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[ UEFA Champions League - 2° G. Rit. ] Juventus F.C. - F.C. Barcelona 0-0

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Joined: 16-Mar-2008
35979 messaggi
12 ore fa, hiros ha scritto:
 
di Riceviamo e Pubblichiamo

Gli uomini giusti nel ruolo sbagliato

23 novembre 2017

 

La partita contro il Barcellona ha evidenziato, ancora una volta, l’apparente confusione tattica di cui è, al momento, vittima Allegri: d’altra parte, 19 formazioni diverse in 19 partite non possono rivelare altro che questo.

Come se ciò non bastasse, pare che l’inedito modulo 3-4-3 (3-4-2-1) sia stato introdotto per la prima volta durante la fase di riscaldamento antecedente la partita, il che spiega perché la squadra sia entrata dieci minuti prima, e sia uscita dopo, rispetto al Barcellona.

Esempi celebri nel recente passato di esperimenti tattici andati a buon fine, da Lippi a Capello, passando per Ancelotti, non mancano: tra gli altri, Zidane, da mezzala a fantastista; Tudor (in emergenza) da centrale di difesa e perno basso del centrocampo; Nedved, da centrocampista di fascia a suggeritore dietro le punte; Zambrotta, da ala tornante a terzino sinistro e poi destro; Chiellini, da terzino sinistro a centrale di difesa; Pirlo, da seconda punta a regista basso. Ma si tratta di casi isolati e che, comunque, non hanno interessato più di due giocatori contemporaneamente.

Dalla stagione scorsa, stiamo invece assistendo ad una rivoluzione tattica forzata nei confronti di diversi giocatori, acquistati in quanto redditizi nel loro ruolo naturale e, quasi inspiegabilmente, adattati in ruoli diversi, alla ricerca del c.d. “equilibrio”: Mandzukic, da puntero  a mezzala/ala; Higuain (fintanto che Dybala non ha esordito) seconda punta o rifinitore dietro la prima punta; Dybala, appunto, trequartista o mezzala; Pjanic regista basso; Barzagli terzino destro; Dani Alvescentrale di destra di una difesa a tre oppure ala tornante; Sturaro terzino destro o ala tornante destra o sinistra; Lemina ala destra; Cuadrado mezzala de facto, data la sua posizione più stretta. A ben vedere, si tratta peraltro di giocatori chiave, in quanto chiamati, per lo più, ad impostare il gioco o a finalizzarlo.

Da dove derivi questa confusione non è dato saperlo: la si può riferire ad un mercato non in linea con le richieste dell’allenatore o alla mancanza di flessibilità, da parte di quest’ultimo, nell’applicare schemi idonei ai giocatori presenti in rosa. Per quanto tempo durerà, tantomeno, atteso che ci troviamo oltre la metà del girone di andata in campionato e all’ultima gara del girone di Champions.

Vero è, come sostengono Marotta e Max, che “questa” Juventus stenta regolarmente in questa parte di stagione: anche in questo caso, se le cause siano da ricercare nell’inserimento dei nuovi arrivati e/o nella partenza cadenzata di giocatori importanti, non è di facile individuazione. Nei fatti, giocatori come Dani Alves vengono ora reimpiegati nel loro ruolo naturale, senza difficoltà di adattamento di sorta – a differenza di quanto accadde da noi – e con ottimi risultati, al netto della qualità stratosferica del resto della rosa del PSG (viene da chiedersi se Allegri applicherebbe le stesse, attuali, strategie, anche su quella panchina). Le difficoltà di inserimento dei nuovi acquisti, inoltre, possono ben esistere ed esistono, ma difficilmente dipendono dalla qualità dei singoli, quanto piuttosto dal modo di stare in campo impartito dal tecnico: Zidane, inizialmente “controllato” da interno di un centrocampo quattro, o lo stesso Nedved, “schiacciato” sulla fascia, ed invece incontenibili in veste di rifinitori, pur con caratteristiche fisiche e tecniche differenti.

