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Morpheus ©

È venuto a mancare Sergio Giunta

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Joined: 13-Oct-2005
220841 messaggi

Lo storico massaggiatore bianconero degli anni d'oro di Lippi è morto all'età di 75 anni.

 

Mi rattrista molto la notizia, uno dei leader veri di quel gruppo irripetibile.

 

Un simbolo, per sempre nella storia bianconera con quei fantastici baffoni e quel carisma unico.

 

Che la terra ti sia lieve, un abbraccio alla famigliaa41c8bf02deb1fdf6cc29a7e3ff73a27.jpg

 

Inviato dal mio Samsung Note9 utilizzando Tapatalk

 

 

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Joined: 21-Jul-2006
53461 messaggi

era molto ben voluto dai giocatori pare

ricordo molti che lo menzionano nei ricordi di quegli anni , oltre allo storico preparatore Ventrone (anche lui mancato veramente troppo presto)

 

rip 

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Joined: 02-Jun-2005
13100 messaggi

Condoglianze alla famiglia,riposi in pace. I tanti trofei sono anche suoi 

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Joined: 01-Jun-2005
20055 messaggi

Mi dispiace un sacco.
Come diceva Morph, un simbolo della Juve di quegli anni, impresso nella memoria di un allora bambino.

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Joined: 04-May-2006
9933 messaggi

Come Montero...guai chi gli toccava Zidane....

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Joined: 10-Oct-2008
6204 messaggi

Un simbolo per chi come me era bambino negli anni '90. Impossibile non ricordarsi di lui coi baffoni, le borracce in mano, l'abbigliamento Kappa e le esultanze ai nostri gol.

 

Ciao Sergio :774_broken_heart:

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Joined: 04-Aug-2005
64921 messaggi

Che tristezza, ricordo molto bene Giunta, uno degli uomini dell'epoca lippiana.

Tra l'altro non era nemmeno troppo vecchio.

Riposi in pace.

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Joined: 01-Jun-2005
43714 messaggi

Grande dispiacere, lo ricordo con tanto affetto  

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Joined: 24-Oct-2006
11323 messaggi

L' ho conosciuto. Persona educatissima, affabile, gentilissima.

Mi ha dato anche il suo numero di telefono, perché avevo idea prima o poi di intervistarlo, ai miei tempi di ju29ro, poi è successo tutto il casino, e il progetto è finito in un cassetto. Anche perché con il passaggio redazionale a GLMDJ, ho dato predilezione a scrivere di cose più pesanti e questo tipo di cose le ho un po' sottovalutate. Il calcio poi nel frattempo è andato definitivamente a donne meretrici, e quindi sinceramente mi è passato un po' di mente. Poi lo hanno intervistato in tanti dopo, giornali e tv, quindi c'erano molte meno cose da raccontare... 

 

.penso 

 

Mi ricordo di quando mi raccontò di un infortunio in campo non mi ricordo più di chi. Dal campo gli fanno segno di entrare, lui prende i borsoni e scatta verso il campo.

Sente uno strappo ad una gamba, corre tutto sbilenco con una smorfia di dolore, a soccorrere il giocatore. Dopodiché torna in panca, zoppicando vistosamente, nell'attesa della fine del match, perché cammina a fatica e non vede l'ora di andare a casa. Ma, all'improvviso, si fa male un altro giocatore, dal campo gli fanno segno di entrare, lui prende di nuovo i borsoni e scatta verso il campo. Sente uno strappo ad una gamba, l'altra, quella sana, ora non più sana, corre tutto sbilenco con una smorfia di dolore, a soccorrere il giocatore. 

In due scatti si è strappato tutte e due le gambe, nel giro di pochi minuti. .oddio 

Deve averlo raccontato anche in tv...

 

.penso

 

Posto una sua intervista, per ricordarlo.

 

.read.read.read 

 

Oggi abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Sergio Giunta, il mitico e storico massaggiatore della Juventus da metà anni ’90 fino alla stagione 2006/2007.
È stato alla Juve negli anni più belli della nostra gioventù juventina, quindi in quelli ruggenti di Lippi, in quelli sfortunati di Ancelotti, nei vincenti sul campo di Capello e in quello della risalita dalla B con Deschamps.
È stato molto piacevole fare due chiacchiere con lui, è persona davvero amabile e disponibile, ci ha aperto qualche cassetto dei ricordi e si è percepito benissimo il suo amore per questo sport, la passione per il suo lavoro e il legame speciale avuto con la Juventus.
Un mese fa circa avevamo intervistato Moreno Torricelli, uno degli eroi di Roma 1996, ci siamo ripetuti con uno degli artefici dietro le quinte di quel successo bellissimo.
A pochi giorni dalla sfida con l’Ajax, speriamo sia di buon auspicio .

Un ringraziamento speciale va a Franco Leonetti, senza la gentilezza del quale questa intervista non sarebbe stata possibile.

 

Cosa pensa dei tanti infortuni muscolari che abbiamo avuto negli ultimi anni, quale potrebbe essere per lei la causa principale?

 

È argomento delicato questo ed è difficile fare un’analisi generalizzata. Bisogna valutare bene le cose. A volte ci sono degli affaticamenti muscolari dovuti ai troppi e ravvicinati impegni che i calciatori hanno. È molto soggettiva la cosa. Per quanti parametri tu possa avere degli atleti capiterà che un certo giocatore in un determinato giorno sarà più o meno propenso alla fatica e quindi più o meno soggetto a problemi muscolari. Inoltre, anche un certo tipo di allenamento potrebbe essere adatto per un calciatore ma meno indicato per un altro e portare dunque a dei rischi in tal senso.

Negli anni ‘80 e poi ‘90 la preparazione atletica ha conquistato sempre più spazio nel lavoro delle squadre e dopo gli anni ‘90 è ormai quasi sempre personalizzata.


Quanto è cambiato il lavoro di un massaggiatore in questi anni e quanto sono evoluti gli strumenti tecnologi per misurare la crescita degli atleti?

 

Io ho iniziato negli anni ’80 col Torino e c’era un certo tipo di modalità di allenamento, non c’era il preparatore atletico che come figura è arrivato negli anni successivi. Il programma di lavoro per chi faceva il mio mestiere si concentrava quasi esclusivamente sul dopo partita, nel defaticante, che allora consisteva o nel massaggio o nell’idromassaggio. Invece con l’avvento dei preparatori atletici – e ancor oggi dopo diverso tempo che sono lontano da quell’ambiente penso sia la stessa cosa – il defaticante fatto all’indomani della partita si è trasformato in una corsettina leggera tanto per scaricare le tossine della gara, ma alcuni calciatori comunque gradiscono ugualmente ricevere un massaggio e fare l’idromassaggio.
Oggi ci sono sicuramente tanti macchinari tecnologici in più che aiutano, ma ci devono essere sempre la competenza e l’intuito alla base del nostro mestiere.

 

Spesso dopo i gol Alessandro Del Piero correva ad abbracciarla, sintomo di un grande feeling tra di voi.
Lo sente ancora? Come vedrebbe una sua posizione all’interno dell’assetto societario?

 

Ho avuto un bellissimo rapporto con Ale. Io sono arrivato nel ’94 e lui era agli albori della sua carriera ed era lì dall’anno prima. Nel tempo è diventato quel campione che tutti conosciamo. Attualmente non siamo in contatto, anche perché lui è andato prima in Australia come calciatore, poi ora sta spesso in America per le sue attività imprenditoriali e quindi si è allontanato “dalla mia visione”. Mi è capitato di risentirlo alcuni anni fa, poi ho perso il suo telefono e non ci siamo più sentiti.
Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, sicuramente come persona avrebbe le qualità per ricoprire un ruolo dirigenziale, perché è un ragazzo molto intelligente e sicuramente legato ai colori bianconeri.

 

Rimanendo su Del Piero, lei lo aveva intuito le prime volte che lo vide allenarsi e giocare che avrebbe potuto avere il tipo di carriera che ha avuto e diventare tra le leggende più luminose della storia juventina?

 

Calcisticamente si. Si vedeva che ogni anno diventava sempre più forte. Era poi un ragazzo ambizioso, finito l’allenamento si fermava spesso un’ulteriore mezz’oretta per calciare in porta e provare a migliorare sempre di più, era un grande giocatore già dagli inizi.

 

Ha trovato differenze particolari lavorando prima con Lippi e poi con Capello?

 

Premetto che sono entrambi due grandi allenatori.
Il rapporto che ho avuto con Lippi, durato ben 8 anni, è andato oltre l’aspetto lavorativo, si è creato un legame speciale, di confidenza. Si parlava non solo di calcio, ma anche della famiglia, dei figli, dei nipoti, era un rapporto molto intimo se vogliamo.
Con Capello era leggermente diverso ma devo dire che son stato bene anche con lui.

 

Quale è stato il giocatore che con più frequenza ricorreva alle sue attenzioni o era particolarmente soggetto a stress muscolari e di contraltare quale quello che al contrario meno aveva bisogno delle sue cure?

