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CRAZEOLOGY

Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"

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Quasi tutti media hanno un orientamento di qualche tipo, quindi è difficile ritenere qualunque articolo attendibile al 100%.

Su questo ormai credo che i farsopolari in primis siano abbondantemente vaccinati, preparati, e tristemente rassegnati.

Dagospia non fa eccezione, ovviamente, perché quando pubblica pezzi suoi e non semplicemente riportati dalla sede originale, cerca di trovare il lato scandalistico traendo notizie un po' dai fatti noti, e un bel po' a livello di pettegolezzi e sussurri di corridoio.

Quindi per forza di cose non sono sempre pezzi attendibili, o comunque bisogna sempre togliere dal peso complessivo una bella "tara".

In questo caso però, per quanto siano 2 articoli molto speziati, mi sembra che in linea generale non siano troppo troppo troppo distanti dalla verità.

Tra i due estremi (verità - balle) li metterei nel mezzo, più o meno.

Marchionne è praticamente in tutti i cda importanti (meno la Juve), e comanda abbastanza, anche perché senza di lui una serie di cose forse sarebbe difficile gestirle. Qualche vincolo evidentemente sta cercando di metterlo su diverse vicende. E la famiglia lo sta patendo/tollerando parecchio.

Poi certo, da lì a dire che JE verrà a breve pre-pre-pre-pre-pre-pre-pensionato, ci passano sotto il ponte tutti gli oceani conosciuti.

JE è l'erede, lui ha il pacchetto di controllo supremo. Da lì non si scappa.

E così su Montezemolo e RCS.

Che vogliono purgarlo ormai è chiaro, che non riescono a farlo se non un pezzettino per volta idem.

Che lui invece abbia in corso qualcosa su Alitalia, e in quel determinato modo, è tutto da vedere.

Che RCS è in una fase di reset organizzativo e finanziario e che ci sia una guerra tra gli azionisti è un fatto noto e arcinoto.

Che questa fase sia risultata più difficile di ciò che forse JE si aspettava mi sembra abbastanza plausibile.

Che invece ci siano riunioni segrete, offerte, collusioni, ecc,ecc, per infilare dentro Soros, più altre ricostruzioni varie ed eventuali, è tutto da vedere.

quoto il tutto

specie il neretto

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23 APR 2014 16:16
UNA COPERTINA PER ELKANN - LA RIVISTA “TOWN & COUNTRY” INCORONA IN COPERTINA GINEVRA ELKANN, NIPOTE DI GIANNI AGNELLI, IN UN SERVIZIO SULLE FAMIGLIE PIU’ POTENTI AL MONDO: GLI AGNELLI SONO AL TRENTESIMO POSTO, CON UNA HOLDING DI FAMIGLIA CHE VALE 142 MILIARDI DI DOLLARI O FORSE PIU’


Ginevra racconterà in un’intervista l’attesa per il terzo figlio, che arriverà a giugno.
Mentre i fratelli si dedicano al business Fiat, lei fa la produttrice cinematografica.
Vive con il marito e i piccoli Giacomo e Pietro, in un attico con vista su Villa Borghese...

da www.dailymail.co.uk

Ginevra Elkann, nipote di Gianni Agnelli, sorella di John e Lapo, è un tipo piuttosto riservato. A maggio apparirà sulla copertina di "Town & Country", che stila la lista delle famiglie più potenti al mondo (la sua è al trentesimo posto). Lo scorso anno la CNN ha dichiarato che la holding familiare gestisce beni del valore di 142 miliardi di dollari. Da allora sarà anche aumentato.

Ginevra racconterà in un'intervista l'attesa per il terzo figlio, che arriverà a giugno. Mentre i fratelli si dedicano al business Fiat, lei fa la produttrice cinematografica.

Vive con il marito, Duca Giovanni Gaetani Dell'Aquila d'Aragona, e i piccoli Giacomo e Pietro, in un attico con vista su Villa Borghese. La mattina alle 8.30 è davanti alla scrivania: «Questo mese è un incubo. Passo più tempo possibile coi bambini, ma sono appena tornata dal Sundance Film Festival, poi c'è stato il matrimonio di amici in montagna, vado a Berlino per il festival e poi vado a Torino. Prima di partorire, ho bisogno di un po' di riposo».

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/copertina-elkann-rivista-town-amp-country-incorona-75978.htm

"Eh ma questi non comandano nulla... L'avvocato è morto... La loro potenza non è più quella del passato... ecc ecc" cit.

