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CRAZEOLOGY

Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"

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News http://www.agi.it/news/notizie/20080221154...t11083-art.html

MONTEZEMOLO, NELLE LISTE TUTTI "FIGLI DI"

(AGI) - Roma, 21 feb. - In Italia occorre piu' merito, anche "nelle liste elettorali sono tutti figli di". Lo ha detto il presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, nel suo intervento ad un convegno organizzato da Assinform.

"Serve un Paese che vive meno di cooptazioni e piu' di merito", ha aggiunto Montezemolo. Anche il capitalismo familiare rischia di diventare una debolezza se affidato a "figli di" non all'altezza. "meglio un figlio in meno in azienda - ha detto Montezemolo - che una gestione incapace".

questo omino, che parla sempre dal piedistallo, ? veramente una sagoma, mi piacerebbe conoscere i suoi meriti per essere stato nominato presidente della Fiat

.seg.seg.seg

nonch? i meriti per le seguenti cariche...

Presidente della Ferrari (dal 1991), presidente della FIAT (dal 2004), della Fiera Internazionale di Bologna e della Luiss (Libera Universit? Internazionale degli Studi Sociali), consigliere di amministrazione del quotidiano La Stampa, PPR (Pinault/Printemps Redoute), Tod's, Indesit Company, Campari e del Bologna Calcio, ex presidente della Maserati (dal 1997 al 2005).

Elenco preso da wikipedia.

Quasi dimenticavo... pure presidente di confindustra...

Modificato da Malkav

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Operazione di buy back per Ifil, che oggi ha acquistato azioni proprie per circa 2,2 milioni di euro. Lo ha reso noto la stessa finanziaria di casa Agnelli che, nel dettaglio, ha spiegato di aver comprato 400.000 azioni ordinarie a un prezzo medio di 5,4279 l'una e 12.000 azioni Ifil risparmio a un prezzo medio unitario di 4,6398 euro l'una. http://www.corriere.it/ultima_ora/detail.j...B-0A5BF6EA0AE2}

Modificato da raia

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http://www.corriere.it/economia/08_febbrai...3ba99c667.shtml

Montezemolo: un incarico di prestigio finanziario

Ubs, Marchionne un po' pi? banchiere

Il manager Fiat vicepresidente non esecutivo. Al vertice rimane Ospel, ma solo per un altro anno

MILANO ? Serve un risanatore. Anzi: ?il? risanatore. Alias Sergio Marchionne. Che il colosso svizzero Ubs, colpito pesantemente dalla crisi dei mutui subprime, continua a corteggiare. Da mesi ci provano, a chiedergli di diventare presidente al posto di Marcel Ospel. Da mesi l'amministratore delegato Fiat risponde ?grazie, no, sto bene al Lingotto?.

Gli elvetici (che ufficialmente non hanno mai commentato le voci) ne hanno preso atto. Ma hanno trovato il compromesso che pu? servire, almeno per un po', a lanciare al mercato e ad azionisti alquanto irritati un primo messaggio rassicurante. Ospel resta, per adesso, il numero uno e avr? ancora al suo fianco come vice esecutivo Stephan Haeringer.

Ai vertici sale per? anche Marchionne: di Ubs era gi? consigliere, ora diventa vicepresidente non esecutivo. Per il gruppo di Zurigo, che solo nell'ultimo trimestre 2007 ha perso 12,4 miliardi di franchi e dovr? procedere a un aumento di capitale da 13 miliardi, la nomina ? una mossa di garanzia oltre che di immagine.

Per Torino, ? un ulteriore riconoscimento del ?valore globale? del suo top manager. Come commenta il presidente del Lingotto, Luca Cordero di Montezemolo: ?? una scelta che testimonia il prestigio di Marchionne anche in ambiente finanziario. E mi fa ancora pi? piacere sapere che questo prestigio lo porta ad assumere un ruolo non operativo?.

Gi?. Perch? al Lingotto sanno benissimo, e la sottolineatura di Montezemolo lo dimostra, che a questo punto potrebbero riprendere le speculazioni sul futuro dell'amministratore delegato.

E che ad alimentarle potrebbe essere proprio l'altra novit? arrivata ieri da Zurigo: la conferma di Ospel ai vertici del maggior gestore mondiale di patrimoni varr? solo per un anno e, se ? vero che una proposta di modifica statutaria prevede da qui in avanti nomine della stessa durata per tutti i consiglieri, il caso vuole che la scadenza coincida con quel 2009 che vedr? pure il rinnovo del board Fiat.

Su questo qualcuno che ricama ipotesi gi? c'?. Ma non ? in realt? credibile (e non ci pensa nemmeno la Borsa, dove ieri il titolo ? rimasto sostanzialmente stabile) che Marchionne possa cambiare idea e decidere di lasciare Torino. Ha sempre detto, e ribadito anche negli ultimi giorni: gli azionisti potranno ?mandarmi a casa in qualsiasi momento se non dovessero essere soddisfatti? (e non ? certo il caso), ma ?per quanto mi riguarda non sono abituato a lasciare le cose a met??.

Conta insomma di restare al Lingotto ?almeno fino al 2010?, data di scadenza del suo secondo piano industriale torinese, ?e se possibile ben oltre?. La stessa vicepresidenza Ubs, d'altra parte, l'ha accettata perch? ?? un ruolo totalmente compatibile con il mio impegno a tempo pieno come amministratore delegato Fiat, dove continueremo il cammino che sta portando al completo rilancio internazionale del gruppo?. Tanto per essere ancora pi? chiari.

ILSOLE24ORE.COM > http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero

Il multijet 1.3 frena la corsa Fiat. 4 mila addetti in libert?

Il blocco del motore diesel multijet 1.3, prodotto in Polonia, sta avendo pesanti ripercussioni anche negli stabilimenti Fiat italiani. Ieri circa 4mila operai sono stati messi in libert? per mancanza di lavoro.

