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Mediterraneo

Mattia De Sciglio rinnova con la Juventus sino al 2025

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Mattia De Sciglio si racconta. In una lunga intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, il difensore bianconero ha raccontato dell'addio al Milan, del suo approdo alla Juventus e si è soffermato molto su Massimiliano Allegri, in particolare sul loro rapporto. 

 

Cita

"Prima di parlarvi di Allegri, voglio dirvi una cosa: non sono il suo figlioccio. Il nostro è uno dei rapporti allenatore-giocatore più iconici degli ultimi anni, ma lui non mi ha mai favorito". Un legame davvero speciale quello tra De Sciglio e il suo allenatore: "Pretende tanto da me, e sono uno di quello che massacra di più. A lui piace dare nomignoli a tutti i calciatori, e quando vuole colpirmi nell’orgoglio mi chiama «Mangia e dormi». Dice che sostanzialmente io mi alleno, mangio e dormo. Stop". De Sciglio ha anche spezzato una lancia in favore di Max, esprimendosi sulla sua filosofia del "corto muso": "Il suo pragmatismo viene visto come un difetto. In tanti si mettono negli occhi il bel calcio, guardano Guardiola e puntano il dito. Secondo me, Pep è una cosa a sé, unico nelle sue idee e nel modo di sistemare la squadra, di inventarsi i ruoli per certi elementi. La gente si è messa in testa che tutte le grandi devono giocare bene. Non voglio prendere le difese di Allegri, è il mio pensiero, ma è una contraddizione. In Italia si tende a guardare il risultato, poi però si parla del bel gioco. E tante volte, le due cose non vanno di pari passo".

 

 

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20 minuti fa, roamermelo ha scritto:

 

Mattia De Sciglio si racconta. In una lunga intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, il difensore bianconero ha raccontato dell'addio al Milan, del suo approdo alla Juventus e si è soffermato molto su Massimiliano Allegri, in particolare sul loro rapporto. 

 

 

 

niente.

fa cadere le palle anche quando parla... .oddio

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8 minuti fa, Spartony ha scritto:

niente.

fa cadere le palle anche quando parla... .oddio

 

 

a me no, sinceramente non ho mai capito l'odio viscerale. e lo metto al pari di quello nei confronti del mister.

de sciglio senza problemi fisici è un ottimo terzino che non ha mai fatto e non farà mai il salto di qualità perchè mentalmente non adeguato.

ma ce ne fossero di riserve così.

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1 minuto fa, roamermelo ha scritto:

 

 

a me no, sinceramente non ho mai capito l'odio viscerale. e lo metto al pari di quello nei confronti del mister.

de sciglio senza problemi fisici è un ottimo terzino che non ha mai fatto e non farà mai il salto di qualità perchè mentalmente non adeguato.

ma ce ne fossero di riserve così.

se vabbè

ottimo terzino .oddio

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Non siamo il real. De sciglio va bene come riserva. Non va bene come titolare.

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De Sciglio: "Ho sofferto tanto. E non sono il figlioccio di Allegri"

 

Chi vuole, può leggere il resto sulla giornalaccio rosa di milano.

Modificato da Dark Wizard

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42 minuti fa, Dark Wizard ha scritto:

De Sciglio: "Ho sofferto tanto. E non sono il figlioccio di Allegri"

 

Chi vuole, può leggere il resto sulla giornalaccio rosa di milano.

Non sono il figlioccio di Allegri 

Però lo scorso anno lo spedimmo al Lione se non erro anche con diritto di riscatto abbastanza misero 

Quest'anno magicamente si ritrova un rinnovo di tre anni.. 

 

Ah e nella sua esperienza a Lione diceva di sperare di restare li o quantomeno trovare una squadra estera dove proseguire la carriera 

 

Ora sta di nuovo bene in Italia da noi 

 

Sempre magia .asd

 

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Inviato (modificato)
4 hours ago, Pier93 said:

Non sono il figlioccio di Allegri 

Però lo scorso anno lo spedimmo al Lione se non erro anche con diritto di riscatto abbastanza misero 

Quest'anno magicamente si ritrova un rinnovo di tre anni.. 