.uhps .uhps .uhps

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23 APR 2014 16:16

UNA COPERTINA PER ELKANN - LA RIVISTA “TOWN & COUNTRY” INCORONA IN COPERTINA GINEVRA ELKANN, NIPOTE DI GIANNI AGNELLI, IN UN SERVIZIO SULLE FAMIGLIE PIU’ POTENTI AL MONDO: GLI AGNELLI SONO AL TRENTESIMO POSTO, CON UNA HOLDING DI FAMIGLIA CHE VALE 142 MILIARDI DI DOLLARI O FORSE PIU’

Ginevra racconterà in un’intervista l’attesa per il terzo figlio, che arriverà a giugno.

Mentre i fratelli si dedicano al business Fiat, lei fa la produttrice cinematografica.

Vive con il marito e i piccoli Giacomo e Pietro, in un attico con vista su Villa Borghese...

da www.dailymail.co.uk

Ginevra Elkann, nipote di Gianni Agnelli, sorella di John e Lapo, è un tipo piuttosto riservato. A maggio apparirà sulla copertina di "Town & Country", che stila la lista delle famiglie più potenti al mondo (la sua è al trentesimo posto). Lo scorso anno la CNN ha dichiarato che la holding familiare gestisce beni del valore di 142 miliardi di dollari. Da allora sarà anche aumentato.

Ginevra racconterà in un'intervista l'attesa per il terzo figlio, che arriverà a giugno. Mentre i fratelli si dedicano al business Fiat, lei fa la produttrice cinematografica.

Vive con il marito, Duca Giovanni Gaetani Dell'Aquila d'Aragona, e i piccoli Giacomo e Pietro, in un attico con vista su Villa Borghese. La mattina alle 8.30 è davanti alla scrivania: «Questo mese è un incubo. Passo più tempo possibile coi bambini, ma sono appena tornata dal Sundance Film Festival, poi c'è stato il matrimonio di amici in montagna, vado a Berlino per il festival e poi vado a Torino. Prima di partorire, ho bisogno di un po' di riposo».

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/copertina-elkann-rivista-town-amp-country-incorona-75978.htm

"Eh ma questi non comandano nulla... L'avvocato è morto... La loro potenza non è più quella del passato... ecc ecc" cit.

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sisi

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Conte /2: straparla?

http://www.ju29ro.com/contro-informazione/5683-conte-2-straparla

Credo che ci stia bene qui più di quello che sembra.

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Gazzoni: «Agnelli un amico
Moggi è meglio se sta zitto»
«Il papà dell’Avvocato fu testimone dei miei genitori»

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/rossoblu/2014/17-aprile-2014/gazzoni-agnelli-amico-moggi-meglio-se-sta-zitto-22384580592.shtml

:sisi:

Le amicizie possono sempre tornare utili. .vaicoltango

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Conte /2: straparla?

http://www.ju29ro.com/contro-informazione/5683-conte-2-straparla

Credo che ci stia bene qui più di quello che sembra.

sono come al solito d'accordo con cio' che scrivi e primi di rispondere al tuo pezzo volevo solo precisare una cosa. Conte e' l'allenatore delle Juventus e dovrebbe essere preservato dalla comunicazione dove ci dovrebbe essere una figura tipo Luciano Moggi a far da tramite tra lui e i giornalisti. Lui dovrebbe parlare solo delle scelte tecniche e delle partite.

Infatti, sul resto, ossia la comunicazione, mi sembra che ci abbia preso troppo gusto a parlare, e già da un pezzo stia esagerando. Pensavo che, visto ciò che gli è stato fatto negli anni precedenti (non solo a lui, ma anche al club), fosse abbastanza fisiologico come atteggiamento, e che col tempo e i risultati (tutto sommato buoni) si sarebbe calmato, o meglio, che avrebbe imparato a prendere meglio le misure prima di lanciare missili, invece mi sembra che stia peggiorando...
E' vero cio' che scrivi sopra, AA lo devi riportare nei binari della normalita'
Ma c’è di più. La cosa veramente grave è che la stessa società Juventus ha le idee molto confuse sul modo di operare.
Lo dirò fino allo sfinimento: questo è il classico segno che la società alle sue spalle è completamente assente. Priva di una vera strategia, e dove le cose vengono fatte con improvvisazione e avventurismo. Si fanno le cose in base a come ci sveglia al mattino.
Questo che hai scritto sopra e' la risposta al mio commento di sopra e cioe' che la societa' alle sue spalle sembra completamente essere assente dal punto di vista strategico e di pianificazione.
Ricapitolando. Siamo sempre al solito vecchio e annoso problema.
Juventus e comunicazione sono due entità che non si sono mai incontrate.
Conte ha carta bianca e dice quello che gli va quando gli va, e come gli esce gli esce.
Alla Juventus di procedure giuridiche varie (calcistiche e non), di idee, di coerenza, di ideali, di principi e di strategie, nessuno ci capisce nulla. Stendiamo un velo mooooooooolto pietoso.
.quoto in tutto e per tutto la tua ricapitolazione

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Bisognerebbe solo capire il perché di questa assenza.

