Ufficiale: Emre Can è un calciatore della Juventus

[Ale29 1726]

2 ore fa, Anth_Hardy ha scritto:

Le clausole si possono anche trattare al ribasso se si ha la volontà del giocatore.

Sappiamo benissimo che non tratteniamo nessuno, ergo se arriva la società X con un offerta inferiore alla clausola...

 

 

Infatti. Pensa tra tre anni, nel caso lui non avesse rinnovato, e la clausola a 50...non ce li da nessuno a un anno dalla scadenza.

In una situazione del genere, con la sua ipotetica volontà di andarsene, ti offrono tranquillamente di meno e noi accetteremmo uguale, avendo nessun potere contrattuale. Ergo, se la clausola è effettivamente dopo 3 anni, è come se non esistesse.

Modificato June 23, 2018 da Ale29

[KM 91 4191]

2 ore fa, Anth_Hardy ha scritto:

Le clausole si possono anche trattare al ribasso se si ha la volontà del giocatore.

Sappiamo benissimo che non tratteniamo nessuno, ergo se arriva la società X con un offerta inferiore alla clausola...

 

questo sta alla volontà della società.

il Liverpool ha preferito tenerselo e perderlo a zero, piuttosto che vendercelo a cifra minore ( e pure li esisteva una clausola).

[giangio87 841]

Pagine a discutere sulla clausola. meno pipponi sul futuro.

[Avvocato (37) 10304]

22 ore fa, Bradipo76 ha scritto:

Non so, io mi auguro che tra tre anni a qualcuno verrà voglia di tirar fuori 50 milioni tutti insieme.

Significa che avrà fatto la differenza per tre anni.

 

Ma poi può essere cancellata con un accordo su un rinnovo

 

La Juve deve continuare a lavorare per crescere come forza economica, sta tutto lì 

[uno juventino a roma 1563]

16 milioni di oneri?

il parametro 0 più costoso della storia 

[E.T. 17154]

7 minuti fa, uno juventino a roma ha scritto:

16 milioni di oneri?

il parametro 0 più costoso della storia 

 

Lo zero relativo

[uno juventino a roma 1563]

4 minuti fa, E.T. ha scritto:

 

Lo zero relativo

16 x 0 = 0 

[KM 91 4191]

1 ora fa, uno juventino a roma ha scritto:

16 milioni di oneri?

il parametro 0 più costoso della storia 

bè, se vogliamo vederla in modo relativo, in realtà è pogba quello che ci è costato di piu 

l'accordo con raiola sulla sua percentuale nella rivendita penso esistesse fin dalla sua prima firma con noi. solo che anzichè fisso, era variabile a seconda del prezzo di rivendita 

[the mentalist 9012]

Tanto se fa bene il prossimo anno poi batte cassa e si aumenta la clausola 

[uno juventino a roma 1563]

4 minuti fa, Zebrone 91 ha scritto:

bè, se vogliamo vederla in modo relativo, in realtà è pogba quello che ci è costato di piu 

l'accordo con raiola sulla sua percentuale nella rivendita penso esistesse fin dalla sua prima firma con noi. solo che anzichè fisso, era variabile a seconda del prezzo di rivendita 

appunto, eventualmente venderemmo can come un cancelo qualsiasi, l'equazione non regge 

[KM 91 4191]

Adesso, uno juventino a roma ha scritto:

appunto, eventualmente venderemmo can come un cancelo qualsiasi, l'equazione non regge 

vero anche questo 

 

[Joe Cole 1552]

Curiosità, gli oneri per Khedira, Dani Alves ecc si riescono a recuperare?

[SICILIANO 4683]

Benvenuto, vinciamo insieme! 

[Gelone 13907]

Il 22/6/2018 alle 13:43 , vlataskaaaa ha scritto:

ribadisco, non è assolutamente una questione di cifre. la clausola poteva essere anche di 130 milioni, non cambiava un caxxo.
ne cambierebbe assolutamente nulla se in futuro questa clausola fosse eliminata.
 