Si tratta comunque di un trend piuttosto recente ed in apparenza incoerente con il percorso di crescita della squadra che, ormai dal 2010, è stato intrapreso: basti pensare alla formazione scesa in campo a Berlino nella finale di Champions League di tre stagioni orsono, per apprezzare che il perno della squadra si è spostato verso l’attacco, a discapito della qualità in difesa e, soprattutto, centrocampo.

Peraltro, la scelta di schierare determinati giocatori in ruoli diametralmente opposti a quelli ricoperti e comunque non idonei alle caratteristiche tecniche e fisiche degli interpreti genera notevoli problemi di gestione della manovra, che tendono a sfiorare l’inattuabilità di un gioco identificabile: pensiamo a Pjanic, che a mio avviso rappresenta l’equivoco tattico più evidente e cruciale, chiamato a proteggere la difesa, impostare, contrastare e persino avanzare in attacco, quando la dinamica della gara lo richiede. Allo stesso modo, Khedira deve muoversi in verticale, non avendo nella rapidità la sua migliore qualità. Higuain è chiamato a ripiegare per cucire il gioco (specie se in assenza di Dybala) e trovare anche la lucidità per affermarsi efficacemente in area di rigore. Vengono richiesti troppi compiti multifunzionali a giocatori schierati in ruoli non loro.

Nulla in contrario, se ciò porta frutti (gli scudetti li abbiamo vinti ugualmente, le TIM Cup idem, salvo poi prendere docce fredde in finali di Champions League comunque raggiunte), ma si ha la costante sensazione di ricominciare ogni anno daccapo e che i giocatori in rosa siano di non facile combinazione tra loro. Spettando questo compito esclusivamente al tecnico, viene lecito domandarsi perché la scelta del ruolo naturale di ognuno non venga considerata come l’imprescindibile condizione per far rendere al meglio ciascuno e, di conseguenza, il collettivo.

Per l’effetto, Pjanic dovrebbe giocare mezzala o trequartista, Dybala attaccante e così poter dialogare tra loro più vicino all’area, anziché a 40 metri come avviene attualmente, e risultare maggiormente incisivi, sfruttando al massimo le loro caratteristiche tecniche, specialmente legate al tiro da fuori del croato; allo stesso modo, Mandzukic dovrebbe essere considerata un’alternativa a Higuain, anziché un mediano, già soltanto perché in quel ruolo sono già presenti altri validi interpreti (Matuidi, su tutti) e la rosa non include un centravanti di riserva (complice la cessione in prestito di Moise Kean).

Da ultimo, se la promessa di Allegri è sempre quella di avere una squadra al top da marzo in avanti, certamente si potrà pazientare qualche mese: ma resta oscura la ragione per cui questo metodo venga considerato benefico per la Juventus e non già per molte altre contendenti europee, che vivono la fase di appannamento come momentanea eccezione, anziché quadrimestrale certezza.

 

di Vittorio Aversano

Ma va, son problemi solo di equilibrio.

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Joined: 16-Mar-2008
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41 minuti fa, troppogobbo1897 ha scritto:

Non so chi sia questo Aversano ma ha detto semplicemente cose sapute e risapute. 

che allegri sia in confusione è evidente. 

Aversano si è dimenticato dell'ultima sperimentazione, Marchisio ala destra e matuidi ala sinistra. 

Concordo sopratutto nella parte finale circa il fatto che la juve è l'unica squadra in attesa di marzo.... Le altre hanno tutte momenti di forma più o meno buoni nell'arco della stagione. Noi invece viaggiamo piatti da agosto a marzo, dove abbiamo un picco di forma che dura un mese o poco più, per poi tornare ad essere piatti. 

 

Per alcuni e' la chiave per arrivare in finale di Champions, poi lasciamo perdere le figure di M***A.

