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- Domenico -

Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?

Elezioni Politiche 2018  

200 voti

This poll is closed to new votes
  1. 1. Per quale partito voterai alle Elezioni Politiche del 4 marzo?

    • Partito Democratico
      28
    • Movimento 5 Stelle
      56
    • Forza Italia
      8
    • Lega
      23
    • +Europa
      19
    • Liberi e Uguali
      10
    • Fratelli d'Italia
      6
    • Noi con l'Italia - Udc
      2
    • Civica Popolare
      1
    • Insieme
      0
    • Altri partiti/altre liste
      16
    • Scheda bianca (astensione)
      31


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2 ore fa, pie ha scritto:

E le quote a chi appartengono? Direi che prima di fare la morale a trump la dovrebbe  fare a chi gestisce la società di cui è presidente onorario

Altrimenti fa la figura del pagliaccio 

 

In grandissima parte al mercato. Btw gia oggi possiede a sufficienza per vivere da nababbo una decina di vite, e non lasciando eredità anche se le sue azioni Microsoft andassero a valore 0 domani mattina non avrebbe impatti. Se poi volete che decida lui per le migliaia di azionisti dell’azienda...

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3 ore fa, Gnokko ha scritto:

difatti dice che dovrebbe essere maggiormente tassato

 

cosa non ti consta? (cit.)

Uno che vuole essere maggiormente tassato e poi è presidente onorario e azionista di una società che nel 2016 ha eluso 3,6 miliardi è un paraculo 

Ti consta cosa non mi consta? 

1 ora fa, Ilcampodice35 ha scritto:

In grandissima parte al mercato. Btw gia oggi possiede a sufficienza per vivere da nababbo una decina di vite, e non lasciando eredità anche se le sue azioni Microsoft andassero a valore 0 domani mattina non avrebbe impatti. Se poi volete che decida lui per le migliaia di azionisti dell’azienda...

Ah come immaginavo.... quindi

probabilmente è uno dei maggiori azionisti..... Oltre ad essere presidente onorario... 

Due paroline le potrebbe dire anche sull' elusione di Microsoft, quando ha finito di fare la spiega a Trump,  il compagno Bill 

 

 

 

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Antifascisti...state in guardia!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Modificato da Tiger Jack

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5 minuti fa, Tiger Jack ha scritto:

Antifascisti...state in guardia!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ho un improvvisa voglia di andare a bonificare una palude mh 

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29394 messaggi
2 ore fa, pie ha scritto:

Uno che vuole essere maggiormente tassato e poi è presidente onorario e azionista di una società che nel 2016 ha eluso 3,6 miliardi è un paraculo 

Ti consta cosa non mi consta? 

Ah come immaginavo.... quindi

probabilmente è uno dei maggiori azionisti..... Oltre ad essere presidente onorario... 

Due paroline le potrebbe dire anche sull' elusione di Microsoft, quando ha finito di fare la spiega a Trump,  il compagno Bill 

 

 

 

Credo che tu non abbia capito il messaggio a cui hai risposto

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Io in questi anni ho notato una cosa: in ogni forum che frequento, i sondaggi fatti tra utenti vedono sempre trionfatori partiti non di centrodestra

 

Poi immancabilmente al governo ci va Silvio mh

E mi sa anche a sto giro...

Modificato da lunastorta

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10 minuti fa, lunastorta ha scritto:

Io in questi anni ho notato una cosa: in ogni forum che frequento, i sondaggi fatti tra utenti vedono sempre trionfatori partiti non di centrodestra

Forse vediamo due sondaggi diversi

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26 minuti fa, Ilcampodice35 ha scritto:

Credo che tu non abbia capito il messaggio a cui hai risposto

Il fatto che, il compagno Bill, ormai sia talmente tanto ricco sfondato.... per cui gli andamenti economici della Microsoft, qualsiasi essi siano, siano sostanzialmente ininfluenti..... non cambia il senso del discorso... 

