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Sabaudo

Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.

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Fatto salvo che abbiamo 30 gg sempre che ci sia la vogli di farlo, per presentare ricorso al CdG quando si avrebbe la sentenza di sto pagliacci?

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2 minuti fa, Arminius ha scritto:

Fatto salvo che abbiamo 30 gg sempre che ci sia la vogli di farlo, per presentare ricorso al CdG quando si avrebbe la sentenza di sto pagliacci?

Penso a marzo. 

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Non penso sia stata ancora postata questa intervista all'Avv. Briamonte da parte di Nerozzi
https://torino.corriere.it/notizie/cronaca/23_gennaio_31/processo-juve-l-avvocato-briamonte-la-societa-puo-avere-chance-per-il-ricorso-796fdb2e-a0b4-11ed-b6cb-0e3019005a4f.shtml

 

Processo Juventus, l’avvocato Briamonte: «La società può avere chance per il ricorso»

di  Massimiliano Nerozzi

«C’è una società che ha messo 700 milioni di euro di ri-capitalizzazione, facendo sempre fronte agli impegni. Qual è stato il vantaggio per il club dovuto alla presunta violazione?»

Processo Juve, l’avvocato Briamonte: «La società può avere chance per il ricorso»

Bisogna fare una distinzione, premette l’avvocato Michele Briamonte — managing partner dello studio Grande Stevens e fino al 2012 nel cda Juve — dopo aver letto le 36 pagine di motivazione della corte d’Appello federale: «Sulle posizioni dei singoli, la sentenza mi sembra robusta e ben motivata, ma per quanto riguarda la società mi pare possa essere aggredita». S’intende, con il ricorso al Collegio di garanzia dello Sport, al Coni.

Avvocato Briamonte, che idea s’è fatto della sentenza?

 

«Che ha affrontato in maniera convincente l’argomento della “disparità di trattamento” diciamo, tra i dirigenti Juve e quelli delle altre squadre potenzialmente coinvolte, oltre al tema del ne bis in idem».

Ovvero?

«C’erano elementi indiziari gravi, per i primi; e poi tutti gli ordinamenti evoluti prevedono un rimedio straordinario. Se sopraggiungono delle prove in relazione a un fatto, si riapre il giudizio».

La convince la motivazione per il club?

«Sul punto, distinguerei la responsabilità oggettiva e quella diretta. E qui, occorre fare una premessa: la ratio di dover fornire bilanci corretti nacque dal caso delle false fidejussioni, per evitare che fosse falsato il campionato. Difatti, la stessa corte, a un certo punto, dice: “I bilanci non sono affidabili”».

E allora?

«In questo caso c’è una società che ha messo 700 milioni di euro di ri-capitalizzazione, facendo sempre fronte agli impegni. Qual è stato il vantaggio per il club dovuto alla presunta violazione?»

E sul fronte della responsabilità oggettiva?

«Beh, supponiamo che sia vero che ci sia una sorta di patto criminoso tra i vertici di una società, presidente, vice, direttore finanziario: in questo caso la stessa non sarebbe altro che una vittima inesorabile».

Non andrebbe punita?

«Le condotte illecite non può che averle subite, senza neppure trarre vantaggio, visto che i soldi ce li ha messi».

Le plusvalenze sono lecite, gridano i tifosi: quindi?

«Certo che sono lecite, e che per i giocatori non esiste un mercuriale o un prezzario, ma qui saremmo di fronte a un accordo artefatto, ab origine, per generare valori falsi».

L’ordinamento sportivo fuori dal giusto processo: che effetto le fa?

«Senta, prenda il circolo del golf: vogliamo processare con le garanzie e i tempi della corte d’Assise chi ha fatto cadere la pallina dai pantaloni? Il problema è un altro: regolamentare in maniera precisa come e in che tempi gli atti di una Procura entrano nel processo sportivo». 

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2 minuti fa, Arminius ha scritto:

Fatto salvo che abbiamo 30 gg sempre che ci sia la vogli di farlo, per presentare ricorso al CdG quando si avrebbe la sentenza di sto pagliacci?

 

Per la partita juve-napoli il ricorso fu presentato il 4 dicembre e la sentenza il 20 (e le motivazioni dopo le feste, il 7 gennaio).

