andrea 1446 Joined: 01-Jun-2005 3966 messaggi Inviato February 21 «Alle mie feste pazze venivano anche i milanisti Per punizione fui spedito in un hotel per camionisti» Dal nostro inviato a Piacenza Paolo Tomaselli · 19 feb 2025 Nicola Berti: «I tifosi rossoneri dicevano che io e Aldo Serena eravamo amanti, la gelosia è una brutta bestia...» Nicola Berti, ma lei si ricorda come disossare un prosciutto? «Farei fatica, ma mio padre me lo aveva insegnato nel negozio di famiglia. Non credeva che avrei mai sfondato nel calcio, per cui mi prese un banchetto con il quale giravo i mercati. D’inverno stavo lì con un giaccone enorme, stile omino Michelin. E mi ricordo ancora il gelo alle mani quando prendevo le ricotte dall’acqua». Però era già un baby fenomeno, visto che a sedici anni iniziò la scalata dalla C. «Sì, giocavo, anche come centravanti e lavoravo. Tanto che Carmignani a Parma mi ripeteva di smettere con i mercati, perché mi vedeva stanco. A diciassette anni ho debuttato in serie B, facevo anche lo stopper. Avevo una grande tigna, anche se tecnicamente non ero il massimo...». Quando firmò il primo contratto con la Fiorentina venne definito «il miliardario con lo zero in condotta». Perché? «Assieme ad altri dieci “geni” in prima media andammo su una collina di Salsomaggiore a fumare e a perdere tempo. Per separarmi dalle cattive amicizie mi bocciarono». A quattordici anni fu ripescato dai carabinieri in una fontana. «A Salsomaggiore c’era già Miss Italia, allora scavalcai un muro per entrare nel giardino dell’hotel che ospitava le ragazze e mi ritrovai accanto a Patty Pravo. A Salso mi sentivo a casa mia e facevo un po’ di casino...». Marco Tardelli era il suo idolo da ragazzo? «Fu Claudio Gentile, mio compagno a Firenze, che un po’ mi forzò a dire questa cosa. Certo Tardelli mi piaceva e quando me lo hanno presentato sono arrossito, anche se io ero più bravino (ride ndr). Nel Mondiale del 1982 comunque io impazzivo per il Brasile». E nel 1994 se lo ritrovò in finale. «Contrariamente a quanto si pensa mi ero candidato per calciare il rigore, ma Sacchi mi saltò. Mi consolai per la sconfitta andando a San Diego con i miei amici brasiliani». Il suo appartamento a Soho, New York, tornò utile in quel Mondiale? «L’avevo comprato un anno e mezzo prima ed era fighissimo. Ma quello “str****” di Sacchi, mi raccomando lo scriva tra virgolette, nel giorno di riposo ci dava libertà dalle 11 alle 23, quindi ci toglieva la serata. Però due-tre chiamate per fare festa al pomeriggio con i miei compagni forse le ho fatte (esplode a ridere, ndr)». Lei, unico interista della spedizione, sembrava il meno sacchiano di tutti. «E invece forse lo ero più degli altri, perché giocavo dove voleva lui. Ero uno serio, anche se fumavo il cubano in camera di Baresi. Quell’anno dopo un lungo infortunio, come ha detto il nostro allenatore Marini, ho salvato l’inter dalla B, ho segnato nella finale di andata della Coppa Uefa che abbiamo vinto. E poi ho giocato tutto il Mondiale in fascia: un ruolo non mio». Le malelingue dicevano: «Berti esce e beve». E oggi? «Come allora: bevo il giusto». Ha mai pensato: avessi fumato o bevuto meno, avrei vinto di più? «No, perché non ho mai esagerato. Cioè, una sera fatta bene ogni tanto la facevo. Ma una ogni tanto». Del resto non tutti abitavano in Piazza Liberty. «Milano era bellissima, anche se oggi è troppo incasinata e sto bene in centro a Piacenza. In quell’appartamento sono rimasto nove anni: duecentocinquanta metri quadri, con terrazza sul Duomo, se i muri potessero parlare... Ma appunto, non è che si faceva festa tutti i giorni, anche perché organizzare per cento persone non era una cosa così semplice. Il festaiolo ero sempre io, ma c’erano tanti compagni e tanti milanisti. Veniva anche Vialli da Torino». Tra le sue frasi celebri c’è questa: «Sono antipatico perché la gente non sopporta di vedere uno che si diverte». Che cosa ne pensa? «Vale ancora oggi. Anche ai miei compagni davo un po’ fastidio a volte, perché guadagnavo tanto, sorridevo sempre, e mi permettevo di andare a bere una birra al pub, anche due. E qualche volta è capitato che alla domenica sbagliassi la partita». Per lei, a differenza di altri, il calcio era una festa? «Il giorno del derby lo zio Bergomi era tutto incupito perché doveva marcare Van Basten e ogni tanto lo prendo ancora in giro per questo. Io non vedevo l’ora di