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dal1982

Bonucci appende le scarpe al chiodo ed entra nello staff dell under 20

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27 minuti fa, alexthelegend10 ha scritto:

È abbastanza oggettivo,  ha fatto una carriera che la stragrande maggioranza dei difensori (e non solo) si sogna. Per me doveva smettere prima, ma comprendo non sia una scelta semplice se nella vita hai sempre fatto solo quello. Buona fortuna per il futuro.

Doveva chiudere con la sboronata della pastasciutta a Wembley, soprattutto visto che alla Juve sarebbe tornato il suo "nemico" Allegri.

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Joined: 24-Dec-2012
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Buona vita, Leo. 

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Joined: 02-Jun-2005
14317 messaggi

Grande Capitano Leo, orgoglio juventino e viterbese!. Possa tu diventare un valente manager sportivo e/o allenatore.

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Joined: 30-Apr-2010
2495 messaggi
1 minuto fa, Muoviti ha scritto:

Leo, Leo

 

il Derek Jeter del calcio

 

Sembrava Pirlo invece era Bonucci

 

Il mitologico lancio di Bonucci

le caramelle all'aglio

lo sgabello

l'occhio della madre

trueba lapulce dei pireni

 

Nazionalpopolare

 

:sventola2:

 

 

 

 

 

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16831 messaggi
Il 19/04/2024 alle 18:24 , Don_Giovanni ha scritto:

Ci sono giocatori che mi ispirano molto disgusto e disprezzo 

 

Bonucci è uno di loro. E ben classificato.. 

 

Giocatore caduto in disgrazia 

Giocatore determinante dall'arrivo di Conte in poi. Poteva diventare una bandiera, ha scelto diversamente. Personaggio discutibilissimo che spero stia molto molto molto lontano dalla Juve.

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Joined: 31-Aug-2009
17803 messaggi

Boh, io ho saputo oggi che si è ritirato.

Sarò in ritardo, ma comunque lo considero un grande nella storia juventina.

Buona continuazione Bonny

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Joined: 26-Mar-2008
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Ottimo giocatore. Non il miglior difensore della nostra storia, ma senza dubbio un calciatore importante che ha sempre dato tutto per la maglia. Negli anni ha limato anche i suoi difetti in marcatura salvandoci le chiappe in più di un'occasione, mentre De Ligt era impegnato a giocare a pallavolo. Ha sempre avuto un'alta considerazione di sé cosa che lo ha portato anche a sopravvalutarsi. Non lo considero un leader poiché troppo chiacchierone e ruffiano e non biasimo i nostri stessi compagni di tifo che, per questo motivo, non l'hanno mai sopportato. Detto questo, buona fortuna e grazie di tutto. 

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Joined: 28-Dec-2022
467 messaggi
Inviato (modificato)

Ciao Bonù, potevi farlo già lo scorso anno ma vabbè. Buona fortuna.

 

PS: Guai a te se torni in veste di dirigente/manager/allenatore, hai fatto abbastanza.

Modificato da IL "V"

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Joined: 31-Aug-2008
9777 messaggi

Ciao Bonnie.....ora viene il difficile.

 

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Joined: 10-May-2014
9310 messaggi

 Uno dei più sopravvalutati della storia

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Joined: 22-Jul-2006
6054 messaggi

Ex calciatore già dopo gli europei di 3 anni fa.

Personalmente, non me sentirò la mancanza.

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Joined: 04-May-2007
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madonna che autoreferenzialità il post di instagram. .asd 

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Joined: 30-Apr-2009
20696 messaggi

Sì è ritirato dopo la finale dell' europeo a Wembley contro l' Inghilterra.

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Joined: 25-Jan-2012
31490 messaggi

simpatico o meno il suo nome sarà per sempre legato al ciclo vincente più lungo della nostra storia (e della storia del calcio italiano)

buona fortuna per tutto!

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Joined: 26-Mar-2010
11963 messaggi

Sul suo giudizio generale secondo me pesa il suo "personaggio" sia lui che l'ambiente si sono quasi sentiti costretti a farlo diventare leader quando secondo me non ne aveva le caratteristiche. Quando faceva certe uscite, certi atteggiamenti in campo mi ha sempre dato l'idea che lo faceva perchè "doveva" non perchè gli veniva da dentro quella reazione. Trovo molto più genuino Chiellini nei suoi atteggiamenti. Poteva essere tranquillamente un leader tecnico in campo, senza dover metter bocca spesso, e secondo me sarebbe stato ricordato con più piacere da tutti. Resta comunque una parte importante della nostra storia. 

 

:sventola2:

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Joined: 07-May-2006
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buon calciatore i primi anni juve poi si è dimostrato quello che è , un buffone calato drasticamente anche nel rendimento , il Mcguire di viterbo 

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Le sue caratteristiche si sposavano bene con gente del calibro di Buffon, Chiellini e Barzagli. In quel contesto era un plus, fuori da quel contesto ha faticato. Ha avuto la fortuna di trovarsi al posto giusto al momento giusto e la bravura di sfruttare il momento buono, migliorando anche sotto certi aspetti. Per 5-6 anni è stato un giocatore di tutto rispetto, ma quando è stato investito del ruolo di leader si è dimostrato abbastanza inadeguato.

 

Probabilmente con un po' di umiltà avrebbe colmato alcune lacune che si è portato dietro per tutta la carriera e soprattutto avrebbe lasciato ricordi migliori. Personalmente tra i giocatori con più presenze alla Juventus è quello che mi lascia più indifferente. Ci sono giocatori che hanno meno presenze nella Juventus, magari meno trofei, che ritengo più rappresentativi. 

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Il 30/05/2024 alle 06:37 , Anto Himself ha scritto:

madonna che autoreferenzialità il post di instagram. .asd 

 

vabbé a quello serve instagram .asd 

avessimo un euro per ogni narcisista avremmo giá risolto la fame del mondo, dato una casa ai senzatetto, comprato Mbappé e Haaland per convertire le pennellate di Fagioli

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Il 31/05/2024 alle 14:32 , Bemvindo ha scritto:

 

vabbé a quello serve instagram .asd 

avessimo un euro per ogni narcisista avremmo giá risolto la fame del mondo, dato una casa ai senzatetto, comprato Mbappé e Haaland per convertire le pennellate di Fagioli

 

difatti se non esistesse instagram o Comunque più in generale il sistema di esposizione mediatica per come lo conosciamo oggi, bonucci sarebbe molto meno odiato. 

 

senza dubbio alcuno un grande giocatore della nostra storia che rimarrà per sempre.

altrettanto senza dubbio uno molto egocentrico e narcisista, e secondo me tutto questo suo auto-pomparsi gli è servito come motore per fare grandi cose in carriera. il che è frequente nelle persone fragili e che nascondono in realtà un certo senso di inadeguatezza. non so se sia questo il caso perchè non ci esco la sera insieme, però non mi stupirebbe. 

 

 probabilmente però negli ultimi anni questo suo approccio è stato controproducente e l'ha portato a incaponirsi su scelte secondo me sbagliate. 

 

poi legittimamente uno può stare antipatico o simpatico. ma il valore del giocatore che è stato non si può mettere in discussione. non è un caso se praticamente tutti gli allenatori che ha avuto l'hanno tenuto titolare fisso. 

 

sul futuro, ho dei dubbi che caratterialmente possa diventare un allenatore di alto profilo. vedremo

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Joined: 09-May-2009
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Titolo sbagliato, appende lo sgabello al chiodo

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Joined: 06-Oct-2021
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Sembra che possa entrare nel giro della nazionale (al posto di Buffon?). mh 

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Joined: 21-Jul-2006
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Leonardo Bonucci è intervenuto al podcast "Passa dal Bsmt" di Gianluca Gazzoli, parlando anche del suo ultimo periodo alla Juventus. Nelle parole di Bonucci c'è tutta la delusione per il suo addio inaspettato alla Vecchia Signora, commentando la decisione del club di metterlo fuori dal progetto facendo indirettamente riferimento a Massimiliano Allegri, pur non nominandolo: "Io me ne sono dovuto andare quasi scappando perché qualcuno aveva deciso che doveva andare così, è stata una manifestazione di un singolo che non meritavo. Mi sembrava quasi uno scherzo, dopo più di 500 partite ricevere il ben servito così. Forse il mio percorso alla Juventus non è ancora terminato, quando penso di voler fare l'allenatore penso a quella panchina lì. Sogno? Si, di arrivare a sedermi su una panchina importante come la Juventus, mi piace pensare che questa storia non sia finita".

 

Il fine rapporto con la Juventus

 

Sulla fine del rapporto con la Juventus, Bonucci ha dichiarato: “Sicuramente è una ferita che rimarrà perché quando dai tanto, ti aspetti anche tanto. E devo dire che la Juve a me ha dato tanto però chiudere in questa maniera è stato veramente un colpo che mai mi sarei aspettato. Che mi ha fatto male. Perché ancora oggi parlarne mi dà un po’ di dispiacere. Vedo altri giocatori che hanno giocato alla Juventus che hanno fatto meno di me ricevere il giusto tributo e io me ne sono dovuto andare quasi scappando perché qualcuno aveva deciso che doveva andare così. È stata la manifestazione di potere di un singolo che non meritavo, perché io se fossero stati chiari avrei anche accettato di andare. Se tutti avessero detto l’anno prima ‘Guarda, qua è finita’, invece a me hanno detto “Guarda, noi abbiamo delle priorità rispetto a te, però averti nel gruppo è importante”.

Il rapporto con Giuntoli

"Poi dopo mi sono ritrovato con Giuntoli che era appena arrivato e quindi non aveva possibilità di fare diversamente e mi ha detto “Guarda, non sei più nei piani. Sei fuori rosa”. All’inizio mi sembrava quasi uno scherzo, dopo più di 500 partite ricevere il benservito in questa maniera… Invece era tutto reale. Paradossalmente sono tornato il 17 di luglio ad allenarmi e mi allenavo alle 7:30 di sera quando la squadra si allenava o al mattino presto o addirittura al pomeriggio non si allenava. Ero insieme ad altri ragazzi che erano nella mia stessa situazione, che magari erano stati in prestito da qualche parte o rientravano da un infortunio. Non so ancora oggi darmi una spiegazione. O meglio, la spiegazione la so. È stato un gioco di potere. Prima che Giuntoli mi comunicasse la decisione, io l’avevo già annusata. Cominciavano ad uscire degli articoli che un po’ lanciavano il segnale e infatti quando ricevetti la chiamata da Manna che mi avvisava che sarebbero venuti a casa per parlarmi, parlando con mia moglie le dissi ‘Guarda, vengono perché sta succedendo qualcosa che non ci aspettavamo”. Quindi ero preparato, ma non sei mai preparato a certe cose che ti vengono dette. Soprattutto quando fai tutta una carriera improntata sulla Juventus”.

l trasferimento in Bundesliga

“La scelta di andare all’Union Berlino? Quello di continuare a giocare era un mio bisogno interiore. Per come era evoluta la situazione con la Juventus sentivo il bisogno dentro di me di andare a giocare per sentirmi ancora giocatore. Quando mi è stato comunicato dalla Juve che ero fuori rosa e che quindi avrei dovuto cercarmi un’altra squadra, il mio pensiero è stato subito “Senza la mia famiglia non vedo da nessuna parte”. Perché comunque in 15 anni, con mia moglie, abbiamo sempre vissuto uno accanto all’altra. Mi spaventava il fatto di poter andare senza di loro. Purtroppo la decisione è stata poi presa il 31 agosto, quando non c’era più tempo di organizzarsi con i bambini per le attività di scuola e quindi ho dovuto mettere un po’ davanti me e il mio lavoro a tutti loro. E questa è una cosa che ha provato me e la mia famiglia".

Bonucci: "Non sono stati mesi facili"

"Non sono stati mesi facili. Poi devi essere un attimo egoista come io sono stato perché sapevo che se avessi finito la carriera in quel modo mi sarei portato un peso dietro per tutta la vita. Perché ho vissuto per il calcio e finirlo in quella maniera non mi avrebbe reso felice. Oggi posso dire che finisco la carriera da calciatore in maniera serena. Il mio sogno era quello di finire la mia carriera con la Nazionale e con la Juventus in maniera diversa, ma dopo ti devi saper adattare. Devi accettare quello che avviene e prepararti al cambiamento. Sognavo di partecipare a questo Europeo, era il mio obiettivo. Mi ero prefissato la chiusura della carriera a 37 anni. La sincerità è sempre quella che mi ha contraddistinto in carriera perché quando ho parlato in passato e quando parlo non mi piace nascondermi dietro a frasi fatte o mettere una maschera per passare per bello davanti agli altri”.

 

Il passaggio al Milan

La Juventus? Dopo più di 500 partite non ho avuto il saluto che meritavo e che merito tuttora per quello che ho dato alla Juventus. Io ho anteposto la Juventus a mia moglie, ai miei figli e al mio benessere perché anche quando sono andato via nel 2017 (Milan, ndr) quella scelta l’ho fatta perché non volevo essere un problema all’interno dello spogliatoio e quindi ho preso quella strada lì per non fare del male alla Juventus. E questa è una cosa che al presidente avevo detto per tutto quello che era successo negli ultimi sei mesi della stagione prima. Io devo andare via da qua perché sarei deleterio dentro lo spogliatoio. Perché mi conosco. È stata una scelta condivisa con allenatore e direttore, che mi hanno venduto a poco per il valore di quel momento”. Sulla sua juventinità, Bonucci ha aggiunto: “Non mi sono mai nascosto dietro una maschera, non ho mai nascosto il fatto di essere juventino e di difendere la Juventus in qualunque modo. Di amarla anche a costo di rimetterci personalmente. Quando ti comporti così poi sei nell’occhio del ciclone, quando mezza cosa non va”.

Il sogno nel cassetto

Forse il mio percorso alla Juventus non è ancora terminato perché quando penso a voler fare l’allenatore penso a quella panchina lì. Seppure ho ricevuto per volere di un singolo un torto, mi piace pensare che questa storia ancora non sia finita. Forse è una spiegazione che do per non sentirmi ancora ferito da questa mancanza perché è stata dura da digerire. La rabbia che avevo dentro mi ha fatto fare delle scelte sbagliate perché io ho fatto la scelta di andare avanti seppur avevo la forza da un contratto firmato di andare contro la Juventus. Ma in quel momento l’ho fatto per rabbia perché alla fine la Juventus non era la Juventus, in quel momento non c’erano le persone adatte per fare una scelta come quella che è stata fatta perché i dirigenti che in quel momento erano subentrati non avevano il potere di poter dire “No, si fa così”. Quindi sono dovuti andare un po’ sulla scia di quelle che erano state le decisioni di qualcun altro. Dopodiché, quando mi sono fermato un attimo e la rabbia era un po’ scemata ho detto “Cosa sto facendo? Non è la Juventus il problema di tutto, quindi non è corretto che io continui su questa strada a fare una battaglia che sì mi porterà alla vittoria, ma che comunque non mi avrebbe dato niente. Perché la rabbia che provavo era verso chi aveva preso quella decisione di mettermi fuori rosa e non verso la Juventus”.

 

Le bordate ad Allegri

Bonucci ha infine parlato del rapporto con Allegri: "Dopo 8 anni insieme poteva chiamarmi per risolvere la situazione. L'ultimo rapporto che ho avuto è stato dopo la partita a Udine. Ci siamo salutati dopo essere rientrati dalla trasferta, come sempre a fine stagione. Poi anche quand'ero al centro sportivo non c'è mai stato un confronto. Come se per lui fossi un estraneo. Abbiamo caratteri diversi, ci siamo confrontati, abbiamo discusso, litigato, ma io l'ho fatto anche con altri allenatori. In un rapporto umano un minimo di rispetto e di riconoscenza ci debba essere. Bastava che lui fosse chiaro sin dall'inizio. Io sono stato al centro sportivo un mese e mezzo e non ho mai ricevuto da lui una chiamata per dirmi: vieni qua che sistemiamo questa cosa, mi dispiace, qualsiasi cosa. La decisione di farmi fuori poteva benissimo comunicarmela la società, ma un confronto dopo tutti gli anni insieme sarebbe stato il minimo".

 

L'episodio di Oporto

"Non so se questa cosa fosse legata a quello che è successo nel 2017, con lo sgabello di Oporto. Forse è stato uno strascico di quell'episodio lì. Quello che è accaduto ai tempi è grave, difficile da giustificare, però ne succedono. Io ho discusso anche con Conte nello spogliatoio, sono cose che in un momento di tensione succedono, soprattutto quando c'è un rapporto vero. Io ho sempre cercato di essere me stesso in qualsiasi situazione, e forse questo lato di me mi ha reso un po' antipatico. Ma mi guardo allo specchio con la consapevolezza di non aver mai indossato una maschera. Questo è quello che è successo anche con il mister: ci siamo scontrati e lui la scorsa stagione ha fatto questa scelta". Una reunion con Allegri? Bonucci ha risposto così: "Siamo grandi, viviamo nel calcio, ci sarà modo di incontrarci. Se capiterà ne parleremo. Oggi è una cicatrice che fa male, però con il tempo si dice che passa tutto. Il suo modo di allenare? Io ho sempre detto che il suo modo di gestire le pressioni dello spogliatoio è stato la base delle vittorie e delle finali raggiunte. Quando hai una grande squadra, con grandi giocatori, è difficile gestirli. Lui è stato molto bravo. Poi ci sono cose che possono piacere o non piacere, ma come tutti".

https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2024/07/11-130144975/bonucci_bordata_ad_allegri_fatto_fuori_dalla_juve_per_un_gioco_di_potere_/3

 

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2 ore fa, dal1982 ha scritto:

 

Il rapporto con Giuntoli

"Poi dopo mi sono ritrovato con Giuntoli che era appena arrivato e quindi non aveva possibilità di fare diversamente e mi ha detto “Guarda, non sei più nei piani. Sei fuori rosa”. All’inizio mi sembrava quasi uno scherzo

Grande Cristiano .asd

 

Bonucci ha lavorato la sua intervista. Mette in primo piano il sentimento e l'emozione nascondendo il suo carattere puzzolente, la sua mentalità detestabile e il suo livello in costante calo negli ultimi tre anni. 

 

 

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Joined: 17-Apr-2007
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LA ROTTURA E LO SGABELLO - "Mi allenavo con ragazzi che tornavano da prestiti e infortuni. Mi chiedevo come fosse possibile, io che ho anteposto la Juve a me, ai miei figli e a mia moglie. Nel 2017, tre giorni prima dell'ottavo di Champions col Porto, Claudio Marchisio giocava reduce da un infortunio al ginocchio. Era fondamentale per noi, quindi urlai dal campo di cambiarlo anche se lui non voleva uscire. Allegri invece cambiò Rincon con Sturaro. A quel punto urlai ancora: "Devi cambiare Claudio perché non ce la fa più, è morto! Giochiamo fra tre giorni". Non so se Allegri ha capito qualcosa di diverso, ci furono urla pesanti in campo e poi tutto si trasferì nello spogliatoio. Quindi col Porto fui escluso. La società aveva mediato per tenermi fuori solo per quella partita. Io ero in tribuna con i dirigenti e chi non giocava, seduto sulle poltroncine. Essendo uno che vive la partita come fosse in campo, decisi di alzarmi. Dopo un po' presi uno sgabello per poggiarmi, non è ch ela Juve mi ci avesse messo lì". 

 


CARDIFF - "La finale di Cardiff? Venne fuori che avevo litigato con tutti all’intervallo, ma non era vero. Dissi semplicemente a Dybala di giocare libero perché era intimorito di prendere il secondo giallo. Risultai la pecora nera del gruppo. Ho chiamato la società chiedendo un intervento, ma mi risposero che non sarebbe stato necessario. Lì il rapporto si incrinò definitivamente". 

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Joined: 17-Apr-2007
28687 messaggi
Inviato (modificato)

Io credo che certe dinamiche tra giocatori, società e allenatori, così come descritte da Bonucci, siano all'ordine del giorno.

Solo che gli altri non ne fanno un capitolo da libro Cuore, più semplicemente non se ne curano più di tanto e passano oltre.

Bonucci ha troppa autostima, troppo orgoglio e troppo vittimismo... ma lo sapevamo già.

Modificato da ampeg
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