Perch? il motore viene montato su numerose vetture del gruppo piemontese. A partire dalla Grande Punto, che esce dalle linee di Melfi e Mirafiori, per proseguire con la Punto "classica" (cio? il vecchio modello prodotto solo a Mirafiori), la Cinquecento, la Lancia Musa e la Fiat Idea (sempre nello stabilimento torinese) nonch? la Lancia Ypsilon (Termini Imerese). Il propulsore ? montato anche sulle Opel Agila e Corsa.

Ovviamente non ? l'intera linea a bloccarsi poich? tutti i modelli hanno anche altre motorizzazioni che vengono prodotte regolarmente. Ma l'annuncio della mancata produzione ha contribuito (insieme alla nomina di Sergio Marchionne, amministratore delegato del Lingotto, alla vicepresidenza dell'Ubs) al calo in Borsa del titolo Fiat (-1,1%). D'altronde il ritardo nelle consegne delle vetture che montano il multijet ? fabbricato nello stabilimento congiunto con Gm ? penalizzer? ulteriormente le immatricolazioni del gruppo Fiat a febbraio. Perch? i modelli penalizzati sono tra quelli pi? venduti (oltre 224mila Punto e quasi 70mila Ypsilon nel 2007, considerando anche i motori a benzina) e il problema si aggiunge alle fermata dello stabilimento di Pomigliano, dove ? in corso la ristrutturazione dell'unit? produttiva. Senza dimenticare che il Centro studi Promotor ha segnalato che le consegne dei primi 15 giorni del mese registravano un netto calo rispetto allo scorso anno.

Mancano, inoltre, certezze sui tempi necessari per risolvere l'inconveniente.

Al Lingotto ricordano che il motore viene prodotto da alcuni anni e non si sono mai registrati problemi particolari. Potrebbe dunque trattarsi di un piccolo particolare difettoso in una consegna. Oppure, come sostengono gli scettici, il problema potrebbe essere pi? grave e strutturale, legato alla temperatura del motore.

Per il momento, per?, il Lingotto non ritiene di dover avviare una campagna di richiamo delle vetture. E questo farebbe pensare appunto a una partita difettosa, con un problema facilmente risolvibile e che comporterebbe solo ritardi nelle consegne. Tra l'altro in Fiat si assicura che la fermata ? puramente cautelare, perch? non ? per nulla sicuro che il difetto comporti delle conseguenze nell'utilizzo del motore. Ma per precauzione si ? deciso di bloccarlo e per ragioni di trasparenza lo si ? comunicato al pubblico.

Anche sul fronte sindacale si preferisce attendere e si evita anche di infierire sottolineando che da tempo gli stessi sindacati avevano inutilmente chiesto di destinare a Mirafiori la produzione di un propulsore per completare il ciclo dell'auto.

(di A.Gr.)

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Rubriche ? Spy calcio http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/s....html?ref=hprub

Per Italia-Francia 3500 biglietti

Figc: sorteggio. E a Parigi ? rivolta

......

E anche la Ferrari va all'Olimpiade di Pechino

Gli azzurri qualificati per Pechino 2008 sono gi? 185 ma alla fine potrebbero raggiungere la ragguardevole (ma non record) cifra di 310-315. Dopo la pallanuoto femminile, ora si aspetta un'infornata di azzurri soprattutto da atletica leggera, nuoto e scherma. In pi? fra gli sport di squadra, si devono ancora qualificare il volley e la pallanuoto maschili (quest'ultima sempre presente ai Giochi). Gianni Petrucci ? ottimista: il n.1 dello sport italiano domani pomeriggio firma un maxiaccordo con Luca di Montezemolo ("Coni e Ferrari, insieme per vincere") e spera di tornare dalla Cina con almeno trenta medaglie. "Lo sport italiano va bene. Sono fiducioso perch? siamo forti: ma sar? difficile ripetere i risultati di Atene e Sydney". Sull'accordo con la Ferrari, Petrucci spiega: "La Casa di Maranello ci ha messo a disposizione le tecnologie". La galleria del vento della Ferrari? Forse non solo quella, il Coni d'altronde ha gi? la sua. Ma la Ferrari ha grandissimo talento, come si sa, anche sui motori. Sar? una inedita sinergia e anche una grande sorpresa, assicurano dal Foro Italico: prevista domani pomeriggio la presenza dei vertici dello sport, al Salone d'onore, e anche di tantissimi atleti (lista top secret). Il Coni inoltre ha saggiamente lasciato liberi gli azzurri "di esprimersi come vorranno a Pechino, naturalmente nel rispetto delle regole". Se qualcuno ha la propria opinione sui diritti civili, quindi, potr? tranquillamente esprimerla. Nelle sedi opportune. Altrimenti potrebbe intervenire lo stesso Cio.

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e visto che ? tornato a parlare la vergine della bicocca (cfr. topic telecom) non poteva non parlare anche luchino il massimo .fuck.fuck.fuck dalle pagine del solito giornale di Famiglia

http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/ca...13571girata.asp

Montezemolo: Dondarini non ? da A

Durissimo il presidente della Fiat

GUGLIELMO BUCCHERI

ROMA

Cose dell?altro mondo. E, in attesa che il circuito mondiale della Formula 1 si metta in moto, l?altro pianeta di Luca Cordero di Montezemolo ? un calcio che rotola alla rovescia, colpa di fischi mai visti. ?Era tanto che non vedevo una partita, ma in quella di sabato scorso l?arbitraggio non era da serie A: nel nostro paese - commenta il presidente della Ferrari - la cosa pi? bella che si comincia a notare ? la riscoperta del merito, un discorso che deve valere anche per gli arbitri?. La partita ? Reggina-Juventus, il fischietto non da massima serie quello di Paolo Dondarini, la bocciatura, senza appello: ?Cose dell?altro mondo?; e ancora: ?Cose mai viste, incredibili...?, ? il pensiero del numero uno di Maranello consegnato ai taccuini dal cuore del palazzo dello sport italiano al Foro Italico.