 

Ah e nella sua esperienza a Lione diceva di sperare di restare li o quantomeno trovare una squadra estera dove proseguire la carriera 

 

Ora sta di nuovo bene in Italia da noi 

 

Sempre magia .asd

 

.quoto.quoto.quoto.quoto

 

... è solo l'esempio classico che è meglio essere simpatici a qualcuno di importante che essere bravi in questo paese... 

 

:sventola::sventola::sventola::sventola:

Modificato da gianky99
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e ora commuovetevi!!! .asd

(PS: poi però controllate la sveglia che bisogna andare al lavoro per guadagnare in tutta la vita quello che sta gente guadagna in pochi mesi) .asd

 

 

Cicatrici

di Mattia De Sciglio
des4-1024x819.png

[intervista realizzata ad aprile 2022]

Alzo la testa e vedo che sulla lavagnetta luminosa c’è il numero 2. Il mio numero. «De Sciglio, esce De Sciglio», sento gridare. Non ho molto tempo per realizzare, perché in quel preciso istante 70mila persone iniziano a fischiare. Fortissimo. Non capisco: sono stato dato in pasto ai leoni. «Perché c**** mi sta cambiando?», non riesco a chiedermi altro.

 

Il Milan è sotto 0-2 in casa contro l’Empoli, in campionato non stiamo andando bene. Tutta la squadra non sta giocando al meglio. Al 70’, mister Montella decide di cambiarmi. Quella è stata l’inizio della fine. La situazione era già compromessa, ma in quel preciso istante l’acqua ha traboccato dal vaso ed è diventata benzina sul fuoco. Un esterno per un altro esterno, entra Ocampos. I fischi sono talmente forti che non riesco a pensare. Mi siedo in panchina e vengo sopraffatto da vampate di calore, di rabbia. Ribollo. Non mi sono mai sentito come in quei secondi. Ero stato gettato nel vortice, messo nel mezzo e dato in pasto ai tifosi per lavarsene le mani. Ero incazzato. E poi i fischi: stiamo giocando tutti male, perché per l’ennesima volta sono io il capro espiatorio?

 

Mi faccio la doccia e dentro esplodo. Raggiungo i miei genitori nel garage dello stadio, dove mi stanno aspettando per tornare a casa. Salgo in macchina e imbocchiamo il tunnel d’uscita. C’è un po’ di coda, mio padre frena e si mette in fila. Un tifoso, con in mano una birra e chissà quante altre bevute prima, si avvicina e grida: «Qui dentro c’è De Sciglio!». Inizia a insultarmi, si crea un capannello di persone. «Vattene alla Juventus». Mi offendono perché qualche giornalista ha messo in giro la voce che ho già firmato con la Juve. Non è vero, ma ci torniamo dopo. Mio padre scende dalla macchina e prova a calmarli, a fargli capire che non si può mortificare una persona. Niente, iniziano a spintonare.

 

A quel punto non ci ho visto più. Buio, tutto nero.

 

Sono sceso e ho fatto l’errore di reagire. Non sono riuscito a tenermi dentro tutte le emozioni negative che vivevo. Ho sbagliato, ma avevo visto i miei genitori tirati in mezzo a questa storia. Terribile.

 

des3.png

 

Quello è stato il punto di rottura. Era la sera del 23 aprile 2017 e, a raccontarvela, mi scaldo ancora. Come ci siamo arrivati è un percorso tortuoso, nato dalle dinamiche malate del nostro mondo e successivamente processato dalla mia mente, che era diventata un muscolo incancrenito, non allenato a certe circostante. Cicatrici, ma non quelle causate dal coraggio. Di quelle, quando le riguardi, tutto sommato ne vai fiero. Pensi che ne sia valsa la pena. Le mie sono cicatrici violente, che per cicatrizzarsi hanno avuto bisogno di altre ferite. Le ho fatte respirare, hanno preso aria e, adesso, forse sono orgoglioso anche di loro. O almeno del percorso che abbiamo vissuto insieme.

 

Vi ricordate il video in cui Boateng mi prende in giro? Ogni volta che lo riguardo, mi fa morire dal ridere. C’è Kevin che dice: «De Sciglio è il terzino più forte del mondo, troppo forte. L’unica cosa è che dovrebbe tagliarsi i capelli, perché così sembra mio nonno». La mia carriera stava iniziando ed ero in hype. Per me era tutto nuovo, queste situazioni mi riempivano di energia positiva, di fiducia e consapevolezza. Il Milan era il mio caricabatterie, eravamo sempre connessi e stavo al 100% in ogni momento.

 

C’era Boa, c’era Ibra, e soprattutto c’era il mister. Ecco, prima di parlarvi di Allegri, voglio dirvi una cosa: non sono il suo figlioccio. Il nostro è uno dei rapporti allenatore-giocatore più iconici degli ultimi anni, ma lui non mi ha mai favorito. Certo, ciò che è vero, è che tra noi è nato un legame speciale. Lui mi ha fatto esordire, lui mi ha visto cadere, lui mi ha visto rialzarmi. Credo che Allegri, come tutte le persone che mi hanno voluto analizzare per quello che sono, si sia sempre accorto che voglio far trasparire un ragazzo genuino. Semplice, educato, disponibile.

 

des1.png

 

Il nostro rapporto di confidenza, spesso enfatizzato, ha creato una fiducia reciproca. Pretende tanto da me, e sono uno di quello che massacra di più perché mi vuole bene e conosce le mie qualità. Lavora molto sulla comunicazione con il gruppo e con il singolo. Mi stuzzica, e ormai ne nascono dei botta e risposta. Ci divertiamo. A lui piace dare nomignoli a tutti i calciatori, e quando vuole colpirmi nell’orgoglio mi chiama «Mangia e dormi». Sì, dice che sostanzialmente io mi alleno, mangio e dormo. Stop. Però mister, una cosa te la devo raccontare io adesso. Anche noi ti prendiamo in giro. Sai che imitiamo il tuo modo di parlare in toscano, e qualche volta ci siamo ritrovati a doverti tradurre. Quando ci sono le riunioni tecniche e ci sono nuovi giocatori stranieri, spesso ci chiedono: «Ma cos’ha detto?». Perché già è difficile capire l’italiano dall’inglese, figuriamoci comprendere il livornese! E quindi sì, siamo diventati interpreti di livornese-inglese.

 

Il suo pragmatismo viene visto come un difetto. In tanti si mettono negli occhi il bel calcio, guardano Guardiola e puntano il dito. Secondo me, Pep è una cosa a sé, unico nelle sue idee e nel modo di sistemare la squadra, di inventarsi i ruoli per certi elementi. La gente si è messa in testa che tutte le grandi devono giocare bene. Non voglio prendere le difese di Allegri, è il mio pensiero, ma è una contraddizione. In Italia si tende a guardare il risultato, poi però si parla del bel gioco. E tante volte, le due cose non vanno di pari passo. Ogni partita è una storia: a volte giochi meglio, perché te lo permette l’avversario, altre no. Dipende dagli spazi che ti concedono, da tante componenti.

 

C’era Boa, c’era Ibra, c’era Allegri e soprattutto c’era il Milan. Il mio Milan. Quando ho iniziato a scrivere questa lettera, ho scelto di rispondere a due domande. Innanzitutto, cos’è successo a Mattia De Sciglio, quel talento in erba che tutti designavano come futura stella del calcio nel proprio ruolo, capace di scendere in campo giovanissimo in palcoscenici importanti? E poi, perché tutti sono finiti con l’odiarlo?

