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Topic politico III: una nuova speranza

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Lo staff di TifosiBianconeri (a.k.a. L'Apparato), nella sua infinita saggezza, ha deciso di approvare la riapertura di questo spazio destinato a discutere della situazione politica italiana.
Come ben sapete questo topic ha vissuto varie vite, che si sono sempre interrotte a causa di prolungati flame tra utenti.
Naturalmente la riapertura comporta nuove regole. Lo staff non vuole aumentare i livelli delle barre di avvertimento a causa di un topic che nulla ha a che fare con l'argomento principale del forum. Non ci saranno richiami o tacche. Quindi dovrete automoderarvi e al primo accenno di flame interrompere il dialogo con i flamer.
Gli utenti che non rispetteranno questa regola saranno esclusi dalla partecipazione dal topic tramite ban.
Se lo staff dovesse ritenere che la situazione è ritornata ingestibile, provvederà immediatamente alla chiusura definitiva del topic, senza possibilità di nuove riaperture.
Buona discussione.

Message added by Paglia

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Joined: 18-May-2006
92764 messaggi
6 minuti fa, Aut ha scritto:

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Lol. Solita propaganda per robe che già sappiamo che non verranno mai fatte.

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Joined: 02-Apr-2008
65413 messaggi
21 minuti fa, Aut ha scritto:

36063711_1754739884562550_24209975377552

Che poi al buon Giggino, oltre l'insegnante di italiano, gli deve essere morta pure quella di matematica mh

 

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65413 messaggi

Buon sabato, amici!

 

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Joined: 13-Jan-2010
32443 messaggi

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A proposito di scorte pagate con i soldi degli italiani.. mezz’ora di comizio a Campi Bisenzio .asd

 

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Joined: 29-Aug-2008
1846 messaggi

 

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-06-10/convenzione-onu-e-accordi-europei-regole-mare-dietro-no-viminale-185223.shtml?uuid=AEDbjr3E

CONVENZIONE ONU E ACCORDI UE

Migranti, perché Salvini può chiudere i porti (anche se la scelta fa discutere)

  • 10 giugno 2018
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha negato l’autorizzazione alla nave Aquarius, con 629 migranti a bordo, di approdare in un porto italiano e ha chiesto alle autorità di Malta di accogliere l’imbarcazione in quanto quello della Valletta è «porto più sicuro». In base a quale regole il Viminale, in accordo con il ministero delle Infrastrutture, ha potuto prendere questa decisione?
  • La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (approvata nel 1982 e ratificata dall’Italia nel 1994) stabilisce all’articolo 19 che il passaggio di una nave nelle acque territoriali di uno Stato è permesso «fintanto che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero». Il comma 2 precisa: tra le attività che potrebbero portare a considerare il passaggio non inoffensivo c’è anche «il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero».
 
fotohome6.jpg

Quindi se c’è il sospetto che la nave possa violare le leggi sull’immigrazione italiane, il diritto internazionale permette alle autorità italiane di impedire l’accesso della nave nelle acque territoriali. Inoltre, come ricostruisce un dossier dell’agenzia Agi, il Codice della navigazione stabilisce (all’articolo 83) che il ministero dei Trasporti possa vietare, «per motivi di ordine pubblico, il transito e la sosta di navi mercantili nel mare territoriale».

fotohome6.jpg

Ci sono poi le regole europee sulla gestione di migranti in mare. A febbraio è scaduta la missione Triton, sostituita dall’operazione Themis: la novità principale è il venire meno della clausola che obbligava di fatto qualunque imbarcazione a portare i naufraghi soccorsi in Italia. Con Themis gli interventi di salvataggio potranno trasportare i migranti in un porto greco, libico, spagnolo o proprio a Malta, l’isola che finora ha sempre limitato al massimo gli sbarchi nei suoi porti: in questo modo verrebbe applicata la legge del mare stabilita dalla convenzione di Amburgo in base alla quale i naufraghi debbono essere portati nel porto più vicino al punto di soccorso. 

