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Socrates

Blaise Matuidi

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Dybala houdt Juventus in het spoor van Napoli | Foto | ed.nl

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1947398563_Juve2017.jpg.deced29b2cf9e3431d7268c59c8dcc63.jpgBLAISE MATUIDI     

 

Report: Inter Miami set to sign World Cup winner Blaise Matuidi - SBI Soccer

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Blaise_Matuidi

 

 

Nazione: Francia Francia
Luogo di nascita: Tolosa
Data di nascita: 09.04.1987
Ruolo: Centrocampista
Altezza: 175 cm
Peso: 70 kg
Nazionale Francese
Soprannome: Charognard (Avvoltoio) - Octopus - Testa tra le Nuvole - Marathon Man

 

 

Alla Juventus dal 2017 al 2020

Esordio: 19.08.2017 - Serie A - Juventus-Cagliari 3-0

Ultima partita: 01.08.2020 - Serie A - Juventus-Roma 1-3

 

133 presenze - 8 reti

 

3 scudetti

1 coppa Italia

1 supercoppa italiana

 

Campione del mondo 2018 con la nazionale francese

 

 

 

Blaise Matuidi (Tolosa, 9 aprile 1987) è un ex calciatore e dirigente sportivo francese, di ruolo centrocampista, direttore sportivo del Miami City. Campione del mondo con la nazionale francese nel 2018.

 

Dopo gli esordi nel Troyes ed essersi messo in luce nel Saint-Étienne, sale alla ribalta nel Paris Saint-Germain dove spende la parte più significativa della carriera, dal 2011 al 2017, vincendo quattro campionati francesi consecutivi (dal 2012-13 al 2015-16) e altrettante Coppe di Lega consecutive (dal 2013-14 al 2016-17), oltre a tre Coppe di Francia consecutive (dal 2014-15 al 2016-17) e cinque Supercoppe francesi consecutive (dal 2013 al 2017). Si mantiene ad alti livelli anche nella successiva esperienza alla Juventus, dove milita dal 2017 al 2020, vincendo tre campionati italiani consecutivi (dal 2017-18 al 2019-20), una Coppa Italia (2017-18) e una Supercoppa italiana (2018).

Con la nazionale ha preso parte ai Mondiali di Brasile 2014 e Russia 2018, trionfando in quest'ultimo, e agli Europei di Polonia-Ucraina 2012 e Francia 2016, finalista in quest'ultimo. È stato inoltre eletto calciatore francese dell'anno da France Football nel 2015 e inserito due volte da UNFP nella squadra ideale della Ligue 1 (2013 e 2016).

 

Blaise Matuidi
Matuidi PSG.jpg
Matuidi al Paris Saint-Germain nel 2012
     
Nazionalità Francia Francia
Altezza 175 cm
Peso 70 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Centrocampista
Squadra   Inter Miami
Carriera
Giovanili
1993-1998 Yellow and Blue Flag.svg Fontenay
1998-2001 600px vertical stripes Blue HEX-0E3193 Red HEX-FF0000.svg Vincennes
2001-2002   Créteil-Lusitanos
2002-2003   INF Clairefontaine
2003-2005   Troyes
Squadre di club
2004-2007   Troyes 67 (4)
2007-2011   Saint-Étienne 132 (3)
2011-2017   Paris Saint-Germain 204 (23)
2017-2020   Juventus 133 (8)
2020-2022   Inter Miami 47 (2)
Nazionale
2004-2005 Francia Francia U-18 9 (0)
2005-2006 Francia Francia U-19 9 (0)
2006-2009 Francia Francia U-21 19 (0)
2010-2019 Francia Francia 84 (9)
Palmarès
 
Coppa mondiale.svg Mondiali di calcio
Oro Russia 2018
UEFA European Cup.svg Europei di calcio
Argento Francia 2016

 

Biografia

Nato a Tolosa, è poi cresciuto a Parigi da genitori angolani, i quali lasciarono il paese d'origine a causa della guerra civile, rifugiandosi nell'allora Zaire. Si definisce soprattutto di cultura congolese, visto che conosce la lingua lingala ma non quella portoghese.

Si sposa il 2 luglio 2017 con Isabelle, con la quale ha tre figli.

