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CRAZEOLOGY

Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"

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(11 febbraio 2005) giornalaccio rosa dello Sport

Montezemolo:

?Giraudo sbaglia i toni Ma ? una tempesta in un bicchiere?

TORINO Il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, ha voluto sdrammatizzare lo scambio di battute fra Lapo Elkann e l' amministratore della Juventus, Antonio Giraudo. Montezemolo ha detto: ?Giraudo ha sbagliato nei toni, forse anche perch? in questi tempi nel calcio la pressione ? molto alta. Ma mi sembra essere una tempesta in un bicchier d' acqua e non prendiamoci troppo sul serio. Sorridiamo di pi?, ma soprattutto continuiamo a sostenere la Juve che ? in testa al campionato e la societ? e la squadra lo meritano?. La polemica era divampata mercoled?, con la piccata replica dell' amministratore delegato ad alcune esternazioni del nipote dell' Avvocato, entrambe sulle onde di Radio Italia Network. Queste le frasi di Lapo Elkann: ?Le campagne contro gli arbitri? Avrebbero tutti bisogno di uno smile (un sorriso) sulla giacca. E ci vorrebbero giocatori simpatici?. E poi: ?Non mi occupo di acquisti, ma Cassano ? un giocatore che mi piace. Se gestito bene, pu? diventare il pi? grande talento italiano?. Risposta di Giraudo riportata anche sul sito internet bianconero: ?La Juventus ? una delle societ? pi? solide a livello economico: risultato raggiunto senza che gli Agnelli abbiano avuto la necessit? di immettere denaro nella societ? in questi ultimi dieci anni. L' intervista di Lapo Elkann, membro autorevole della famiglia, aiuta a farci tornare il sorriso, perch? parlando di ambiziosi programmi che delineano l' acquisto di Cassano, lascia intendere che la famiglia vuole tornare a investire come hanno fatto in tutti questi anni Berlusconi, Moratti, Abramovich, Sensi...? E poi ancora: ?Il nostro stile senza smile ? tipico dei torinesi: mi viene in mente la FiatAuto dell' ingegner Ghidella che sorrideva veramente poco, ma aveva il 60% del mercato italiano e macinava utili? LE FRASI BOTTA E RISPOSTA APRE LAPO ?Vorrei che nel calcio si sorridesse di pi?. Cassano? E' un giocatore che mi piace? RIBATTE GIRAUDO ?Senza sorrisi vinti 5 scudetti. E da 10 anni gli Agnelli non devono mettere soldi?

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Fiat, Sergio Cravero nuovo Ad Alfa Romeo al posto di De Meo

TORINO (Reuters) - Fiat riorganizza le strutture del settore auto dopo l'uscita di Luca De Meo. Al suo posto come Ad del marchio Alfa Romeo e' stato nominato Sergio Cravero, che fino ad oggi ne ? stato il capo del marketing.

Parallelamente ? stata decisa "la costituzione di quattro nuove funzioni, che lavoreranno in maniera trasversale per i marchi", dice una nota.

Per l'ad del gruppo, Sergio Marchionne, "la riorganizzazione decisa oggi rappresenta un passaggio importante per Fiat Group Automobiles, perche' mette l'azienda nelle condizioni di affrontare le prossime sfide dei mercati in modo piu' efficiente ed immediato".

La nota non parla del ruolo di De Meo a livello di gruppo, come responsabile del marketing.

Con la nomina di oggi, responsabili dei brand sono Lorenzo Sistino per il brand Fiat e Fiat Professional, Olivier Fran?ois per Lancia, Sergio Cravero per Alfa Romeo, Harald Wester per Abarth (che resta anche Chief Technical Officer di Fiat Group e Ad di Maserati).

Le nuove funzioni trasversali saranno articolate in "Sales", affidata a Lorenzo Sistino, "Brand Marketing Communication", affidata a Olivier Fran?ois, "Product Portfolio Planning & Automotive Institutional Relations", affidata a Daniele Chiari, "Product Concept", affidata a Sergio Cravero.

http://www.borsaitaliana.reuters.it

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Sig. Crazeology, che ne pensa?

mettiamo la manina avanti va'

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CALCIOPOLI: BLANC “SCUDETTI REVOCATI? VEDREMO DOPO PROCESSO”

(AGI-ITALPRESS) - Torino, 17 gen. - Tra i trofei della Juventus, proprio alle spalle dell’amministratore delegato bianconero, Jean Claude Blanc, ci sono due coppe dorate e le rispettive targhette dorate dicono “campionato 2004-05 e campionato 2005-06″. “Nessuna provocazione - assicura Blanc in un’intervista rilasciata al quotidiano ‘La Repubblica’ - e’ la storia. Come dice il nostro capitano quegli scudetti sono stati vinti sul campo. Le coppe sono nel mio ufficio, non in quello di qualche altro club. I nostri scudetti sono 29 di cui due revocati: l’abbiamo anche scritto sul nostro sito e sulla carta intestata. Ora e’ troppo presto per discutere di di eventuali restituzioni, e’ tutto troppo caldo: ne riparleremo tra qualche anno, alla fine del processo di Napoli”. Blanc non vuole esprimere giudizi su Moggi, Giraudo e Bettega, la Triade che ha preceduto la sua gestione. “Sta per iniziare il processo e preferisco non fare commenti per una questione di rispetto, posso solo dire che la Juventus e’ piu’ degli ultimi 12 anni, la Juventus ha 111 anni di storia”. Intanto i bianconeri si giocano uno scudetto e sognano la Champions League. “Quattro punti in meno dell’Inter non sono niente - dice Blanc -. Sentono il nostro fiato. Campionato o Coppa? Siccome il presidente Cobolli Gigli dice sempre Champions io dico campionato, perche’ dimostra chi e’ il piu’ forte nel lungo termine”. (AGI)

http://www.calcio-oggi.it/archives/00025882.html

la realt? ? che i giochi si concluderanno MOLTO prima dell'esito dei processi

non si potranno permettere "il lusso" di aspettarne l'esito, nella RealCasa (ramo dominante)

potrebbero venire travolti dal sentimento - a quel punto inarrestabile - di rivincita di tutti coloro che in questi anni di farsa hanno tribolato, anche (e soprattutto) per causa loro, per causa degli esponenti della nouvelle vague agnelliana....

...invece, una bella revisione storica di Calciopoli ed un ragionevole ristoro dei danni apportati, gli consentirebbe se non di passare per quasi eroi, quanto meno di realizzare un robustissimo recupero d'immagine (immagine che adesso, con tutto quello che salta fuori, e con quanto molti non esitano pi? a dichiarare apertamente sul loro conto, sta andando a picco).

Modificato da alf24

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Sono mediaticamente distrutti.

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Sig. Crazeology, che ne pensa?

Penso che sia pi? possibilista di Cobolli, ma ugualmente vuoto di contenuti.

Non dice niente.

