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- Domenico -

Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?

Elezioni Politiche 2018  

200 voti

This poll is closed to new votes
  1. 1. Per quale partito voterai alle Elezioni Politiche del 4 marzo?

    • Partito Democratico
      28
    • Movimento 5 Stelle
      56
    • Forza Italia
      8
    • Lega
      23
    • +Europa
      19
    • Liberi e Uguali
      10
    • Fratelli d'Italia
      6
    • Noi con l'Italia - Udc
      2
    • Civica Popolare
      1
    • Insieme
      0
    • Altri partiti/altre liste
      16
    • Scheda bianca (astensione)
      31


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Joined: 16-Oct-2005
16548 messaggi
3 minuti fa, Ghost ha scritto:

 

Non ce l'ho con te eh, sia chiaro, ma i danni che ha fatto berlusconi con la sua scesa in campo li pagheremo ancora per anni.

 

 

Come si suol dire.. Dalla padella alla brace..

 

E comunque non ho una cattiva opinione di Renzi.. Anzi.. 

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Joined: 01-Jun-2005
2552 messaggi

“Vi spiego come funziona la macchina della propaganda M5S: così distruggono i loro nemici". Parla Arnaldo Capezzuto, ex capo della comunicazione M5S in Campania, che si scontrò con il gruppo vincente e fu mandato via

LAPRESSE
Pubblicato il 11/03/2018
Ultima modifica il 12/03/2018 alle ore 07:28
jacopo iacoboni
 
 

«La macchina del fango social non esisteva solo in Veneto. Anzi. È così dappertutto, e c’è una regia nazionale». Chi parla così è Arnaldo Capezzuto, giornalista, ex capo della comunicazione ufficiale del M5S in Campania, la regione dei pezzi grossi Luigi Di Maio, Vincenzo Spadafora, Dario De Falco. Capezzuto non è stato solo l’addetto alla comunicazione ufficiale M5S in Campania, ma l’uomo che ha messo in piedi l’ufficio comunicazione in Regione. Un testimone oculare eccezionale. Parliamo con lui dopo che è esploso a febbraio il caso della “macchina del fango” ufficiale M5S, quando emersero le istruzioni date in chat dal capo della comunicazione ufficiale veneta M5S ai candidati grillini: trovate qualunque cosa per distruggere gli avversari. 

 

 

Succede anche altrove, Capezzuto?  

«Pure a me capitava. Quando stavo qua in Regione» 

 

Chi le girava, queste istruzioni?  

«Rocco Casalino. Casalino ha la rete, i gruppi. Gestisce una serie di gruppi con tutti quelli che facevano comunicazione regionale». 

 

Lei che ruolo aveva?  

«Ero il capo della comunicazione M5S in Campania». 

 

La figura del Veneto era il suo omologo?  

«Sì. Tutti noi capi facemmo anche una riunione, a Milano, da Davide Casaleggio, in cui ci spiegava tutta la piattaforma Rousseau. In quell’occasione io fui l’unico che faceva piccole fotografie alle varie schede. Casaleggio si fermò e mi disse “ma lei che fa?. Qua non si fanno foto e non si registra, si prendono solo appunti delle cose più importanti, poi noi vi manderemo il materiale”».  

 

Non un inno alla trasparenza.  

«Nella pausa tra una slide e l’altra, Casaleggio jr diceva ad esempio “adesso, quando andate fuori, trovate un messaggio che possa servire, in modo indotto, alle battaglie del Movimento. Inventatevi cose che abbiamo fatto qua dentro.”. Invece quella era una seduta normale in cui stava spiegando Rousseau. Loro ce l’hanno, questa cosa. Dopo quell’incontro a Milano, hanno fatto queste liste, tutti gli uffici comunicazione delle Regioni in una lista whatsapp. Coordinate da Casalino; anche se lui sta al Senato ha tutto in mano. Poi c’è l’esperto di twitter, l’esperto di Facebook, e così via». 

 

Ci può spiegare come funziona in pratica questa macchina?  