Caratteristiche tecniche

È un centrocampista mancino completo, buon costruttore di gioco, che rende al meglio in fase di interdizione e recupero, con grande capacità di corsa e grinta. Duttile e atletico, all'occorrenza può essere impiegato con discreti risultati anche sulla fascia sinistra, come esterno o terzino.

Carriera

Giocatore

Club

Troyes, Saint-Étienne e Paris Saint-Germain

Dopo essere cresciuto in club minori, ed essere poi transitato per l'accademia nazionale francese di INF Clairefontaine, approda nelle file del Troyes dove milita dal 2004 al 2007; esordisce in prima squadra a 17 anni il 23 novembre 2004, sotto la guida del tecnico Jean-Marc Furlan, il quale lo schiera titolare nella partita di Ligue 2 vinta 2-1 contro il Gueugnon. Viene quindi acquistato dal Saint-Étienne dove rimane per il successivo quadriennio, debuttando con i Verts anche in campo internazionale in occasione della Coppa UEFA 2008-2009.

Nell'estate 2011 si trasferisce al Paris Saint-Germain per 10 milioni di euro. Milita nei Rouge-et-Bleu per sei stagioni, raccogliendo i suoi primi successi tra cui 4 campionati francesi, 5 Supercoppe di Francia, 4 Coppe di Lega e 3 Coppe di Francia; con i Parisiens fa inoltre il suo debutto in Champions League nell'edizione 2012-2013. Resta a Parigi sino all'estate 2017: l'ultimo trofeo vinto sarà la Supercoppa di Francia, aggiudicata in luglio a danno del Monaco.

Juventus e Inter Miami

Nell'agosto 2017 si accasa agli italiani della Juventus, acquistato per 20 milioni di euro (più bonus). Debutta con la maglia bianconera e in Serie A il 19 dello stesso mese, nella vittoria casalinga per 3-0 contro il Cagliari; il suo primo gol arriva il successivo 17 dicembre, chiudendo il tabellino nella vittoria esterna di campionato contro il Bologna (3-0); l'11 aprile 2018 trova la sua prima rete juventina in Champions League, siglando il momentaneo 0-3 nella sfida del Bernabéu contro il Real Madrid (1-3), nel ritorno dei quarti di finale. Presto emerso tra i punti fermi del centrocampo juventino, chiude la sua prima stagione a Torino con un double nazionale.

Si ripete come numero di gol in campionato anche nella stagione seguente (in cui continua a essere un titolare del centrocampo dei torinesi), conquistando di nuovo il titolo italiano insieme alla Supercoppa italiana, e mantiene un ruolo centrale nell'undici bianconero anche nell'annata 2019-2020, dopo l'avvicendamento tecnico tra Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri, nonostante con quest'ultimo vada incontro a un calo di rendimento che lo porta a essere rimpiazzato, nel corso della stagione, dal connazionale Adrien Rabiot.

Il 12 agosto 2020, poche settimane dopo la vittoria del suo terzo Scudetto consecutivo, risolve consensualmente il contratto con la società torinese, chiudendo l'esperienza in bianconero dopo tre stagioni e cinque titoli vinti. Il giorno seguente si accorda con l'Inter Miami, club statunitense militante nella Major League Soccercon cui gioca per il successivo biennio. Lascia la squadra di Miami nel gennaio 2022 e, pur intraprendendo nel frattempo la carriera dirigenziale, nell'immediato non dà l'addio al calcio giocato, decisione ufficializzata solo nel dicembre seguente.

Nazionale

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Matuidi in azione con la maglia della Francia nel 2013

 

Ottiene la sua prima convocazione nella nazionale francese da parte del commissario tecnico Laurent Blanc in occasione dell'amichevole contro la Norvegia dell'11 agosto 2010. Debutta con la maglia della nazionale il successivo 7 settembre, all'età di 23 anni, durante la sfida contro la Bosnia ed Erzegovina giocata a Sarajevo, valida per le qualificazioni al campionato d'Europa 2012, subentrando a Florent Malouda. Viene convocato per la fase finale della manifestazione in Polonia e Ucraina, senza però mai scendere in campo a causa di un infortunio alla coscia rimediato prima dell'inizio del torneo.