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Ma quei due scudetti sono della Juve

Repubblica ? 17 gennaio 2009 pagina 49 sezione: SPORT

Monsieur Blanc, davvero la Juventus un giorno chieder? indietro quei due scudetti? Alle spalle dell' amministratore delegato Jean-Claude Blanc, dentro un ufficio circondato da vetri, alberi e, pi? lontano, montagne, c' ? uno scaffale di legno chiaro dove le mensole reggono due coppe dorate. Sulle targhette alla base dei trofei c' ? scritto: "campionato 2004-2005" e "campionato 2005-2006". Quei due scudetti, appunto. ? una provocazione, monsieur Blanc? ?No, niente affatto, ? la storia. Come dice il nostro capitano, quegli scudetti sono stati vinti sul campo?. Jean-Claude Blanc, il capo della Juventus, si volta e indica le Coppe con un ampio gesto: ?Sono in questo ufficio, non nell' ufficio di qualche altro club. Quando i nostri giocatori vengono a firmare il contratto, li faccio sedere proprio l?, di fronte ai trofei?. Dunque, quanti scudetti ha vinto la Juventus? ?Ventinove, di cui due revocati: l' abbiamo anche scritto sul nostro sito Internet e sulla carta intestata. Ora ? troppo presto per discutere di eventuali restituzioni, ? tutto troppo caldo: ne riparleremo tra qualche anno, alla fine del processo di Napoli?. Come vanno i rapporti con l' Inter? ?Un grosso passo avanti l' abbiamo compiuto l' anno scorso, vincendo a San Siro?. Il prossimo scudetto ? possibile? ?Quattro punti in meno di loro non sono niente. Stanno sentendo il nostro soffio, il nostro fiato?. Era proprio necessario dare Ibrahimovic a Moratti? ?Ibra voleva l' Inter e stop. Si era gi? accordato, mesi prima. E nessuno ? venuto da noi con un' offerta pari a quella nerazzurra?. Quando ? cominciata davvero la nuova Juve? ?Quando Buffon decise di rinnovare il contratto, dopo la stagione in B. A ruota lo seguirono Trezeguet, Camoranesi e Del Piero. Gigi ? stato il primo a credere nel progetto anche se poteva andare dove voleva?. Del Piero sar? il Boniperti di domani? ?Semmai, di dopo dopodomani. Domani sar? ancora un giocatore, il nostro capitano decisivo in campo e fuori. Poi, se vorr? cominciare una nuova carriera in societ? saremo felicissimi: l' abbiamo detto anche a Nedved, Buffon, Camoranesi e Trezeguet. Siete le nostre radici e la Juve ? la vostra casa: potrete fare gli osservatori, gli ambasciatori, i tecnici, i direttori sportivi. Per? bisogna faticare, nel calcio non s' improvvisa?. Tra le grandi, la Juventus ? la societ? che d? pi? spazio ai giovani: volete diventare l' Arsenal d' Italia? ?Vogliamo che si dica: la Juventus ha la migliore scuola calcio di tutti, puntando sulla tecnica e sulla capacit? di educare. C' ? un lungo corridoio, nel centro sportivo di Vinovo dove si allenano le nostre formazioni: collega il settore giovanile alla prima squadra. Ogni ragazzo che esordisce, vede la sua maglia appesa in quel corridoio. Ogni bambino sa di poterci arrivare?. Lei parla di "calcio sostenibile": cosa significa? ?Equilibrio tra costi e ricavi. Continuit? di risultati senza operazioni straordinarie per ripianare i bilanci. Significa non comprare Ronaldinho, semmai Pato, e provare a costruirli qui. Significa non dover dipendere da nessun Abramovich, che magari un giorno si stanca del calcio e cambia investimento?. Per? il vostro monte-stipendi ? tra i pi? elevati del campionato. ?? il terzo dopo Inter e Milan. Inevitabile: accanto ai giovani devi metterci i campioni, e i campioni costano?. La Juventus, come l' Inter, potrebbe mai schierare undici stranieri? ?Impossibile, sarebbe incoerente con la nostra storia e con il progetto della nuova Juve?. Forse voi non avreste mai preso Beckham: ma come valuta l' operazione del Milan? ?Ottimamente, perch? all' estero si parla di nuovo del nostro campionato. Oggi sulla mappa mondiale siamo ben poco visibili, ? la realt?. Contiamo poco?. Ranieri ? un esperto gestore del gruppo o un grande allenatore? ?? di prima fascia, mai avuto dubbi. Come Lippi, Capello, Mourinho?. Il nuovo stadio ? il vostro pi? grande investimento, e il nome lo dar? uno sponsor: quando verr? svelato? ?Spero gi? ad aprile, quando inizier? la costruzione. E si tratter? di un nome degno della Juve, probabilmente italiano. L' integrazione tra parte sportiva e commerciale sar? assoluta: non vogliamo uno stadio con davanti un ipermercato. E vedrete che in questa nuova casa torneranno le famiglie e usciranno i violenti?. I soldi per lo stadio saranno sottratti al mercato? ?No, il nuovo impianto si autofinanzia. E abbiamo gi? pronto il piano economico di rafforzamento fino al 2012, con osservatori in tutto il mondo. I ragazzi pi? bravi non li pu? mica prendere tutti Wenger?. Cosa pensa, oggi, di Moggi, Giraudo e Bettega? ?Sta per iniziare il processo, preferisco non commentare, ? una questione di rispetto. Posso solo dire che la Juventus ? pi? degli ultimi dodici anni: la Juventus ha 111 anni di storia?. Dovendo scegliere, e giocando un po' : scudetto o Champions League? ?Siccome il presidente Cobolli Gigli dice sempre Champions, io dico campionato. Perch? dimostra chi ? il pi? forte a lungo termine?. Cos' ?, secondo lei, la Juve? ?Un gioiello dell' Italia, un pezzo di storia anche sociale di un' intera nazione, nonch? l' unico esempio al mondo di gestione sportiva di una sola famiglia da ottant' anni. E sono certo che i giovani Elkann daranno continuit? a questa passione. Inoltre, come francese sento l' orgoglio e l' impegno di guidare una grande macchina italiana?. Monsieur Blanc: dal momento che la Juve ha vinto 29 scudetti, se vincer? anche il prossimo cucirete la terza stella sulla maglia? ?Eh, vedremo...?. A volte un sorriso ? la pi? eloquente delle risposte. - MAURIZIO CROSETTI TORINO

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riborda ariborda aririborda

per tutti son ventinove

ma a richiederli indietro siamo in quattro stup......gatti sefz

io non sopporto chiunque dica che per lui sono 29 ............. il campo ha detto 29........nel cuore sono 29........

chiunque......... anche adp

sono 27 ventisette 27

due ce li hanno tolti perch? li abbiamo rubbbbbbati

chi ha voltato pagina deve metterselo bene nella zucca

imprimerselo a fuoco nella mente

e non rompa pi? con i 29

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*** Fiat: colloqui con Chrysler per alleanza (Automotive News)

Il gruppo torinese potra' rilevare quota nella casa Usa

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 19 gen - Fiat ha in

corso colloqui con il gruppo Chrysler per una partnership

strategica che potra' comprendere anche l'acquisizione da

parte della casa torinese di una quota del gruppo Usa in

difficolta'. Lo scrive Automotive News Europe citando fonti

vicine alla trattativa.

Lor-Y-

(RADIOCOR) 19-01-09 17:18:34 (0273)news 3 NNNN

Agnellopoli sbarca in America...... .penso

sefz

Ci mandano i cassintegrati italiani? .bah

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Ci mandano i cassintegrati italiani? .bah

Infatti sembra una mossa della disperazione.....