«Funzionava così: nella pagina del gruppo regionale - che fa tot condivisioni, tot mi piace, eccetera - loro che dicono? Dato che in due anni tutte queste pagine regionali sono assai cresciute, loro - quando c’è una cosa importante anche a livello nazionale - per cui dovevamo organizzare una controffensiva, ci dovevamo coalizzare tutte le pagine su un obiettivo. “Io vi dico l’obiettivo - ci veniva detto - e voi procedete”». 

 

Cioè in sostanza vi veniva detto: questo è l’obiettivo, distruggetelo?  

«Bravo. Ci dicevano “voi, con modalità diverse, dovete veicolare questi contenuti che noi vi facciamo e vi trasmettiamo”. Loro monitoravano tutte le pagine di Facebook. In quell’occasione vennero consegnati tutti i vari indirizzi web, e tutti gli accessi». 

 

Stiamo parlando delle pagine ufficiali.  

«Pagine ufficiali, collegate all’attività istituzionale di promozione del lavoro dei consiglieri M5S». 

 

Le password chi le aveva?  

«Un incaricato di Casalino diventò amministratore in tutte le pagine d’Italia di sostegno all’attività regionale. Ma così anche degli enti locali, così anche delle altre strutture. Loro che facevano? Da Roma, da Milano, dove stava Casaleggio, questo incaricato ogni giorno faceva i diagrammi del flusso del movimento delle pagine e dei like. Quando dovevano fare attacco, ci dicevano: “Questo è il contenuto, Veneto, alle ore così fate questo; Campania, alle ore così fate questo”» 

 

Anche con obiettivi di black propaganda?  

«Sì. Quando tornai in Regione feci una riunione con tutti i consiglieri e dissi loro: sentite, io ho partecipato a un bando pubblico, sono un giornalista, la pagina regionale ufficiale M5S l’ho creata io, e non mi presto a questo gioco. La Ciarambino (Valeria, ex candidata regionale M5S, fedelissima di Di Maio, ndr.) disse “no, tu non ti devi permettere”». 

 

Su questo lei fu mandato via, non le fu rinnovato il contratto?  

«Sì, e anche sugli attacchi indiscriminati che loro facevano. Avviso di garanzia? “Sei un mafioso”, “sei un cattivo”, eccetera. Le faccio l’esempio più clamoroso che mi ha toccato, il caso Graziano, un esponente del Pd molto importante, accusato di concorso esterno in associazione camorristica, poi assolto, già dallo stesso pm. Io, prima di fare gli attacchi, avvisai tutti, Ciarambino e tutti i consiglieri: “Andateci cauti, dissi, ho letto le carte, diciamo solo che è un’accusa grave, ma nell’inchiesta, credetemi, non c’è niente, non c’è l’utilità e il ritorno diretto del consigliere”. Graziano, in quell’occasione, decresce, nei consensi. Non c’era prova. In seguito a quei fatti mi hanno cacciato. Non volevo sporcarmi facendo quelle cose»

 

Che successe?  

«Chiamai Casalino. Era l’estate 2016. Ho tutto conservato, slide, fotografie, screenshot. Gli dissi: “Non sono d’accordo con voi, io non posso fare questa cosa, con questi contenuti aggressivi e non accertati”»

 

Lastampa.it

 

 

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11 minuti fa, TheOriginalPortugal ha scritto:

 

Eh vabbè.. .boh 

 

Mi ricordavo che quando si sciolgono le camere, si torna al voto, non che il Presidente della Repubblica decida per un governo di scopi (e che scopi), scegliendo gente sempre dello stesso partito..

se il Parlamento è ancora in grado di dare la fiducia ad un governo si procede così, altrimenti si va ad elezioni anticipate.

16 minuti fa, TheOriginalPortugal ha scritto:

 

 

 

Ma quindi Renzi e Gentiloni li abbiamo votati noi? mh 

 

Scusate, devo essermelo dimenticato.. 

 

E mi sono tenuto stretto con Monti..

 

Per quanto riguarda Letta, un incarico dato dal Presidente della Repubblica, quando le elezioni avevano parlato di altri risultati, vabbè, ve lo concedo come voto dai..

