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Topic politico III: una nuova speranza

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Lo staff di TifosiBianconeri (a.k.a. L'Apparato), nella sua infinita saggezza, ha deciso di approvare la riapertura di questo spazio destinato a discutere della situazione politica italiana.
Come ben sapete questo topic ha vissuto varie vite, che si sono sempre interrotte a causa di prolungati flame tra utenti.
Naturalmente la riapertura comporta nuove regole. Lo staff non vuole aumentare i livelli delle barre di avvertimento a causa di un topic che nulla ha a che fare con l'argomento principale del forum. Non ci saranno richiami o tacche. Quindi dovrete automoderarvi e al primo accenno di flame interrompere il dialogo con i flamer.
Gli utenti che non rispetteranno questa regola saranno esclusi dalla partecipazione dal topic tramite ban.
Se lo staff dovesse ritenere che la situazione è ritornata ingestibile, provvederà immediatamente alla chiusura definitiva del topic, senza possibilità di nuove riaperture.
Buona discussione.

Message added by Paglia

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2 minuti fa, Manzio ha scritto:

spe. mi stai davvero citando renzi come esempio di politiche di sinistra?.asd

E cComunque mi sembra diverso dal "li salvo con una nave della capitaneria italiana ma non permetto che sbarchino in un porto italiano" 

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3 minuti fa, Manzio ha scritto:

spe. mi stai davvero citando renzi come esempio di politiche di sinistra?.asd

 

(detto che secondo me ne prima ne ora si vuole agire sulla vera causa del disagio sul nostro territorio, ovvero i tempi di attesa biblici in attesa di risposte riguardo le domande di asilo)

 

fino all'altro giorno era il rappresentante del PD ....  quelli che a occhio sembrano essere gli unici salvatori della patria possibili.

 

 

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5 minuti fa, Ghost ha scritto:

E cComunque mi sembra diverso dal "li salvo con una nave della capitaneria italiana ma non permetto che sbarchino in un porto italiano" 

anche a me in realtà. c'è da dire che a populismo comunque è un bel testa a testa tra le varie controparti.

5 minuti fa, Ramones1985 ha scritto:

 

fino all'altro giorno era il rappresentante del PD ....  quelli che a occhio sembrano essere gli unici salvatori della patria possibili.

 

 

nah. Calenda (.oo) con MEB (.oo.oo.oo) al suo fianco lo sono.

 

scherzi a parte,.asd se vuoi la mia opinione penso che a prescindere siamo destinati a morire, ma con questo governo sarà una morte maggiormente veloce

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37 minutes ago, Manzio said:

maestro, insegnami

cosa?

 

come farsi mandare a cacare nel piu' breve tempo possibile?

 

.asd 

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Comunque qualcuno ancora mi deve spiegare cosa vuol dire "aiutiamoli a casa loro". Siete proprio sicuri che il vostro tenore di vita, la vostra sicurezza e la vostra vita in generale migliori se i popoli africani diventassero davvero proprietari di tutte le risorse di cui dispongono? .penso

Ho il sospetto che tempo qualche anno i barconi farebbero rotta inversa.

 

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Modificato da Ghost

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21 minuti fa, Ramones1985 ha scritto:

 

fino all'altro giorno era il rappresentante del PD ....  quelli che a occhio sembrano essere gli unici salvatori della patria possibili.

 

Sì ma se è finito con quelle percentuali, agli elettori del PD come leader non deve essere piaciuto tantissimo eh .asd 

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22 minuti fa, siseneg ha scritto:

[...] cmq riguardo la rotta libica io ho queste statistiche (sono del 2017), tra le nazioni in elenco mi sembra che solo chi proviene da Nigeria ed Eritrea ha diritto allo status di rifugiato...

 

infografica-rotte-numeri-ong.jpg
 

 

In base a cosa? .asd

 

In Sud Sudan c'è la guerra (e le bandiere di Eritrea e Sudan sono invertite .uhps), anche in Mali c'è la guerra civile.

Il Gambia è appena uscito da una dittatura.