 

Chi non aveva quasi mai bisogno delle mie cure erano sicuramente Zidane e Nedved, che bisognava prenderli con la forza per metterli sul lettino.
Tra chi gli piaceva il massaggio invece posso citare Fonseca e Trezeguet. O anche, quando lavoravo per il Toro, Leo Junior e Pato Aguilera.
Alla fine ho fatto 14 anni di Torino e 13 di Juventus, una vita nel calcio. Della Juventus poi sono stato anche giocatore nelle giovanili, dal ’60 al ’70, giocando con Bettega e Causio, ero un’ala sinistra. Ho giocato pure una partita in prima squadra in amichevole al posto di Menichelli, mi pare nel 1968.
Diventare il primo massaggiatore della Juventus, dopo essere stato juventino anche da bambino come giocatore, per me è stato il massimo.
E l’essere stato prima un calciatore devo dire che mi ha aiutato molto anche nella mia attività di massaggiatore, mi ha aiutato a capire sia i giocatori che gli allenatori, non ho mai litigato né discusso nemmeno una volta con alcuno. Oltre ai mister bianconeri ho avuto la fortuna di poter stare accanto a quelli del Torino, da Radice a Mondonico, e non ho mai avuto uno screzio con nessuno di loro.

 

Ha un aneddoto sull’Avvocato da raccontarci?

 

Che fosse un gran personaggio è indiscutibile. Personalmente non è che avessi grandi rapporti con lui, occupando il ruolo che avevo non era così frequente poterci parlare. A volte si soffermava agli allenamenti, o quando la domenica si giocava in casa arrivava e parlava col mister. È capitato però a volte che mi facesse delle domande sul tipo di fasciature, perché ne aveva viste in passato sempre di molto voluminose, mentre io con poco cerotto e poche altre cose riuscivo a stabilizzare una caviglia, ad esempio.
Per me il contatto con questo grande uomo è stato particolare, perchè io prima di iniziare questa carriera ero operaio in FIAT, per cui ritrovarsi in qualche modo vicino a Giovanni Agnelli non era una cosa di tutti i giorni, era davvero un’emozione per il sottoscritto.

 

Come nacque la vicenda della campagna della vergogna e cosa risponderebbe a chi tutt’oggi ancora insulta la Juve con le farneticanti accuse di doping?

 

Guardi, io queste cose non voglio neanche sentirle, son stato alla Juventus per 13 anni, ho vinto scudetti, la Coppa Campioni e altre coppe assortite, ma non ho mai pensato minimamente ad avvenimenti del genere. Per me sono i giocatori che han vinto, l’ambiente che noi avevamo era fantastico: perché per vincere occorre che i vari comparti siano tra loro ben amalgamati, c’era una bella famiglia. Con Lippi, con Capello, con Ancelotti, con Deschamps, noi si è sempre vinto perché secondo il mio modesto parere eravamo davvero un gruppo unito, un corpo solo.

 

Tra non molto sarà l’anniversario della scomparsa di Andrea Fortunato, un suo ricordo legato a lui?

 

Purtroppo no perché in pratica io sono arrivato nel ’94, l’anno che Fortunato è stato fermo per la tremenda malattia e l’ho incontrato mi pare a Genova quando lui era venuto a trovare la squadra, ma non ho avuto particolari rapporti con lui.

 

Domanda riguardante i settori giovanili. Ultimamente si sta sempre più assistendo a continui infortuni importanti a ragazzi pronti ad esplodere.
Secondo lei per quale motivo succede questo?
Troppi carichi di lavoro? Lavoro eccessivo per dei ragazzi in sviluppo?
Oppure semplice casualita?

 

Anche questa è una domanda a cui non è facile rispondere. Bisogna vedere innanzi tutto cosa fanno adesso nei vari settori giovanili. Io ho fatto il settore giovanile della Juventus, dove avevamo Mario Pedrale che è stato un grandissimo talent scout di giovani, ma parliamo di quasi 50 anni fa. I metodi di allenamento sono sicuramente cambiati, dirle altro sarebbe complicato perché ci sarebbero troppi fattori da valutare. Un tempo nei settori giovanili di sicuro gli allenamenti erano molto più semplici e fisicamente leggeri di oggi, che il calcio sta evolvendo sempre di più verso una fisicità esasperata e alcuni ragazzi potrebbero assorbire meglio i carichi rispetto ad altri. È soggettiva la cosa.

 

C’è qualche calciatore con cui ancora adesso ha un legame particolare?

 

Mi capita spesso di messaggiare con Zidane, Deschamps, Pessotto, per rimanere in chiave juventina. Passando alla sponda granata mi sento ancora con Giacomo Ferri, con Benedetti, Leo Junior, quest’ultimo proprio a dicembre mi ha mandato una foto del suo nipotino con la maglia del Flamenco.