 

Da Wikipedia

 

In Italia votiamo "per eleggere la Camera dei Deputati e il Senato" i quali a loro volta, come succederà o dovrebbe succedere prossimamente, daranno la fiducia ad un governo. 

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Joined: 26-May-2011
22359 messaggi
4 minuti fa, Ghost ha scritto:

“Vi spiego come funziona la macchina della propaganda M5S: così distruggono i loro nemici". Parla Arnaldo Capezzuto, ex capo della comunicazione M5S in Campania, che si scontrò con il gruppo vincente e fu mandato via

LAPRESSE
Pubblicato il 11/03/2018
Ultima modifica il 12/03/2018 alle ore 07:28
jacopo iacoboni
 
 

«La macchina del fango social non esisteva solo in Veneto. Anzi. È così dappertutto, e c’è una regia nazionale». Chi parla così è Arnaldo Capezzuto, giornalista, ex capo della comunicazione ufficiale del M5S in Campania, la regione dei pezzi grossi Luigi Di Maio, Vincenzo Spadafora, Dario De Falco. Capezzuto non è stato solo l’addetto alla comunicazione ufficiale M5S in Campania, ma l’uomo che ha messo in piedi l’ufficio comunicazione in Regione. Un testimone oculare eccezionale. Parliamo con lui dopo che è esploso a febbraio il caso della “macchina del fango” ufficiale M5S, quando emersero le istruzioni date in chat dal capo della comunicazione ufficiale veneta M5S ai candidati grillini: trovate qualunque cosa per distruggere gli avversari. 

 

 

Succede anche altrove, Capezzuto?  

«Pure a me capitava. Quando stavo qua in Regione» 

 

Chi le girava, queste istruzioni?  

«Rocco Casalino. Casalino ha la rete, i gruppi. Gestisce una serie di gruppi con tutti quelli che facevano comunicazione regionale». 

 

Lei che ruolo aveva?  

«Ero il capo della comunicazione M5S in Campania». 

 

La figura del Veneto era il suo omologo?  

«Sì. Tutti noi capi facemmo anche una riunione, a Milano, da Davide Casaleggio, in cui ci spiegava tutta la piattaforma Rousseau. In quell’occasione io fui l’unico che faceva piccole fotografie alle varie schede. Casaleggio si fermò e mi disse “ma lei che fa?. Qua non si fanno foto e non si registra, si prendono solo appunti delle cose più importanti, poi noi vi manderemo il materiale”».  

 

Non un inno alla trasparenza.  

«Nella pausa tra una slide e l’altra, Casaleggio jr diceva ad esempio “adesso, quando andate fuori, trovate un messaggio che possa servire, in modo indotto, alle battaglie del Movimento. Inventatevi cose che abbiamo fatto qua dentro.”. Invece quella era una seduta normale in cui stava spiegando Rousseau. Loro ce l’hanno, questa cosa. Dopo quell’incontro a Milano, hanno fatto queste liste, tutti gli uffici comunicazione delle Regioni in una lista whatsapp. Coordinate da Casalino; anche se lui sta al Senato ha tutto in mano. Poi c’è l’esperto di twitter, l’esperto di Facebook, e così via». 

 

Ci può spiegare come funziona in pratica questa macchina?  

«Funzionava così: nella pagina del gruppo regionale - che fa tot condivisioni, tot mi piace, eccetera - loro che dicono? Dato che in due anni tutte queste pagine regionali sono assai cresciute, loro - quando c’è una cosa importante anche a livello nazionale - per cui dovevamo organizzare una controffensiva, ci dovevamo coalizzare tutte le pagine su un obiettivo. “Io vi dico l’obiettivo - ci veniva detto - e voi procedete”». 

 

Cioè in sostanza vi veniva detto: questo è l’obiettivo, distruggetelo?  

«Bravo. Ci dicevano “voi, con modalità diverse, dovete veicolare questi contenuti che noi vi facciamo e vi trasmettiamo”. Loro monitoravano tutte le pagine di Facebook. In quell’occasione vennero consegnati tutti i vari indirizzi web, e tutti gli accessi». 