Perché in fin dei conti, a me sembra quasi che Conte, non essendo soddisfatto di quanto successo in passato, abbia deciso di prendersi con la forza la libertà di parlare senza la supervisione della società.

Come se fosse consapevole che il clan dei torinesi non sia capace, o soprattutto non abbia grande voglia o interesse di lavorare in questa prospettiva.

Del resto è un uomo intelligente, che fa la rassegna stampa quotidianamente e si ritaglia tutti gli articoli che gli interessano, e che probabilmente legge anche con attenzione LaStampa, LaCazzetta, ecc, di cui sa benissimo chi è il proprietario...

Non è un caso che AA sia sostanzialmente silente da tanto tempo, fatte salve le poche e generiche interviste rilasciate quasi sempre in ambiti internazionali ed esteri.

Che pasticcioni... .oddio

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Bisognerebbe solo capire il perché di questa assenza.

Perché in fin dei conti, a me sembra quasi che Conte, non essendo soddisfatto di quanto successo in passato, abbia deciso di prendersi con la forza la libertà di parlare senza la supervisione della società.

Come se fosse consapevole che il clan dei torinesi non sia capace, o soprattutto non abbia grande voglia o interesse di lavorare in questa prospettiva.

Del resto è un uomo intelligente, che fa la rassegna stampa quotidianamente e si ritaglia tutti gli articoli che gli interessano, e che probabilmente legge anche con attenzione LaStampa, LaCazzetta, ecc, di cui sa benissimo chi è il proprietario...

Non è un caso che AA sia sostanzialmente silente da tanto tempo, fatte salve le poche e generiche interviste rilasciate quasi sempre in ambiti internazionali ed esteri.

Che pasticcioni... .oddio

Credo che quanto ho evidenziato io e che hai scritto tu sia la pure e semplice realta' dei fatti. Spero solo che questo silenzio di AA non significhi che abbia beccato qualche ramanzina da JE per aver consentito a Conte di esprimere sempre e comunque la sua opinione, perche' avevo notato anche io l'assenza di AA...

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Lo metto anche qui.

.read .read .read

gq9yflI.jpg

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Lo metto anche qui.

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Gran bell'articolo e belle parole nei confronti dell'Avvocato, del Dottore e del Presidente Chiusano!

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comandante ,parla con antonio

............. lo sai cosa devi dire

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comandante ,parla con antonio

............. lo sai cosa devi dire

Il comandante ha appena parlato ;)

"Comandante" Moggi e la profezia su Conte: "Resta alla Juventus. Ora però..."

"Seedorf resta al Milan, al 100%. Mazzarri? L'Inter è convintissima e lo confermerà. E su Antonio Conte sono d'accordo che resti alla Juventus, perché ha fatto molto bene. Però deve parlare nei luoghi giusti. Bene la conferma, a condizione che non parli in pubblico...". Luciano Moggi a Il calcio dal suo punto di vista, intervistato da Fabrizio Biasin, assegna le panchine alle big della Serie A.

Modificato da ClaudioGentile

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Il comandante ha appena parlato ;)

"Comandante" Moggi e la profezia su Conte: "Resta alla Juventus. Ora però..."

"Seedorf resta al Milan, al 100%. Mazzarri? L'Inter è convintissima e lo confermerà. E su Antonio Conte sono d'accordo che resti alla Juventus, perché ha fatto molto bene. Però deve parlare nei luoghi giusti. Bene la conferma, a condizione che non parli in pubblico...". Luciano Moggi a Il calcio dal suo punto di vista, intervistato da Fabrizio Biasin, assegna le panchine alle big della Serie A.

