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dal1982

Dusan Vlahovic: verso la stagione del riscatto per il serbo

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5 minuti fa, Maxel ha scritto:

tutto corretto o quasi. Che con Ramsey finisse così era già scritto e previsto da tanti (anche dal sottoscritto). E' stata pura follia ingaggiare un giocatore con quella cartella clinica (5 anni ricchissimi di infortuni). Sugli altri, ottimi giocatori sulla carta ma presi un po' a caso, senza pensare ad un progetto di squadra o al loro livello di complementarità con i compagni di squadra. Si sono colte opportunità, anche buone sulla carta, ma di un progetto tecnico nemmeno l'ombra.

Mah , che Rabiot e Ramsey ( ragionando sul fatto che si scommettesse sulla buona tenuta fisica di quest'ultimo  )  potessero rappresentare la mezz'ala capace di fare le due fasi , ed Arthur dettare i tempi , non mi sembrava che mancasse su questi ragionamenti un progetto di squadra e come dici tu complementarietà . Tra l'altro , tutti giovani , e non calciatori venuti a torino per svernare.

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Parliamo di cose pratiche: che numero di maglia gli diamo?

La numero 7 può finalmente essere riassegnata (pare che, avendola indossata CR a inizio stagione, Cuadrado non avesse potuto prendersela).

 

Alternativamente ci sono disponibili questi numeri:

  • 13
  • 15
  • 16
  • 26
  • 28 (numero di maglia che indossò nella prima stagione a Firenze, nonché giorno del suo compleanno)

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1 minuto fa, ForzaJuveSP ha scritto:

ma quando arriva???? 

 

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11 minuti fa, lerch ha scritto:

Andrò controcorrente: è chiaro che Vlahovic ci serve come l'acqua o l'aria, ma fare all in su un giocatore offensivo senza costruirgli dietro un centrocampo di livello potrebbe essere l'ennesimo azzardo di questo periodo. Ricordo perfettamente come si svoltò dall'epoca dei settimi posti fondamentalmente con tre mosse magistralmente orchestrate dal sempre compianto Marotta (c'è poco da fare chi ha onestà intellettuale non può che constatare che è di gran lunga il migliore ds del panorama calcistico italiano): Conte, per ricostruire una mentalità e un'idea di gioco, Pirlo e Vidal per ricostruire il centrocampo, Lichtsteiner per la fascia. In avanti eravamo grossomodo quello che siamo oggi e forse anche meno con i vari Matri, Vucinic e Quagliarella. Eppure si vinse e si vinse bene dominando almeno in Italia. Poi arrivò Pogba che rese a a quel punto il centrocampo Juve uno dei più forti d'Europa. Solo dopo si pensò all'attacco investendo le risorse sui vari Manzukic, Tevez (pensare oggi che costarono meno di 20 mln fa ridere) e infine Higuain. Con questo centrocampo e questo allenatore c'è il rischio concreto che Vlahovic si trasformi nel primo della linea difensiva piuttosto che l'ultimo della linea offensiva. Ovviamente mi auguro di sbagliarmi. Vedremo. 



Marotta quel lavoro lo fece in due anni, l'anno prima arrivarono una serie di giocatori che non resero subito, con Del Neri, ma che furono l'ossatura dello scudetto. 

 

E Matri e, specialmente, Vucinic furono una svolta per quella Juve, oggi magari li guardiamo dall'alto in basso ma all'epoca c'era letteralmente da farsi le seghe per sti giocatori.

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14 minuti fa, lerch ha scritto:

Andrò controcorrente: è chiaro che Vlahovic ci serve come l'acqua o l'aria, ma fare all in su un giocatore offensivo senza costruirgli dietro un centrocampo di livello potrebbe essere l'ennesimo azzardo di questo periodo. Ricordo perfettamente come si svoltò dall'epoca dei settimi posti fondamentalmente con tre mosse magistralmente orchestrate dal sempre compianto Marotta (c'è poco da fare chi ha onestà intellettuale non può che constatare che è di gran lunga il migliore ds del panorama calcistico italiano): Conte, per ricostruire una mentalità e un'idea di gioco, Pirlo e Vidal per ricostruire il centrocampo, Lichtsteiner per la fascia. In avanti eravamo grossomodo quello che siamo oggi e forse anche meno con i vari Matri, Vucinic e Quagliarella. Eppure si vinse e si vinse bene dominando almeno in Italia. Poi arrivò Pogba che rese a a quel punto il centrocampo Juve uno dei più forti d'Europa. Solo dopo si pensò all'attacco investendo le risorse sui vari Manzukic, Tevez (pensare oggi che costarono meno di 20 mln fa ridere) e infine Higuain. Con questo centrocampo e questo allenatore c'è il rischio concreto che Vlahovic si trasformi nel primo della linea difensiva piuttosto che l'ultimo della linea offensiva. Ovviamente mi auguro di sbagliarmi. Vedremo. 