Montezemolo mette un piede al Granillo e ne esce una fotografia impietosa delle turbolenze che sta attraversando il mondo arbitrale. La Juventus aspetta una risposta da Figc e Aia alla lettera scritta in capo ad un ko che continua a bruciare; Figc e Aia si chiudono in difesa perch?, fanno sapere da via Allegri e dintorni, c?? un derby da onorare (Juve-Toro) e una tappa di campionato da brividi con l?incrocio, domani, fra prima e seconda della classe. ?Prima di rispondere alla Juventus aspettiamo che passi questo delicato turno di campionato?, spiega il gran capo dell?Aia, Cesare Gussoni. Meglio non alimentare interpretazioni, dubbi, sospetti o scelte di campo nelle ore in cui il pallone torna negli stadi: la Federcalcio guarda alla sede dell?Aia non pi? con l?atteggiamento protettivo di queste settimane, ma con qualche punto interrogativo in pi? sul lavoro del tandem Gussoni-Collina.

Fischietti nella bufera, campionato strattonato da amnesie distribuite in serie. ?Per essere ai massimi livelli - continua Montezemolo - occorre meritarlo e come ? giusto premiare chi ? capace ? altrettanto giusto che chi sbaglia si prenda le sue responsabilit? come avviene in tutti i paesi del mondo?. Meritocrazia e non cose dell?altro pianeta: il messaggio del gran capo Ferrari sembra suonare come un invito a spingere ai margini gli arbitri che rovinano il bel gioco con scelte da cancellare. ?Se un fischietto dimostra di non essere all?altezza della serie A va preso in considerazione per quello che ?. Chi opera ai massimi livelli non deve ragionare come se ci fosse l?inamovibilit?...?, precisa Montezemolo prima di tuffarsi in un giro completo sulla stagione. ?La Juventus sta facendo un grande campionato, ? lass? ad un anno di distanza dalla serie B.

L?Inter? Sono contento per il mio amico Moratti, ? una squadra fortissima...Mi piace la Roma, mi fa divertire: complimenti alla societ? e ad una dirigenza all?altezza...La Fiorentina? Forse pensava che il Milan arrivasse in alto ma non cos? in fretta come ha fatto?, sorride il numero uno di Maranello.

Questa sera, il derby. Domani, Inter-Roma. Nel mezzo, la rabbia della Juventus per una notte, quella di Reggio Calabria, che fa rumore. ?Mai visto arbitrare cos? male...?, ripete Montezemolo. ?Ci vuole merito, deve arbitrare in certi scenari solo chi sa farlo. Collina? Non mi piace giudicare dalla tribuna, se lo facessero con me mi darebbe fastidio...L?uso della tecnologia? Sono favorevole a piccole introduzioni, penso ad una cellula fotoelettrica dietro la porta per il gol non gol?, ? il pensiero, fisso, del presidente di una Ferrari che va di corsa.

e che dire un bella versione di luchino cerchiobottista, come da tempo ci ha abituato, prima si finge scandalizzato degli errori arbitrali a danno della Juve, salvo poi dichiarare amore eterno al suo amico dentimarci, il cui ad paolillo ha criticato la lettera della societ? ad figc e aia e poi gi? che c'? belle parole per la roma e pensieri liberi su fiorentina e milan

a luchino :locked:.mazzate.botte:signs69:

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Fiat: Bmw tratta insieme a Gm

Per cooperazione in settore motori, secondo Financial Times

(ANSA)- FRANCOFORTE, 28 FEB - La Bmw starebbe trattando con Fiat e Gm per una cooperazione nel settore dei motori. Lo afferma il Financial Times Deutschland. Secondo le informazioni del quotidiano, che cita fonti all'interno delle societa', Bmw intenderebbe vendere i suoi motori e altre componenti per ridurre i suoi costi. Anche con Mercedes Benz sarebbero in corso trattative. Gli analisti citati dal Financial Times vedono possibilita' di cooperazione con Fiat per i motori dei marchi Maserati e Alfa Romeo.

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mi sembra che dopo le parole del montezemolo i vari collina, gussoni, dondarini e compagnia bella faranno bene a cercarsi un nuovo lavoro .......

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28/2/2008 (22:6) http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...30605girata.asp

Montezemolo: "Emergenza in Italia"

dal giornale di Famiglia

L'appello del leader di Confindustria:

?I politici raccontino qual ? la verit??

ROMA

L?Italia ? ?in emergenza? sta attraversando una difficile fase di ?stagnazione?, con una crescita ?vicina allo zero?. Una situazione tutt?altro che rosea su cui i politici devono avere il coraggio ?di dire la verit??, anche se siamo in campagna elettorale.

Il richiamo arriva dal presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, che a Verona al Forum "Attrazione Italia" per gli investitori esteri ha chiesto alla classe politica di fare scelte, ?di decidere e di risolvere?. Le emergenze del momento sono sotto gli occhi di tutti: prezzo del petrolio alle stelle, impennata delle materie prime, supereuro che penalizza le esportazioni.

?Parliamo prima come cittadini e poi come imprenditori: non si pu? pensare di trovarsi di fronte ad una situazione di stagnazione, con crescita vicina allo zero, con il costo della vita cos? elevato e poi non dire come stanno veramente le cose, e cio? che questo Paese ha bisogno di scelte coraggiose?, ha ammonito Montezemolo. E la responsabilit? di agire spetta innanzitutto ai politici. Basta con le promesse: ?dalla politica abbiamo bisogno di soluzioni, meno parole e pi? azione?, ha sollecitato ancora.

Il leader degli imprenditori invoca quindi delle soluzioni concrete, cosciente del fatto che qualsiasi scelta implica dei costi: ?Non ci sono soluzioni senza costi - ha aggiunto - ognuno deve pagare qualcosa. Non voglio parlare di lacrime e sangue?, ha aggiunto citando Winston Churchill, ?ma non si pu? pensare che ci siano soluzioni che non costino dei prezzi e che questi prezzi li paghi qualchedun altro?. ? il momento di assumersi ognuno le proprie responsabilit?, ?ognuno faccia la sua parte, a cominciare da noi imprenditori?. E la sua parte Confindustria la far? anche presentando il suo decalogo di priorit?, un ?buon programma?, non corporativo ma da cittadini, ha tenuto a precisare Montezemolo, da sottoporre ?a chi governer? il Paese?.

