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- Domenico -

Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?

Elezioni Politiche 2018  

200 voti

This poll is closed to new votes
  1. 1. Per quale partito voterai alle Elezioni Politiche del 4 marzo?

    • Partito Democratico
      28
    • Movimento 5 Stelle
      56
    • Forza Italia
      8
    • Lega
      23
    • +Europa
      19
    • Liberi e Uguali
      10
    • Fratelli d'Italia
      6
    • Noi con l'Italia - Udc
      2
    • Civica Popolare
      1
    • Insieme
      0
    • Altri partiti/altre liste
      16
    • Scheda bianca (astensione)
      31


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Joined: 08-Sep-2008
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7 minuti fa, Tiger Jack ha scritto:

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mado che autogol continuo che è questa campagna elettorale per i 5 stelle..

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Joined: 10-Sep-2006
9141 messaggi
5 hours ago, Dax85 said:

 

 

Violenza pura (cit.)

All'inizio speravo invocassi il lanciafiamme contro Casapound, invece no, è proprio per la sparizione di categorie sovversive e temibilissime quali sindacalisti di base e studenti delle superiori.



Beh insomma, a parte studenti (che di danni ne hanno fatti, anche in passato) , non mi sembra ci fossero esattamente dei dotti esponenti del movimento social-democratico a quel corteo. 

 

2 hours ago, pressing said:

Il rapporto Amnesty: «L'Italia è intrisa di ostilità e razzismo»

L'ong: «Nel Paese si concentrano dinamiche di tendenza all'odio». L'analisi sulla campagna elettorale: «Il 95% delle frasi xenofobe sui social viene dal centrodestra». Ma insieme all'odio crescono anche attivismo e impegno della società civile

di Antonella De Gregorio

 

Il mondo - Italia in testa - sta raccogliendo i terribili frutti della retorica intrisa d'odio, «che minaccia di normalizzare massicce discriminazioni ai danni dei gruppi marginalizzati». È questo l'ammonimento lanciato da Amnesty International in occasione del lancio del suo Rapporto 2017-2018 (pubblicato in Italia da Infinito Edizioni). Un'analisi sulla situazione dei diritti umani di 159 Stati del mondo che accusa i leader dei Paesi più ricchi di affrontare l'emergenza profughi «con un misto di evasività e vera e propria insensibilità».

La sfida dei migranti

«La maggior parte dei leader europei non ha voluto raccogliere la grande sfida di regolamentare la migrazione in modo sicuro e legale e ha deciso che praticamente nulla è precluso negli sforzi per tenere lontani i profughi dalle coste continentali», si legge nel Rapporto. Il segretario generale dell'Ong per i diritti umani, Salil Shetty, se l'è presa in particolare con Trump per aver dato il via a un anno in cui «i leader hanno portato la politica dell'odio alla sua conclusione più pericolosa». «Nell'orrenda campagna militare di pulizia etnica contro i Rohingya in Myanmar, abbiamo visto cosa produca una società incoraggiata dall'odio e dalla paura verso le minoranze e dalla loro individuazione come capri espiatori», ha aggiunto Shetty. «In questi tempi difficili, sono ben pochi i governi che stanno dalla parte dei diritti umani. Al contrario, leader come al-Sisi, Duterte, Maduro, Putin, Trump e Xi stanno spietatamente mettendo a rischio i diritti di milioni di persone», ha sottolineato.

Il barometro dell'odio

Quanto all'Italia, Amnesty lancia l'allarme per il clima di odio che si riverbera anche sulla campagna elettorale: il Paese è intriso di «ostilità, razzismo, xenofobia» e «sembra concentrare più di altri Paesi europei le dinamiche di tendenza all'odio», ha denunciato la Ong. Preoccupazione anche per la violenza dei messaggi politici, in particolare dal centrodestra: il 95% delle dichiarazioni dei politici sui social che «veicolano stereotipi, sono discriminatorie, razziste o incitano all'odio e alla violenza in campagna elettorale sono da attribuire a Lega Nord (50%), Fratelli d'Italia (27%) e Forza Italia (18%)», ha denunciato Amnesty. Il dato emerge dal «Barometro dell'odio», iniziativa dell’organizzazione che prevede il monitoraggio delle dichiarazioni sui social di 1.425 tra candidati ai collegi per le elezioni di Camera e Senato, 17 leader politici in corsa alle elezioni e i candidati a presidenti delle regioni Lazio e Lombardia.