è una questione di considerazione e rispetto per la Maglia della Juventus, per la sua storia, e nei confronti dei tifosi che con i loro soldi (tramite stadio o tv o merchandising) la sovvenzionano. ed il rispetto, ribadisco, non si misura soltanto con l'albo d'oro, ma proprio per nulla
 

si pensava che dopo Morata chi di dovere avesse capito che non si sarebbe dovuto mai più azzardare a conbsiderare e far considerare dagli altri la Juventus come un'Udinese puttanella d'Europa. mai più.
evidentemente non solo non lo si è capito, ma è l'esatta considerazione che colui/costoro hanno della Juventus. la percezione è esattamente questa, altrimenti non si spiega.
ma d'altronde bastava ragionare sul "negli ultimi anni la Juventus è cresciuta molto ed ha aumentato molto la sua dimensione europea" pronunciato dall'attuale amministratore delegato, per rendersi conto di cos'è la Juventus per loro.

Quoto, bisognerebbe ricordare al buon beppone che la Juve la dimensione europea ce l'ha sempre avuta( e non di poco conto).

Purtroppo a livello comunicativo siamo al livello di una associazione sportiva dillettantistica.

[Gelone 13907]

Il 23/6/2018 alle 07:29 , La pigna di Montero ha scritto:

Domanda: non è che nei 16 milioni sono compresi eventuali indennità di formazione?

Oneri accessori...

La camera dell'albergo, cena impiegato, biglietto aereo...un pò caro 

 

[Gelone 13907]

Il 23/6/2018 alle 11:35 , Ale29 ha scritto:

 

Infatti. Pensa tra tre anni, nel caso lui non avesse rinnovato, e la clausola a 50...non ce li da nessuno a un anno dalla scadenza.

In una situazione del genere, con la sua ipotetica volontà di andarsene, ti offrono tranquillamente di meno e noi accetteremmo uguale, avendo nessun potere contrattuale. Ergo, se la clausola è effettivamente dopo 3 anni, è come se non esistesse.

Se la data di inizio contratto è il 30 Giugno 2018, il primo luglio 2020 siamo già al terzo anno di contratto.

 

[Bradipo76 36587]

Era juventino fin da pampino 

 

Emre Can, parla il mentore: “Era il suo destino, è pronto per la Juve”

Le parole di Toni Magliarisi, secondo padre del nuovo centrocampista bianconerp

http://www.juvenews.eu/notizie-juve/emre-can-parla-il-mentore-era-il-suo-destino-e-pronto-per-la-juve/

 

 

TORINO – Emre Can è finalmente un giocatore della Juventus. Dopo mesi di trattative, smentite e speranze, il centrocampista è arrivato a Torino, pronto per la nuova avventura. La Juventus era già comparsa nel passato di Emre Can, cresciuto calcisticamente, e non solo, da un immigrato italiano in Germania. Toni Magliarisi, siciliano di origine, è stato uno dei suoi primi allenatori, a cui il nuovo acquisto della Juve è rimasto incredibilmente legato. Intervistato da La giornalaccio rosa dello Sport, ha raccontato molto del passato di Emre Can e del suo arrivo in bianconero: «Ho ancora la pelle d’oca, se ci ripenso mi si riempiono gli occhi di lacrime. In serata mi ha poi scritto: “Se sono qua è anche merito tuo, il sogno si è realizzato”. Emre è ancora lo stesso bambino, educatissimo e timido, che restava a dormire da me: so che non cambierà mai. In famiglia e in campo, ha imparato il rispetto».

Toni ha sempre creduto che il suo giovane gioiello potesse arrivare alla Juventus: «Gliel’ho ripetuto tante di quelle volte… Diciamo che gli ho fatto una testa così con la Juve: è stato allevato nel mito bianconero, con Del Piero come riferimento. Gli dicevo: “Guardalo, devi calciare come lui”. A casa mia ha sempre visto un santuario dedicato alla Signora: per quelli come me la Juve rappresenta il sentimento italiano, il legame con le origini. Mi piace pensare che, quasi inconsciamente, gli ho trasmesso questa attrazione».