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Joined: 08-Jul-2006
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Infatti sembra una mossa della disperazione.....

diciamo che non sei ottimista sefz

hanno l'occasione che aspettavano

sbarcare in america

? un mercato irrinunciabile

a meno che non si pensi che...

moriremo tutti

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a meno che non si pensi che...

moriremo tutti

Che moriremo tutti ? sicuro.....il pi? tardi possibile.

Per capire che vuol dire questa alleanza (sempre che sia vera) aspettiamo.

Certo che allearsi con una societ? pi? morta che viva......

per? vediamo.....

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? 2009-01-19 21:15

Fiat tratta alleanza con Chrysler

Lo riferisce il sito AutomotiveNews Europe

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - Fiat e' in trattative con Chrysler per creare una partnership strategia che potrebbe includere l'acquisto di una quota nella casa Usa. Lo scrive AutomotiveNews Europe. Fiat potrebbe dare alla Chrysler l'accesso alla sua gamma di piattaforme per permetterle di costruire auto a trazione anteriore e bassa emissione. Intanto le stime di analisti Fiat indicano che i conti del 2008 dovrebbero chiudere in calo sul 2007 con un risultato di gestione ordinaria a 3,27 mld e un utile netto di 1,76 mld.

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Che moriremo tutti ? sicuro.....il pi? tardi possibile.

Per capire che vuol dire questa alleanza (sempre che sia vera) aspettiamo.

Certo che allearsi con una societ? pi? morta che viva......

per? vediamo.....

il problema ? la liquidit?

se c'? poi qualcosa succede

se non c'?...........

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FIAT-CHRYSLER, PATTO TRA MORIBONDI

Troppo vistoso e precipitoso ? stato l'annuncio sparato dai giornali sul colpaccio di Sergio Marpionne con l'americana Chrysler.

Per questa ragione si ? mossa stamane all'alba la Consob dove Lamberto Cardia e i commissari hanno rinunciato alla tazzina di caff? e ai commenti sportivi, per chiedere alla Fiat un comunicato e qualche precisazione.

? vero che nel maggio 2007 Marpionne, davanti agli studenti della Bocconi, faceva dichiarazioni trionfalistiche del tipo "potremmo comprare Ford o General Motors", ma quella era l'et? dell'oro e delle vacche grasse in cui l'azienda di Torino produceva 2,3 milioni di veicoli l'anno contro i 630 al giorno di oggi.

Che il manager italo-canadese sia un uomo dalle decisioni veloci e i neuroni rutilanti, sono tutti d'accordo, anche la Sacra Famiglia degli Agnelli che sta con il fiato sospeso per capire dove l'azienda andr? a parare.

Oggi a Parigi Sarkozy ha convocato gli stati generali dell'automobile al quale sembra (cos? scrive il "Corriere della Sera") che abbia invitato anche Marpionne, deciso a declinare l'invito. Il marito di Carla Bruni ? un altro decisionista che oltre alle scarpe con i tacchi ? dotato di una grinta notevole, ma ha fatto capire ai francesi di Peugeot-Citroen che non beccheranno un euro qualora intendessero smobilitare la loro presenza in Francia.

Forse ? questa la ragione per cui il manager dal pullover sgualcito ha scelto la strada americana e ha aperto un dialogo con la disastrata Chrysler dal forte contenuto commerciale.

La storia si capovolge. Nel 2000 la General Motors firm? a Milano l'acquisto del 20% di Fiat Auto e in cambio i torinesi entrarono con il 5,15% nel capitale dell'azienda americana. La joint-venture fu salutata con enorme entusiasmo, ma tre anni dopo fu proprio Marpionne a chiudere la joint-venture portando al Lingotto 3mila miliardi di vecchie lire. Da quel successo ? iniziata l'irresistibile ascesa del manager italo-canadese al quale si deve la rinascita della Fiat prima del crollo dei mercati.

Per lui che vive in Svizzera e ha il mondo come orizzonte, il governo italiano ? un fantasma, incapace di affrontare il dramma di un'azienda che dalle istituzioni pu? ricevere soltanto dosi massicce di cassintegrazione. Ci? che davvero ? poco credibile ? che Torino sia pronta ad acquistare il 35% di Chrysler perch? anche se nell'accordo non ? previsto scambio di denaro, ma soltanto di tecnologie e di reti commerciali, solo un pazzo potrebbe diventare azionista di un'azienda che sta sull'orlo dell'abisso.

Le prossime ore serviranno a capire che cosa c'? di vero in questa avventura.

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-2837.htm

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le due aziende sfrutteranno le rispettive reti di distribuzione

Firmato accordo Fiat-Chrysler

Marchionne: intesa pietra miliare

Alla casa automobilistica torinese il 35% di quella americana.

John Elkann: potremo anche salire

MILANO - La Fiat acquista il 35 per cento di Chrysler. ? stato firmato il preliminare d'accordo che prevede l'ingresso del gruppo italiano nel capitale della Casa Usa. Fiat, Chrysler e Cerberus capital management (che detiene l'80,1% del capitale di Chrysler) hanno annunciato la conclusione di un accordo preliminare non vincolante per stabilire un'alleanza strategica globale. L'alleanza prevede anche, tra l'altro, che i due gruppi sfruttino le rispettive reti di distribuzione.

NIENTE SOLDI DA TORINO - Fiat ricever? una quota iniziale in Chrysler del 35% in base all'alleanza con la Casa americana, che non contempla per Fiat alcun investimento in contante in Chrysler n? un impegno a finanziare Detroit in futuro. Il vicepresidente della Fiat John Elkann ha poi chiarito che Fiat potrebbe per? salire in futuro oltre la quota del 35%: l'accordo con Chrysler ?? buono, ci sono tante cose in divenire e possiamo salire?. Per l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ?l'iniziativa rappresenta una pietra miliare nello scenario in rapido cambiamento del settore e conferma l'impegno e la determinazione di Fiat e Chrysler nel continuare a giocare un ruolo significativo nel processo globale?.

ALTALENA IN BORSA - Il titolo Fiat ha vissuto una giornata sulle montagne russe in Borsa: in mattinata ? stato anche sospeso per eccesso di rialzo; tornato in negoziazione, ha fatto segnare un balzo del 5,58%, per poi per? chiudere in calo dell'1,34%. Piazza Affari ha ceduto l'1,21% nel Mibtel, e l'1,87% nell'S&P/Mib.

CHRYSLER - La Chrysler ovviamente conferma la presenza di un accordo preliminare non vincolante con Fiat che sar? completato, dopo essere stato sottoposto alle previste approvazioni, entro il mese di aprile. L'accordo prevede che il gruppo torinese abbia accesso alle piattaforme di prodotto e alle fabbriche della Chrysler in Nord America e che la Casa Usa assister? Fiat nello sbarco della 500 e del marchio Alfa Romeo sul mercato americano. Con questo accordo - fanno sapere fonti interne a Chrysler - la Casa americana avr? inoltre accesso alle piattaforme di prodotto Fiat e sar? supportata dalla casa torinese nella distribuzione in importanti mercati esteri dove Fiat ? presente. Inoltre, Fiat dar? il proprio supporto a Chrysler nell'ambito del Viability Plan con il ministero del Tesoro americano.