I 10 punti verranno presentati ufficialmente luned? a Milano, in una conferenza stampa alle 11:30 in Assolombarda - se qualcuno ? in zona ed ha voglia pu? andare a tirare un po' di ostaggi misti sulla ciuffata criniera dell'ominide .loffa -, ma qualcosa il presidente degli industriali l?ha gi? lasciata intuire, ribadendo ancora con insistenza alcuni dei suoi cavalli di battaglia: in Italia ?occorre che vengano premiati la competitivit?, la crescita, il merito, la capacit? di fare sistema. L?Italia ha bisogno di tutto questo?. E comunque, ?la priorit? delle priorit? ? la riforma dello Stato?, perch? ?con Regioni, Province, Comuni, Circoscrizioni, Comunit? montane impegnate nei veti incrociati non si fa niente. Nel 2008 dobbiamo avere il coraggio di affrontare la riforma della seconda met? della Costituzione, ferma al 1946. Ci vuole un primo ministro che possa mandare a casa chi non lavora, occorre una legge elettorale che permetta di scegliere chi va in Parlamento e non fare il notaio delle segreterie dei partiti. Ci sono due Camere che fanno le stesse cose - ha insistito - ci sono 40 gruppi parlamentari con costi enormi, duplicazioni?. E poi ?abbiamo bisogno - ha concluso - di un vero federalismo, senza perdite di tempo e mille burocrazie?.

premesso che non ho ancora avuto modo di analizzare approfonditamente e nel merito il contenuto dei progammi presentati dai 2 schieramenti, queste affermazioni mi sembrano per? pi? simili e vicine a quelle di :pat:

.penso apparentamenti all'orizzonte o solito cerchiobottismo per cui nei prossimi giorni luchino il massimo .fuck.fuck.fuck dir? invece we can...

.boh.boh

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...........

Il richiamo arriva dal presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, che a Verona al Forum "Attrazione Italia" per gli investitori esteri ..

....

i csd "investitori esteri" vengono in italia per lo stesso motivo per cui il montezemolo e prima di lui il cesare romiti vanno all'estero e prima ancora andavano nel mezzogiorno e cio? le sovvenzioni governative e/o la mancanza di controlli sindacali e ambientali.

tyssenkrupp insegna mi pare .....

altrimenti i csd "investitori esteri" preferiscono starsene a casa loro o al massimo vanno in india dove anche le vacche parlano inglese.

farci addirittura un "forum" su qs argomento ? un esempio di tempo e soldi buttati nel cesso

proprio quello che il montezemolo e il cesarone dicono e dicevano (agli altri naturalmente) che non bisogna fare ......

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fabrizio corona e' stato rinviato a giudizio per estorsione ai danni, tra gli altri, di lapo elkann.

corona avrebbe dichiarato "al processo parlero', i vip tremino"

cosa dici crazy: la postiamo qua???

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fabrizio corona e' stato rinviato a giudizio .....

pare che oggi abbiano mandato a giudizio anche la impregilo .....

pare per qualche sciocchezzuola inerente la monnezza partenopea ......

pare anche che i fatterelli risalgano ai tempi della gestione romitiana ....

buon sangue non mente sefzsefzsefz

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fabrizio corona e' stato rinviato a giudizio per estorsione ai danni, tra gli altri, di lapo elkann.

corona avrebbe dichiarato "al processo parlero', i vip tremino"

cosa dici crazy: la postiamo qua???

per altro, se non sbaglio, la posizione di lele mora nello stesso procedimento e' stata archiviata.

altra "notiziola" che potrebbe avere qualche riflesso su farsopoli e' la famosa lista dei 150 italiani possessori di un conto corrente segreto nel liechtenstein.

chissa' che non vi sia anche qualcuno della Famiglia.... .the

e chissa' perche' non trapela nulla....

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fabrizio corona e' stato rinviato a giudizio per estorsione ai danni, tra gli altri, di lapo elkann.

corona avrebbe dichiarato "al processo parlero', i vip tremino"

cosa dici crazy: la postiamo qua???

si.

Anche se quella vicenda tocca aspetti vari...

ma io credo che sia uno dei cardini di calciopoli.

Cmq sto preparando il vol.4 della propriet? colpevole e prima o poi ne riparleremo.

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Bilanci Juventus:

indagato Grande Stevens

(ANSA) - TORINO, 3 MAR - L'avvocato Franzo Grande Stevens e' indagato dalla procura di Torino nell'inchiesta sui conti della vecchia gestione della Juventus.Il legale e' stato presidente del club (oggi, con il nuovo management, ne e' presidente onorario). Gli accertamenti dei magistrati si innestano su quelli legati alle cosiddette plusvalenze realizzate sulla compravendita dei giocatori, ma riguarderebbero un episodio specifico: la cessione del 27% della societa' Campi di Vinovo al costruttore Girardi.

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COME AGNELLI AZZOPP? DE BENEDETTI: ?IO SONO IL CERVINO, VOI LE PREALPI?

L'OPA ALLA SGB FALL? PER UN PUGNO DI VOTI: DECISIVE LE MOSSE DEL RE FIAT

NON POTEVA SOPPORTARE DI ESSERE DETRONIZZATO ? ?IO, GENIO-co****ne?

Paolo Madron per il Sole 24 Ore

Giugno 1988. Carlo De Benedetti se ne sta rinchiuso nella sua camera d'albergo a Bruxelles, sommerso da un mare di carte. Si prepara alla resa dei conti dell'indomani, quando lui e la Compagnie de Suez conteranno le azioni della Soci?t? G?n?rale de Belgique in loro possesso.

? l'epilogo di un appassionante testa a testa durato per mesi. A un certo punto squilla il telefono. A chiamare ? Gianni Agnelli. ?Caro Ingegnere, come sta? Volevo dirle... Guardi che ha perso?. De Benedetti non fa una piega: ?? probabile, Avvocato?, risponde gelido. ?No, non ? probabile. ? sicuro. Etienne Davignon non possieder? la sua abilit? finanziaria ma mi ha detto che le addizioni le sa fare e lei non ha scampo ?.