 

Ultima domanda.
Lei è stato il massaggiatore dell’ultima Champions vinta dalla Juve. Dopodomani riparte l’avventura europea con i quarti proprio contro l’Ajax. Per lei potrebbe essere veramente l’anno giusto questo, con un Ronaldo in più e un campionato archiviato ben prima di Pasqua?

 

Già negli ultimi anni ci siamo andati vicini con due finali perse e due eliminazioni immeritate, quest’anno con l’apporto di questo eccezionale campione io direi che si potrebbe pensare di poter vincere la coppa. Ma sono sempre dell’idea che il pallone è rotondo e di conseguenza non si può avere certezza. Naturalmente mi auguro che vinca.
Io di finali ne ho fatte 4 e ne ho perse 3, anche abbastanza stupidamente.
Ho perso quella a Manchester ai rigori col Milan (che è quella che più di tutte mi è rimasta sullo stomaco), quella con il Borussia Dortmund a Monaco 3 a 1 in una stagione che fino alla finale avevamo vinto sempre in casa e fuori, e ho perso contro il Real Madrid ad Amsterdam 1 a 0, dove Pippo Inzaghi – un’altro giocatore che sento sempre volentieri tutt’ora – arrivò fisicamente in condizioni veramente poco ottimali, così come anche lo stesso Del Piero… E loro fino a quel momento erano stati una coppia gol pazzesca.
Per questo dico il pallone è rotondo.
Noi ci si allenava al mattino, prima della partita della sera, e sembrava che avessimo il cortello tra i denti, la voglia di fare l’impresa. E poi si arrivava alla partita ed eravamo un po’ stressati, scarichi. In più ci sono anche gli avversari. Sono tanti i fattori che incidono insomma.

 

È stato un piacere poterla ospitare.
La ringraziamo di cuore.

 

È stato un piacere per me.

 

 

Lorenzo Nicoletti

https://radioblackandwhite1897.wordpress.com/2019/04/08/intervista-a-sergio-giunta/

 

Caro Sergio, RIP.

:Benvenuto:

 

 

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Joined: 18-Jun-2007
9359 messaggi

Mi ricorda una grandissima Juve. R.i.P

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Joined: 04-Aug-2005
64921 messaggi

Bellissima l'intervista postata da Craze, lui ha vissuto la GRANDE juve, la VERA juve, sa cosa vuol dire... e pure il toro prima, che era una signora squadra negli anni 80.

 

Da quell'intervista si denota grande umanità, una persona perbene e semplice nel modo più positivo che possa esserci.

 

Rinnovo le mie condoglianze alla famiglia.

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Joined: 16-Sep-2010
18225 messaggi

La grandissima Juve.
Ciao Sergio e grazie.

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Joined: 06-Oct-2021
9825 messaggi

Fino allo scorso anno continuava a praticare, era proprio la sua passione.

Riposa in pace Sergio.

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Joined: 04-Apr-2006
133512 messaggi

Chi ha tifato la Juve di Lippi come il sottoscritto non puó non ricordare Sergio Giunta.

Grande professionista e gran brava persona.

R.I.P. Sergio! Condoglianze alla famiglia.

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Joined: 17-Apr-2007
28686 messaggi

presenza iconica di quella Juve

non iniziava/finiva una partita senza almeno un'inquadratura a lui dedicata

RIP

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Joined: 04-Jan-2007
36669 messaggi

Era sempre inquadrato era un grande 

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Joined: 03-Jun-2005
52017 messaggi

Ciao Sergio grazie per averci regalsto anni bellissimi

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Joined: 05-May-2006
7520 messaggi
Il 18/12/2024 alle 20:52 , Fede_BW ha scritto:

Mi ricorda una grandissima Juve. R.i.P

 

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Joined: 09-Apr-2008
35813 messaggi

brutta notizia

 

veramente un simbolo di quella Juve, abbraccio fortissimo i suoi cari

 

fa buon viaggio Sergio

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Joined: 12-Aug-2011
23873 messaggi

Un altro simbolo della VERA JUVENTUS che ci lascia! Addio! 😭

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Joined: 15-Dec-2008
2152 messaggi

Oltre a Sergio Giunta e Ventrone, ricordo con affetto anche un altro elemento di quello staff: il magazziniere Romeo che ci ha lasciato nel 2006 :769_heart:

Modificato da j0k3r
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Joined: 24-Oct-2006
11323 messaggi

A_b2c5cc227a.jpg  

(Aosta, 70/71) 

 

Sergio-Giunta.jpeg

 

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Joined: 18-Oct-2008
76735 messaggi

:sventola::sventola::sventola::sventola:

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Joined: 28-Jan-2007
3680 messaggi

Baffone Giunta, come non ricordarlo, i suoi siparietti con Vieri... Morto ancora giovane poveretto. 

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