Con l’operazione Triton, spiegò il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri «era stato chiaramente scritto che tutti gli sbarchi» dei migranti soccorsi «sarebbero dovuti avvenire in Italia. Con Themis torniamo al fatto che sono i Centri di coordinamento di soccorso marittimo (Mrcc) che devono decidere dove farlo. Quindi non sarà più nel 100% dei casi in Italia».

In base alla Convenzione di Amburgo tutti gli stati costieri del Mediterraneo sono tenuti a mantenere un servizio di Sar (programma di assistenza e salvataggio ) e le Sar dei vari stati devono coordinarsi tra di loro. Il Mar Mediterraneo è stato suddiviso tra i Paesi costieri nel corso della Conferenza Imo (International maritime organization) di Valencia del 1997. Secondo questa ripartizione, l’area di responsabilità italiana rappresenta circa un quinto dell’intero Mediterraneo; il governo maltese, responsabile di una zona
vastissima, si è avvalso sinora della cooperazione dell’Italia per il pattugliamento della propria zona di responsabilità.

Migranti, ambasciatore Francia: cooperazione con Roma solida

Nella prassi il centro di coordinamento regionale Sar maltese non risponde alle imbarcazioni che la contattano né interviene quando interpellato dal Centro di coordinamento regionale Sar italiana. La mancata risposta dell’autorità maltese, tuttavia, non esime la singola imbarcazione che ha avvistato il natante in panne dall'intervenire: a seguito della mancata risposta (o risposta negativa) della Sar maltese, l’imbarcazione chiederà l’intervento della Sar italiana che coordinerà l'intervento. Quindi, in caso di soccorso di migranti in mare, da parte di Ong o navi mercantili, e dopo aver attivato l’intervento della nostra Guardia Costiera bisogna stabilire il “place of safety”, il cosiddetto luogo sicuro. Per l’Italia, il “place of safety” è determinato dall’Autorità Sar in coordinamento con il ministero dell’Interno.

 

 

 

 

 

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E niente.

Si continua giocare a chi ce l'ha più lungo sulla pelle di esseri umani.

Avanti così.

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3 ore fa, vanpeebles ha scritto:

 

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-06-10/convenzione-onu-e-accordi-europei-regole-mare-dietro-no-viminale-185223.shtml?uuid=AEDbjr3E

CONVENZIONE ONU E ACCORDI UE

Migranti, perché Salvini può chiudere i porti (anche se la scelta fa discutere)

  • 10 giugno 2018
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha negato l’autorizzazione alla nave Aquarius, con 629 migranti a bordo, di approdare in un porto italiano e ha chiesto alle autorità di Malta di accogliere l’imbarcazione in quanto quello della Valletta è «porto più sicuro». In base a quale regole il Viminale, in accordo con il ministero delle Infrastrutture, ha potuto prendere questa decisione?
  • La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (approvata nel 1982 e ratificata dall’Italia nel 1994) stabilisce all’articolo 19 che il passaggio di una nave nelle acque territoriali di uno Stato è permesso «fintanto che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero». Il comma 2 precisa: tra le attività che potrebbero portare a considerare il passaggio non inoffensivo c’è anche «il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero».
 
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Quindi se c’è il sospetto che la nave possa violare le leggi sull’immigrazione italiane, il diritto internazionale permette alle autorità italiane di impedire l’accesso della nave nelle acque territoriali. Inoltre, come ricostruisce un dossier dell’agenzia Agi, il Codice della navigazione stabilisce (all’articolo 83) che il ministero dei Trasporti possa vietare, «per motivi di ordine pubblico, il transito e la sosta di navi mercantili nel mare territoriale».