 

Avevo tutto, e stavo vivendo al massimo. Momenti bellissimi, uno dietro l’altro, che mi avevano riempito il cuore. Nessuno ti prepara al baratro. Ho iniziato ad avere problemi fisici che mi hanno condizionato, trascorrendo un anno e mezzo con un minutaggio al ribasso e incostante. Non ho avuto problemi gravi, tutti stop di qualche settimana: tornavo, e dopo due partite mi fermavo nuovamente. Non avendo continuità, faticavo nel mantenere un certo livello di prestazione. Sono iniziate le critiche della stampa e dei tifosi. Mi hanno ferito, facevano male. Non me le aspettavo, ma non è questo il punto. A ferirmi è stato l’accanimento. Ero passato dal paradiso all’inferno. Mi mancavano di rispetto solo per poter dire che avevo giocato da schifo. Mi arrabbiavo. Secondo me il rispetto deve essere alla base della vita: accetto di sentirmi dire che non ho giocato bene, non oltre. Si era creata un’immagine distorta, e anche quando facevo delle partite positive, saltava fuori un pretesto per attaccarmi. Se c’era un mezzo errore, veniva sottolineato con vigore.

 

Mi chiedevo: «Perché?». Non sono mai stato uno sopra le righe, che si fa vedere in giro per Milano a far serata. Ero lo stesso ragazzo che sputava sangue e andava in campo anche se non era al 100%. Se potevo dare il 70%, lo spremevo fino in fondo. E così in allenamento: facevo una vita da professionista. L’accanimento proprio non me lo spiegavo. Mi faceva soffrire che fosse più facile prendere me come capro espiatorio, piuttosto che altri.

 

Io non ho mai detto niente, sempre disponibile. Probabilmente, proprio a causa del mio carattere, è stato più facile attaccare me.

 

des2.png

 

Mi sono chiuso in casa. Vivevo in un vortice di pensieri negativi, dove mi sentivo in difetto anche nell’andare a cena con la mia fidanzata a metà settimana, oppure portare fuori mia madre. Mi sentivo sbagliato nel farmi vedere fuori. Preoccupato del giudizio delle persone. Ero preso alla sprovvista da una situazione anormale. Non sono riuscito a gestirla nel modo giusto e mi ha portato a una chiusura interiore.

 

Mi mancava proprio il Mattia di prima.

 

Mi mancava la felicità. Faticavo a sorridere. Sono un ragazzo solare, che cerca compagnia e scherza sempre. Mi ero trasformato nella mia nemesi. Chiuso, in casa, a pensare che godersi la vita fosse un eccesso che per niente al mondo mi potevo permettere. A pensare che forse, sentirmi sensibile e fragile, fosse un lusso per questo mondo.

 

La prima volta in cui i miei genitori hanno incontrato Stefano Tirelli, il mental coach che mi ha aiutato a uscire dal baratro, gli hanno detto: «A noi il Mattia calciatore interessa relativamente. A noi preme il Mattia figlio, gli restituisca il sorriso e saremo contenti».

 

Abbiamo iniziato un percorso che mi ha permesso di ritrovare la serenità. Mi ha detto che ho sfiorato la depressione, uno stato in cui nessuno si accorge di entrare. Ho imparato a lavorare con la testa attraverso un lungo percorso che mi ha permesso di capire chi sono veramente, e che sono arrivato a certi livelli è perché me lo merito. La fortuna te la vai anche a cercare. Le cose accadono per un motivo. La determinazione nel raggiungere gli obiettivi che mi ero posto da bambino mi ha portato dove sono. Dedicavo giornalmente del tempo per lavorare con la mente. Nel nostro primo incontro, avevo gli occhi spenti. Due sedute a settimana, tanto lavoro psicologico e la digito-pressione. Abbiamo utilizzato anche dei metodi della medicina cinese. Un percorso stimolante.

 

Il mio carattere pacifico è stato interpretato in maniera sbagliata da tante persone, come se mi mancasse la personalità. Anche a 20 anni, subire senza reagire era visto come assenza di grinta. No, sono semplicemente io. Mi faccio troppi problemi a mandare a ca**re la gente e vivermela serenamente. Solo io so quello che ho fatto per essere qui. Non è giusto che 4 idioti là fuori mi condizionino la vita. Non posso rovinare tutto.

