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- Domenico -

L'avversario della Juventus agli ottavi: il punto sul Porto

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1 ora fa, sangigibuffon ha scritto:

 

Esatto, lo scudetto lo sopportano molto di più, la Champions li massacrerebbe definitivamente (sia i tifosucoli da tastiera che i vari Caressa, Bergomi, Liguori, Ziliani e compagnia cantante). Comunque, troverebbero scuse anche nel caso in cui dovessimo vincere la Champions.

SI ma se riuscissimo a vincere in Europa sarebbe la morte di tutti gli antijuventini che da anni ripetono che in Europa non contiamo nulla, non vinciamo da vent'anni etc.
Vuoi mettere poi potersi disputare Supercoppa Europea e la Coppa del Mondo per Club? E aumentare il numero dei trofei internazionali? Questi si uccidono..

Modificato da Knopfler

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c'è tempo.the

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Il 17/12/2016 alle 09:07 , Asmita ha scritto:

Per la prima volta negli ultimi 10 anni abbiamo una squadra costruita per arrivare in fondo alla champions, (noi tifosi) Dobbiamo scrollarci di dosso questo complesso della cenerentola come se questo genere di scaramanzia potesse dirci bene in campo. Abbiamo una squadra costruita come le altre big, l'obiettivo minimo devono essere le semifinali. Abbiamo anche pescato una squadra che non è niente di che.

Avanti sicuri (noi tifosi, sui giocatori non ho dubbi che non sottovaluteranno la'avversario e saranno concentratissimi) che quest'anno non si può sbagliare.

 

quando guardo il barcellona onestamente non vedo come puoi uscirne vittorioso, soprattutto in una finale , piu' che nelle due sfide secondo me

per il resto con le altre possiamo giocarcela benissimo

avessimo tenuto pogba secondo me saremmo subito dietro il barca e alla pari col real, sulla carta

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il barca è l'unica squadra che può schierare un alieno, se messi si incazza la rivincono loro

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3 ore fa, sangigibuffon ha scritto:

 

Eh no perché il Siviglia ha vinto 3 Europa League di fila e ci ha fatto soffrire nel girone e poi il Leicester è campione d'Inghilterra in carica e vorrà far bene in Champions e noi le squadre così le soffriamo e bla bla bla... .sisi 

Moriremo tutti cit

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Joined: 03-May-2015
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3 ore fa, sangigibuffon ha scritto:

 

Esatto, lo scudetto lo sopportano molto di più, la Champions li massacrerebbe definitivamente (sia i tifosucoli da tastiera che i vari Caressa, Bergomi, Liguori, Ziliani e compagnia cantante). Comunque, troverebbero scuse anche nel caso in cui dovessimo vincere la Champions.

Direbbero che nonostante il numero di partecipazioni abbiam vinto come l'inter,o siam a quattro cl dal milan e di non esaltarsi(per la cl furtata dell'inter però fellatio a moratti),oppure direbbero che le big europee han steccato e noi cmq abbiam finito un ciclo finalmente.....però son sicuro che dentro rosicherebbero e non poco

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26697 messaggi
1 ora fa, DeathNote ha scritto:

il barca è l'unica squadra che può schierare un alieno, se messi si incazza la rivincono loro

Bisogna vedere anche loro come saranno nel momento decisivo...anche se però al momento vedo un attacco che non sta facendo cose strepitose, Iniesta in calo, Rakitic anche quest'anno così e così, la difesa chiaramente concede sempre qualcosa e hanno un buco sul terzino destro con anche il portiere che non da il 100% di affidabilità...

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12413 messaggi
10 minuti fa, Cene ha scritto:

Bisogna vedere anche loro come saranno nel momento decisivo...anche se però al momento vedo un attacco che non sta facendo cose strepitose, Iniesta in calo, Rakitic anche quest'anno così e così, la difesa chiaramente concede sempre qualcosa e hanno un buco sul terzino destro con anche il portiere che non da il 100% di affidabilità...

 

iniesta più che in calo è stato infortunato

 

adesso è rientrato e sono c***i...per quell'altri...