Davignon aveva ragione: alla conta del giorno dopo fu 51 a 49, nonostante tutti gli italiani presenti si fossero illusi che l'Ingegnere avrebbe compiuto il miracolo di trovare quel pugno di azioni mancanti per ottenere la vittoria. ? la fine di un sogno, il sipario che cala sulle ambizioni del presidente di Olivetti, il Condottiero come lo avevano definito i giornali stranieri, partito lancia in resta per comprarsi, cos? titol? Repubblica salutando l'impresa, ?un terzo del Belgio?.

?De Benedetti si compra un terzo del Belgio ?. Un terzo del Belgio? E che mai avr? fatto Carlo De Benedetti per insidiare in questo modo l'autonomia di un Paese sovrano? Siccome quel titolo campeggiava a nove colonne su Repubblica, e Repubblica era il giornale dell'Ingegnere, l? per l? nessuno ci dette troppo peso. Sar? un'esagerazione, una spacconata, l'ennesima compiaciuta iperbole che il quotidiano fondato e diretto da Eugenio Scalfari si era inventato per celebrare le gesta del suo editore-padrone.

Un terzo del Belgio? Quel titolo cos? enfatico costrinse comunque i cronisti in una fredda mattina del gennaio 1988 ad andare a vedere cosa mai fosse questa Soci?t? G?n?rale de Belgique su cui l'allora presidente dell'Olivetti aveva messo gli occhi. Era successo che, tanto felpatamente da non lasciare traccia alcuna, ne avesse rastrellato quasi un 20% e si stesse preparando a comprare il resto. Soci?t? G?n?rale de Belgique, acronimo Sgb, oggetto misterioso: mai sentita.

All'indomani dell'annuncio frotte di cronisti milanesi stazionavano nell'ufficio di Claudio Dematt?, allora rettore della Bocconi e forse il pi? internazionale degli economisti, in cerca di notizie. ?Professore, davvero con questa roba De Benedetti si compra un terzo del Belgio??. Meraviglia, sorpresa. Dalle nebbie dell'ignoranza emerse un tesoro nascosto, un vaso di pandora che aveva dentro di tutto: petrolio, energia, miniere, banche, assicurazioni, compagnie marittime, fabbriche d'armi, distribuite su un dedalo di oltre mille societ?. ?Madonna, questa ? peggio dell'Iri?, comment? allora qualcuno di fronte al fitto reticolo di aziende che si dipanava al di sotto della holding. Vuoi vedere che all'Ingegnere ? riuscito il colpaccio maestro?

Occorre sapere che,all'epoca, De Benedetti era il pi? internazionale degli industriali italiani. Pi? di Leopoldo Pirelli, la Comit e le Generali, che come lui si erano imbarcate in una serie d'avventure Oltralpe (tutte poi finite male). Persino pi? di Gianni Agnelli, che di internazionale aveva s? un grande intreccio di amicizie e rimandi, ma i piedi e la testa l'aveva saldamente a Torino. Da dove, dalla sua villa in collina, ogni domenica mattina chiamava il vicino che per cento giorni era anche stato suo dipendente in Fiat sfottendolo amabilmente: ?Che fa Ingegnere, l'Italia le va stretta??.

In effetti, sembrava che per le ambizioni di De Benedetti, che parlava un ottimo inglese ed era coccolato dal Financial Times, il Paese fosse troppo angusto. Possedeva l'Olivetti, ci aveva appena portato dentro con colpo ad effetto gli americani di At&t, ma non gli bastava. Bisognava allargarsi, guardare fuori, perch? s'intuiva che di l? a poco il vero teatro della competizione sarebbe stato l'Europa. Allora via all'espansione oltreconfine, prima con la Cerus in Francia, dove aveva appena preso con il beneplacito dell'establishment il controllo della Valeo. Poi con la Cofir in Spagna e la Cofinec in Ungheria.

Passo dopo passo, voleva costruire un mosaico di holding internazionali di cui la Sgb avrebbe dovuto essere lo snodo cardine, il tripudio finale. Cos? gli aveva suggerito Alain Minc, allora suo gran consigliere, un ragazzetto brillante con la faccia da professorino che la sa lunga, bravo a pensarle ma molto meno a farle, avrebbe poi detto di lui quando, dopo l'avventura belga, i rapporti si interruppero burrascosamente (per la cronaca, oggi sono ancora in causa per una storia di appropriazione indebita). A quel tempo De Benedetti era la mente e il giovane, supponente Minc il braccio. E la Sgb una, Vieille Dame dormiente sotto la protettiva ala della famiglia reale, preda ghiotta per chi ci avesse messo gli occhi addosso osando un po' di sfrontatezza.

Fu cos? che con quel 20% messo da parte senza colpo ferire De Benedetti si present? da Ren? Lamy, presidente della Sgb, con la sua brava scatola di cioccolatini Peyrano sotto il braccio. Voleva fare la persona trasparente, voleva che ancora una volta non si sparasse addosso al solito italiano che entra in casa senza chiedere permesso e si comporta da cafone. Non l'avesse mai fatto, perch? quella cortesia gli sarebbe costata la pelle. La signora ? vecchia e addormentata, il suo presidente non ? un fulmine, ma capisce al volo che sta rischiando la poltrona. Quando De Benedetti esce da casa sua con il boccone della cena di traverso, Lamy riunisce di gran fretta i consiglieri d'amministrazione e vara un aumento di capitale per rendere pi? ostica la scalata.

Tra loro chiama subito quello pi? in vista, Etienne Davignon, un boiardo a cavallo tra la finanza e la politica, visto che era stato capo di gabinetto di Paul-Henri Spaak e vice presidente della Commissione europea, e gli chiede aiuto. Il barone capisce al volo che il povero Lamy da solo non ce l'avrebbe mai fatta a tirarsi fuori, ma che bisognava procurarsi un cavaliere bianco e una buona banca per alzare le barricate.