non avevo dubbi

grande luciano

grande AA

lo tratta come un bambino

si sei bravo su ora riposa poi ne parliamo

picccininooo

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non avevo dubbi

grande luciano

grande AA

lo tratta come un bambino

si sei bravo su ora riposa poi ne parliamo

picccininooo

.asd .asd .asd

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Grande Direttore! .rulez

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1. ELKANN MICA MOLLA LA FISSA DEL “CORRIERE DELLA SERA” E SPEDISCE DUE AVVOCATI DA DE BORTOLI CON UN’OFFERTA PAZZESCA PER TOGLIERE IL DISTURBO DA VIA SOLFERINO - 2. ORA IL PALLINO È NELLA MANI DEL DIRETTORE CHE HA DAVANTI DUE STRADE: ACCETTARE LA DOVIZIOSA OFFERTA E DIMETTERSI. OPPURE, ED È QUESTA LA STRADA CHE SEMBRA PERCORRERE, ALLEARSI CON IL DUO DELLA VALLE-CAIRO PER SBATTERE AL MURO IL “POVERO IMBECILLE” (COPY SCARPARO) CHE VUOLE IMPORRE IL “FAMIGLIO” CALABRESI - 3. OVVIAMENTE, LA MOSSA DI DE BORTOLI NON POTEVA NON ESSERE IN DUPLEX CON IL SUO “PADRINO” ABRAMO BAZOLI CHE SAREBBE PRONTO A FARE UN PATTO PURE CON IL DIAVOLO (DELLA VALLE) PUR D’IMPEDIRE ALLA FIAT-CHRYSLER (AZIONISTA DI MAGGIORANZA RELATIVA IN RCS), LA NOMINA DEL DIRETTORE DELL’EX PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO - 4. IN CASO DI STALLO, TRA I PAPABILI IL NOME DI ROBERTO NAPOLETANO (CHE SMENTISCE) -

Se anche dopo la pubblicazione del "Il Direttore", il thriller scritto per Chiarelettere dal suo ex amico Luigi Bisignani, resta il mistero su come cinque anni fa Flebuccio de Bortoli arrivò alla guida del "Corriere della Sera" dopo aver rinunciato alla presidenza della Rai offertagli da Berlusconi, rischia di trasformarsi in un casalingo "giallo" alla Fruttero & Lucentini la sua uscita da via Solferino. L'ingarbugliata vicenda si snoda, infatti, tra la Torino degli Agnelli, che vorrebbero imporre alla direzione il loro Mariopio Calabresi oggi alla "Stampa" ma non ha i consensi nel consiglio di amministrazione di Rcs per farcela; Milano in cui opera il presidente di Intesa Abramo Bazoli con il suo alone miracoloso di eterno "padrino" di via Solferino; Firenze dove, stando alle ultime voci, si sarebbe rafforzato, complice l'amore comune per squadra di calcio la Fiorentina (e tanto altro), l'asse Renzi-Della Valle per impedire al nipote dell'Avvocato il blitz sul Corrierone. Il che rivelerebbe che lo scarparo di Casette d'Ete non si sarebbe messo "l'anima in pace" come rivelato invece da Yaky Elkann nella sua recente uscita pubblica. Anzi. Visto che non ha il consenso nel cda di Rcs, è di queste ore il nuovo tentativo del rampollo Fiat di convincere Flebuccio a girare i tacchi da via Solferino. La trattativa viene portata avanti da due avvocati del clan Agnelli che hanno il mandato di offrire una buonuscita extra da poter trasformare De Bortoli in un lingotto. A questo punto, il pallino è nella mani del direttore che ha davanti due strade: accettare la doviziosa offerta e togliere il disturbo. Oppure, ed è questa la strada che sembra percorrere, allearsi con Della Valle-Cairo per sbattere al muro dell'arroganza il "povero imbecille" torinese (copy Della Valle) che vuole imporre il "famiglio" Calabresi. Ovviamente, la mossa di De Bortoli - che si è messo nelle mani di un famoso giuslavorista milanese con cui spesso passa le vacanze in barca - non poteva non essere in duplex con l'arzillo vecchietto di Banca Intesa che sarebbe pronto a fare un patto pure con il diavolo allo scopo d'impedire alla Fiat (azionista di maggioranza relativa in Rcs) la nomina del direttore dell'ex primo quotidiano italiano. Anche in caso di vittoria, con Flebuccio che si dimette e intasca, a Torino oggi sono più disponibili a fare un passo indietro sulla candidatura unica di Calabresi e a vagliare altre opzioni. Da escludere l'arrivo dell'attuale direttore del Tg1, Mario Orfei, che potrebbe essere interessato all'offerta dell'Rcs per traslocare alla giornalaccio rosa dello Sport - Andrea Monti lo danno in uscita -, tra i soliti papabili il più quotato, sotto tutti i punti di vista, è Roberto Napolitano che dopo il Messaggero sta facendo molto bene anche al Sole24Ore e ha buoni rapporti sia con Torino, sia con Montezemolo. Del resto il nome di Napoletano - che nei giorni scorsi ha seccamente smentito eventuali candidature - già era emerso con forza cinque anni fa prima del salto mortale di Ferruccio de Bortoli dalla Rai al ritorno miracoloso in via Solferino.