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1 ora fa, 33trentini33 ha scritto:

Direbbero che nonostante il numero di partecipazioni abbiam vinto come l'inter,o siam a quattro cl dal milan e di non esaltarsi(per la cl furtata dell'inter però fellatio a moratti),oppure direbbero che le big europee han steccato e noi cmq abbiam finito un ciclo finalmente.....però son sicuro che dentro rosicherebbero e non poco

In primis bisogna vedere, se dovessimo vincerla, se sarà Triplete o no. Perchè, in caso contrario, sapete già quale sarebbero le considerazioni,

Inoltre, come dopo il primo scudetto di Conte si inizierà a dire " Vedremo se saranno capaci a riconfermarsi"

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Joined: 01-Jan-2009
60703 messaggi
4 ore fa, Knopfler ha scritto:

SI ma se riuscissimo a vincere in Europa sarebbe la morte di tutti gli antijuventini che da anni ripetono che in Europa non contiamo nulla, non vinciamo da vent'anni etc.
Vuoi mettere poi potersi disputare Supercoppa Europea e la Coppa del Mondo per Club? E aumentare il numero dei trofei internazionali? Questi si uccidono..

 

E infatti è quello che ho scritto, cioè che una nostra vittoria in Europa, li massacrerebbe sefz 

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io più passa il tempo più sento che sta maturando qualcosa

 

come cantava nek...è congiunzione astrale :261:

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9 ore fa, 33trentini33 ha scritto:

Direbbero che nonostante il numero di partecipazioni abbiam vinto come l'inter,o siam a quattro cl dal milan e di non esaltarsi(per la cl furtata dell'inter però fellatio a moratti),oppure direbbero che le big europee han steccato e noi cmq abbiam finito un ciclo finalmente.....però son sicuro che dentro rosicherebbero e non poco

Verissimo.. Hai colto nel segno

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11 ore fa, 33trentini33 ha scritto:

Direbbero che nonostante il numero di partecipazioni abbiam vinto come l'inter,o siam a quattro cl dal milan e di non esaltarsi(per la cl furtata dell'inter però fellatio a moratti),oppure direbbero che le big europee han steccato e noi cmq abbiam finito un ciclo finalmente.....però son sicuro che dentro rosicherebbero e non poco

 

Guarda se dovessimo mai vincere a me va bene anche se poi si faticasse gli anni dopo... impazzirebbero talmente in tanti che non si riprenderebbero .asd

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1 minuto fa, Juventus Mea Lux ha scritto:

 

Guarda se dovessimo mai vincere a me va bene anche se poi si faticasse gli anni dopo... impazzirebbero talmente in tanti che non si riprenderebbero .asd

Eh lo so,a chi lo dici. Se si facesse triplete sarebbe cancellato il triplete interista,due anni fa avevano terrore di ciò.

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1 minuto fa, 33trentini33 ha scritto:

Eh lo so,a chi lo dici. Se si facesse triplete sarebbe cancellato il triplete interista,due anni fa avevano terrore di ciò.

 

Si due anni fa stavano impazzendo .oddio

 

peccato...

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Il ‎22‎/‎12‎/‎2016 alle 07:42 , sangigibuffon ha scritto:

 

Eh no perché il Siviglia ha vinto 3 Europa League di fila e ci ha fatto soffrire nel girone e poi il Leicester è campione d'Inghilterra in carica e vorrà far bene in Champions e noi le squadre così le soffriamo e bla bla bla... .sisi 

Pensiamo a battere il Porto... dopo di che, ovvio che Siviglia e Leicester sarebbero le più abbordabili.

Escluse le solite, il BvB in questo momento è da evitare come la peste. In Bundesliga singhiozza un po', ma in Champions ha una media spaventosa.

L'Atletico pure non mi entusiasmerebbe come accoppiamento, una squadra rognosa da morire.

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Joined: 14-Jun-2008
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«Juve con Dybala, Mandzo e Higuain? Io non ci credo»
Il tecnico del Porto, rivale dei bianconeri in Champions, si confessa: «Super sfida 
ma la nostra idea di calcio non cambierà». «Tre punte insieme? Per me non possono 
giocare». Se vengono al Dragao con la difesa a tre penso di poterne approfittare»



Nuno Espirito Santo è un uomo di fede: era un discreto portiere quando decise di affidare il proprio futuro, in quel momento arenato, a un giovane sbarbato che gestiva una discoteca. Tale Jorge Mendes. Che lo portò di là dal confine, a La Coruña, primo trasferimento di una carriera diventata folgorante. Nuno è stato il portiere di riserva del Porto campione d’Europa con Mourinho nel 2004 (e in campo anche nell’Intercontinentale vinta ai rigori con l’Once Caldas), ha fatto benissimo al Rio Ave da tecnico, molto bene anche al Valencia (4° la prima stagione) salvo poi pagare l’acrimonia cittadina contro il proprietario Lim e Mendes. Da agosto è ripartito dal Porto, senza titoli da 3 stagioni e prossimo avversario della Juventus in Champions (il 22 febbraio). L’abbiamo incontrato per una lunga chiacchierata godendoci uno splendido tramonto sulla spiaggia di Matosinhos.