MONTEZEMOLO: ACCORDO IMPORTANTE - L'accordo con Chrysler ? ?molto importante e utile? lo ha affermato il presidente del gruppo Luca di Montezemolo. ?Dal punto di vista della Fiat - ha detto - significa poter vendere tecnologie constate grandi investimenti e accedere a mercati con grande potenziale per noi, riportandovi marchi come l'Alfa Romeo e la Fiat 500?. Secondo Montezemolo questo accordo non preclude il dialogo con altre case automobilistiche europee: ?Dialoghiamo con tutti - precisa - in Formula 1 anche con Renault, non c'? dialogo con qualcuno di preciso, sono uscite troppe voci non vere?.

STRATEGIA - Secondo le stime del Wall Street Journal i risparmi derivanti dall'alleanza sarebbero compresi in una forchetta fra i 3 e i 4 miliardi di dollari. Chrysler ha in nord America 14 impianti di assemblaggio. L'accordo migliorer? - sempre per il Wall Street Journal - l'immagine della Chrysler agli occhi del Governo americano, che ha acconsentito a un prestito da 4 miliardi di dollari per il costruttore in difficolt?. Sia per Fiat sia per Chrysler l'allenza ? ?una mossa difensiva per la sopravvivenza di lungo termine?, prosegue il quotidiano, sottolineando come ?Chrysler e Fiat sono simili e, in qualche modo, complementari. Chrysler opera prevalentemente in Nord America e i tre quarti delle sue vendite sono legati a camion, minivan e sport utility-vehicle. Fiat ? specializzata in auto piccole e medie. Ambedue le societ? beneficerebbero di un maggiore volume di vendite globale?.

I CONTI - Nonostante l'ultimo periodo dell'anno molto negativo per il settore, secondo gli analisti finanziari Fiat tiene: l'esercizio dovrebbe chiudersi con un risultato della gestione ordinaria di 3,27 miliardi (3,23 nel 2007) e un utile netto di 1,76 miliardi a fronte di 2,05 dell'anno precedente. Per Fiat Group Automobiles gli analisti stimano un risultato della gestione ordinaria di 680 milioni nel 2008 (803 nel 2007) e di 40 milioni nel quarto trimestre (233). Per il 2009 ? previsto un risultato della gestione ordinaria del gruppo di 1,37 miliardi con utile netto a 490 milioni. Dovrebbe crescere l'indebitamento netto industriale, negativo per 4,07 miliardi. Per l'auto la previsione ? di un risultato della gestione ordinaria 2009 in rosso per 30 milioni, stimato positivo invece sia per Cnh sia per Iveco rispettivamente a 830 e 350 milioni. Nel 2010, infine, gli analisti prevedono per il gruppo Fiat un risultato della gestione ordinaria pari a 1,98 miliardi con un utile netto di 890 milioni e un indebitamento netto industriale in miglioramento anche se negativo per 3,76 miliardi. ?Se si ritorner? alla normalit? entro fine 2009, il gruppo Fiat confermer? gli obiettivi 2010?, ha detto l'amministratore delegato Sergio Marchionne a un seminario in Svizzera, dove aveva anche parlato del ruolo fondamentale della produzione di auto low cost e della necessit? di accelerare nuove alleanze. Nel progetto di lanciare entro il 2010 un nuovo marchio globale low cost potrebbe giocare un ruolo chiave l'India, ha dichiarato a un giornale locale Silverio Bonfiglioli, chief operating officer di Fiat Group Automobiles International.

TREMONTI - L?intesa raggiunta tra Fiat e Chrysler ? ?una notizia positiva, costruttiva. Vuol dire che qualcuno si aiuta da solo? ha dichiarato il ministro dell?Economia Giulio Tremonti. ?Un accordo importante, segno di vitalit?, da italiano mi sembra istintivamente una buona notizia?, ha aggiunto Tremonti.

20 gennaio 2009

http://www.corriere.it/economia/09_gennaio...44f02aabc.shtml

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il corriere ? un casino

Vittorio Feltri

Pubblicato il giorno: 20/01/09

Il Corriere della Sera non ? una istituzione ma ? come se lo fosse. ? l?organo di stampa italiano che vanta la maggior tradizione, ? molto apprezzato a livello internazionale, rappresenta nel bene e nel male ? soprattutto nel male ? la borghesia lombarda. Insomma, ? una specie di Basilica San Pietro della carta. Ovvio quindi che sia al centro di appetiti sani e insani. Un tempo lo volevano comprare o almeno entrarci gli industriali pi? potenti; ora i colossi dell?industria sono morti ammazzati dai padroni, e i pretendenti al trono di via Solferino sono i banchieri, bench? recentemente abbiano rivelato di essere vulnerabili; e il riferimento alla crisi finanziaria non ? affatto causale. In poche parole. Gli istituti di credito ci pensano due volte prima di prestare soldi a quelli dell?economia reale, ma continuano a tenersi il Corriere della Sera. Perch?? Avranno la loro bella convenienza. E pensare che il giornalone, come tutte le aziende editoriali, non sta attraversando il momento pi? felice della sua ultracentenaria storia. La qual cosa impone alla multipropriet? e alla dirigenza di adottare provvedimenti. Gli introiti della pubblicit? sono calati in misura allarmante, e il monte copie vendute (non quelle regalate in varie forme) pure. (...) (...) Risultato, i conti non tornano, e non potrebbe essere diversamente. Sicch? quest?anno i signori azionisti i dividendi se li sognano: ? gi? un successo non debbano rimetterci di tasca per ripianare il bilancio. Di qui l?allarme. Gli imprenditori, si sa, si divertono soltanto se guadagnano. ? pur vero che un giornale importante, al di l? degli utili, serve a chi lo brandisce: per pesare in politica, per blandire, minacciare, ottenere ed elargire favori. Ma qui lasciamo alla fantasia dei lettori capire l?allusione; evitiamo qualsiasi approfondimento. Sta di fatto che la situazione al Corriere si ? talmente ingarbugliata da consigliare un cambiamento. Sarebbe opportuna una rivoluzione; tuttavia, poich? in Italia le rivoluzioni collidono con la mentalit? corrente (tesa al compromesso e orientata al volemose bene), ? pi? facile pensare sia scelta la tecnica indolore dei mutamenti graduali per non dire dei ritocchi. Chi vivr? vedr?. Intanto anticipiamo che il ribaltone avverr? il prossimo marzo. Per cominciare, sar? rinnovato il Consiglio di amministrazione. L?attuale presidente, professor Marchetti (notaio), sar? invitato ad accomodarsi alla porta. Chi gli subentrer?? Radiofante tace alla base, ma chiacchiera molto in ambienti per cos? dire riservati. Si fa un nome altisonante per? momentaneamente assente dai titoli dei quotidiani e perfino dei settimanali: Luca Cordero di Montezemolo, presidente discreto (come un frate trappista) della Fiat, presidente della Ferrari auto e gi? presidente di Confindustria e di parecchie altre cose. Montezemolo di editoria ci capisce. ? cauto. Conosciuto. Ottimo navigatore. Abbastanza coraggioso per intraprendere l?iniziativa di rifondare il Corriere. D?altronde ipotizzare (continua)...

Modificato da CRAZEOLOGY

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...Luca Cordero di Montezemolo, presidente discreto (come un frate trappista) della Fiat...

:haha: :haha: :haha: :haha: :haha: :haha:

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La crisi non risparmia l?ammiraglia Rcs:

previsti tagli per 5 milioni

Francesco Specchia

Pubblicato il giorno: 20/01/09

Rumors come colombe nel cielo d?aprile. L?amministratore delegato Rcs Antonello Perricone scadr? tipo yogurt -per l?appunto ad aprile- e le voci dei bookmakers corrono impazzite. Si dice (fonte Milano Finanza): a marzo piazzeranno Perricone alla testa di una struttura pubblicitaria nuova di zecca: un ircocervo nato dalla fusione Rcs-Publikompass - la concessionaria della Stampa- che giocher? su ?giochi su pi? fronti?. Idea non nuova, tra l?altro, e storicamente tentata nel 2006 dall?allora a.d. del Corriere Claudio Calabi che voleva fondere le concessionarie di Rcs e del Sole24 chez Montezemolo: la cosa fu bloccata dagl?industriali veneti che snasarono una fregatura. Si dice anche che a fine marzo al posto di Perricone potrebbe tornare, proprio dal Sole 24Ore, come il Conte di Montecristo, lo stesso Calabi fatto fuori ai tempi di Romiti per questioni di insider trading; e che Calabi potrebbe portarsi appresso il suo attuale direttore generale della pubblicit? Fabio Vaccarono. Si dice perfino che al posto del presidente Marchetti in scadenza (che per? non sembra uno sul punto di andarsene, dicono in redazione) potrebbe arrivare l?immarcescibile Luca di Montezemolo. gli ammortizzatori Il quale Montezemolo, di essere presidente di una Fiat senza il comparto auto (ipotesi industriale futuribile ma non peregrina) non ne avrebbe proprio l?intenzione. Si dice infine del direttore Paolo Mieli alla Rai e di Gianni Riotta o Pigi Battista al posto suo. Ma, insomma, al di l? dei rumors da mercato, il Corriere non sta messo benissimo. Certo, c?? la crisi. Che lo sta spingendo a una forsennata corsa al risparmio, obiettivo a 13 milioni di euro (per tutta Rcs, 5 solo per il Corriere): si ? ridotto il formato del CorrierEconomia; scompa (continua)...

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il corriere ? un casino

Vittorio Feltri

Pubblicato il giorno: 20/01/09

Il Corriere della Sera non ? una istituzione ma ? come se lo fosse. ? l?organo di stampa italiano che vanta la maggior tradizione, ? molto apprezzato a livello internazionale, rappresenta nel bene e nel male ? soprattutto nel male ? la borghesia lombarda. Insomma, ? una specie di Basilica San Pietro della carta. Ovvio quindi che sia al centro di appetiti sani e insani. Un tempo lo volevano comprare o almeno entrarci gli industriali pi? potenti; ora i colossi dell?industria sono morti ammazzati dai padroni, e i pretendenti al trono di via Solferino sono i banchieri, bench? recentemente abbiano rivelato di essere vulnerabili; e il riferimento alla crisi finanziaria non ? affatto causale. In poche parole. Gli istituti di credito ci pensano due volte prima di prestare soldi a quelli dell?economia reale, ma continuano a tenersi il Corriere della Sera. Perch?? Avranno la loro bella convenienza. E pensare che il giornalone, come tutte le aziende editoriali, non sta attraversando il momento pi? felice della sua ultracentenaria storia. La qual cosa impone alla multipropriet? e alla dirigenza di adottare provvedimenti. Gli introiti della pubblicit? sono calati in misura allarmante, e il monte copie vendute (non quelle regalate in varie forme) pure. (...) (...) Risultato, i conti non tornano, e non potrebbe essere diversamente. Sicch? quest?anno i signori azionisti i dividendi se li sognano: ? gi? un successo non debbano rimetterci di tasca per ripianare il bilancio. Di qui l?allarme. Gli imprenditori, si sa, si divertono soltanto se guadagnano. ? pur vero che un giornale importante, al di l? degli utili, serve a chi lo brandisce: per pesare in politica, per blandire, minacciare, ottenere ed elargire favori. Ma qui lasciamo alla fantasia dei lettori capire l?allusione; evitiamo qualsiasi approfondimento. Sta di fatto che la situazione al Corriere si ? talmente ingarbugliata da consigliare un cambiamento. Sarebbe opportuna una rivoluzione; tuttavia, poich? in Italia le rivoluzioni collidono con la mentalit? corrente (tesa al compromesso e orientata al volemose bene), ? pi? facile pensare sia scelta la tecnica indolore dei mutamenti graduali per non dire dei ritocchi. Chi vivr? vedr?. Intanto anticipiamo che il ribaltone avverr? il prossimo marzo. Per cominciare, sar? rinnovato il Consiglio di amministrazione. L?attuale presidente, professor Marchetti (notaio), sar? invitato ad accomodarsi alla porta. Chi gli subentrer?? Radiofante tace alla base, ma chiacchiera molto in ambienti per cos? dire riservati. Si fa un nome altisonante per? momentaneamente assente dai titoli dei quotidiani e perfino dei settimanali: Luca Cordero di Montezemolo, presidente discreto (come un frate trappista) della Fiat, presidente della Ferrari auto e gi? presidente di Confindustria e di parecchie altre cose. Montezemolo di editoria ci capisce. ? cauto. Conosciuto. Ottimo navigatore. Abbastanza coraggioso per intraprendere l?iniziativa di rifondare il Corriere. D?altronde ipotizzare (continua)...

.penso

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Fiat&Chrysler: fidanzamento siglato con un Sms: si pu? caSSare con un dito - UNO, DUE, RCS: VETO DI GERONZI SU MONTEZEMOLO ? LIQUIDAZIONE PER PERRICONE - CAI DOLORS: AIR FRANCE SPROFONDA IN BORSA E DA PARIGI ATTERRA ?IL CARABINIERE?

1 - FIAT&CHRYSLER: fidanzamento siglato con una lettera di intenti simile a un Sms che si pu? cancellare con un dito

Pi? che un matrimonio quello tra Fiat e Chrysler sembra un fidanzamento siglato con una lettera di intenti simile a un Sms che si pu? cancellare con un dito.

? questa l'opinione di molti analisti che si sforzano di capire il contenuto di un accordo sul quale lo stesso artefice, Sergio Marpionne, non ha voluto suonare pi? di tanto la grancassa. Il manager italo-canadese ha parlato di un "passo fondamentale nello scenario del settore che permetter? ad entrambe le societ? di accedere a importanti mercati". Con l'entusiasmo di un ragazzino John Elkann si ? spinto pi? avanti e ha parlato della possibilit? di andare oltre la quota del 35% che il Lingotto potrebbe portarsi a casa senza alcun esborso di denaro.

Da parte sua Luchino di Montezemolo, sempre pi? estraneo alla gestione della Fiat, ieri ha accompagnato in visita alla Ferrari il ministro Scajola (il ?caposcalo' dell'aeroporto di Albenga), poi ha detto che oltre all'intesa con la casa di Detroit potrebbe esserci un altro accordo con i francesi di Peugeot e Sarkozy che poche settimane fa gli hanno dato la Legion d'Onore.

