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- Domenico -

Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?

Elezioni Politiche 2018  

200 voti

This poll is closed to new votes
  1. 1. Per quale partito voterai alle Elezioni Politiche del 4 marzo?

    • Partito Democratico
      28
    • Movimento 5 Stelle
      56
    • Forza Italia
      8
    • Lega
      23
    • +Europa
      19
    • Liberi e Uguali
      10
    • Fratelli d'Italia
      6
    • Noi con l'Italia - Udc
      2
    • Civica Popolare
      1
    • Insieme
      0
    • Altri partiti/altre liste
      16
    • Scheda bianca (astensione)
      31


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4 minuti fa, elFuser ha scritto:

In tutta la campagna elettorale Renzi ha mai citato Berlusconi? Berlusconi mai Renzi, ne sono abbastanza sicuro

Qualche stoccata... Berlusconi ha fatto la campagna elettorale contro i 5s.

 

 

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spetta

 

mi state dicendo che non potrò sborrare impunemente sulla scheda elettorale? :| 

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3 minuti fa, hopper ha scritto:

spetta

 

mi state dicendo che non potrò sborrare impunemente sulla scheda elettorale? :| 

Solo se riesci a farci una croce sufficientemente precisa

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1 minuto fa, Ilcampodice35 ha scritto:

Solo se riesci a farci una croce sufficientemente precisa

 

devo armarmi decisamente di una foto della boschi mh 

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PS: #shabadabada

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seguitemi, miei prodi .rulez 

 

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.meme7 

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Elezioni, i candidati ai raggi X: il centrodestra fa il pieno di condannati e indagati

Se i nomi proposti dai 5 Stelle hanno in media il titolo di studio più alto, la coalizione tra Forza Italia e Lega Nord è prima per coinvolti in procedimenti penali

http://espresso.repubblica.it/palazzo/2018/02/28/news/elezioni-i-candidati-ai-raggi-x-il-centrodestra-fa-il-pieno-di-condannati-e-indagati-1.318718?ref=HEF_RULLO

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25 minuti fa, Ilcampodice35 ha scritto:

QUando dico che battono il PSI craxiano non mi credete. Riescono a rubare anche soldi che sono già loro .asd 

 

"Non mi credete" chi?  sefz

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Inviato (modificato)

Chi è Gianni Tonelli, il capolista della Lega che insulta i parenti di Cucchi e Aldrovandi
La Lega di Matteo Salvini ha deciso di candidare come capolista del collegio plurinominale di Bologna Gianni Tonelli, il segretario del Sindacato autonomo della polizia assurto agli onori delle cronache per le sue molteplici raggelanti dichiarazioni sui casi Cucchi, Aldrovandi e sull’inutilità dell’introduzione del reato di tortura.
 di Charlotte Matteini

 

La Lega di Matteo Salvini ha deciso di candidare come capolista nel collegio di Bologna il segretario del Sap, Gianni Tonelli, assurto agli onori delle cronache a causa di alcune sue posizioni piuttosto estremiste espresse in relazione ai casi Cucchi, Aldrovandi e al massacro del G8 di Genova. Tonelli è il segretario di uno dei maggior sindacati di polizia, che conta circa 20mila iscritti su un totale di 100.000 poliziotti italiani. Nel corso degli anni a più riprese si è scagliato contro Ilaria Cucchi e Patrizia Aldrovandi, rispettivamente sorella di Stefano Cucchi e madre di Federico Aldrovandi, due ragazzi picchiati a morte in circostanze mai totalmente chiarite mentre erano in custodia ai tutori dell'ordine.

Da sempre sostenuto da Matteo Salvini della Lega, che a più riprese ha difeso le posizioni estremiste di Tonelli anche in merito all'introduzione del reato di tortura nell'ordinamento italiano, il segretario del Sap – dopo mesi di indiscrezioni – alla fine si è effettivamente ritrovato candidato come capolista del Carroccio nella città di Bologna. Nel corso degli anni, Gianni Tonelli si è distinto in negativo per la sua difesa a oltranza dei poliziotti coinvolti nel caso Aldrovandi e degli agenti coinvolti nella prima inchiesta relativa alla morte di Cucchi (agenti che sono stati definitivamente assolti, a processo ora sono imputati i carabinieri che nell'ottobre 2009 fermarono Stefano Cucchi e lo trassero in arresto).