 

Ma specialmente, non ha diritto alla protezione internazionale solo chi vive in un paese in guerra, ma anche chi viene perseguitato nel proprio paese per motivi politici, religiosi, etnici o di orientamento sessuale.

 

E per carità, mica dico che sia il caso di quei 4mila (neanche il 5% di 83mila) marocchini, anzi.

Ma non si può ridurre tutto al "Che guerra c'è in XX? Un bacio ai rosiconi"

 

 

 

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30 minuti fa, Gnokko ha scritto:

cosa?

 

come farsi mandare a cacare nel piu' breve tempo possibile?

 

.asd 

rimane comunque una risposta stupenda :261:

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30 minutes ago, GabrielKoi said:

 

In base a cosa? .asd

 

In Sud Sudan c'è la guerra (e le bandiere di Eritrea e Sudan sono invertite .uhps), anche in Mali c'è la guerra civile.

Il Gambia è appena uscito da una dittatura.

 

Ma specialmente, non ha diritto alla protezione internazionale solo chi vive in un paese in guerra, ma anche chi viene perseguitato nel proprio paese per motivi politici, religiosi, etnici o di orientamento sessuale.

 

E per carità, mica dico che sia il caso di quei 4mila (neanche il 5% di 83mila) marocchini, anzi.

Ma non si può ridurre tutto al "Che guerra c'è in XX? Un bacio ai rosiconi"

 

 

 

sinceramente ero convinto che lo status di rifugiato veniva dato automaticamente in base alla nazione di provenienza ed alla situazione della stessa, così come non sapevo della situazione in Mali e Gambia anche se in quest'ultima ancora non c'è una  guerra in corso ma la situazione politica è molto instabile e fa temere il peggio, dopo aver effettuato una veloce ricerca mi rendo conto che la situazione è quella descritta da te e l'assegnazione dello status di rifugiato è un po più complessa di quanto immaginavo e non dipende dalla nazione di provenienza, ho trovato questo articolo che riporto di seguito almeno per fare un po di chiarezza

 

Rifugiati o irregolari? Ecco chi ha diritto alla protezione in Italia

In questi giorni di proteste anti immigrati si sente ripetere che chi arriva deve essere rimandato a casa perché non è un rifugiato. In realtà lo scorso anno il nostro paese ha riconosciuto una forma di protezione al 60 per cento dei richiedenti. Il Cir: “Bufala dire che accogliamo solo dei pericolosi irregolari”

22 luglio 2015

ROMA – “Non sono profughi, vengono dall’Africa sub sahariana, non scappano da nessuna guerra. Sono solo clandestini”. E’ questa una delle frasi che abbiamo sentito ripetere più spesso in questi giorni di proteste anti immigrati a Roma e a Treviso. Un leitmotiv che genera confusione su chi ha diritto o meno a restare legalmente nel nostro paese. Ma quali sono le forme di protezione che un migrante può ottenere in Italia?

LE 4 FORME DI PROTEZIONE
In Italia ci sono diverse forme di protezione internazionale:è richiedente asilo chi si trova al di fuori dei confini del proprio paese e presenta una domanda per l’ottenimento dello status di rifugiato politico. Il rifugiato è colui che è riconosciuto, in base ai requisiti stabiliti dalla convenzione di Ginevra del 1951,“nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato”. C’è poi il beneficiario di protezione sussidiaria, cioè colui che, pur non rientrando nella definizione di rifugiato, necessita di una forma di protezione internazionale perché in caso di rimpatrio sarebbe in serio pericolo a causa di conflitti armati, violenza generalizzata o per situazioni di violazioni massicce dei diritti umani. Infine si riconosce la protezione umanitaria, a colui che, pur non rientrando nelle categorie sopra elencate di rifugiato e beneficiario di protezione sussidiaria, viene reputato come soggetto a rischio per gravi motivi di carattere umanitario.