È vero, ma è anche vero che noi pensiamo alla punta solo in funzione realizzativa.

In questo caso Vlahovic non lo hai preso solo per i gol.

Lo hai preso perché sono 2 anni che non abbiamo un giocatore affidabile al quale far fare gioco di raccordo con continuità.

Nella Juve di Conte giocavamo così bene anche perché oltre al centrocampo immenso, di giocatori che erano in grado di giocare in quel modo ne avevi 3, pur se nessuno goleador(Matri, Quaglia, lo stesso Vucinic quando si applicava lo faceva strabene).

Tevez pure era micidiale in quel senso.

Higuain non ne parliamo.

 

Morata si applica con dedizione ma non possiamo chiedergli di farlo da solo come sta facendo ora.

E lo stesso vale per Dybala.

Kean spalle alla porta al momento è nullo, quel fondamentale lo apprenderà col tempo ma ora non è pronto.

Ronaldo non aveva quelle caratteristiche.

 

La manovra di una squadra e la sua efficacia non è solo un reparto ma l'integrazione fra compiti in tutti e 3.

Avere un 9 non risolve tutti i problemi, ma ne risolve alcuni ed è importante.

 

Modificato da Eorlingas

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3 minuti fa, marcotardelli ha scritto:

Mah , che Rabiot e Ramsey ( ragionando sul fatto che si scommettesse sulla buona tenuta fisica di quest'ultimo  )  potessero rappresentare la mezz'ala capace di fare le due fasi , ed Arthur dettare i tempi , non mi sembrava che mancasse su questi ragionamenti un progetto di squadra e come dici tu complementarietà . Tra l'altro , tutti giovani , e non calciatori venuti a torino per svernare.

su Ramsey è superfluo ripetersi, era sufficiente valutare la sua cartella clinica prima di dargli 7,5 milioni. Rabiot sono d'accordo sul fatto che fosse da prendere (anche se ha un ingaggio mostruoso). Su Arthur, abbiamo colto l'opportunità di realizzare una plusvalenza con Pjanic, ma il brasiliano è venuto a Torino con l'idea di fare la mezzala (come da lui confermato), non il regista.

Modificato da Maxel

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10 ore fa, stefan1 ha scritto:

Vabbè dai, De Sciglio tecnicamente è un buon giocatore ma anche fisicamente fa pena...il problema non è solo la mentalità.

Io ho ancora in mente una volta che ero a San Siro a vedere Milan - Roma e Perotti lo ha mandato al manicomio .asd

Nel frattempo sono passati, chessò, 7 anni?

Pure rugani sembra un giocatore, ora, a 28 anni.

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1 minuto fa, I Love Vladimir Jugovic ha scritto:

Ma infatti Vlahovic non è certo la panacea di tutti i mali, però è un grande inizio.

 

Ora servirà un mercato estivo finalizzato esclusivamente a migliorare il centrocampo e a fare fuori le mele marce. Impossibile venderle tutte, speriamo di farne fuori il piu possibile.

Almeno numericamente l'attacco era, e attualmente resta, il principale problema della nostra rosa: sia dal punto di vista dei (pochi) gol segnati, sia come numero di giocatori in rosa (Morata in prestito, Dybala in scadenza, Kaio Jorge apparentemente non pronto per essere un titolare o semi-titolare di questa squadra).

 

Il centrocampo, per quanto formato da giocatori che hanno deluso finora in larga parte le aspettative, è forse il reparto più completo numericamente (tant'è che bisogna che qualcuno esca per fare spazio a nuovi ingressi).