"Non ho cercato io questa candidatura, mi è stata offerta da Matteo Salvini. La cosa che mi ha fatto piacere non è tanto la gratificazione a livello personale quando l'onore che il segretario della Lega ha voluto fare a tutta la comunità delle divise, dimostrando che la vicinanza espressa in questi anni non era solo una cosa formale per andare a caccia di voti. È un segnale che credo i miei colleghi debbano apprezzare perché ci consentirà di tutelare a un livello superiore gli interessi della categoria. Se entrerò alla Camera porterò lì dentro la voce degli agenti e contrasterò il partito dell'antipolizia che tanti danni ha fatto a questo Paese", ha dichiarato Tonelli ad Affari Italiani.

 

Tonelli sul caso Cucchi
Tra le affermazioni più controverse e contestate dall'opinione pubblica figura in particolare la dichiarazione espressa da Gianni Tonelli in occasione dell'assoluzione degli agenti imputati per la morte di Stefano Cucchi: "Tutti assolti, come è giusto che sia. Esprimo piena soddisfazione per l'assoluzione in appello di tutti gli imputati per la morte di Stefano Cucchi. In questo Paese bisogna finirla di scaricare sui servitori dello Stato le responsabilità dei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive al limite della legalità. Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermieri o poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe non proprie".

Nel corso degli anni anche Salvini ha espresso solidarietà alle forze dell'ordine coinvolte nel caso Cucchi. Nonostante non abbia mai preso una posizione tranchant, come invece capitato altre volte, dalle dichiarazioni susseguitesi nel corso degli anni sembra comunque emergere una diffidenza del leader del Carroccio in merito al procedimento giudiziario contro gli imputati per la morte di Stefano Cucchi: "Mi sembra difficile pensare che in questo, come in altri casi, ci siano stati poliziotti e carabinieri che abbiano pestato Cucchi per il gusto di pestare. Se così fosse, chi l’ha fatto, dovrebbe pagare. Ma bisogna aspettare la sentenza, anche se della giustizia italiana onestamente non ho molta fiducia. Comunque, onore ai carabinieri e alla polizia".

 

Tonelli e Salvini sul caso Aldrovandi
Anche sul caso Aldrovandi, Gianni Tonelli è intervenuto svariate volte affermando posizioni piuttosto controverse e irrispettose. Esattamente come per il caso Cucchi, anche nel caso Aldrovandi Tonelli sostanzialmente accusò, nemmeno troppo velatamente, il ragazzo morto mentre era in custodia degli agenti e difese a spada tratta, applaudendoli al congresso del Sap, Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani, tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte del 18enne di Ferrara durante un controllo di polizia il 25 settembre del 2005. "È un delitto solidarizzare con colleghi che consideriamo innocenti? Ero al congresso e ho applaudito convintamente i miei colleghi condannati ingiustamente", specificò Tonelli spiegando il motivo del suo gesto.

"Ai colleghi coinvolti è andata una parte degli applausi, non certamente perché sono eroi, ma perché sono poliziotti che, in servizio, hanno patito e patiscono infinite tribolazioni dopo una sentenza per reato colposo sulla quale nutriamo, legittimamente, alcune riserve", scrisse Tonelli in una lettera indirizzata all'allora presidente Giorgio Napolitano, nell'ambito della quale chiese al capo dello Stato "di considerare la fatica delle forze dell'ordine e la richiesta di rivedere il processo nei confronti dei quattro agenti responsabili della morte di Federico Aldrovandi". 

"La condanna è ingiusta, si tratta di un errore giudiziario. Di fronte al dolore della madre non abbiamo nulla da eccepire ma non possiamo confondere verità con pietismo. Tutti i giorni muoiono giovani sulle strade, ma non diamo la colpa alle strade. C'è più di un ragionevole sospetto, le cause della morte di Aldrovandi sono altre. Non è il fermo di polizia la causa", dichiarò ancora sostenendo l'inadeguatezza della sentenza definitiva per la morte di Federico Aldrovandi.