«Paura ingiustificata»

Se nel 2014 l'Italia era «orgogliosa di salvare le vite dei rifugiati e considerava l'accoglienza un valore importante» - ha sottolineato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia - oggi sembra prevalere la «paura ingiustificata dell'altro». E l'ostilità «non riguarda solo i migranti, ma prende di mira anche «rom, persone Lgbt, le donne» e «i poveri». Questo «sta rendendo il clima impossibile» in Italia e «sta uccidendo ogni possibilità di confronto», ha lamentato Rufini. Dal rapporto annuale dell’organizzazione emerge anche che l’Italia nel 2017 «si è messa alla guida della politica europea di contenimento dell’immigrazione a tutti i costi, e il costo pagato dai migranti in carcere in Libia è terrificante», ha spiegato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Questa politica di «contrasto all’immigrazione» è il dato che maggiormente «preoccupa» l’organizzazione.

Il caso Regeni

Amnesty continua anche esprimere insoddisfazione per il caso di Giulio Regeni: la collaborazione con le autorità per ottenere la verità sul ragazzo ucciso in Egitto più di 2 anni fa, «a circa sei mesi dalla decisione di rimandare il nostro ambasciatore al Cairo, è ancora del tutto insufficiente», ha sottolineato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia.

 


Se associazioni stile Amnesty continueranno ad andare su questa direzione nei confronti dei paesi che obiettivamente (e con pure tutti i difetti del caso) sono i paesi con i piu alti gradi di liberta' al mondo, e' la volta buona che verranno sfanculati tout court proprio da quesi paesi che gli permettono di dire un po di tutto. 

Sempre che poi non vengano pescati nelle mani con la marmellata come Oxfam, che dietro il nome di ONG e tanti bei propositi (come tutte le ONG), poi e' venuta fuori la M***A che piu M***A non si puo. 

 

Ma davvero hanno il coraggio di mettere nella stessa riga "paura ingiustificata e ROM?". Ma quanti interessi devi avere per negare certe cose? 

Per il resto, una retorica intrisa di terzomondismo, i cui oneri sono ovviamente sostenuti alla fine da terzi (il famoso fare i f***** con il c**o degli altri). 

A sentire loro :

-vorrebbero zero confini

-immigrazione massiccia in Europa dall'Africa 

-dire agli Europei di smetterla di lamentarsi, che non esiste alcun problema


Ma il top del ridicolo lo toccano quando parlano di Al-Sisi (e del caso Regeni) come un dittatore, ignorando ovviamente che e' un generale laico che ha detronizzato un fondamentalista religioso e che ovviamente in una regione non calda ma letteralmente bollente come l'Egitto attuale deve usare il pugno di ferro in particolare contro i Fratelli Musulmani. 

Ripeto, ormai associazioni di questo genere si stanno confermando per quello che sono. Associazioni che vivono su situazioni di instabilita'. 

Modificato da greenday2
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Qua a Brescia han bruciato un centro sociale. Lo scontro si sta inasprendo a livelli pericolosi 

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intanto i manifestanti contro il meeting casapound di torino lanciano bombe carta imbottite di schegge di metallo contro le FdO.. 6 agenti feriti... chi dà del fascista a chi?

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11 minuti fa, Lucypher ha scritto:

intanto i manifestanti contro il meeting casapound di torino lanciano bombe carta imbottite di schegge di metallo contro le FdO.. 6 agenti feriti... chi dà del fascista a chi?

 

Belle mi' manganellate nel muso...

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"Stai sereno" (cit.) mh

 

 

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2 ore fa, siseneg ha scritto:

ma... lo sanno che in Venezuela la gente muore di fame per davvero?

Ssssshhhh, per loro il comunismo è bello. Non rovinargli lo spettacolo.

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56 minuti fa, Lucypher ha scritto:

intanto i manifestanti contro il meeting casapound di torino lanciano bombe carta imbottite di schegge di metallo contro le FdO.. 6 agenti feriti... chi dà del fascista a chi?