Allora partiamo dalla Juventus.
«Prima di tutto per noi è importante ricordare da dove veniamo. Da un playoff molto complicato contro la Roma, una delle squadre migliori d’Italia, affrontato in agosto, a pochi mesi dal mio arrivo. L’abbiamo passato e poi abbiamo affrontato un girone con 3 squadre che avevano vinto il loro campionato, gestito con alti e bassi ma chiuso battendo 5-0 il campione d’Inghilterra, il Leicester. Per questo poter affrontare la Juventus, finalista di Champions due anni fa, con grandi campioni e una storia importante è una super sfida».

Come la affronta?
«Con rispetto, timore e una certezza: la nostra idea di calcio non cambierà. Contro la Juve o chiunque altro il nostro modo di giocare non varia, perché rappresenta la nostra identità e non è negoziabile. Se vuoi creare qualcosa in una squadra giovane come il Porto, se vuoi provare a competere contro i migliori devi impiantare dei principi e difenderli».

Ultimamente la Juventus ha mostrato qualche crepa.
«Dipende. Prendiamo la sconfitta con la Fiorentina: hai la sensazione che i gol subiti dalla Juventus siano stati qualcosa di episodico, dettagli non sostanziali. Una di quelle partite che perdi ma esci dal campo pensando che non ti hanno battuto, se mi si permette l’idea. La Juventus, a parte la mole di gioco che riesce a costruire, non lascia giocare il rivale. La reazione alla perdita della palla, un aspetto del gioco nel quale pongo grande attenzione, è eccezionale. La Juve fa tanti falli, condiziona la costruzione e la reazione del rivale. Rispetto la Juventus e il lavoro di Allegri in maniera assoluta: ha perso pezzi importanti come Vidal o Pogba e continua a vincere e creare formazioni poderose e competitive. Ovviamente hanno soldi ma anche la capacità di reinventare la squadra restando sempre forte. Non so come arriveremo alla sfida ma non ci sono dubbi che la Juve è un grandissimo rivale in qualsiasi forma. E poi un’altra cosa: hanno costruito una squadra per la Champions, è la loro grande sfida. Lottano per il sesto scudetto di fila e in Italia hanno ottenuto tutto ciò che potevano pretendere, è chiaro a tutti che il vero obiettivo della Juve è la Champions. Però per ottenerlo devono lottare contro di noi».

E avete i mezzi per fermarli?
«Arriviamo alla sfida con grande forza. La forza delle idee, della voglia di stare in Champions. È un test e una sfida per noi. Riconoscere il potenziale della Juve ma affrontarla sapendo che siamo in grado di combattere, con le nostre armi. La determinazione che vedo nei miei giocatori è massima».

Una chiave tattica?
«Conosciamo bene la Juve, molto bene. Ma il sistema difensivo che sceglieranno, a 3 o a 4, cambierà tanto le cose. Quando giocano a 3 i due esterni, che siano Cuadrado o Alex Sandro o altri, sono determinanti. Ma noi saremo preparati: se vengono a giocare al Dragao con la difesa a 3 penso sinceramente di poter approfittarne, di trarre vantaggio dal sistema. Sappiamo come attaccarli e in casa siamo forti».

A proposito la difesa a 3 va di moda, anche in Inghilterra.
«Non è moda: con la difesa a 3 mantieni l’ampiezza del campo, giochi con 2 punte e congestioni il centro del campo, crei difficoltà all’avversario al momento del contropiede. Offre alternative anche perché dipende se i laterali sono difensori o esterni adattati. Un conto è giocare con Barragan e Gayà o con Piatti e Cancelo per parlare di quando l’applicai a Valencia per sfidare il Real di Ancelotti che veniva da 22 vittorie di fila (e vincemmo noi). O, per parlare di Conte, un conto è Moses e un altro Lichtsteiner. Abbiamo visto nuovi adepti per necessità: Pochettino ha iniziato a usarla proprio per affrontare il Chelsea, e lo stesso ha fatto Zidane col Siviglia, cosa che ha spinto Sampaoli a tornare a 4. Col Porto ho una difesa a 4 che in fase di costruzione diventa a 3 perché il centrocampista difensivo si mette tra i centrali per permettere ai terzini di potersi allargare, spingere e pressare. Ma ciò che conta è l’idea: vogliamo ridurre le dimensioni del campo, che i miei pensino a uno spazio di 60 metri tanto in fase offensiva che in quella difensiva. E distanze ridotte tra le linee, capacità di reagire in modo solidale alle difficoltà. Questo te lo dà l’idea, il principio tattico non il sistema di gioco».