A fare le capriole per la gioia ? invece l'uomo con cui Marpionne ha scambiato gli Sms d'intenti. Si chiama Robert Louis Nardelli, ? nato in Pennsylvania 61 anni fa, ed ? il manager che sta evitando il funerale di Chrysler dove ? arrivato nel 2007. Prima di approdare nella casa automobilistica Nardelli ? stato fino al 2000 in General Electric, la societ? dove ha lavorato con incarichi prestigiosi Paolo Fresco, l'ex-amministratore delegato di Fiat.

Quest'uomo guadagna 1 milione di dollari e percepisce bonus che sono rimasti finora segreti perch? Chrysler ? sotto il controllo del fondo americano Cerberus (lo stesso che un anno fa batteva l'Italia in lungo e in largo con l'intenzione di comprare aziende di elettronica e informatica) e ha portato l'azienda di Detroit nell'abisso.

A Torino gli ultimi operai della Fiat sono molto perplessi sul protocollo firmato tra le due sponde dell'Atlantico, e quando vanno a casa fanno vedere ai loro figli i modellini in scala delle auto prodotte da Chrysler e da Fiat. La visione ? impressionante perch? non c'? alcuna compatibilit? tra le due linee ed ? difficile pensare che la rete americana dei 3.300 concessionari Chrysler riesca a vendere la piccola 500 e l'Alfa.

Probabilmente ? su questo punto che Luca De Meo, il giovane delfino di Marpionne dalle labbra sensuali, ha preferito alzare i tacchi per andarsene alla Volkswagen, ma alla Fiat "salvatrice della casa americana" ripetono le parole dell'abile Marpionne che ha parlato soltanto di un "passo fondamentale", una mossa audace che arriva dopo il terzo tentativo nella storia della Fiat di entrare negli Stati Uniti dopo quelli con Ford e General Motors.

Questa ? anche l'opinione del guru della consulenza, Riccardo Monti, il superconsulente di Boston Consulting, una delle societ? pi? qualificate in materia; per lui il protocollo ? geniale e audace, ma rappresenta - cos? scrive in un articolo che appare oggi sul quotidiano "MF" - una mossa che spiana la strada a Peugeot.

Lo scenario ? in movimento e pieno di insidie perch? nessuno ? in grado di dire se Chrysler dopo aver bruciato la prima tranche di aiuti del governo americano, sar? in grado a febbraio di beneficiare della seconda rata e a marzo di cominciare a restituire il prestito senza evitare il fallimento.

C'? per? una domanda che i poveri operai della Fiat si stanno facendo e che nessuno si ? posto: qualora l'Sms tra Marpionne e Robert Nardelli diventasse realt?, la Fiat con il 35% colosso Usa, si farebbe carico come in qualsiasi altra azienda dei rischi derivanti dalla sua partecipazione azionaria?

? una domanda elementare, ma terribilmente importante perch? dopo l'altare e i fiori bianchi, potrebbe arrivare un doloroso divorzio.

2 - CAI CHE DOLORI: AIR FRANCE SPROFONDA IN BORSA - DA PARIGI ARRIVA "IL CARABINIERE" PINSON

I meravigliosi soci di Cai che vogliono passare alla storia per aver salvato l'Alitalia ieri mattina intorno a mezzogiorno hanno avuto un brivido nel fondoschiena.

A quell'ora le agenzie hanno battuto la notizia che AirFrance-Klm hanno perso una grande quota di traffico nel terzo trimestre 2008 e che non prevedono risultati migliori nel bilancio da chiudere a marzo.

Alla Borsa di Parigi il titolo ? sprofondato del 9,5% e qualche socio di Cai ha cominciato a pensare che la bella silhouette francese del cielo comincia a mostrare rughe preoccupanti. A godere per l'annuncio sorprendente ? il partito che si ? battuto per Lufthansa che adesso tace mentre i "patrioti italiani" si toccano discretamente gli attributi sul futuro della partnership.

Intanto nell'orrendo palazzo della Magliana la squadra dei top-manager di Colaninno e Sabelli si ? messa al lavoro ed ? arrivato anche da Parigi un uomo alto e con il volto squadrato che AirFrance ha nominato per sorvegliare l'andamento della partnership. Costui si chiama Jean-Louis Pinson, che si ? formato alla Scuola degli Alti Studi Commerciali ed ? vicepresidente per l'area internazionale di AirFrance-Klm.

Gli uscieri dell'Alitalia gli hanno preparato un bel ufficio al sesto piano e lo chiamano "il carabiniere" perch? sar? lui a sorvegliare giorno e notte i movimenti di Sabelli e della sua squadra.

3 - CHE C'E' DI BUONO? MASTROBUONO

C'? un amico di Luchino di Montezemolo che sta facendo le valigie per cambiare aria.

? Luigi Mastrobuono, il 55enne manager romano che durante la gestione di Montezemolo in Confindustria ? stato vicedirettore generale. Prima di allora era stato sottosegretario nel governo Dini, poi presidente dell'Ipi e segretario generale dell'Ente vaticano per il Giubileo 2000.

A Mastrobuono ? riconosciuta una buona dose di efficienza che Luchino ha premiato portandolo con s? in viale dell'Astronomia e tirandogli la volata per la poltrona di amministratore delegato di Bologna Fiere.

A luglio dell'anno scorso Mastrobuono se ne ? andato da Confindustria per occupare la carica di amministratore delegato della Nuova Fiera di Roma. Adesso deve aver sentito puzza di bruciato dentro i container mostruosi della Fiera, e non gli ? piaciuta per nulla la battaglia che ha scalzato Andrea Mondello dalla presidenza della Camera di Commercio di Roma e della Fiera di Roma.

Per questa ragione Mastrobuono sta per diventare - come scrive "MF" - capo del Dipartimento per le Imprese del ministero dello Sviluppo Economico, il dicastero dove sembra che l'ineffabile Scajola stia ridisegnando l'organigramma. Infatti oltre all'arrivo di Mastrobuono ? previsto il trasferimento dell'ingegnere di Pavia Guido Bortoni dall'Authority per l'Elettricit? e il Gas al nuovo Dipartimento per l'Energia che il ministro "nucleare" vuole irrobustire.

4 - UNO, DUE, RCS: VETO DI GERONZI SU MONTEZEMOLO - IL CONTO DELLA LIQUIDAZIONE PER PERRICONE - E MIELI CONTINUA IL GIRO DELLE SETTE CHIESE

Ai piani alti di Rcs, il gruppo editoriale del "Corriere della Sera", c'? molta agitazione.

Pi? si avvicina la scadenza di marzo e pi? si infittiscono i rumors sulla sorte di Paolino Mieli e dell'amministratore delegato di Rcs, il palermitano Antonello Perricone.

Paolino sta facendo il giro delle sette chiese politiche per avere garanzie sul suo futuro alla guida del primo giornale italiano, ma a giudicare dall'aria mesta che aveva ieri sera a "Ballar?" (dove continua a esibirsi in materie di economia con gambe piuttosto malferme) non sembra che la sua processione nei partiti gli abbia dato certezze.

