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The Allegri's Paradox: via Kulusevski in età verde per cercare un'ala di anni 34

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Fa molto ridere che certi utenti vengano a pontificare su questo topic dopo aver ricoperto Kulusevski di letame per un anno e mezzo. Senza vergogna proprio.

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3 minuti fa, alexthelegend10 ha scritto:

Fa molto ridere che certi utenti vengano a pontificare su questo topic dopo aver ricoperto Kulusevski di letame per un anno e mezzo. Senza vergogna proprio.

Più che altro è per screditare un altro tesserato 😉

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Adesso, detestomicio ha scritto:

Più che altro è per screditare un altro tesserato 😉

Eh ma un minimo di senso del pudore ci vorrebbe, almeno un po'.

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3 ore fa, zart ha scritto:

Una follia. Ma ormai è stata ripetuta talmente tante volte che è diventata realtà.

Mio fratello gioca negli under 15 di serie c, livello generale buono ma non fenomenale.

Già alla sua età e nella sua categoria i giochi, da un certo punto di vista, sono fatti.

Se non sai calciare non impari, se sei difensore difficilmente diventerai un bomber. Puoi limare dei dettagli, ma nessuno ha il potere di trasformarti. A livello atletico invece tutto è possibile, ma non voglio divagare.

Da quel che leggo qui invece sembra che basti fare allenamento per imparare qualsiasi cosa e metterla in pratica, per di più nei contesti di più alto livello, contro i migliori avversari possibili.

 

Io invece credo che a far la differenza a certi livelli possano essere la tattica e il fattore psicologico.

In un contesto tecnico e di gioco che ti mette a tuo agio ed è compatibile con il tuo stile, ti esprimi con fiducia fino a migliorare la qualità dei tuoi gesti tecnici e risultare efficace in partita.

 

Ma che un allenatore debba insegnare stop e passaggio ai giocatori di serie a, boh...

Allora voglio il nome di un giocatore che sia stato trasformato tecnicamente davanti ai nostri occhi. 

Giuro che non me viene in mente uno. Forse la qualità del tiro di Ibrahimovic. Da noi cavallo pazzo, con Mancini diventato bomber. Ma anche lì, questione di contesto. Alla juve era in un attacco a due, all'inter era palla addosso a lui ed evidentemente le responsabilità (leggi contesto) lo hanno aiutato a crescere.

 

 

 

 

Modificato da Fabri BN
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28 minuti fa, Fabri BN ha scritto:

Mio fratello gioca negli under 15 di serie c, livello generale buono ma non fenomenale.

Già alla sua età e nella sua categoria i giochi, da un certo punto di vista, sono fatti.

Se non sai calciare non impari, se sei difensore difficilmente diventerai un bomber. Puoi limare dei dettagli, ma nessuno ha il potere di trasformarti. A livello atletico invece tutto è possibile, ma non voglio divagare.

Da quel che leggo qui invece sembra che basti fare allenamento per imparare qualsiasi cosa e metterla in pratica, per di più nei contesti di più alto livello, contro i migliori avversari possibili.

 

Io invece credo che a far la differenza a certi livelli possano essere la tattica e il fattore psicologico.

In un contesto tecnico e di gioco che ti mette a tuo agio ed è compatibile con il tuo stile, ti esprimi con fiducia fino a migliorare la qualità dei tuoi gesti tecnici e risultare efficace in partita.

 

Ma che un allenatore debba insegnare stop e passaggio ai giocatori di serie a, boh...

Allora voglio il nome di un giocatore che sia stato trasformato tecnicamente davanti ai nostri occhi. 

Giuro che non me viene in mente uno. Forse la qualità del tiro di Ibrahimovic. Da noi cavallo pazzo, con Mancini diventato bomber. Ma anche lì, questione di contesto. Alla juve era in un attacco a due, all'inter era palla addosso a lui ed evidentemente le responsabilità (leggi contesto) lo hanno aiutato a crescere.

 

 

 

 

Il fattore psicologico vale tanto a quei livelli.Se non erro ci sono delle interviste a Velasco e Dan Peterson che analizzano questa importanza ( c'è qualcosa pure di Ettore Messina )

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4 minuti fa, Fabri BN ha scritto:

Mio fratello gioca negli under 15 di serie c, livello generale buono ma non fenomenale.

Già alla sua età e nella sua categoria i giochi, da un certo punto di vista, sono fatti.

