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Socrates

Evaristo Barrera

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422536407_juventus1931.jpg.2a9468c26396de7490a0eae69b39be1c.jpg   EVARISTO BARRERA  

 

Evaristo Barrera , Racing | Futbol argentino, Equipo de fútbol, Imágenes de  fútbol

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Evaristo_Barrera

 

 

Nazione: Argentina Argentina
Luogo di nascita: Cruz del Eje
Data di nascita: 30.11.1911

Luogo di morte: Novara

Data di morte: 07.06.1982
Ruolo: Attaccante
Altezza: -
Peso: -
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 1944 al 1945

Esordio: 24.06.1945 - Amichevole - Juventus-Vigili del fuoco La Spezia 2-1

 

0 presenze - 0 reti

 

 

Evaristo Vicente Barrera (Cruz del Eje, 30 novembre 1911  Novara, 7 giugno 1982) è stato un calciatore e allenatore di calcio argentino.

 

 

Evaristo Barrera
Evaristo_Barrera.jpg
     
Nazionalità Argentina Argentina
Calcio 25px-Football_pictogram.svg.png
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 1948 - giocatore
1972 - allenatore
Carriera
Squadre di club
1931   Argentino (R) ? (?)
1932-1939   Racing Club 142 (136)
1939-1940   Lazio 16 (6)
1940-1942   Napoli 47 (12)
1942-1943   Ascoli 20 (11)
1943-1944   Novara 7 (0)
1945   Gozzano ? (?)
1945-1946   Cremonese 21 (10)
1946-1948   Mortara ? (?)
Carriera da allenatore
19??-19??   Mortara  
1956-1958   Novara  
19??-19??   Magenta  
1961-1962   Novara Giovanili
1962-1963   Novara  
1963-1964   Casale  
1964-1967 non conosciuta Ramatese  
1970-1972 non conosciuta Ramatese

 

Carriera

Calciatore

Racing Avellaneda

Iniziata la sua carriera professionistica con l'Argentino de Rosario, nel 1932 passa al Racing Avellaneda, in Argentina, fu per due volte capocannoniere nella Primera División, nel 1934 con 34 gol e nel 1936 con 32 goal. Alla fine della sua carriera al Racing Club aveva realizzato 136 gol in 142 partite: questo risultato lo rende uno dei migliori marcatori della squadra e lo include tra i giocatori più importanti della sua storia; 5 dei suoi gol furono segnati nel derby cittadino contro l'Independiente, di cui 3 furono decisivi alla sua squadra per pareggiare, il 4 novembre 1934 ed il 5 luglio 1936 (in entrambi i casi la partita finì 1-1) ed il 19 giugno 1938 (2-2).

Lazio

Arrivò quindi in Italia nel 1939 su segnalazione di Alfredo Di Franco, direttore sportivo della Lazio, per integrare con i giovani connazionali Silvestro Pisa ed Enrique Flamini la rosa dei biancocelesti, che alla fine del campionato si sarebbero piazzati al 4º posto in serie A, pur dovendo affrontare nel ruolo la concorrenza dell'amico Silvio Piola; si fece notare per il tiro, che Piola descrisse "potente e preciso". Tra le sue reti vanno ricordate nel campionato 1939-1940 quella del 18 febbraio 1940, in cui la sua Lazio pareggiò in casa con il Milan per 2-2 e quella del 24 marzo 1940 in Juventus-Lazio 3-1.

Napoli

Passò quindi al Napoli, facendosi notare per la sua staticità e giocandovi due stagioni poco soddisfacenti per la formazione partenopea, che era anche alle prese con gravi problemi economici; nella prima stagione la squadra si piazzò ottava, grazie alle sue nove reti, dopo che l'anno precedente aveva sfiorato la retrocessione, diventata poi inevitabile l'anno seguente con lo stadio distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale ed una serie di avvicendamenti alla presidenza della squadra. Con la maglia del Napoli segnò ancora al Milan nella vittoria casalinga dei partenopei del 26 gennaio 1941 per 3-2, piazzandosi in quella stagione tra i 20 migliori cannonieri del campionato. Nella stagione 1941-1942 segnò un numero minore di gol ma risultò decisivo segnando il 25 gennaio 1942 il gol del pareggio in Juventus-Napoli 1-1 ed il 7 giugno 1942 il secondo gol dei partenopei nella vittoria casalinga contro la Juventus per 4-1.

Ultimi anni

Si trasferì quindi al Novara, sfollato per la guerra, sposato con quattro figli e ridotto in miseria per gli eventi, quindi al Gozzano, dove fu il perno di una squadra che dominò la stagione regolare perdendo solo negli spareggi), alla Cremonese e quindi concluse la carriera al Mortara, distinguendosi per l'impegno e l'abilità sotto rete.

Allenatore

Fu dal 30 novembre 1956 (al posto di Luigi Rossetto) al 1958 allenatore del Novara, con cui aveva giocato il campionato di guerra, diventando l'ultimo allenatore della squadra in maglia azzurra ad aver diretto una partita in Serie A (3 giugno 1956, Novara-Torino 1-2) sino alla promozione del 2010-2011 della formazione piemontese. Nella città piemontese si stabilì (salvo una permanenza al Magenta, da cui fu licenziato per divergenze con la società dopo una vittoria per 3-0 sul Crema), esercitandovi la professione d'istruttore di calcio, per la quale ottenne risultati e stima e venendo riconosciuto per i «giocatori, nati e cresciuti nel vivaio azzurro voluto e creato da Evaristo Barrera, che in campo riuscirono a metterci davvero il cuore». Nel 1963 lasciò Novara per allenare la prima squadra del Casale; l'esperienza con la squadra nerostellata durò solo un anno per il rifiuto di Barrera di accettare una riduzione di stipendio. Dal 1964 al 1967 e poi dal 1970 al 1972 allenò i giovani di Ramate, per la cui opera gli sono stati dedicati i campi da gioco situati a Fondotoce.

Palmarès

Individuale

 

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