Un altro personaggio che cammina sul filo del trapezio ? Piergaetano Marchetti, il giurista dalla cravatta rossa che presiede il patto di sindacato di Rcs dove sono presenti i poteri forti delle banche e dell'industria.

Il buon Piergaetano ha 70 anni, ma ? un uomo pieno di vitalit? e di ambizioni che non ? disposto in alcun modo a rinunciare alla sua poltrona. Sullo sfondo ha visto agitarsi l'ombra di Luchino di Montezemolo che non fa mistero di considerare la presidenza di Rcs un degno tassello del suo ricco curriculum.

Purtroppo ? pi? facile che si realizzino i sogni di Martin Luther King che le fantasie di Montezemolone contro il quale ? scattato tra i grandi azionisti di Rcs (in primis Cesarone Geronzi) un secco veto politico. A far cadere le illusioni del ragazzo dei Parioli salta fuori l'inevitabile conflitto di interessi, un tema impopolare a Palazzo Chigi, ma usato nelle stanze di via Solferino quando si ricorda che nominare il presidente di Fiat, Ferrari, Poltrona Frau (e chi pi? ne ha pi? ne metta), sarebbe una forzatura inaccettabile.

Non si sa se questo cavillo etico e giuridico sia stato tirato fuori dalla mente fertile dell'avvocato Marchetti. Resta il fatto che chi l'ha visto camminare tra via Solferino e Piazzetta Cuccia, l'ha trovato pi? brillante che mai, mentre per Antonello Perricone si stanno facendo i conteggi della liquidazione milionaria.

5 - MINOLI RAI 5

Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che ieri durante il soporifero convegno all'Auditorium di Roma sul Digitale Terrestre, Giancarlo Leone ha annunciato l'intenzione della Rai di lanciare un canale tematico interamente dedicato alla storia. Si chiamer? "Rai 5" e sar? diretto da Gianni Minoli.

I 700 partecipanti al convegno dell'Auditorium, che aveva per titolo "Niente Come Prima", hanno tirato un sospiro di sollievo".

[21-01-2009]

Dagospia

E fu cos? che ad un certo punto, ad un punto certo, gli squali cominciarono a mordersi tra loro. sefz

Cesare - Luchetto 1-0

Palla al centro.

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Joined: 18-Jul-2006
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Fiat&Chrysler: fidanzamento siglato con un Sms: si pu? caSSare con un dito - UNO, DUE, RCS: VETO DI GERONZI SU MONTEZEMOLO ? LIQUIDAZIONE PER PERRICONE - CAI DOLORS: AIR FRANCE SPROFONDA IN BORSA E DA PARIGI ATTERRA ?IL CARABINIERE?

4 - UNO, DUE, RCS: VETO DI GERONZI SU MONTEZEMOLO - IL CONTO DELLA LIQUIDAZIONE PER PERRICONE - E MIELI CONTINUA IL GIRO DELLE SETTE CHIESE

.....

[21-01-2009]

Dagospia

E fu cos? che ad un certo punto, ad un punto certo, gli squali cominciarono a mordersi tra loro. sefz

Cesare - Luchetto 1-0

Palla al centro.

..ehhhh, vita dura quella del frate trappista..... :sisi:

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http://finanza.lastampa.it/Notizie/0,33426...a_giornata.aspx

22/01/2009 10.15

I temi della giornata

FTA Online News

- Titoli bancari in netto recupero grazie alle parole di Timothy Geithner, futuro Segretario al Tesoro dell'amministrazione Obama, il quale ha affermato che il piano si salvataggio del settore creditizio verra' integrato. Molto bene Intesa San Paolo (+3,9%): Enrico Salza, presidente del consiglio di gestione ha detto che la banca ha una patrimonializzazione sufficiente. Denaro anche su Unicredit (+4,9%) dopo che il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, ha dichiarato che partecipera' all'aumento di capitale per non diluire la propria quota dello 0,6%.

- Denaro su petroliferi (Eni +2,3%, Tenaris +3,4%) in scia al rialzo del prezzo del future sul crude quotato al Nymex, tornato a ridosso di area 45 dollari/barile.

- Fiat (-2,6%) in ribasso a causa di indiscrezioni relative a un possibile aumento di capitale da 2 miliardi di euro di Exor, la holding che a breve accorcera' la catena di controllo della famiglia Agnelli riunendo Ifil, Ifi e Worms. Altre fonti parlano di trattative per un finanziamento bancario da 5 miliardi di euro. Il tutto sarebbe finalizzato ad arrivare alla fusione con Peugeot da una posizione di forza.(S.F.)

22/01/2009 09.56

Fiat studia aumento di capitale da 2 miliardi (Repubblica)

FTA Online News

L'obiettivo di un matrimonio con Peugeot-Citroen non ? stato affatto abbandonato da Fiat. La famiglia Agnelli, che tramite Exor controlla poco pi? del 30% del Lingotto, sta anzi studiando un aumento di capitale da circa 2 miliardi di euro finalizzato proprio a questa operazione. Le strategie globali della casa torinese, dopo l'operazione Chrysler, si articolano dunque ancora di pi?. In particolare la ricapitalizzazione ipotizzata oggi da Repubblica prevederebbe la conversione in azioni ordinarie dei titoli privilegio e risparmio. (GD)

http://finanza.lastampa.it/Notizie/0,33425...2_miliardi.aspx

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MARCHIONNE, ACCORDO CON CHRYSLER SOLO PRIMO PASSO...

(Adnkronos) - L'accordo con Chrysler 'e' solo un primo passo e non sara' l'ultimo'. L'ad di Fiat, Sergio Marchionne, risponde cosi' alle domande degli analisti finanziari, in occasione della presentazione del bilancio 2008 del Gruppo Fiat. 'Fiat vuole giocare un ruolo attivo nel settore', aggiunge Marchionne.

MARCHIONNE, NON GESTIRO' CHRYSLER...

(Adnkronos) - 'Non ho alcuna intenzione di gestire Chrysler. Non assumero' responsabilita' dirette'. L'ad di Fiat, Sergio Marchionne, risponde cosi' alle domande degli analisti finanziari, in occasione della presentazione del bilancio 2008 del Gruppo Fiat.

MARCHIONNE, ANNUNCIO TAVOLO E' BUONA INDICAZIONE...

(ANSA) - "L'annuncio fatto oggi dal premier Berlusconi circa un incontro sull'auto che si terr? la prossima settimana ? una buona indicazione sul fatto che certi problemi hanno ormai raggiunto una dimensione tale che il governo dovr? guardarli". Lo ha detto l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, nel corso della conferenza telefonica sui risultati 2008.

------------------------

Caracciolo-L?Espresso, giallo sulle azioni PAGATE IL TRIPLO DEL PREZZO DI BORSA ? CHI ? IL FORTUNATO CHE HA VENDUTO AL PRINCIPE DI CARTA QUEL MAZZO DI TITOLI? AH, SAPELO: DI SICURO, DEVE ESSERE QUALCUNO DI MOLTO, MOLTO CARO?

Andrea Ducci per Il Mondo, in edicola domani

Qualcuno di molto, molto caro. Solo cos? si spiega la scelta del giugno scorso, sei mesi prima di morire, di Carlo Caracciolo. Alla vigilia dell'estate l'editore decise di predisporre un contratto che entro la fine del 2008 lo impegnava ad accrescere dell'1% la propria quota nell'Editoriale L'Espresso. Una mossa che lo avrebbe portato dalla soglia di poco pi? del 10% oltre quella dell'11%.