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Joined: 28-Mar-2017
9042 messaggi
17 minuti fa, STELEO ha scritto:

Sarà anche vero ma non siamo noi tifosi che diciamo di puntare sulla Champions e non sul campionato?

 

L'unica vera possibilità di vincere la champions con l'organico che abbiamo è cercare di essere al 120% nelle partite importanti di primavera e sperare che non lo siano le 4/5 big europee che hanno giocatori che noi possiamo avere solo sull'album della Panini, la speranza della società è di prendere una squadra abbordabile agli ottavi così di poter essere in quelle condizioni da meta Marzo a fine Maggio ossia per quarti semifinale e finale.

 

Anche l'anno scorso si è fatta questa scelta, purtroppo è stata rovinata dal cambio modulo deciso dopo il mercato di Gennaio e dall'infortunio di Pjaca che ci ha privato dell'unico cambio in avanti, risultato siamo scoppiati a metà maggio.

 

Ah, perchè quindi questo tipo di preparazione viene fatta in ossequio a noi tifosi che diciamo di puntare sulla Champions e non sul campionato (che poi non è proprio così) ? :sisi:

 

Strano però.... perchè dalla società dicono CONTINUAMENTE OGNI ANNO che l'obiettivo principale è il campionato e in Champions "vediamo dove riusciamo ad arrivare", "l'obiettivo sono almeno i quarti di finale" ......

Modificato da troppogobbo1897

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Joined: 05-Mar-2006
26440 messaggi

Allegri mette in due urne nomi e ruoli. E poi procede con gli accoppiamenti a sorteggio.

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Joined: 28-Mar-2017
9042 messaggi
6 minuti fa, Shaft ha scritto:

Per alcuni e' la chiave per arrivare in finale di Champions, poi lasciamo perdere le figure di M***A.

 

Eh lo so..... solo che questi "alcuni" però non dicono che noi, a differenza di Real, Barca, Bayern, PSG, Manchester City, Manchester U., Chelsea che sono già qualificate, alcune già dalla partita precedente, ci ritroviamo a sperare che il Barcellona non si faccia battere in casa dallo Sporting poichè temiamo tutti (giustamente) di non andare a vincere ad Atene......

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Joined: 16-Mar-2008
35979 messaggi
6 minuti fa, DukeJuventino ha scritto:

 

Io invece invidio proprio te che sei nella testa di Allegri ed interpreti le sue parole come meglio credi.

 

 

.asd

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Joined: 20-Apr-2009
40693 messaggi
2 hours ago, troppogobbo1897 said:

Non so chi sia questo Aversano ma ha detto semplicemente cose sapute e risapute. 

che allegri sia in confusione è evidente. 

Aversano si è dimenticato dell'ultima sperimentazione, Marchisio ala destra e matuidi ala sinistra. 

Concordo sopratutto nella parte finale circa il fatto che la juve è l'unica squadra in attesa di marzo.... Le altre hanno tutte momenti di forma più o meno buoni nell'arco della stagione. Noi invece viaggiamo piatti da agosto a marzo, dove abbiamo un picco di forma che dura un mese o poco più, per poi tornare ad essere piatti. 

 

Giustissima osservazione.

 

2 hours ago, Shaft said:

Ma va, son problemi solo di equilibrio.

E problemi di "calma."

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Joined: 20-Apr-2009
40693 messaggi
14 hours ago, Juve la mia passione said:

 

concetto giusto , dovrebbe essere la base di partenza per migliorare, schierare i giocatori nel loro ruolo

poi però vediamo matuidi ala sinistra e marchisio ala destra .oddio

anche sulla forma fisica discorso giusto, siamo in forma da marzo a metà aprile poi in finale di CL 40 minuti di autonomia, non parliamo del finale di campionato.

ridicola sta cosa

 

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Joined: 11-Jan-2016
7787 messaggi

marchisio ala destra e matuidi ala sinistra fanno capire che allegri sta cosa ce l'ha nell'animo.