IL 60 PER CENTO DI CHI ARRIVA OTTIENE TUTELA
Guardando ai dati relativi alle richieste d’asilo negli ultimi due anni è proprio questa ultima forma di protezione a prevalere. Secondo gli ultimi dati forniti dal ministro dell’Interno Angelino Alfano da gennaio sono state 22mila le domande di asilo presentate, ma lo status di rifugiato è stato concesso solo nel 6 per cento dei casi, la protezione sussidiaria ha riguardato il 18 per centodei richiedenti, mentre i permessi umanitari sono stati accordati al 25 per cento dei migranti arrivati. Una situazione più o meno simile a quella dello scorso anno: dove a fronte di 170 mila arrivi sono state 64 mila le domande presentate: nel 10 per cento dei casi è stato riconosciuto lo status di rifugiato, nel 23 per cento la protezione sussidiaria e nel 28 per cento la protezione umanitaria. Tra i primi paesi dei richiedenti protezione internazionale spiccano le persone che arrivano dalla Nigeria (10.135, il 16 per cento), Mali (9.790, il 15 per cento), Gambia (8.575, il 13 per cento), Pakistan (7191, 11 per cento) e Senegal (4.700, 7 per cento). Dunque la maggior parte delle persone accolte sul territorio italiano non sono rifugiati in senso stretto: oltre a chi fugge dall’incubo di Boko Haram, riceve protezione anche chi può dimostrare che tornando nel proprio paese andrebbe incontro a un danno grave, pur non essendo un perseguitato politico.“Se si dice che solo il dieci per cento di chi arriva è un rifugiato si sta dicendo una mezza verità, perché non si tiene conto delle altre due forme di protezione garantite in Italia . spiega Valeria Carlini, del Cir (Consiglio italiano per i rifugiati). Andrebbe più correttamente sottolineato che lo scorso anno il 60 per cento delle persone che hanno fatto domanda ha ricevuto protezione nel nostro paese. Vuol dire che a sei persone  su dieci è stato riconosciuto il diritto di rimanere legalmente in Italia. Una media molto più alta di quella registrata negli altri paesi europei, e ferma al 45 per cento. E’ falso dire, dunque, come vuol far passare una certa propaganda, che stiamo accogliendo solo dei pericolosi immigrati irregolari”.

 

NON CONTA SOLO IL PAESE DI PROVENIENZA
Il riconoscimento della protezione non avviene solo su base nazionale ( non si tiene conto cioè solo dei paesi di provenienza dei migranti) ma deriva dall’analisi delle storie personali dei singoli profughi: si analizzano cioè i motivi per i quali il richiedente cerca protezione nel nostro paese. “La valutazione delle storie personali è imprescindibile, è il fondamento stesso del diritto d’asilo, da tutti i paesi del mondo, tranne quelli dell’Unione Europea, si ha il diritto di richiedere protezione in Italia – aggiunge Carlini - l’ analisi viene fatta sulla base della vita e della storia delle persone. Non si può assolutamente escludere che tra le persone che vengono dal Pakistan, dal Gambia, dal Ghana ci siano chi è meritevole di protezione, anzi. Non è pensabile tener conto solo del paese d’origine, perché si deve sempre valutare anche il livello di vulnerabilità delle persone e della situazione di rischio che si lasciano alle spalle. Per questo le procedure vanno seguite con attenzione:  anche un solo diniego sbagliato– aggiunge – può portare a conseguenze gravissime sulla vita della persona che lo subisce”.

PROCEDURE DIVERSE TRA PAESI
Nei diversi paesi europei si seguono procedure differenti per il riconoscimento della protezione, che si basano in parte sulle leggi nazionali e in parte sull’interpretazione della normativa comunitaria. “Non di rado ci sono valutazioni differenti tra i paesi: ad esempio essendo la protezione umanitaria uno strumento legislativo nazionale è evidente che ha confini e applicazioni diversi nei diversi paesi– spiega ancora Carlini -. C’è invece maggiore accordo sul riconoscimento dello status di rifugiato e di protezione sussidiaria. Fermo restando che ci sono dei paesi che applicano visioni più restrittive sulle domande fatte da richiedenti di specifiche nazionalità, come l’Inghilterra e la Svezia nel caso degli afgani. Si tratta di decisioni che si basano anche su scelte di politica nazionale ed estera, che non sempre corrispondono a una giusta valutazione del caso”.