 

La notte di Milan-Empoli si avvicina. Mi ero ripreso e anche l’Europeo era andato alla grande. Mattia era tornato, ancor prima di De Sciglio. Dopo qualche mese, comunico alla società che non avrei rinnovato il contratto in scadenza. Una scelta sofferta, ma erano successe troppe cose e necessitavo di cambiare ambiente. Pensavo che il club avrebbe potuto tutelarmi maggiormente, avevo immagazzinato troppo rancore. A gennaio leggo: «De Sciglio non rinnova perché ha già firmato con la Juventus». Rimango colpito, perché io non avevo ancora sentito nessuno. Erano voci messe in giro dai giornalisti, e i tifosi sono stati condizionati. Purtroppo, nel nostro Paese, è una pratica comune. Il mio presunto accordo è diventato l’ennesimo pretesto per attaccarmi e criticarmi con ancora più cattiveria. Ad aggravare la situazione, gli infortuni di Montolivo e Abate fecero cadere la fascia di capitano sul mio braccio. Le mancanze di rispetto erano all’ordine del giorno.

 

Sono nuovamente qui, all’uscita del tunnel di San Siro. Rientro in macchina e cerco il silenzio. I miei genitori sono preoccupati. Chiudo gli occhi e sogno la normalità. Io e i miei amici alla gelateria di Federico a Pontesesto, frazione di Rozzano, vicino all’oratorio in cui sono cresciuto. Prendo yogurt, miele e noci, i miei gusti preferiti. Qualche bambino mi chiede una foto e poi giochiamo tutti insieme, nonostante gli impegni della vita. Sono nella Primavera del Milan e non so che un giorno condividerò lo spogliatoio con Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo. Affronterò Neymar e chiederò a qualche divinità di fermare Douglas Costa al posto mio, perché è davvero difficile stargli dietro!. Qualche mese più tardi entrerò in silenzio nello spogliatoio di Seedorf, Nesta, Thiago Silva, Gattuso, Inzaghi, Zambrotta, Zlatan e la soggezione prenderà il sopravvento. Giocherò in Nazionale, vincerò Scudetti. A 30 anni mi guarderò indietro, prenderò coraggio e racconterò le mie cicatrici. Quelle che mi hanno fatto diventare l’uomo che sono. Quelle per cui non bastano i cerotti. Quelle che, in fondo, nessuno di noi può evitare.

 

 

fonte

https://www.cronachedispogliatoio.it/de-sciglio-cicatrici-cronache/

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un altro stipendione  regalato  ................. 

Modificato da nicola b.

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Ma goditi i milioni di euro presi senza che nulla li giustificasse e non frignare... m*****a c'abbiamo il campione incompreso

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25 minutes ago, IlSigarodiLippi said:

Ma goditi i milioni di euro presi senza che nulla li giustificasse e non frignare... m*****a c'abbiamo il campione incompreso

.quoto.quoto.quoto.quoto

 

Ha anche il coraggio di parlare e lamentarsi questo raccomandato... l'hanno schifato ovunque sia andato e staia vedere che è alla Juve mica per "meriti" altrui... no no... un tempo almeno al decenza di stare zitti "certi soggetti" l'avevano, ora non conoscono neanche un minimo di vergogna!!!

 

:sventola::sventola::sventola::sventola:

Modificato da gianky99

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Peccato per i continui problemi fisici che lo affliggono costantemente. In condizione, secondo me è un ottimo terzino. 

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1 ora fa, gianky99 ha scritto:

.quoto.quoto.quoto.quoto

 

Ha anche il coraggio di parlare e lamentarsi questo raccomandato... l'hanno schifato ovunque sia andato e staia vedere che è alla Juve mica per "meriti" altrui... no no... un tempo almeno al decenza di stare zitti "certi soggetti" l'avevano, ora non conoscono neanche un minimo di vergogna!!!

 

:sventola::sventola::sventola::sventola:

non li capisco.

si lamentano dei problemi che la notorietà porta ma non vedo mai nessuno rinunciare ai benefici della stessa.

non è stato mica costretto a fare il calciatore professionista. sapeva quali erano i pro e i contro. sapeva che sarebbe stato sotto i riflettori.