 

Stiamo parlando delle pagine ufficiali.  

«Pagine ufficiali, collegate all’attività istituzionale di promozione del lavoro dei consiglieri M5S». 

 

Le password chi le aveva?  

«Un incaricato di Casalino diventò amministratore in tutte le pagine d’Italia di sostegno all’attività regionale. Ma così anche degli enti locali, così anche delle altre strutture. Loro che facevano? Da Roma, da Milano, dove stava Casaleggio, questo incaricato ogni giorno faceva i diagrammi del flusso del movimento delle pagine e dei like. Quando dovevano fare attacco, ci dicevano: “Questo è il contenuto, Veneto, alle ore così fate questo; Campania, alle ore così fate questo”» 

 

Anche con obiettivi di black propaganda?  

«Sì. Quando tornai in Regione feci una riunione con tutti i consiglieri e dissi loro: sentite, io ho partecipato a un bando pubblico, sono un giornalista, la pagina regionale ufficiale M5S l’ho creata io, e non mi presto a questo gioco. La Ciarambino (Valeria, ex candidata regionale M5S, fedelissima di Di Maio, ndr.) disse “no, tu non ti devi permettere”». 

 

Su questo lei fu mandato via, non le fu rinnovato il contratto?  

«Sì, e anche sugli attacchi indiscriminati che loro facevano. Avviso di garanzia? “Sei un mafioso”, “sei un cattivo”, eccetera. Le faccio l’esempio più clamoroso che mi ha toccato, il caso Graziano, un esponente del Pd molto importante, accusato di concorso esterno in associazione camorristica, poi assolto, già dallo stesso pm. Io, prima di fare gli attacchi, avvisai tutti, Ciarambino e tutti i consiglieri: “Andateci cauti, dissi, ho letto le carte, diciamo solo che è un’accusa grave, ma nell’inchiesta, credetemi, non c’è niente, non c’è l’utilità e il ritorno diretto del consigliere”. Graziano, in quell’occasione, decresce, nei consensi. Non c’era prova. In seguito a quei fatti mi hanno cacciato. Non volevo sporcarmi facendo quelle cose»

 

Che successe?  

«Chiamai Casalino. Era l’estate 2016. Ho tutto conservato, slide, fotografie, screenshot. Gli dissi: “Non sono d’accordo con voi, io non posso fare questa cosa, con questi contenuti aggressivi e non accertati”»

 

Lastampa.it

 

 

Goebbels.

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Joined: 13-Jan-2010
32443 messaggi
18 minuti fa, TheOriginalPortugal ha scritto:

 

 

 

Ma quindi Renzi e Gentiloni li abbiamo votati noi? mh 

 

Scusate, devo essermelo dimenticato.. 

 

E mi sono tenuto stretto con Monti..

 

Per quanto riguarda Letta, un incarico dato dal Presidente della Repubblica, quando le elezioni avevano parlato di altri risultati, vabbè, ve lo concedo come voto dai..

 

 

Qual'era il risultato?

La coalizione di Csx era arrivata davanti a tutti e aveva la maggioranza alla Camera. Cosa che ora nessuno ha.

 

 

Se viene fatto un governo Di Maio tra M5S e PD, dopo che entrambi si sono ammazzati per tutta la campagna elettorale (durata almeno 2 anni) e gli elettori si schifano a vicenda, sarebbe un governo votato dal popolo?

 

Mentre un governo PD+CDX c'è l'inciucio ed è un governo non-eletto.

 

Ok.