 

sfatiamo finalmente il mito che sturaro ala sinistra e lemina ala destra erano necessità.

 

bastava cambiare modulo e usare un centrocampo a 3 per fare le rotazioni l'anno scorso... 

 

sfatiamo che è meglio

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Joined: 16-Mar-2008
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40 minuti fa, ClaudioGentile ha scritto:

Giustissima osservazione.

 

E problemi di "calma."

.asd

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Joined: 16-Mar-2008
35979 messaggi
40 minuti fa, sempresoloforzajuventus ha scritto:

.asd

Non resisti eh?

Era una risposta divertente.

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Joined: 22-Aug-2016
1899 messaggi

Nessuno ha notato che col Barcellona, ma anche in altre partite, abbiamo tirato in porta molto male?

Higuain e Dybala sempre alto.

Costa mozzarelle e a lato.

 

Magari è un periodo e quando ricominceremo a centrare la porta passeranno i malanni...

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Joined: 20-Apr-2009
40693 messaggi
16 hours ago, hiros said:
 
di Riceviamo e Pubblichiamo

Gli uomini giusti nel ruolo sbagliato

23 novembre 2017

 

La partita contro il Barcellona ha evidenziato, ancora una volta, l’apparente confusione tattica di cui è, al momento, vittima Allegri: d’altra parte, 19 formazioni diverse in 19 partite non possono rivelare altro che questo.

Come se ciò non bastasse, pare che l’inedito modulo 3-4-3 (3-4-2-1) sia stato introdotto per la prima volta durante la fase di riscaldamento antecedente la partita, il che spiega perché la squadra sia entrata dieci minuti prima, e sia uscita dopo, rispetto al Barcellona.

Esempi celebri nel recente passato di esperimenti tattici andati a buon fine, da Lippi a Capello, passando per Ancelotti, non mancano: tra gli altri, Zidane, da mezzala a fantastista; Tudor (in emergenza) da centrale di difesa e perno basso del centrocampo; Nedved, da centrocampista di fascia a suggeritore dietro le punte; Zambrotta, da ala tornante a terzino sinistro e poi destro; Chiellini, da terzino sinistro a centrale di difesa; Pirlo, da seconda punta a regista basso. Ma si tratta di casi isolati e che, comunque, non hanno interessato più di due giocatori contemporaneamente.

Dalla stagione scorsa, stiamo invece assistendo ad una rivoluzione tattica forzata nei confronti di diversi giocatori, acquistati in quanto redditizi nel loro ruolo naturale e, quasi inspiegabilmente, adattati in ruoli diversi, alla ricerca del c.d. “equilibrio”: Mandzukic, da puntero  a mezzala/ala; Higuain (fintanto che Dybala non ha esordito) seconda punta o rifinitore dietro la prima punta; Dybala, appunto, trequartista o mezzala; Pjanic regista basso; Barzagli terzino destro; Dani Alvescentrale di destra di una difesa a tre oppure ala tornante; Sturaro terzino destro o ala tornante destra o sinistra; Lemina ala destra; Cuadrado mezzala de facto, data la sua posizione più stretta. A ben vedere, si tratta peraltro di giocatori chiave, in quanto chiamati, per lo più, ad impostare il gioco o a finalizzarlo.

Da dove derivi questa confusione non è dato saperlo: la si può riferire ad un mercato non in linea con le richieste dell’allenatore o alla mancanza di flessibilità, da parte di quest’ultimo, nell’applicare schemi idonei ai giocatori presenti in rosa. Per quanto tempo durerà, tantomeno, atteso che ci troviamo oltre la metà del girone di andata in campionato e all’ultima gara del girone di Champions.

