI)?

Paolo Griseri per "la Repubblica"

Consulto al vertice sui mali dell?auto. A sorpresa, ieri sera il presidente, il vicepresidente e l?ad della Fiat sono stati ricevuti a Palazzo Chigi dai ministri che oggi dovranno varare, insieme alle associazioni degli imprenditori del settore, gli incentivi per fronteggiare il calo degli ordini sul mercato. Montezemolo, Elkann e Marchionne hanno ascoltato da Gianni Letta e dai titolari dell?economia, dell?industria e del welfare, Tremonti, Scajola e Sacconi, il piano governativo.

Secondo indiscrezioni che circolavano nella serata di ieri, si tratterebbe di un pacchetto di proposte per incentivare l?acquisto di auto ecologiche in sostituzione di quelle pi? inquinanti (euro zero e euro uno). Il bonus per l?acquisito dovrebbe essere comunque molto inferiore ai 2.500 euro concessi dal governo tedesco: si parla di 600 euro per un totale di 300 milioni, un ventesimo dei 6 miliardi messi a disposizione dalla Francia. Ieri in Inghilterra il governo ha annunciato un piano da 2,3 miliardi di sterline per favorire gli investimenti e il credito agli acquirenti di automobili, sbloccando le linee di prestito provenienti dalla Bei, la banca europea degli investimenti.

La cifra che il governo italiano sembra disposto a spendere non ? nemmeno lontanamente paragonabile e ha creato delusione a Torino. Perch?, al di l? della gara con gli altri paesi europei, finisce per penalizzare l?auto italiana rispetto ai diretti concorrenti sul mercato continentale che ? ormai quello domestico. Allargare la platea della rottamazione anche agli euro due vorrebbe dire coinvolgere il 46 per cento del parco circolante in Italia.

Ma con 300 milioni non si potrebbe certo dare un incentivo significativo ai clienti. Ieri sera il Lingotto non commentava ufficialmente ma era chiaro che ci si attendeva un provvedimento simile a quelli presi Oltralpe. Come peraltro aveva promesso lo stesso governo nelle scorse settimane. Una soluzione di compromesso dentro il centrodestra potrebbe essere quella di un piano in pi? fasi: ai 300 milioni di oggi se ne aggiungerebbero altri nei prossimi mesi.

Ancora ieri i sindacati hanno invitato il governo ad abbandonare ?la strada delle soluzioni tampone? ricordando che cos? facendo si mette a rischio l?occupazione e la sopravvivenza stessa di alcuni stabilimenti italiani. Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, ha chiesto ?al governo a rompere gli indugi, aprire gli occhi e intervenire perch? potrebbero essere a rischio migliaia di posti di lavoro?.

A Mirafiori, dove l?attivit? produttiva ? ripresa dieci giorni fa dopo sei settimane di cassa integrazione, l?attesa per i provvedimenti di oggi si accompagna a qualche scetticismo: ?Non vorremmo - dice un operaio delle carrozzerie - che venissero dati i soldi alla Fiat e poi l?azienda continuasse a portare il lavoro all?estero?.

La crisi e la cassa stanno tagliando la busta paga (?oggi, giorno di paga, ho ricevuto 880 euro, ma alcuni miei colleghi hanno preso anche 500?) e il pensiero va alla Polonia ?dove si producono le auto piccole, quelle che costano poco e che potremmo comperarci anche noi. Adesso che possiamo permetterci solo quelle, finiamo per dare lavoro ai polacchi mentre noi facciamo le auto da ricchi?.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-3088.htm

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3 - DE MEO S'IMBARCA CON SABELLI? Quanta gente vola con la nuova Alitalia?

Quanta gente vola con la nuova Alitalia? Nessuno ? in grado di dirlo perch? dall'azienda dei patrioti italiani non esce alcuna notizia.

L'altro ieri il tandem Colaninno-Sabelli si ? presentato in Parlamento per un'audizione sull'operazione che ha portato al matrimonio con AirFrance e dai due comandanti sono uscite soltanto affermazioni generiche sul coefficiente di riempimento dei velivoli ancora molto basso (Sabelli) e sulla necessit? di riempire gli aerei (Colaninno).

I due manager hanno assicurato per? i membri della commissione infrastrutture che nel 2011 la nuova Alitalia potrebbe raggiungere il pareggio, poi con un certo sollievo hanno preso atto che i parlamentari dovevano andare a votare e alle 15,30 l'audizione ? stata interrotta. Se ne riparler? mercoled? prossimo quando i membri della commissione, presieduta dal vivace sottosegretario Valducci, spareranno domande ficcanti sul AirFrance e sull'andamento della Compagnia.