Sotto la guida del selezionatore Didier Deschamps, il 5 giugno 2013, in occasione dell'amichevole persa per 1-0 contro l'Uruguay, veste per la prima volta la fascia di capitano dei Bleus dal primo minuto. Segna invece il suo primo gol nell'amichevole del 5 marzo 2014 vinta per 2-0 contro i Paesi Bassi. L'8 giugno dello stesso anno arriva la sua prima doppietta in maglia bleu, nella partita amichevole vinta 8-0 contro la Giamaica.

Al campionato del mondo 2014 in Brasile disputa cinque partite, andando a segno nella vittoria francese 5-2 contro la Svizzera. Successivamente convocato per il campionato d'Europa 2016 organizzato dalla Francia, in cui i Bleus si arrendono in finale al Portogallo, e dove Matuidi scende in campo in ogni partita della nazionale transalpina.

Nelle qualificazioni al campionato del mondo 2018, alla penultima giornata realizza alla Bulgaria il decisivo 1-0 che vale la qualificazione francese. Confermato per la fase finale in Russia, è tra i titolari dei Bleus che il 15 luglio 2018, dopo la vittoriosa finale di Mosca contro la Croazia (4-2), si laureano campioni del mondo per la seconda volta nella storia.

Dopo il mondiale russo Matuidi continua a essere convocato sino a novembre 2019, poi per il trasferimento del calciatore in MLS, non viene più convocato da Deschamps. In totale vanta 84 presenze e 9 reti con la maglia nazionale.

Dirigente

Il 19 maggio 2021, parallelamente all'attività agonistica, intraprende la carriera dirigenziale assumendo il ruolo di direttore sportivo del Miami City, club statunitense militante nella USL League Two.

Palmarès

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Matuidi posa insieme ai suoi figli con la Coppa del Mondo vinta dai Bleus al campionato del mondo 2018

Club

Nazionale

Individuale

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore
  — Parigi, 31 dicembre 2018. Di iniziativa del Presidente della Repubblica francese.

 

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1947398563_Juve2017.jpg.deced29b2cf9e3431d7268c59c8dcc63.jpgBLAISE MATUIDI     

 

matuidi%2Bbologna.jpg

 

 

 

«Essere stato un membro della famiglia Juventus è un sogno che si avvera, un onore. Ho scoperto un’istituzione incredibile, compagni di squadra che sono diventati molto di più. Rimarrò sempre il tuo fan numero 1, o meglio il numero 14. Grazie Juventus, grazie davvero».
 