Vero è, come sostengono Marotta e Max, che “questa” Juventus stenta regolarmente in questa parte di stagione: anche in questo caso, se le cause siano da ricercare nell’inserimento dei nuovi arrivati e/o nella partenza cadenzata di giocatori importanti, non è di facile individuazione. Nei fatti, giocatori come Dani Alves vengono ora reimpiegati nel loro ruolo naturale, senza difficoltà di adattamento di sorta – a differenza di quanto accadde da noi – e con ottimi risultati, al netto della qualità stratosferica del resto della rosa del PSG (viene da chiedersi se Allegri applicherebbe le stesse, attuali, strategie, anche su quella panchina). Le difficoltà di inserimento dei nuovi acquisti, inoltre, possono ben esistere ed esistono, ma difficilmente dipendono dalla qualità dei singoli, quanto piuttosto dal modo di stare in campo impartito dal tecnico: Zidane, inizialmente “controllato” da interno di un centrocampo quattro, o lo stesso Nedved, “schiacciato” sulla fascia, ed invece incontenibili in veste di rifinitori, pur con caratteristiche fisiche e tecniche differenti.

Si tratta comunque di un trend piuttosto recente ed in apparenza incoerente con il percorso di crescita della squadra che, ormai dal 2010, è stato intrapreso: basti pensare alla formazione scesa in campo a Berlino nella finale di Champions League di tre stagioni orsono, per apprezzare che il perno della squadra si è spostato verso l’attacco, a discapito della qualità in difesa e, soprattutto, centrocampo.

Peraltro, la scelta di schierare determinati giocatori in ruoli diametralmente opposti a quelli ricoperti e comunque non idonei alle caratteristiche tecniche e fisiche degli interpreti genera notevoli problemi di gestione della manovra, che tendono a sfiorare l’inattuabilità di un gioco identificabile: pensiamo a Pjanic, che a mio avviso rappresenta l’equivoco tattico più evidente e cruciale, chiamato a proteggere la difesa, impostare, contrastare e persino avanzare in attacco, quando la dinamica della gara lo richiede. Allo stesso modo, Khedira deve muoversi in verticale, non avendo nella rapidità la sua migliore qualità. Higuain è chiamato a ripiegare per cucire il gioco (specie se in assenza di Dybala) e trovare anche la lucidità per affermarsi efficacemente in area di rigore. Vengono richiesti troppi compiti multifunzionali a giocatori schierati in ruoli non loro.

Nulla in contrario, se ciò porta frutti (gli scudetti li abbiamo vinti ugualmente, le TIM Cup idem, salvo poi prendere docce fredde in finali di Champions League comunque raggiunte), ma si ha la costante sensazione di ricominciare ogni anno daccapo e che i giocatori in rosa siano di non facile combinazione tra loro. Spettando questo compito esclusivamente al tecnico, viene lecito domandarsi perché la scelta del ruolo naturale di ognuno non venga considerata come l’imprescindibile condizione per far rendere al meglio ciascuno e, di conseguenza, il collettivo.

Per l’effetto, Pjanic dovrebbe giocare mezzala o trequartista, Dybala attaccante e così poter dialogare tra loro più vicino all’area, anziché a 40 metri come avviene attualmente, e risultare maggiormente incisivi, sfruttando al massimo le loro caratteristiche tecniche, specialmente legate al tiro da fuori del croato; allo stesso modo, Mandzukic dovrebbe essere considerata un’alternativa a Higuain, anziché un mediano, già soltanto perché in quel ruolo sono già presenti altri validi interpreti (Matuidi, su tutti) e la rosa non include un centravanti di riserva (complice la cessione in prestito di Moise Kean).

Da ultimo, se la promessa di Allegri è sempre quella di avere una squadra al top da marzo in avanti, certamente si potrà pazientare qualche mese: ma resta oscura la ragione per cui questo metodo venga considerato benefico per la Juventus e non già per molte altre contendenti europee, che vivono la fase di appannamento come momentanea eccezione, anziché quadrimestrale certezza.

 

di Vittorio Aversano

Queste considerazioni che ho estrapolato dall'articolo in questione, rappresentano la bibbia del "nongioco" di Allegri:

 

"Vengono richiesti troppi compiti multifunzionali a giocatori schierati in ruoli non loro."