Se non sai calciare non impari, se sei difensore difficilmente diventerai un bomber. Puoi limare dei dettagli, ma nessuno ha il potere di trasformarti. A livello atletico invece tutto è possibile, ma non voglio divagare.

Da quel che leggo qui invece sembra che basti fare allenamento per imparare qualsiasi cosa e metterla in pratica, per di più nei contesti di più alto livello, contro i migliori avversari possibili.

 

Io invece credo che a far la differenza a certi livelli possano essere la tattica e il fattore psicologico.

In un contesto tecnico e di gioco che ti mette a tuo agio ed è compatibile con il tuo stile, ti esprimi con fiducia fino a migliorare la qualità dei tuoi gesti tecnici e risultare efficace in partita.

 

Ma che un allenatore debba insegnare stop e passaggio ai giocatori di serie a, boh...

Allora voglio il nome di un giocatore che sia stato trasformato tecnicamente davanti ai nostri occhi. 

Giuro che non me viene in mente uno. Forse la qualità del tiro di Ibrahimovic. Da noi cavallo pazzo, con Mancini diventato bomber. Ma anche lì, questione di contesto. Alla juve era in un attacco a due, all'inter era palla addosso a lui ed evidentemente le responsabilità (leggi contesto) lo hanno aiutato a crescere.

 

 

 

 

 

Non esattamente, Capello a fine allenamento sottoponeva Ibra a sedute extra per migliorarlo nei tiri da fuori 

 

Capello: «Ibrahimovic? Lo presi che non sapeva calciare»

L'ex tecnico di Juventus e Roma: «In lui vidi subito orgoglio e voglia di diventare numero 1»

Capello: «Ibrahimovic? Lo presi che non sapeva calciare»© LaPresse
 

ROMA - «Appena arrivato alla Juventus Ibrahimovic non sapeva calciare, calciava molto male. Io lo impostai, in lui vidi l'orgoglio e la voglia di diventare il numero uno. Si mise ad allenare bene il tiro anche dopo gli allenamenti con la squadra e arrivò a calciare anche le punizioni». A rivelarlo è Fabio Capello, che allenò Zlatan Ibrahimovic nel biennio 2004/2006 quando era alla guida dei bianconeri. «Io ero alla Roma - spiega il tecnico friulano in occasione dell'anteprima al Cinema Adriano di Roma del docufilm 'Ibrahimovic, diventare leggendà, nella sale italiane il 14 e il 15 novembre prossimi - e lo vidi in un'amichevole a Berlino, nell'intervallo rimasi a guardare la sua tecnica nel riscaldamento, faceva già i numeri dei ragazzini di oggi». «Quando andai alla Juventus - conclude Capello - lo feci acquistare. Aveva molte qualità ma gli piaceva fare i numeri, la cosa bella fu la determinazione che mise per migliorare e calciare. In lui ho visto subito l'umiltà e l'orgoglio di chi vuole diventare il numero uno».

 

 

Altro caso è stato quello di Gentile che Trapattoni spostò a sinistra intravedendone il potenziale e ne migliorò la qualità negli allenamenti,

 

«La mia stagione magica fu quella 1976-77. Trapattoni era convinto delle mie qualità, al punto da farmi giocare a sinistra nonostante io non sia mancino e anzi con quel piede ci sappia fare piuttosto poco. Invece di spaventarmi, feci leva anche quella volta sulla grinta. E tutto andò benissimo, dando ragione a Trapattoni. Vincemmo campionato e Coppa Uefa ed io disputai la mia miglior stagione in bianconero».

 

certo sono casi isolati, ma non che non si possano ripetere, dipende molto dal giocatore 

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2 minuti fa, crazy1897 ha scritto:

 

Non esattamente, Capello a fine allenamento sottoponeva Ibra a sedute extra per migliorarlo nei tiri da fuori 

 

Capello: «Ibrahimovic? Lo presi che non sapeva calciare»

L'ex tecnico di Juventus e Roma: «In lui vidi subito orgoglio e voglia di diventare numero 1»

Capello: «Ibrahimovic? Lo presi che non sapeva calciare»© LaPresse
 
 