Tonelli e Salvini sul reato di tortura
Anche per quanto riguarda il reato di tortura, Tonelli e Salvini sono piuttosto d'accordo ed entrambi considerano l'introduzione della norma – a lungo richiesta dall'Onu in seguito alla ratifica della convenzione sulla tortura da parte dell'Italia a inizio anni '80 e in mancanza della quale lo Stato Italiano è stato condannato dalla corte europea per i diritti umani – una vera e propria legge contro la polizia, nonché un regalo ai delinquenti. La revisione del reato di tortura, nonché l'inasprimento delle sanzioni per violenza contro un pubblico ufficiale, figura nel programma condiviso della coalizione di centrodestra e probabilmente il punto è stato inserito proprio per accontentare il leader della Lega che da anni contesta la legge.

"Carabinieri e polizia devono poter agire liberamente. Se devo prendere per il collo un delinquente, lo devo prendere. Se cade mentre è fermato e si sbuccia un ginocchio, c***i suoi", dichiarò Salvini commentando l'approvazione del reato di tortura licenziato alla Camera. "Il reato di tortura è l'ennesimo regalo ai ladri e l'ennesimo attacco alle guardie. La Lega è l'unica contraria. Con questo reato basterà che qualunque delinquente appena arrestato denunci il poliziotto o il carabiniere anche per una violenza psicologica, e il poliziotto o il carabiniere passano i guai", commentò ulteriormente il leader del Carroccio.

Mentre in parlamento era in discussione la legge per l'introduzione del reato di tortura, Matteo Salvini era in piazza a partecipare alla protesta contro la norma organizzata proprio dal sindacato di Gianni Tonelli: "In Italia esistono già sanzioni contro chi ha comportamenti di tortura che possono portare a quasi due vite di galera. Ora il parlamento deve approvare una norma, ma non ci si può lasciare andare a un manifesto ideologico contro le forze dell’ordine”, affermò Tonelli, sostenendo però una posizione fondata su presupposti falsi.

La Corte europea dei Diritti dell’Uomo, intervenuta su ricorso del 62enne Arnaldo Cestaro, presente nella scuola Diaz al momento dell’irruzione della polizia e vittima di percosse che gli procurarono fratture multiple, sancì tra le irregolarità che portarono alla condanna dello Stato italiano “in parte dalla difficoltà oggettiva della procura a procedere a identificazioni certe, ma al tempo stesso dalla mancanza di cooperazione da parte della polizia”, ma soprattutto la mancanza di strumenti legali in grado di “punire adeguatamente i responsabili di atti di tortura o di altri maltrattamenti”. I reati ascritti alla macelleria della Diaz caddero in prescrizione e secondo la Corte "questo risultato non è imputabile agli indugi o alla negligenza della magistratura, ma alla legislazione penale italiana che non permette di sanzionare gli atti di tortura e di prevenirne altri”.

"Siamo stati trattati peggio dei pedofili o dei mafiosi, per i quali l'istigazione alla commissione di reati odiosi, compresi quelli di violenza o di omicidio, non è punibile, mentre lo è per i poliziotti che, a buon fine, invitano un collega a fare una minaccia fasulla a un delinquente, magari per sapere dove hanno nascosto una bambina sequestrata. Questo è contrario a uno dei principi fondamentali del nostro diritto penale. L'obiettivo della legge è difendere non la brava gente, ma fornire strumenti ai delinquenti. Le vera vittima di questa legge sono le persone perbene", proseguì Tonelli, rimarcando: "Acute sofferenze psicologiche. Cosa significa sofferenza psicologica verificabile? Da che cosa, da una ricetta medica per farmaci ansiolitici o da una perizia a pagamento? Ogni delinquente può lamentare sintomatologie avendole apprese da Internet”, specificò Tonelli, evidenziando una mancata conoscenza delle modalità di rilevamento di post-traumatico, trattati alla stregua di malattie immaginarie e non diagnosticabili.

continua su: https://www.fanpage.it/chi-e-gianni-tonelli-il-capolista-della-lega-che-insulta-i-parenti-di-cucchi-e-aldrovandi/
http://www.fanpage.it/

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Macerata, “migranti come autovelox”: le frasi choc del poliziotto candidato con la Lega

I migranti vittime dell’attentato fascista di Macerata sono come gli autovelox fatti saltare in aria nella provincia di Imola. E’ questa la tesi choc di Gianni Tonelli, poliziotto e segretario generale del sindacato Sap, ora candidato in Parlamento con la Lega di Matteo Salvini, che, in una trasmissione radiofonica, ha definito questo accostamento “un’analogia che non è assolutamente forzata“.