A Bill Gates  è associata la Microsoft in maniera indissolubile, nell'immaginario collettivo, oltre che avere, con questa, effettivi e significativi legami di capitale e di cariche più o meno simboliche

 

Uno così, che fa la spiega a trump (che tra l'altro favorisce aziende come la Microsoft.... ), invece di farla ai manager dell'azienda che ha creato,  di cui è presidente onorario e azionista, per cui ha tutto il diritto e il dovere di farla (se scegli di darti un tono facendo il moralizzatore),  è un buffone in piena regola.... 

per quanto mi riguarda... 

Se per te no, mi fa piacere, ma per me non cambia nulla 

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29394 messaggi
46 minuti fa, pie ha scritto:

Il fatto che, il compagno Bill, ormai sia talmente tanto ricco sfondato.... per cui gli andamenti economici della Microsoft, qualsiasi essi siano, siano sostanzialmente ininfluenti..... non cambia il senso del discorso... 

A Bill Gates  è associata la Microsoft in maniera indissolubile, nell'immaginario collettivo, oltre che avere, con questa, effettivi e significativi legami di capitale e di cariche più o meno simboliche

 

Uno così, che fa la spiega a trump (che tra l'altro favorisce aziende come la Microsoft.... ), invece di farla ai manager dell'azienda che ha creato,  di cui è presidente onorario e azionista, per cui ha tutto il diritto e il dovere di farla (se scegli di darti un tono facendo il moralizzatore),  è un buffone in piena regola.... 

per quanto mi riguarda... 

Se per te no, mi fa piacere, ma per me non cambia nulla 

Può essere associato quello che vuoi, ma non ha più ruoli gestionali, e non ha la maggioranza delle azioni. Insomma di certo se volesse comanderebbe ancora, ma giocherebbe con i soldi altrui e non è una gran bella cosa da fare.

 

Per il resto basta con sta storia di buonismo, moralizzatori eccetera. Lui è un privato che ha la sua cazzo di idea di politica ed essendo uno la cui opinione interessa (avendo fatto qualcosina della sua vita) gliela chiedono. E visto che il mondo non può essere composto di sola gente per cui esiste solo il proprio orticello e per cui gli unici sentimenti ammessi sono odio (per chi ha meno ed è percepito come una minaccia) e invidia (per chi ha di più) sarà ben libero di pensare che una riforma fiscale che toglie tasse ai ricchi per peggiorare l’assistenza ai poveri sia una cazzata.

 

p.s. Negli affari è stato un pezzo di merda come ne sono nati pochi, sia chiaro. Ma dal punto di vista personale la predica possono farla più di lui in pochi