 

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Joined: 03-Nov-2006
4762 messaggi
6 minuti fa, Ghost ha scritto:

“Vi spiego come funziona la macchina della propaganda M5S: così distruggono i loro nemici". Parla Arnaldo Capezzuto, ex capo della comunicazione M5S in Campania, che si scontrò con il gruppo vincente e fu mandato via

LAPRESSE
Pubblicato il 11/03/2018
Ultima modifica il 12/03/2018 alle ore 07:28
jacopo iacoboni
 
 

«La macchina del fango social non esisteva solo in Veneto. Anzi. È così dappertutto, e c’è una regia nazionale». Chi parla così è Arnaldo Capezzuto, giornalista, ex capo della comunicazione ufficiale del M5S in Campania, la regione dei pezzi grossi Luigi Di Maio, Vincenzo Spadafora, Dario De Falco. Capezzuto non è stato solo l’addetto alla comunicazione ufficiale M5S in Campania, ma l’uomo che ha messo in piedi l’ufficio comunicazione in Regione. Un testimone oculare eccezionale. Parliamo con lui dopo che è esploso a febbraio il caso della “macchina del fango” ufficiale M5S, quando emersero le istruzioni date in chat dal capo della comunicazione ufficiale veneta M5S ai candidati grillini: trovate qualunque cosa per distruggere gli avversari. 

 

 

Succede anche altrove, Capezzuto?  

«Pure a me capitava. Quando stavo qua in Regione» 

 

Chi le girava, queste istruzioni?  

«Rocco Casalino. Casalino ha la rete, i gruppi. Gestisce una serie di gruppi con tutti quelli che facevano comunicazione regionale». 

 

Lei che ruolo aveva?  

«Ero il capo della comunicazione M5S in Campania». 

 

La figura del Veneto era il suo omologo?  

«Sì. Tutti noi capi facemmo anche una riunione, a Milano, da Davide Casaleggio, in cui ci spiegava tutta la piattaforma Rousseau. In quell’occasione io fui l’unico che faceva piccole fotografie alle varie schede. Casaleggio si fermò e mi disse “ma lei che fa?. Qua non si fanno foto e non si registra, si prendono solo appunti delle cose più importanti, poi noi vi manderemo il materiale”».  

 

Non un inno alla trasparenza.  

«Nella pausa tra una slide e l’altra, Casaleggio jr diceva ad esempio “adesso, quando andate fuori, trovate un messaggio che possa servire, in modo indotto, alle battaglie del Movimento. Inventatevi cose che abbiamo fatto qua dentro.”. Invece quella era una seduta normale in cui stava spiegando Rousseau. Loro ce l’hanno, questa cosa. Dopo quell’incontro a Milano, hanno fatto queste liste, tutti gli uffici comunicazione delle Regioni in una lista whatsapp. Coordinate da Casalino; anche se lui sta al Senato ha tutto in mano. Poi c’è l’esperto di twitter, l’esperto di Facebook, e così via». 

 

Ci può spiegare come funziona in pratica questa macchina?  

«Funzionava così: nella pagina del gruppo regionale - che fa tot condivisioni, tot mi piace, eccetera - loro che dicono? Dato che in due anni tutte queste pagine regionali sono assai cresciute, loro - quando c’è una cosa importante anche a livello nazionale - per cui dovevamo organizzare una controffensiva, ci dovevamo coalizzare tutte le pagine su un obiettivo. “Io vi dico l’obiettivo - ci veniva detto - e voi procedete”». 

 

Cioè in sostanza vi veniva detto: questo è l’obiettivo, distruggetelo?  

«Bravo. Ci dicevano “voi, con modalità diverse, dovete veicolare questi contenuti che noi vi facciamo e vi trasmettiamo”. Loro monitoravano tutte le pagine di Facebook. In quell’occasione vennero consegnati tutti i vari indirizzi web, e tutti gli accessi». 

 

Stiamo parlando delle pagine ufficiali.  

«Pagine ufficiali, collegate all’attività istituzionale di promozione del lavoro dei consiglieri M5S». 

 

Le password chi le aveva?  

«Un incaricato di Casalino diventò amministratore in tutte le pagine d’Italia di sostegno all’attività regionale. Ma così anche degli enti locali, così anche delle altre strutture. Loro che facevano? Da Roma, da Milano, dove stava Casaleggio, questo incaricato ogni giorno faceva i diagrammi del flusso del movimento delle pagine e dei like. Quando dovevano fare attacco, ci dicevano: “Questo è il contenuto, Veneto, alle ore così fate questo; Campania, alle ore così fate questo”» 

 

Anche con obiettivi di black propaganda?  