ROMA - «Appena arrivato alla Juventus Ibrahimovic non sapeva calciare, calciava molto male. Io lo impostai, in lui vidi l'orgoglio e la voglia di diventare il numero uno. Si mise ad allenare bene il tiro anche dopo gli allenamenti con la squadra e arrivò a calciare anche le punizioni». A rivelarlo è Fabio Capello, che allenò Zlatan Ibrahimovic nel biennio 2004/2006 quando era alla guida dei bianconeri. «Io ero alla Roma - spiega il tecnico friulano in occasione dell'anteprima al Cinema Adriano di Roma del docufilm 'Ibrahimovic, diventare leggendà, nella sale italiane il 14 e il 15 novembre prossimi - e lo vidi in un'amichevole a Berlino, nell'intervallo rimasi a guardare la sua tecnica nel riscaldamento, faceva già i numeri dei ragazzini di oggi». «Quando andai alla Juventus - conclude Capello - lo feci acquistare. Aveva molte qualità ma gli piaceva fare i numeri, la cosa bella fu la determinazione che mise per migliorare e calciare. In lui ho visto subito l'umiltà e l'orgoglio di chi vuole diventare il numero uno».

 

 

Altro caso è stato quello di Gentile che Trapattoni spostò a sinistra intravedendone il potenziale e ne migliorò la qualità negli allenamenti,

 

«La mia stagione magica fu quella 1976-77. Trapattoni era convinto delle mie qualità, al punto da farmi giocare a sinistra nonostante io non sia mancino e anzi con quel piede ci sappia fare piuttosto poco. Invece di spaventarmi, feci leva anche quella volta sulla grinta. E tutto andò benissimo, dando ragione a Trapattoni. Vincemmo campionato e Coppa Uefa ed io disputai la mia miglior stagione in bianconero».

 

certo sono casi isolati, ma non che non si possano ripetere, dipende molto dal giocatore 

C'è Bonucci che giocava centravanti, Buffon che da adolescente faceva il giocatore di movimento o Milinkovic che ha iniziato a giocare a 13 anni.

I casi non mancano, per carità, e non voglio nemmeno far passare l'idea che la tecnica non si possa migliorare, perché evidentemente se ogni giorno ripeti i gesti tecnici a velocità supersonica, qualcosa migliori per forza.

Però mi suona strano leggere che tizio controlla male la palla perché il mister non glielo insegna abbastanza bene.

È una semplificazione assurda.

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1 ora fa, detestomicio ha scritto:

Si,Danilo è quello che ha fatto 2 stagioni alla grande,quest' anno giocando pure a centrocampo e facendo benissimo

Grande Danilo.

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1 ora fa, JuvenTINOO ha scritto:

certamente non avrà questa crescita anche nella prossima stagione, però per ora questa crescita c'è stata.

forse non diventerà robben, non dimentichiamoci che robben però si è consacrato al bayern monaco, a 25/26 anni dopo anni al chelsea e real dove non ha brillato.

potrebbe diventare però un buonissimo giocatore, così come potrebbe perdersi nell'anonimato come fece cerci.

Sono d'accordo. Un giocatore che è cresciuto fisicamente e in convinzione, ma i media stanno descrivendo altro però...

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La tecnica di base si migliora eccome, grazie al lavoro quotidiano.

 

Da che mondo e mondo chi vuole migliorare tecnicamente migliora eccome.

Una cosa è la comprensione calcistica, che o capisci o non capisci.

Una cosa è la tecnica, un qualcosa di meccanico migliorabile tramite l'esercizio quotidiano.

Non si diventa virtuosi chiaramente, ma si migliora eccome, se lo si vuole. Di esempi ne è stracolma la storia calcistica

 

Di certo, però non passi IN 2 MESI dal non saper fare un passaggio rasoterra di 3 metri, o all'incespicare da solo sul pallone, o non vincere un duello individuale neanche contro un Under 15... all'essere un calciatore dal rendimento importante in Premier League.... grazie al lavoro dell'allenatore "sulla tecnica". Chi dice ste robe con tutto il bene vaneggia.

 

La questione è mentale in primis, può essere di natura atletica, di natura tattica... molto probabilmente è un insieme di componenti che detemina il rendimento di un calciatore in un dato contesto. Non di certo Conte che in un mese ha insegnato Kulusevski a effettuare un passaggio rasoterra di 3/4 metri, mentre quelli di prima no

 

 

Detto ciò., fa specie leggere varie difese strenue dello svedese, dopo averlo etichettato come lebbroso fino a pochi mesi fa

 

 

 

 

 

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18 ore fa, Fabri BN ha scritto:

Credo che nessun giocatore d'attacco tra i nostri sia stato messo nelle condizioni di esprimersi; anche Chiesa, di cui si lamenta la prolungata assenza, non stava giocando con libertà e si stava aprendo una diatriba sul suo modo di giocare (follia per me, stessa sorte che tocca a Vlahovic tra l'altro).