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Rosaria Capacchione  

A proposito di FanPage, di rifiuti e di camorra

Riavvolgiamo il nastro e torniamo ai blocchi di partenza, depurando la storia da influenze (e violenze) della campagna elettorale, da eccessi caratteriali, da gelosie professionali, da timori per le conseguenze dell’inchiesta. Anzi, delle inchieste: quella giornalistica e quella giudiziaria. Torniamo indietro e stiamo ai fatti, che sono molto più semplici e brutali di quanto appaia. Quella narrata dai filmati di FanPage e dai decreti di perquisizione della Procura di Napoli è storia di camorra, di camorra che non spara ma potrebbe farlo ma che innanzitutto pensa agli affari. Camorra di nuova generazione? Niente affatto, è la stessa che si agita sul campo da quando ha scoperto, grazie al terremoto del 1980, che l’impresa e gli appalti pagano più delle normali estorsioni: è sufficiente la corruzione E’ la stessa che scoprì, come scriveva il sociologo Amato Lamberti dopo il sequestro di Ciro Cirillo (1981), che molto più redditizio del crimine tradizionale è gestire “un vero e proprio sistema di imprese economiche finalizzate all’accumulazione in termini capitalistici […] nello stesso momento in cui si insedia su un territorio, tende ad occupare contemporaneamente mercato criminale e mercato legale. Solo che, mentre sul mercato (criminale) ci si muove con la logica del monopolio e dell’allargamento continuo, su quello legale tende a privilegiare solo quei settori di attività che o consentono un’elevatissima redditività o consentono l’acquisizione e il drenaggio del denaro pubblico”. A quel tempo erano soprattutto i fondi della ricostruzione post-terremoto, un’emergenza durata trent’anni. Ma già s’intravedeva quella successiva, tutta legata all’ambiente e allo smaltimento dei rifiuti.
Nunzio Perrella, camorrista napoletano e imprenditore del settore, veniva arrestato nel 1991, mentre lo storico Nicola Tranfaglia dava alle stampe il saggio “La mafia come metodo” che citava, a proposito della camorra, proprio le parole di Lamberti. E raccontava, Perrella, che l’oro della camorra era l’immondizia che lui stesso aveva portato a spasso per l’Italia, su e giù dal Nord al Sud. Al Sud, ha raccontato nel libro “Oltre Gomorra” scritto assieme al giornalista Paolo Coltro e pubblicato tredici mesi fa, quando al Nord avevano riempito tutti i fossi e le discariche disponibili.
Nunzio Perrella, dunque, dopo il pentimento - datato 1992 - e la lunga detenzione, ricampare sulla scena più di un anno fa, esattamente il 19 gennaio 2017, alla presentazione del libro. Dice subito che ha ancora molto da raccontare e far scoprire e che vorrebbe collaborare ancora con la magistratura. Per ritrovato senso civico? Per calcolo? Per riguadagnarsi lo stipendio da pentito? Non lo sappiamo e non ha neppure molta importanza: prima di lui lo hanno fatto in tanti, e da sempre. La pubblicistica sulla mafia è ricchissima di testi scritti a quattro mani con collaboratori di giustizia, a partire dalle confessioni di Tommaso Buscetta affidate alla penna di Enzo Biagi (Il boss è solo, 1987). Documenti preziosissimi che hanno contribuito, e non poco, alla nascita di una diffusa coscienza antimafia.
Ritroviamo Perrella in un video di FanPage diffuso ad agosto dello scorso anno, sei mesi fa. Accompagna Sacha Biazzo, il giornalista che ha firmato anche “Bloody Money”, in alcune vecchie discariche di Ferrara e fa ritrovare immondizia e amianto sepolti sotto campi di grano. 
E ora eccolo di nuovo, nella veste del se stesso di un tempo: cioè, di un imprenditore dei rifiuti, senza scrupoli e disponibile a pagare per arrivare agli appalti. Che in giro per l’Italia si fa accompagnare da un giornalista, però, perché è con lui che sta collaborando. L’appalto più ghiotto riguarda lo smaltimento delle ecoballe, oltre mezzo miliardo di euro disponile per svuotare il sito di Taverna del Re. Sacha Biazzo lo accompagna perché vuole ricostruire e documentare il sistema che fa girare la macchina delle bonifiche e che sovrintende alla sempiterna emergenza dei rifiuti. I protagonisti sono quelli di sempre: mediatori, faccendieri, funzionari pubblici, politici. E’ lo stesso schema dell’operazione Adelphi (1993), l’indagine ispirata da Nunzio Perrella, che individuò verticinque anni fa la catena di montaggio delle collusioni, sopravvissuta però ai processi e rimasta in funzione fino alle due grandi emergenze del 2003 e del 2008. Fino a un nuovo pentimento: quello di Gaetano Vassallo, pure lui imprenditore dei rifiuti e pure lui vicino alla famiglia Bidognetti: “Sono stato sempre assolto - disse - ma ero sempre colpevole”.