«Sì. Quando tornai in Regione feci una riunione con tutti i consiglieri e dissi loro: sentite, io ho partecipato a un bando pubblico, sono un giornalista, la pagina regionale ufficiale M5S l’ho creata io, e non mi presto a questo gioco. La Ciarambino (Valeria, ex candidata regionale M5S, fedelissima di Di Maio, ndr.) disse “no, tu non ti devi permettere”». 

 

Su questo lei fu mandato via, non le fu rinnovato il contratto?  

«Sì, e anche sugli attacchi indiscriminati che loro facevano. Avviso di garanzia? “Sei un mafioso”, “sei un cattivo”, eccetera. Le faccio l’esempio più clamoroso che mi ha toccato, il caso Graziano, un esponente del Pd molto importante, accusato di concorso esterno in associazione camorristica, poi assolto, già dallo stesso pm. Io, prima di fare gli attacchi, avvisai tutti, Ciarambino e tutti i consiglieri: “Andateci cauti, dissi, ho letto le carte, diciamo solo che è un’accusa grave, ma nell’inchiesta, credetemi, non c’è niente, non c’è l’utilità e il ritorno diretto del consigliere”. Graziano, in quell’occasione, decresce, nei consensi. Non c’era prova. In seguito a quei fatti mi hanno cacciato. Non volevo sporcarmi facendo quelle cose»

 

Che successe?  

«Chiamai Casalino. Era l’estate 2016. Ho tutto conservato, slide, fotografie, screenshot. Gli dissi: “Non sono d’accordo con voi, io non posso fare questa cosa, con questi contenuti aggressivi e non accertati”»

 

Lastampa.it

 

 

simpatici, però

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1 minuto fa, Strato ha scritto:

simpatici, però

 

Ma Rocco Casalino è quello del grande fratello???? .penso

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Joined: 03-Nov-2006
4762 messaggi
6 minuti fa, Beat Takeshi ha scritto:

Goebbels.

da manuale, proprio

stessa cosa che fa poi Salvini, eh, basta sostituire "immigrati" con "casta" e rimarrete sorpesi (o forse no)

ma ripassiamo:

1. Principio della semplificazione e del nemico unico

E’ necessario adottare una sola idea, un unico simbolo. E, soprattutto, identificare l’avversario in un nemico, nell’unico responsabile di tutti i mali.

2. Principio del metodo del contagio

Riunire diversi avversari in una sola categoria o in un solo individuo.

3. Principio della trasposizione

Caricare sull’avversario i propri errori e difetti, rispondendo all’attacco con l’attacco. Se non puoi negare le cattive notizie, inventane di nuove per distrarre.

4. Principio dell’esagerazione e del travisamento

Trasformare qualunque aneddoto, per piccolo che sia, in minaccia grave.

5. Principio della volgarizzazione

Tutta la propaganda deve essere popolare, adattando il suo livello al meno intelligente degli individui ai quali va diretta. Quanto più è grande la massa da convincere, più piccolo deve essere lo sforzo mentale da realizzare. La capacità ricettiva delle masse è limitata e la loro comprensione media scarsa, così come la loro memoria.

6. Principio di orchestrazione

La propaganda deve limitarsi a un piccolo numero di idee e ripeterle instancabilmente, presentarle sempre sotto diverse prospettive, ma convergendo sempre sullo stesso concetto.
dubbi o incertezze. Da qui proviene anche la frase: “Una menzogna ripetuta all’infinito diventa la verità”.

7. Principio del continuo rinnovamento

Occorre emettere costantemente informazioni e argomenti nuovi (anche non strettamente pertinenti) a un tale ritmo che, quando l’avversario risponda, il pubblico sia già interessato ad altre cose. Le risposte dell’avversario non devono mai avere la possibilità di fermare il livello crescente delle accuse.

8. Principio della verosimiglianza

Costruire argomenti fittizi a partire da fonti diverse, attraverso i cosiddetti palloni sonda, o attraverso informazioni frammentarie.