Non ho ancora visto Kulusevski giocare con gli Spurs, sarei davvero curioso di capire con quali richieste tattiche va in campo.

Da noi mi sembrava pesantemente limitato sul piano tecnico e dell'intelligenza calcistica, ma a questo punto c'è da osservare di più per farsi un'idea precisa.

 


Per questo aspetto prima di condannare Kean.
Quando tutti i giocatori abbassano drasticamente le statistiche offensive, diventa difficile fare delle valutazioni.

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Capello poteva insegnare anche a Blasi come tirare le punizioni da 30 metri.

 

Non avrà avuto tempo.

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2 ore fa, Fabri BN ha scritto:

C'è Bonucci che giocava centravanti, Buffon che da adolescente faceva il giocatore di movimento o Milinkovic che ha iniziato a giocare a 13 anni.

I casi non mancano, per carità, e non voglio nemmeno far passare l'idea che la tecnica non si possa migliorare, perché evidentemente se ogni giorno ripeti i gesti tecnici a velocità supersonica, qualcosa migliori per forza.

Però mi suona strano leggere che tizio controlla male la palla perché il mister non glielo insegna abbastanza bene.

È una semplificazione assurda.

 

Io mi riferivo ai giocatori già finiti, i settori giovanili sono pieni di giocatori che iniziano in un ruolo e poi finiscono per farne un altro 

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0,627

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4 hours ago, Paulo Sousa 6 said:

:|

questo un giudizio e voto sulla su stagione a londra:

 

Rodrigo Bentancur

An excellent introduction to Premier League life and he's taken to the English game and Spurs with aplomb. He's brought a calming presence to the midfield, pushed on Hojbjerg and his team-mates trust him with the ball in tight situations. The three-time Serie A winner is just 24 and frighteningly for opponents he will only get better as he continues to adapt to life in a new league. 9

https://www.football.london/tottenham-hotspur-fc/players/son-bentancur-conte-kane-tottenham-24047131

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2 minuti fa, orcaloca ha scritto:

questo un giudizio e voto sulla su stagione a londra:

 

Rodrigo Bentancur

An excellent introduction to Premier League life and he's taken to the English game and Spurs with aplomb. He's brought a calming presence to the midfield, pushed on Hojbjerg and his team-mates trust him with the ball in tight situations. The three-time Serie A winner is just 24 and frighteningly for opponents he will only get better as he continues to adapt to life in a new league. 9

https://www.football.london/tottenham-hotspur-fc/players/son-bentancur-conte-kane-tottenham-24047131

Mi sono bastate le sue quasi 5 stagioni a Torino ed il fatto che abbia fatto quasi sempre ca**re con 3 allenatori diversi.

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Inviato (modificato)

kulusevsky gioca in un campionato più facile per uno come lui, perchè poco tattico.

a me piaceva anche da noi , non lo reputo affatto scarso, anzi uno dei pochi dei nostri lì davanti che poteva fare 1 assist. un vero assist, non un cross.

mi è dispiaciuto che il mister non lo abbia capito, era tra i più forti che avevamo, per me. quindi anche allegri sbaglia sul valore dei calciatori.: uno dei suoi pochi errori, ma kulu non è un fenomeno.

il rendimento di kulu oggi dipende dal campionato. la premier è meno tattica, in italia se lo mangiano perchè difendono. in premier no.

Modificato da roamermelo

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1 ora fa, Jamaine ha scritto:

0,627

 

0.34 minimo storico

 

Per farti capire il disagio che provo a leggere quel che dice capello, farò una analogia: 

 

Quando Albert arrivò a scuola, non sapeva fa e' tabelline. Lo impostai io. Poi svelò i misteri del cosmo.

 

Maestro elementare di Albert Einstein.

Modificato da zart

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4 ore fa, Fabri BN ha scritto:

Mio fratello gioca negli under 15 di serie c, livello generale buono ma non fenomenale.

Già alla sua età e nella sua categoria i giochi, da un certo punto di vista, sono fatti.

Se non sai calciare non impari, se sei difensore difficilmente diventerai un bomber. Puoi limare dei dettagli, ma nessuno ha il potere di trasformarti. A livello atletico invece tutto è possibile, ma non voglio divagare.