FanPage e Perrella girano i video che la testata web sta pubblicando a puntate; la Procura di Napoli indaga sullo stesso segmento che porta alla Sma, la società regionale che si occupa di rifiuti. Ed ecco che, leggendo i decreti di perquisizione, si definisce meglio il quadro d’insieme: gli uomini di Sma che compaiono nei filmati di FanPage sono solo alcuni di quelli monitorati dai magistrati napoletani. Ci sono, tra gli altri, Luciano Passariello e Roberto De Luca, ma anche il dirigente della Regione Campania Lucio Varriale, il dipendente della Sma distaccato alla segreteria di Passariello Agostino Chiatto; Andrea Basile, ritenuto l’attuale reggente del clan Cimmino; gli imprenditori Salvatore Porro, Abramo Maione, Vincenzo Riccio, Antonio Cristofaro e Giovanni Caruson interessati a un appalto per lo smaltimento di fanghi. Nella geografia criminale campana Caruson è collocato dalle parti del clan Cimmino del Vomero; Cristofaro da quelle del gruppo casalese della famiglia Bidognetti. E’ lo stesso Bidognetti, ergastolano e detenuto al 41 bis, condannato anche per disastro ambientale nel processo per la discarica Resit di Giugliano e storico alleato dei Cimmino: coinvolti in un duplice omicidio (per il quale è stato condannato all’ergastolo lo zio dell’imprenditore Cristofaro) e in un processo per una perizia “aggiustata”. 
Questo filone d’indagine non ha niente a che vedere con l’inchiesta giornalistica di FanPage: Luciano Passariello, è, infatti, destinatario di due distinti decreti di perquisizione, l’altro assieme al direttore generale di Sma, Lorenzo Di Domenico, che si è dimesso dall’incarico.
Incrociando tutto il materiale disponibile emerge con evidenza un dato: il sistema criminale dei rifiuti è rimasto uguale a se stesso, ed è gestito dagli uomini di sempre. La ricostruzione giornalistica ha documentato in presa diretta il metodo; la Procura sta autonomamente verificando l’esistenza di reati gravissimi. Due piani differenti e che s’incrociano solo parzialmente.
Il primo filmato messo in rete, e il cui impatto devastante è stato assorbito dalla polemica politica successiva al coinvolgimento di Roberto De Luca, riguarda invece lo smaltimento di rifiuti industriali nelle condotte dei depuratori: trentamila euro per far sparire in mare e nelle fogne il contenuto di un’autobotte di veleno. Accordo in presa diretta, rischio elevatissimo per i giornalisti che hanno documentato la trattativa. Rischio che il disvelamento della stessa non ha ridotto, anzi ha aumentato. In un passaggio, l’uomo che ha fatto i prezzi parla anche di tecniche per ripulire le acque. E scopre un altro nervo scoperto: l’inchiesta incompiuta sull’accaparramento, da parte di uomini del clan dei Casalesi, di brevetti per la depurazione dei rifiuti industriali. Fatti raccontati marginalmente nel processo per le misure di prevenzione a carico dell’avvocato Michele Santonastaso, recentemente condannato anche in appello per associazione camorristica, difensore storico di Francesco Bidognetti e dell’altro capo casalese, Antonio Iovine, da quattro anni collaboratore di giustizia. In quel procedimento, la ricostruzione della nascita di Eco.Art, una società che all’epoca dei fatti (2013) era in fase di accreditamento alla Regione Campania, attraverso una costellazione di imprese e di uomini vicini al clan: Pasquale Pirolo, che fu l’uomo di fiducia di Antonio Bardellino; Cipriano Caterino, Gaetano Del Vecchio, Giovanni Ricciardi. L’indagine su Eco.Art e sulle bonifiche si arenò a causa del quasi contestuale trasferimento di investigatori e magistrati ma avrebbe meritato ben altri approfondimenti. Al momento si ignora, per esempio, se le stesse persone siano ancora sulla piazza, magari sotto lo schermo di una nuova società. O se l’affare sia passato di mano. 
E’ certo, comunque, che i lavori dell’ultima commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti si siano conclusi segnalando numerose criticità in Campania. Alcune riguardano l’incendio dei siti di stoccaggio (come l’Ilside di Bellona) di rifiuti pericolosi. Un altro comparto nel quale è ben visibile la manina dei soliti noti. E che meriterebbe un’altra inchiesta.

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L'ombra dei casalesi su Passariello (Fdi) imbarazza la Meloni

Accuse di legami con la camorra: finisce sotto indagine il braccio destro di Giorgia, già coinvolto nel 2014 in un'inchiesta sul riciclaggio di denaro dei clan in Sardegna. Il profilo.