Secondo il segretario del Sap, già salito agli onori delle cronache per gli applausi agli agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi, “questi segnali di insofferenza, inaccettabili e intollerabili, è chiaro che nascono da un contesto. Se noi mettiamo un autovelox a ogni angolo di strada semplicemente per rimpinguare le casse, è chiaro che gli anelli più deboli della società poi partono per la tangente e prendono atteggiamenti che non hanno titolo e dignità di essere”.

Il paragone tra migranti e autovelox ha scatenato immediate proteste. Il Movimento 5 Stelle parla apertamente di “farneticazioni: in un paese normale una persona come lui, che non è nuova nemmeno a pericolose esternazioni sulla morte di Federico Aldrovandi, non sarebbe nemmeno preso in considerazione e invece oggi ce lo ritroviamo candidato della Lega Nord. Una circostanza che si commenta da sola”.

Secondo il Pd, invece, è “la Lega che cavalca le paure e si caratterizza per una deriva di estrema destra ormai incontrollabile si sta assumendo una grave responsabilità”.

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38 minuti fa, hopper ha scritto:

 

devo armarmi decisamente di una foto della boschi mh 

Vacci piano però...mh

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Nel 2014 quattro deputati e sei senatori hanno detratto dai propri 730 i soldi restituiti e versati al fondo di ammotamento dei titoli di Stato, riprendendosi 22.359 euro. Tra questi anche Barbara Lezzi e Vito Crimi. Il record di Petrocelli, con oltre 7.100 euro di sconto fiscale, che però si difende: "Un errore di cui non ero a conoscenza". Caso fa mea culpa: "Non una cosa correttissima, mi dispiace"

di FLAVIO BINI
 
01 Marzo 2018
 
MILANO – Restituire i soldi con una mano e riprenderseli con l’altra. Il caso dei bonifici annunciati dai parlamentari M5s e poi mai effettuati o revocati, scoperchiato nelle scorse settimane dalle Iene, non è un caso isolato. Dieci parlamentari pentastellati, quattro anni fa, hanno trovato una soluzione più raffinata, e perfettamente legale, per tornare in possesso di parte dei soldi versati nelle casse pubbliche. Lo hanno fatto “scaricando” dal 730 una porzione dei fondi restituiti, abbattendo così le imposte da pagare e quindi incassando nuovamente una quota di quanto donato. In totale hanno potuto mettersi in tasca in questo modo 22.359 euro. Tra coloro che si sono avvalsi di questo beneficio ci sono anche la senatrice Barbara Lezzi, l’ex capogruppo a Palazzo Madama Vito Crimi e l'onorevole Vincenzo Caso, che oggi fa mea culpa: "Ci aveva pensato la mia assistente, mi ricordo che mi disse che c'era la possibilità di portare in detrazione queste spese e l'ho fatto. Poi in un secondo momento mi sono reso conto che non era il caso di farlo, non era una cosa correttissima. Mi dispiace".

L’escamotage fiscale si riferisce ai primissimi mesi di legislatura. Quando in attesa della partenza del fondo per il microcredito alle imprese, deputati e senatori del Movimento 5 Stelle avevano deciso di versare le eccedenze dei propri stipendi al fondo di ammortamento dei titoli di Stato. Il salvadanaio pubblico ritenuto in quel momento più indicato per potere restituire ai cittadini i propri fondi. Un’operazione celebrata pubblicamente il 4 luglio 2013 con il Restitution Day, con gli esponenti M5s fuori da Montecitorio a srotolare un assegno gigante con la cifra corrispondente a quanto versato al fondo di ammortamento del debito pubblico: 1.569.951,48 euro.