 

"... si ha la costante sensazione di ricominciare ogni anno daccapo e che i giocatori in rosa siano di non facile combinazione tra loro. Spettando questo compito esclusivamente al tecnico, viene lecito domandarsi perché la scelta del ruolo naturale di ognuno non venga considerata come l’imprescindibile condizione per far rendere al meglio ciascuno e, di conseguenza, il collettivo."

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Joined: 03-Aug-2006
9870 messaggi
2 ore fa, troppogobbo1897 ha scritto:

 

Ah, perchè quindi questo tipo di preparazione viene fatta in ossequio a noi tifosi che diciamo di puntare sulla Champions e non sul campionato (che poi non è proprio così) ? :sisi:

 

Strano però.... perchè dalla società dicono CONTINUAMENTE OGNI ANNO che l'obiettivo principale è il campionato e in Champions "vediamo dove riusciamo ad arrivare", "l'obiettivo sono almeno i quarti di finale" ......

Non girare la frittata.....è ovvio che la società punti a vincere tutto ma è anche ovvio che se dovessero scegliere tra campionato e coppa sceglierebbero quest'ultima quindi cercano di spostare la massima condizione possibile nel periodo primaverile pensando che vista la differenza tra noi e le altre squadre italiane il rischio potrebbe pagare.....tra l'altro in questo periodo non hai neanche il tempo di inserire i nuovi perchè tra il fatto di giocare ogni tre giorni tra le pause nazionali è ovvio che il gioco ne risente..........

Poi che la Società dica che il primo obiettivo è il campionato è ovvio, se dicessero che è la champions praticamente partirebbero già con la quasi sicurezza che sia una stagione fallimentare (la champions per le squadre italiane è un miraggio, ma lo vedi l'attacco del PSG)

 

Sto anche dicendo che i tifosi intervistati o anche nei forum dicono che un altro campionato non interessa bisogna puntare alla champions poi però se si va male in campionato bisogna esonerare l'allenatore.....un po' di coerenza.....

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Joined: 03-Aug-2006
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16 minuti fa, ClaudioGentile ha scritto:

Queste considerazioni che ho estrapolato dall'articolo in questione, rappresentano la bibbia del "nongioco" di Allegri:

 

"Vengono richiesti troppi compiti multifunzionali a giocatori schierati in ruoli non loro."

 

"... si ha la costante sensazione di ricominciare ogni anno daccapo e che i giocatori in rosa siano di non facile combinazione tra loro. Spettando questo compito esclusivamente al tecnico, viene lecito domandarsi perché la scelta del ruolo naturale di ognuno non venga considerata come l’imprescindibile condizione per far rendere al meglio ciascuno e, di conseguenza, il collettivo."

Ma è difficile pensare che si cambi ruolo ai giocatori per permettere a chi ha i piedi più buoni di giocare titolare?

 

 

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Joined: 20-Apr-2009
40693 messaggi
13 minutes ago, STELEO said:

Ma è difficile pensare che si cambi ruolo ai giocatori per permettere a chi ha i piedi più buoni di giocare titolare?

 

 

Quest'anno non avrebbe bisogno di cambiare ruolo a chi ha piu' piedi buoni perche' potrebbe utilizzare direttamente giocatori piu' forti, e nel loro ruolo naturale, senza cambiarli di ruolo e senza fargli fare piu' cose contemporaneamente.

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Joined: 26-Apr-2010
2080 messaggi

Non me ne intendo, ma credo che fare l'allenatore di una squadra sia un po' più complicato di "metto quello lì a fare questo, quell'altro la a fare quello e si vince".

Così da profano mi verrebbe da pensare che si debba tener conto anche della forma dei giocatori e della loro disponibilità, ma sono proprio le prime due cose che mi vengono in mente.