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Ci sono poi le regole europee sulla gestione di migranti in mare. A febbraio è scaduta la missione Triton, sostituita dall’operazione Themis: la novità principale è il venire meno della clausola che obbligava di fatto qualunque imbarcazione a portare i naufraghi soccorsi in Italia. Con Themis gli interventi di salvataggio potranno trasportare i migranti in un porto greco, libico, spagnolo o proprio a Malta, l’isola che finora ha sempre limitato al massimo gli sbarchi nei suoi porti: in questo modo verrebbe applicata la legge del mare stabilita dalla convenzione di Amburgo in base alla quale i naufraghi debbono essere portati nel porto più vicino al punto di soccorso. 

Con l’operazione Triton, spiegò il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri «era stato chiaramente scritto che tutti gli sbarchi» dei migranti soccorsi «sarebbero dovuti avvenire in Italia. Con Themis torniamo al fatto che sono i Centri di coordinamento di soccorso marittimo (Mrcc) che devono decidere dove farlo. Quindi non sarà più nel 100% dei casi in Italia».

In base alla Convenzione di Amburgo tutti gli stati costieri del Mediterraneo sono tenuti a mantenere un servizio di Sar (programma di assistenza e salvataggio ) e le Sar dei vari stati devono coordinarsi tra di loro. Il Mar Mediterraneo è stato suddiviso tra i Paesi costieri nel corso della Conferenza Imo (International maritime organization) di Valencia del 1997. Secondo questa ripartizione, l’area di responsabilità italiana rappresenta circa un quinto dell’intero Mediterraneo; il governo maltese, responsabile di una zona
vastissima, si è avvalso sinora della cooperazione dell’Italia per il pattugliamento della propria zona di responsabilità.

Migranti, ambasciatore Francia: cooperazione con Roma solida

Nella prassi il centro di coordinamento regionale Sar maltese non risponde alle imbarcazioni che la contattano né interviene quando interpellato dal Centro di coordinamento regionale Sar italiana. La mancata risposta dell’autorità maltese, tuttavia, non esime la singola imbarcazione che ha avvistato il natante in panne dall'intervenire: a seguito della mancata risposta (o risposta negativa) della Sar maltese, l’imbarcazione chiederà l’intervento della Sar italiana che coordinerà l'intervento. Quindi, in caso di soccorso di migranti in mare, da parte di Ong o navi mercantili, e dopo aver attivato l’intervento della nostra Guardia Costiera bisogna stabilire il “place of safety”, il cosiddetto luogo sicuro. Per l’Italia, il “place of safety” è determinato dall’Autorità Sar in coordinamento con il ministero dell’Interno.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Top.

Ieri hanno annunciato la chiusura dello stabilimento della Bakaert (ex Pirelli) nello stabilimento del mio paese. 

318 licenziamenti.

Oggi il ministro del Lavoro Di Maio si è fermato nel paese accanto a mangiare dopo un appuntamento a Bologna. Grande aspettative dei lavoratori che campeggiavano davanti allo stabilimento in sciopero. 

Ha mangiato, si è scattato un paio di foto con i gestori del locale ed è tornato a Roma.

 

Top.

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Ospite
Joined: 20-Dec-2024
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Joined: 09-Apr-2008
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6 hours ago, GabrielKoi said:

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A proposito di scorte pagate con i soldi degli italiani.. mezz’ora di comizio a Campi Bisenzio .asd

 

ma il problema e' chi vuol fargli la pelle, mica lui

 

altrimenti facciamo il suo gioco su Saviano dicendo che la colpa e' dello scrittore e non della mafia .asd 

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15 ore fa, Tecarterapia ha scritto:

Perché, tu credi che lavoreranno davvero per il comune? Qui al sud sarebbe un "firma a torna a casa"

 

Al sud è roba improponibile .asd

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Inviato (modificato)

Siamo governati da gente impresentabile e pericolosa. Comincio ad avere paura e vergogna. 

 

 

Modificato da Avvocato (36)
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5 minuti fa, Charlesdexter ha scritto:

Purtroppo il quadro europeo è inquietante, tra nazioni dell'est Europa che non hanno il minimo concetto di cosa voglia dire dialogo e accordo, inetti ed egoisti di Germania, Francia e Italia, reazionari spagnoli, repressione poliziesca diffusa anche per chi respira nel modo sbagliato, popolino sobillato e ormai ignorantissimo che odia a comando. Ci sono tutti gli ingredienti per dire presto ciaone alla democrazia.