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7 minuti fa, lerch ha scritto:

Andrò controcorrente: è chiaro che Vlahovic ci serve come l'acqua o l'aria, ma fare all in su un giocatore offensivo senza costruirgli dietro un centrocampo di livello potrebbe essere l'ennesimo azzardo di questo periodo. Ricordo perfettamente come si svoltò dall'epoca dei settimi posti fondamentalmente con tre mosse magistralmente orchestrate dal sempre compianto Marotta (c'è poco da fare chi ha onestà intellettuale non può che constatare che è di gran lunga il migliore ds del panorama calcistico italiano): Conte, per ricostruire una mentalità e un'idea di gioco, Pirlo e Vidal per ricostruire il centrocampo, Lichtsteiner per la fascia. In avanti eravamo grossomodo quello che siamo oggi e forse anche meno con i vari Matri, Vucinic e Quagliarella. Eppure si vinse e si vinse bene dominando almeno in Italia. Poi arrivò Pogba che rese a a quel punto il centrocampo Juve uno dei più forti d'Europa. Solo dopo si pensò all'attacco investendo le risorse sui vari Manzukic, Tevez (pensare oggi che costarono meno di 20 mln fa ridere) e infine Higuain. Con questo centrocampo e questo allenatore c'è il rischio concreto che Vlahovic si trasformi nel primo della linea difensiva piuttosto che l'ultimo della linea offensiva. Ovviamente mi auguro di sbagliarmi. Vedremo. 

 

Ho visto un Milan svoltare dopo aver preso Balotelli a gennaio, a centrocampo giocavano con Muntari, Flamini e Nocerino.

 

Lo Scudetto è totalmente andato, Vlahovic ci deve portare quei punti in più per agganciare la zona Champions e quel passo in avanti ce lo può far fare. Non mi aspetto faccia un gol a partita, proprio perché non hai il centrocampo, ma già se ne fa 7-8 e contribuisce alla manovra offensiva è un miglioramento netto rispetto a Morata.

 

Secondo me come colpo di mercato invernale non si poteva fare niente di più significativo (a parte Mbappè e un altro paio di nomi irrealizzabili .asd ), MA ovviamente l'estate prossima il centrocampo non può restare questo, che non si va da nessuna parte.

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1 ora fa, bindorius ha scritto:

Date per scontato la vendita di De Ligt e il non rinnovo di Dybala…..
Non avete ancora capito nulla dalle ultime sessioni di mercato…..
Se avverranno saranno una strategia di mercato e non di bilancio ne di soldi.
E comunque non credo che succederà.
Chi non ha i soldi sono i cinesi di Milano e Sky che senza calcio faranno le marchette…. Non noi.

 

non confondere i soldi e ricapitalizzazione con l'utile di bilancio. mi spiego meglio ovvero tu puoi avere messo miliardi di € ma per il bilancio e per le regole non vale (PSG escluso ovviamente) a fine esercizio devi chiudere con certi parametri economici e non patrimoniali. ergo se non entri in Champions e non prendi i soldi relativi non sarà sufficiente andatre in tasca e fare l'ennesimo aumento di Capitale. devi vendere e realizzare plusvalenze (ecco del perchè delle famose plusvalenze farlocche) che se non sono reali ti portano ad altro debito.

io non ho mai msso in dubbio la solvibilità o patrimonialità visto che dietro c'è la Exor ma come puoi uscire a fine anno solare e li manca molto

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6 minuti fa, Maxel ha scritto:

su Ramsey è superfluo ripetersi, era sufficiente valutare la sua cartella clinica prima di dargli 7,5 milioni. Rabiot sono d'accordo sul fatto che fosse da prendere (anche se ha un ingaggio mostruoso). Su Arthur, abbiamo colto l'opportunità di realizzare una plusvalenza con Pjanic, ma il brasiliano è venuto a Torino con l'idea di fare la mezzala (come da lui confermato), non il regista.

Si , Ramsey certamente una scommessa , Rabiot grandissima delusione , mentre Arthur mezz'ala è impossibile . Hai mai visto una mezz'ala che non recupera un pallone e incapace di fare le due fasi ?.Insomma , lui può vedersi dove vuole , ma è impossibile per qualsiasi allenatore dotato di intelletto posizionarlo da mezz'ala , per non parlare di quanto è lento , roba da far rimpiangere nella corsa un certo Andrade centrocampista della Roma fine anni ottanta .asd

Modificato da marcotardelli

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8 minuti fa, Zino ha scritto:



Marotta quel lavoro lo fece in due anni, l'anno prima arrivarono una serie di giocatori che non resero subito, con Del Neri, ma che furono l'ossatura dello scudetto. 

 

E Matri e, specialmente, Vucinic furono una svolta per quella Juve, oggi magari li guardiamo dall'alto in basso ma all'epoca c'era letteralmente da farsi le seghe per sti giocatori.

Per Vucinic me le farei anche ora .asd

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8 minuti fa, I Love Vladimir Jugovic ha scritto:

Arthur a livello tecnico è un giocatore difficilmente collocabile in Italia.

 

 

Arthur non è difficilmente collocabile. E' semplicemente un calciatore limitato.

Non ha tiro, non ha scatto, non ha garnde visione di gioco.

Ha tecnica, buoni piedi, buon possesso grazie anche al fisico robusto e... basta.

 

E' un calciatore che vale la titolarità in una squadra di media classifica.

C'erano centinaia di giocatori in europa che alla metà del suo ingaggio avrebbero reso di più, bastava conoscerli e costruire una rete di osservatori capace di scovarli come fanno Atalanta, Milan, Lazio, Napoli e tutte le squadre che ambiscono a vincere. Vero Paratici?

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1 minuto fa, marcotardelli ha scritto:

Si , Ramsey certamente una scommessa , Rabiot grandissima delusione , mentre Arthur mezz'ala è impossibile . Hai mai visto una mezz'ala che non recupera un pallone e incapace di fare le due fasi ?.Insomma , lui può vedersi dove vuole , ma è impossibile per qualsiasi allenatore dotato di intelletto posizionarlo da mezz'ala , per non parlare di quanto è lento , roba da far rimpiangere nella corsa un certo Andrade centrocampista della Roma fine anni ottanta .asd

 

Per me c'è anche un po' di sfiga. Comunque rabiot e Ramsey non sono giocatori scarsi, anzi. Presi a zero avevano un senso. Il problema è che gli acquisti di cc hanno fallito tutti contemporaneamente... Mettici dentro Arthur che s'è rotto, lo stesso kulusevsky e la frittata è fatta

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1 minuto fa, Lele® ha scritto:

 

 

Arthur non è difficilmente collocabile. E' semplicemente un calciatore limitato.

Non ha tiro, non ha scatto, non ha garnde visione di gioco.

Ha tecnica, buoni piedi, buon possesso grazie anche al fisico robusto e... basta.

 

E' un calciatore che vale la titolarità in una squadra di media classifica.

C'erano centinaia di giocatori in europa che alla metà del suo ingaggio avrebbero reso di più, bastava conoscerli e costruire una rete di osservatori capace di scovarli come fanno Atalanta, Milan, Lazio, Napoli e tutte le squadre che ambiscono a vincere. Vero Paratici?

è certamente limitato e penso che l'unica squadra in cui potesse giocare è il Barca, contesto in cui si è abituati a giocare in un certo modo. 

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f1-cena-di-natale-ferrari-2016-maurizio-

 

Qui è dove ho fatto firmare il precontratto di Vlahovic

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5 minuti fa, GLaDOS ha scritto:

Per Vucinic me le farei anche ora .asd

che bello mirkolino mio... dimmi diretta dimmi tutto!!!!

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Adesso, ForzaJuveSP ha scritto:

f1-cena-di-natale-ferrari-2016-maurizio-

 

Qui è dove ho fatto firmare il precontratto di Vlahovic

"Iniziali lì , lì , e lì" cit.

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23 minuti fa, lerch ha scritto:

Andrò controcorrente: è chiaro che Vlahovic ci serve come l'acqua o l'aria, ma fare all in su un giocatore offensivo senza costruirgli dietro un centrocampo di livello potrebbe essere l'ennesimo azzardo di questo periodo. Ricordo perfettamente come si svoltò dall'epoca dei settimi posti fondamentalmente con tre mosse magistralmente orchestrate dal sempre compianto Marotta (c'è poco da fare chi ha onestà intellettuale non può che constatare che è di gran lunga il migliore ds del panorama calcistico italiano): Conte, per ricostruire una mentalità e un'idea di gioco, Pirlo e Vidal per ricostruire il centrocampo, Lichtsteiner per la fascia. In avanti eravamo grossomodo quello che siamo oggi e forse anche meno con i vari Matri, Vucinic e Quagliarella. Eppure si vinse e si vinse bene dominando almeno in Italia. Poi arrivò Pogba che rese a a quel punto il centrocampo Juve uno dei più forti d'Europa. Solo dopo si pensò all'attacco investendo le risorse sui vari Manzukic, Tevez (pensare oggi che costarono meno di 20 mln fa ridere) e infine Higuain. Con questo centrocampo e questo allenatore c'è il rischio concreto che Vlahovic si trasformi nel primo della linea difensiva piuttosto che l'ultimo della linea offensiva. Ovviamente mi auguro di sbagliarmi. Vedremo. 

All in la puoi considerare la mossa CR7....un 21enne con una carriera davanti non la puoi considerare una mossa "o la va o la spacca"...

Poi non siamo ancora al livello di quei settimi posti.... innanzitutto abbiamo sulla carta un allenatore molto migliore(.oddio) di quelli che precedettero Conte e negli 11 ci manca un centrocampista,solo perché Allegri non vede insieme Arthur e Locatelli, e forse qualcosa nei terzini....

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Dusan Vlahovic il salvatore

Cosa porta in dote il nuovo centravanti della Juventus.

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E quindi la Juventus sta per prendere Dusan Vlahovic, questione di ore, forse giorni. Dopo aver discusso su quale centravanti low cost avrebbe potuto sostituire l’eventuale partenza direzione Barcellona di Morata, in maniera improvvisa – non che non se ne sia parlato, ma il momento non sembrava propizio – la società bianconera ha deciso di aprire il portafoglio per fare a gennaio uno di quegli acquisti solitamente riservati al più ambizioso calciomercato estivo (di fatto sarà l’acquisto più caro nella storia del mercato invernale). 67 milioni, qualche bonus, sporchi maledetti e subito, in controtendenza con le ultime operazioni juventine, che avevano pagamenti spalmati nel tempo per non gravare troppo sui bilanci. 

 

La Juventus lo fa per battere sul tempo la concorrenza, certo, con la Fiorentina che negli ultimi giorni aveva fatto capire di voler vendere il suo centravanti subito per non arrivare a scadenza, ma anche per provare ad aggiustare una squadra che nel corso di questa stagione ha mostrato limiti offensivi preoccupanti, resi quasi spettacolari nella loro sterilità dall’ultima partita contro il Milan, quando pur non giocando particolarmente male la squadra aveva finito la gara con zero tiri in porta. L’acquisto del capocannoniere della Serie A (insieme a Immobile) come messaggio implicito dell’impossibilità di risolvere i problemi attraverso il gioco con questa rosa, ma soprattutto la volontà di investire subito per raggiungere uno dei primi quattro posti che garantirebbero il prestigio e gli introiti della Champions League.

 

 

Semplificando, quindi, possiamo leggere l’acquisto di Vlahovic come il tentativo matematico di aggiungere tiri e gol a una squadra a cui mancano drammaticamente. A questo punto del campionato la Juventus ha tentato 333 tiri (14.5 ogni 90’, settima in Serie A) di cui 103 in porta (4.48 ogni 90’, sempre settima). Le cose peggiorano quando si tratta della qualità dei tiri: i bianconeri sono la decima squadra del campionato per xG creati (31.4) e l’undicesima per gol, 34. 

 

Proviamo a fare un gioco in cui sommiamo il contributo di Vlahovic come se il calcio fosse aritmetica. Vlahovic aggiungerebbe i suoi 69 tiri stagionali (primo nel nostro campionato), di cui 27 in porta (secondo dietro Immobile). Limitandosi alle conclusioni che centrano lo specchio della porta, la Juventus passerebbe da quasi 4 e mezzo ogni 90’ a quasi 6, che vorrebbe dire aumentare praticamente di ¼ i pericoli verso la porta avversaria. Ancora più stupefacente sarebbe l’addizione di gol: le sue 17 reti, sommate alle 34 totali segnate dalla Juventus, aumenterebbero esattamente di ⅓  il bottino realizzativo, anche se sarebbe più corretto parlare di 12 gol non su rigore (che, comunque, arrivano da 8.2 npxG, il terzo in Serie A). 

 

Quello che è, presumibilmente, l’ultimo gol in maglia viola di Vlahovic ci racconta di un attaccante in uno stato di forma psico-fisico eccezionale. 

 

Ma il calcio è raramente matematica e, se lo è, è matematica complessa, non quella delle addizioni. Quei numeri semmai ci aiutano a contestualizzare la grande stagione di Vlahovic, e quella mediocre dei bianconeri. Alla Juventus Vlahovic si troverebbe a essere parte di una squadra che ha enormi difficoltà nel portare il pallone nell’area avversaria, prima che la somma delle sue conclusioni. Allegri quest’anno ha cambiato spesso schieramenti e uomini, ma raramente è riuscito a proporre delle prestazioni offensive brillanti. Un pressing sufficiente si è visto solo contro squadre di livello inferiore e generalmente i bianconeri si sono accontentati di difendere con un baricentro basso per poi cercare di ripartire, senza però avere mai davvero dei meccanismi collaudati per fare un attacco di transizioni. 

 

C’è da dire che anche alla Fiorentina, Vlahovic si è trovato a giocare al centro di un attacco non perfettamente funzionale, come avevamo scritto qui. E in questa stagione il talento del serbo stava nascondendo in qualche modo questi limiti – segnando 17 gol in 21 partite e dimostrando di essere uno di quei centravanti in grado di “crearsi le proprie occasioni” – ma c’è da dire che lo faceva in un sistema molto diverso, in una squadra intensa e diretta che cercava di recuperare il pallone in alto, creare le loro occasioni partendo dalla metà campo avversaria se possibile. Al contrario a Torino troverà un sistema molto meno diretto, con limiti diversi, che chiede al centravanti un lavoro di raccordo più logorante. In ogni caso Vlahovic ha già dimostrato di essere uno di quegli attaccanti autosufficienti, in grado di generare quasi da sé situazioni pericolose.

 

Nel sistema della Juve Morata si è barcamenato come poteva, spesso in balia di limiti più strutturali che suoi. Allo spagnolo Allegri chiede di essere un riferimento per far salire la manovra, ma gli chiede di farlo a centrocampo, agendo quasi da regista, lontanissimo dalle zone in cui un centravanti può essere determinante. Morata comunque è sembrato spesso in difficoltà, mostrando non solo limiti tecnici ma anche poca lucidità nelle scelte.  

 

 

 

In una situazione in cui gli lasciano spazio per controllare, Morata non sembra avere idea di cosa fare, anche per la disposizione dei compagni. Alla fine finisce per sbagliare grossolanamente la verticalizzazione.

 

Vlahovic può essere la soluzione a questo problema? Giocare spalle alla porta è generalmente considerata una questione fisica, più grande sei più impegnativo sarà per il difensore anticiparti, ma è un lavoro che richiede prima di tutto una notevole tecnica individuale (non a caso i migliori interpreti sono giocatori come Benzema, Ibrahimovic, Dzeko o Lewandowski) e Vlahovic non è un centravanti particolarmente tecnico, almeno non quando si tratta di primo controllo e della scelta successiva. Quando ha iniziato a giocare alla Fiorentina, e subito aveva palesato dei lampi di brillantezza che ne ipotizzavano un futuro importante, il suo gioco spalle alla porta era ricco di difetti: il serbo aveva un primo tocco pesante, una scarsa sensibilità nell’uso del corpo e l’uso esclusivo del sinistro lo rendeva più prevedibile. Era a suo agio solo quando riusciva a girarsi, diventando, a quel punto sì, un giocatore sorprendente. 

 

Ma nelle due stagioni e mezzo giocate in Serie A, Vlahovic ha evidenziato una grande capacità di migliorarsi, anche nel gioco spalle alla porta che pure non sarà mai il piatto forte della casa. È questo forse l’aspetto più intrigante che compra la Juventus, un centravanti con un’ambizione enorme, disposto a fare di tutto per assecondarla. Vlahovic non sembra accettare i propri limiti come infrangibili. 

 

E se i miglioramenti nel primo controllo, nell’uso del corpo, nella scelta da effettuare subito dopo richiedono tempo (e forse il giusto contesto), Vlahovic sta cercando di sopperire alla mancanza di talento grezzo lavorando in maniera maniacale sul proprio corpo e sulla ripetizione dei gesti. A spronarlo, ha raccontato, è stata la visione di Ribery in allenamento, la sua cultura del lavoro a 36 anni («Amico svegliati, qui non ci siamo» si è detto). I risultati sono evidenti: a una struttura fisica notevole, il serbo ha aggiunto uno strato di muscoli importante, come si può vedere nel confronto delle foto dai tempi del Partizan a oggi.

 

partizan

 

È vero che sono passati quattro anni, ma Vlahovic sembra un’altra persona. 

 

Non è detto che il suo corpo basterà alla Juventus per diventare una squadra più veloce nel passare dalla difesa all’attacco, e, anzi, si può obiettare che Morata sia un giocatore più associativo di Vlahovic. Allegri però con il serbo avrà a disposizione un riferimento offensivo meno statico, con più capacità di vincere i duelli individuali con i difensori e che soprattutto ha dimostrato grande precisione e incisività negli ultimi metri.

 

Soprattutto quello che guadagna la Juventus è un giocatore con entusiasmo, che può ravvivare una squadra apparsa paurosamente piatta a livello caratteriale. Da questo punto di vista Morata – in questa stagione – raramente ha mostrato l’intensità mentale richiesta per essere il centravanti di una squadra di fascia alta. La mezz’ora con cui ha ribaltato la partita con la Roma rimane una scintilla in un mare di polveri bagnate. Una stagione negativa dovuta anche all’assurda situazione in cui si è trovato, con un prestito che scade a giugno e che era abbastanza chiaro non avrebbe portato al riscatto. Anche senza mettersi a discutere del valore dei due giocatori, sostituire un centravanti con le valigie pronte nel corridoio con un attaccante che deve guadagnarsi una reputazione al livello più alto non può che essere un vantaggio. 

 

 

Certo si può obiettare che usare Vlahovic, il capocannoniere della Serie A, a 50 metri dalla porta avversaria sia uno spreco, ma prima ancora di diventare un attaccante efficiente – cosa successa negli ultimi 12 mesi – il serbo si era messo in luce come «un attaccante da profondità, un animale da praterie, un cavallo da lanciare in campo aperto». Con Italiano Vlahovic ha giocato più spesso nella metà campo avversaria, mostrando anche una buona predisposizione alla riagressione, ma la sua esplosione è arrivata con Prandelli e una squadra dal baricentro molto basso e il gioco semplificato.

 

Ancora prima: il gol con cui si è presentato alla Serie A Vlahovic, un gol difficilmente replicabile, ma che risolverebbe più di un problema alla Juventus. 

 

Allegri dovrà però venire incontro alle qualità del serbo, magari non alzare il baricentro di 30 metri, un’impresa che pare impossibile, ma cercare di fargli ricevere il pallone in situazioni meno precarie di quelle a cui è stato costretto Morata. Perché un conto è partire dal basso, un altro è farlo con i compagni lontani e gli avversari vicini. Vlahovic non è un attaccante associativo, farlo pensare troppo non è la cosa migliore.

 

La cosa migliore, ovviamente, è servirlo in area di rigore. Quello che né Morata né gli altri calciatori della rosa sono stati in grado di fare in questa stagione è di essere incisivi negli ultimi 16 metri, qualcosa a cui, negli ultimi anni, aveva sopperito quasi magicamente Cristiano Ronaldo. Togliendo i rigori (4) e le reti da fuori area (5), la Juventus ha segnato appena 25 reti in area di rigore in 23 partite, troppo poco. Domandarsi se basta Vlahovic per invertire questa tendenza, o se piuttosto sarà il serbo ad appiattirsi sulle difficoltà della Juventus è una domanda a cui è difficile rispondere, la cui verità – probabilmente – sta nel mezzo. 

 

Le statistiche dicono che i bianconeri toccano troppo poco il pallone in area di rigore (26.5 tocchi, meno di Empoli, Verona e Fiorentina) e che il rapporto tra occasioni create e gol segnati è più o meno in linea (27.9 npxG per 30 gol non su rigore). La Juventus non è quindi una squadra che segna meno di quello che crea, i problemi non sono quindi di imprecisione, ma non è neanche una squadra cinica che riesce a fare molto meglio della media, al contrario di quanto accadeva nelle stagioni vincenti di Allegri, quando basava le sue vittorie anche sulla capacità dei suoi calciatori di convertire le occasioni molto sopra media. 

 

E se la fase offensiva della Juventus rimanda una sensazione diffusa di mediocrità, sia alla vista che nei numeri, Vlahovic è tutt’altro che mediocre. Da quando ha iniziato a segnare ha messo in mostra un arsenale quasi inesauribile in zona gol: di sinistro, di testa, su rigore, punizione, in acrobazia, di forza o di fioretto, non c’è un modo in cui non possa segnare. La violenza dei suoi tiri è impressionante. 

 

 

La mappa di tiro dei 12 mesi di fuoco di Vlahovic.

 

Insomma Vlahovic come scorciatoia per un obiettivo necessario, ma limitarsi a valutare il suo impatto per i prossimi mesi sarebbe come guardare il dito quando ti indicano la luna. Se la Juventus, cioè, non riuscisse a raggiungere il quarto posto e se il suo nuovo centravanti dovesse stentare – cosa che è nelle possibilità di un calciatore che compirà 22 anni tra due giorni e che non ha mai giocato in una squadra che gioca in Europa – metterlo già in discussione sarebbe un errore tragico. 

 

La Juventus è una squadra abituata a comprare calciatori già pronti, soprattutto nel ruolo di centravanti titolare; e allo stesso modo ha mostrato una certa difficoltà ad affidarsi ai giovani – specialmente con Allegri – ma l’acquisto di Vlahovic è una scelta forte, una scelta di ringiovanire, certo, ma anche di mettere il proprio futuro nelle mani di un calciatore che deve ancora crescere e migliorare. Per farlo però bisogna metterlo nelle condizioni giuste e se queste non ci sono, cercare di crearle. Avere pazienza nel calcio, in certi casi, è meglio che vincere la prossima partita.

 

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Joined: 27-Apr-2006
7043 messaggi
8 minuti fa, Lele® ha scritto:

 

 

Arthur non è difficilmente collocabile. E' semplicemente un calciatore limitato.

Non ha tiro, non ha scatto, non ha garnde visione di gioco.

Ha tecnica, buoni piedi, buon possesso grazie anche al fisico robusto e... basta.

 

E' un calciatore che vale la titolarità in una squadra di media classifica.

C'erano centinaia di giocatori in europa che alla metà del suo ingaggio avrebbero reso di più, bastava conoscerli e costruire una rete di osservatori capace di scovarli come fanno Atalanta, Milan, Lazio, Napoli e tutte le squadre che ambiscono a vincere. Vero Paratici?

Hai citato squadre che vincono poco o niente da anni. 

La Juve ha una rete di osservatori ovviamente. Semplicemente, spesso si sceglie di andare su profili già pronti o quasi, dato che l'obiettivo è vincere. 

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Joined: 08-Sep-2006
1012 messaggi

Non so se è l'effetto dei social o di altro ma c**** il tifoso Juventino in generale diventa sempre più noioso e palloso.

Ma godetevela per questo arrivo imprevisto, in questo periodo non tanto buono per noi.

Non si sa cosa potrà apportare già quest'anno ma godetevela solo a sentire i commenti degli opinionisti e degli altri tifosi che ci sono rimasti di M***A e rosicano.

Commenti con se, ma, però.

GODETEVELA. 😀

 

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Joined: 02-Apr-2008
65104 messaggi

Comunque l'operazione Vlahovic credo sia anche un segnale di "sveglia" della Società per tutta la squadra, allenatore compreso, e ognuno sarà chiamato a dimostrare di valere la Juve. Inoltre l'ingaggio di 7mln o giù di lì deve considerarsi come ormai nuovo tetto per i topplayer (chi vuole intendere,  intenda...)

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