Loro hanno la bandiera rossa e quindi possono. Chissà come mai non se ne vede manco mezzo di ste merdine dei centri a-sociali che se ne vanno in galera. mh

 

Ripeto: scarico del cesso. Per loro, per casabau e per sforza nuova

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13 ore fa, AndreaTek ha scritto:

Personalmente avrei usato il lanciafiamme...

 

http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2018/02/22/corteo-contro-casapound-idranti-polizia_77917b5d-ec89-4870-9ed1-c39b36cc0976.html

 

...fra attivisti dei centri sociali, sindacalisti di base, anarchici, No Tav dalla Valle di Susa, studenti delle scuole superiori, militanti di Potere al Popolo...

 

 

Avrebbe reso un mondo migliore :)

 

Invece, succede questo...

 

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tutto già visto...... Salvini dice tante cagate ma ieri ha detto una cosa giusta..... presentare il conto spese a casa delle famiglie dei decerebrati farmati.

Modificato da nino71
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1 ora fa, Lucypher ha scritto:

intanto i manifestanti contro il meeting casapound di torino lanciano bombe carta imbottite di schegge di metallo contro le FdO.. 6 agenti feriti... chi dà del fascista a chi?

...e beh... loro sono contro la violenza verbale e fisica dei fascistoni...... stessa pasta degli idioti no global che vanno a manifestare con i tasca l' I phone 8

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9 minuti fa, *Vegeta* ha scritto:

Loro hanno la bandiera rossa e quindi possono. Chissà come mai non se ne vede manco mezzo di ste *****ine dei centri a-sociali che se ne vanno in galera. mh

 

Ripeto: scarico del cesso. Per loro, per casabau e per sforza nuova

Provo a ragionare sul perché il governo non metta fuori legge formazioni come Casa-Pound e FN che partecipano, addirittura, alle elezioni e tollera l'esistenza dei Centri sociali che, quando va bene, sono un covo di nulla facenti e pure violenti.

Negli anni 70-80 per circa venti anni, l'Italia è stata squassata dal terrorismo di destra (stragi piazza Fontana, Italicus..) e sinistra (BR, prima linea..)

Probabilmente il governo ora preferisce dare uno sfogo "legale" a queste pulsioni eversive di potenziali "terroristi" in modo da tenerli sotto controllo  ed evitare di spingerli nella clandestinità con tutti i rischi che comporterebbe.

I tafferugli in manifestazioni di piazza, con qualche manganellata e selciata, sono "danni collaterali" tutto sommato considerati accettabili.

 

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Joined: 14-Apr-2009
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26 minuti fa, *Vegeta* ha scritto:

Loro hanno la bandiera rossa e quindi possono. Chissà come mai non se ne vede manco mezzo di ste *****ine dei centri a-sociali che se ne vanno in galera. mh

 

Ripeto: scarico del cesso. Per loro, per casabau e per sforza nuova

mi candido per tirare la catenella :sisi:

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Ospite
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Joined: 03-Nov-2007
37732 messaggi

Bisogna però apprezzare la linea dura del governo...

 

" bisogna abbassare i toni "

 

pazzesco si staranno cacando addosso .oo

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32413 messaggi
2 ore fa, Tiger Jack ha scritto:

Screenshot_20180223-120153.png

 

Vabbè, per riciclaggio, mica ha ammazzato nessuno.. mo' stai a fare le pulci ai loro bilanci societari.

E comunque firmerà una rinuncia al seggio, che legalmente non conta un c****, perchè secondo loro uno che vince il jackpot " parlamentare italiano" rinuncia sapendo già di essere espulso da un partito :pat:

 

 

 

 

2 ore fa, WhiteWolf ha scritto:

mado che autogol continuo che è questa campagna elettorale per i 5 stelle..

 

 

 

Si, ma non hanno perso mezzo voto .asd

Queste notizie hanno sull'elettorato lo stesso effetto dei 200 processi di Berlusconi, ai bei tempi.

 

 

 

 

 

2 ore fa, Avvocato (34) ha scritto:

Qua a Brescia han bruciato un centro sociale. Lo scontro si sta inasprendo a livelli pericolosi 

 

Però non mi risulta abbiano rovesciato cassonetti :sisi:

 

Modificato da GabrielKoi

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11029 messaggi

Vedo che +Europa della Bonino va forte nel sondaggio del forum...fatemi ricordare, per chi non lo sapesse, che nel caso, possibile, non arrivino al 3% in Parlamento non ci entrano e i loro voti vanno al Pd(o comunque ai partiti della coalizione che entrano, tutti a rischio).