Intanto arriva la notizia che Luca De Meo, il giovane manager che dopo quattro anni di Fiat ha sbattuto la porta in faccia a Marpionne, avrebbe avuto colloqui con Colaninno e Sabelli per la carica di direttore generale. A scriverlo ? il quotidiano "MF" che conferma ci? che in Germania dicono tutti: il prestigioso incarico del milanese De Meo in Volkswagen non esiste e per adesso l'unica carica che ricopre ? quella di presidente onorario dell'Associazione ex-studenti "Galilei Abruzzo", il liceo scientifico di Pescara dove si ? diplomato nel 1986.

5 - DOPO TIZIO GALATERI, C'? CAIO

Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che il consiglio di amministrazione di Telecom di oggi non dovrebbe portare a decisioni clamorose. Franchino Bernab? ? tornato dall'Argentina dove ha incontrato la presidentessa Cristina Kirchner, dimostrando ancora una volta che il suo mestiere preferito ? la politica estera e l'attivit? di lobbying.

Intanto continuano a circolare i rumors sull'attivismo febbrile di Francesco Caio che ha incontrato Franchino nei giorni scorsi per parlare del Rapporto sulla banda larga e per capire se c'? spazio per un suo ruolo al vertice di Telecom. L'ipotesi di un tandem Caio-Bernab? ? caldeggiata con forza da Value Partners, la societ? di consulenza che dopo aver lavorato per Tronchetti Provera e per la Kelyan di Bernab?, ha piantato salde radici dentro Telecom".

[29-01-2009]

Dagospia

Su DeMeo alla W quindi erano tutte balle?

Modificato da CRAZEOLOGY

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Su DeMeo alla W quindi erano tutte balle?

Perch? che Alitalia nel 2011 raggiunga il pareggio ti pare credibile????? sefzsefz:haha::haha:

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? 2009-01-31 17:38

Fiat: Salza, pronta linea di credito

Rinaldini: ok aiuti ma Fiat non si sottragga a responsabilita'

(ANSA) - ALBA (CUNEO), 31 GEN - La linea di credito per Fiat 'e' quasi pronta, mancano dettagli tecnici', dice Enrico Salza (Intesa Sanpaolo). Il presidente del consiglio di gestione dell'istituto bancario aggiunge che 'l'ammontare complessivo e' di 3 miliardi'. Intanto, Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, ribadisce la necessita' di un intervento pubblico per il settore auto ma definisce 'inaccettabile qualsiasi tentativo della Fiat di sottrarsi alle proprie responsabilita''.

ansa.it

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LETTERA 2: 13.300 ABBONATI ABBANDONANO IL TEATRO CARIGNANO CONTRO LA DIRETTORA FESTAIOLA EVELINA CHRISTILLIN

Oggetto: Teatro Carignano, una festa per i Vip, non per la Citt?

Sono tempi duri: aziende che chiudono, famiglie al collasso. Tempi in cui si riesce comunque a inaugurare un teatro ristrutturato, di cui tanto si magnifica. Bene non bisogna far spegnere il fuoco della cultura. Peccato che per l'inaugurazione del Carignano il Teatro Stabile organizzi una festa privata con vip, calciatori, comici e patinati giornalisti in arrivo da chiss? dove.

Signora Christillin ma non era preoccupata per i tagli alla cultura? A questo le servivano i fondi? Forse per lei ? complicato capire il significato di "Essere in crisi", ma i giornali li legge? Sono finiti gli anni '80 e anche le Olimpiadi. Che scelta inopportuna, che occasione persa..

E cerca anche di vendercela come una festa per la Citt?. Una due giorni di teatro aperto con spettacoli, letture, musica e visite guidate sarebbe stata una festa per torinesi e turisti, che si sarebbero messi in fila, magari contribuendo alla campagna "Un euro per adottare il teatro". Cos? il Teatro lei lo ha regalato ai suoi amici, come se fosse casa sua. Per i vip spettacolo, cena e chiss? che altro gratis. E non replichi che c'? uno sponsor, tanto meglio, sarebbe servito a far vedere il Carignano tanto ben ristrutturato a chi, alle prese con i conti di fine mese, non potr? mai permetterselo.

Noi ancora per quest'anno lo vedremo. Pagando. Siamo un gruppo di quei 13.300 abbonati di cui va fiera. L'anno prossimo dovr? fare a meno di noi. Ci sono altri teatri, magari meno prestigiosi, ma che fanno cultura anche con i tagli, e non mondanit?.

Un gruppo di storici quasi ex abbonati del teatro Stabile

[05-02-2009]

Dagospia

sefz

Lapo Cultural Style

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?Edoardo Agnelli in realt? ? stato ucciso, mettendo in scena il suo suicidio? - UN LIBRO, PREFATO DALL?EX MAGISTRATO IMPOSIMATO, CHE innesca indizi e sospetti - POCHE SETTIMANE PRIMA DELLA MORTE, EDOARDO RIFIUT? DI RINUNCIARE AI DIRITTI IN FIAT

(Adnkronos) - Il settimanale 'Visto' pubblica, nel numero in edicola da domani, un'intervista a Giuseppe Puppo, autore del libro "Ottanta metri di mistero - La tragica morte di Edoardo Agnelli" (Koine' edizioni), con prefazione di Ferdinando Imposimato. Il 15 novembre del 2000 il corpo del figlio di Gianni Agnelli venne trovato sotto un viadotto della Torino-Savona, in provincia di Cuneo. In tempi brevissimi gli investigatori conclusero che si trattava di suicidio, a otto anni di distanza Puppo solleva alcuni inquietanti interrogativi.