Poco meno di un anno più tardi, sei senatori e quattro deputati hanno deciso però di utilizzare quanto versato in quell'occasione per ottenere un sostanzioso sconto fiscale. Con la legge di stabilità 2013, i contributi volontari al fondo di ammortamento dei titoli di Stato sono detraibili al 19%. In altre parole, se versi 100 euro il Fisco te ne restituisce 19 attraverso un’equivalente riduzione fiscale e quindi pagando meno tasse.

Una scelta e non un automatismo. Tant’è vero che oltre il 90% dei parlamentari M5s ha preferito non ricorrere a questo beneficio, che vanifica in parte il buon gesto degli esponenti Cinque stelle, che in totale hanno versato spontaneamente oltre 25 milioni di euro. Si dona pubblicamente e poi nel privato del proprio 730 si richiede indietro allo Stato una quota.

I dati emergono dalle dichiarazioni dei redditi disponibili sui siti delle camere. Il recordman delle donazioni-detrazioni è il senatore Vito Petrocelli, ricandidato come capogruppo nel collegio Basilicata I al Senato, che tra il 2014 e il 2015 ha portato in dichiarazione dei redditi versamenti per 37.805 euro - 30.582 riferiti al 2013 e 7.223 al 2014 -  riavendone indietro dall’Erario 7.182. Tra le copie dei bonifici depositati sul sito tirendiconto.it, il portale M5s dove sono state tracciate tutte le restituzioni, non figurano nel 2013 pagamenti al fondo di ammortamento titoli per un importo complessivo pari a 30.582 euro, ma solo per 12.382.

Il senatore quindi, unico caso, ha conteggiato anche 18.199 euro versati però al fondo per il microcredito, per cui non spetta alcuna detrazione fiscale, con un beneficio di 3.457 euro, la metà circa dei 7.182 totali. "Non ho predisposto io la dichiarazione dei redditi, anche se lo ha fatto una persona di assoluta fiducia", spiega. "Se ci sono stati degli errori, mi arriverà un accertamento e pagherò quanto devo". Sulla scelta di scaricare le spese però non si sbilancia: "Sono passati alcuni anni, dubito che sia stato fatto senza il mio consenso. Sinceramente non me lo ricordo". "La mia commercialista - puntualizza in un secondo momento - mi assicura che non è stata detratta alcuna spesa non consentita dalla legge".

  Il bonifico con cui il senatore Petrocelli ha versato al fondo per le microcredito delle imprese 18 199,62 euro. A differenza dei contributi al fondo di ammortamento dei titoli di Stato, questi versamenti non sono detraibili.

Il bonifico con cui il senatore Petrocelli ha versato al fondo per le microcredito delle imprese 18 199,62 euro. A differenza dei contributi al fondo di ammortamento dei titoli di Stato, questi versamenti non sono detraibili.


Medaglia di argento, l’onorevole Vincenzo Caso, 13.632 euro versati e 2.590 ripresi indietro con il boomerang della detrazione. Terzo posto per l’onorevole Luigi Gaetti che si porta a casa 2.534 euro grazie ai 13.338 versati al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato. "Sono un medico, non sono io che mi occupo delle dichiarazioni dei redditi ma il mio commercialista. Non ricordo niente a proposito di questa faccenda", risponde a Repubblica.

Quanto a Barbara Lezzi, inizialmente chiamata in causa nel caso dei mancati versamenti e poi scagionata, l’importo versato al fondo è stato di 6.650 euro, che le ha permesso di ottenere uno sconto fiscale di 1.263 euro. Stesso ordine di grandezza per Vito Crimi: taglio di tasse da 1.463 euro a fronte di 7.700 euro versati. Completano l’elenco i deputati Businarolo, D’Uva e Ferraresi - con sconti di tasse rispettivamente di 1.640, 1810 e 1750 euro - e i senatori Carlo Martelli, già coinvolto nello scandalo rimborsi, e Vilma Moronese, con detrazioni di 1812 e 1685 euro.