LA MAGLIA DELLA JUVE – PAGINA FACEBOOK DEL 14 AGOSTO 2020
Sembra ieri: correva l’estate del 2017 e salutavamo l’arrivo sotto la Mole bianconera di Blaise Matuidi, trentenne, reduce da una lunga teoria di successi colti nelle fila del PSG. Ma il tempo corre veloce, come lui e anche di più, ed è giunta l’ora di salutare il “Charo”, che dopo tre stagioni con la maglia della Juve si trasferirà negli States. Giocherà nell’Inter di Miami, club militante nella MLS e del quale è comproprietario David Beckham.
Il centrocampista transalpino non è stato troppo amato dai fan della Vecchia, che non gli hanno mai perdonato un tocco di palla non eccessivamente raffinato, ma ne hanno apprezzato la generosità, la professionalità, la duttilità, la disponibilità a sbattersi per tutto e tutti. Durante la prima annata con noi, l’apporto di Blaise è risultato estremamente importante per la conquista del primato nazionale, e a un certo punto poteva rivelarsi a dir poco bagnato dall’immortalità sportiva.
La compagine di Allegri cominciò la stagione 2017-18 a buon ritmo, trascinata da un Dybala in stato di grazia: i gol della “Joya” mascherarono i problemi strutturali che minavano l’equilibrio della squadra. Il 4-2-3-1 che tante soddisfazioni ci aveva regalato fino a pochi mesi prima appariva come un abito un po’ sgualcito, financo logoro. Il sistema di gioco non era più interpretato con la stessa intensità dai suoi protagonisti. Nonostante l’irrobustimento del reparto offensivo, potenziato sugli esterni dall’ingaggio di Bernardeschi e Douglas Costa, i nostri eroi stavano manifestandosi incapaci, per un motivo o per l’altro, di garantire la congrua dose di atletismo e spirito di sacrificio necessari alla bisogna. La difesa si ritrovava sovente scoperta, schermata saltuariamente centralmente e poco sostenuta sugli esterni.
Il 19 novembre Madama subì un 3-2 a Genova, sponda blucerchiata, che sciolse definitivamente i dubbi che pervadevano Max Allegri. Il tecnico livornese non era da un bel po’ di tempo, soddisfatto della fase incontristica del complesso, ma mettere da parte un congegno che egli stesso aveva concepito e tanto bene si era espresso in passato non era una scelta semplice neanche per un tipo pragmatico come lui. Del resto, non si poteva proseguire su quella linea, e Max decise di potenziare stabilmente la Juventus sul piano dinamico e agonistico: cominciò a inserire senza soluzione di continuità Matuidi nell’undici titolare, che aveva ormai terminato il periodo di rodaggio mentale e tecnico che il mister riservava generalmente ai nuovi arrivati, più o meno giovani, più o meno esperti.
Il francese, che fino a quel punto aveva comunque disputato gare di estrema sostanza e utilità, divenne un cardine del 4-3-3 verso il quale la Zebra virò progressivamente, e che divenne il modulo di riferimento del settimo scudetto consecutivo. Non vogliamo (e non ci piace) ridurre il calcio a formulette matematiche intrise di magie: ma l’ex parigino si rivelò un eccellente propellente per la Juve. “Octopus” non si risparmiava mai: talvolta appariva strategicamente disordinato, ma rallentava le iniziative avversarie sul nascere senza esimersi dal contribuire a sporcarle nella loro fase terminale. Macinava chilometri, arretrava e si riproponeva con lodevole costanza, non si tirava mai indietro da un contrasto, una sovrapposizione, un raddoppio di marcatura. Si appropriò della fascia sinistra con impegno e dedizione. Non riuscì a farsi trovare sempre preciso in fase di costruzione, ma alla resa dei conti si fece apprezzare e non poco.
Naturalmente, va sottolineato come la sconfitta contro i blucerchiati non depresse i piemontesi, ma li stimolò a tornare più forti di prima: la Juve, per tradizione, non si deprime di fronte a uno schiaffo, lo incassa, lo analizza, si ricarica e lo sfrutta per ripresentarsi ancor più granitica. E lo scriviamo per amor di verità, senza nulla togliere a quanto di buono appena vergato sui meriti dell’ “avvoltoio”. Matuidi fu uno dei protagonisti del nuovo corso varato dall’allenatore toscano, senza se e senza ma, anche se è opportuno ricordare l’importanza del formidabile gruppo in cui si ritrovò a operare. E, l’11 aprile del 2018, in occasione del match del Bernabéu fra Real Madrid e Juventus, sfiorò l’immortalità nella saga del club sabaudo.
Sul risultato di 2-0 per noi, al 16’ della ripresa, il nostro sfruttò un’incertezza di Navas e andò a rete, portandoci momentaneamente a un triplo vantaggio che avrebbe significato una qualificazione alle semifinali di Champions League dai contorni leggendari. Purtroppo, allo scadere, un rigore di Cristiano regalò il passaggio del turno ai suoi, rendendo vana una rimonta comunque epocale; sminuendo, seppur ingiustamente ma fatalmente, il gol del mediano con la maglia numero 14.
Le prove offerte dal calciatore dai mille soprannomi sono calate di tono lungo l’arco del triennio trascorso a difendere i nostri colori. Un calo fisiologico: a una certa età, accade che un anno in più gravi enormemente su un atleta, accorciandogli drasticamente il minutaggio qualitativamente utile. Nel caso di Matuidi, che in carriera ha sempre dato tutto, un calo totalmente comprensibile. Blaise se ne va negli USA con un ruolino di 133 gare, 8 reti e 5 titoli messi insieme con la nostra maglia: non male.
Il Campione del Mondo ha chiosato con affetto sulla sua avventura torinese, ricambiato dalla società, che ne ha lodato quanto offerto alla causa e il complesso dei risalti ottenuti nel corso della lunga e proficua carriera.
Al termine della notte di Madrid ci trovammo orgogliosi, tristi, arrabbiati: in ognuno di noi i sentimenti si mischiavano e per ognuno di noi ce n’era uno che prevaleva sugli altri. Malgrado la delusione finale che inevitabilmente ci attanagliò, non potremo comunque dimenticare l’attimo in cui i cavalieri si erano palesati a compiere interamente l’impresa. L’attimo in cui segnò Matuidi. Lo vogliamo ricordare così.
 