http://dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/elkann-mica-molla-fissa-corriere-sera-spedisce-due-78068.htm

Rcs: soci diluiti del 18,6%, Fiat scende a 16,7%, Della Valle 7%

(AGI) - Milano, 6 giu. - Gli attuali possessori di azioni ordinarie di Rcs vedranno diluite del 18,6% le loro quote dopo la fine della conversione obbligatoria dei titoli di risparmio non apportati alla proposta di conversione facoltativa, conclusa oggi. Con il nuovo capitale sociale post-conversioni, cambieranno i pesi dei grandi soci del gruppo editoriale a partire da lunedi', quando in Borsa rimarranno solo le azioni ordinarie. La partecipazione di Fiat scendera' cosi' - secondo i calcoli - dall'attuale 20,55% al 16,73% e quella di Diego Della Valle dall'8,99% al 7,32%. Finsoe (Unipol) passera' in Rcs dal 5,65% al 4,6% e Pirelli dal 5,45% al 4,44%. Il fondo Invesco, recentemente portatosi sopra il 5% nel capitale del gruppo editoriale milanese, si vedra' diluito al 4,09% mentre la famiglia Pesenti, con Efiparind, passera' dal 3,82% al 3,11% (la quota dovrebbe essere leggermente piu' bassa, considerato il recente alleggerimento della partecipazione annunciato). Urbano Cairo, che ha appena incrementato la sua partecipazione, tornera' sotto la soglia del 3%, diluendosi dal 3,67% al 2,99%. Per gli eredi di Giuseppe Rotelli si passera' dal 3,37% al 2,74%.
Mediobanca e Intesa Sanpaolo, prendendo come base le ultime comunicazioni Consob, scenderanno rispettivamente dal 9,3% all'8,09% e dal 6,54% al 5,33%; in realta', le quote effettive saranno piu' basse, avendo entrambi gli istituti avviato l'uscita da Rcs.

http://www.agi.it/economia/notizie/rcs-soci-diluiti-del-18-6-fiat-scende-a-16-7-della-valle-7

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Ue apre indagini su trattamento fiscale per controllata Fiat, Apple, Starbucks

MILANO (Reuters) - La Comissione Ue ha annunciato di aver aperto tre indagini approfondite relativamente al trattamento fiscale riguardante Fiat Finance and Trade, Apple e Starbucks in Irlanda, Olanda e Lussemburgo.
Le indagini puntano a capire se le decisioni delle autorità fiscali nei tre paesi membri dell'Ue soddisfino le norme sugli aiuti di Stato.
L'Ue ha precisato che le indagini seguono le notizie secondo cui alcune avrebbero ricevuto significativi sgravi fiscali.

http://it.reuters.co...N0EM0WN20140611


Indagine Ue su trattamento fiscale Lussemburgo a Fiat Finance
Nel mirino la base imponibile: "informazioni incomplete"

Roma, 11 giu. (TMNews) - La Commissione europea ha annunciato di aver avviato indagini sui regimi fiscali di tre paesi dell'Unione, tra cui quello del Lussemburgo in merito al trattamento a cui è sottoposta Fiat Finance and Trade. Con un comunicato l'Ue spiega che si intende accertare se questi regimi fiscali siano allineati alle normative comunitarie sugli aiuti di Stato.

Sul Lussemburgo in particolare l'Ue ha precisato che intende esaminare nel dettaglio il calcolo della base imponibile delle attività finanziarie di Fiat Finance and Trade. La decisione di procedere è stata annunciata dal responsabile della Concorrenza e dell'Antitrust, il commissario Joaquin Almunia.

Inoltre, l'esecutivo comunitario precisa che a differenza degli altri due paesi sotto indagine - ovvero Olanda e Irlanda rispettivamente per i regimi fiscali usati su Starbucks e Apple - il Lussemburgo ha fornito solo una parte "limitata e incompleta" delle informazioni richieste sul trattamento di Fiat Trade and Finance. Per questo è stata altresì avviata una procedura di infrazione mediante l'invio di una lettera formale.

http://www.tmnews.it...11_122519.shtml

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18 GIU 2014 11:41
AGNELLI DOCILI DOPO IL DIVIDENDO - LA SAPAZ, LA SOCIETÀ A CAPO DEL GRUPPO FIAT CHRYSLER, GIRA ALLA DINASTIA TORINESE DIVIDENDI PER 29,2 MILIONI DOPO AVER CHIUSO IL 2013 IN UTILE PER 152 MLN - SCENDONO I RAMI FERRERO E CAMERANA