Tra i parlamentari M5s che hanno scelto di non sfruttare questo vantaggio fiscale, una forse potrebbe avere un rimpianto più degli altri. La senatrice Paola Nugnes ha versato al fondo di ammortamento dei titoli di Stato una cifra sensibilmente superiore rispetto a quella dei colleghi: 65.536,35 euro.  Colpa, spiega, di una “distrazione nella predisposizione dei moduli” per il bonifico. Per questo alcuni versamenti nel 2016 sono stati effettuati involontariamente ancora al fondo per il debito, invece che a quello per il microcredito. Una svista grazie alla quale avrebbe potuto mettersi in tasca fino a 12.452 euro. Un jackpot solo virtuale però visto che dal 2013 al 2017 la senatrice non ha mai usufruito della ricca detrazione. Risultato, non un euro è stato chiesto indietro allo Stato.
@flaviobini
 
PARLAMENTARE SPESE DICHIARATE DETRAZIONE OTTENUTA
FRANCESCA BUSINAROLO 8.635 1.640
VINCENZO CASO 13.632 2.590
FRANCESCO D’UVA 9.527 1.810
VITTORIO FERRARESI 9.208 1.750
VITO CRIMI 7.700 1.463
LUIGI GAETTI 13.338 2.534
 BARBARA LEZZI 6.650 1.263
CARLO MARTELLI 9.538 1.812
VILMA MORONESE 8.870 1.685
VITO PETROCELLI 37.805* 7.182
TOTALE 127960 22.359,2

*La cifra comprende 30.582 euro relativi al periodo di imposta 2013 e 7.223 del 2014

 

.penso

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49 minuti fa, pressing ha scritto:

Qualche stoccata... Berlusconi ha fatto la campagna elettorale contro i 5s.

 

 

E anche Renzi ha fatto campagna elettorale contro i 5s.

Questo dovrebbe insospettire, ma invece...sefz

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14 ore fa, elFuser ha scritto:

Sono d'accordissimo, ci divertiamo

Però posti un video in inglese e esce qualcuno che fa colazione con il rettore dell' Oxford University

Parli di economia ed esce il mentore di brunetta...alla lunga diventa un po' grottesco sefz

Se pensiamo che qua siamo tutti ex infatuati di Berlusconi,Bossi,prodi,Renzi,D'Alema....'ndo c**** stavamo fino ad ora? Per usare una frase da Accademia della crusca

sefzsefz

 

Il mentore di brunetta deve essere Tyrion Lannister .asd

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9 minuti fa, Tiger Jack ha scritto:

Vacci piano però...mh

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mi è andato in corto circuito il basso ventre :| 

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scenari probabili per lunedì?

 

astenersi perditempo

 

mh 

 

 

(H) 

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22 ore fa, pressing ha scritto:

L'unico che potrebbe abbozzare una squadra di governo è Silvio. Di Maio col 25-26% ma 'ndo va.

però dai....Berlusconi ancora?!? Davvero???

 

Ma che paese è quello che ancora dà fiducia ad un leader politico pluricondannato che ha già formato 3 governi è nell'ultimo è stato addirittura COMMISSARIATO!?!?! 

 

Meno male che probabilmente espatrierò va....

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15 minuti fa, elFuser ha scritto:

E anche Renzi ha fatto campagna elettorale contro i 5s.

Questo dovrebbe insospettire, ma invece...sefz

 

Lega e mov hanno fatto campagna sul pd. Che famo?

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11 minuti fa, zlataniere ha scritto:

scenari probabili per lunedì?

 

astenersi perditempo

 

mh 

 

 

(H) 

 

sarà sostanzialmente una giornata di palta

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6 minuti fa, zart ha scritto:

 

Lega e mov hanno fatto campagna sul pd. Che famo?

 

io ho fatto campagna elettorale nell... ehm...sull... ehm.... relativamente alla boschi :sisi: 

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dicono che la pagnotta alla boschi gliela diamo noi, .... ma a me quando mi aspetta? .asd

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9 minuti fa, hopper ha scritto:

 

sarà sostanzialmente una giornata di palta

cioè?.asd 

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con piacere vedo abbastanza leghisti 

 

ma vorrei chiedervi cosa ne pensate del fatto che salvini abbia tolto la parola nord, e non accenni minimamente al federalismo 

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1 minuto fa, zlataniere ha scritto:

cioè?.asd 

a prescindere

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