Giusto per esserne consapevoli.

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2 ore fa, nino71 ha scritto:

tutto già visto...... Salvini dice tante cagate ma ieri ha detto una cosa giusta..... presentare il conto spese a casa delle famiglie dei decerebrati farmati.

Salvini, come ogni lombroso, non ha mai ragione. Ha contribuito a creare questo clima di M***A.

Al massimo potremmo ringraziarlo per il tanfo che dal Nord sta scendendo al Sud.

Modificato da pressing

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19886 messaggi
1 ora fa, GabrielKoi ha scritto:

 

Vabbè, per riciclaggio, mica ha ammazzato nessuno.. mo' stai a fare le pulci ai loro bilanci societari.

E comunque firmerà una rinuncia al seggio, che legalmente non conta un c****, perchè secondo loro uno che vince il jackpot " parlamentare italiano" rinuncia sapendo già di essere espulso da 

Si, ma non hanno perso mezzo voto .asd

Queste notizie hanno sull'elettorato lo stesso effetto dei 200 processi di Berlusconi, ai bei tempi.

 

io aspetterei il 4 Marzo a dirlo..

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13 minuti fa, Ale29 ha scritto:

Vedo che +Europa della Bonino va forte nel sondaggio del forum...fatemi ricordare, per chi non lo sapesse, che nel caso, possibile, non arrivino al 3% in Parlamento non ci entrano e i loro voti vanno al Pd(o comunque ai partiti della coalizione che entrano, tutti a rischio).

Giusto per esserne consapevoli.

Ma vai sicuro che tutti i voti a +europa sono in realtà voti per il PD, solo che ci si vergogna a dirlo .asd

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17 minuti fa, Ale29 ha scritto:

Vedo che +Europa della Bonino va forte nel sondaggio del forum...fatemi ricordare, per chi non lo sapesse, che nel caso, possibile, non arrivino al 3% in Parlamento non ci entrano e i loro voti vanno al Pd(o comunque ai partiti della coalizione che entrano, tutti a rischio).

Giusto per esserne consapevoli.

è proprio per questo che li voto .asd 

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13807 messaggi
3 minuti fa, Strato ha scritto:

Ma vai sicuro che tutti i voti a +europa sono in realtà voti per il PD, solo che ci si vergogna a dirlo .asd

 

Sarei curioso di sapere cosa sta votando chi voterà Silvio, allora .asd 

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37882 messaggi

I segreti di Roberto Fiore, il fascista a capo di Forza Nuova

Terrorista nero. Condannato per eversione. Scappato all'estero. Dove ha trovato la protezione dei servizi segreti britannici. Oggi guida il partito di estrema destra. Che in cinque anni è stato denunciato per violenza 240 volte

DI PAOLO BIONDANI, GIOVANNI TIZIAN E STEFANO VERGINE      

 

Ventuno aprile 1999, mancano quattro giorni alla festa della Liberazione. Mentre l’Italia democratica si prepara a ricordare la storica sconfitta del nazi-fascismo, all’aeroporto di Fiumicino si materializza un neofascista conclamato. Un terrorista nero che è riuscito a restare impunito. Si chiama Roberto Fiore, è stato condannato per banda armata e associazione sovversiva come capo di Terza posizione, l’organizzazione che alla fine degli anni Settanta ha riunito alcuni dei criminali più violenti della destra eversiva. Dai ranghi di Terza Posizione è uscita una generazione di stragisti, assassini, rapinatori, sequestratori. Dichiarato colpevole in tutti i gradi di giudizio, Fiore avrebbe dovuto scontare almeno cinque anni e mezzo di reclusione. Invece è scappato all’estero. E a Londra ha fatto molti soldi con appoggi sospetti. Quando rientra in Italia, a quattro giorni dal 25 aprile 1999, è un uomo libero. Ricco. Pronto a guidare un nuovo movimento politico. Neofascista, razzista, pieno di criminali violenti. Come il precedente, ma con una sigla diversa: Forza Nuova. La prima fucina della delinquenza politica di oggi.