9. Principio del silenziamento

Passare sotto silenzio le domande sulle quali non ci sono argomenti e dissimulare le notizie che favoriscono l’avversario.

10. Principio della trasfusione

Come regola generale, la propaganda opera sempre a partire da un substrato precedente, si tratti di una mitologia nazionale o un complesso di odi e pregiudizi tradizionali.
Si tratta di diffondere argomenti che possano mettere le radici in atteggiamenti primitivi.

11. Principio dell’unanimità

Portare la gente a credere che le opinioni espresse siano condivise da tutti, creando una falsa impressione di unanimità.

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16 minuti fa, Ghost ha scritto:

 

Non ce l'ho con te eh, sia chiaro, ma i danni che ha fatto berlusconi con la sua scesa in campo li pagheremo ancora per anni.

 

non conosco The Original Portugal personalmente, ma posso dare un mio piccolo contributo dicendo che la stessa affermazione l'ho sentita anche da un mio collega ed amico, ci tengo a precisarlo, veramente intelligente e capace .asd Questo per dire che, dopo averlo sentito da una persona come lui, mi sono reso conto di quanto il buon Silvio abbia solo creato confusione nella testa di molti

 

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7145 messaggi
4 minuti fa, Ghost ha scritto:

 

Ma Rocco Casalino è quello del grande fratello???? .penso

yep

ricordo inoltre che, almeno nel caso riguardante il veneto (sul quale ci sono screenshot come prova) risulta tutto vero

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10 minuti fa, Ghost ha scritto:

 

Ma Rocco Casalino è quello del grande fratello???? .penso

sefz 

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Joined: 01-Jun-2005
2552 messaggi
4 minuti fa, Manzio ha scritto:

yep

ricordo inoltre che, almeno nel caso riguardante il veneto (sul quale ci sono screenshot come prova) risulta tutto vero

Postati un paio di chili di pagine fa sefz

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Joined: 07-Nov-2006
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34 minuti fa, TheOriginalPortugal ha scritto:

 

Eh vabbè.. .boh 

 

Mi ricordavo che quando si sciolgono le camere, si torna al voto, non che il Presidente della Repubblica decida per un governo di scopi (e che scopi), scegliendo gente sempre dello stesso partito..

Quando si sciolgono le camere resta in carica il governo precedente con poteri di ordinaria amministrazione, si indicono elezioni, e si riparte

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Il chiagn e fott grillino è superiore a quello dei tifosi napoletani 

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65440 messaggi

Renzi in viaggio verso Roma per la resa dei conti...

"Dai Matteo su non fare così...bevi un sorso d'acqua" .asd

 

Chiunque sarà il prossimo segretario, spero solo che resti fermo su un punto: niente appoggi a nessuno per il governo, sotto a chi tocca e a chi ha vinto le elezioni, ed è giusto così

 

3600558_0757_delriorenzi.jpg

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25 minuti fa, Ghost ha scritto:

 

Ma Rocco Casalino è quello del grande fratello???? .penso

 

yes

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16548 messaggi
35 minuti fa, zlataniere ha scritto:

se il Parlamento è ancora in grado di dare la fiducia ad un governo si procede così, altrimenti si va ad elezioni anticipate.

In Italia votiamo "per eleggere la Camera dei Deputati e il Senato" i quali a loro volta, come succederà o dovrebbe succedere prossimamente, daranno la fiducia ad un governo. 

 

Non hanno mai raggiunto la maggioranza dal 2013 ad oggi, ma hanno comunque governato loro..

 

Va meglio messa così? mh 

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16548 messaggi
15 minuti fa, Ilcampodice35 ha scritto:

Quando si sciolgono le camere resta in carica il governo precedente con poteri di ordinaria amministrazione, si indicono elezioni, e si riparte

 

Minkia, ci hanno messo circa 4 anni per indirle.. .asd 

 

Poi ordinaria amministrazione sto par de ciufoli, scusa se te lo dico.. .asd 

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2 minuti fa, TheOriginalPortugal ha scritto:

 

Non hanno mai raggiunto la maggioranza dal 2013 ad oggi, ma hanno comunque governato loro..