“RIMANDIAMOLI A CASA LORO”, SOLO UNO SLOGAN  INAPPLICABILE
Uno degli altri slogan che si sente ripetere, anche da diversi esponenti politici in questi giorni, nei confronti dei migranti  è “rimandiamoli a casa loro”. Ma si tratta appunto solo di uno slogan, nella pratica è quasi impossibile. Innanzitutto perché un atto del genere violerebbe le basi del diritto. “Come abbiamo visto, le persone che fanno domanda d’asilo nel nostro paese nella maggior parte di casi ottengono una forma di protezione. In caso contrario, chi riceve un diniego ha diritto a fare il ricorso – aggiunge il Cir - Come sappiamo in seconda istanza i tassi di riconoscimento salgono all’80 per cento circa”. Inoltre prima che si esaurisca tutta la procedura legale passano anche anni. “Alla base c’è l’idea che se il diritto di protezione viene violato si mette a rischio la vita delle persone – continua Carlini - Non si tratta dunque di essere buonisti, ma di rispettare i diritti delle persone, perché laddove c’è un errore chi viene rimandato indietro può correre rischi seri. Le garanzie sono fondamentali e l’Italia ha un sistema avanzato che permette ai richiedenti asilo di percorrere tutte le fasi del giudizio. In questo momento quello che ci preoccupa di più è che queste forti garanzie procedurali vengano compresse di fronte alla necessità di gestire i  flussi migratori. Non sono le garanzie esagerate ma i tempi per ottenere una risposta alle domande di protezione”. L’altro aspetto pratico che rende difficili i rimpatri è che mancano ad oggi accordi con i paesi di origine, come spiegato dal viceprefetto del ministero dell’Interno Maurizio Falco. Infine secondo il Cir vanno ripensate anche le modalità di ingresso legale sul nostro territorio dei cosiddetti migranti economici, attraverso adeguati decreti flussi. “Le quote per immigrazione lavorativa sono ridicole – conclude Carlini - . Bisogna comprendere che se si rafforzano queste modalità di ingresso legale diminuiranno i casi in cui la richiesta di protezione internazionale verrà usata anche da chi non si vedrà riconoscere una forma di protezione”. (ec)

 

da

http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/488095/Rifugiati-o-irregolari-Ecco-chi-ha-diritto-alla-protezione-in-Italia

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30 minutes ago, Manzio said:

rimane comunque una risposta stupenda :261:

era un giorno in cui mi giravano i co*****i ed ero sommerso di cose da fare

 

lei evidentemente da fare non aveva un c**** e quindi mi scriveva e riscriveva

 

gia' che ho un cellulare che tra emails, msg e telefonate dura tipo fino alle due del pomeriggio e dopo lo devo tenere un po' in carica

 

al che mi scrive pure su Instagram e non c'ho visto piu' .asd

 

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Voglio proprio vedere chi si lamentava dei governi precedenti, con i quali la crescita era inferiore al resto d'Europa.

Vi voglio proprio vedere fra qualche mese con che faccia difenderete questi.

O qualcuno pensa veramente che, i calci in c**o che i mercati ci stanno dando già adesso, siano il segno che li vogliono "fare fuori" perché sono bravi?

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1 hour ago, Ghost said:

Comunque qualcuno ancora mi deve spiegare cosa vuol dire "aiutiamoli a casa loro". Siete proprio sicuri che il vostro tenore di vita, la vostra sicurezza e la vostra vita in generale migliori se i popoli africani diventassero davvero proprietari di tutte le risorse di cui dispongono? .penso

Ho il sospetto che tempo qualche anno i barconi farebbero rotta inversa.

 

 


E' l'unica strada percorribile, cosi come e' stato fatto nel Sud Est Asiatico per es. 
Da liberale, sono favorevolissimo ad ogni rimozione intervento atto a favorire lo sviluppo economico di un paese, che nel medio-lungo termine e' l'UNICO vettore di sviluppo che trascina con se anche quello sociale e politico. Insomma, il KATTIVO KAPITALISMO che ha sollevato milioni di persone dalla poverta', ha permesso nel giro di una generazione e mezza di far si che Vishal o Seyong-Kung passassero dal grattare M***A di pecora dalle angurie (come i loro padri e i loro nonni e bisnonni) all'aprire Uffici Legali al 56esimo piano di un grattacielo X o Y di Mumbai o Seul. Ma ha anche dei difetti ovviamente. 