E i tre attaccanti della Juve?
«Tutti e tre non possono giocare per me. Higuain è un matador, Mandzukic un complemento di qualcuno, Dybala un creativo. Ma l’attacco della Juve non è la mia priorità. Il mio lavoro va in un’altra direzione: guardo dove posso far danno. Perché giochiamo prima in casa e non possiamo rinunciare al fattore campo. Questa è la nostra mentalità. Noi pensiamo sempre a come attaccare, produciamo tanto a livello offensivo, recuperiamo il pallone il più in alto possibile. Il potenziale d’attacco della Juve è evidente e cercheremo di neutralizzarlo però i miei pensieri sono diretti altrove. Non cambio la mia idea perché ho di fronte un grande rivale. Anzio, cerco di consolidarla, rafforzarla».

Dybala è accostabile a Messi?
«Non voglio essere ingiusto però penso ci siano due giocatori che sono a un livello superiore a tutti, Ronaldo e Messi. Tutti gli altri, tantissimi, rappresentano un’idea, un embrione di qualcosa che può arrivare a svilupparsi fino al livello di quei due. Per Dybala sarà altamente pregiudiziale se la gente dovesse iniziare a paragonarlo a chi è a un livello così alto. Ma lo vedo con tanta qualità».

Meglio Ronaldo o Messi?
«Per me Cristiano è il migliore del mondo, il più completo che ho visto nella mia vita. Per i numeri, per la quantità di partite che gioca e per il livello medio che mostra. Che abbia alti e bassi è normale, e la cosa è legata anche alla squadra. Ronaldo è più completo di Messi. E poi che vuole che le dica? Ci ha portato alla vittoria all’Europeo, cosa che non avevamo mai raggiunto. Storica. Una cosa che manca a Messi col suo Paese, la gloria che si ottiene con una nazionale è indelebile, resta scolpita nel tempo».

E del suo Casillas e di Buffon che ci dice?
«Due leggende. Due affamati della vita, abituati a competere al massimo livello. Che si ammirano e gestiscono al meglio la rivalità, con grande sportività. In comune hanno l’esperienza e la lettura anticipata del momento della gara, dell’azione, dello sviluppo del gioco. Devono fare uno sforzo molto minore rispetto ad altri per stare nel punto giusto al momento giusto. Sono della vecchia scuola, coi piedi fanno il giusto però ti danno molto altro: comunicazione, carisma, tranquillità e rendimento, che è la cosa più importante».

Lei ha avuto come tecnico Mourinho: sta soffrendo in Premier.
«Mourinho è indiscutibile come allenatore. È stato discusso perché a volte ciò che sta intorno a una squadra invece di aiutare toglie tranquillità, finisce col remare contro. Mourinho sa ciò che fa, sa come far giocare, rendere e vincere una squadra e il tempo lo sta dimostrando. Troppe volte è il risultato a condizionare il lavoro e non può essere così. Mourinho è arrivato allo United dopo una stagione pessima ha portato tanti giocatori di qualità ma ciò non ti assicura che dal giorno dopo tu possa iniziare a vincere senza smettere più».

Guardiola non se la passa bene.
«Sì, ciò che sta succedendo a Guardiola è molto simile. Anche lui è indiscutibile. Magari di Pep si può discutere l’idea, la forma: per un tecnico è importante sapere che non sempre la tua visione è applicabile ovunque, capire che devi adattarti alla realtà. E penso che Pep lo stia facendo. La tua idea è valida e ti serve solo quando hai in mano il materiale giusto per applicarla. Altrimenti devi adattarti. Le faccio un esempio: lo scorso anno, quando ero fermo, ho viaggiato parecchio e sono stato anche in Inghilterra. Un collega mi diceva: “Qui la realtà di una partita va dal minuto 1 all’80, poi cambia”. Tu hai un’idea e di colpo devi essere pronto perché tutto può cambiare: magari arrivi all’80’ 2-0 avanti poi ecco un corner contro, 10 avversari nella tua area, un arbitro che permette il contatto fisico sul portiere, incassi il 2-1 e un attimo dopo eccoli di nuovo in massa nella tua area. Hai in campo una squadra che cerca il possesso che improvvisamente è attaccata da gente di uno e novanta che aspetta solo un lancio lungo e il possesso non ti serve a nulla. Ti pareggiano sicuro. Devi essere preparato. È una cosa che magari in Spagna o in Italia non succede, ma in Inghilterra sì. Perdi il controllo della gara, sei in balia di un momento di follia. Ecco perché dico che ti devi adattare e vale pure per Pep».