 

Orban vuole chiudere le frontiere = idolo

 

Macron respinge i migranti = feccia

 

 

Valli a capire sti leghisti

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9 minuti fa, Charlesdexter ha scritto:

Dai però anche basta rappresentare il sud come un posto di vagabondi, nel mio paese risolverebbe tanti problemi di tanti laureati e volenterosi.

Purtroppo non è così facile, "lavorare per il comune" non significa niente, se a monte non ci sono i lavori o le risorse. Prendere della gente, far scavare loro delle buche per poi riempirle, non ha senso e non serve a niente. Se il mercato del lavoro potesse effettivamente assorbire i vacanti, non saremmo nemmeno qua a discutere del problema.

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Inviato (modificato)
3 minuti fa, Strato ha scritto:

Purtroppo non è così facile, "lavorare per il comune" non significa niente, se a monte non ci sono i lavori o le risorse. Prendere della gente, far scavare loro delle buche per poi riempirle, non ha senso e non serve a niente. Se il mercato del lavoro potesse effettivamente assorbire i vacanti, non saremmo nemmeno qua a discutere del problema.

 

L’idea di fondo non è sbagliata invece. Il punto è che servono risorse, che il sistema sia efficiente e una sana cultura civica

Modificato da Avvocato (36)

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15 minuti fa, Charlesdexter ha scritto:

Dai però anche basta rappresentare il sud come un posto di vagabondi, nel mio paese risolverebbe tanti problemi di tanti laureati e volenterosi. Questo comunque è un problema dello stato e lo stato deve porvi rimedio, come ha fatto al centro e al nord; non è che il sud, escluse le isole, sia a statuto speciale.

Fidati, conosco i miei polli. I sindaci avrebbero altro materiale per espandere il consenso..

E comunque lo fanno già con gli operatori ecologici e tante altre mansioni comunali .asd

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7 minuti fa, Avvocato (36) ha scritto:

 

L’idea di fondo non è sbagliata invece. Il punto è che servono risorse, che il sistema sia efficiente e una sana cultura civica

il punto è che se hai risorse e progetti validi per smuovere e rendere efficace il mercato del lavoro, non hai bisogno di redditi di cittadinanza, perchè la gente potrà lavorare...

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9 minuti fa, Strato ha scritto:

il punto è che se hai risorse e progetti validi per smuovere e rendere efficace il mercato del lavoro, non hai bisogno di redditi di cittadinanza, perchè la gente potrà lavorare...

 

Per quanto lo rendi efficiente c’è sempre una quota di disoccupati di cui occuparsi 

 

Hanno flessibilizzato il lavoro al massimo? Va benissimo. Però è doveroso che chi resti momentaneamente senza lavoro possa essere sostenuto da un reddito tra un impiego e l’altro (e senza limiti temporali come il Naspi). 

 

Funziona cosi in quasi tutti i paesi europei

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Joined: 03-Nov-2006
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Inviato (modificato)
6 minuti fa, Avvocato (36) ha scritto:

 

Per quanto lo rendi efficiente c’è sempre una quota di disoccupati di cui occuparsi 

 

Hanno flessibilizzato il lavoro al massimo? Va benissimo. Però è doveroso che chi resti momentaneamente senza lavoro possa essere sostenuto da un reddito tra un impiego e l’altro (e senza limiti temporali come il Naspi). 