Per capire gli attacchi di questi giorni, le minacce ai giornalisti di Repubblica e del nostro settimanale rivendicate da Fiore in persona come «il primo atto di una guerra politica contro il gruppo Espresso», si può partire da quel ritorno. Che unisce passato e presente nel segno dell’impunità. Il passato è la verità storica e giudiziaria che l’attuale leader di Forza Nuova ha potuto ignorare dopo 19 anni di latitanza all’estero. Perché in Italia cadono in prescrizione perfino le condanne definitive: giuste, meritatissime, ma non eseguibili per scadenza dei termini.

Fiore scappa all’estero nel 1980, a 21 anni, prima di poter essere colpito dalla retata che decapita Terza Posizione, il gruppo armato che ha allevato una legione di terroristi neri poi confluiti nei Nar. Quando i suoi ex camerati Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini eseguono la strage di Bologna (2 agosto 1980, 85 vittime), lui è già in Inghilterra. Al sicuro, con altri complici neri. Nel 1982 un giudice britannico respinge la richiesta italiana di estradizione.

Fiore e l’altro leader di Terza posizione, Massimo Morsello, restano liberi anche dopo essere stati condannati in tutti i tre gradi di giudizio. In Italia intanto Fioravanti e la Mambro, nel tentativo di sottrarsi all’accusa per la strage, inventano un falso alibi, costruito proprio attorno a Fiore e a un altro fondatore di Terza Posizione, Gabriele Adinolfi, ora ideologo di Casapound.

L’intreccio tra le due organizzazioni romane del terrorismo nero è spaventoso. Un esempio tra i tanti: Fioravanti e Mambro vengono condannati anche per l’omicidio di Francesco Mangiameli, ex dirigente siciliano di Terza posizione, ammazzato il 9 settembre 1980 perché era uno dei pochi a conoscere la verità su Bologna. E ne aveva parlato con un ex colonnello dei servizi, Amos Spiazzi, che decise di lanciare l’allarme con una famosa intervista a L’Espresso. La Cassazione, nella sentenza definitiva (a sezioni unite) sulla strage di Bologna, spiega che Fiore e altri ex di Terza Posizione sono scappati proprio per non fare la stessa fine di Mangiameli. Eppure in tutti questi anni non hanno mai rivelato e tantomeno confessato nulla. Silenzio totale, perfino sui responsabili della carneficina nera alla stazione di Bologna.

A Londra , nei quasi vent’anni di latitanza, Fiore e Morsello ottengono appoggi importanti e misteriosi. La stampa inglese li accusa più volte di aver collaborato con i servizi segreti (MI6). Fiore ha sempre respinto questo sospetto, che però è confermato, nero su bianco, da un rapporto firmato nel 1991 dalla prima commissione d’inchiesta del parlamento europeo su razzismo e xenofobia. Accuse poi rilanciate in Italia, in particolare, da due importanti esponenti di Alleanza nazionale, Enzo Fragalà e Alfredo Mantica. Nel dossier presentato alla commissione stragi, i due parlamentari ricordano la fortissima amicizia tra Fiore e il leader dell’estrema destra britannica Nick Griffin. Il presidente della commissione stragi, nell’audizione del 2000, mette a verbale una domanda esplicita: «Ritiene che Fiore e Morsello fossero agenti del servizio inglese?». E Fragalà risponde: «Non ritengo, c’è scritto, è un dato obiettivo, mai smentito da nessuno... D’altro canto, altrimenti come si fa a immaginare che due latitanti italiani, segnalati come pericolosi, possano costruire lì in Inghilterra un impero economico con 1.300 appartamenti?». Oggi l’avvocato Fragalà non può più cercare la verità su Fiore: è stato ucciso nel 2010 a Palermo. Per i pm Fragalà è stato ucciso da Cosa nostra perché aveva convinto alcuni clienti a collaborare. La mafia aveva progettato un raid punitivo per dare una lezione a tutta la categoria, ma l’aggressione fu talmente violenta che portò alla morte del legale.