Il primo lo trova a Parigi, in quella Compagnie de Suez di cui, ironia della sorte, lo stesso De Benedetti ? amministratore. Il secondo glielo suggerisce Gianni Agnelli: ?Caro Etienne, chiami il mio amico Michel- David Weill alla Lazard. ? l? che non vede l'ora di darvi una mano?, gli dice l'Avvocato. Ma cosa c'entra Agnelli e perch? mette becco in una vicenda che non lo riguarda, e lo fa per di pi? mettendo i bastoni tra le ruote al suo vicino di casa?

Perfida ammirazione, ecco cosa lo spinge. Quando i telegiornali aprono con la notizia della spedizione in Belgio, l'allora presidente della Fiat non si nega: ?Quello di De Benedetti ? un gran colpo di teatro? commenta. Da allora, gli telefona ogni giorno di prima mattina: ?Che fa Ingegnere, l'Italia le va stretta? E quante azioni ha comprato oggi? Per? stia attento a non fare il passo pi? lungo della gamba. E soprattutto si ricordi quel che dice Cuccia: io sono il Cervino, voi le Prealpi?. Per tutta risposta De Benedetti, non meno immaginifico, a quanti gli chiedevano se puntasse a scalzare la supremazia dell'Avvocato rispondeva perfido che no, Agnelli era il Re Sole e lui soltanto un borghese, ben sapendo che fine orrenda era toccata alla monarchia di Francia.

Sta di fatto che in Belgio successe di tutto, e visto che non esisteva una legge sull'Opa fu caccia aperta e molto borderline alle azioni Sgb in

circolazione. In un certo senso, a De Benedetti capit? quel che occorse a Mario Schimberni quando si lanci? all'assalto di Montedison: tutti i pacchetti di azioni, anche i pi? piccoli, risultavano decisivi per una battaglia che si combatteva sul filo di risicatissime maggioranze. E quando si combatte all'ultimo sangue, non si esita a vendere l'argenteria di casa pur di incamerare munizioni buone per comprare.

In quell'occasione, l'Ingegnere impegn? l'argenteria di famiglia pur di far sua la posta, e perse sul filo di lana: 51 contro 49, dopo aver rifiutato, per insipienza di Minc, un pacco di azioni fiamminghe di Sgb che, se pur comprate a quattro volte i prezzi di Borsa, gli avrebbero consentito di aggiudicarsi la partita. In quei mesi la sua popolarit? era all'apice, i giornali di mezzo mondo lo chiamavano il Condottiero, e lui non si negava uscite ad effetto che i giornali prontamente rimbalzavano: ?Sono venuto a fischiare la fine della ricreazione? disse baldanzoso dopo uno dei suoi tanti sbarchi a Bruxelles, citando De Gaulle e facendo la gioia dei giornalisti al seguito che gi? si ritrovavano il titolo bell'e fatto.

Ed era una continua spola tra Bruxelles e Parigi, dove Jacques Delors e il suo capo di gabinetto Pascal Lamy lo chiamavano per sentire cosa pensasse di Europa e di liberalizzazioni. E di telefoni, visto che lo standard Gsm muoveva i primi passi e De Benedetti qualche idea e ambizione nel settore ce l'aveva. Presi dal turbinio e dai colpi di scena della battaglia con Suez, a nessuno pass? mai per la testa di chiedergli cosa volesse farsene di questa benedetta Sgb una volta piantataci la sua bandiera.

Lo rivel? solo molti anni pi? tardi, quando oramai la vicenda era un lontano ricordo. La sua intenzione era quella di vendere tutto, miniere, banche, assicurazioni a quant'altro, e di tenere solo Electrabel, l'azienda elettrica. Corsi e ricorsi, la stessa con cui poi avrebbe stretto un'alleanza in Sorgenia. E ad essa avrebbe affiancato una holding nuova di zecca, Electratel, che sarebbe diventata quel che poi fece con Omnitel, capofila di tutte le attivit? di telefonia mobile. Insomma, di tutto quel coacervo di societ? De Benedetti voleva cavar fuori quel che pi? aveva margini di sviluppo, il resto mollarlo tutto. Esattamente come poi fece Suez, con una mossa che di fatto segn? la sparizione dieci anni dopo della Vieille Dame come holding. Solo che, potendo, lui lo avrebbe fatto quindici anni prima.

L'avventura belga si concluse con un'infuocata assemblea nel giugno dello stesso anno, il 1988. Per l'occasione fu montata a Bruxelles una struttura ad hoc, un tendone bianco per contenere la straripante folla di osservatori e partecipanti. Su un improvvisato tavolo erano schierati tutti i maggiorenti della Sgb, a partire da Lamy e Davignon, con in bocca la sua ineffabile pipa. Per Suez c'erano il presidente Renaud de la Geni?re,l'ad Gerard Worms,e il direttore generale Patrick Ponsolle, oggi Pdg di Eurotunnel, e Jean Antoine Galignani, allora numero uno della banca Indosuez, che ora ritroviamo nei panni di commissario che marca a vista Daniel Bouton nella mal ridotta Soci?t? G?n?rale. Insomma, una bella galleria di enarchi.

L'Ingegnere era solo in mezzo alla platea. Poco distante da lui Gianluca Braggiotti, fratello di Gerardo, allora manager Olivetti. A un certo punto si alz? e cos? inizi? il suo discorso: ?Mi chiamo Carlo De Benedetti, e sono un industriale torinese...?. Discorso di commiato, perch? sapeva bene ci? che tutti sapevano: che la battaglia era persa, che il sogno di conquistare un terzo del Belgio era tramontato, e che d'ora in avanti avrebbe dovuto lottare con tutte le sue forze per cercare di uscire da quel pantano dove stava immerso fino al collo.

La sera prima lo aveva raggiunto nella sua camera d'albergo di Bruxelles la solita telefonata di Agnelli: ?Che fa Ingegnere? Volevo dirle... Guardi che ha perso??. E lui: ?? probabile, avvocato?. ?No, no, ? sicuro. Davignon non possieder? la sua abilit? finanziaria ma mi ha detto che sa fare le addizioni e lei non ha scampo?. L'antipatico Davignon aveva ragione: alla conta del giorno dopo fu 51 a 49, nonostante tutti gli italiani presenti si fossero illusi che l'Ingegnere avrebbe fatto il miracolo, e che nottetempo quel pacchetto di azioni Sgb in mano ai fiamminghi fosse finito dalla sua parte. Tout s'Etienne, e di l? a poco, ricompensa per il buon lavoro svolto, Davignon fu accolto in pompa magna nel consiglio d'amministrazione della Fiat.

