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Bradipo76

NEFANDEZZE MEDIATICHE E ANTIJUVENTINISMO VARIO

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14 hours ago, maupassant said:

Scusa, ma è esattamente quello che ho scritto. Fummo assolti per uso di farmaci illeciti nei processi celebrati. La cassazione, che non emette verdetti ma può solo "rimandare", chiese un altro processo su questo punto che non poté essere celebrato. Quindi non esiste una nostra condanna per abuso ma rimane valida l'ultima sentenza emessa da un tribunale: ASSOLUZIONE!

Si giusto. Partendo dal presupposto che i giudici esaminarono farmaci illeciti (doping) e farmaci leciti (cioe' medicinali non vietati in regola con le norme antidoping), ci furono due sviluppi:

 

"nel processo per l’abuso di farmaci illeciti, Giraudo e Agricola furono pienamente assolti per quanto riguarda il doping (uso di farmaci illeciti, Epo compreso), tanto in Appello quanto in Cassazione. I Giudici di Cassazione non confermarono invece l’assoluzione del dott.Agricola per l’eventuale abuso di farmaci leciti. Ripeto: eventuale abuso di medicinali non vietati."

 

PS: Ho risposto giusto per ricapitolare e fare ulteriore chiarezza tra farmaci illeciti/doping (assoluzione piena per la Juventus in toto in Cassazione e dalla Giustizia Sportiva prima alla Disciplinare, poi alla Caf, e infine al Coni) e farmaci leciti (prescrizione in Cassazione dopo che comunque Agricola era stato assolto in Appello anche dall’accusa di somministrazione di farmaci lecitiperché il fatto non costituisce reato).

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Joined: 30-Mar-2006
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Inviato (modificato)

comunque ho una teoria :

Se gioisci per la juve

se soffri per la juve

se aspetti sempre con ansia la partita della juve

se parli sempre della juve

se guardi tutto quello che fanno i giocatori della juve

se non sei mai parziale quando parli di juve

cosa significa ? che sei tifoso della juve chiaramente

ma tutte queste cose valgono anche per gli ANTI-juventini

sono ossessionati

perciò alla fine sotto sotto sono pure loro tifosi della juve

sono contagiati dalla " malattia juve" abbiamo vinto noi, mi spiace rosiconi

Modificato da Maxfido
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1 ora fa, ClaudioGentile ha scritto:

Si giusto. Partendo dal presupposto che i giudici esaminarono farmaci illeciti (doping) e farmaci leciti (cioe' medicinali non vietati in regola con le norme antidoping), ci furono due sviluppi:

 

"nel processo per l’abuso di farmaci illeciti, Giraudo e Agricola furono pienamente assolti per quanto riguarda il doping (uso di farmaci illeciti, Epo compreso), tanto in Appello quanto in Cassazione. I Giudici di Cassazione non confermarono invece l’assoluzione del dott.Agricola per l’eventuale abuso di farmaci leciti. Ripeto: eventuale abuso di medicinali non vietati."

 

PS: Ho risposto giusto per ricapitolare e fare ulteriore chiarezza tra farmaci illeciti/doping (assoluzione piena per la Juventus in toto in Cassazione e dalla Giustizia Sportiva prima alla Disciplinare, poi alla Caf, e infine al Coni) e farmaci leciti (prescrizione in Cassazione dopo che comunque Agricola era stato assolto in Appello anche dall’accusa di somministrazione di farmaci lecitiperché il fatto non costituisce reato).

 

scusate se mi intrometto...

io ricordo che nel procedimento impropriamente definito per abuso di farmaci (leciti) in realtà il giudice di cassazione, non essendoci una normativa specifica, rimandò la questione nel merito della frode sportiva dell'89

La legge "sull'abuso di farmaci" (off-label)  venne scritta qualche anno dopo i fatti imputati alla Juve; questo per dire che la Juve è stata presa come cavia per colmare un vuoto legislativo, cosa che gli è accaduto anche successivamente con la faccenda di porcopoli

 

la cosa fondamentale che il sig. pastrocchio probabilmente non scriverà nel suo libro, è che qualche anno dopo la figc chiese il parere alla massima autorità sportiva europea in merito all'utilizzo della pratica off-label utilizzata dalla Juve in quegli anni, il tribunale sportivo europeo sentenziò che la Juve operò in maniera regolare poiché i farmaci utilizzati non rientravano in alcuna lista proibita

Modificato da ampeg
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Joined: 05-Jun-2005
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Inviato (modificato)

io ricordo che si indagò solo sulla Juve e nessuno andò a controllare le altre società cosa avevano nell'armadietto

Modificato da djmayhem

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Edit hanno eliminato il tweet:261:
Modificato da fandidelpiero78

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Joined: 20-Apr-2009
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1 hour ago, ampeg said:

 

scusate se mi intrometto...

io ricordo che nel procedimento impropriamente definito per abuso di farmaci (leciti) in realtà il giudice di cassazione, non essendoci una normativa specifica, rimandò la questione nel merito della frode sportiva dell'89

La legge "sull'abuso di farmaci" (off-label)  venne scritta qualche anno dopo i fatti imputati alla Juve; questo per dire che la Juve è stata presa come cavia per colmare un vuoto legislativo, cosa che gli è accaduto anche successivamente con la faccenda di porcopoli

 

la cosa fondamentale che il sig. pastrocchio probabilmente non scriverà nel suo libro, è che qualche anno dopo la figc chiese il parere alla massima autorità sportiva europea in merito all'utilizzo della pratica off-label utilizzata dalla Juve in quegli anni, il tribunale sportivo europeo sentenziò che la Juve operò in maniera regolare poiché i farmaci utilizzati non rientravano in alcuna lista proibita

Intendi questa qua? La risposta del TAS di Losanna al CONI d'intesa con la FIGC?

 

Il Tas di Losanna assolve la Juve: “L’uso di farmaci non proibiti dalla legge sportiva non può essere sanzionato” Questa la risposta data dal Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna al Coni sulle implicazioni sportive della condanna penale inflitta al medico sociale della Juventus, Riccardo Agricola, nell’ambito del processo alla Juventus per doping.
Dunque, nessuna sanzione per l’uso di farmaci non proibiti, il caso Juventus si chiude, almeno sul fronte sportivo. Il Tribunale arbitrale di Losanna mette la parola fine alla lunga querelle che ha visto il club torinese finire sul banco degli imputati per abuso di farmaci: a meno di due mesi dalla richiesta avanzata dal Coni di un parere non vincolante sulle conseguenze sportive del processo penale che ha portato alla condanna del solo medico sociale, Riccardo Agricola, il Tas ha chiarito che non è punibile in quanto doping l’uso di sostanze che non rientrano nella lista nera di quelle vietate. I giudici del tribunale svizzero si sono dovuti limitare a rispondere ai due quesiti che il 2 marzo scorso il Coni d’intesa con la Figc avevano posto: in particolare nel primo si chiedeva se l’uso di sostanze non espressamente proibite dalla normativa sportiva può essere disciplinarmente sanzionato e quali siano i metodi d’indagine per l’accertamento da parte delle autorità sportive della somministrazione ad atleti di farmaci non compresi nella lista nera. Per il Tas di fronte a una situazione di questo tipo non può scattare alcuna sanzione. Questo non significa che lo sport debba lavarsi le mani di fronte all’abuso di farmaci da parte degli atleti, anche quando i casi non finiscono sotto i riflettori della giustizia ordinaria, perchè per il tribunale arbitrale “a prescindere dalla presenza o meno di sentenze pronunciate da autorità statali, le autorità sportive sono obbligate a perseguire l’uso di sostanze farmacologiche che sono proibite dalla legge sportiva o qualsiasi violazione di una norma antidoping, al fine di adottare provvedimenti disciplinari”. E proprio sulla possibilità da parte della giustizia sportiva di riaprire un’eventuale inchiesta, il Tas chiarisce anche un altro punto nodale della vicenda: quello della prescrizione. “Ogni azione disciplinare - sottolineano i giudici di Losanna - deve tener conto dei regolamenti applicabili al momento della violazione contestata così come dei tempi di prescrizione stabiliti dalle regole applicabili”. Di fatto insomma lo sport non è in condizioni di intervenire in alcun modo sul caso Juventus.

Modificato da ClaudioGentile
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Joined: 05-May-2008
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1 ora fa, djmayhem ha scritto:

io ricordo che si indagò solo sulla Juve e nessuno andò a controllare le altre società cosa avevano nell'armadietto

i kakata granata ad esempio, posizione archiviata in un battibaleno...

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Joined: 20-Apr-2009
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1 hour ago, djmayhem said:

io ricordo che si indagò solo sulla Juve e nessuno andò a controllare le altre società cosa avevano nell'armadietto

 

9 minutes ago, hop said:

i kakata granata ad esempio, posizione archiviata in un battibaleno...

http://antiinformazionejuve.blogspot.com/2007/06/facciamo-chiarezza-sul-doping.html

 

Che tutto il bailamme sia stato montato solo contro la Juventus lo dimostra il caso del ridicolo PROCESSO AL TORINO, di cui vi propongo una breve cronistoria:

Pochi sanno che il procuratore Guariniello non si è occupato solo di Juventus. Nello stesso periodo in cui la società bianconera finiva sotto le forche caudine dei media, il pm torinese ha avuto la cura di sfruculliare anche i magazzini dei cugini granata. Il processo al Torino comincia addirittura prima (2001) di quello alla Juventus ma si instaura su basi completamente diverse. Vediamo perché.
Le indagini e i sopralluoghi ai campi di allenamento del Torino Calcio rivelano l’esistenza di una piccola farmacia, composta da 248 farmaci. Ben 128 vengono rinvenuti al Campo Agnelli, sede degli allenamenti delle formazioni giovanili. In un’udienza del 13 marzo 2001 la dottoressa Adriana Ceci commenta così l’accaduto:

c’è una fornitura completa, ricca di farmaci importanti (gastroenterici, cardiologici, neurologici, cortisonici, nda). Stranamente non trovo in tutti questi farmaci quelli che la legge prevede siano presenti per assicurare il pronto soccorso. Quindi è evidente che non c’è una finalità di garantire un trattamento di emergenza di pronto soccorso, ma c’è l’idea che per sostenere gli allenamenti e gare servano dei farmaci.

A parte l’Epo, generosa aggiunta esclusivamente bianconera, sembra lo stesso scenario che ha caratterizzato il processo alla Juventus. Tuttavia, i pm la pensano diversamente: il Torino non viene accusato per abuso di farmaci ma per violazione del dls 538/1992 riguardante il “commercio abusivo di medicinali”. Incredibile. Da una parte una società che, con tutte quelle specialità farmaceutiche a portata di mano, non poteva far altro che adoperarle per incrementare le prestazioni dei suoi atleti, dall’altra parte un’altra società colpevole solo di commerciare illecitamente in medicinali. Non si fa il minimo accenno al loro uso.
Il 13 dicembre 2001 si conclude il processo di primo grado a carico della società granata: arriva la condanna per l’amministratore delegato Palazzetti, mentre il medico sociale Campini viene assolto per via di alcune obiezioni ritenute fondate. Dal sito di Raisport:

Sei mesi di arresto e 15 milioni di ammenda. Con questa condanna si è concluso il processo per uso di medicinali tra i giocatori del Torino Calcio. Condannato Davide Palazzetti, ex amministratore delegato della società granata, mentre è stato assolto l’ex presidente Massimo Vidulich, secondo quanto era stato richiesto dall’accusa. È approdato dunque a condanna il primo processo ad una squadra di calcio nato dalle inchieste sollevate nel 1998 dalla ormai notissima intervista di Zeman. Per Palazzetti ed il Torino era stata ipotizzata la violazione della legge 538 del 1992 in materia di farmaci. L’ipotesi d’accusa, sostenuta in aula dal pm Gianfranco Colace, era che il Torino, a partire dal 1997, avesse acquistato e detenuto una quantità di medicinali ingiustificata ed eccessiva. “Tutti i nostri principi sono stati accolti”, ha commentato brevemente Raffaele Guariniello, il procuratore aggiunto che aveva condotto l’inchiesta dopo la sentenza

L’amministratore delegato Palazzetti viene prosciolto nel processo d’appello tenutosi il 29 gennaio del 2003. Ma a sconcertare è la sentenza della cassazione, che assolve definitivamente gli imputati: il tribunale dichiara che i club di calcio possono a tutti gli effetti avvalersi di una farmacia interna in cui detenere, oltre ai farmaci in vendita libera, anche quelli per i quali è necessaria una prescrizione medica. «La legge punisce solo le ditte che si dedicano esclusivamente ad accumulare farmaci a scopo di lucro, mentre il Torino Calcio S.p.A, dopotutto, è una società sportiva». Senza parole. Ma c’è dell’altro, dalla sentenza leggiamo che:

è certo che alcuni di questi farmaci sono stati acquistati e forniti senza ricetta medica, redatta dal medico sociale, pur essendo necessaria, mentre molti medicinali venivano prescritti e acquistati senza una correlazione, senza uno stato patologico, senza essere prodotti da banco ed essere tesi a fronteggiare situazioni di urgenza o emergenze, giungendo, in alcuni casi, alla somministrazione a soggetti minori per i quali era vietata […] Il 27,5% [dei farmaci] apparteneva al regime di acquisto libero, mentre il 71% concerneva farmaci suscettibili di essere acquistati solo su ricetta ripetibile o anche non ripetibile. Né mancavano, sia pure in percentuale di gran lunga inferiore dell’1,5%, specialità non vendibili al pubblico perché somministrabili esclusivamente in ambito ospedaliero. […] ben 69 su 128 (pari al 53%) concernevano specialità non suscettibili di somministrazione in giovani di età inferiori ai 16 anni, stante la serietà e irreversibilità degli effetti collaterali riscontrabili nell’impiego su soggetti nell’età dello sviluppo

Il Torino deteneva farmaci con ricette non ripetibili, alcuni di solo ambito ospedaliero, e li somministrava ai minori di 16 anni. Nonostante questo è stato incolpato solo per il commercio non autorizzato di medicinali. È interessante, infine, leggere la testimonianza di Roberto Testi, autorevole medico legale che nel processo ha prestato una decisiva consulenza per il Torino. Di fronte all’accusa che i prodotti erano stati acquistati senza ricetta medica, egli risponde.

È vero. Ma li aveva richiesti lo stesso medico sociale, e i suoi ordinativi potevano ben essere considerati ricette. Quei farmaci, insomma, per tanti che fossero non costituivano un deposito. Erano di pertinenza di uno studio medico che stava svolgendo la sua attività. E nessuno può dire che un medico non può dare medicine a un paziente

Quest’ultima frase pare valere per il Torino ma non per la Juventus: il dottor Agricola non “svolgeva la sua attività” ma dopava i calciatori. Una differenza non da poco.
Infine, una considerazione: il processo al Toro è passato sotto traccia, senza clamori e proclami, senza i titoloni della stampa, senza i servizi inorriditi dei tg e senza i soliti tromboni ad impartire lezioni morali. Lanciamo una sfida: su qualsiasi motore di ricerca in internet, provate a trovare documenti, testimonianze e articoli riguardanti il processo al Torino. Un avvertimento: usate un po’ di fantasia nello scegliere le parole chiave da ricercare. Si rischia di trovare solo tanto bianconero.

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Sulla falsariga del processo ai granata si innesta il famoso caso dei valori alti di EMATOCRITO DEI GIOCATORI DEL PARMA. Ecco un sunto della storia:

Ai primi di ottobre del 1998 un’inchiesta sul doping condotta dal pm Spinosa svela anomalie in alcuni dati riguardanti i giocatori del Parma: in un’analisi svolta a luglio dello stesso anno, solo tre calciatori risultano essere sotto il limite consentito per l’ematocrito (50). La società emiliana si difende sostenendo che quei valori (alcuni giocatori erano oltre il 60!) sono sballati poiché, nel periodo contestato, la squadra si trovava in ritiro ad alta quota. Segue un comunicato societario:

A fronte dell’incredibile campagna diffamatoria posta in essere dagli organi di stampa e televisivi a danno del Parma AC, fatta salva ogni considerazione inerente la violazione della legge sulla privacy, la società fa presente che le analisi di cui si parla sono state effettuate dalla società stessa al rientro dei calciatori dalle ferie, prima che iniziasse la preparazione atletica.
La società, come da prassi interna e per disporre di informazioni comparative, effettuò le medesime analisi in più laboratori, ricevendo esiti nettamente diversi e sensibilmente inferiori rispetto a quello oggi resi pubblici, che non sono comunque da considerare minimamente probanti per le illazioni avanzate. I risultati portati a conoscenza dagli organi di informazione non hanno nulla a che vedere con l’uso di sostanze considerate proibite, di cui, fra l’altro, il Parma MAI ha fatto uso.

Pochi giorni dopo, come un fulmine a ciel sereno, giungono dalla Francia alcune pesanti dichiarazioni dell’ex parmense Daniel Bravo: «Il giorno della partita tutti i titolari venivano sistematicamente sottoposti ad alcune iniezioni. Ci dicevano che erano vitamine, ma se non le facevi ti mettevi contro la società. Ero convinto che fossero punture di vitamine, ma adesso ho qualche dubbio. Sono sorpreso che un club come il Parma utilizzi questo genere di cose». Il calciatore è certo di non avere mai assunto sostanze dopanti ma afferma di non conoscere con precisione il contenuto di quelle flebo che, precisa, non ha mai fatto da nessun’altra parte in carriera.
La società continua a difendersi aggiungendo che gli esami sarebbero stati compiuti adoperando un macchinario tarato male. Tuttavia lo studio legale del laboratorio Sant’Orsola di Parma, che ha svolto le analisi, ribadisce «l’affidabilità e l’efficienza delle proprie attrezzature».
L’inchiesta vera e propria parte il 6 ottobre 1998. Il 9 aprile dell’anno seguente i calciatori parmensi, sotto richiesta della società stessa, si sottopongono ai controlli previsti dal protocollo Io non rischio la salute, condotti dal dottor Bellotti per conto del Coni: i dati rivelano una sinistra realtà. La media dei valori di ematocrito risulta 45,3, cifra superiore alla media (43,7) del 3,8%. Anche i dati relativi all’emoglobina sono superiori, attestandosi a 15,2 g/dl contro il 14,8 della media.
In sintesi, il protocollo del Coni, valido per le considerazioni e le certificazioni in materia di antidoping, dimostra che il Parma:

1- Presenta valori di ematocrito superiori non solo alla media, ma discostantisi anche dal range di tollerabilità consentito del 3% (il Parma lo supera del 3,8%).
2- Presenta valori di emoglobina, seppur entro il range consentito, ben oltre il valore medio: 15,2 contro 14,8 (+2,7%).

Il Parma, fra tutte le squadre che hanno partecipato agli esami del protocollo del Coni, si colloca al primo posto per quanto riguarda i valori di ematocrito e al secondo per quelli dell’emoglobina. La Juventus, al contrario, vanta valori ampiamente nella media che la collocherebbero, in quella speciale graduatoria, al decimo posto per l’ematocrito e al tredicesimo posto per l’emoglobina.
Sulla scorta dei dati raccolti, il professor Bellotti invia una preoccupatissima relazione alla Procura Antidoping, mettendo in guardia sulla possibilità di pratiche illecite in atto nella società emiliana:

(i dati, nda) mettono in luce livelli di ematocrito discostantisi dalla norma in maniera significativa. I dati sono ancora più significativi perché caratteristici non dei singoli atleti, ma dell’intera squadra, riflettendo cioè una tendenza che si osserva nella gran parte dei calciatori di quella squadra. Tale trattamento potrebbe anche essere spiegata sulla base di uno stesso trattamento farmacologico in uso nella squadra, che ha provocato i medesimi effetti (aumento dell’ematocrito, del numero di globuli rossi, dell’emoglobina).
Non si può, perciò, nemmeno escludere il ricorso a sostanze come l’Epo o simili all’Epo e una parallela e concomitante somministrazione di prodotti a base di ferro. Al di là dei possibili “trattamenti di squadra” non si può nemmeno tralasciare l’ipotesi di trattamenti individuali e personalizzati, indipendentemente dagli altri atleti componenti la squadra; non si spiegano altrimenti, a meno di non accertare l’esistenza di una patologia in atto, le ampie variazioni osservate, a breve distanza di tempo, nei valori dell’ematocrito di alcuni atleti esaminati.

Nonostante l’eloquenza dei risultati e le pesanti parole di Bellotti, incredibilmente, il 15 aprile 1999, la Procura Antidoping del Coni propone la chiusura del caso, il quale viene definitivamente archiviato il 28 dello stesso mese.
Ci sono analisi che mostrano valori ampiamente fuori dalla norma, con addirittura il supero del range di tollerabilità, e ci sono delle dichiarazioni di un calciatore che accusa la sua ex società di avergli praticato iniezioni di medicinali ignoti. Eppure da questa situazione non si è ricavato nulla e nessuno si è lamentato del futuro del calcio tirando in ballo questioni etiche sulla salute dei poveri giovani calciatori. La Juventus ha dimostrato di avere valori medi e range di tollerabilità perfettamente normali, non ha dovuto fare i conti con accuse di suoi ex calciatori, eppure ha dovuto subire un processo…

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Per concludere vi voglio sottoporre questa strana vicenda fatta di bugie e reticenze a sfondo rossonero, che i media hanno visto bene di insabbiare con ogni mezzo:

A fine 2003, con la Juventus che sta affrontando il suo processo, si discute di una riforma radicale che garantisca maggior rigore e attendibilità alle procedure di analisi. La commissione antidoping del Coni annuncia che, a partire dal 6 gennaio 2004 (ovvero, prima giornata di ritorno del campionato), saranno introdotti i controlli incrociati sangue-urine. Sembra una svolta ma il volgo tifante non è ancora al corrente della fregatura: il controllo incrociato è facoltativo e il calciatore sorteggiato può rifiutarsi di sottoporvisi.
Il 6 gennaio, giorno dell’introduzione del nuovo controllo, su 12 calciatori sorteggiati solo 6 accettano di farsi prelevare, oltre all’urina, anche il sangue. Le promesse di riforma e di chiarezza sembrano svanire nel nulla, fino a quando non interviene il neopresidente di Lega, Adriano Galliani:

I controlli incrociati vanno fatti! Anzi, voglio introdurre l’obbligo nel prossimo contratto collettivo, e chiederò che venga punito chi si rifiuta. Non capisco perché i calciatori debbano rifiutare di sottoporsi a questo tipo di esame: altre categorie, come i cuochi (?) lo fanno periodicamente. Chi vuole fare il calciatore e firma un contratto da professionista, deve sapere che dovrà sottoporsi a questi esami. […] chi si rifiuta vorrà dire che farà un altro mestiere. (giornalaccio rosa dello Sport, 7 gennaio 2004)

La Figc, per bocca dell’onnipresenteCarraro, si conforma alla linea dura proposta da Galliani: «i giocatori che rifiutano i controlli incrociati saranno esclusi dalla Nazionale». I giornali approvano: finalmente qualcosa di concreto.
Ma non passa un anno che già arriva la sorpresa. Il 20 marzo 2005, dopo Roma-Milan (0-2), i rossoneri Pancaro e Gattuso rifiutano di sottoporsi al prelievo del sangue mentre i sorteggiati della Roma, Curci e Pipolo, accettano. Sui giornali scoppiano le prime polemiche e, successivamente, viene rese noto che anche l’olandese del Milan, Clarence Seedorf, aveva rifiutato il doppio controllo dopo Atalanta-Milan (1-2) del 5 marzo. È nel diritto dei calciatori rifiutare il prelievo del sangue ma, dopo le parole infuocate di Galliani, stupisce che proprio tre rossoneri, nell’arco di due settimane, si siano avvalsi di tale opportunità.
La difesa del Milan e dei suoi due tesserati è veemente ma contraddittoria: la società spiega che i calciatori non si sono sottoposti al test poiché il pullman della squadra era in procinto di partire per l’aeroporto, Gattuso invece afferma che non sussistevano le necessarie condizioni igieniche per procedere al prelievo: la sala dell’antidoping sarebbe stata “invasa” da dieci persone non autorizzate e le siringhe per il prelievo sarebbero state collocate su un tavolo vicino al luogo dove si raccolgono le urine. Galliani, invece, tace.
In un comunicato ufficiale il presidente della Federmedici sportivi, Maurizio Casasco, sconfessa le giustificazioni addotte dai rossoneri:

Gattuso non è mai entrato nel locale del prelievo ematico ma solo nel locale predisposto per la raccolta del campione di urina. Lo stesso atleta non poteva in alcun modo aver visto siringhe, sigillate o meno, per il semplice fatto che per tale prelievo viene utilizzato un particolare dispositivo “vacuteiner system” che non contempla l’uso di siringhe, in ogni caso assenti dal locale. Nel separato locale del prelievo urinario non era presente nessuna persona non contemplata dal regolamento antidoping Wada-Coni. I medici sportivi non trattano gli atleti come “animali”, ma esercitano il loro ruolo con sensibilità e serietà professionale. Pertanto non è giustificabile che per giustificare una decisione, peraltro legittima, si facciano affermazioni prive di verità e se ne attribuisca la colpa al comportamento dei medici.

C’è puzza di bruciato, che rischia di diventare un incendio quando, qualche giorno dopo, viene reso noto che nel mese di Febbraio altri 10 calciatori avevano rifiutato il controllo del sangue, due dei quali erano milanisti. Emerge quindi che, nell’arco di un mese e mezzo, su quindici rifiuti ben cinque erano di calciatori del Milan. In pratica, il 33%. Di fronte alle accuse, il responsabile medico del Milan, Massimiliano Sala, sottolinea che chi si oppone alla raccolta del sangue deve poi sottostare ad esami più severi per quanto riguarda le urine, ma la Procura di Torino sbugiarda anche questa tesi difensiva: i test antidoping eseguiti sulle sole urine, anche se più approfonditi, sono inutili. Le urine dei calciatori, infatti, dal momento del prelievo a quello delle analisi di laboratorio non vengono refrigerate. In questo modo è impossibile rilevare la presenza di Epo, sostanza per la quale è stato appositamente introdotto il controllo sul sangue.
Inoltre, il responsabile dell’antidoping, Giuseppe Capua, aggiunge che l’analisi sulle urine può rilevare la presenza di Epo fino a 3-4 giorni dall’assunzione, mentre quello sul sangue è in grado di spingersi fino a 15-21 giorni:

ANSA - Roma, 22 marzo 2005 - '”Mi batterò affinché chi rifiuta i test incrociati sia punito”. Questo il pensiero del professor Giuseppe Capua, presidente della Commissione Antidoping della Federcalcio, interpellato dall'Agenzia radiofonica Grt dopo il rifiuto dei milanisti Pancaro e Gattuso di effettuare l'esame del sangue al termine del posticipo Milan-Roma di domenica scorsa. “'Sono profondamente dispiaciuto perché si tratta di due giocatori della Nazionale. In particolare mi dispiace per Gattuso che fa parte dell'Assocalciatori, un’associazione con cui siamo confrontati a lungo per mettere a punto questa procedura. C'era pieno accordo nella modalità di esecuzione dei test e sul fatto che dovessero essere fatti a sorpresa. Purtroppo non ci si rende conto che a così alti livelli si destabilizza un ambiente che ha bisogno della collaborazione di tutti”.
[…] Il responsabile antidoping della Figc ha poi voluto rispondere al medico sociale del Milan, Massimiliano Sala: “I due giocatori non hanno messo a disposizione dei medici niente di diverso dal solito. Visto che viene fatto il controllo dell'Epo, c’è già bisogno di una quantità maggiore di urina, ma sarebbe stato fatto comunque nel momento in cui viene fatto il prelievo del sangue. Il problema è che nei test sul sangue i valori alterati restano per 14-21 giorni. Sulle urine il tempo scende a 4-5 giorni. Tutte queste cose il medico del Milan le sa. Invece di giustificarsi, dovrebbe seguire la via del rigore che stiamo cercando di dare a questo mondo”

Rimangono molti dubbi, che le televisioni del Biscione si guardano bene dal sollevare. L’unico intervento è di Berlusconi: «Comunque il doping è uno scandalo montato dalla sinistra». Ovviamente.
Nonostante i proclami di Galliani e le promesse di Carraro, Gattuso e Pancaro non vengono esclusi dalle convocazioni per la Nazionale. Inoltre, il centrocampista del Milan, che è consigliere dell’Aic (Associazione Italiana Calciatore) sembra aver dimenticato di essersi battuto per l’introduzione della nuova metodologia di controllo, come conferma l’impegno preso di fronte a Campana:

A gennaio dell’anno scorso scese in campo in prima persona l’Assocalciatori: il suo presidente Sergio Campana proclamò che, dopo le iniziali perplessità proprio sul prelievo del sangue, i giocatori erano stati ben informati sulla nuova frontiera dell’antidoping e tutti (nessuno escluso) avevano accettato il controllo incrociato sangue-urina. (giornalaccio rosa.it, 21 marzo 2005)

Ma non è finita qui: il 21 dicembre 2006 viene annunciato che i controlli antidoping svolti dopo Milan-Roma (1-2) dell’11 novembre hanno rilevato la presenza di sostanze dopanti (prednisone e prednisolone) nelle urne dell’attaccante rossonero Marco Borriello. La società comunica che la non negatività è dovuta ad una pomata vaginale usata dalla fidanzata del calciatore, la quale gli avrebbe trasmesso le sostanze in questione durante un rapporto sessuale. Una difesa originale che viene però nuovamente smentita dai fatti:

ANSA – 17 gennaio 2007. Le controanalisi hanno confermato la positività di Marco Borriello, giocatore del Milan trovato positivo a due corticosteroidi, il prednisone e prednisolone il 21 dicembre scorso, dopo Roma-Milan. Secondo quanto dichiarato dai medici, il quantitativo di sostanza ritrovata nelle urine esclude l'ipotesi di uso “superficiale” quale pomata o spray.

Quindi, se la pomata è da escludere, come ha assunto il calciatore quelle sostanze? Non lo sapremo mai. Silenzio tombale dei media, nemmeno Zeman ha mosso un dito. Forse le strisce della maglia erano del colore sbagliato.

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@ClaudioGentile: sai le pagine che mi sono scofanato nell'apposita sezione di questo forum? eh...

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1 ora fa, hop ha scritto:

i kakata granata ad esempio, posizione archiviata in un battibaleno...

Pure per il Parma ci sono state dichiarazioni di giocatori ma non si è fatto nulla, poi è saltato fuori un video dove Cannavaro si faceva un iniezione nel 1999 prima della finale di UEFA (vinta) ma non si è fatto nulla.
Tra l'altro il video è saltato fuori nel 6 anni dopo, nel 2005 quando giocava da noi.

Premetto che io sono certo della buona fede di Cannavaro, ma se veniva fuori un video di Ravanelli o Vialli che si faceva un flebo prima di Juve Ajax del 1996 cosa succederebbe???

Modificato da ilgobboviguardadallalto

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7 ore fa, djmayhem ha scritto:

prima ho visto su top calcio 24 il titolone: "Inter, sogno Douglas Costa"

seeeeeeeeeee

 

certo che a fare il giornalista sportivo non ci vuole molto, basta solo sparare bonze di calciomercato prive di fondamento dal mattino alla sera, gli allocchi le vanno a leggere e ci credono, poi quando si rivelano essere bufale il giornalisti si trincera dietro "le voci e indiscrezioni del calciomercato" o, peggio, "gli indizi social" (questo per o più cazzari in assoluto che fanno calcio mercato guardando i like dei giocatori o dei lori parenti...)

prima era sogno dybala, mo so passati a Douglas Costa.. tranqui che tra un paio di settimane arrivano a De Sciglio e gli va di lusso.. .asd

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6 hours ago, ilgobboviguardadallalto said:

Pure per il Parma ci sono state dichiarazioni di giocatori ma non si è fatto nulla, poi è saltato fuori un video dove Cannavaro si faceva un iniezione nel 1999 prima della finale di UEFA (vinta) ma non si è fatto nulla.
Tra l'altro il video è saltato fuori nel 6 anni dopo, nel 2005 quando giocava da noi.

Premetto che io sono certo della buona fede di Cannavaro, ma se veniva fuori un video di Ravanelli o Vialli che si faceva un flebo prima di Juve Ajax del 1996 cosa succederebbe???

 

Sulla falsariga del processo ai granata si innesta il famoso caso dei valori alti di EMATOCRITO DEI GIOCATORI DEL PARMA.

 

Ecco un sunto della storia:

Ai primi di ottobre del 1998 un’inchiesta sul doping condotta dal pm Spinosa svela anomalie in alcuni dati riguardanti i giocatori del Parma: in un’analisi svolta a luglio dello stesso anno, solo tre calciatori risultano essere sotto il limite consentito per l’ematocrito (50). La società emiliana si difende sostenendo che quei valori (alcuni giocatori erano oltre il 60!) sono sballati poiché, nel periodo contestato, la squadra si trovava in ritiro ad alta quota. Segue un comunicato societario:

A fronte dell’incredibile campagna diffamatoria posta in essere dagli organi di stampa e televisivi a danno del Parma AC, fatta salva ogni considerazione inerente la violazione della legge sulla privacy, la società fa presente che le analisi di cui si parla sono state effettuate dalla società stessa al rientro dei calciatori dalle ferie, prima che iniziasse la preparazione atletica.
La società, come da prassi interna e per disporre di informazioni comparative, effettuò le medesime analisi in più laboratori, ricevendo esiti nettamente diversi e sensibilmente inferiori rispetto a quello oggi resi pubblici, che non sono comunque da considerare minimamente probanti per le illazioni avanzate. I risultati portati a conoscenza dagli organi di informazione non hanno nulla a che vedere con l’uso di sostanze considerate proibite, di cui, fra l’altro, il Parma MAI ha fatto uso.

Pochi giorni dopo, come un fulmine a ciel sereno, giungono dalla Francia alcune pesanti dichiarazioni dell’ex parmense Daniel Bravo: «Il giorno della partita tutti i titolari venivano sistematicamente sottoposti ad alcune iniezioni. Ci dicevano che erano vitamine, ma se non le facevi ti mettevi contro la società. Ero convinto che fossero punture di vitamine, ma adesso ho qualche dubbio. Sono sorpreso che un club come il Parma utilizzi questo genere di cose». Il calciatore è certo di non avere mai assunto sostanze dopanti ma afferma di non conoscere con precisione il contenuto di quelle flebo che, precisa, non ha mai fatto da nessun’altra parte in carriera.


La società continua a difendersi aggiungendo che gli esami sarebbero stati compiuti adoperando un macchinario tarato male. Tuttavia lo studio legale del laboratorio Sant’Orsola di Parma, che ha svolto le analisi, ribadisce «l’affidabilità e l’efficienza delle proprie attrezzature».


L’inchiesta vera e propria parte il 6 ottobre 1998. Il 9 aprile dell’anno seguente i calciatori parmensi, sotto richiesta della società stessa, si sottopongono ai controlli previsti dal protocollo Io non rischio la salute, condotti dal dottor Bellotti per conto del Coni: i dati rivelano una sinistra realtà. La media dei valori di ematocrito risulta 45,3, cifra superiore alla media (43,7) del 3,8%. Anche i dati relativi all’emoglobina sono superiori, attestandosi a 15,2 g/dl contro il 14,8 della media.
In sintesi, il protocollo del Coni, valido per le considerazioni e le certificazioni in materia di antidoping, dimostra che il Parma:


1- Presenta valori di ematocrito superiori non solo alla media, ma discostantisi anche dal range di tollerabilità consentito del 3% (il Parma lo supera del 3,8%).
2- Presenta valori di emoglobina, seppur entro il range consentito, ben oltre il valore medio: 15,2 contro 14,8 (+2,7%).


Il Parma, fra tutte le squadre che hanno partecipato agli esami del protocollo del Coni, si colloca al primo posto per quanto riguarda i valori di ematocrito e al secondo per quelli dell’emoglobina. La Juventus, al contrario, vanta valori ampiamente nella media che la collocherebbero, in quella speciale graduatoria, al decimo posto per l’ematocrito e al tredicesimo posto per l’emoglobina.
 

Sulla scorta dei dati raccolti, il professor Bellotti invia una preoccupatissima relazione alla Procura Antidoping, mettendo in guardia sulla possibilità di pratiche illecite in atto nella società emiliana:

(i dati, nda) mettono in luce livelli di ematocrito discostantisi dalla norma in maniera significativa. I dati sono ancora più significativi perché caratteristici non dei singoli atleti, ma dell’intera squadra, riflettendo cioè una tendenza che si osserva nella gran parte dei calciatori di quella squadra. Tale trattamento potrebbe anche essere spiegata sulla base di uno stesso trattamento farmacologico in uso nella squadra, che ha provocato i medesimi effetti (aumento dell’ematocrito, del numero di globuli rossi, dell’emoglobina).


Non si può, perciò, nemmeno escludere il ricorso a sostanze come l’Epo o simili all’Epo e una parallela e concomitante somministrazione di prodotti a base di ferro. Al di là dei possibili “trattamenti di squadra” non si può nemmeno tralasciare l’ipotesi di trattamenti individuali e personalizzati, indipendentemente dagli altri atleti componenti la squadra; non si spiegano altrimenti, a meno di non accertare l’esistenza di una patologia in atto, le ampie variazioni osservate, a breve distanza di tempo, nei valori dell’ematocrito di alcuni atleti esaminati.

Nonostante l’eloquenza dei risultati e le pesanti parole di Bellotti, incredibilmente, il 15 aprile 1999, la Procura Antidoping del Coni propone la chiusura del caso, il quale viene definitivamente archiviato il 28 dello stesso mese.


Ci sono analisi che mostrano valori ampiamente fuori dalla norma, con addirittura il supero del range di tollerabilità, e ci sono delle dichiarazioni di un calciatore che accusa la sua ex società di avergli praticato iniezioni di medicinali ignoti. Eppure da questa situazione non si è ricavato nulla e nessuno si è lamentato del futuro del calcio tirando in ballo questioni etiche sulla salute dei poveri giovani calciatori. La Juventus ha dimostrato di avere valori medi e range di tollerabilità perfettamente normali, non ha dovuto fare i conti con accuse di suoi ex calciatori, eppure ha dovuto subire un processo…

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Modificato da ClaudioGentile
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10 ore fa, djmayhem ha scritto:

io ricordo che si indagò solo sulla Juve e nessuno andò a controllare le altre società cosa avevano nell'armadietto

Lippi sfanc.....o' il guru degli accusatori in diretta TV in un imboscata fatta dall attuale vicedirettore di Rai sport , Lippi era in quella trasmissione ospite da casa x commentare il campionato da CT campione del mondo , gli disse in faccia che anche nelle sue squadre si faceva uso della sostana incriminata ( creativa ) oltre ad altre sostanze , il guru balbettava xche' non sapeva come rispondere , si attacco' alle dosi , Lippi lo ridicolizzo' x poi mandarlo praticamente a quel paese.....

...come sempre con la Juve 2 pesi 2 misure , qui pero' un po' di colpa lo ha anche la societa' che non si espone mai , sempre in silenzio mentre tutti sguazzano nell ipocrisia antijuve , il silenzio andava bene anni fa' , adesso la comunicazione esterna e' tutto , se ti attaccano devi difenderti oltre che che nelle sedi ufficiali anche in quelle non ufficiali , uno spiffero in qualche ora diventa tempesta e una fake news dopo un ora diventa vera.

AA ha fatto un lavoro stupendo su tanti fronti , la quasi perfezione su tutto , ma urge un cambio di rotta sulla comunicazione esterna....il sabaudismo fatto di silenzio e' acqua passata

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20 ore fa, Paganese26 ha scritto:

Non so se sarà una puntata sola, o magari ne sia prevista più di una.Quello che so è che, in tanti anni di tifo, per quanto mi sforzi la memoria,non ricordo che mai, in nessuna trasmissione o programma, nessuno abbia "partorito" una simile idea, nei confronti di nessuna squadra. Resta il fatto che, stamattina, leggendo sulla  home -page di  "Tuttosport" la notizia, sono rimasto letteralmente basito.Vorrei tanto sperare che anche questatrasmissione non si trasformi nell'ennesima manifestazione di odio antijuventino, ma temo non sarà così.Perchè, anche se da un lato,appare chiaro lo  scopo ignobile  di usare l'antijuventinismo per alzare l'audience di trasmissioni ormai in palese declino di formula e di ascolti,d'altro lato,se siamo arrivati a tanto pur di danneggiaci, non è assurdo aspettarci di tutto.Anche il peggio del peggio.Premesso che,in ogni caso non la guarderò, sarei tuttavia curioso di sapere quale potrà essere,semmai ci sarà , l'atteggiamento della Società di fronte ad un fatto comunque

grave e senza precedenti.

Modificato da diamond
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In uno dei prossimi venerdì a Ciao Darwin, condotto dall'indaista Bonolis, ci sarà la sfida: Juventini vs Anti-Juventini.

Lo conferma tuttosport questa mattina...

 

Non oso immaginare che porcata ne uscirà fuori, ma soprattutto ho paura di chi rappresenterà gli juventini....Linus? Giletti? Baudo?

E chissà che elementi tra i concorrenti.....vomito.

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Joined: 30-Nov-2010
13721 messaggi
2 minuti fa, diamond ha scritto:

Non so se sarà una puntata sola, o magari ne sia prevista più di una.Quello che so è che, in tanti anni di tifo, per quanto mi sforzi la memoria,

non ricordo che mai, in nessuna trasmissione o programma, nessuno abbia "partorito" una simile idea, nei confronti di nessuna squadra. Resta

il fatto che, stamattina, leggendo sulla  home -page di  "Tuttosport" la notizia, sono rimasto letteralmente basito.Vorrei tanto sperare che anche

questa trasmissione non si trasformi nell'ennesima manifestazione di odio antijuventino, ma temo non sarà così perchè, anche da un lato,

 appare chiaro lo  scopo ignobile  di usare l'antijuventinismo per alzare l'audience di trasmissioni ormai in palese declino, di formula e di ascolti,

d'altro lato,se siamo arrivati a tanto pur di danneggiaci, non è assurdo aspettarci di tutto.Anche il peggio del peggio.Premesso che,in ogni caso

non la guarderò, sarei tuttavia curioso di sapere quale potrà essere,semmai ci sarà , l'atteggiamento della Società di fronte ad un fatto comunque

grave e senza precedenti.

L'importante è che si parli di te, bene o male che sia. Questa è la filosofia della nostra società. ;) 

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Joined: 23-Mar-2011
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10 minuti fa, Paganese26 ha scritto:

IMG_20190323_135306.jpg

 

quindi deduco che ha sempre puntato a servire cose di basso costo.

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Joined: 04-May-2006
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10 minuti fa, Paganese26 ha scritto:

IMG_20190323_135306.jpg

..che paese ridicolo siamo diventati........poi non ci lamentiamo se siamo gli zimbelli d europa......

...Firenze e Napoli , 2 citta' stupende rovinate da 4 beceri tifosi che vedono al Juve come il male di tutti i loro istinti repressi.....fatevi una vita altro che pensare alla pasta che spomsorizza la juventus...ridicoli !!!

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2 ore fa, Apache Bianconero ha scritto:

In uno dei prossimi venerdì a Ciao Darwin, condotto dall'indaista Bonolis, ci sarà la sfida: Juventini vs Anti-Juventini.

Lo conferma tuttosport questa mattina...

 

Non oso immaginare che porcata ne uscirà fuori, ma soprattutto ho paura di chi rappresenterà gli juventini....Linus? Giletti? Baudo?

E chissà che elementi tra i concorrenti.....vomito.

Mi immagino se in Spagna si permettessero di fare Real contro tutti, mi dico che i blancos a forza di querele li lascerebbero in mutande.

Se non rispondiamo lo pseudo ragionamento di questi schifosi è "non rispondono perché abbiamo ragione quindi continuiamo anzi alziamo il tiro con accuse sempre più grosse".

Bisogna dargli una bastonata sui denti a queste *****e, basta.

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Joined: 26-Jul-2006
3479 messaggi
27 minuti fa, Paganese26 ha scritto:

IMG_20190323_135306.jpg

Da oggi in avanti, i turisti Juventini sapranno dove NON andare a mangiare a Firenze.Un bravo di cuore al ristoratore!!! Ottima pubblicità!!!

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Joined: 05-Jun-2005
6344 messaggi

Sicuro a ciao darwin x juventini prenderanno dei mentecatti

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Joined: 26-Jul-2006
3479 messaggi
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3 ore fa, Apache Bianconero ha scritto:

In uno dei prossimi venerdì a Ciao Darwin, condotto dall'indaista Bonolis, ci sarà la sfida: Juventini vs Anti-Juventini.

Lo conferma tuttosport questa mattina...

 

Non oso immaginare che porcata ne uscirà fuori, ma soprattutto ho paura di chi rappresenterà gli juventini....Linus? Giletti? Baudo?

E chissà che elementi tra i concorrenti.....vomito.

Comunque, un modesto consiglio a Bonolis lo darei:

Egregio Sig Bonolis : se lei è un uomo vero, un vero sportivo, uno coi "controcosiddetti" , dopo la puntata "dedicata " alla Juve e ai suoi "anti", ne faccia una , con le stesse modalità, dove, a sfidarsi, siano tifosi pro o contro il Napoli.Abbia questo coraggio. Sfidi l'inevitabile ondata di proteste che , nel caso, si solleverebbe, ma soprattutto quella di tutti i Dirigenti delle varie reti che, ed è sicuro, a differenza di questo caso,farebbero di tutto per bloccarla. Rischi se occorresse, in nome della coerenza,( perchè di coerenza qui si parla )anche il posto.

Lei però non lo farà, già lo sappiamo.Perchè, in fondo, la Juve tace sempre.Gli altri no.Quindi è comodo spararle addosso.

Modificato da diamond
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Joined: 28-Sep-2006
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https://www.tuttojuve.com/altre-notizie/giulini-presidente-cagliari-se-battiamo-la-juve-faccio-la-processione-di-sant-efisio-463471

 

Ovviamente anche il Cagliari come le varie squadracce tipo Genoa Parma e compagnia farà la partita della vita...i proclami fateli pure quando giocate contro il Napuli, buffoni

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Joined: 28-Aug-2014
17600 messaggi

La società dovrebbe boicottare mediaset, scrivetegli

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