Il problema e' che le risorse naturali africane sono state fondamentalmente sprecate dal dopoguerra (o meglio dal post-colonialismo) utilizzando un sovranismo in salsa marxista misto ad un razzismo parecchio marcato (i cosidetti "penultimi" che sono i piu razzisti di tutti verso gli ultimi):

-razzismo di classe soprattutto verso la classe borghese

-razzismo verso e proprio verso chiunque fosse bianco e/o Europeo di origine.

-terzomondismo in salsa coloniale che ha portato all'appropiazione delle risorse da parte dei vari dittatori, inclini a trovare sempre un nemico a cui dare la colpa (una volta l'uomo bianco, una volta le ex madre patria etc. etc....approposito vi ricorda qualcosa?)

-politiche economiche fondamentalmente votate in tutto e per tutto alla dottrina Marxista, che ci ha donato dei gioielli quali lo Zimbawe

Quindi fondamentalmente hai un'Africa che non si e' verosimilmente mossa dal periodo post-coloniale, a differenza delle altre ex Colonie che in certi frangenti hanno anche superato le Ex-Madrepatrie. 

Resta da vedere quali Paesi Africani saranno in grado di uscire da un lassismo mentale (nonche' razzismo) e saranno in grado di seguire l'esempio gia tracciato del' Sud Est Asiatico . Mica facile, ma e' l'unica strada seguibile se si vogliono evitare ondate migratorie regolari ad ogni shock politico. 
 

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Scommettiamo che, a parte il numero sovrastimato di immigrati presenti, se chiedi agli italiani chi ha diritto ad asilo, la maggior parte risponderà "chi scappa dalle guerre" e basta?

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1 ora fa, Ghost ha scritto:

Comunque qualcuno ancora mi deve spiegare cosa vuol dire "aiutiamoli a casa loro". Siete proprio sicuri che il vostro tenore di vita, la vostra sicurezza e la vostra vita in generale migliori se i popoli africani diventassero davvero proprietari di tutte le risorse di cui dispongono? .penso

Ho il sospetto che tempo qualche anno i barconi farebbero rotta inversa.

 

5b855d8e73f41_risorseafrica.png.a2d2e947c571ec23a3e7803404f95662.png

è esattamente questo il motivo per cui l'africa viene volutamente tenuta nella povertà e nell'ignoranza.

perchè noi possiamo avere l'ifogn X pagato 1000 euro di cui 50 centesimi vanno agli estrattori di cobalto e 999,50 € vanno alla apple che fa solo marketing e vende cazzate di immagine ai boccaloni che li comprano.

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Ma questi spacciano e stuprano, perché mai dovremmo accoglierli in casa nostra e dargli da mangiare a nostre spese?

 

 

ah già perché siamo dei co*****i 

Modificato da Kun32

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Di Maio non esclude di sforare il tetto del 3 % per raggiungere gli obiettivi di flat tax, reddito cittadinanza, riforma legge Fornero.

Va bene, sforiamo per creare debito.

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Adesso, Kun32 ha scritto:

Ma questi spacciano e stuprano, perché mai dovremmo accoglierli in casa nostra e dargli da mangiare a nostre spese?

 

 

ah già perché siamo dei co*****i 

 

Ma questi, chi?

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6 minuti fa, Kun32 ha scritto:

Ma questi spacciano e stuprano, perché mai dovremmo accoglierli in casa nostra e dargli da mangiare a nostre spese?

 

 

ah già perché siamo dei co*****i 

 

e questi? perchè dovremmo essere loro alleati? oppure: perchè dovremmo comportarci come loro?