Dunque Fiore, quando rientra a Roma, è un ricco neofascista in doppiopetto, che non ha mai dovuto pentirsi del suo curriculum di terrorista e, nella lunga latitanza, ha stretto rapporti con leader razzisti e neonazisti, servizi segreti e finanziatori rimasti nell’ombra. Ai giovani italiani si presenta come un fervente cattolico, fedele ai valori della tradizione, perseguitato da imprecisati poteri forti. Nato a Roma in una famiglia borghese e fascista, è sposato con la spagnola Esmeralda Burgos, padre di undici figli, contrarissimo all’aborto e all’omosessualità. Nel 2000, pochi mesi prima della morte di Morsello, pubblica un libro con Gabriele Adinolfi (“Noi, Terza Posizione”) dove rivela che suo padre, Amedeo Fiore, combattente per Mussolini a Salò, si sarebbe «offerto volontario per il progetto, poi non realizzato, dei kamikaze italiani».

Il suo nuovo movimento, Forza Nuova, lo fonda nel 1997, quando ancora è a Londra. Lo struttura come un partito nazionale, aprendo le prime 50 sedi provinciali. Ma già alla fine del 1999 il capo dell’antiterrorismo, Ansoino Andreassi, sentito dal Parlamento, lo accusa di far parte di una rete internazionale di finanziatori di naziskin. Fiore smentisce e querela, ma non intimidisce il prefetto. Un poliziotto molto esperto, il primo a capire la nuova strategia del terrorista mai pentito: non sporcarsi le mani, non farsi invischiare nelle azioni violente dei giovani di Forza Nuova. Da allora, il leader è un intoccabile: molte indagini, qualche processo, ma nessuna nuova condanna. A gestire la violenza politica sono i singoli esponenti del movimento, senza legami documentabili con il vertice, che però li difende.

La strategia del doppio binario porta Fiore a presentarsi come leader ufficiale di un partito che partecipa alle elezioni. Alle comunali di Roma, nel 2001, il primo candidato è un nipote di Benito Mussolini. Negli anni d’oro di Berlusconi, Forza Nuova tratta alleanze elettorali con il centro-destra, con esiti alterni. Nel 2008 Fiore entra nel parlamento europeo, occupando il seggio lasciato da Alessandra Mussolini. E fuori dai palazzi, intanto, la base di Forza Nuova scatena un’escalation di violenze.

L’Osservatorio democratico sulle nuove destre ha schedato una serie di reati impressionanti. Nell’aprile 1999, a Roma, vengono rinviati a giudizio 25 naziskin per violenze, minacce e istigazione all’odio razziale. Il gruppo fa parte della rete internazionale degli “hammerskin”: il presunto capo-cellula è il responsabile di Forza Nuova a Milano. Lo stesso Fiore viene inquisito come finanziatore dei neonazisti. Ma tutte le accuse restano poi coperte dalla prescrizione. Nel dicembre 2000, un anno dopo l’allarme di Andreassi, il neofascista Andrea Insabato resta ferito mentre fa esplodere una bomba all’ingresso del Manifesto, lo storico quotidiano comunista. Insabato era stato il capo di Terza Posizione nei quartieri romani della Balduina e Monte Mario. «Sono un suo amico», è costretto a dichiarare Fiore a caldo, «ma con Forza Nuova non c’entra nulla». Già nel precedente processo per un raid antisemita, a difendere Insabato era stato il fratello avvocato di Fiore.

Negli stessi mesi, a Padova, un gruppo di neofascisti finisce in cella dopo un grosso sequestro di armi ed esplosivi: tra gli arrestati c’è un candidato di Forza Nuova alle comunali. Nel gennaio 2003 una squadraccia di affiliati irrompe in una tv di Verona e si esibisce in un pestaggio in diretta di Adel Smith, un musulmano che contestava i crocefissi nei luoghi pubblici. Nell’aprile 2004, a Bari, 15 forzanovisti vengono arrestati per una serie di raid con mazze, bastoni e catene. Nel marzo 2005 il candidato di Forza Nuova a Siracusa viene accusato di aver organizzato attentati contro la Cgil e un ospedale. Nell’aprile 2005 Andrea Rufino e Giovanni Marion, due soci fondatori di Easy London, la succursale italiana delle imprese di Fiore, vengono arrestati per l’arsenale di armi ed esplosivi (con fucili militari e bombe a mano) scoperto in via Nomentana a Roma.