Giorno più giorno meno.

 

Non so se qui possano esserci anche fattori di urgenza, o al contrario se ci siano più elementi da valutare.

  • Thanks 1

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15 minuti fa, Lucacrt7 ha scritto:

dai che?? Vi è un procedimento penale ancora agli inizi che non ha ancora benificiato di una consulenza tecnica che valuti la congruità dell'accusa , non è stata nemmeno ancora fissata la prima udienza e qui si emettono già sentenze??? ok...va bene.

Sarebbe un'altra giurisdizione, mica é la giustizia ordinaria...

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4 minuti fa, carlosti ha scritto:

Sarebbe un'altra giurisdizione, mica é la giustizia ordinaria...

ok, ma i bilanci taroccati sono solo nella mente di chinè and company....non una verità consolidata, visto che ancora si deve stabilire in sede penale se lo sono o meno. Intendo dire che non possono esistere bilanci taroccati per la giustizia sportiva e non esserci per quella penale....è un valore obiettivo ed oggettivo imprenscindibile

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Commento di Antonio Einaudi, giudice, tifoso juventino ( da Libero)«Juve, illecito grave»
La Corte d’appello Figc pubblica le cause del -15 in classifica: «Creato un sistema fraudolento che ha alterato il risultato sportivo». Il club fa ricorso al Coni: «Vizio di illogicità e infondatezza»
MARCO BARDESONO · 31 gen 2023

■ Non solo le ha lette, ma ieri pomeriggio le ha studiate per bene: «Le motivazioni sulla sentenza che condanna la Juventus non fanno una piega e rivelano un “contenuto aperto”». A parlare è Antonio Rinaudo, giudice sportivo federale dopo una carriera in magistratura a Torino come pm in inchieste su mafia, terrorismo e corruzione. Per quanto tifoso juventino (anche sfegatato, come Gian Carlo Caselli lo era del Torino, e solo sul piano sportivo tra i due non correva buon sangue), Rinaudo non trova giustificazioni di sorta per la sua squadra del cuore e si concentra sulle 36 pagine firmate dai giudici estensori, Domenico Luca Scordino e Alberto Falini e dal presidente Mario Luigi Torsello. «C’è poco da fare - sottolinea Rinaudo -, per la corte è stato violato l’articolo 4, per cui la società è venuta meno ai doveri di lealtà, probità e correttezza sul piano sportivo e la condanna è stata inevitabile. Tenuto conto, in modo particolare, che ci si è trovati di fronte ad un’azione ripetuta, prolungata, diffusa e consapevole che ha indotto la corte a ricalibrare la condanna nei confronti della società bianconera».
Nove punti di penalizzazioni erano stati chiesti dalla procura federale, ma sono diventati 15 perché, oltre al «numero specifico dei fatti contestati», cioè le plusvalenze accertate al di là di ogni ragionevole dubbio, i giudici hanno voluto punire le reiterate azioni antisportive, collocando la “Vecchia Signora” in una posizione in classifica che, qualunque sarà la decisione della Uefa, rende pressoché impossibile alla Juventus, far parte delle italiane che il prossimo anno si giocheranno le coppe europee. Ora la società bianconera avrà 30 giorni di tempo per presentare ricorso al Collegio di garanzia del Coni, il quale non entrerà nel merito della sentenza, ma valuterà eventuali errori di applicazione della norma e della legge, o violazioni procedurali. «Qualora venissero ravvisate queste circostanze - aggiunge Rinaudo -, allora potrebbe essere annullata la sentenza e la Juventus riavrebbe i 15 punti. In alternativa questa potrebbe anche essere rimandata alla Corte d’appello federale, che a quel punto dovrebbe riformularla, tenendo conto delle osservazioni del Collegio». E se pure il Collegio non avesse nulla da eccepire, il club bianconero potrebbe fare ricorso al Tar del Lazio. Intanto, però, “carta canta”. E il suono più sinistro arriva dalle 14mila pagine relative agli atti dell’inchiesta della procura di Torino, nome in codice “Prisma”. È evidente, lo hanno sottolineato i giudici nelle motivazioni, che senza «le nuove carte» il procedimento non sarebbe stato riaperto. Nel merito è stato ritenuto che la Juve abbia commesso l’illecito, «vista la documentazione proveniente dai dirigenti del club con valenza confessoria - si legge nelle motivazioni - e dai relativi manoscritti, le intercettazioni inequivoche e le ulteriori evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture (alcune corrette a biro)».
I giudici citano il “Libro Nero di FP” (Fabio Paratici) redatto da Federico Cherubini e definito «inquietante». Esso era stato scritto per essere utilizzato in fase di negoziazione del proprio rinnovo contrattuale e da cui si evincono «differenze di vedute». Poi si fa riferimento alle intercettazioni telefoniche, come quella del 6 settembre 2021 in cui Andrea Agnelli e John Elkann analizzano una serie di comportamenti che inducono a pensare che la direzione sportiva si fosse «allargata», con «una serie di operazioni» che Agnelli riconduce «all’eccessivo ricorso dello strumento delle plusvalenze».
O ancora quando Agnelli, parlando con Maurizio Arrivabene dice che è stata «ingolfata la macchina con ammortamenti e soprattutto la M***A, perché è tutta la M***A che sta sotto e che non si può dire». Dunque, la conclusione che i giudici traggono è che «i bilanci della Juventus non sono attendibili». Violata quindi la ratio di tutto il sistema amministrativo-contabile delle società calcistiche professionistiche, che è quella «di garantire la regolarità delle competizioni, violando il principio di lealtà su cui si basa tutto l’ordinamento sportivo».
Per i giudici appare «pacifico» che non sia stato adottato alcun criterio o parametro giustificabile nella determinazione delle plusvalenze e, pertanto, emerge «un sistema fraudolento in partenza che la Corte federale non aveva potuto conoscere» prima della trasmissione degli atti di “Prisma”. Riguardo gli altri club, infine, i giudici sostengono che nelle carte di Torino non si è trovato nulla di più di quanto già si sapesse e le sentenze sono rimaste quelle che erano.


 

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3 minuti fa, andrea ha scritto:

Commento di Antonio Einaudi, giudice, tifoso juventino ( da Libero)«Juve, illecito grave»
La Corte d’appello Figc pubblica le cause del -15 in classifica: «Creato un sistema fraudolento che ha alterato il risultato sportivo». Il club fa ricorso al Coni: «Vizio di illogicità e infondatezza»
MARCO BARDESONO · 31 gen 2023

■ Non solo le ha lette, ma ieri pomeriggio le ha studiate per bene: «Le motivazioni sulla sentenza che condanna la Juventus non fanno una piega e rivelano un “contenuto aperto”». A parlare è Antonio Rinaudo, giudice sportivo federale dopo una carriera in magistratura a Torino come pm in inchieste su mafia, terrorismo e corruzione. Per quanto tifoso juventino (anche sfegatato, come Gian Carlo Caselli lo era del Torino, e solo sul piano sportivo tra i due non correva buon sangue), Rinaudo non trova giustificazioni di sorta per la sua squadra del cuore e si concentra sulle 36 pagine firmate dai giudici estensori, Domenico Luca Scordino e Alberto Falini e dal presidente Mario Luigi Torsello. «C’è poco da fare - sottolinea Rinaudo -, per la corte è stato violato l’articolo 4, per cui la società è venuta meno ai doveri di lealtà, probità e correttezza sul piano sportivo e la condanna è stata inevitabile. Tenuto conto, in modo particolare, che ci si è trovati di fronte ad un’azione ripetuta, prolungata, diffusa e consapevole che ha indotto la corte a ricalibrare la condanna nei confronti della società bianconera».
Nove punti di penalizzazioni erano stati chiesti dalla procura federale, ma sono diventati 15 perché, oltre al «numero specifico dei fatti contestati», cioè le plusvalenze accertate al di là di ogni ragionevole dubbio, i giudici hanno voluto punire le reiterate azioni antisportive, collocando la “Vecchia Signora” in una posizione in classifica che, qualunque sarà la decisione della Uefa, rende pressoché impossibile alla Juventus, far parte delle italiane che il prossimo anno si giocheranno le coppe europee. Ora la società bianconera avrà 30 giorni di tempo per presentare ricorso al Collegio di garanzia del Coni, il quale non entrerà nel merito della sentenza, ma valuterà eventuali errori di applicazione della norma e della legge, o violazioni procedurali. «Qualora venissero ravvisate queste circostanze - aggiunge Rinaudo -, allora potrebbe essere annullata la sentenza e la Juventus riavrebbe i 15 punti. In alternativa questa potrebbe anche essere rimandata alla Corte d’appello federale, che a quel punto dovrebbe riformularla, tenendo conto delle osservazioni del Collegio». E se pure il Collegio non avesse nulla da eccepire, il club bianconero potrebbe fare ricorso al Tar del Lazio. Intanto, però, “carta canta”. E il suono più sinistro arriva dalle 14mila pagine relative agli atti dell’inchiesta della procura di Torino, nome in codice “Prisma”. È evidente, lo hanno sottolineato i giudici nelle motivazioni, che senza «le nuove carte» il procedimento non sarebbe stato riaperto. Nel merito è stato ritenuto che la Juve abbia commesso l’illecito, «vista la documentazione proveniente dai dirigenti del club con valenza confessoria - si legge nelle motivazioni - e dai relativi manoscritti, le intercettazioni inequivoche e le ulteriori evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture (alcune corrette a biro)».
I giudici citano il “Libro Nero di FP” (Fabio Paratici) redatto da Federico Cherubini e definito «inquietante». Esso era stato scritto per essere utilizzato in fase di negoziazione del proprio rinnovo contrattuale e da cui si evincono «differenze di vedute». Poi si fa riferimento alle intercettazioni telefoniche, come quella del 6 settembre 2021 in cui Andrea Agnelli e John Elkann analizzano una serie di comportamenti che inducono a pensare che la direzione sportiva si fosse «allargata», con «una serie di operazioni» che Agnelli riconduce «all’eccessivo ricorso dello strumento delle plusvalenze».
O ancora quando Agnelli, parlando con Maurizio Arrivabene dice che è stata «ingolfata la macchina con ammortamenti e soprattutto la M***A, perché è tutta la M***A che sta sotto e che non si può dire». Dunque, la conclusione che i giudici traggono è che «i bilanci della Juventus non sono attendibili». Violata quindi la ratio di tutto il sistema amministrativo-contabile delle società calcistiche professionistiche, che è quella «di garantire la regolarità delle competizioni, violando il principio di lealtà su cui si basa tutto l’ordinamento sportivo».
Per i giudici appare «pacifico» che non sia stato adottato alcun criterio o parametro giustificabile nella determinazione delle plusvalenze e, pertanto, emerge «un sistema fraudolento in partenza che la Corte federale non aveva potuto conoscere» prima della trasmissione degli atti di “Prisma”. Riguardo gli altri club, infine, i giudici sostengono che nelle carte di Torino non si è trovato nulla di più di quanto già si sapesse e le sentenze sono rimaste quelle che erano.


 

su Tuttosport c'è invece il parere di Giudice Santoro, già Presidente della Corte Federale d’Appello della Figc e del Consiglio di Stato che dice esattamente il contrario, quindi  chi ha ragione ?

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15 minuti fa, RamCrusher ha scritto:

Non penso sia stata ancora postata questa intervista all'Avv. Briamonte da parte di Nerozzi
https://torino.corriere.it/notizie/cronaca/23_gennaio_31/processo-juve-l-avvocato-briamonte-la-societa-puo-avere-chance-per-il-ricorso-796fdb2e-a0b4-11ed-b6cb-0e3019005a4f.shtml

 

Processo Juventus, l’avvocato Briamonte: «La società può avere chance per il ricorso»

di  Massimiliano Nerozzi

«C’è una società che ha messo 700 milioni di euro di ri-capitalizzazione, facendo sempre fronte agli impegni. Qual è stato il vantaggio per il club dovuto alla presunta violazione?»

Processo Juve, l’avvocato Briamonte: «La società può avere chance per il ricorso»

Bisogna fare una distinzione, premette l’avvocato Michele Briamonte — managing partner dello studio Grande Stevens e fino al 2012 nel cda Juve — dopo aver letto le 36 pagine di motivazione della corte d’Appello federale: «Sulle posizioni dei singoli, la sentenza mi sembra robusta e ben motivata, ma per quanto riguarda la società mi pare possa essere aggredita». S’intende, con il ricorso al Collegio di garanzia dello Sport, al Coni.

Avvocato Briamonte, che idea s’è fatto della sentenza?

 

«Che ha affrontato in maniera convincente l’argomento della “disparità di trattamento” diciamo, tra i dirigenti Juve e quelli delle altre squadre potenzialmente coinvolte, oltre al tema del ne bis in idem».

Ovvero?

«C’erano elementi indiziari gravi, per i primi; e poi tutti gli ordinamenti evoluti prevedono un rimedio straordinario. Se sopraggiungono delle prove in relazione a un fatto, si riapre il giudizio».

La convince la motivazione per il club?

«Sul punto, distinguerei la responsabilità oggettiva e quella diretta. E qui, occorre fare una premessa: la ratio di dover fornire bilanci corretti nacque dal caso delle false fidejussioni, per evitare che fosse falsato il campionato. Difatti, la stessa corte, a un certo punto, dice: “I bilanci non sono affidabili”».

E allora?

«In questo caso c’è una società che ha messo 700 milioni di euro di ri-capitalizzazione, facendo sempre fronte agli impegni. Qual è stato il vantaggio per il club dovuto alla presunta violazione?»

E sul fronte della responsabilità oggettiva?

«Beh, supponiamo che sia vero che ci sia una sorta di patto criminoso tra i vertici di una società, presidente, vice, direttore finanziario: in questo caso la stessa non sarebbe altro che una vittima inesorabile».

Non andrebbe punita?

«Le condotte illecite non può che averle subite, senza neppure trarre vantaggio, visto che i soldi ce li ha messi».

Le plusvalenze sono lecite, gridano i tifosi: quindi?

«Certo che sono lecite, e che per i giocatori non esiste un mercuriale o un prezzario, ma qui saremmo di fronte a un accordo artefatto, ab origine, per generare valori falsi».

L’ordinamento sportivo fuori dal giusto processo: che effetto le fa?

«Senta, prenda il circolo del golf: vogliamo processare con le garanzie e i tempi della corte d’Assise chi ha fatto cadere la pallina dai pantaloni? Il problema è un altro: regolamentare in maniera precisa come e in che tempi gli atti di una Procura entrano nel processo sportivo». 

Mi sembra un' analisi sensata. La società è vittima dei suoi amministratori viste le ricapitalizzazioni e le dimissioni del CDA. Speriamo....

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3 ore fa, I Love Vladimir Jugovic ha scritto:

Io non mi aspetto nulla di positivo. Vedendo come stanno andando le cose e la base sulla quale stanno emettendo le sentenze (cioè NIENTE), mi aspetto di tutto dalla radiazione in giù.

 

Ok, faremo ricorso, ma rimangono cmq ancora le altre inchieste pendenti. Nella remotissima ipotesi che ci tolgano i 15pts di penalizzazione, ecco che magicamente spunteranno altre penalità per fatti che NON ESISTONO.

 

Spero di sbagliarmi (anche se i precedenti mi fanno stare poco tranquillo...), ma secondo me stiamo chiudendo la stalla quando ormai i buoi sono a 200.000km di distanza.

 

Bisognava combattere (e bisognerebbe, tuttora) nel quotidiano, e non alimentare il carrozzone mediatico di stron*ate che da anni ci prende di mira sistematicamente. Ormai è tardi, per me.

Radiazione? Al massimo, ma proprio al massimo, ci daranno altri punti e finiremo in b. E potrebbero revocare lo scudetto di sarri, anche se non credo. Peggio è  impossibile. 

 

Detto questo ci daranno massimo 5-6 punti per gli stipendi. Qui ci sono andati pesanti perché  il reato era reiterato (secondo loro) . 

La manovra stipendi dovrebbe essere stata una tantum... e al Chievo diedero solo 3 punti.

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Tanto di capello a TUTTOSPORT

su twitter si legge di tutto e di più, c'è persino gente che prende per oro colato i deliri del cervo..

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Alessio Tacchinardi «I tifosi restino vicini al club La Juve sarà sempre la Juve»

Ma.gu. · 31 gen 2023

ALLA JUVE DAL 1994 AL 2005
Tacchinardi, partiamo dalle parole di Di Maria dopo il ko col Monza: «Difficile restare concentrati» dopo la penalizzazione.
«Stimo Di Maria come persona e calciatore, ma non sono assolutamente sulla sua linea. Tu giocatore ti prendi la responsabilità delle prestazioni, vai in campo e non te ne deve fregare nulla del -15, che poi magari i punti te li ridanno pure... Il suo mi sembra un alibi inaccettabile. Stiamo parlando della Juve, non di un club di Serie C in cui magari non vengono pagati gli stipendi e ti prendi anche la penalizzazione in classifica».
Massimiliano Allegri ha parlato addirittura di salvezza, aggiungendo che chi non è focalizzato sul campo deve stare fuori. «Io credo che le sue dichiarazioni forti abbiano due motivazioni e rientrino in una strategia comunicativa. La prima: distogliere l’attenzione dall’involuzione in cui è caduta la squadra dopo il Mondiale, senza entrare nei dettagli tecnici. La seconda: lanciare un messaggio chiaro ai calciatori, ma senza fare nomi e cognomi per non rompere il filo sottile che lega l’allenatore allo spogliatoio. Ecco, qui si sente la mancanza di una figura tecnica in società».
La rivoluzione all’interno del management Juve per ora non ne ha prevista una.
«Una scelta che non condivido. Del Piero o Marchisio farebbero carte false per avere un certo ruolo nel club e in questo momento uno juventino doc in società sarebbe stato non solo una mossa mediatica, ma anche un aiuto concreto ad Allegri nella gestione. L’allenatore deve occuparsi del campo, non può essere pure l’unico referente tecnico».
Poi ci sono i tifosi bianconeri, che si sentono vittima di un’ingiustizia...
«Hanno ragione, anche senza entrare nel merito della sentenza, non essendo un esperto di diritto sportivo. Ma se conosco bene il tifoso juventino, so che non mollerà mai la squadra. Non l’ha fatto con Calciopoli e la Serie B, non lo farà ora,perché la Juve è e sarà sempre la Juve. E gli applausi a due giorni dal -15, dopo un pari in casa con l’Atalanta, dove però la squadra ha dato tutto, me lo confermano».


 

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1 ora fa, STELEO ha scritto:

 

Anche la manovra stipendi di cui tanto si parla è una questione molto borderline in quanto o la Juve ha pagato gli stipendi non dichiarandoli in bilancio e queto è chiaramente un reato, cosa diversa se ha spostato i costi all'anno successivo, facilmente dimostrabile che li ha spostati in quanto i ricavi (dovuti allo spostamento a Luglio delle partite di campionato e quindi nel nuovo anno fiscale) sono anch'essi slittati all'anno successivo.......in contabilità generale i costi seguono i ricavi e non il contrario.  

 

Si, se ho capito bene, ma quin entriamo in una disquisizione troppo tecnico/finanziaria, la Consob contesta il fatto che quei 4 stipendi, in realtà siano stati erogati nell'anno fiscale in forma di bonus/"premio speciale"/etc e quindi da metter a bilancio, mentre la Juve dice che quei bonus sono stati erogati dopo giugno e quindi messi a bilancio anno fiscale successivo. C'è poi la questione della chat tra i giocatori a cui si fa riferimento di dire cose in linea con il comunicato societario ( Cit. " fatto per ragioni di borsa"). 

 

Insomma la cosa mi pare si basi su tecnicismi contabili e non su dolo, però mi potrei (anzi sicuramente ) sbagliare.

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3 minuti fa, pflip ha scritto:

 

Si, se ho capito bene, ma quin entriamo in una disquisizione troppo tecnico/finanziaria, la Consob contesta il fatto che quei 4 stipendi, in realtà siano stati erogati nell'anno fiscale in forma di bonus/"premio speciale"/etc e quindi da metter a bilancio, mentre la Juve dice che quei bonus sono stati erogati dopo giugno e quindi messi a bilancio anno fiscale successivo. C'è poi la questione della chat tra i giocatori a cui si fa riferimento di dire cose in linea con il comunicato societario ( Cit. " fatto per ragioni di borsa"). 

 

Insomma la cosa mi pare si basi su tecnicismi contabili e non su dolo, però mi potrei (anzi sicuramente ) sbagliare.

 

Dal punto di vista sportivo il fatto che possa esserci una sola parola (scritta o registrata) in cui si dice di dichiarare qualcosa di "diverso" può essere passibile di frode sportiva, ormai è chiaro come funziona la giustizia sportiva in questo senso.

 

 

Modificato da DoctorDoomIII

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Modificato da Leslie®

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46 minuti fa, andrea ha scritto:

Commento di Antonio Einaudi, giudice, tifoso juventino ( da Libero)«Juve, illecito grave»
La Corte d’appello Figc pubblica le cause del -15 in classifica: «Creato un sistema fraudolento che ha alterato il risultato sportivo». Il club fa ricorso al Coni: «Vizio di illogicità e infondatezza»
MARCO BARDESONO · 31 gen 2023

■ Non solo le ha lette, ma ieri pomeriggio le ha studiate per bene: «Le motivazioni sulla sentenza che condanna la Juventus non fanno una piega e rivelano un “contenuto aperto”». A parlare è Antonio Rinaudo, giudice sportivo federale dopo una carriera in magistratura a Torino come pm in inchieste su mafia, terrorismo e corruzione. Per quanto tifoso juventino (anche sfegatato, come Gian Carlo Caselli lo era del Torino, e solo sul piano sportivo tra i due non correva buon sangue), Rinaudo non trova giustificazioni di sorta per la sua squadra del cuore e si concentra sulle 36 pagine firmate dai giudici estensori, Domenico Luca Scordino e Alberto Falini e dal presidente Mario Luigi Torsello. «C’è poco da fare - sottolinea Rinaudo -, per la corte è stato violato l’articolo 4, per cui la società è venuta meno ai doveri di lealtà, probità e correttezza sul piano sportivo e la condanna è stata inevitabile. Tenuto conto, in modo particolare, che ci si è trovati di fronte ad un’azione ripetuta, prolungata, diffusa e consapevole che ha indotto la corte a ricalibrare la condanna nei confronti della società bianconera».
Nove punti di penalizzazioni erano stati chiesti dalla procura federale, ma sono diventati 15 perché, oltre al «numero specifico dei fatti contestati», cioè le plusvalenze accertate al di là di ogni ragionevole dubbio, i giudici hanno voluto punire le reiterate azioni antisportive, collocando la “Vecchia Signora” in una posizione in classifica che, qualunque sarà la decisione della Uefa, rende pressoché impossibile alla Juventus, far parte delle italiane che il prossimo anno si giocheranno le coppe europee. Ora la società bianconera avrà 30 giorni di tempo per presentare ricorso al Collegio di garanzia del Coni, il quale non entrerà nel merito della sentenza, ma valuterà eventuali errori di applicazione della norma e della legge, o violazioni procedurali. «Qualora venissero ravvisate queste circostanze - aggiunge Rinaudo -, allora potrebbe essere annullata la sentenza e la Juventus riavrebbe i 15 punti. In alternativa questa potrebbe anche essere rimandata alla Corte d’appello federale, che a quel punto dovrebbe riformularla, tenendo conto delle osservazioni del Collegio». E se pure il Collegio non avesse nulla da eccepire, il club bianconero potrebbe fare ricorso al Tar del Lazio. Intanto, però, “carta canta”. E il suono più sinistro arriva dalle 14mila pagine relative agli atti dell’inchiesta della procura di Torino, nome in codice “Prisma”. È evidente, lo hanno sottolineato i giudici nelle motivazioni, che senza «le nuove carte» il procedimento non sarebbe stato riaperto. Nel merito è stato ritenuto che la Juve abbia commesso l’illecito, «vista la documentazione proveniente dai dirigenti del club con valenza confessoria - si legge nelle motivazioni - e dai relativi manoscritti, le intercettazioni inequivoche e le ulteriori evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture (alcune corrette a biro)».
I giudici citano il “Libro Nero di FP” (Fabio Paratici) redatto da Federico Cherubini e definito «inquietante». Esso era stato scritto per essere utilizzato in fase di negoziazione del proprio rinnovo contrattuale e da cui si evincono «differenze di vedute». Poi si fa riferimento alle intercettazioni telefoniche, come quella del 6 settembre 2021 in cui Andrea Agnelli e John Elkann analizzano una serie di comportamenti che inducono a pensare che la direzione sportiva si fosse «allargata», con «una serie di operazioni» che Agnelli riconduce «all’eccessivo ricorso dello strumento delle plusvalenze».
O ancora quando Agnelli, parlando con Maurizio Arrivabene dice che è stata «ingolfata la macchina con ammortamenti e soprattutto la M***A, perché è tutta la M***A che sta sotto e che non si può dire». Dunque, la conclusione che i giudici traggono è che «i bilanci della Juventus non sono attendibili». Violata quindi la ratio di tutto il sistema amministrativo-contabile delle società calcistiche professionistiche, che è quella «di garantire la regolarità delle competizioni, violando il principio di lealtà su cui si basa tutto l’ordinamento sportivo».
Per i giudici appare «pacifico» che non sia stato adottato alcun criterio o parametro giustificabile nella determinazione delle plusvalenze e, pertanto, emerge «un sistema fraudolento in partenza che la Corte federale non aveva potuto conoscere» prima della trasmissione degli atti di “Prisma”. Riguardo gli altri club, infine, i giudici sostengono che nelle carte di Torino non si è trovato nulla di più di quanto già si sapesse e le sentenze sono rimaste quelle che erano.


 

Sottolineare che sia juventino serve solo a dare credito maggiore alla sua posizione, è un classico retorico. Parte già dal fatto che le plusvalenze siano un reato, mentre non lo sono. Trasforma un comportamento manageriale cattivo per la società (quando si lamentano internamente delle plusvalenze è perché queste caricano costi sui bilanci successivi) in una sorta di reato mafioso. Sbagliato dall'inizio alla fine.

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Adesso, Yurijy ha scritto:

Sottolineare che sia juventino serve solo a dare credito maggiore alla sua posizione, è un classico retorico. Parte già dal fatto che le plusvalenze siano un reato, mentre non lo sono. Trasforma un comportamento manageriale cattivo per la società (quando si lamentano internamente delle plusvalenze è perché queste caricano costi sui bilanci successivi) in una sorta di reato mafioso. Sbagliato dall'inizio alla fine.

Esatto.

Una marea di cazzate leggitimate dal "sono juventino".

Un altro tifoso alla travaglio.

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6 minuti fa, Yurijy ha scritto:

Sottolineare che sia juventino serve solo a dare credito maggiore alla sua posizione, è un classico retorico. Parte già dal fatto che le plusvalenze siano un reato, mentre non lo sono. Trasforma un comportamento manageriale cattivo per la società (quando si lamentano internamente delle plusvalenze è perché queste caricano costi sui bilanci successivi) in una sorta di reato mafioso. Sbagliato dall'inizio alla fine.

Opera di Nerozzi. Il degno erede dei Beccantini e degli Ansaldo. 

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Un film già visto, finirà con la richiesta di un'altra pena congrua 

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Tutti questi giornalisti subalpini che scrivono sulla Juve sono in gran parte  tifosi bovini. 

Magari l disturbato PIMPEANNUSA che ci segue sempre,  può confermare.

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Soeriamo che la società non ci metta troppo ad elaborare e presentare il ricorso. 

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2 minuti fa, Sabaudo ha scritto:

Soeriamo che la società non ci metta troppo ad elaborare e presentare il ricorso. 

 

per me ci possono pure mettere 29 gg e 23 ore e 59 minuti, basta che sia forte abbastanza (giuridicamente parlando) da smontare la sentenza

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Adesso, pflip ha scritto:

 

per me ci possono pure mettere 29 gg e 23 ore e 59 minuti, basta che sia forte abbastanza (giuridicamente parlando) da smontare la sentenza

Gradirei finire prima possibile.

.

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3450 messaggi
2 minuti fa, Sabaudo ha scritto:

Gradirei finire prima possibile.

.

Ma tanto poi ci sono gli altri capitoli. In questo campionato, la parte sul campo conta ormai relativamente.

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1 minuto fa, pflip ha scritto:

Ma tanto poi ci sono gli altri capitoli. In questo campionato, la parte sul campo conta ormai relativamente.

Appunto per via del caso stipendi vorrei togliermi dalle palle il prima possibile la storia delle plusvalenze 

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