Se fosse veramente così poco complicato fare l'allenatore di calcio a rigor di logica potrebbe farlo anche qualsiasi magazziniere che vada ad un corso a Coverciano.

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Joined: 16-Mar-2008
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1 ora fa, sempresoloforzajuventus ha scritto:

Hai ragione.

Pensa che io non riesco a smettere di ridere.

.asd

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Joined: 20-Apr-2009
40693 messaggi

di Dario Pergolizzi

Come difendere senza Chiellini e Mandzukic
....

In conclusione possiamo dire che la Juventus, probabilmente scottata dalle 6 reti collezionate tra la gara d’andata e quella di domenica scorsa, forte anche della consapevolezza riguardo all’atteggiamento del Barcelona targato Valverde, ha decisamente optato per una difesa ragionata, i cui unici picchi di aggressività verticale erano limitati alle costruzioni basse o alle iniziative individuali in zona palla.

 

Oltre alla buona prova di tutta la squadra sotto questo aspetto, preme sottolineare le prestazioni dei due uomini chiamati a rimpiazzare quelli che per il pubblico juventino sono due soggetti insostituibili nella manovra difensiva: sontuosa la partita di Medhi Benatia e sufficientemente attenta quella di Costa, all’altezza sia dell’avversario affrontato che delle aspettative riposte in chiave difensiva.

 

Di contro, la grande qualità e freddezza nella circolazione catalana hanno consentito agli ospiti di arrivare frequentemente in possesso in zone più avanzate; quelle in cui la Juve, come prima spiegato, ha privilegiato una difesa più bassa e attendista volta alla superiorità numerica costante ed alla grande densità centrale. Se da un lato ciò ha prodotto una performance di contenimento degna di nota, dall’altro ha castrato totalmente qualsiasi velleità offensiva: scarsa l’organizzazione sia delle risalite rapide che dei tentativi di consolidamento del possesso.

 

La Juventus ha nuovamente mostrato di chiedere forse un po’ troppo al talento dei propri eccezionali giocatori offensivi, chiamati spesso ad eludere l’aggressività blaugrana in situazioni di inferiorità con giocate ad alto coefficiente di difficoltà tramite palloni alti, veloci e impazziti.

 

La squadra di Allegri si trova in un proverbiale guado: la duttilità è senza dubbio un valore lodevole, ma occorrerà decidere quale strada imboccare; costruire e organizzare una manovra offensiva improntata sul campo aperto sembra ben lontano sia dalle corde dell’atteggiamento posizionale impostato dal mister livornese, che da quelle dei propri attaccanti, eccezion fatta per Cuadrado e Costa.

 

In campionato abbiamo invece tastato il terreno opposto, quello dell’inadeguatezza della gestione delle distanze tra i reparti in situazioni di supremazia territoriale, che ha scaturito diverse occasioni da gol per le avversarie e messo in difficoltà una coppia di mediani non certamente adatta a coprire porzioni siderali.

 

Oggi la Juve è dunque una squadra che se difende bassa non attacca efficacemente, mentre se lo fa più in alto non sembra avere sufficiente organizzazione posizionale per agevolare il recupero in zone avanzate e di conseguenza le successive rigiocate.

 

La sensazione è che ancora una volta a novembre il bandolo della matassa sia lungi dall’essere ritrovato, e che sarà necessario ancora qualche esperimento allegriano prima di assistere (auspicabilmente) alla Juventus 2018 definitiva.

 

http://www.juventibus.com/come-difendere-senza-chiellini-mandzukic/

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Joined: 29-Mar-2006
749 messaggi
Il 23/11/2017 alle 09:36 , Audemars ha scritto:

Ma cosa ti devo dire Hopper...mi faccio del male dal solo. Le uniche note positive del mio abbonamento solo le hostess/ fighe che girano in Boniperti ed il catering....ma sempre co*****e rimango comunque 

Posso chiederti quanto costa l’abbonamento in Boniperti? Sono abbonato in ovest e medito il grande salto...

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