Da quel che leggo qui invece sembra che basti fare allenamento per imparare qualsiasi cosa e metterla in pratica, per di più nei contesti di più alto livello, contro i migliori avversari possibili.

 

Io invece credo che a far la differenza a certi livelli possano essere la tattica e il fattore psicologico.

In un contesto tecnico e di gioco che ti mette a tuo agio ed è compatibile con il tuo stile, ti esprimi con fiducia fino a migliorare la qualità dei tuoi gesti tecnici e risultare efficace in partita.

 

Ma che un allenatore debba insegnare stop e passaggio ai giocatori di serie a, boh...

Allora voglio il nome di un giocatore che sia stato trasformato tecnicamente davanti ai nostri occhi. 

Giuro che non me viene in mente uno. Forse la qualità del tiro di Ibrahimovic. Da noi cavallo pazzo, con Mancini diventato bomber. Ma anche lì, questione di contesto. Alla juve era in un attacco a due, all'inter era palla addosso a lui ed evidentemente le responsabilità (leggi contesto) lo hanno aiutato a crescere.

 

 

 

 

 

io ho visto giocare Portanova Senior negli esordienti e nei giovanissimi fino agli Allievi....era un Marcantonio rispetto agli altri già negli esordienti ma faceva panchina ....ovviamente nessunno avrebbe scommesso una lira sulla sua carriera...quindi dopo questa lezione imparata tra i miei 11/12 ed i miei 25 anni non metto limiti alla Provvidenza...quindi occhio al fratellino.....asd

detto questo stop e passaggio in allenamento sono una cosa,in partita un'altra,in partita pressato nella tua metà campo un'altra ancora...

l'allenatore anche in Serie A(perchè la partita di Serie A non è la partita di Serie C) serve a metterti nelle condizioni psicologiche,fisiche,tecniche e tattiche il più possibile vicine alla situazione di allenamento anche quando sei nella condizione estrema...solo così ci sono ottime chance che tu sbagli poco...perchè sotto pressione si sbaglia...c'è poco da fare...in qualunque ambito...

per metterti a tuo agio ed aiutarti a non sbagliare non deve insegnarti a calciare perchè quello stai sicuro che lo sai fare...

deve darti 1/2 soluzioni immediate che tu sai già che troverai libere quando avrai stoppato/controllato il pallone...così la testa sarà libera e non stressata a pensare cosa fare del pallone,causa al 90% del controllo/stop sbagliato...

punto.semplice.

fino alla fine degli anni 80 questo serviva poco/niente...oggi con allenatori che vivono per mettere in difficoltà e pressare gli avversari urge che chiunque voglia fare l'allenatore si adegui e si metta a studiare...

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31 minuti fa, zart ha scritto:

 

0.34 minimo storico

 

Per farti capire il disagio che provo a leggere quel che dice capello, farò una analogia: 

 

Quando Albert arrivò a scuola, non sapeva fa e' tabelline. Lo impostai io. Poi svelò i misteri del cosmo.

 

Maestro elementare di Albert Einstein.


Paragone improponibile.
Ad ogni modo, se Albert si fosse diplomato in una scuola pubblica di Manizales, avrebbe venduto cocchi nelle spiagge di Cartagena.

Ovviamente i suoi maestri hanno dato un contributo importante.

 

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1 ora fa, roamermelo ha scritto:

kulusevsky gioca in un campionato più facile per uno come lui, perchè poco tattico.

a me piaceva anche da noi , non lo reputo affatto scarso, anzi uno dei pochi dei nostri lì davanti che poteva fare 1 assist. un vero assist, non un cross.

mi è dispiaciuto che il mister non lo abbia capito, era tra i più forti che avevamo, per me. quindi anche allegri sbaglia sul valore dei calciatori.: uno dei suoi pochi errori, ma kulu non è un fenomeno.

il rendimento di kulu oggi dipende dal campionato. la premier è meno tattica, in italia se lo mangiano perchè difendono. in premier no.

 

ma certo che non parliamo di un fenomeno...per ora poi forse chissà...

però Kulu nel Parma giocava lo stesso bene...ed  il Parma non giocava in Premier...

la tattica e la difesa avversaria vanno pure contrastate/aggirate in qualche modo....ed i calciatori non è che possono farlo da soli di testa propria o senza agire da "squadra"

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1 minuto fa, Chévere ha scritto:


Paragone improponibile.
Ad ogni modo, se Albert si fosse diplomato in una scuola pubblica di Manizales, avrebbe venduto cocchi nelle spiagge di Cartagena.