 

Il mentore racconta il piccolo Emre Can: «Ero allenatore in seconda di una squadra della zona chiamata SV Blau­-Gelb. Il mio superiore non voleva prendere Emre perché era un anno più piccolo e non passava mai la palla…Dopo il secondo allenamento diedero la responsabilità a me e dissi subito: “Questo rimane qua, diventa un fenomeno”. In certe partite lo facevo giocare in difesa, perfino portiere, così poteva capire il gioco da dietro. Col tempo è diventato più altruista, anche perché altrimenti finiva in panchina. Ma l’amicizia è nata fuori dal campo: supera il calcio. Io sono un immigrato come suo padre e sua madre dalla Turchia: so bene cosa significhi crescere in un altro Paese, essere guardato con occhio diverso, doversi meritare con la fatica e il lavoro l’apprezzamento della nazione che ti ha accolto. I suo igenitori sono umili e onesti, lavoravano fino a tarda sera. Io riaccompagnavo Emre a casa e avrei dovuto lasciarlo da solo, fuori dalla porta. Non me la sentivo, per questo lo portavo in giro e nei weekend dormiva spesso a casa mia».

 

Sull’Emre Can calciatore professionista poi: «Ha sempre saputo che, se fosse andato alla Juve, sarei stato l’uomo più felice della Terra, ma gli ho ripetuto che doveva fare la scelta migliore per la carriera, quindi non andare mai all’Inter… Scherzi a parte, l’anno scorso gli ho detto che non era pronto per la Juve, adesso lo è al 110%: sarà devastante. Intanto, inizio a dargli lezioni di italiano: imparerà in fretta perché ha una grande memoria, oltre a un grande cuore. Volete sapere perché? Una volta, mentre lo riaccompagnavo a casa da bambino, sfrecciò davanti anoi una cabriolet e gli dissi: “Guarda che bella quell’auto”. E lui: “Un giorno, quando potròpermettermela, te la regalerò”. Era solo una chiacchierata, la dimenticai presto.Ma, 18 anni dopo, Emre si presenta sotto casamia con un mazzo di chiavi e mi dice: “Promessa mantenuta”. Mi aveva appena regalato una cabriolet. Sa che non hobisogno, che voglio il suo affetto e non i soldi, ma era il suo modo di dirmi grazie. Però un altro regalo mi farebbe comodo… La Champions! Me la porti presto perché non ne posso più di aspettare…».

[Lizard King 8765]

1 ora fa, Bradipo76 ha scritto:

Era juventino fin da pampino 

 

Emre Can, parla il mentore: “Era il suo destino, è pronto per la Juve”

Le parole di Toni Magliarisi, secondo padre del nuovo centrocampista bianconerp

http://www.juvenews.eu/notizie-juve/emre-can-parla-il-mentore-era-il-suo-destino-e-pronto-per-la-juve/

 

 

TORINO – Emre Can è finalmente un giocatore della Juventus. Dopo mesi di trattative, smentite e speranze, il centrocampista è arrivato a Torino, pronto per la nuova avventura. La Juventus era già comparsa nel passato di Emre Can, cresciuto calcisticamente, e non solo, da un immigrato italiano in Germania. Toni Magliarisi, siciliano di origine, è stato uno dei suoi primi allenatori, a cui il nuovo acquisto della Juve è rimasto incredibilmente legato. Intervistato da La giornalaccio rosa dello Sport, ha raccontato molto del passato di Emre Can e del suo arrivo in bianconero: «Ho ancora la pelle d’oca, se ci ripenso mi si riempiono gli occhi di lacrime. In serata mi ha poi scritto: “Se sono qua è anche merito tuo, il sogno si è realizzato”. Emre è ancora lo stesso bambino, educatissimo e timido, che restava a dormire da me: so che non cambierà mai. In famiglia e in campo, ha imparato il rispetto».

Toni ha sempre creduto che il suo giovane gioiello potesse arrivare alla Juventus: «Gliel’ho ripetuto tante di quelle volte… Diciamo che gli ho fatto una testa così con la Juve: è stato allevato nel mito bianconero, con Del Piero come riferimento. Gli dicevo: “Guardalo, devi calciare come lui”. A casa mia ha sempre visto un santuario dedicato alla Signora: per quelli come me la Juve rappresenta il sentimento italiano, il legame con le origini. Mi piace pensare che, quasi inconsciamente, gli ho trasmesso questa attrazione».