GIOVANNA PREDONI

Ci mancavano solo la camorra e il clan dei casalesi in questa campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 2018. Perché l'indagine su Luciano Passariello, candidato di Fratelli d'Italia alla Camera, getta ombre pesanti sulla gestione del partito di Giorgia Meloni in Campania.

ACCUSE DI CORRUZIONE E NON SOLO. Passariello non è un nome qualunque per la politica campana: è considerato il braccio destro della leader di Fdi. Da quel che filtra i magistrati della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Napoli lo hanno indagato per episodi di corruzione, voto di scambio, traffico di rifiuti ma anche finanziamento illecito ai partiti.

DOVEVA INDAGARE LUI SULLE SOCIETÀ... Si parla di irregolarità presso la Sma, l'azienda della Regione che si occupa di "risanamento ambientale e contrasto degli incendi nelle aree boschive", in cambio di un appalto per un imprenditore legato a un clan della camorra. Passariello è anche consigliere regionale campano, presidente della commissione d'inchiesta sulle società partecipate della Regione. In pratica è quello che dovrebbe indagare sulle società su cui adesso indaga la procura.

MOGLIE ASSUNTA IN UN'AZIENDA REGIONALE. Già nel 2014 l'ex Forza Italia, poi passato con la Meloni, fu oggetto di una polemica perché si scoprì che la moglie Francesca Schettini era stata assunta in una società regionale, Campania Ambiente. I due si sposarono lo stesso anno e lei si presentò al matrimonio con un vestito uguale a quello usato anni prima dalla regina Rania di Giordania.

GESTIONE APPALTI E SPESE POCO TRASPARENTE. Sulla Sma la procura di Napoli ha acceso da anni i riflettori, in particolare per la gestione di appalti e rimborsi spese, poco trasparenti. Come anche su Passariello lavora da diverso tempo la Dda. Sempre nel 2014 il rappresentante del partito erede di Giorgio Almirante fu indagato a Cagliari insieme con l'europarlamentare di Forza Italia Salvatore Cicu in un'inchiesta sul denaro riciclato dei clan camorristici casalesi e D'Alessando.

La vicenda era legata alla vendita di un terreno in Sardegna dove è stato costruito un villaggio turistico, a Villasimus, poi sequestrato in via cautelare dalla Dda. Dopo il rinvio a giudizio alla fine del 2016 il processo è ancora in corso. I magistrati cagliaritani accusarono Passariello di aver contattato la società sarda Tu.ri.cost, poi rilevata dai clan camorristici, per farne parte dopo che uno dei soci aveva deciso di uscire dal sodalizio.

PRESUNTO RIMBORSO DA PARTE DEI CLAN. L'accusa sosteneva che Passariello avesse pagato una prima tranche per l'ingresso, decidendo poi di non completare l'operazione. Al passaggio societario nelle mani dei casalesi, il consigliere regionale sarebbe stato rimborsato dai clan, così come avvenuto per gli altri tre soci sardi, Cicu (Fi), l'ex sindaco di Sestu Luciano Taccori (Fi) e il consigliere comunale Paolo Cau (Fi). Cicu ha sempre sostenuto la sua innocenza, di non essere mai stato un socio occulto e di essere estraneo ai fatti contestati, di essersi limitato all'acquisto e alla vendita.

LIBERI E UGUALI VA ALL'ATTACCO. Il senatore di Liberi e uguali Peppe De Cristofaro, candidato al Senato e capolista a Napoli, commentando l'inchiesta napoletana ha detto: «Non scopriamo certo dalle notizie di oggi l'intreccio storico che esiste in Campania tra le forze della peggiore destra e i fenomeni di corruzione, di traffici di rifiuti e di voto di scambio. Se dovessero essere confermate leaccuse della procura della Repubblica al candidato di Fdi alla Camera, Luciano Passariello, sarebbero soltanto l'ennesima pagina di un libro ben conosciuto».