Nel settembre 2007 tredici neofascisti, capeggiati dal responsabile provinciale di Forza nuova, vengono fermati a Rimini mentre cercano di raggiungere un centro sociale con spranghe e taniche di benzina. Nel 2008 il leader dei giovani di Forza nuova a Bologna viene condannato a tre anni per aver spaccato la faccia a due ragazzi di sinistra (con naso e mascella fratturati). Negli ultimi anni crescono soprattutto le violenze contro gli immigrati. Un esempio recente è l’inchiesta del Ros denominata “Banglatour”, avviata dopo che 80 immigrati bengalesi erano finiti al pronto soccorso per essere stati pestati. Secondo l’accusa i raid partivano da due sedi di Forza Nuova a Roma. Dove i minorenni venivano «addestrati a usare coltelli e spranghe in una palestra di odio e violenza».
Secondo l’Osservatorio, le vittime sono stranieri poveri, giovani di sinistra, gay e medici: in un assalto in Puglia i forzanovisti gridavano «assassine, criminali» contro le donne ricoverate in attesa di abortire.

Le uniche cifre ufficiali su Forza Nuova nel suo insieme sono state fornite due anni fa dal ministero dell’Interno: in 65 mesi, tra il 2011 e il 2016, ben 240 denunce e dieci arresti. Quattro raid al mese. Un attacco neofascista alla settimana.

Fiore si è sempre proclamato estraneo a tutti i reati. Rivendica le azioni politiche, anche se apertamente razziste.

Nel 2013, ad esempio, la sezione di Macerata attacca con manifesti xenofobi la ministra Kyenge. E lui li difende: «La Kyenge dovrebbe tornare in Congo, non capisco come abbia ottenuto la cittadinanza».

Tra un’inchiesta e l’altra, Fiore ha fatto strada anche nel mondo degli affari. I soldi, per lui, sembrano contare almeno quanto la politica. Ma sul tema economico mostra molto meno patriottismo. In Italia risulta infatti intestatario solo di una piccola società, la Immobiliare Brighton. Per il resto la visura camerale mostra una sfilza di cambiali e assegni non pagati. Strano, per un imprenditore che dice di sé: «Sono 40 anni che faccio attività economica e non mi è stato mai trovato un singolo errore». Ad alcuni uomini vicini a Forza Nuova qualche macchia deve averla però trovata la guardia di finanza. C’è infatti un filone tutto economico e ancora riservato nell’inchiesta sui pestaggi ai bengalesi. Nel mirino degli investigatori ci sono cinque imprenditori forzanovisti sospettati di evasione fiscale e false fatturazioni. Gli affari ufficiali di Fiore, dicevamo, sono invece quasi tutti all’estero. Si concentrano in Inghilterra, soprattutto, dove il leader di Forza Nuova è riuscito nell’ardua impresa di creare un impero finanziario mentre era latitante.

«Abbiamo cominciato lavando piatti nei ristoranti e facendo gli autisti di taxi. Poi abbiamo avviato una piccola agenzia. Ma il genio degli italiani, si sa, porta oltre». Così lo stesso Fiore ha spiegato l’origine delle sue ricchezze: una rete di società specializzata in viaggi-studio a Londra, forte di proprietà immobiliari e di due marchi noti nel settore, London Orange e Easy London. Al presunto genio italico, però, si aggiunge una massiccia dose di opacità finanziaria. Fanno infatti riferimento a Fiore e ai suoi sodali tre strutture britanniche di trust (società fiduciarie, dove i titolari possono restare anonimi) nelle cui casse sono affluite centinaia di migliaia di sterline. Soldi entrati per anni come donazioni anonime. E poi finiti a società possedute direttamente dalla famiglia del leader di Forza Nuova. Solo negli ultimi quattro anni, per citare un caso, un trust intitolato all’Arcangelo Michele ha incassato 475 mila euro da elargizioni liberali in Gran Bretagna. Chi ha mostrato tanta generosità nei confronti del leader neofascista? Mistero. Di certo buona parte di questi soldi è stata poi girata a Rapida Vis, Futura Vis e Comeritresa, tutte aziende controllate dalla famiglia Fiore.

L’attività economica del leader di Forza Nuova non è però circoscritta al solo Regno Unito. Il patriota Fiore ha fatto rotta anche su Cipro, uno dei più rinomati paradisi fiscali europei. Per cinque anni, fino al gennaio del 2016, Fiore è stato infatti azionista della Vis Ecologia, società che si occupa ufficialmente di «riciclo di materiali», ma che ha tutte le caratteristiche della scatola vuota: zero dipendenti, niente sito internet, sede negli uffici di uno studio di commercialisti locali. Le visure camerali dicono che l’impresa è stata registrata a Cipro «per scopi fiscali»: risparmiare sulle tasse. Ma è impossibile sapere quanti soldi abbia gestito: la società non ha mai depositato un bilancio. E Fiore non ha voluto rispondere alle domande de L’Espresso.

D’altronde questa non è la sua unica ambiguità. Attraverso l’associazione Alexandrite, il neofascista romano ha di recente organizzato viaggi in Crimea di alcune imprese italiane che hanno poi deciso di trasferire lì la produzione. Non proprio il massimo per chi definisce la globalizzazione «un evento nefasto della storia». Come l’Unione europea, di cui però Fiore ha fatto parte dal 2008 al 2009 come parlamentare, con tanto di finanziamento pubblico da 600 mila euro incassato dalla Apf, la coalizione di estrema destra presieduta dal politico romano. E nefasta come gli stranieri, che a parole Forza Nuova vuole bloccare, ma con i quali intanto fa affari attraverso la società Gruppo Italiana Servizi Postali, un’azienda privata di spedizioni che ha come partner tecnologico Western Union, il servizio di money transfer prediletto dagli immigrati. Eppure proprio Gruppo Italiana Servizi Postali è una delle società più importanti della galassia neofascista: tra i fondatori c’è il figlio di Fiore, Alessandro, mentre l’attuale azionista di maggioranza è l’ex candidato Beniamino Iannace, socio del leader nero in vari altri business in giro per il mondo.

Affari e proclami. Slogan per la patria e soldi all’estero. Con altri intrecci, ancora da esplorare: tifo e periferie. Perchè molti dei giovanissimi soldati di Roberto Fiore oggi vengono arruolati tra i giovani dei quartieri di Roma Nord, San Giovanni, Appio, ma anche nelle borgate dimenticate dalla politica. E sugli spalti dell’Olimpico. Nella curva nord della Lazio, in particolare. E da qualche tempo anche tra gli ultras della Roma. La ragazza che ha partecipato al blitz sotto le redazioni di Espresso e Repubblica, per esempio, fa parte degli Irriducibili della Lazio. Una fetta di tifoseria che si è fatta conoscere per le posizione violente, razziste, antisemite, xenofobe. In una parola, neofascisti.

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ha esagerato un pochino...

 

Ragusa, imprenditore e consigliere comunale del Pd lega e picchia un operaio

Un lavoratore romeno gli aveva rubato una bombola del gas per riscaldarsi: colpi di fucile per spaventarlo e poi le botte con un bastone.

 

Ha sequestrato, appeso a una trave e pestato un operaio "'colpevole" di avere rubato una bombola di gas per riscaldarsi. E' stato sottoposto ai fermo dalla polizia di Stato, in provincia di Ragusa, un imprenditore che ha voluto farsi giustizia da sè, punendo e ferendo gravemente un lavoratore romeno. Si tratta di Rosario Dezio, 41 anni di Vittoria: deve rispondere di lesioni gravi, sequestro di persona e porto d'armi. Dezio è attualmente consigliere comunale di Vittoria ed è componente della segreteria del Pd cittadina.

 

Dezio aveva sorpreso di notte il suo operaio con la bombola e lo aveva picchiato a mani nude e con un bastone, esplodendo con un fucile alcuni colpi per terrorizzarlo. Non soddisfatto, il giorno dopo lo ha raggiunto in un casolare abbandonato e lo ha sequestrato per ore all'interno dell'azienda chiudendolo in un garage: l'operaio, legato mani e piedi e appeso a una trave, è stato colpito con un bastone in tutto il corpo. La vittima ha riportato diverse fratture e lesioni guaribili in almeno 45 giorni. Insieme a lui altri romeni picchiati in modo meno grave.

Modificato da pressing

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