 

Il mentore racconta il piccolo Emre Can: «Ero allenatore in seconda di una squadra della zona chiamata SV Blau­-Gelb. Il mio superiore non voleva prendere Emre perché era un anno più piccolo e non passava mai la palla…Dopo il secondo allenamento diedero la responsabilità a me e dissi subito: “Questo rimane qua, diventa un fenomeno”. In certe partite lo facevo giocare in difesa, perfino portiere, così poteva capire il gioco da dietro. Col tempo è diventato più altruista, anche perché altrimenti finiva in panchina. Ma l’amicizia è nata fuori dal campo: supera il calcio. Io sono un immigrato come suo padre e sua madre dalla Turchia: so bene cosa significhi crescere in un altro Paese, essere guardato con occhio diverso, doversi meritare con la fatica e il lavoro l’apprezzamento della nazione che ti ha accolto. I suo igenitori sono umili e onesti, lavoravano fino a tarda sera. Io riaccompagnavo Emre a casa e avrei dovuto lasciarlo da solo, fuori dalla porta. Non me la sentivo, per questo lo portavo in giro e nei weekend dormiva spesso a casa mia».

 

Sull’Emre Can calciatore professionista poi: «Ha sempre saputo che, se fosse andato alla Juve, sarei stato l’uomo più felice della Terra, ma gli ho ripetuto che doveva fare la scelta migliore per la carriera, quindi non andare mai all’Inter… Scherzi a parte, l’anno scorso gli ho detto che non era pronto per la Juve, adesso lo è al 110%: sarà devastante. Intanto, inizio a dargli lezioni di italiano: imparerà in fretta perché ha una grande memoria, oltre a un grande cuore. Volete sapere perché? Una volta, mentre lo riaccompagnavo a casa da bambino, sfrecciò davanti anoi una cabriolet e gli dissi: “Guarda che bella quell’auto”. E lui: “Un giorno, quando potròpermettermela, te la regalerò”. Era solo una chiacchierata, la dimenticai presto.Ma, 18 anni dopo, Emre si presenta sotto casamia con un mazzo di chiavi e mi dice: “Promessa mantenuta”. Mi aveva appena regalato una cabriolet. Sa che non hobisogno, che voglio il suo affetto e non i soldi, ma era il suo modo di dirmi grazie. Però un altro regalo mi farebbe comodo… La Champions! Me la porti presto perché non ne posso più di aspettare…».

 

Toni Magliarisi uno di noi!

[Joe Cole 1552]

Idolo Tony

[*Vegeta* 16582]

Date un tir di medaglie a sto tizio. Subito.

[uno juventino a roma 1563]

1 ora fa, Bradipo76 ha scritto:

Era juventino fin da pampino 

 

Emre Can, parla il mentore: “Era il suo destino, è pronto per la Juve”

Le parole di Toni Magliarisi, secondo padre del nuovo centrocampista bianconerp

http://www.juvenews.eu/notizie-juve/emre-can-parla-il-mentore-era-il-suo-destino-e-pronto-per-la-juve/

 

 

TORINO – Emre Can è finalmente un giocatore della Juventus. Dopo mesi di trattative, smentite e speranze, il centrocampista è arrivato a Torino, pronto per la nuova avventura. La Juventus era già comparsa nel passato di Emre Can, cresciuto calcisticamente, e non solo, da un immigrato italiano in Germania. Toni Magliarisi, siciliano di origine, è stato uno dei suoi primi allenatori, a cui il nuovo acquisto della Juve è rimasto incredibilmente legato. Intervistato da La giornalaccio rosa dello Sport, ha raccontato molto del passato di Emre Can e del suo arrivo in bianconero: «Ho ancora la pelle d’oca, se ci ripenso mi si riempiono gli occhi di lacrime. In serata mi ha poi scritto: “Se sono qua è anche merito tuo, il sogno si è realizzato”. Emre è ancora lo stesso bambino, educatissimo e timido, che restava a dormire da me: so che non cambierà mai. In famiglia e in campo, ha imparato il rispetto».