Puppo parla di "indizi e sospetti che mi portano a pensare che Edoardo Agnelli sia in realta' stato ucciso, mettendo in scena il suo suicidio". Nel volume si sottolinea, fra l'altro, che "nessuno ha visto Edoardo Agnelli buttarsi da quel viadotto, in un tratto dell'autostrada dove transitavano otto macchine al minuto", ricordando che "in quel periodo, Edoardo Agnelli zoppicava e usava il bastone:

ci avrebbe messo almeno due minuti ad arrampicarsi sul parapetto dell'autostrada per buttarsi di sotto, aumentando le probabilita' di essere visto", seguono poi la rapida rimozione e sepoltura del cadavere, senza autopsia; le condizioni del corpo, con bretelle allacciate e mocassini ai piedi, nonostante un volo di 80 metri; la mancanza di indicazioni sulla scorta di Edoardo Agnelli.

A 'Visto' Puppo, elencando il materiale raccolto per il suo libro, afferma infine che "per ultimo, da ben tre fonti diverse ho raccolto una notizia inquietante. Poche settimane prima della morte di Edoardo, qualcuno cerco' di fargli firmare un documento in cui gli si chiedeva di rinunciare ai suoi diritti di gestione in Fiat, in cambio di soldi e immobili. Edoardo, dopo essersi consigliato con alcuni amici, si rifiuto' di sottoscrivere. Fu la sua condanna a morte?".

http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-3349.htm

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?Edoardo Agnelli in realt? ? stato ucciso, mettendo in scena il suo suicidio? - UN LIBRO, PREFATO DALL?EX MAGISTRATO IMPOSIMATO, CHE innesca indizi e sospetti - POCHE SETTIMANE PRIMA DELLA MORTE, EDOARDO RIFIUT? DI RINUNCIARE AI DIRITTI IN FIAT

(Adnkronos) - Il settimanale 'Visto' pubblica, nel numero in edicola da domani, un'intervista a Giuseppe Puppo, autore del libro "Ottanta metri di mistero - La tragica morte di Edoardo Agnelli" (Koine' edizioni), con prefazione di Ferdinando Imposimato. Il 15 novembre del 2000 il corpo del figlio di Gianni Agnelli venne trovato sotto un viadotto della Torino-Savona, in provincia di Cuneo. In tempi brevissimi gli investigatori conclusero che si trattava di suicidio, a otto anni di distanza Puppo solleva alcuni inquietanti interrogativi.

Puppo parla di "indizi e sospetti che mi portano a pensare che Edoardo Agnelli sia in realta' stato ucciso, mettendo in scena il suo suicidio". Nel volume si sottolinea, fra l'altro, che "nessuno ha visto Edoardo Agnelli buttarsi da quel viadotto, in un tratto dell'autostrada dove transitavano otto macchine al minuto", ricordando che "in quel periodo, Edoardo Agnelli zoppicava e usava il bastone:

ci avrebbe messo almeno due minuti ad arrampicarsi sul parapetto dell'autostrada per buttarsi di sotto, aumentando le probabilita' di essere visto", seguono poi la rapida rimozione e sepoltura del cadavere, senza autopsia; le condizioni del corpo, con bretelle allacciate e mocassini ai piedi, nonostante un volo di 80 metri; la mancanza di indicazioni sulla scorta di Edoardo Agnelli.

A 'Visto' Puppo, elencando il materiale raccolto per il suo libro, afferma infine che "per ultimo, da ben tre fonti diverse ho raccolto una notizia inquietante. Poche settimane prima della morte di Edoardo, qualcuno cerco' di fargli firmare un documento in cui gli si chiedeva di rinunciare ai suoi diritti di gestione in Fiat, in cambio di soldi e immobili. Edoardo, dopo essersi consigliato con alcuni amici, si rifiuto' di sottoscrivere. Fu la sua condanna a morte?".

http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-3349.htm

Pero'....Io avrei aperto un topic apposta per questa notizia, magari "dall'altra parte", vista l'importanza.

Ma tant'e'.Sono tutti impegnati a commentare le minchiate che dice Sacchi o le ovvieta' di Ranieri.

Per quanto mi riguarda, quando apro il forum, questa e'la sezione che leggo prima di tutte.

Per leggere se ci sono novita', capire come si e' arrivati alla distruzione di questa squadra.

Scusate lo sfogo.

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