 

Funziona cosi in quasi tutti i paesi europei

ma certamente, però si chiama sussidio di disoccupazione .asd

le tutele servono, ci mancherebbe

ma lavorare 8 ore in comune per avere il reddito di cittadinanza, praticamente vuol dire essere assunti come dipendenti comunali finchè non trovi un altro lavoro, non ha nessun senso nè fattibilità

Modificato da Strato

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Joined: 19-Mar-2008
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3 minuti fa, Strato ha scritto:

ma certamente, però si chiama sussidio di disoccupazione .asd

le tutele servono, ci mancherebbe

ma lavorare 8 ore in comune per avere il reddito di cittadinanza, praticamente vuol dire essere assunti come dipendenti comunali finchè non trovi un altro lavoro, non ha nessun senso nè fattibilità

 

È un po’ diverso. In pratica chi resta momentaneamente senza lavoro è chiamato sia a seguire corsi di formazione utili al reinserimento lavorativo (come in Germania), sia a poter compiere servizio pubblico per 8 ore settimanali (magari contribuendo alla manutenzione del verde pubblico, assistenza agli anziani, etc.).

 

 

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Inviato (modificato)
13 minuti fa, Avvocato (36) ha scritto:

 

È un po’ diverso. In pratica chi resta momentaneamente senza lavoro è chiamato sia a seguire corsi di formazione utili al reinserimento lavorativo (come in Germania), sia a poter compiere servizio pubblico per 8 ore settimanali (magari contribuendo alla manutenzione del verde pubblico, assistenza agli anziani, etc.).

Sì, conosco la proposta nei suoi dettagli, ma se non c'è il lavoro, puoi fare tutti i corsi che vuoi, il lavoro continuerà a non esserci... è proprio una questione di logica fallace

La normativa può obbligarti a fare tante cose, ma comunque rimarresti "stipendiato" dal reddito, ovvero dalle istituzioni.

E può forse lo stato assumere tutti i disoccupati esistenti come dipendenti comunali (a prescindere che stiano facendo corsi, servizi utili o qualunque altra cosa) ?

 

Modificato da Strato

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27 minuti fa, Strato ha scritto:

Sì, conosco la proposta nei suoi dettagli, ma se non c'è il lavoro, puoi fare tutti i corsi che vuoi, il lavoro continuerà a non esserci... è proprio una questione di logica fallace

La normativa può obbligarti a fare tante cose, ma comunque rimarresti "stipendiato" dal reddito, ovvero dalle istituzioni.

E può forse lo stato assumere tutti i disoccupati esistenti come dipendenti comunali (a prescindere che stiano facendo corsi, servizi utili o qualunque altra cosa) ?

 

 

Be, intanto formare risorse poco specializzate le aiuterà a reinserirsi meglio nel mondo del lavoro (penso a quella fascia di lavoratori senza diploma), oltre a migliorare le prestazioni lavorative bei confronti delle imprese.

 

Il fatto che poi vengano impiegati i disoccupati sussidiati per compiere lavori di pubblica utilità per un massimo di 8 ore a testa non può essere paragonato ad un’assunzione diretta da parte degli enti stessi

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1 hour ago, Avvocato (36) said:

 

Orban vuole chiudere le frontiere = idolo

 

Macron respinge i migranti = feccia

 

 

Valli a capire sti leghisti

c'è un piccolo particolare che ti sfugge: Orban (al contrario di Macron) finora non si è mai permesso di fare la morale agli altri stati!

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La Trenta vuole dare il premio nobel alla Marina militare 

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4758 messaggi
24 minuti fa, Avvocato (36) ha scritto:

 

Be, intanto formare risorse poco specializzate le aiuterà a reinserirsi meglio nel mondo del lavoro (penso a quella fascia di lavoratori senza diploma), oltre a migliorare le prestazioni lavorative bei confronti delle imprese.

Sì ma se potessero, o volessero, o servisse, lo farebbero già, no?

 

24 minuti fa, Avvocato (36) ha scritto:

 

Il fatto che poi vengano impiegati i disoccupati sussidiati per compiere lavori di pubblica utilità per un massimo di 8 ore a testa non può essere paragonato ad un’assunzione diretta da parte degli enti stessi

Ovvio che non è la stessa cosa in termini stretti, ma a rigor di logica è inoppugnabile: stai svolgendo un lavoro per chi poi ti pagherà. Non si scappa...

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