 

Va meglio messa così? mh 

Come hanno governato secondo te se non avevano la fiducia delle camere? 

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16548 messaggi
30 minuti fa, GabrielKoi ha scritto:

 

Qual'era il risultato?

La coalizione di Csx era arrivata davanti a tutti e aveva la maggioranza alla Camera. Cosa che ora nessuno ha.

 

 

Se viene fatto un governo Di Maio tra M5S e PD, dopo che entrambi si sono ammazzati per tutta la campagna elettorale (durata almeno 2 anni) e gli elettori si schifano a vicenda, sarebbe un governo votato dal popolo?

 

Mentre un governo PD+CDX c'è l'inciucio ed è un governo non-eletto.

 

Ok.

 

 

Anche nel 2014 dopo le dimissioni di Letta?

 

Ok.

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4 minuti fa, Aut ha scritto:

Il chiagn e fott grillino è superiore a quello dei tifosi napoletani 

Se vanno al Governo è la volta buona che spariscono. Un partito di plastica fatto di parlamentari che manco loro conoscono. L'idea sarebbe buona se fosse organizzata im modo totalmente diverso. Una volta i partiti formavano i propri iscritti e non li mandavano in parlamento senza esperienza, ma solo dopo una lunga gavetta nelle amministrazioni locali. Sarebbe necessaria una scuola che formasse i politici di domani. Non si inventa nulla a questo mondo.

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Adesso, Aut ha scritto:

Come hanno governato secondo te se non avevano la fiducia delle camere? 

 

Infatti abbiamo avuto 3 presidenti in 4 anni.. .asd 

 

Ma comunque va bene dai, non irritatevi.. Tra 5 anni le vinceranno di nuovo, resuscitano D'Alema e Bertinotti e votiamo loro.. mh 

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Joined: 01-Jun-2005
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Adesso, Moeller 73 ha scritto:

Se vanno al Governo è la volta buona che spariscono. Un partito di plastica fatto di parlamentari che manco loro conoscono. L'idea sarebbe buona se fosse organizzata im modo totalmente diverso. Una volta i partiti formavano i propri iscritti e non li mandavano in parlamento senza esperienza, ma solo dopo una lunga gavetta nelle amministrazioni locali. Sarebbe necessaria una scuola che formasse i politici di domani. Non si inventa nulla a questo mondo.

 

la lega ha una scuola politica, ma a me pare che serva solo a spillare soldi, cmq il tuo pensiero è corretto

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Joined: 16-Oct-2005
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Adesso, Moeller 73 ha scritto:

Se vanno al Governo è la volta buona che spariscono. Un partito di plastica fatto di parlamentari che manco loro conoscono. L'idea sarebbe buona se fosse organizzata im modo totalmente diverso. Una volta i partiti formavano i propri iscritti e non li mandavano in parlamento senza esperienza, ma solo dopo una lunga gavetta nelle amministrazioni locali. Sarebbe necessaria una scuola che formasse i politici di domani. Non si inventa nulla a questo mondo.

 

Come li educano Moeller??

 

Di 636 parlamentati e 315 senatori, si e uno un centinaio saranno educati.. E come educati parlo di educazioni civica..

 

Il resto sono dei papponi magna soldi e punto.. 

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Joined: 19-Aug-2008
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5 minuti fa, TheOriginalPortugal ha scritto:

 

Non hanno mai raggiunto la maggioranza dal 2013 ad oggi, ma hanno comunque governato loro..

 

Va meglio messa così? mh 

Vi sfugge un particolare. Nel nostro sistema gli elettori non scelgono il governo, eleggono solo i parlamentari. I parlamentari non hanno neppure vincolo di mandato. Quindi in parlamento si può formare qualsiasi maggioranza anche con parti di partiti differenti. Ad oggi queste sono le regole. Diversamente accade per Comuni e Regioni dove voti direttamente Sindaco e Presidente.

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