andrea 1376 Joined: 01-Jun-2005 3784 messaggi Inviato January 7 L’ex Ferrara e la frase di Motta «Alla Juventus la vittoria è sempre stata un’ossessione» «Ricordo che appena arrivato a Torino mi dissero: dobbiamo vincere» Dal nostro inviato Paolo Tomaselli · 7 gen 2025 Le aspettative La società ha investito tanto, la gente si aspetta di più. La sconfitta con il Milan non può essere presa alla leggera I capitani Noi avevamo un gruppo di grandi capitani, gente come Vialli. Sapevano trasmettere lo spirito ai nuovi arrivati Ciro Ferrara, grande ex della Juve, salta dal convegno sulle relazioni economiche Italia-arabia nel calcio al torneo di Padel delle Legends, con la leggerezza e la personalità di sempre. Due caratteristiche che mancano alla Juventus, la grande delusa della Supercoppa di Riad. «Per la Juve è un’annata difficile, forse le speranze erano di fare un cammino diverso rispetto a quello visto fin qui. Per esperienza so che l’eliminazione in semifinale contro il Milan è qualcosa che non può essere preso alla leggera e pesa all’interno del percorso». Secondo lei dove deve intervenire Thiago Motta per cambiare l’inerzia della stagione bianconera? «Sulla comunicazione: servono messaggi per far capire a tutto l’ambiente che c’è voglia di riprendere un ruolo importante. Mi ha sorpreso la dichiarazione che la vittoria non deve essere un’ossessione. Il primo giorno in cui sono arrivato alla Juve a me è stato detto: “Dobbiamo vincere”. La storia e il dna del club dicono questo». Le piace il gioco di Thiago? «Con il Bologna tantissimo, adesso sta incontrando delle difficoltà. È stato mandato via un tecnico vincente, che praticava un calcio vincente, perché la storia di Allegri parla in maniera chiara. Ed è stato fatto perché si voleva il bel gioco. Conceicao è arrivato al Milan e la prima cosa che ha detto è che a lui interessa fare un gol più degli avversari, ha specificato insomma il percorso da intraprendere». Giocare bene non esclude la vittoria, non le pare? «Certo, ma a Thiago si chiedono 4 cose: deve entrare in Champions, lottare per lo scudetto, portare a casa un trofeo e giocare bene. Il problema sta nelle aspettative che sono state create, anche da voi». Undici pareggi sono tanti: perché tanta fatica a imporsi? «Certe vittorie bisogna volerle fortemente e stare attaccati al gruppo di testa è fondamentale, anche come stimolo all’interno dello spogliatoio. È vero che ci sono annate in cui le cose non vanno come vorresti, ma la Juve ha investito tanto sul mercato: la gente si aspetta qualcosa in più». Come valori c’è la qualità per restare in alto? «Secondo me sì». Chi sono i leader di questa Juve? «Generalmente sono i giocatori che conoscono meglio l’ambiente Juve, con più esperienza all’interno del club. Però uno di questi mi sembra che andrà via…». Visto che stiamo parlando di Danilo, che potrebbe andare al Napoli, si aspetta qualche altro regalo di De Laurentiis a Conte? «Il mercato del Napoli è stato importante, a partire dall’arrivo di Conte, ma qualche elemento potrebbe essere ancora inserito e so che Antonio troverà gli argomenti». Vlahovic vive di alti e bassi. Qual è il suo giudizio su di lui? «Come numeri è un giocatore che andrà sempre in doppia cifra. Se poi valutiamo le sue prestazioni, deve migliorare nella gestione del pallone, nel giocare assieme alla squadra. Devi capire cosa vuoi dal tuo centravanti». Il mercato può aiutare Motta? «A gennaio non è mai facile ed è sempre meglio puntare su giocatori che conoscono già il nostro campionato. E non vale certo solo per la Juve: mi sembra che tutte abbiano delle necessità di sistemare alcune cose, tranne forse l’inter». Questa Inter le ricorda qualcosa del lungo ciclo juventino? «Dopo due campionati dominati da Napoli e Inter, mi sembra che la concorrenza si sia rinforzata. L’inter però in questo momento sembra la più attrezzata sia sul campo che in società e può dare garanzie nel corso degli anni. Però rivedere un ciclo lungo come quello della Juve è praticamente impossibile». La scossa nella Juve chi la deve dare? «Noi avevamo un gruppo di leader, capitani e grandi giocatori con esperienze e vittorie alle spalle. Ai nuovi arrivati facevamo subito capire dove era arrivato: bastava guardare come si allenavano quelli che avevano già vinto e quale spirito trasmettevano. Per noi è stato fondamentale». Quanto le manca Vialli? «Tantissimo. E quando parlavo di grandi capitani mi riferivo in particolare al nostro Gianluca». Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Bradipo76 36923 Joined: 05-Oct-2008 108287 messaggi Inviato January 7 (modificato) Per me si sta troppo calcando la mano su quella frase detta da Motta prima della gara. Anche Tacchinardi nel post gara supercoppa ne ha fatto un tema. Va sempre tenuto presente che le parole dette nelle conferenza stampa hanno lo scopo di circostanza, spesso sono delle mezze paraculate, non vanno prese in senso letterale. Posso giocarmi 100 euro ad occhi chiusi, ogni persona presente a Torino sa quanto sia importante vincere. Ma non basta saperlo per poterlo fare. Non stiamo facendo fatica per una frase random detta durante una conferenza random Modificato January 7 da Bradipo76 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
UndiciLeoni 4628 Joined: 11-May-2014 11134 messaggi Inviato January 8 Vabè Ferrara che da giudizi su altri allenatori non si può sentire...li dia ad esempio sui difensori, che pensa di Gatti o di Kalulu, o sull'importanza dei senatori, ma come allenatore fossi in lui mi vergognerei di parlare, è stato molto peggio di Pirlo Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
gianky99 7738 Joined: 18-Oct-2008 77251 messaggi Inviato January 8 1 hour ago, UndiciLeoni said: Vabè Ferrara che da giudizi su altri allenatori non si può sentire...li dia ad esempio sui difensori, che pensa di Gatti o di Kalulu, o sull'importanza dei senatori, ma come allenatore fossi in lui mi vergognerei di parlare, è stato molto peggio di Pirlo Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti