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Bradipo76

NEFANDEZZE MEDIATICHE E ANTIJUVENTINISMO VARIO

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Joined: 18-Oct-2008
76735 messaggi
17 hours ago, clic said:

Incredibile quello successo al foro italico...

...se la società Juventus non si muove a difendere il proprio nome qui finisce male...oramai siamo all assurdo....

 

...il quisling adora questo... e non ama il tuo post... sappilo... 

 

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Joined: 18-Oct-2008
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3 hours ago, sergio937 said:

 

Se succedesse un episodio del genere a una società di calcio con una proprietà capace, un addetto ai social che sa fare il suo mestiere e un responsabile del marketing che sa cogliere l'occasione giusta, lo sfrutterebbero alla grande.

Però è capitato alla Juve attuale, quindi è più probabile che chiedano scusa all'ex presidente Cobolli per il pessimo comportamento del genero di Nedved...

 

... non traditrice... fixed... 

 

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Joined: 24-Jun-2006
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Ragazzi, poche palle...questo è per i più distratti

 

Cellino: “Bruciammo tutto un faldone di fideiussioni false con la trielina prima dell’arrivo della Finanza”

L’attuale Presidente del Brescia, Massimo Cellino, in un’intervista rilasciata a “Report” su RAI 3, ga dichiarato, quando era Presidente della Lega, una scioccante verità, quella di aver bruciato un faldone contenente le fideiussioni false prima dell’arrivo della Finanza:

“Cercavamo di tenere la baracca in piedi, stava crollando tutto. Io ero uno dei più giovani presidenti della Lega, dovevamo pulire tutte le schifezze che c’erano là dentro e non sapevo da che parte cominciare. C’era un contenitore di metallo con tutti i dossier, c’era chi era iscritto con una fideiussione falsa, chi si scaricava come Irpef il trasporto… Andammo nel piazzale, buttammo tutto in un bidone e bruciammo tutto con la trielina. L’indomani la Finanza venne a cercare quel faldone, ma non c’era più niente”.

FONTE: RAI 3 – Report

Sempre per quelli che si ricordano benissimo del Godeturone e del Ricorederonaldo...

6 Agosto 2003

Calcio e fideiussioni: i documenti delle false garanzie

Calcio e fideiussioni: i documenti delle false garanzie


Firme contraffatte, intestazione sbagliata. Jommi della Sbc: «I club sapevano». Carraro incontra Letta




Adesso c?è un?inchiesta della Procura della repubblica. Adesso è più di un sospetto che i documenti con i quali la Roma si è garantita l?iscrizione al campionato di serie A siano falsi. Falsa è la firma di Cinthya Ruia, che ha avuto incarichi in seno alla Sbc fino al 18 aprile scorso. Falsa è la carta intestata della piccola società finanziaria che avrebbe emesso fideiussioni risultate fasulle. Il fascicolo è intestato «atti relativi a…» e, per ora, è privo di ipotesi di reato. Ma il sottotitolo di questa commedia all?italiana che sta scuotendo alle fondamenta la Federcalcio, già destabilizzata dal caso Catania, è intuibile: «L?ennesima brutta figura del pallone». A 25 giorni dall?inizio dei campionati (la serie B scatta il 30 agosto), ancora non sappiamo se Roma, Napoli e Spal saranno al via dei rispettivi tornei, se possiamo ancora fidarci della Covisoc, che avrebbe dovuto essere scrupolosa nei controlli e invece si è rivelata orba come una talpa, se la Figc ha avuto un ruolo nella beffa dell?estate, un «Totòtruffa» che non fa più ridere nessuno, nemmeno gli amanti del giallo che sbiadisce rapidamente in pastetta.
Dopo la terza convulsa giornata dalle rivelazioni del Corriere della Sera di domenica scorsa, che aveva smascherato le fideiussioni fantasma a cui certe società si erano aggrappate per ottenere l?iscrizione al campionato, ripartiamo da poche ma solide certezze. «I club sanno chi ha dato garanzie» dice Franco Jommi, amministratore delegato della Sbc, la società con sede a Civitanova Marche coinvolta nel caso: «Queste società conoscono i nomi delle persone che materialmente hanno consegnato loro le garanzie, ricevendo in cambio il pagamento del premio».
Mentre fioccavano le interpellanze parlamentari (l?ultima di An al ministro dei Beni culturali Urbani), mentre l?immancabile Codacons decideva di costituirsi parte civile insieme all?Associazione degli utenti sportivi («Gli azionisti delle società coinvolte potrebbero chiedere il risarcimento dei danni materiali e morali direttamente alla squadra di calcio»), Ettore Torri, reggente della Procura della repubblica di Roma e curiosamente membro della Caf (il tribunale d?appello del calcio), apriva un?inchiesta per vederci chiaro. Il problema della competenza territoriale tra Roma e Macerata è stato risolto al telefono dai due pm: a indagare sarà la Procura di Roma perché il reato si considera perfezionato quando le carte sono state depositate alla Federcalcio. Gli investigatori si sono già mossi per acquisire documenti in Figc e alla Covisoc. Una delle prime domande a cui dare risposta è: perché la Commissione per la vigilanza e il controllo delle società professionistiche ha dato l?assenso a un?operazione tanto sospetta? Carraro, che ieri ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta per un colloquio esplorativo, ancora una volta si chiama fuori: «Non mi dimetto. Io sono di coccio». Ma all?orizzonte c?è un?altra nube: Capitalia, società di cui Carraro è consigliere, ha garantito una fideiussione a favore della Roma a fine luglio per un importo di 30 milioni di euro, condizionata all?iscrizione al campionato.

 

Sempre dal Corrierone...

 

Rivelazioni di Luca Rigone sulle fideiussioni di Roma e Napoli
Il «pentito» del calcio: «Garanzie false»
I soldi sottratti ai club dovevano finire nelle tasche di persone che avrebbero dovuto chiudere un occhio
ROMA - Il muro di silenzio nell’inchiesta sulle fideiussioni false si è sbriciolato definitivamente. Il broker anconetano Luca Rigone davanti ai carabinieri ha ripercorso le tappe della vicenda che ha portato le società a sborsare oltre un milione di euro per i documenti contraffatti della Sbc. Sarebbe lui il primo «pentito» che ha consegnato agli investigatori una «verità» tutta da verificare ma che, contemporaneamente, ha confermato i primi sospetti: oltre alla
 
 

truffa ai club e alla falsificazione degli atti presentati alla Federcalcio, potrebbero essere state pagate tangenti per evitare che il raggiro venisse denunciato. Ieri c’è stata anche la prima «vittima» dello scandalo: Gabriele Turchetti, il segretario della Covisoc che ha suggerito ai dirigenti giallorossi di rivolgersi alla Sbc, si è autosospeso dall’incarico con una lettera inviata ai magistrati e ai presidenti della Figc, Franco Carraro, e della stessa Covisoc, Salvatore Pescatore. Turchetti ha tenuto comunque a sottolineare «la linearità e la correttezza del suo operato».

Sono state ancora una volta le indagini nelle mani del Procuratore aggiunto Ettore Torri e del pm Maria Cristina Palaia a tenere però banco. La testimonianza di Rigone (occupatosi delle pratiche per conto di Cosenza e Spal) viene giudicata molto importante. Il broker avrebbe confermato che a occuparsi della contraffazione delle carte è stato l’affarista napoletano Amedeo Santoro (già accusato dall’intermediario marchigiano Paolo Landi, che ha incassato 300.000 euro dalla Roma). Ma, soprattutto, avrebbe aggiunto di aver saputo che si trattava di una truffa e che, probabilmente, i soldi sottratti ai club dovevano finire nelle tasche di persone che avrebbero dovuto chiudere un occhio al momento giusto.

Potrebbero essere state pagate mazzette, dunque. Ma a chi? Andiamo con ordine. Il versamento della Roma a Landi: dieci assegni da 30.000 euro l’uno. Per gli inquirenti questo pagamento frazionato nasconde l’esigenza di «distribuire» il denaro. Secondo episodio che ha suscitato dubbi: poche ore dopo che il Corriere della Sera ha svelato il caos-fideiussioni, dalla borsa di Landi fermato alla frontiera italo-svizzera escono documenti relativi a conti correnti bancari nel Paese elvetico. Landi, però, si guarda bene dal raccontare l’imbarazzante episodio. Ultima riflessione: perché nessuno ha querelato Franco Baldini, il direttore sportivo della Roma che ha parlato di «un’estorsione» ai danni del club? «Se mi dessero dell’estorsore, la prima cosa che farei è sporgere querela», ha osservato un investigatore.

Forse le parole di Rigone potrebbero inguaiare Turchetti o qualcun altro pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio. Fatto sta che adesso i militari stanno passando al setaccio i conti correnti bancari di molti personaggi coinvolti nell’indagine. E c’è chi dice che anche l’altro interrogatorio di ieri, quello del commercialista napoletano ed ex amministratore delegato dell’Ancona, Gianni De Vita (che ha procurato le garanzie a Napoli e secondo la Roma è stato indicato da Turchetti) possa essere decisivo per l’inchiesta.

Lo scenario diventa ancora più inquietante riconsiderando un passo dell’ordinanza del Tribunale di Catanzaro che il 26 marzo scorso portava all’arresto dell’allora presidente del Cosenza, Paolo Fabiano Pagliuso, tuttora recluso. In essa si parlava di «amicizie influenti del Pagliuso in ambito Lega Calcio e Covisoc» e si faceva riferimento alla confessione dello stesso Pagliuso secondo cui Figoli e Turchetti, della Covisoc, gli avrebbero dato «preziosi consigli sulla gestione contabile illecita poi posta in essere in concreto». Domani partiranno le prime informazioni di garanzia (pare cinque).

 

 

 

 

 

 

Chiosa finale (mia)

 

Ma se non hanno fatto nulla nel 2003 quando la Roma aveva le pezze-ar-c**o con un debito di quasi 220 mln di euro era costretta a falsificare una fideiusione oltre a cedere obtorto collo alcuni asset della controlante Roma 2000 nonche parte del pacchetto azionario di ItalPetroli, se non hanno fatto nulla, quando le tifoserie unite di Lazio e Roma, mandarono alle autorità un segnale inequivocabile bloccando una partita, cosa volete che facciano oggi per due plusvalenze?

 

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2 hours ago, Arminius said:

Ragazzi, poche palle...questo è per i più distratti

 

Cellino: “Bruciammo tutto un faldone di fideiussioni false con la trielina prima dell’arrivo della Finanza”

L’attuale Presidente del Brescia, Massimo Cellino, in un’intervista rilasciata a “Report” su RAI 3, ga dichiarato, quando era Presidente della Lega, una scioccante verità, quella di aver bruciato un faldone contenente le fideiussioni false prima dell’arrivo della Finanza:

“Cercavamo di tenere la baracca in piedi, stava crollando tutto. Io ero uno dei più giovani presidenti della Lega, dovevamo pulire tutte le schifezze che c’erano là dentro e non sapevo da che parte cominciare. C’era un contenitore di metallo con tutti i dossier, c’era chi era iscritto con una fideiussione falsa, chi si scaricava come Irpef il trasporto… Andammo nel piazzale, buttammo tutto in un bidone e bruciammo tutto con la trielina. L’indomani la Finanza venne a cercare quel faldone, ma non c’era più niente”.

FONTE: RAI 3 – Report

Sempre per quelli che si ricordano benissimo del Godeturone e del Ricorederonaldo...

6 Agosto 2003

Calcio e fideiussioni: i documenti delle false garanzie

Calcio e fideiussioni: i documenti delle false garanzie


Firme contraffatte, intestazione sbagliata. Jommi della Sbc: «I club sapevano». Carraro incontra Letta




Adesso c?è un?inchiesta della Procura della repubblica. Adesso è più di un sospetto che i documenti con i quali la Roma si è garantita l?iscrizione al campionato di serie A siano falsi. Falsa è la firma di Cinthya Ruia, che ha avuto incarichi in seno alla Sbc fino al 18 aprile scorso. Falsa è la carta intestata della piccola società finanziaria che avrebbe emesso fideiussioni risultate fasulle. Il fascicolo è intestato «atti relativi a…» e, per ora, è privo di ipotesi di reato. Ma il sottotitolo di questa commedia all?italiana che sta scuotendo alle fondamenta la Federcalcio, già destabilizzata dal caso Catania, è intuibile: «L?ennesima brutta figura del pallone». A 25 giorni dall?inizio dei campionati (la serie B scatta il 30 agosto), ancora non sappiamo se Roma, Napoli e Spal saranno al via dei rispettivi tornei, se possiamo ancora fidarci della Covisoc, che avrebbe dovuto essere scrupolosa nei controlli e invece si è rivelata orba come una talpa, se la Figc ha avuto un ruolo nella beffa dell?estate, un «Totòtruffa» che non fa più ridere nessuno, nemmeno gli amanti del giallo che sbiadisce rapidamente in pastetta.
Dopo la terza convulsa giornata dalle rivelazioni del Corriere della Sera di domenica scorsa, che aveva smascherato le fideiussioni fantasma a cui certe società si erano aggrappate per ottenere l?iscrizione al campionato, ripartiamo da poche ma solide certezze. «I club sanno chi ha dato garanzie» dice Franco Jommi, amministratore delegato della Sbc, la società con sede a Civitanova Marche coinvolta nel caso: «Queste società conoscono i nomi delle persone che materialmente hanno consegnato loro le garanzie, ricevendo in cambio il pagamento del premio».
Mentre fioccavano le interpellanze parlamentari (l?ultima di An al ministro dei Beni culturali Urbani), mentre l?immancabile Codacons decideva di costituirsi parte civile insieme all?Associazione degli utenti sportivi («Gli azionisti delle società coinvolte potrebbero chiedere il risarcimento dei danni materiali e morali direttamente alla squadra di calcio»), Ettore Torri, reggente della Procura della repubblica di Roma e curiosamente membro della Caf (il tribunale d?appello del calcio), apriva un?inchiesta per vederci chiaro. Il problema della competenza territoriale tra Roma e Macerata è stato risolto al telefono dai due pm: a indagare sarà la Procura di Roma perché il reato si considera perfezionato quando le carte sono state depositate alla Federcalcio. Gli investigatori si sono già mossi per acquisire documenti in Figc e alla Covisoc. Una delle prime domande a cui dare risposta è: perché la Commissione per la vigilanza e il controllo delle società professionistiche ha dato l?assenso a un?operazione tanto sospetta? Carraro, che ieri ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta per un colloquio esplorativo, ancora una volta si chiama fuori: «Non mi dimetto. Io sono di coccio». Ma all?orizzonte c?è un?altra nube: Capitalia, società di cui Carraro è consigliere, ha garantito una fideiussione a favore della Roma a fine luglio per un importo di 30 milioni di euro, condizionata all?iscrizione al campionato.

 

Sempre dal Corrierone...

 

Rivelazioni di Luca Rigone sulle fideiussioni di Roma e Napoli
Il «pentito» del calcio: «Garanzie false»
I soldi sottratti ai club dovevano finire nelle tasche di persone che avrebbero dovuto chiudere un occhio
ROMA - Il muro di silenzio nell’inchiesta sulle fideiussioni false si è sbriciolato definitivamente. Il broker anconetano Luca Rigone davanti ai carabinieri ha ripercorso le tappe della vicenda che ha portato le società a sborsare oltre un milione di euro per i documenti contraffatti della Sbc. Sarebbe lui il primo «pentito» che ha consegnato agli investigatori una «verità» tutta da verificare ma che, contemporaneamente, ha confermato i primi sospetti: oltre alla
 
 

truffa ai club e alla falsificazione degli atti presentati alla Federcalcio, potrebbero essere state pagate tangenti per evitare che il raggiro venisse denunciato. Ieri c’è stata anche la prima «vittima» dello scandalo: Gabriele Turchetti, il segretario della Covisoc che ha suggerito ai dirigenti giallorossi di rivolgersi alla Sbc, si è autosospeso dall’incarico con una lettera inviata ai magistrati e ai presidenti della Figc, Franco Carraro, e della stessa Covisoc, Salvatore Pescatore. Turchetti ha tenuto comunque a sottolineare «la linearità e la correttezza del suo operato».

Sono state ancora una volta le indagini nelle mani del Procuratore aggiunto Ettore Torri e del pm Maria Cristina Palaia a tenere però banco. La testimonianza di Rigone (occupatosi delle pratiche per conto di Cosenza e Spal) viene giudicata molto importante. Il broker avrebbe confermato che a occuparsi della contraffazione delle carte è stato l’affarista napoletano Amedeo Santoro (già accusato dall’intermediario marchigiano Paolo Landi, che ha incassato 300.000 euro dalla Roma). Ma, soprattutto, avrebbe aggiunto di aver saputo che si trattava di una truffa e che, probabilmente, i soldi sottratti ai club dovevano finire nelle tasche di persone che avrebbero dovuto chiudere un occhio al momento giusto.

Potrebbero essere state pagate mazzette, dunque. Ma a chi? Andiamo con ordine. Il versamento della Roma a Landi: dieci assegni da 30.000 euro l’uno. Per gli inquirenti questo pagamento frazionato nasconde l’esigenza di «distribuire» il denaro. Secondo episodio che ha suscitato dubbi: poche ore dopo che il Corriere della Sera ha svelato il caos-fideiussioni, dalla borsa di Landi fermato alla frontiera italo-svizzera escono documenti relativi a conti correnti bancari nel Paese elvetico. Landi, però, si guarda bene dal raccontare l’imbarazzante episodio. Ultima riflessione: perché nessuno ha querelato Franco Baldini, il direttore sportivo della Roma che ha parlato di «un’estorsione» ai danni del club? «Se mi dessero dell’estorsore, la prima cosa che farei è sporgere querela», ha osservato un investigatore.

Forse le parole di Rigone potrebbero inguaiare Turchetti o qualcun altro pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio. Fatto sta che adesso i militari stanno passando al setaccio i conti correnti bancari di molti personaggi coinvolti nell’indagine. E c’è chi dice che anche l’altro interrogatorio di ieri, quello del commercialista napoletano ed ex amministratore delegato dell’Ancona, Gianni De Vita (che ha procurato le garanzie a Napoli e secondo la Roma è stato indicato da Turchetti) possa essere decisivo per l’inchiesta.

Lo scenario diventa ancora più inquietante riconsiderando un passo dell’ordinanza del Tribunale di Catanzaro che il 26 marzo scorso portava all’arresto dell’allora presidente del Cosenza, Paolo Fabiano Pagliuso, tuttora recluso. In essa si parlava di «amicizie influenti del Pagliuso in ambito Lega Calcio e Covisoc» e si faceva riferimento alla confessione dello stesso Pagliuso secondo cui Figoli e Turchetti, della Covisoc, gli avrebbero dato «preziosi consigli sulla gestione contabile illecita poi posta in essere in concreto». Domani partiranno le prime informazioni di garanzia (pare cinque).

 

Chiosa finale (mia)

 

Ma se non hanno fatto nulla nel 2003 quando la Roma aveva le pezze-ar-c**o con un debito di quasi 220 mln di euro era costretta a falsificare una fideiusione oltre a cedere obtorto collo alcuni asset della controlante Roma 2000 nonche parte del pacchetto azionario di ItalPetroli, se non hanno fatto nulla, quando le tifoserie unite di Lazio e Roma, mandarono alle autorità un segnale inequivocabile bloccando una partita, cosa volete che facciano oggi per due plusvalenze?

 

 

Il fatto è che, a parte fallimenti eclatanti come violacea, napoli o parma nei tempi passati, in cui non avevano i soldi manco per la benzina del tagliaerba, e, comunque "salvati" dall'essere fuori più di 3/4 stagioni dal calcio che conta, tipo retrocessioni limitate e/o salti di categorie, chiunque si difenda o, meglio, anche solo minacci di farlo sul serio, e sia credibile nel farlo, non viene toccato... gli unici "toccati" siamo noi solo e soltanto perché il quisling non solo non ci difende, ma, in un modo o in un altro, è sempre a capo//guida/aizzatore/protettore  della banda che ci attacca... 

 

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Joined: 05-Oct-2008
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Inviato (modificato)
22 ore fa, gianluca88 ha scritto:

Korda denuncia insulti alla fidanzata, figlia di Nedved: "Forza Juve". Cosa è successo
Dopo aver eliminato Cobolli, il tennista statunitense ha discusso con alcuni tifosi locali: i dettagli

 

Polemiche a fine gara tra Korda e il pubblico del Foro Italico: dopo aver liquidato in tre set l'azzurro Cobolli, il tennista statunitense ha avuto un battibecco con alcuni tifosi locali particolarmente rumorosi alle sue spalle. Durante il match il comportamento di Korda è stato esemplare, nonostante alcuni sostenitori di Cobolli abbiano esagerato con alcuni insulti diretti alla sua fidanzata, ovvero Ivana Nedved, figlia dell'ex vicepresidente e leggenda della Juventus, Pavel Nedved. A fine match, dopo aver portato a casa la vittoria, Korda si è girato verso il pubblico alle sue spalle, mandando loro prima un bacio e successivamente un "ciao, ciao" con la mano.

 

Al momento dell'uscita, Korda, dopo aver sistemato il borsone, si è diretto verso la telecamera e ha urlato "Forza Juve!", messaggio che sicuramente non avrà fatto piacere a Cobolli, noto tifoso della Roma. Il tennista statunitense si è poi sfogato sui social: "Un ringraziamento ai tifosi che erano dietro di me per aver parlato in modo inappropriato della mia fidanzata, della mia famiglia e del mio team per due ore e mezza. Grazie per la motivazione extra".

 

https://www.tuttosport.com/news/tennis/internazionali-ditalia/2024/05/10-127325659/korda_denuncia_insulti_alla_fidanzata_figlia_di_nedved_forza_juve_cosa_e_successo

 

 

 

 

Quando la M***A che c'è nel calcio percola in altri ambiti si crea una immagine addirittura penosa. 

 

Mia madre morirebbe dalla vergogna ad avere un figlio così 

Modificato da Bradipo76

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23458 messaggi
 
Quando la M***A che c'è nel calcio percola in altri ambiti si crea una immagine addirittura penosa. 
 
Mia madre morirebbe dalla vergogna ad avere un figlio così 
Le loro mamme invece credo che ne vadano fiere. Uno schifo che si ripete spesso a Roma, un pubblico indegno per un evento che si svolge in uno scenario unico al mondo.
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4 hours ago, evilempire said:
5 hours ago, Bradipo76 said:
 
Quando la M***A che c'è nel calcio percola in altri ambiti si crea una immagine addirittura penosa. 
 
Mia madre morirebbe dalla vergogna ad avere un figlio così 

Le loro mamme invece credo che ne vadano fiere. Uno schifo che si ripete spesso a Roma, un pubblico indegno per un evento che si svolge in uno scenario unico al mondo.

.quoto.quoto.quoto.quoto

 

 

 

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Joined: 15-Mar-2023
6688 messaggi

"A complicare irrimediabilmente la posizione della Roma sarebbe stato uno scambio di mail tra Baldissoni e l'avvocato Cesare Gabasio, in merito alla trattativa che portò Spinazzola a vestire la maglia della Roma e Luca Pellegrini a diventare un giocatore della Juve: i 2 club hanno sempre parlato di operazioni di mercato separate tra loro, mentre, dal testo di una mail, che dice "Accordi di trasferimento a titolo definitivo di Spinazzola dalla Juventus alla Roma e di Luca Pellegrini dalla Roma alla Juventus”, la Finanza avrebbe evinto che si sarebbe trattato di una bozza di accordo per uno scambio di cartellini. Secondo la Guardia di Finanza, quindi, trattandosi di uno scambio, Roma e Juventus non dovrebbero dovuto, e potuto, trascrivere plusvalenze a bilancio, stando al principio contabile internazionale las 38. Alla Roma, poi, verrebbero contestate anche altre plusvalenze fittizie, per un valore di 60 milioni di euro. Resta ancora da capire quali saranno gli sviluppi futuri di questa vicenda, sia per gli ex dirigenti, che per la Roma"

 

Va bene, siamo al centro di tutto.. Desideroso di leggere le spiegazioni dei santi innocenti decisori della Juventus. 

 

La Roma non avrà niente, lo sappiamo, e non mi interessa. Voglio capire fino a che punto i poveri innocenti avvocati e dirigenti della Juventus sono il bersaglio dei cattivi.. Sicuramente non è stato commesso alcun errore. Dal momento che l'hanno detto.. 

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Io, come tutti, non posso certo sapere come finirà questa vicenda di plusvalenze false ( o distrutte) che riguardrebbero la Roma e forse non solo.Mi

sembra però di ricordare ( mi si corregga se sbaglio) che la Società giallorossa., abbia tra i suoi tifosi illustri nientemeno che la Presidente del

Consiglio. Non ne sono certo, ripeto, ma così fosse , farei fatica, molta fatica , a pensare che ci sia chi oserebbe agire in qualche  modo  contro la

Roma stessa.Specie adesso che le elezioni si avvicinano .

 

P.S lo so che non c'entra nulla ( tuttaltro) con l'argomento, ma , un augurio a tutte le mamme oggi, nel giorno della loro festa , fatemelo fare.Grazie

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Inviato (modificato)
Il 11/5/2024 alle 15:54 , Arminius ha scritto:

Ragazzi, poche palle...questo è per i più distratti

 

Cellino: “Bruciammo tutto un faldone di fideiussioni false con la trielina prima dell’arrivo della Finanza”

L’attuale Presidente del Brescia, Massimo Cellino, in un’intervista rilasciata a “Report” su RAI 3, ga dichiarato, quando era Presidente della Lega, una scioccante verità, quella di aver bruciato un faldone contenente le fideiussioni false prima dell’arrivo della Finanza:

“Cercavamo di tenere la baracca in piedi, stava crollando tutto. Io ero uno dei più giovani presidenti della Lega, dovevamo pulire tutte le schifezze che c’erano là dentro e non sapevo da che parte cominciare. C’era un contenitore di metallo con tutti i dossier, c’era chi era iscritto con una fideiussione falsa, chi si scaricava come Irpef il trasporto… Andammo nel piazzale, buttammo tutto in un bidone e bruciammo tutto con la trielina. L’indomani la Finanza venne a cercare quel faldone, ma non c’era più niente”.

FONTE: RAI 3 – Report

Sempre per quelli che si ricordano benissimo del Godeturone e del Ricorederonaldo...

6 Agosto 2003

Calcio e fideiussioni: i documenti delle false garanzie

Calcio e fideiussioni: i documenti delle false garanzie


Firme contraffatte, intestazione sbagliata. Jommi della Sbc: «I club sapevano». Carraro incontra Letta




Adesso c?è un?inchiesta della Procura della repubblica. Adesso è più di un sospetto che i documenti con i quali la Roma si è garantita l?iscrizione al campionato di serie A siano falsi. Falsa è la firma di Cinthya Ruia, che ha avuto incarichi in seno alla Sbc fino al 18 aprile scorso. Falsa è la carta intestata della piccola società finanziaria che avrebbe emesso fideiussioni risultate fasulle. Il fascicolo è intestato «atti relativi a…» e, per ora, è privo di ipotesi di reato. Ma il sottotitolo di questa commedia all?italiana che sta scuotendo alle fondamenta la Federcalcio, già destabilizzata dal caso Catania, è intuibile: «L?ennesima brutta figura del pallone». A 25 giorni dall?inizio dei campionati (la serie B scatta il 30 agosto), ancora non sappiamo se Roma, Napoli e Spal saranno al via dei rispettivi tornei, se possiamo ancora fidarci della Covisoc, che avrebbe dovuto essere scrupolosa nei controlli e invece si è rivelata orba come una talpa, se la Figc ha avuto un ruolo nella beffa dell?estate, un «Totòtruffa» che non fa più ridere nessuno, nemmeno gli amanti del giallo che sbiadisce rapidamente in pastetta.
Dopo la terza convulsa giornata dalle rivelazioni del Corriere della Sera di domenica scorsa, che aveva smascherato le fideiussioni fantasma a cui certe società si erano aggrappate per ottenere l?iscrizione al campionato, ripartiamo da poche ma solide certezze. «I club sanno chi ha dato garanzie» dice Franco Jommi, amministratore delegato della Sbc, la società con sede a Civitanova Marche coinvolta nel caso: «Queste società conoscono i nomi delle persone che materialmente hanno consegnato loro le garanzie, ricevendo in cambio il pagamento del premio».
Mentre fioccavano le interpellanze parlamentari (l?ultima di An al ministro dei Beni culturali Urbani), mentre l?immancabile Codacons decideva di costituirsi parte civile insieme all?Associazione degli utenti sportivi («Gli azionisti delle società coinvolte potrebbero chiedere il risarcimento dei danni materiali e morali direttamente alla squadra di calcio»), Ettore Torri, reggente della Procura della repubblica di Roma e curiosamente membro della Caf (il tribunale d?appello del calcio), apriva un?inchiesta per vederci chiaro. Il problema della competenza territoriale tra Roma e Macerata è stato risolto al telefono dai due pm: a indagare sarà la Procura di Roma perché il reato si considera perfezionato quando le carte sono state depositate alla Federcalcio. Gli investigatori si sono già mossi per acquisire documenti in Figc e alla Covisoc. Una delle prime domande a cui dare risposta è: perché la Commissione per la vigilanza e il controllo delle società professionistiche ha dato l?assenso a un?operazione tanto sospetta? Carraro, che ieri ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta per un colloquio esplorativo, ancora una volta si chiama fuori: «Non mi dimetto. Io sono di coccio». Ma all?orizzonte c?è un?altra nube: Capitalia, società di cui Carraro è consigliere, ha garantito una fideiussione a favore della Roma a fine luglio per un importo di 30 milioni di euro, condizionata all?iscrizione al campionato.

 

Sempre dal Corrierone...

 

Rivelazioni di Luca Rigone sulle fideiussioni di Roma e Napoli
Il «pentito» del calcio: «Garanzie false»
I soldi sottratti ai club dovevano finire nelle tasche di persone che avrebbero dovuto chiudere un occhio
ROMA - Il muro di silenzio nell’inchiesta sulle fideiussioni false si è sbriciolato definitivamente. Il broker anconetano Luca Rigone davanti ai carabinieri ha ripercorso le tappe della vicenda che ha portato le società a sborsare oltre un milione di euro per i documenti contraffatti della Sbc. Sarebbe lui il primo «pentito» che ha consegnato agli investigatori una «verità» tutta da verificare ma che, contemporaneamente, ha confermato i primi sospetti: oltre alla
 
 

truffa ai club e alla falsificazione degli atti presentati alla Federcalcio, potrebbero essere state pagate tangenti per evitare che il raggiro venisse denunciato. Ieri c’è stata anche la prima «vittima» dello scandalo: Gabriele Turchetti, il segretario della Covisoc che ha suggerito ai dirigenti giallorossi di rivolgersi alla Sbc, si è autosospeso dall’incarico con una lettera inviata ai magistrati e ai presidenti della Figc, Franco Carraro, e della stessa Covisoc, Salvatore Pescatore. Turchetti ha tenuto comunque a sottolineare «la linearità e la correttezza del suo operato».

Sono state ancora una volta le indagini nelle mani del Procuratore aggiunto Ettore Torri e del pm Maria Cristina Palaia a tenere però banco. La testimonianza di Rigone (occupatosi delle pratiche per conto di Cosenza e Spal) viene giudicata molto importante. Il broker avrebbe confermato che a occuparsi della contraffazione delle carte è stato l’affarista napoletano Amedeo Santoro (già accusato dall’intermediario marchigiano Paolo Landi, che ha incassato 300.000 euro dalla Roma). Ma, soprattutto, avrebbe aggiunto di aver saputo che si trattava di una truffa e che, probabilmente, i soldi sottratti ai club dovevano finire nelle tasche di persone che avrebbero dovuto chiudere un occhio al momento giusto.

Potrebbero essere state pagate mazzette, dunque. Ma a chi? Andiamo con ordine. Il versamento della Roma a Landi: dieci assegni da 30.000 euro l’uno. Per gli inquirenti questo pagamento frazionato nasconde l’esigenza di «distribuire» il denaro. Secondo episodio che ha suscitato dubbi: poche ore dopo che il Corriere della Sera ha svelato il caos-fideiussioni, dalla borsa di Landi fermato alla frontiera italo-svizzera escono documenti relativi a conti correnti bancari nel Paese elvetico. Landi, però, si guarda bene dal raccontare l’imbarazzante episodio. Ultima riflessione: perché nessuno ha querelato Franco Baldini, il direttore sportivo della Roma che ha parlato di «un’estorsione» ai danni del club? «Se mi dessero dell’estorsore, la prima cosa che farei è sporgere querela», ha osservato un investigatore.

Forse le parole di Rigone potrebbero inguaiare Turchetti o qualcun altro pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio. Fatto sta che adesso i militari stanno passando al setaccio i conti correnti bancari di molti personaggi coinvolti nell’indagine. E c’è chi dice che anche l’altro interrogatorio di ieri, quello del commercialista napoletano ed ex amministratore delegato dell’Ancona, Gianni De Vita (che ha procurato le garanzie a Napoli e secondo la Roma è stato indicato da Turchetti) possa essere decisivo per l’inchiesta.

Lo scenario diventa ancora più inquietante riconsiderando un passo dell’ordinanza del Tribunale di Catanzaro che il 26 marzo scorso portava all’arresto dell’allora presidente del Cosenza, Paolo Fabiano Pagliuso, tuttora recluso. In essa si parlava di «amicizie influenti del Pagliuso in ambito Lega Calcio e Covisoc» e si faceva riferimento alla confessione dello stesso Pagliuso secondo cui Figoli e Turchetti, della Covisoc, gli avrebbero dato «preziosi consigli sulla gestione contabile illecita poi posta in essere in concreto». Domani partiranno le prime informazioni di garanzia (pare cinque).

 

 

 

 

 

 

Chiosa finale (mia)

 

Ma se non hanno fatto nulla nel 2003 quando la Roma aveva le pezze-ar-c**o con un debito di quasi 220 mln di euro era costretta a falsificare una fideiusione oltre a cedere obtorto collo alcuni asset della controlante Roma 2000 nonche parte del pacchetto azionario di ItalPetroli, se non hanno fatto nulla, quando le tifoserie unite di Lazio e Roma, mandarono alle autorità un segnale inequivocabile bloccando una partita, cosa volete che facciano oggi per due plusvalenze?

 

Giusta e condivisibile la tua chiosa, infatti, qui più sopra ho espresso un concetto del tutto simile al tuo.Motivando anche la mia modesta opinione. Difficile però dimenticare che per qualcun'altro- e sai perfettamente di chi parlo- hanno fatto eccome.Anzi, per esser certi di fare,  hanno anche rifatto. Non si vede quindi perchè, in teroria lo stessonon dovrebbe accadere anche alla Roma. Ma siccome per questo reato tutti, tranne chi sai , sono stati assolti, coinvolgere anche i giallorossi , che, a questo punto si troverebbero sullo stesso piano nostro è cosa  che a tanti, troppi , risulterebbe intollerabile. Quindi si solleverà ( forse, si sa mai) unfilino di polvere che poi ricadrebbe  immediatamente giù. Dopodichè , il silenzio.

 

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E non dite che non si indaga sulla roma

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7 minuti fa, djmayhem ha scritto:

E non dite che non si indaga sulla roma

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Scusa, ma da quando un banale scambio di mail costituisce una colpa? Davvero questa non la capisco.

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22 minuti fa, diamond ha scritto:

Scusa, ma da quando un banale scambio di mail costituisce una colpa? Davvero questa non la capisco.

Ah non ceerto per la Roma, ma per la juve si 

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24 minuti fa, diamond ha scritto:

Scusa, ma da quando un banale scambio di mail costituisce una colpa? Davvero questa non la capisco.

 

Ho messo lo sviluppo un po' più in alto 

 

Secondo le e-mail, si tratterebbe di un semplice scambio, ma secondo le dichiarazioni ufficiali dei due club, si trattava di operazioni indipendenti e registravano plusvalenze. Durante uno scambio, non è possibile registrare una plusvalenza 

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8 minuti fa, andrea ha scritto:

 


Firenze come livello di disagio viene solo dopo Napoli probabilmente 

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10 minuti fa, andrea ha scritto:

 

Ma chi è? 

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Ma manco sará italiana sembra una russa. 

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21 ore fa, TurinGoeba ha scritto:


Firenze come livello di disagio viene solo dopo Napoli probabilmente 

Non so quando sia cominciato il livore livido, probabilmente toccò l'apoteosi con la vittoria al fotofinish del nostro 20mo scudetto (il famoso rigore segnato al catanzaro dal grande Brady che già sapeva che sarebbe stata la sua ultima partita in bianconero). Anche la cessione Baggio non la vissero bene, o piùprecisamente, fecero un bel casino. 

Il rancoroso vip per eccellenza era zeffirelli, che si becco' pure una querela la Boniperti per averlo definito mafioso.

Passano gli anni e questa bimbetta  (e i suoi genitori) fanno capire che il livore livido continuerà a lungo, contenti loro! 

 

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3 hours ago, djmayhem said:

 

 

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Andrebbero presi i suoi genitori e multati pesantemente... perché tanto la colpa è sicuramente di quei soggetti che l'hanno allevata... alla fine, la dico pesante, non è diverso da quei beoti estremisti religiosi che insegnano ai figli ad uccidere i miscredenti cambia solo il target ma il livello "intellettuale" è lo stesso... siamo solo "fortunati" che questi abbiano "deciso" di essere dementi antijuventini piuttosto che dementi integralisti... 

 

:sventola::sventola::sventola::sventola:

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