Ovviamente i suoi maestri hanno dato un contributo importante.

 

Sei irricevibile.

 

Ibra è stato il centravanti più tecnico della storia recente. Cosa ca.zzo vuoi che abbia contato capello? Se trovava lo zio di Fascetti era uguale.

 

Modificato da zart

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5 ore fa, Fabri BN ha scritto:

Mio fratello gioca negli under 15 di serie c, livello generale buono ma non fenomenale.

Già alla sua età e nella sua categoria i giochi, da un certo punto di vista, sono fatti.

Se non sai calciare non impari, se sei difensore difficilmente diventerai un bomber. Puoi limare dei dettagli, ma nessuno ha il potere di trasformarti. A livello atletico invece tutto è possibile, ma non voglio divagare.

Da quel che leggo qui invece sembra che basti fare allenamento per imparare qualsiasi cosa e metterla in pratica, per di più nei contesti di più alto livello, contro i migliori avversari possibili.

 

Io invece credo che a far la differenza a certi livelli possano essere la tattica e il fattore psicologico.

In un contesto tecnico e di gioco che ti mette a tuo agio ed è compatibile con il tuo stile, ti esprimi con fiducia fino a migliorare la qualità dei tuoi gesti tecnici e risultare efficace in partita.

 

Ma che un allenatore debba insegnare stop e passaggio ai giocatori di serie a, boh...

Allora voglio il nome di un giocatore che sia stato trasformato tecnicamente davanti ai nostri occhi. 

Giuro che non me viene in mente uno. Forse la qualità del tiro di Ibrahimovic. Da noi cavallo pazzo, con Mancini diventato bomber. Ma anche lì, questione di contesto. Alla juve era in un attacco a due, all'inter era palla addosso a lui ed evidentemente le responsabilità (leggi contesto) lo hanno aiutato a crescere.

 

 

 

 

Beh, nei calci da fermo, invece, se ti concedi mezz'ora o un'ora in  più a tirare punizioni, rigori e calcio d'angolo, male non fa.

Porto l'esempio di Batistuta che negli ultimi anni della sua carriera divenne abilissimo anche a tirare le punizioni.

Forse non è possibile allenare l'estro, ma la tecnica nel calciare un pallone sì.

Nella nostra squadra si vedono calciatori sbagliare passaggio di un metro, oltre a non fare mai una sovrapposizione o un uno/due tipo scuola calcio, quindi che ci siano carenza in squadra per quel che concerne anche il latto tecnico e tattico, a me pare evidente anche da semplice spettatore.

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3 ore fa, vlataskaaaa ha scritto:

La tecnica di base si migliora eccome, grazie al lavoro quotidiano.

 

Da che mondo e mondo chi vuole migliorare tecnicamente migliora eccome.

Una cosa è la comprensione calcistica, che o capisci o non capisci.

Una cosa è la tecnica, un qualcosa di meccanico migliorabile tramite l'esercizio quotidiano.

Non si diventa virtuosi chiaramente, ma si migliora eccome, se lo si vuole. Di esempi ne è stracolma la storia calcistica

 

Di certo, però non passi IN 2 MESI dal non saper fare un passaggio rasoterra di 3 metri, o all'incespicare da solo sul pallone, o non vincere un duello individuale neanche contro un Under 15... all'essere un calciatore dal rendimento importante in Premier League.... grazie al lavoro dell'allenatore "sulla tecnica". Chi dice ste robe con tutto il bene vaneggia.

 

La questione è mentale in primis, può essere di natura atletica, di natura tattica... molto probabilmente è un insieme di componenti che detemina il rendimento di un calciatore in un dato contesto. Non di certo Conte che in un mese ha insegnato Kulusevski a effettuare un passaggio rasoterra di 3/4 metri, mentre quelli di prima no

 

 

Detto ciò., fa specie leggere varie difese strenue dello svedese, dopo averlo etichettato come lebbroso fino a pochi mesi fa

 

 

 

 

 

Anche perchè in serie A prima e in Premier poi non arrivi se non hai un qualcosa di più di migliaia di calciatori...

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3 minuti fa, zart ha scritto:

Sei irricevibile.

 

Ibra è stato il centravanti più tecnico della storia recente. Cosa ca.zzo vuoi che abbia contato capello? Se trovava lo zio di Fascetti era uguale.

 

Lo zio di fascetti forniva materiali al calzaturificio di mio nonno.

Lo volevo solo dire.

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