 

se giochi male c'è il rischio che ti fischino. capirai!

nel mondo reale se uno lavora male rischia anche il licenziamento e nel mondo reale si lavora almeno il quadruplo di quanto non faccia un calciatore e si guadagna un infinitesimo di quanto fanno loro.

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Al netto dei commenti tecnici, le cose che ha scritto sono degne di attenzione.

Criticare la prestazione è lecito, tormentare un essere umano perché non gioca come piace al tifoso è da sfigati repressi.

 

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2 ore fa, Fabri BN ha scritto:

 

Criticare la prestazione è lecito, tormentare un essere umano perché non gioca come piace al tifoso è da sfigati repressi.

 

 

vero, grande Mattia!

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Joined: 01-May-2014
3795 messaggi

E sia chiaro, non parlo di chi scrive sul forum cose che non arriveranno mai al mittente.

Mi riferisco a chi importuna per strada, o sui social trova il tempo di augurare un crociato o la morte a uno sportivo, o si diverte a scrivergli che è scarso.

Non abbiamo questo diritto, mi sembra una questione di civiltà.

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Joined: 20-Jun-2019
3119 messaggi
47 minuti fa, Fabri BN ha scritto:

Al netto dei commenti tecnici, le cose che ha scritto sono degne di attenzione.

Criticare la prestazione è lecito, tormentare un essere umano perché non gioca come piace al tifoso è da sfigati repressi.

 

Il concetto stesso di retribuzione implica che io faccia qualcosa per meritarmela... se non me la merito chi "tira fuori i soldi" ha  tutto il diritto di farmelo notare, altro che sfigato represso. E nel calcio sono i tifosi che tirano fuori soldi, tv o stadio che sia

 

Gli è andata molto bene di essere alla Juve, visto che a Torino NESSUNO aggredisce i calciatori, tranne qualche bovino sputazzatore e uno schiaffo a Zebina 20 anni fa che è finito su tutti i giornali...in altre città d'Italia l'avrebbe trovata molto più lunga. E lo sa benissimo, perché non è scemo.

 

Detto questo,  i calciatori, pure i più scarsi sono TUTTI dei privilegiati. Come ha già scritto qualcuno, non li costringe nessuno a fare questa vita, possono benissimo tornare nel mondo di quelli che lavorano a 2000 euro al mese (e sono cifre già da ricchi)

Non sarebbe male, quindi, se avessero il buon gusto di godersi i soldi senza sbattere in faccia a chi quei soldi non li ha quanto sono tristi e depressi

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1 ora fa, Fabri BN ha scritto:

Al netto dei commenti tecnici, le cose che ha scritto sono degne di attenzione.

Criticare la prestazione è lecito, tormentare un essere umano perché non gioca come piace al tifoso è da sfigati repressi.

 

a parte l'episodio dell'auto di qualche zozzonero decerebrato (episodio deplorevole ma pur sempre episodio) è una versione romanzata di uno fischiato perchè gioca male.

tormantare è una parola grossa.

 

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Joined: 12-Oct-2008
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A me va bene che si lamenti, però si doveva anche lamentare quando a 21 anni in Confederations Cup sulla Rai lo esaltavano dicendo che i brasiliani lo fischiavano perché avevano timore di questo giocatore e della sua personalità.

 

Devi avere il coraggio di andare contro sia alle critiche esagerate sia ai complimenti immeritati. Solo così mostri una certa dignità.

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6 ore fa, IlSigarodiLippi ha scritto:

 

Detto questo,  i calciatori, pure i più scarsi sono TUTTI dei privilegiati. Come ha già scritto qualcuno, non li costringe nessuno a fare questa vita, possono benissimo tornare nel mondo di quelli che lavorano a 2000 euro al mese (e sono cifre già da ricchi)

Non sarebbe male, quindi, se avessero il buon gusto di godersi i soldi senza sbattere in faccia a chi quei soldi non li ha quanto sono tristi e depressi

 

Mah, per come la vedo il ricevere mancanza di rispetto non ha alcuna giustificazione economica.   

