[ Rio 2016 ] - Inizia lo spettacolo del combattimento

[Alexious 2974]

4 minuti fa, Tatanka34 ha scritto:

dai non vorremo far vincere una medaglia agli Emirati Arabi...

 

Guarda è meglio che non scrivi anzitempo

[Manzio 882]

Peccato, ma e' stato un pollo. Non attacca mai dietro.

Se avete voglia vi consiglio da domani di seguire questi due atleti: iliadis e riner

[Tatanka38 4280]

5 minuti fa, Alexious ha scritto:

 

Guarda è meglio che non scrivi anzitempo

 

ci credevo   

[Joe Cole 1552]

Comunque che brutto sport il judo

Ne seguo tantissimi e ne pratico alcuni (nuoto, da poco Muay thai) ma il judo non lo concepisco

[Manzio 882]

6 minuti fa, Joe Cole ha scritto:

Comunque che brutto sport il judo

Ne seguo tantissimi e ne pratico alcuni (nuoto, da poco Muay thai) ma il judo non lo concepisco

Mah...il fatto che tu non lo capisca e' un discorso, ma dire che sia brutto senza conoscerlo un minimo e' assurdo. E' uno degli sport piu' completi che esistono e garantisce un' ottima formazione fisica e mentale/comportamentale

[Joe Cole 1552]

8 minuti fa, Manzio ha scritto:

Mah...il fatto che tu non lo capisca e' un discorso, ma dire che sia brutto senza conoscerlo un minimo e' assurdo. E' uno degli sport piu' completi che esistono e garantisce un' ottima formazione fisica e mentale/comportamentale

Si sì chiaro, parlo da ignorante.

È un concetto di arti marziali che non concepisco, è un continuo avvinghiarsi e sgambettarsi, non ci sono calci/pugni e lo vedo anomalo. Almeno da vedere è brutto forte.

Ripeto comunque, é un gusto personale da ignorantissimo,  non volevo offendere nessuno 

[Manzio 882]

43 minuti fa, Joe Cole ha scritto:

Si sì chiaro, parlo da ignorante.

È un concetto di arti marziali che non concepisco, è un continuo avvinghiarsi e sgambettarsi, non ci sono calci/pugni e lo vedo anomalo. Almeno da vedere è brutto forte.

Ripeto comunque, é un gusto personale da ignorantissimo,  non volevo offendere nessuno 

E' perche' sei/siete abituati a un concetto molto piu da film che altro

Il judo ha un concetto di base bellissimo: adattarsi e sfruttare la forza dell' avversario. Il che lo rende uno sport praticabile da tutti

[fabfab75 1937]

6 ore fa, Manzio ha scritto:

ieri in un'azione simile la squalifica l'hanno assegnata. 

purtroppo nel judo capitano spesso casi simili, e non lo dico per populismo o altro. ho visto atleti di alto livello protetti in una maniera schifosa dagli arbitri

ma infatti.per la serie pure con la moviola si imbroglia alla grande.....

[Alexious 2974]

21 minuti fa, fabfab75 ha scritto:

ma infatti.per la serie pure con la moviola si imbroglia alla grande.....

 

Qui sì che si ruba, altro che campi di calcio...Ma vallo a spiegare a metà dei tifosi italiani

[fabfab75 1937]

Adesso, Alexious ha scritto:

 

Qui sì che si ruba, altro che campi di calcio...Ma vallo a spiegare a metà dei tifosi italiani

diciamo che se un caso simile succedeva nel calcio, trasmissioni di ore ed ore.......

 

si puo' sbagliare, ma oggi l'hanno fatta sporca

[FacSimile 4246]

8 ore fa, Manzio ha scritto:

E' perche' sei/siete abituati a un concetto molto piu da film che altro

Il judo ha un concetto di base bellissimo: adattarsi e sfruttare la forza dell' avversario. Il che lo rende uno sport praticabile da tutti

Per me che sono cresciuto con i cartoni di ken shiro  la delusione è tanta?

Dove sono i punti di pressione?

[Manzio 882]

48 minuti fa, FacSimile ha scritto:

Per me che sono cresciuto con i cartoni di ken shiro  la delusione è tanta?

Dove sono i punti di pressione?

E se ti dicessi che e' possibile strangolare gli avversari o farli cedere per leva al gomito?

[Manzio 882]

8 ore fa, fabfab75 ha scritto:

diciamo che se un caso simile succedeva nel calcio, trasmissioni di ore ed ore.......

 

si puo' sbagliare, ma oggi l'hanno fatta sporca

Purtroppo il judo ha un grosso problema: girano pochi soldi. Ergo, si ha tutto l' interesse a tenere in alto gli atleti piu' forti. Sia a livello italiano che a livello internazionale

[Manzio 882]

http://www.gazzettadiparma.it/news/olimpiadi/371575/gwend---ho-pianto-per-ore--mi-hanno-tolto-la-vittoria-.html#.V6rDGgTha6k.facebook

 