trovarmi davanti a quella folla: San Siro per me era la gioia assoluta». Ogni tanto gliela facevano pagare? «Per scherzo mi hanno bruciato un paio di scarpe da squash a cui tenevo molto. Le avevo indossate per due mesi di fila: l’ideatore fu Pagliuca». La Fiorentina l’aveva già venduta al Napoli, ma lei si rifiutò e volle l’inter. Perché? «Ero già in Nazionale e si scatenò l’asta. Erano tutti a Salsomaggiore per me: Moggi, Boniperti, Galliani, Beltrami dell’inter. Il rialzo nerazzurro arrivava sempre di notte e finii per guadagnare più di Bergomi, Ferri e Zenga messi insieme. Vincemmo subito lo scudetto dei record e l’asse fondamentale era Brehme, Berti, Serena». Dove ha conosciuto sua moglie? «A Saint Barth, era la direttrice del ristorante più bello dell’isola. È francese, di origine algerina. Sapeva che ero un ex calciatore, ma in quel periodo pesavo centodieci chili e giravo con lo scooter e il sigaro. Avevo progettato di andare lì a vivere, perché sapevo che l’adrenalina mi sarebbe mancata da morire. Ai Caraibi sono rimasto cinque anni e ho tenuto la casa: ho ammortizzato così l’addio al calcio». Che padre è? «Non sono uno che stressa i figli. Il piccolo è un gigante, fa il classico e tira di boxe, il più grande ha smesso con il calcio per il Covid, fa il chitarrista e canta: genere metal». Nel ’94 fece il Mondiale senza contratto: flirtava col Milan? «Sì, ho incontrato Berlusconi ad Arcore per un pourparler. Io non sarei mai andato e anche lui si è tirato indietro, forse perché politicamente non sarebbe stato conveniente. Mi avevano proposto la scorta, avrei dovuto vivere vicino a Milanello: ma che vita sarebbe stata? Per fortuna l’inter poi si è data una mossa». La pedinavano per la sua vita notturna? «Sì, poi mi convocavano in sede, mostrandomi dove ero stato. In un periodo storto mi mandarono per punizione una settimana a San Pellegrino Terme da solo con il preparatore, in un albergo per camionisti: non c’era neanche la tv in camera». Sempre al Mondiale ’94 disse che l’inno di Mameli «non si può sentire». «Invece per far ridere i miei compagni a Italia 90 mi mettevo la mano sul petto, ma a destra. Ero uno che sdrammatizzava, in un ambiente che si prende troppo sul serio. Ho fatto la carriera secondo le mie regole, mantenendo un equilibrio. Per questo non ho nessun rimpianto». Gli interisti le perdonavano tutto? «No. Dopo una sconfitta con la Samp a San Siro mi avevano puntato. Allora ho chiesto ad Eriksson se mi ospitava nel pullman doriano per uscire dallo stadio. E mi sono disteso fra i sedili...». I fischi da ex a Firenze le fecero male? «Sì, è stata l’unica volta che mi sono tremate le gambe, c’erano i vecchi che mi tiravano le monetine e il Trap mi ha tolto nel primo tempo. Mi sono incazzato, ma aveva ragione lui». Disse anche che il calciatore è una sorta di «oggetto sessuale». Che ne pensa? «Ci sono momenti in cui sei figo, sorridente, magari ci sai anche fare. Però poi mi sono venuti dei dubbi, ho fatto dei viaggi in posti dove non ero conosciuto, per vedere se c’era differenza. E posso dirlo: il risultato non era lo stesso di quando facevamo le vasche in centro a Milano». Altra fase celebre: «Ho ricevuto proposte sessuali anche da uomini». Anche colleghi? «No, colleghi mai. Poi ovviamente i milanisti dicevano che io e Aldo Serena eravamo una coppia: la gelosia è una brutta bestia». La sua amica Uma Thurman le ha mai detto che ha la faccia da attore? «No, ma me lo dice Gabriele Salvatores». La sua passione per Elvis Presley dove nasceva? «Nessuno l’ha mai davvero capito, ma ho ancora tutti i vinili». Con soldi e investimenti hanno mai cercato di fregarla? «No, sono piuttosto attento. E mio fratello è il mio commercialista: purtroppo dice che mi mancano altri tre anni alla pensione, per un cavillo dei tempi del Tottenham». Lo scherzo delle «Iene», con la figlia ventenne illegittima che viene dai Caraibi per incontrarla, è riuscito bene, che ne dice? «Ci sono cascato alla grande! Secondo me l’ideatore è stato proprio Aldo Serena, gliel’ho anche chiesto, ma non dirà mai la verità. C’è stato un periodo in cui a Saint Barth ero single e passavano di lì le navi da crociera, poi c’erano gli shooting delle modelle...». Uno gioioso come lei ha mai avuto momenti di sconforto? «No, non li voglio. Ho qualche preoccupazione per i figli che crescono: cose normali». Nel pieno del campionato se ne usciva con frasi come «l’attesa è la parte più bella del calcio». Non era banale. «Volevo che l’attesa di una partita importante non finisse mai. E quei momenti ancora oggi mi mancano da morire». Però se li è goduti. «Sì. Mi sono goduto le cose e l’ho fatto in maniera del tutto consapevole: c’erano ottantamila persone che cantavano “Nicola Berti, facci un gol”. A me, un centrocampista, uno che da ragazzino vendeva le ricotte nei mercati: pura emozione. Dall’altra parte, quei cori li facevano a Van Basten. Ma si rende conto?». Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8567 Joined: 04-Apr-2006 134909 messaggi Inviato February 21 Non capisco perché hai aperto un topic su quest'individuo. Interista e imbecille. Non merita la nostra attenzione. Se fossi ancora un componente dello staff ti avrei chiuso immediatamente questo topic. Niente contro di te ovviamente, Andrea. 6 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
hopper 47062 Joined: 27-May-2011 133437 messaggi Inviato February 24 3 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Suma Ha Paura 3533 Joined: 08-Jun-2007 8467 messaggi Inviato February 25 Berti: prototipo del ️Inviato dal mio SM-G781B utilizzando Tapatalk 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
dal1982 7730 Joined: 21-Jul-2006 53770 messaggi Inviato February 25 antipatico, interista ecc , pero' era forte, ricordo un gol che fece partendo da centrocampo , piu' di grinta che di tecnica forse , cmq forte (credo fosse al bayern monaco ma potrei sbagliarmi) 2 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Barney Stinson 723 Joined: 06-Oct-2007 2427 messaggi Inviato February 26 Ammetto che con covid e figlio non sono più uscito tanto di casa negli ultimi anni, però prima era molto facile trovarlo nei locali della città e provincia e, da buon juventino, non mi stava un gran che simpatico... devo dire che grazie ad un amico comune mi è capitato di passare una serata con lui ed è davvero davvero simpatico: non se la tira, battuta sempre pronta, beve come una formula uno ed offre lui: ti tratta come se se fossi un suo amico da sempre. Quando questo amico si sposò una quindicina do anni fa, gli diede la villa ai Caraibi x tutto il viaggio di nozze... poi sono a conoscenza di altre storie sul suo conto, ma meglio non scriverle qua.😅🤣 Mi spiace perché questi personaggi noi li vediamo in TV e sui giornali e ci facciamo una cattiva idea, poi dal vivo sono tutt'altro. 5 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Suma Ha Paura 3533 Joined: 08-Jun-2007 8467 messaggi Inviato February 27 antipatico, interista ecc , pero' era forte, ricordo un gol che fece partendo da centrocampo , piu' di grinta che di tecnica forse , cmq forte (credo fosse al bayern monaco ma potrei sbagliarmi)Sì, è la famosa cavalcata all'Olympiastadion di Monaco di Baviera in una partita di coppa uefa di tanti anni fa.I majali vinsero in Germania ma a Milano le beccarono e furono eliminati.Inviato dal mio SM-G781B utilizzando Tapatalk 3 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
vittorio 2254 Joined: 01-Jun-2005 10094 messaggi Inviato February 27 Il 26/02/2025 alle 13:19 , Barney Stinson ha scritto: Ammetto che con covid e figlio non sono più uscito tanto di casa negli ultimi anni, però prima era molto facile trovarlo nei locali della città e provincia e, da buon juventino, non mi stava un gran che simpatico... devo dire che grazie ad un amico comune mi è capitato di passare una serata con lui ed è davvero davvero simpatico: non se la tira, battuta sempre pronta, beve come una formula uno ed offre lui: ti tratta come se se fossi un suo amico da sempre. Quando questo amico si sposò una quindicina do anni fa, gli diede la villa ai Caraibi x tutto il viaggio di nozze... poi sono a conoscenza di altre storie sul suo conto, ma meglio non scriverle qua.😅🤣 Mi spiace perché questi personaggi noi li vediamo in TV e sui giornali e ci facciamo una cattiva idea, poi dal vivo sono tutt'altro. ti credo, il problema è che è interista. Sono una setta, son tutti privo di cervello quando si parla di calcio. Ho una cugina sposata con un interista sfegatato, lo amo, ma non ci parlo di calcio. Quando comincia un discorso lo fermo subito e gli dico che non me ne frega niente del calcio. È una persona totalmente diversa quando parla di calcio, è assurdo. 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti