Il calcio senza desiderio

[Bianconero dentro 5738]

Adesso, joyce ha scritto:

 

hai citato una delle mie top partite

 

non la penso come te, per niente

 

per me certe sconfitte sono il cemento dell'amore per la Juve

 

indimenticabili soprattutto nel bene

Beh, io ricordo un Juventus-Panathinaikos 3 a 2 nella coppa UEFA del 1987 che mi rese orgoglioso di essere juventino, anche se uscimmo dalla coppa.

Ma il cemento della mia Juventinitá sono stati tutti gli anni senza vittorie del dopo Platini e del post farsopoli, che ricordo perfettamente ma che preferirei non aver mai vissuto, a prescindere dal gioco espresso.

Di contro, non ricordo con dispiacere nessuna vittoria conseguita con una prestazione di cacca...anzi addirittura rammento con un sorriso sulle labbra uno zero a zero in casa col Milan dove alla fine Moggi disse: "li abbiamo costretti per 90 minuti nella nostra area di rigore" .

[Gurdjieff 7530]

8 minuti fa, Bianconero dentro ha scritto:

Ma la bellezza da sola non dà soddisfazione.

Ad esempio, immagino che la gente non sia uscita soddisfattissima dallo stadio dopo Juventus Parma 1 a 1, finale ritorno di coppa Uefa 1994-95 (una delle migliori gare della Juve di Lippi).

E non mi dà nessuna soddisfazione ricordare le partite della Juve nella Champions 96-97 quando perdemmo in finale col Borussia: giocammo quell'edizione in modo sublime, ma onestamente sto cercando di cancellarne il ricordo.

Vincere è l'unica cosa che conta perché se non vinci tutto il resto passa in secondo piano.

 

Non capisco il nesso scusa...

 

Giocare bene, avere un idea di gioco semplicemente ti aiuta a vincere, è una conseguenza, non devi scegliere tra l essere brutto e vincente ed essere bello ma clown da circo.

 

Prendi i ginnasti agli anelli, hanno delle braccia spaventose, ma non si allenano per essere più grossi, ma si allenano per la prestazione, le braccia grosse saranno una conseguenza...

 

Giocare bene ti da più possibilità di vincere mediamente...

Una squadra forte che gioca bene avrà più probabilità di vincere di una squadra altrettanto forte che gioca male.

 

Poi ovvio che se prendi un real che gioca male e una Lazio che gioca in maniera perfetta, spettacolare, 8 su 10 vince il real, ma questo lo capisce anche un bambino.

 

Vale anche per le piccole squadre, le squadre che hanno sorpreso negli ultimi anni sono sempre quelle che hanno giocato meglio...

 

Mi viene in mente il Chievo di Del Neri che era una roba spettacolare o più recentmente il Verona di juric.

 

Se il Napoli giocasse come la Juve di allegri, con quei giocatori sarebbe a metà classifica.

 

Il bel gioco è un doping legale, ti dà il turbo.

[Crimson Ghost 5228]

Il calcio è fatto di cicli, si vince e si perde. Milan e Inter sono state dieci lunghi anni senza vincere un trofeo, il Napoli non vince un campionato da 32 anni, la Roma dal 2001, eccetera. La sconfitta fa parte del gioco, così come le stagioni deludenti; a volte fa male ma tutto questo melodramma e rodimento di fegato secondo me non è sano per la vostra salute. Ricordatevi che si parla pur sempre di uno sport.

[xqaz69 2738]

2 ore fa, joyce ha scritto:

Avrei voluto e dovuto aprire questa discussione qualche giornata fa, quando vincevamo di cortomuso e senza meritare, piuttosto che dopo una sconfitta rovinosa. Dopo una sconfitta rovinosa non si deve infierire ma trovare il modo di sostenere, fare quadrato. Anzi, la cosa più giusta, alla luce degli attacchi durissimi extracalcistici di cui la Juve è oggetto (pur essendoseli in buona parte cercati), sarebbe sostenerla a prescindere.

 

Il punto è che, in discussione, non c'è una vittoria o una sconfitta ma un'idea di Juve, un'idea di calcio e persino - non esagero - una visione della vita.

 

La cosa più dolorosa di questa fase della storia bianconera è la condizione sentimentale nella quale la Juve e il suo mondo sono ridotti. L'aridità del nostro calcio e del pensiero che lo accompagna. L'estremizzazione di un concetto - vincere senza badare al resto - che è quasi sempre stato alla base della nostra filosofia ma che sta raggiungendo vette estreme e per molti aspetti anacronistiche.

 

La promozione di un calcio senza desiderio. Questo è diventato, man mano, il calcio della Juve di Allegri e della Juve di Andrea Agnelli e, purtroppo, della Juve di moltissimi tifosi juventini.

 

Per la Juve di Allegri, il calcio non è un pasto, un pranzo, una cena, ma semplice alimentazione, che produce energia. E però, mangiare non è (solo) alimentarsi. E' gusto, sapori, convivialità, chiacchierate. È vivere un'esperienza molto più ampia del mettere qualcosa nello stomaco. E lo stesso dicasi per il calcio. che non può ridursi al fare un gol (più o meno a caso) e poi difenderlo ad ogni costo visto che l'unica cosa che conta è vincere, e il resto non conta.

 

I limiti di questa filosofia, nell'era dello spettacolo e della mega-competizione globale, sono clamorosi e la rendono una vera e propria sciocchezza imprenditoriale. Anche sotto questo profilo, dunque, questa idea di Juve è un fallimento strategico, oltre che una contraddizione lampante rispetto ai piani più volte dichiarati da Agnelli, in termini di Superlega, Real Madrid, Barcellona, masterclass del calcio, conquista dei mercati globali, conquista delle giovani generazioni.

 

Eppure, qui non mi interessa questo aspetto ma semplicemente denunciare il furto che questa Juve sta facendo dei miei sentimenti di tifoso. Il furto della cosa più importante che il gioco del calcio rappresenta: la voglia di Juve. Il piacere di attendere e vedere una partita. Il piacere del calcio.

 

Questa cosa - una Juve senza desiderio, il calcio senza più desiderio - è imperdonabile. La più grave di tutte.

 

Qualcuno se ne renda conto e volti pagina.

 

 

 

Aggiungo che nel calcio di oggi fatto di immagine e merchandising utile a produrre utili a sostenere una società di calcio sempre più azienda, la bellezza è un fattore fondamentale!

Anche se vinci qualche partita con le squadre di secnda/terza fascia grazie al "corto muso" non farai mai breccia nell'immaginario pubblico, i bambini, anche italiani, tiferanno Real Madrid, Barcellona o... Napoli!

Infine, se è vero il motto che "l'unica cosa che conta è vincere", visti i pessimi risultati il fallimento è totale!

[Bianconero dentro 5738]

Adesso, Gurdjieff ha scritto:

 

Non capisco il nesso scusa...

 

Giocare bene, avere un idea di gioco semplicemente ti aiuta a vincere, è una conseguenza, non devi scegliere tra l essere brutto e vincente ed essere bello ma clown da circo.

 

Prendi i ginnasti agli anelli, hanno delle braccia spaventose, ma non si allenano per essere più grossi, ma si allenano per la prestazione, le braccia grosse saranno una conseguenza...

 

Giocare bene ti da più possibilità di vincere mediamente...

Una squadra forte che gioca bene avrà più probabilità di vincere di una squadra altrettanto forte che gioca male.

 

Poi ovvio che se prendi un real che gioca male e una Lazio che gioca in maniera perfetta, spettacolare, 8 su 10 vince il real, ma questo lo capisce anche un bambino.

 

Vale anche per le piccole squadre, le squadre che hanno sorpreso negli ultimi anni sono sempre quelle che hanno giocato meglio...

 

Mi viene in mente il Chievo di Del Neri che era una roba spettacolare o più recentmente il Verona di juric.

 

Se il Napoli giocasse come la Juve di allegri, con quei giocatori sarebbe a metà classifica.

 

Il bel gioco è un doping legale, ti dà il turbo.

Quale nesso?

Non ho mai detto che giocando di cacca si vince...infatti adesso non vinciamo una mazza.

Ma allo stesso tempo affermo che la bellezza fine a sé stessa senza avere come obiettivo la vittoria sia inutile, o che la vittoria comunque ti dà soddisfazione anche se non giochi come l'Olanda di Cruijff.

E che è stupido pensare che per vincere dobbiamo per forza giocare col baricentro basso e lasciando gli attaccanti nel deserto.

Spero di essere stato chiaro.

[crazy1897 7364]

1 ora fa, Voost ha scritto:

Presentagli un piano od un progetto, il giusto compenso e vedi che viene anche Guardiola.

 

 

 

 

 

Guardiola non sarebbe capace di allenare una rosa normale (e vincere), se per far venire il guru del tiki-taka bisogna svenarsi e stenderli il tappeto rosso a sto punto uno vale l'altro, tanto la champions senza Messi e i fenomeni di quel barca nemmeno lui è capace di portartela...

[joyce 8819]

13 minuti fa, Crimson Ghost ha scritto:

Il calcio è fatto di cicli, si vince e si perde. Milan e Inter sono state dieci lunghi anni senza vincere un trofeo, il Napoli non vince un campionato da 32 anni, la Roma dal 2001, eccetera. La sconfitta fa parte del gioco, così come le stagioni deludenti; a volte fa male ma tutto questo melodramma e rodimento di fegato secondo me non è sano per la vostra salute. Ricordatevi che si parla pur sempre di uno sport.

 

1) Dare del voi ai singoli utenti è sbagliato.

 

2) La mia salute è buona. Zero rodimento di fegato. I problemi della vita delle persone, purtroppo, sono altri che il calcio.

 

3) Nel caso specifico, più che di fegato, è una questione di gioia del calcio, di piacere venuto meno.

 

4) Infine, il topic dice esattamente quello che dici tu: che non si può schiacciare tutto su vittoria o sconfitta.

[joyce 8819]

Comunque vi invito a restare il più possibile in topic.

 

Non è un discorso generale su Allegri, la classifica eccetera (ci sono molti topic su questo) ma sul calcio come (anche) piacere e bellezza, e sulla necessità che la Juve viva in questo senso un cambiamento.

 

 

[LukeSkyWalker 257]

2 ore fa, Voost ha scritto:

Da ieri non li ho ancora guardati per non rovinarmi il weekend. Disdetto tutto sono in piena fase di rigetto. Apatico.

Idem. Mi trovo nella tua stessa identica situazione. Disdetto DAZN dopo Milan-Juventus. Questo modello di calcio non mi appartiene, a prescindere dalla sconfitta di ieri. Mi aggrappo al ricordo delle emozioni che mi procurava la Juventus della prima coppa intercontinentale, della Champions vinta con Vialli capitano. Ora sono un vecchio tifoso che ama la maglia ma non chi la indossa e chi la dirige.

[cgh 843]

In parte hai ragione. Tuttavia il ritorno di Allegri è dovuto anche al contesto attuale. Grandi allenatori stranieri oggi in Italia non vengono. Manca da parte nostra competenza per cercare in Italia nuovi allenatori emergenti. 

Ma chi li vuole stranieri? Ci sono tanti allenatori italiani che fanno giocare a calcio le loro squadre.
Alla Juve non si vuole giocare, si vuole solo vincere

[joyce 8819]

1 minuto fa, LukeSkyWalker ha scritto:

Idem. Mi trovo nella tua stessa identica situazione. Disdetto DAZN dopo Milan-Juventus. Questo modello di calcio non mi appartiene, a prescindere dalla sconfitta di ieri. Mi aggrappo al ricordo delle emozioni che mi procurava la Juventus della prima coppa intercontinentale, della Champions vinta con Vialli capitano. Ora sono un vecchio tifoso che ama la maglia ma non chi la indossa e chi la dirige.

 

la prima Juve di Conte è stata meravigliosa

 

[cgh 843]

Ti dico solo una cosa:
Io non ho piu voglia di guardare la Juve, guardo gli highlights o addirittura solo il risultato.
È vero che il fuso non mi aiuta ma all'inizio facevo di tutto per assistere, adesso non sento la necessitá, un amore alla deriva.

Ti capisco, ieri anche io sull'1-0 sono uscito a fare una passeggiata con il cane. Una volta non sarei nemmeno andato in bagno per non perdermi un'azione

[joyce 8819]

Adesso, cgh ha scritto:

Alla Juve non si vuole giocare, si vuole solo vincere

 

il cuore del problema in 10 parole e una virgola

[cgh 843]

Da ieri non li ho ancora guardati per non rovinarmi il weekend. Disdetto tutto sono in piena fase di rigetto. Apatico.

Non sei il solo, io evito anche di parlare con amici juventini di calcio

[zack80 2237]

Sulla Juve, faccio notare che abbiamo avuto anche Sarri e Pirlo e non mi pare che il mood triste sia cambiato. Credo che sia un qualcosa che va oltre il singolo allenatore, ma è proprio l ambiente che trasuda di negatività. 

 

Sul calcio in generale, fino a qualche anno fa guardavo pure la serie c turca se la davano. Oggi guardo solo la Juve. Semplicemente non mi piace più come una volta, e a guardare una partita intera che non ci riguardi faccio fatica. 

[cgh 843]

Capisco lo sfogo, anche io da tempo sono molto meno euforico per il calcio in generale.
Una volta giocavo a calcio, lo seguivo, mi informavo, mi allenavo. Oggi mi guardo le partite e stop.
Ho perso molto entusiasmo, ma non tutto.
Non dico sia colpa di Allegri, anche se la sua parte l'ha fatta.
Il resto un pò è dovuto al calcio moderno che segue più i soldi, i social e frivolezze.
Le bandiere sono poche ormai, e gli stadi fanno schifo.

A me fanno schifo le trasmissioni televisive
. Principalmente mi sono disamorato del calcio per colpa di gente come Leo Di Bello, Zazzaroni, Pistocchi, Ziliani..

[Gnokko 17299]

Già pronto il topic frignone dove provi a far bannare qualcuno dopo avergli detto che ti fa pena e che è un avvoltoio?

Chiagni e fotti.
 

Piatto forte della casa

Sent from my SM-S908U using Tapatalk

[cgh 843]

 
 
ma più che sfogo, è un dispiacere
 
un dispiacere per la progressiva perdita di un piacere

Ma guarda io invece ho scoperto che la domenica si può fare altro. Trekking, cinema, passeggiate in bici ecc..

[joyce 8819]

2 minuti fa, zack80 ha scritto:

Sulla Juve, faccio notare che abbiamo avuto anche Sarri e Pirlo e non mi pare che il mood triste sia cambiato. Credo che sia un qualcosa che va oltre il singolo allenatore, ma è proprio l ambiente che trasuda di negatività. 

 

Sul calcio in generale, fino a qualche anno fa guardavo pure la serie c turca se la davano. Oggi guardo solo la Juve. Semplicemente non mi piace più come una volta, e a guardare una partita intera che non ci riguardi faccio fatica. 

 

questo dipende anche dell'inflazione di offerta

 

utilitarismo, ricerca sfrenata del successo e iper produzione sono problemi seri di quasi ogni comparto della realtà attuale, calcio incluso

[joyce 8819]

2 minuti fa, cgh ha scritto:

1 ora fa, joyce ha scritto:

 

Ma guarda io invece ho scoperto che la domenica si può fare altro. Trekking, cinema, passeggiate in bici ecc..

 

hai voglia

ma questo per me vale da anni, mica da ora

(a parte il fatto che di domenica non si gioca mai )

[E.T. 17154]

12 minuti fa, joyce ha scritto:

 

la prima Juve di Conte è stata meravigliosa

 

 

strepitosa

attendevo trepidante il momento della partita, con un mal di pancia adrenalitico addosso

[aragorn74 1789]

Per chi è cresciuto ascoltando le partite in radio, raccontate da Ciotti e Ameri, leggendo Brera o Caminiti e ascoltando Martellini e Pizzul, è difficile riconoscersi in questo calcio.

Gli ultimi anni hanno stravolto tutto, ora si parla di brand, di bilanci, di diritti tv,di merchandising, di contratti, procuratori e clausole, sempre meno di tecnica e calcio giocato. 

Il calcio italiano è imploso, siamo diventati periferia, quando un tempo eravamo centro del mondo. Tutto per colpa di dirigenti inetti, di gelosie, faziosità e interessi economici.

Del resto è nella natura del nostro popolo non riconoscere i meriti altrui, ogni occasione è buona per instillare dubbi e sospetti e per addossare le colpe agli altri.

Il gioco è passato in secondo piano, si fa fatica a gioire anche per un goal, subordinando l'esultanza alla sentenza del Var.

Il Var, tanto agognato dai tifosotti italici, quale panacea a tutti i mali del calcio, ora è diventato strumento di ulteriori polemiche.

Nel mentre i giovani si allontanano da tutto questo, preferiscono dedicarsi ad altro e, probabilmente, hanno ragione. 

Un tempo il calcio univa, era goliardia e sfottò, era passione, era la litigata tra marito e moglie ogni maledetta domenica. Era il bambino dentro di noi che si ritagliava il suo spazio settimanale. Nello scrivere queste cose mi sento vecchio, sufficientemente patetico e fuori dal tempo. Tanto domenica prossima sarò ancora lì, davanti alla televisione, ad incazzarmi per la Juve, magari in modo un po' più distratto, con meno passione, preferirò scrivere in questo forum dove saprò di trovare chi capisce certi deliri, ma comunque al mio posto.

Perché è lì che devo stare, almeno per un altro po', perché sono un tifoso bianconero.

Con un po' di retorica, fino alla fine!

 

 

 

[joyce 8819]

13 minuti fa, aragorn74 ha scritto:

Per chi è cresciuto ascoltando le partite in radio, raccontate da Ciotti e Ameri, leggendo Brera o Caminiti e ascoltando Martellini e Pizzul, è difficile riconoscersi in questo calcio.

Gli ultimi anni hanno stravolto tutto, ora si parla di brand, di bilanci, di diritti tv,di merchandising, di contratti, procuratori e clausole, sempre meno di tecnica e calcio giocato. 

Il calcio italiano è imploso, siamo diventati periferia, quando un tempo eravamo centro del mondo. Tutto per colpa di dirigenti inetti, di gelosie, faziosità e interessi economici.

Del resto è nella natura del nostro popolo non riconoscere i meriti altrui, ogni occasione è buona per instillare dubbi e sospetti e per addossare le colpe agli altri.

Il gioco è passato in secondo piano, si fa fatica a gioire anche per un goal, subordinando l'esultanza alla sentenza del Var.

Il Var, tanto agognato dai tifosotti italici, quale panacea a tutti i mali del calcio, ora è diventato strumento di ulteriori polemiche.

Nel mentre i giovani si allontanano da tutto questo, preferiscono dedicarsi ad altro e, probabilmente, hanno ragione. 

Un tempo il calcio univa, era goliardia e sfottò, era passione, era la litigata tra marito e moglie ogni maledetta domenica. Era il bambino dentro di noi che si ritagliava il suo spazio settimanale. Nello scrivere queste cose mi sento vecchio, sufficientemente patetico e fuori dal tempo. Tanto domenica prossima sarò ancora lì, davanti alla televisione, ad incazzarmi per la Juve, magari in modo un po' più distratto, con meno passione, preferirò scrivere in questo forum dove saprò di trovare chi capisce certi deliri, ma comunque al mio posto.

Perché è lì che devo stare, almeno per un altro po', perché sono un tifoso bianconero.

Con un po' di retorica, fino alla fine!

 

 

 

 

quello che scrivi non c'entra moltissimo con il topic però in realtà, a fare un passo avanti, c'entra eccome

e sono d'accordo su molto, per non dire tutto

 

la degenerazione del sistema calcio è oggi quasi totale, ed esclude pressoché nessuno

Modificato January 14, 2023 da joyce

[joyce 8819]

16 minuti fa, E.T. ha scritto:

 

strepitosa

attendevo trepidante il momento della partita, con un mal di pancia adrenalitico addosso

 

il gusto dell'attesa di quella Juve non l'ho provato mai prima di allora e mai dopo di allora

 

[vikke55 5502]

3 ore fa, joyce ha scritto:

Avrei voluto e dovuto aprire questa discussione qualche giornata fa, quando vincevamo di cortomuso e senza meritare, piuttosto che dopo una sconfitta rovinosa. Dopo una sconfitta rovinosa non si deve infierire ma trovare il modo di sostenere, fare quadrato. Anzi, la cosa più giusta, alla luce degli attacchi durissimi extracalcistici di cui la Juve è oggetto (pur essendoseli in buona parte cercati), sarebbe sostenerla a prescindere.

 

Il punto è che, in discussione, non c'è una vittoria o una sconfitta ma un'idea di Juve, un'idea di calcio e persino - non esagero - una visione della vita.

 

La cosa più dolorosa di questa fase della storia bianconera è la condizione sentimentale nella quale la Juve e il suo mondo sono ridotti. L'aridità del nostro calcio e del pensiero che lo accompagna. L'estremizzazione di un concetto - vincere senza badare al resto - che è quasi sempre stato alla base della nostra filosofia ma che sta raggiungendo vette estreme e per molti aspetti anacronistiche.

 

La promozione di un calcio senza desiderio. Questo è diventato, man mano, il calcio della Juve di Allegri e della Juve di Andrea Agnelli e, purtroppo, della Juve di moltissimi tifosi juventini.

 

Per la Juve di Allegri, il calcio non è un pasto, un pranzo, una cena, ma semplice alimentazione, che produce energia. E però, mangiare non è (solo) alimentarsi. E' gusto, sapori, convivialità, chiacchierate. È vivere un'esperienza molto più ampia del mettere qualcosa nello stomaco. E lo stesso dicasi per il calcio. che non può ridursi al fare un gol (più o meno a caso) e poi difenderlo ad ogni costo visto che l'unica cosa che conta è vincere, e il resto non conta.

 

I limiti di questa filosofia, nell'era dello spettacolo e della mega-competizione globale, sono clamorosi e la rendono una vera e propria sciocchezza imprenditoriale. Anche sotto questo profilo, dunque, questa idea di Juve è un fallimento strategico, oltre che una contraddizione lampante rispetto ai piani più volte dichiarati da Agnelli, in termini di Superlega, Real Madrid, Barcellona, masterclass del calcio, conquista dei mercati globali, conquista delle giovani generazioni.

 

Eppure, qui non mi interessa questo aspetto ma semplicemente denunciare il furto che questa Juve sta facendo dei miei sentimenti di tifoso. Il furto della cosa più importante che il gioco del calcio rappresenta: la voglia di Juve. Il piacere di attendere e vedere una partita. Il piacere del calcio.

 

Questa cosa - una Juve senza desiderio, il calcio senza più desiderio - è imperdonabile. La più grave di tutte.

 

Qualcuno se ne renda conto e volti pagina.

 

 

 

A me piace così, certo, ci fossero giocatori forti, di quelli che ti chiedi "ed ora, che si inventerà?", magari sarei più felice.

Ah, in tempi di magra, dicevano i vecchi, si mangiavano pure i ratti, e la juve è in tempi di supermagra, quindi vedi te, o mangi sta minestra o niente.

La juve è questa, lo è sempre stata, cambiano solo i giocatori (ora più scarsi dacchè seguo la juve).