Agnelli, rassicurato e compiaciuto, continu? per molte domeniche a telefonare al suo vicino di casa senza venir mai meno all'irrinunciabile sfott?: ?Che fa Ingegnere? Si ricordi che io sono il Cervino, e voi le Prealpi?. De Benedetti sud? quattro camicie, blocc? su ogni minuzia il cda della Sgb tanto che a un certo punto, pur di levarselo di torno, quelli di Suez liquidarono il suo 49% pagandolo pi? di quanto avesse speso, ma smise per sempre i panni del Condottiero e torn? ad occuparsi di Olivetti e Repubblica.

Adesso, che ? tutto cos? lontano, che molti dei protagonisti di allora non ci sono pi?, e Neige, Neve, la figlia di Rodolfo che lo ha reso per la prima volta nonno proprio in piena campagna belga ha compiuto vent'anni, l'Ingegnere parla con distacco di quell'avventura. Con gli amici che proprio di recente gli hanno chiesto una commemorazione di quegli anni ? stato lapidario: ?Sono stato un genio nell'ideazione, un co****ne nell'esecuzione?. A quasi 74 anni, con quel sano distacco dalle cose che solo la conquistata maturit? ti sa dare, in fondo ci si pu? anche dare del genio-co****ne, ossimoro apparente. E sorridere.

(pubblicato su Dagospia)

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Joined: 18-Jul-2006
335 messaggi
COME AGNELLI AZZOPP? DE BENEDETTI: ?IO SONO IL CERVINO, VOI LE PREALPI?

L'OPA ALLA SGB FALL? PER UN PUGNO DI VOTI: DECISIVE LE MOSSE DEL RE FIAT

NON POTEVA SOPPORTARE DI ESSERE DETRONIZZATO ? ?IO, GENIO-co****ne?

...l'Avvocato...........................

...in caso di possibile eclissi..............................

...quando poi l'eclissi era molto pi? concreta di una (pi? o meno semplice) possibilit?...nel senso che era gi? in atto........non ne parliamo.......................

...beh, Crazy, che dire....il tarlo piano piano scava.....

...il problema ci sar? quando il tarlo avr? finalmente finito il suo lavoro (perch? non sar? pi? necessario scavare, perch? quella strada prima occlusa sar? stata del tutto sgombrata)....

...e a quel punto, altro che problema...

...sar? la disperazione.

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11333 messaggi

Caro alf24,

Resta il fatto, per me chiarissimo, che l'avvocato non avrebbe mai fatto le cose che sappiamo, nel modo che sappiamo.

Si sarebbe trovata un'altra via.

Ricordiamoci che Giraudo e Moggi sono solo due pesciolini per gli squali dell'alta finanza....

mettere in piedi un baraccone di queste dimensioni per toglierli di mezzo...

? grossolano.

non quadra.

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Joined: 16-Aug-2007
300 messaggi

grande spazio oggi sui giornali al decalogo di montezuma; giannelli sul corsera ci fa anche la vignetta: lui mose' con le tavole in mano e i politici che si chiedono montezemolo o monte sinai?

e cosi', su libero, oscar giannino scrive quello che molti pensano e cioe' che montezemolo (il grande capo scalpo d'argento, lo chiama) spera che alle elezioni venga fuori un pareggio per andare lui direttamente a palazzo chigi per un governo di convergenza sul suo decalogo.

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Joined: 18-Jul-2006
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grande spazio oggi sui giornali al decalogo di montezuma; giannelli sul corsera ci fa anche la vignetta: lui mose' con le tavole in mano e i politici che si chiedono montezemolo o monte sinai?

e cosi', su libero, oscar giannino scrive quello che molti pensano e cioe' che montezemolo (il grande capo scalpo d'argento, lo chiama) spera che alle elezioni venga fuori un pareggio per andare lui direttamente a palazzo chigi per un governo di convergenza sul suo decalogo.

caro furino, ? la stessa probabilit?, tirando a sorte con una moneta, che quella ricadendo rimanga (n? testa n? croce)...."in piedi"...... :haha: :haha: :haha:

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Caro alf24,

Resta il fatto, per me chiarissimo, che l'avvocato non avrebbe mai fatto le cose che sappiamo, nel modo che sappiamo.

Si sarebbe trovata un'altra via.

Ricordiamoci che Giraudo e Moggi sono solo due pesciolini per gli squali dell'alta finanza....

mettere in piedi un baraccone di queste dimensioni per toglierli di mezzo...

? grossolano.

non quadra.

Carissimo Crazy,

certamente l'Avvocato non avrebbe "fatto" personalmente (e, d'altra parte, cos? ? stato anche per la sua discendenza relativamente a Calciopoli)

sai, ? su quel "non quadra" che ho (e ho sempre avuto, e via via in misura sempre crescente) molti dubbi: perch? molte delle nostre ipotesi qualche tassello fuori posto alla fine lo tengono sempre, mentre invece.............ma evidentemente ? ancora troppo prematuro per parlarne (se mai, in assoluto, ce ne sar? la possibilit?); si pu? mettere in discussione l'assenza di peccato originale per la Madonna, ma su certe altre faccende, un bel sano dubitare ? del tutto tab?, ? ancora suscettibile di scomunica totale con tanto di anatemi vari di contorno........

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Joined: 08-Jul-2006
21505 messaggi
Carissimo Crazy,

certamente l'Avvocato non avrebbe "fatto" personalmente (e, d'altra parte, cos? ? stato anche per la sua discendenza relativamente a Calciopoli)

sai, ? su quel "non quadra" che ho (e ho sempre avuto, e via via in misura sempre crescente) molti dubbi: perch? molte delle nostre ipotesi qualche tassello fuori posto alla fine lo tengono sempre, mentre invece.............ma evidentemente ? ancora troppo prematuro per parlarne (se mai, in assoluto, ce ne sar? la possibilit?); si pu? mettere in discussione l'assenza di peccato originale per la Madonna, ma su certe altre faccende, un bel sano dubitare ? del tutto tab?, ? ancora suscettibile di scomunica totale con tanto di anatemi vari di contorno........

per chi non ? laureato in teologia c'? nulla??????????? sefz

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Joined: 18-Jul-2006
1419 messaggi
........