In aggiunta, ai grandi soci quest'anno arriveranno azioni gratuite. In tutto dunque, tra cedola e titoli, l'assegno complessivo che sarà girato alla famiglia torinese è di 54,1 milioni. Di questi, 19,6 milioni andranno alla Dicembre, la società che fa capo agli eredi dell'Avvocato, a partire da John Elkann…


Marigia Mangano per “Il Sole 24 Ore”

La Giovanni Agnelli & C Sapaz, l'accomandita a capo del gruppo Fiat Chrysler Automobiles, gira alla famiglia torinese un dividendo di 29,2 milioni a cui si somma l'assegnazione di azioni gratuite per un controvalore di 24,9 milioni. Tutto questo mentre cambiano i pesi dei diversi rami famigliari all'interno della cassaforte del gruppo automobilistico con alcuni di loro, come quello dei Camerana e dei Ferrero, che hanno colto l'occasione del buy back per limare le loro quote.

CEDOLA DI 29,2 MILIONI
L'accomandita Giovanni Agnelli & C ha chiuso il bilancio 2013 con un utile di 151,8 milioni. Quanto basta per distribuire ai soci un dividendo unitario di 8 euro, invariato rispetto alla scorso anno, per un totale di 29,2 milioni.

In aggiunta, ai grandi azionisti della cassaforte che controlla il gruppo italo americano, quest'anno arriveranno azioni gratuite. In tutto dunque, tra cedola e titoli, l'assegno complessivo che sarà girato alla famiglia torinese è di 54,1 milioni. Di questi, 19,6 milioni andranno alla Dicembre, la società che fa capo agli eredi dell'Avvocato, a partire da John Elkann, numero uno del gruppo Fca.

La scelta di procedere al conferimento "in natura" di titoli della Sapaz si spiega con l'alta disponibilità di azioni proprie nel portafoglio della società. Lo scorso anno, infatti, la società ha deliberato un nuovo piano di acquisti di azioni proprie fino al 10% del capitale che, secondo indiscrezioni, sarebbe stato perfezionato nei primi mesi dell'anno in corso.

Il sistema della Sapaz, infatti, funziona proprio così: tradizionalmente la società delibera dei buy back per poter liquidare quei soci che hanno intenzione di smobilizzare la quota. E l'ultimo buy back era funzionale proprio a tale scopo. Tant'è che i pesi sono cambiati proprio a seguito dell'operazione e complice anche il recente ingresso della Fondazione Agnelli che a partire da quest'anno è diventata titolare di azioni di categoria B, senza diritti di voto ma con dividendo preferenziale.

LIMANO CAMERANA E FERRERO
Il Sole 24 Ore ha ricostruito i nuovi assetti proprietari post buy back. Si tratta di modifiche di percentuali, certo, ma che evidenziano un trend ormai in atto da diversi anni, con alcuni rami decisi a «seguire» l'accomandita in tutte le sue operazioni e altri più propensi al disimpegno o quanto meno allo status quo. I tre rami chiave della famiglia confermano saldamente le loro posizioni. Il rafforzamento degli eredi dell'Avvocato, del ramo di Umberto e quello di Maria Sole Agnelli spiccano nell'assetto post conversione dell'emissione obbligazionaria.

La Dicembre, che rappresenta gli eredi dell'Avvocato, è salita al 36,38%. Per gli eredi di Umberto Agnelli, rappresentati da Andrea e la sorella Anna, il pacchetto di loro proprietà è dell'11,35%. Infine Maria Sole è titolare di una quota del 12,56%.

Hanno invece aderito al buy back, ridimensionando così le loro posizioni, il ramo di Clara Nasi - Ferrero Ventimiglia, scesa dal precedente 6,86% all'attuale 4,41% e quello di Laura Nasi-Camerana sceso dall'8,08% al 5,35%. Ormai quasi in uscita anche il ramo di Clara Agnelli che detiene lo 0,29% dell'accomandita.

Il ramo di Giovanni Nasi è rimasto invece fermo all'8,56%, quello di Emanuele Nasi al 3,24% e quello di Susanna Agnelli al 5,55%.
Il ramo Cristiana Agnelli risulta direttamente proprietario dello 0,06%, ma in quest'ultimo caso, la quota in possesso sarebbe più alta perché detenuta attraverso fiduciarie. A fronte dei disimpegni, si rafforza infine la quota di azioni proprie e in mano alle fiduciarie che è invece salita all'11,32%.