MILENA TRECARICHI, JUVENTIBUS.COM DEL 10 AGOSTO 2020
Et voilà, la rivoluzione 2.0 di Andrea Pirlo inizia col botto: Blaise Matuidi saluta la Juventus dopo tre anni di militanza. Il campione del mondo è stato uno dei punti fermi di Allegri prima, e di Sarri poi, grazie alle sue abilità di movimento senza palla, nonostante la tecnica sopraffina non sia mai stata il suo punto di forza.
Impegno, corsa, mai una parola fuori posto, un professionista dentro e fuori dal campo. Blaise ha rappresentato i polmoni della squadra in questi tre anni, adesso da professionista qual è, ha capito che era giunto il momento di dirsi addio e senza batter ciglio, senza fare alcun tipo di ostruzionismo si è fatto da parte.
Arrivato nell’estate del 2017, il numero 14 lascia la Juventus dopo 132 presenze e 8 gol. Uno di questi, l’illusorio 0-3 di Madrid nel 2018, quando la Juve stava per riuscire nella titanica impresa di ribaltare lo 0-3 dell’andata contro il Real. Sempre a Madrid, nella Champions League di quest’anno, ha siglato il momentaneo 0-2 contro l’Atletico al Wanda Metropolitano.
Ora la Charo dance, il simpatico balletto con cui Blaise ha sempre festeggiato i suoi gol, farà scalo a Miami, dove è pronto ad accoglierlo David Beckham.
La rivoluzione 2.0 di Pirlo è appena iniziata, nel frattempo Mercì Blaise et Adieu!
 
DAL SITO UFFICIALE
Grazie di tutto, Blaise! Con i nostri colori ha lottato in ogni singola partita, in pressione costante sugli avversari, strappando una marea di palloni e rilanciando l’azione.
Ora, dopo tre stagioni, cinque titoli vinti (3 Scudetti, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana), Blaise Matuidi e la Juventus si salutano in seguito alla risoluzione consensuale del contratto.
Campione del Mondo con la Francia a Russia 2018, il transalpino ha sempre avuto un DNA vincente: lo dimostra la sua carriera, fin da quando indossava la casacca del Paris Saint-Germain, l’ultima squadra nella quale ha militato prima del suo arrivo a Torino, avvenuto nell’estate del 2017, a 30 anni.
“Charo”, diminutivo di “charognard”, avvoltoio in francese, dalla stagione del suo approdo alla Juventus (2017-18), nessun giocatore bianconero ha collezionato più presenze in Serie A di lui (98). Non solo: considerando tutte le competizioni, a partire dal 2017-18, solo Paulo Dybala (134) ha disputato più partite di Blaise (133) con la nostra maglia. Tutto questo, segnando 8 reti, fornendo 5 assist, intercettando 114 palloni e vincendo 210 contrasti, con una precisione nel passaggio dell’89%.
La prima delle 133 gare disputate in bianconero risale al 19 agosto 2017, nel 3-0 interno inflitto al Cagliari. La prima rete arriva invece quattro mesi dopo, a Bologna, con un tiro tanto preciso quanto angolato che supera Mirante. È stata soprattutto la sua sostanza nella linea mediana a fare la differenza, e a renderlo un giocatore molto amato al pubblico bianconero: per la sua grinta, per la sua caparbietà e per la capacità di non mollare mai.
Ed è per tutte queste sue caratteristiche e per il grandissimo impegno che ha sempre messo in campo con noi, che lo ringraziamo di cuore.
E gli auguriamo buona fortuna per il futuro.

Merci, Blaise!

 

http://ilpalloneracconta.blogspot.com/2020/11/blaise-matuidi.html

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Blaise Matuidi si ritira

 

Former Juventus midfielder Matuidi announces retirement - Football Italia

 

"Calcio, ti ho amato così tanto. Calcio, mi hai dato tanto, ma è arrivato il momento di dire basta. Ho realizzato i miei sogni da bambino, i miei sogni da uomo. È con la gola stretta ma con orgoglio che oggi volto questa pagina. GRAZIE". :769_heart:

 

Merci Blaise!

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