Un piccolo balzo in avanti che in termini di governance poco cambia negli assetti del gruppo editoriale che Carlo De Benedetti presidia forte di oltre il 53%. In apparenza la classica opzione put da esercitare da parte del venditore che puntualmente si ? presentato alla data di scadenza per cedere un pacchetto di 4,34 milioni di azioni.

Titoli, tra l'altro, che quest'anno non pagheranno nessun dividendo, vista la decisione assunta in dicembre da De Benedetti di tenere a stecchetto gli azionisti e azzerare la cedola. Ma il contratto ormai era firmato, cos? il giorno prima di Natale Maurizio Martinetti, l'avvocato dello studio Ripa di Mena nominato esecutore testamentario dell'eredit? Caracciolo, ha onorato quanto stabilito nel giugno precedente.

Eppure l'onere non era da poco. Gi?, perch? il desiderio di Caracciolo non era quello di crescere dell'1% comprando dei titoli L'Espresso sul depresso mercato azionario, ma acquistare un ben preciso pacchetto di azioni fissandone in anticipo il prezzo a 3,6 euro nel momento in cui il gruppo quotava 1,7 euro. Riconoscendo, insomma, al venditore un premio implicito di oltre il 110%.

Non a caso per quel pacchetto di titoli lo scorso 24 dicembre l'esecutore testamentario ha pagato 15,6 milioni di euro, circa tre volte quello che avrebbe speso se avesse acquistato ai valori di Borsa di quel giorno. Il nome del venditore caro a Caracciolo ? rimasto finora top secret: nelle note di internal dealing che il gestore dell'eredit? ha comunicato a Borsa italiana per aggiornarla sull'aumento della partecipazione figurano solo il valore della transazione e il nome di Martinetti.

Il quale, interrogato sul beneficiario del versamento si ? barricato in un garbato silenzio, spiegando che ?a volere cos? ? stato Carlo Caracciolo e il mio dovere era quello di rispettare gli accordi di quel contratto. E poi comprare titoli direttamente sul mercato avrebbe potuto generare impreviste oscillazioni delle quotazioni?.

Quel che ? sicuro ? che dall'asse ereditario, oggetto di una pi? che probabile disputa tra eredi certi e aspiranti tali, sono usciti in tempi record, appena nove giorni dopo la scomparsa dell'editore, 15 milioni di euro senza che nessuno potesse eccepire.

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-2914.htm

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ECONOMIA

Ieri Wall Street ha limitato in chiusura all'1,28% il pesante

passivo della seduta. Cade ancora Tokyo, -3,81%

Borse, sempre in forte ribasso

Continua la frana di Fiat

Anche nel pomeriggio indici in forte calo calo, oltre il 2%.

Il titolo del Lingotto gi? di circa il 6%.

Poco dopo l'apertura Wall Street perde intorno al 2%

ROMA - Le Borse europee avviano l'ultima seduta della settimana all'insegna di un timido rialzo, dopo le perdite registrate dai mercati statunitensi e asiatici, ma dopo pochi minuti di contrattazioni virano in negativo con una certa decisione.

Soprattutto Milano: il Mibtel cede l'1,54% a quota 13.669, sui minimi del maggio 2007. Lo S&P/Mib cede l'1,64, confermando il trend degli ultimi giorni che la vede andare peggio del resto d'Europa. A trascinare in basso i listini ? soprattutto il titolo Fiat che accentua il calo fino al 10%. Analoga flessione per Fonsai, Seat -9,9%, L'Espresso -7. Riprese anche le vendite sui bancari.

Nel resto del Vecchio continente il passivo ? al momento contenuto entro il punto percentuale, con Bruxelles e Zurigo che mostrano ancora piccoli rialzi.

Ieri Wall Street ha chiuso in ribasso (Dow Jones -1,28%, S&P -1,56) ma meno di quanto avesse fatto temere l'andamento di gran parte della seduta. Hanno pesato i risultati deludenti ed i tagli proposti da Microsoft, ma anche i dati economici pubblicati nel corso della seduta, con le richieste di sussidi di disoccupazione in aumento di 62.000 unit?, e le statistiche sull'edilizia residenziale con i nuovi cantieri che hanno toccato minimi record a dicembre.

Seduta pesante anche per la piazza di Tokyo che chiude in discesa del 3,81%, risentendo del della previsione di perdite record di Sony. L'indice Nikkei termina a 7.745,25 punti, record negativo da due mesi. In calo dello 0,4% Hong Kong. Shanghai scende dello 0,58%, Taiwan sale dello 0,13% e Seul perde il 2,35%, dopo che Samsung ha annunciato la prima perdita trimestrale della sua storia. Brutti dati congiunturali sono arrivati anche dall'economia giapponese.

Sul mercato valutario, il biglietto verde si conferma in rialzo stamane nei confronti dell'euro, grazie alle parole ieri del segretario designato al Tesoro Usa, Timothy Geithner, secondo il quale un dollaro forte ? nell'interesse nazionale dell'America. La divisa statunitense ? per? stata penalizzata, verso lo yen, dai dati sulle richieste per i sussidi alla disoccupazione superiori al previsto.

Si accentua il ribasso a met? mattina, con gli indici che hanno superato il 2% di perdita. A Milano Fiat continua ad essere bersagliata dalle vendite ed ? in calo di circa l'8% (segui la quotazione). Peggio vanno solo Fondiaria Sai, in calo di oltre il 12,5, e Seat PG (poco pi? dell'8).

Mentre termina la prima parte della seduta i listini continuano nel trend pesantemente negativo. Con l'eccezione di Bruxelles, l'unica ad avere il segno pi? con uno 0,4%, le altre piazze europee scendono tutte, con le pi? importanti oltre il 2% (Francoforte e Parigi: Londra invece contiene il calo sotto l'1,5).

Milano continua ad andare peggio delle altre, con il Mibtel a -2,65% e l'S&P a -2,81. In tutto il listino solo due titoli sono di poco positivi, Snam RG e Finmeccanica. Tra i maggiori ribassi ha preso la testa Seat PG (oltre l'8%), seguita a poca distanza da Bulgari, Lottomatica, Fiat che ? finita pi? volte in asta di volatilit? e L'Espresso che scende poco pi? del 7%.

E' negativa Wall Street, che poco dopo l'apertura perde gi? il 2% con il Dow Jones e l'1,84 con l'S&P. Il colosso General Electric, gi? guardato con timore nei giorni scorsi, ha presentato conti pessimi e peggiori delle aspettative degli analisti.

In Europa nel frattempo nulla ? cambiato: ribassi sempre pesanti, oltre il 2%, con l'eccezione di Bruxelles che riesce a mantenersi di poco in attivo mentre Londra perde meno delle altre, intorno all'1,3%.

Lieve miglioramento per Piazza Affari, dove gli indici scendono ora intorno al 2,2%. Sempre pesante Fiat, che scende ora di circa il 6%.

(23 gennaio 2009)

Repubblica

apriamo un topic per festeggiare le perdite dei traditori? sefz

Modificato da CRAZEOLOGY

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