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/agnelli-docili-dopo-dividendo-sapaz-societ-capo-gruppo-79194.htm



Sono sempre 29! :261:
:261: :261:

.oddio

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Joined: 14-Jun-2008
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Il giallo Gandini: erano i tempi di Mani pulite, raccontai tutto a Romiti che mi invitò a mettere le rivelazioni per iscritto e a consegnarle a un notaio

Il legale e le confidenze del magistrato

«Mi disse: le denunce arrivano dalla Fiat»

Le accuse dell’ex avvocato dell’azienda. Maddalena: se l’è sognato

L’ex dirigente in aula Testimone al processo per diffamazione in seguito a un articolo sull’argomento: «Il pm si alterò, mi disse che i documenti arrivavano dalla famiglia»

La replica L’attuale pg di Torino: «Sono tutte cose assolutamente non vere, che io non ho mai detto. E purtroppo quelli a cui si fa riferimento sono tutti morti»

di LUIGI FERRARELLA (CORSERA 12-07-2014)

MILANO — Può una banale causa di diffamazione far scorgere il dietro le quinte di un capitolo della Mani pulite torinese sulla Fiat a metà Anni 90, dei rapporti tra la locale Procura e il gigante automobilistico, e perfino dei contrasti familiari tra Umberto Agnelli e dall’altro lato il fratello Gianni e l’allora amministratore delegato Cesare Romiti? Sì. No. Forse. Dipende da chi abbia ragione nell’aula della IV sezione penale del Tribunale di Milano, dove ieri, a pochi passi dai giornalisti che seguono il processo Ruby, compaiono in corridoio l’imputato Romiti, il procuratore generale torinese Marcello Maddalena come parte lesa, il teste ex capo dell’ufficio legale Fiat Enzo Gandini, e il coimputato giornalista Davide Giacalone.

La versione del libro di Romiti

Sul quotidiano Libero il 29 aprile 2012 Giacalone, difeso dai legali Vittorio Virga e Lucio Lucia, scrive un articolo nel quale prende spunto da un passaggio del libro-intervista di Romiti al giornalista Paolo Madron, «Storia segreta del capitalismo italiano». «Secondo quanto racconta Romiti — scrive Giacalone — il procuratore di Torino, Marcello Maddalena, in quei giorni caldi in cui le inchieste producevano arresti di massa e qualche suicidio, chiamò il responsabile dell’ufficio legale della Fiat, Ezio Gandini, e gli disse: “Basta, non si può più andare avanti così, bisogna che le lotte interne finiscano, perché qui ogni giorno arrivano soffiate anonime da parte di alcuni manager interni alla Fiat”. Come faceva Maddalena a sapere che erano manager? Ecco la risposta: Gandini gli chiese da che ambiente arrivavano le soffiate e lui, serafico, lo informò che i mittenti erano riconducibili all’entourage di Umberto Agnelli». Dunque, per Giacalone, «Maddalena commise un reato, violando i doveri d’ufficio e informando la parte indagata, addirittura suggerendo un preventivo inquinamento delle prove».

La versione del pm Maddalena.

L’oggi procuratore generale di Torino premette al Tribunale milanese che, come «in 45 anni di servizio, neanche stavolta avrei querelato » Romiti e Giacalone per diffamazione «se non vi fossi stato tirato per i capelli dalla provocazione di Giacalone che nel libro mi aveva quasi sfidato, scrivendo: “Naturalmente è possibilissimo che il reato lo abbia commesso Romiti distorcendo le parole di Maddalena e diffamandolo, e in questo caso il signor procuratore sa cosa deve fare”». I manager Fiat indagati in Mani pulite, ricorda il magistrato, erano difesi da Chiusano, non da Gandini. Che però «spesso andava dal procuratore capo Scardulla, per esprimere magari doglianze sull’eco delle nostre perquisizioni o per conversare amabilmente... A volte Scardulla mi chiamava, sarà stato due o tre volte, si parlava di qualcosa, in un’occasione mi pare della fede calcistica di Romiti, e poi me ne andavo». Ma quella frase, virgolettata da Romiti e Giacalone rinviati a giudizio per diffamazione dal gup Luigi Gargiulo su richiesta del pm Paolo Filippini, «escludo di averla mai pronunciata. Mi si fa passare per uno che ha favoreggiato la Fiat avvisandola che dal suo interno provenivano informazioni alle indagini, e questo non solo non è vero ma secondo me non è neppure l’interpretazione che ne voleva dare Romiti nel libro». Romiti parlerà nella prossima udienza, ma intanto depone l’allora capo ufficio legale Fiat, Gandini.