 

Una caccia allo straniero in piena regola: è questo il profilo che ha assunto, con il passare delle ore, la manifestazione spontanea a Chemnitz, quando circa ottocento simpatizzanti di estrema destra sono scesi per le strade al grido di "Il popolo siamo noi", protestando per la morte di un tedesco di 35 anni durante una lite con un siriano e un iracheno, ora in custodia cautelare con l'accusa di omicidio. Sono tre le aggressioni lievi agli stranieri avvenute durante la manifestazione: un afghano, un siriano e un bulgaro. Lo ha chiarito il capo della polizia di Chemnitz, Sonja Penzel, nel corso di una conferenza stampa, dove ha precisato che tra le persone che hanno preso parte alla dimostrazione "50 erano pronte alla violenza" e hanno tirato sassi e bottiglia contro la polizia.

"Quello che abbiamo visto non ha posto in uno Stato di diritto" ha detto Angela Merkel, citando i tumulti e l'odio, che hanno segnato le manifestazioni dei neonazi, a Chemnitz. Merkel ha difeso l'operato della polizia, "ha fatto quello che ha potuto", ma ha sottolineato di trovare "positivo e importante" che il ministro dell'Interno abbia promesso rinforzi alla Sassonia, in caso di bisogno. Merkel ha anche espresso cordoglio per il 35enne tedesco ucciso in una rissa domenica sera, "fatto spaventoso".

La manifestazione xenofoba ha trovato sostegno nelle parole del deputato di Alternative fuer Deutschland, Markus Frohnmaier, che ha twittato: "se lo Stato non può più proteggere i suoi cittadini, i cittadini vanno in strada a proteggere se stessi. Molto facile". Pronta è arrivata la critica sferzante del portavoce del governo, Steffen Seibert: "In Germania non c'è posto per la giustizia fai-da-te, per i gruppi che vanno in strada a spargere odio, per l'intolleranza e l'estremismo". Altrettanto dura se non durissima è stata la reazione della Comunità turca in Germania che ha definito la manifestazione un "tentativo di Pogrom, non una protesta", ha dichiarato il presidente della Comunità turca, Atila Karaboerklu, per poi proseguire: "Siamo di nuovo al punto che i razzisti fanno la caccia all'uomo?".

Il ministro presidente della Sassonia, il cristiano-democratico Michael Kretschmer, ha immediatamente preso le distanze da quanto accaduto dicendo che è "brutto vedere come gli estremisti di destra formino la propria opinione attraverso internet e chiamino alla violenza". Chemnitz e la Sassonia, del resto, non sono nuove ad episodi di intolleranza e di razzismo. L'ultimo la scorsa settimana, quando una troupe televisiva dell'emittente pubblica Zdf era stata fermata per aver ripreso una manifestazione di Pegida, per poi scoprire che il manifestante che aveva fatto intervenire la polizia era lui stesso un collaboratore della polizia, che partecipava in forma privata all'iniziativa. Due anni fa, invece, nella vicinissima Clausnitz, a pochi chilometri dalla Polonia, un bus pieno di richiedenti asilo era stato fermato da 100 dimostranti che avevano impedito per protesta l'accesso nelle strutture di accoglienza. Il grido era lo stesso: "Il popolo siamo noi!".

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25 minutes ago, *Vegeta* said:

è esattamente questo il motivo per cui l'africa viene volutamente tenuta nella povertà e nell'ignoranza.

perchè noi possiamo avere l'ifogn X pagato 1000 euro di cui 50 centesimi vanno agli estrattori di cobalto e 999,50 € vanno alla apple che fa solo marketing e vende cazzate di immagine ai boccaloni che li comprano.

ni

 

nel senso che l'Africa e' vero che un giorno si e l'altro pure viene depredata delle proprie risorse

 

ma e' anche vero che pure quando determinate popolazioni gestivano tali risorse e/o ne riprendono possesso di tanto in tanto non le sfruttano

 

sia ben chiaro: non dico sia giusto che vengano depredate, affatto, quello che e' loro sarebbe giusto rimanesse a loro uso e consumo, dico solo che non sempre (anzi molto raramente) molte di queste nazioni sono riuscite a trarne beneficio

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2 minuti fa, *Vegeta* ha scritto:

 

e questi? perchè dovremmo essere loro alleati? oppure: perchè dovremmo comportarci come loro?