Toni ha sempre creduto che il suo giovane gioiello potesse arrivare alla Juventus: «Gliel’ho ripetuto tante di quelle volte… Diciamo che gli ho fatto una testa così con la Juve: è stato allevato nel mito bianconero, con Del Piero come riferimento. Gli dicevo: “Guardalo, devi calciare come lui”. A casa mia ha sempre visto un santuario dedicato alla Signora: per quelli come me la Juve rappresenta il sentimento italiano, il legame con le origini. Mi piace pensare che, quasi inconsciamente, gli ho trasmesso questa attrazione».

 

Il mentore racconta il piccolo Emre Can: «Ero allenatore in seconda di una squadra della zona chiamata SV Blau­-Gelb. Il mio superiore non voleva prendere Emre perché era un anno più piccolo e non passava mai la palla…Dopo il secondo allenamento diedero la responsabilità a me e dissi subito: “Questo rimane qua, diventa un fenomeno”. In certe partite lo facevo giocare in difesa, perfino portiere, così poteva capire il gioco da dietro. Col tempo è diventato più altruista, anche perché altrimenti finiva in panchina. Ma l’amicizia è nata fuori dal campo: supera il calcio. Io sono un immigrato come suo padre e sua madre dalla Turchia: so bene cosa significhi crescere in un altro Paese, essere guardato con occhio diverso, doversi meritare con la fatica e il lavoro l’apprezzamento della nazione che ti ha accolto. I suo igenitori sono umili e onesti, lavoravano fino a tarda sera. Io riaccompagnavo Emre a casa e avrei dovuto lasciarlo da solo, fuori dalla porta. Non me la sentivo, per questo lo portavo in giro e nei weekend dormiva spesso a casa mia».

 

Sull’Emre Can calciatore professionista poi: «Ha sempre saputo che, se fosse andato alla Juve, sarei stato l’uomo più felice della Terra, ma gli ho ripetuto che doveva fare la scelta migliore per la carriera, quindi non andare mai all’Inter… Scherzi a parte, l’anno scorso gli ho detto che non era pronto per la Juve, adesso lo è al 110%: sarà devastante. Intanto, inizio a dargli lezioni di italiano: imparerà in fretta perché ha una grande memoria, oltre a un grande cuore. Volete sapere perché? Una volta, mentre lo riaccompagnavo a casa da bambino, sfrecciò davanti anoi una cabriolet e gli dissi: “Guarda che bella quell’auto”. E lui: “Un giorno, quando potròpermettermela, te la regalerò”. Era solo una chiacchierata, la dimenticai presto.Ma, 18 anni dopo, Emre si presenta sotto casamia con un mazzo di chiavi e mi dice: “Promessa mantenuta”. Mi aveva appena regalato una cabriolet. Sa che non hobisogno, che voglio il suo affetto e non i soldi, ma era il suo modo di dirmi grazie. Però un altro regalo mi farebbe comodo… La Champions! Me la porti presto perché non ne posso più di aspettare…».

"Mi dica, qual è lo strano potere che Toni Magliarisi emana? Lei deve aiutarmi a capire perché l'unico mio desiderio è quello di essere Magliarisi". (cit.)

[Folliamaggiore 1013]

8 ore fa, uno juventino a roma ha scritto:

16 milioni di oneri?

il parametro 0 più costoso della storia 

Giusto per non andare troppo lontano, milione più, milione meno: per Pogba 5 milioni di commissione alla firma, 25 alla cessione.

[Joe Cole 1552]

1 ora fa, Folliamaggiore ha scritto:

Giusto per non andare troppo lontano, milione più, milione meno: per Pogba 5 milioni di commissione alla firma, 25 alla cessione.

Eh ma che c’entra la cessione, devi paragonare l’acquisto

[Juventus Mea Lux 3205]

Non male ma non possiamo fermarci qui

[Folliamaggiore 1013]

19 minuti fa, Joe Cole ha scritto:

Eh ma che c’entra la cessione, devi paragonare l’acquisto

Sempre oneri accessori sono