La versione dell’uomo Fiat

Smentisce Maddalena già sulla prima circostanza: «Vidi il procuratore Scardulla una sola volta, chiamato da lui in ufficio all’indomani di una perquisizione di cui mi ero lamentato con gli ufficiali GdF per il clamore giornalistico». E lo smentisce anche sulla sostanza: «Quando entrò in ufficio, Maddalena quasi si alterò, rispose che loro erano obbligati a fare le perquisizioni se avevano elementi, e aggiunse: “Avete poco da lamentarvi, la Procura non vuole essere strumentalizzata per le vostre lotte di potere, tutti questi documenti arrivano da voi all’interno, dalla famiglia (Agnelli, ndr), dall’entourage di Umberto», all’epoca notoriamente in urto con Romiti e in dissidio con il fratello Gianni sulle strategie del gruppo. Secondo Gandini, «Maddalena mi disse: “Quindi se avete qualcosa da dire, venite a dircela”. Io gli feci presente: «Dottore, lei mi sta mettendo in mano una bomba, guardi che io la faccio esplodere?», andando cioè a riferire all’Avvocato l’ipotizzato ruolo del fratello. «Chiesi a Maddalena se a fare uscire notizie, nell’entourage di Umberto Agnelli, fosse Galateri, che sapevo essere stato compagno di scuola del pm Sandrelli titolare dell’indagine, ma Maddalena disse “no no”. Gli chiesi allora se fosse Giraudo, e Maddalena rimase zitto». Così asserisce il capo dell’ufficio legale Fiat, oggi 86enne, che non si ferma qui: «Tempo dopo, Gianni Agnelli mi disse che aveva parlato con il fratello Umberto, il quale aveva assicurato di non essere stato lui. Io dissi all’Avvocato che era stato Maddalena a dirmelo, e l’Avvocato volle parlare con lui. Gianni Agnelli poi mi disse che Maddalena, in un incontro dal prefetto di Torino, gli aveva detto che non era stato Umberto. Allora io tornai da Maddalena, e gli chiesi perché avesse negato all’Avvocato quello che aveva detto a me: lui rispose allargando le braccia, “e come facevo... ”. Raccontai tutto a Romiti, che mi chiese di metterlo per iscritto », in un promemoria «a un notaio mio amico da 40 anni». E la fotocopia compare in udienza, in mano alla difesa di Romiti, l’avvocato Giulia Bongiorno.

Fuori dall’aula, Maddalena commenta: «Gandini se l’è sognato, è assolutamente non vero. Io certo non posso sapere se Gandini abbia capito fischi per fiaschi, o se abbia davvero dette quelle cose a Romiti: di certo so che sono cose non vere, che io non ho mai detto. E purtroppo quelli a cui fa riferimento sono tutti morti». Il procuratore Scandurra no. Ma l’avvocato di Maddalena, Paolo Tosoni, spiega che a 93 anni pare stia molto male. Provano a convocarlo dopo l’estate. Sempre che si faccia udienza, dopo che ieri la giudice Guadagnino ha invitato le parti a trovare una conciliazione.

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Se davvero Giraudo era l'uomo che faceva quel tipo di "lavoro", su mandato di Umberto Agnelli, allora si capisce ancora di più l'ostracismo nei suoi confronti dimostrato da parte della famiglia lato Gianni.

La famiglia era divisa, è divisa, e la pace attuale è solo apparente.

Inoltre negli ultimi anni si è aggiunta la questione Margherita a rincarare la dose....

Che pastocchio ragazzi....

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Mamma che casino. Ma come mai Giulia Bongiorno che e' stata scelta da Andrea, difende Romiti, cioe' il lato della famiglia Agnelli che sta contro ad Umberto?

Modificato da ClaudioGentile

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Mamma che casino. Ma come mai Giulia Bongiorno che e' stata scelta da Andrea, difende Romiti, cioe' il lato della famiglia Agnelli che sta contro ad Umberto?

Magari sbaglio, ma credo che abbia la fama di avvocato non schierato, e quindi lavora per chiunque senza preclusioni ideologiche.

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Magari sbaglio, ma credo che abbia la fama di avvocato non schierato, e quindi lavora per chiunque senza preclusioni ideologiche.

Vai a capire. Chissa' se non sia una mossa del ramo di Umberto per annullare quelle voci che volevano che qualcuno dalla loro parte (Giraudo?), durante mani pulite, abbia fatto la spia alla procura di Torino? In modo tale da depennare Giraudo dalla lista dei "cattivi" che e' stata stilata dal lato Elkann della famiglia.

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