 

Una caccia allo straniero in piena regola: è questo il profilo che ha assunto, con il passare delle ore, la manifestazione spontanea a Chemnitz, quando circa ottocento simpatizzanti di estrema destra sono scesi per le strade al grido di "Il popolo siamo noi", protestando per la morte di un tedesco di 35 anni durante una lite con un siriano e un iracheno, ora in custodia cautelare con l'accusa di omicidio. Sono tre le aggressioni lievi agli stranieri avvenute durante la manifestazione: un afghano, un siriano e un bulgaro. Lo ha chiarito il capo della polizia di Chemnitz, Sonja Penzel, nel corso di una conferenza stampa, dove ha precisato che tra le persone che hanno preso parte alla dimostrazione "50 erano pronte alla violenza" e hanno tirato sassi e bottiglia contro la polizia.

"Quello che abbiamo visto non ha posto in uno Stato di diritto" ha detto Angela Merkel, citando i tumulti e l'odio, che hanno segnato le manifestazioni dei neonazi, a Chemnitz. Merkel ha difeso l'operato della polizia, "ha fatto quello che ha potuto", ma ha sottolineato di trovare "positivo e importante" che il ministro dell'Interno abbia promesso rinforzi alla Sassonia, in caso di bisogno. Merkel ha anche espresso cordoglio per il 35enne tedesco ucciso in una rissa domenica sera, "fatto spaventoso".

La manifestazione xenofoba ha trovato sostegno nelle parole del deputato di Alternative fuer Deutschland, Markus Frohnmaier, che ha twittato: "se lo Stato non può più proteggere i suoi cittadini, i cittadini vanno in strada a proteggere se stessi. Molto facile". Pronta è arrivata la critica sferzante del portavoce del governo, Steffen Seibert: "In Germania non c'è posto per la giustizia fai-da-te, per i gruppi che vanno in strada a spargere odio, per l'intolleranza e l'estremismo". Altrettanto dura se non durissima è stata la reazione della Comunità turca in Germania che ha definito la manifestazione un "tentativo di Pogrom, non una protesta", ha dichiarato il presidente della Comunità turca, Atila Karaboerklu, per poi proseguire: "Siamo di nuovo al punto che i razzisti fanno la caccia all'uomo?".

Il ministro presidente della Sassonia, il cristiano-democratico Michael Kretschmer, ha immediatamente preso le distanze da quanto accaduto dicendo che è "brutto vedere come gli estremisti di destra formino la propria opinione attraverso internet e chiamino alla violenza". Chemnitz e la Sassonia, del resto, non sono nuove ad episodi di intolleranza e di razzismo. L'ultimo la scorsa settimana, quando una troupe televisiva dell'emittente pubblica Zdf era stata fermata per aver ripreso una manifestazione di Pegida, per poi scoprire che il manifestante che aveva fatto intervenire la polizia era lui stesso un collaboratore della polizia, che partecipava in forma privata all'iniziativa. Due anni fa, invece, nella vicinissima Clausnitz, a pochi chilometri dalla Polonia, un bus pieno di richiedenti asilo era stato fermato da 100 dimostranti che avevano impedito per protesta l'accesso nelle strutture di accoglienza. Il grido era lo stesso: "Il popolo siamo noi!".

Io non vedo un solo risvolto positivo all accoglienza dei migranti 

 

in compenso ne vedo tanti negativi 

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13 minuti fa, Kun32 ha scritto:

Io non vedo un solo risvolto positivo all accoglienza dei migranti 

Lo dico assolutamente senza malizia o cattiveria, ma

 

l'aver salvato persone da morte/torture/malattie/vita di M***A non sarebbe un risvolto positivo?

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18 minuti fa, Strato ha scritto:

Lo dico assolutamente senza malizia o cattiveria, ma

 

l'aver salvato persone da morte/torture/malattie/vita di M***A non sarebbe un risvolto positivo?

Perfetto

 

allora ti chiedo: perché salvare solo quelle poche centinaia di persone che arrivano sulle nostre coste e non tutti gli altri?

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