L’altra italiana, il Napoli, se la gioca col Real Madrid.
«Vedo favorito il Madrid per forza, peso, esperienza internazionale e storia recente. Però il Napoli mi piace molto. Come gioca, per esempio. Ho grande ammirazione per le 33 giocate di strategia che ha Sarri: la sua è una di quelle squadre che come osservatore non perdo mai di vista, una di quelle che studio di più. Ogni partita tirano fuori una giocata di strategia nuova e gli funzionano sempre: le posso dire che per farlo è necessario tanto tanto lavoro e applicazione. Il Napoli ha a disposizione le armi per superare il Madrid, anche se sarà molto difficile».

 

LA SCUOLA DI SIZA E IL NEGOZIO DEL PORTO
C’è una Scuola di Porto si può dire anche Oporto, non è un dogma – che gode di assoluto prestigio mondiale. E’ legata alla visione e alle opere di Fernando Tavora, Alvaro Siza, Eduardo Souto de Moura, maestri di un’architettura poetica e silenziosa, fatta di piccoli interventi direi quasi di preziosi punti di sutura che nasce nel nord del Portogallo, si afferma dopo la rivoluzione dei Garofani, e lascia tracce in diversi angoli del pianeta. Non è una scuola che ha avuto una sede fisica, come è stata Dessau per la Bauhaus nella Germania prenazista, né si è disegnata attorno a contorni nitidi come confini fatti di muri e filo spinato. Non è neanche una scuola in senso accademico, dove si cristallizzano stili e linguaggi, dove gli allievi si riconoscono semplicemente per la riproduzione dell’ortodossia. Piuttosto è un modo di intendere comune che trova terreno fertile in quella porzione di mondo per crescere ed espandersi, forte di qualche piccolo esempio. Mentre il glorioso Milan di Rocco, Rivera e Cesare Maldini, nella stagione 196263, vince a Wembley la prima coppa dei Campioni contro il Benfica, Alvaro Siza realizza la piscina sulla spiaggia di Leça da Palmeira. Siamo sul bordo dell’oceano e quella piscina d’autore diventerà famosa grazie a Wim Wenders che la riprende in uno dei suoi film cult, «Lo stato delle cose», film dell’82, Leone d’oro a Venezia.

Il 1982 è l’anno in cui Jorge Pinto da Costa diventa presidente del Porto col quale conquisterà presto l’egemonia sul calcio lusitano, dopo averla strappata al vecchio Benfica (20 campionati vinti sugli ultimi 34). Pinto da Costa, che adesso ha 79 anni, è il più longevo dei presidenti di club in carica, tra i grandi d’Europa. Naturalmente non c’è nessun collegamento diretto con l’architettura di Siza e degli altri maestri cresciuti sulle rive del Douro, ma anche nel calcio si può parlare di una scuola di Porto e di uno stile. Con i Dragoes si sono affermati, in panchina, José Mourinho e André Villas Boas. Con i prodotti della cantera e i giocatori valorizzati in prima squadra, il Porto ha incassato sul mercato qualcosa come 800 milioni dal 2004 all’estate 2016. Un negozio praticamente perfetto, dove tutto quadra e il gioco resta sempre rotondo. Sul piano sportivo, i Dragoes sono di casa nella Champions, anche se spesso gli ottavi diventano un capolinea. Sulla carta, contro i bianconeri di Allegri, sembra ancora questo il destino. Ma l’ultima cosa che deve fare la Juve è sottovalutare questo Porto.

2017-01-24_GSPORT_ET_NUNO_PORTO.png

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ah beh se lo dice lui

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mitico anche che consiglia ad allegri di usare la difesa a 4

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Cominciano a parlare, bene

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Joined: 20-Nov-2011
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Il 24/1/2017 alle 09:42 , Re Alex 10 ha scritto:

Cominciano a parlare, bene

Inviato dal mio SM-A510F utilizzando Tapatalk
 

Adesso sono più tranquillo :sisi:

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Joined: 12-Apr-2011
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È tornato il forum .look

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Joined: 14-Apr-2009
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ancora nessun ospite portoghese? mh

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Joined: 17-Jan-2008
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Scusate, qualcuno sta seguendo con attenzione come stanno giocando i nostri prossimi avversari????

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