Ricordiamoci che Giraudo e Moggi sono solo due pesciolini per gli squali dell'alta finanza....

mettere in piedi un baraccone di queste dimensioni per toglierli di mezzo...

? grossolano.

non quadra.

se tieni conto della percentuale di invidia che c'? nei cromosomi di qualcuno vedrai che quadra ...

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Joined: 30-Sep-2006
585 messaggi

FUORI I NOMI? AGNELLI! ? 2001: LA SOCIETA? PER GESTIRE IL PATRIMONIO DELL'AVV.

DA QUI DISCENDE LA FAMOSA QUESTIONE (APPARENTATA) DI MARGHERITA AGNELLI

LA PROCURA: I CONTI IN LICHTENSTEIN DEI 400 ITALIANI VALGONO 2-3 MILIARDI EURO

Andrea Marcenaro per ?Il Foglio? - Centotrenta italiani, forse di pi?, i conti correnti, le societ? all'estero, l'evasione fiscale, il viceministro Visco e il Liechtestein. Un vero scandalo. E tutti, giustamente, lo denunciano. ?Corriere della Sera? in testa. In proposito, da qualche parte ricordo di aver letto questo: "I lati oscuri riguardano soprattutto l'estero, dicono a Ginevra. Ci sono societ? la cui esistenza ? accertata, ma misteriosa. Come la Alkyone Foundation di Vaduz, in Liechtestein, da cui dipendono societ? quali la Calamus Trading, la Fima o la Springrest delle British Virgin Islands.

E altre come International Company, sempre alle Isole Vergini, oppure il Cs Group, Sikestone Invest Corp, o Sigma Portfolio Corp. Alkyone - ricordo inoltre di aver letto - fu fondato il 16 marzo 2001 a Vaduz per gestire il patrimonio dell'Avvocato Agnelli all'estero e lo statuto faceva davvero pensare alla volont? di impedire ?tempeste?. Primo beneficiario: Marella Caracciolo, secondo: Gianni Agnelli; in caso di loro morte, subentrava Margherita.

Lo statuto, in inglese, stabiliva una gerarchia, trascendeva l'esistenza in vita dello stesso Agnelli e imponeva la segretezza: gli amministratori (?i protector?) sono quattro, l'Avvocato, Gabetti, Grande Stevens e Maron. Con la scomparsa di Agnelli, gli altri restano in carica e possono sostituire il defunto con un nuovo membro. Il ?trust?, inoltre, continuer? a operare sino a quando almeno due dei ?protector? saranno in grado di intendere e di volere".

Questo mi pare di aver letto. Da qui discese, e pende tuttora nel disinteresse relativo, la famosa questione (apparentata) di Margherita Agnelli. Che fare, perci?, sul Liechtestein? Presentare la lista? O accontentarsi di una moratoria?

http://dagospia.excite.it/articolo_index_38527.html

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se tieni conto della percentuale di invidia che c'? nei cromosomi di qualcuno vedrai che quadra ...

s?, il concetto ?, ESATTAMENTE, proprio questo :sisi:

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per chi non ? laureato in teologia c'? nulla??????????? sefz

c'? il CEPU......... :haha: :haha: :haha:;)

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FUORI I NOMI? AGNELLI! ? 2001: LA SOCIETA? PER GESTIRE IL PATRIMONIO DELL'AVV.

DA QUI DISCENDE LA FAMOSA QUESTIONE (APPARENTATA) DI MARGHERITA AGNELLI

LA PROCURA: I CONTI IN LICHTENSTEIN DEI 400 ITALIANI VALGONO 2-3 MILIARDI EURO

Andrea Marcenaro per ?Il Foglio? - Centotrenta italiani, forse di pi?, i conti correnti, le societ? all'estero, l'evasione fiscale, il viceministro Visco e il Liechtestein. Un vero scandalo. E tutti, giustamente, lo denunciano. ?Corriere della Sera? in testa. In proposito, da qualche parte ricordo di aver letto questo: "I lati oscuri riguardano soprattutto l'estero, dicono a Ginevra. Ci sono societ? la cui esistenza ? accertata, ma misteriosa. Come la Alkyone Foundation di Vaduz, in Liechtestein, da cui dipendono societ? quali la Calamus Trading, la Fima o la Springrest delle British Virgin Islands.

E altre come International Company, sempre alle Isole Vergini, oppure il Cs Group, Sikestone Invest Corp, o Sigma Portfolio Corp. Alkyone - ricordo inoltre di aver letto - fu fondato il 16 marzo 2001 a Vaduz per gestire il patrimonio dell'Avvocato Agnelli all'estero e lo statuto faceva davvero pensare alla volont? di impedire ?tempeste?. Primo beneficiario: Marella Caracciolo, secondo: Gianni Agnelli; in caso di loro morte, subentrava Margherita.

Lo statuto, in inglese, stabiliva una gerarchia, trascendeva l'esistenza in vita dello stesso Agnelli e imponeva la segretezza: gli amministratori (?i protector?) sono quattro, l'Avvocato, Gabetti, Grande Stevens e Maron. Con la scomparsa di Agnelli, gli altri restano in carica e possono sostituire il defunto con un nuovo membro. Il ?trust?, inoltre, continuer? a operare sino a quando almeno due dei ?protector? saranno in grado di intendere e di volere".

Questo mi pare di aver letto. Da qui discese, e pende tuttora nel disinteresse relativo, la famosa questione (apparentata) di Margherita Agnelli. Che fare, perci?, sul Liechtestein? Presentare la lista? O accontentarsi di una moratoria?

http://dagospia.excite.it/articolo_index_38527.html

caro drago,

ho la velatissima impressione che la scelta dipender? "casualmente" dall'esito delle prossime elezioni politiche......................

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