«FORSE PENSAVA ALLE MUMMIE EGIZIE». Quindi l'affondo finale: «La Meloni farebbe bene a scegliere meglio i propri referenti territoriali e i candidati del suo partito. Evidentemente era troppo impegnata a occuparsi delle mummie egizie invece che degli italiani che la rappresentano».

Modificato da pressing

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Forza Nuova: “No al Gay Pride nella città della Madonna”

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Forza Nuova sul Gay Pride a Pompei: «Non comprendiamo il perché questa manifestazione debba essere svolta proprio a Pompei, città della Madonna del Rosario»

“Atteso che, in ossequio alle vigenti norme sul comune senso della decenza e del pudore, a nostro avviso nessuna città meriterebbe il Gay Pride, non comprendiamo il perché questa manifestazione debba essere svolta proprio a Pompei, città della Madonna del Rosario”. Così Forza Nuova in una nota su Facebook.

“L’associazione Rainbow  – prosegue la nota di Forza Nuova – ha inteso provocare e offendere i tantissimi fedeli che nella Madonna di Pompei hanno e vedono un faro di vita e uno dei cardini della propria fede. Forza Nuova si opporrà con ogni mezzo a che questo evento offensivo dei valori cristiani non venga tenuto nella città Mariana. È singolare come i signori esponenti LGBT sempre attenti e pronti a lottare per i loro diritti non tengono conto di quelli altrui”.

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40 minuti fa, pressing ha scritto:

Forza Nuova: “No al Gay Pride nella città della Madonna”

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Forza Nuova sul Gay Pride a Pompei: «Non comprendiamo il perché questa manifestazione debba essere svolta proprio a Pompei, città della Madonna del Rosario»

“Atteso che, in ossequio alle vigenti norme sul comune senso della decenza e del pudore, a nostro avviso nessuna città meriterebbe il Gay Pride, non comprendiamo il perché questa manifestazione debba essere svolta proprio a Pompei, città della Madonna del Rosario”. Così Forza Nuova in una nota su Facebook.

“L’associazione Rainbow  – prosegue la nota di Forza Nuova – ha inteso provocare e offendere i tantissimi fedeli che nella Madonna di Pompei hanno e vedono un faro di vita e uno dei cardini della propria fede. Forza Nuova si opporrà con ogni mezzo a che questo evento offensivo dei valori cristiani non venga tenuto nella città Mariana. È singolare come i signori esponenti LGBT sempre attenti e pronti a lottare per i loro diritti non tengono conto di quelli altrui”.

No ma tuteliamo il loro diritto di manifestare

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Sono come tutti gli altri, anzi peggio!

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De Luca :261: 

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17 ore fa, Dax85 ha scritto:

Resta l'amarezza per il fatto che al Sud il centrosinistra (ma non solo: lo stesso M5S, là dove è più potente al Sud come in Sicilia, va avanti per famiglie) non riesca a farsi largo se non attraverso questi baroni arroganti, protetti da gente con la bava alla bocca e neppure troppo affidabili: una volta erano i Mastella, oggi i De Luca.

 

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Chiunque voti, perdi




Inviato da qui!

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1 ora fa, GabrielKoi ha scritto:

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L'immagine può contenere: 1 persona, meme e sMS.

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1 ora fa, GabrielKoi ha scritto:

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provvedimenti come questo del taglio del canone agli over 75 a due settimane dalle elezioni rappresentano vere e proprie tangenti elettorali.

 

tra l'altro il provvedimento può essere discusso anche e soprattutto nel merito: praticamente si è tagliato il canone per il sostentamento del servizio pubblico a coloro che ne fruiscono maggiormente.

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9 minuti fa, Juventino INnato ha scritto:

 

provvedimenti come questo del taglio del canone agli over 75 a due settimane dalle elezioni rappresentano vere e proprie tangenti elettorali.

 

tra l'altro il provvedimento può essere discusso anche e soprattutto nel merito: praticamente si è tagliato il canone per il sostentamento del servizio pubblico a coloro che ne fruiscono maggiormente.

Tempistica senza dubbio sospetta, però parliamo di persone che vivono con meno di 600 euro mensili.

Direi che è un taglio sacrosanto.

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