 

Se lo applico a me stesso, Io non permetto che mi si tratti di M***A, da parte di chi lo fa gratis ma anche da parte di mi paga, e non concedo a questi ultimi nessuna proporzionalità di trattarmi male in base a quanto mi paga.

Chi giudica che io faccia male il mio lavoro per lui può aver da ridire sul mio lavoro, ha facoltà di rivolgersi a qualcun altro, ma ha solo questa facoltà. Non può muoversi un centimetro oltre. 

 

Se parliamo di calciatori e tifosi, un tifoso che esagera nei confronti di un un calciatore è un co*****e e rimane un co*****e indipendentemente da quanto spende per esercitare la sua passione. 

 

De Sciglio in quella intervista ha dato l'esempio perfetto di tifoso co*****e. 

Quanto spende il tifoso milanista che ferma la sua auto con i suoi familiari? 1000 euro? 2000 euro?

Se io sono in De Sciglio, devo sentirmi in dovere di dire hai speso 2000 euro quindi sì, trattami come una M***A?

Ma manco per il c****.

Ringrazia piuttosto il fatto che sono una persona civile e, scendendo dall'auto, invece di andare a prendere il cric per rompertelo sulle corna lascio correre. 

 

Modificato da Bradipo76
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È un equivoco da cui si fatica ad uscire.

L'aneddoto che calza meglio, secondo me, è quello di Paolo Maldini, che di ritorno con la squadra dopo la nefasta finale di Istanbul, venne fermato da un tifoso di 20 anni o poco più che gli disse "almeno chiedete scusa".

Un tifoso di 20 anni che dice questo a Paolo Maldini.

Ora, che De Sciglio non sia Maldini è pacifico, che giochi maluccio e che il rinnovo sia una discreta forzatura è altrettanto palese, offenderlo per questo è sbagliato.

Mi sembra strano non capirlo .asd

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8 hours ago, Spartony said:

non li capisco.

si lamentano dei problemi che la notorietà porta ma non vedo mai nessuno rinunciare ai benefici della stessa.

non è stato mica costretto a fare il calciatore professionista. sapeva quali erano i pro e i contro. sapeva che sarebbe stato sotto i riflettori.

 

se giochi male c'è il rischio che ti fischino. capirai!

nel mondo reale se uno lavora male rischia anche il licenziamento e nel mondo reale si lavora almeno il quadruplo di quanto non faccia un calciatore e si guadagna un infinitesimo di quanto fanno loro.

.quoto.quoto.quoto.quoto

 

Si comporta come se a uno che ha vinto al lotto qualcuno gli dicesse "che chiulo" e si offendesse... ecco de sciglio ha vinto al lotto di fatto stia almeno zitto e non piagnucoli se gli fanno presente che ha avuto chiulo... perché quello ha avuto... il chiulo di stare simpatico a qualcuno come, che so, pacheco che fu arruolato solo perché amico di recoba... almeno lui se ne stette zitto... 

 

:sventola::sventola::sventola::sventola:

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18 minuti fa, Fabri BN ha scritto:

È un equivoco da cui si fatica ad uscire.

L'aneddoto che calza meglio, secondo me, è quello di Paolo Maldini, che di ritorno con la squadra dopo la nefasta finale di Istanbul, venne fermato da un tifoso di 20 anni o poco più che gli disse "almeno chiedete scusa".

Un tifoso di 20 anni che dice questo a Paolo Maldini.

Ora, che De Sciglio non sia Maldini è pacifico, che giochi maluccio e che il rinnovo sia una discreta forzatura è altrettanto palese, offenderlo per questo è sbagliato.

Mi sembra strano non capirlo .asd

 

Torna strano perchè come tifosi ci siamo autoconcessi il privilegio di poter andare oltre il consentito.

Basterebbe traslare certi comportamenti nella vita quotidiana per percepire quanto stridano. 

Vai a rompere il c**** pesantemente ad un panettiere che ti ha fatto il pane bruciacchiato. Se ti va bene finisci al commissariato, se ti va male ti prendi una palata in faccia .asd 

 

 

Modificato da Bradipo76
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