Quattro anni di sudore e sogni, e poi tutto in una frazione di secondo. Magari per la decisione di un giudice. E’ un pianto inconsolabile quello di Edwige Gwend, azzurra del judo. E’ scesa dal tatami di Rio con la convinzione di aver battuto la n.1 al mondo della sua categoria (63 kg), la slovena Tina Trstenjak, e di essersi aperta la strada verso il podio olimpico, e invece si è ritrovata sconfitta ai punti. «Lei ha fatto una mossa da squalifica, prima con lo stesso movimento avevano fermato una francese: e invece niente, gliel'hanno data vinta... E’ la n.1...». Di lì, è cominciato un pianto incontrollabile, durato oltre tre ore. 
«Ho fatto quattro anni di sacrifici per venire fin qui - il suo racconto ancora interrotto dai singhiozzi - ed è finita così: avrei preferito mille volte essere battuta per ippon», racconta all’Ansa parlando del colpo da ko che ogni campione del judo sogna per vincere: paradosso delle Olimpiadi, Edwige lo invoca per una sconfitta più giusta. Da Rafaela Silva a Yulia Efimova, da Novavak Djokovic a Majlinda Kelmendi, quelle di Rio 2016 sono le Olimpiadi delle lacrime: ci sono il pianto della judoka primo oro brasiliano che ricorda le sue favelas, e la vergogna del tennista serbo subito fuori. C'è la crisi della russa riammessa dopo lo stop doping e insultata mentre tocca l'argento. O l’orgoglio del primo oro del Kosovo. E poi infinite lacrime di sconfitta. Ma quelle della 26enne ragazza nata in Camerun e arrivata in Italia a cinque mesi, sono davvero un beffardo record del pianto, se non altro per la durata.

 

«Avevo avuto la sfortuna di incrociare la più forte del mondo al secondo turno - racconta ancora Gwend, tra i singhiozzi - Ma sul tatami le ho tenuto testa fino all’ultimo: quando mi ha toccato le gambe, ho pensato 'è fatta, ho vinto con la n.1 al mondò. E invece la squalifica non è arrivata. Da quando me lo hanno detto, non sono più riuscita a smettere di piangere...». "Non riuscivamo a farla uscire dallo spogliatoio, nè a farla parlare nessuno», raccontavano dalla Judo Arena i suoi tecnici, mentre la delegazione azzurra chiedeva inutilmente la prova tv: anche il responsabile internazionale dei giudici, il «Collina del judo», a posteriori ha ammesso il torto, dicono dal team italiano, ma oramai era tardi: il giudice aveva rivisto il video e mantenuto la decisione. Storie comuni di sport, certo, specie lì dove la discrezionalità dei giudici è alta e i numeri del ranking mondiale pesano. Vallo spiegare a tutti quei campioni convinti di essersi giocati la propria chance fino in fondo. "Abbiamo fatto grandi cose, ma nessuno si ricorderà di questa squadra», dissero piangendo a dirotto gli azzurri del calcio - loro comunque famosi e vincenti - dopo l’eliminazione dal recente Europeo. Perchè, che si chiami Buffon o Edwige Gwend, uno sportivo sa di aver diritto all’infelicità, almeno tanto quanto ai sogni di gloria.

[Alexious 2974]

1 ora fa, Manzio ha scritto:

http://www.gazzettadiparma.it/news/olimpiadi/371575/gwend---ho-pianto-per-ore--mi-hanno-tolto-la-vittoria-.html#.V6rDGgTha6k.facebook

 

Quattro anni di sudore e sogni, e poi tutto in una frazione di secondo. Magari per la decisione di un giudice. E’ un pianto inconsolabile quello di Edwige Gwend, azzurra del judo. E’ scesa dal tatami di Rio con la convinzione di aver battuto la n.1 al mondo della sua categoria (63 kg), la slovena Tina Trstenjak, e di essersi aperta la strada verso il podio olimpico, e invece si è ritrovata sconfitta ai punti. «Lei ha fatto una mossa da squalifica, prima con lo stesso movimento avevano fermato una francese: e invece niente, gliel'hanno data vinta... E’ la n.1...». Di lì, è cominciato un pianto incontrollabile, durato oltre tre ore. 
«Ho fatto quattro anni di sacrifici per venire fin qui - il suo racconto ancora interrotto dai singhiozzi - ed è finita così: avrei preferito mille volte essere battuta per ippon», racconta all’Ansa parlando del colpo da ko che ogni campione del judo sogna per vincere: paradosso delle Olimpiadi, Edwige lo invoca per una sconfitta più giusta. Da Rafaela Silva a Yulia Efimova, da Novavak Djokovic a Majlinda Kelmendi, quelle di Rio 2016 sono le Olimpiadi delle lacrime: ci sono il pianto della judoka primo oro brasiliano che ricorda le sue favelas, e la vergogna del tennista serbo subito fuori. C'è la crisi della russa riammessa dopo lo stop doping e insultata mentre tocca l'argento. O l’orgoglio del primo oro del Kosovo. E poi infinite lacrime di sconfitta. Ma quelle della 26enne ragazza nata in Camerun e arrivata in Italia a cinque mesi, sono davvero un beffardo record del pianto, se non altro per la durata.

 

«Avevo avuto la sfortuna di incrociare la più forte del mondo al secondo turno - racconta ancora Gwend, tra i singhiozzi - Ma sul tatami le ho tenuto testa fino all’ultimo: quando mi ha toccato le gambe, ho pensato 'è fatta, ho vinto con la n.1 al mondò. E invece la squalifica non è arrivata. Da quando me lo hanno detto, non sono più riuscita a smettere di piangere...». "Non riuscivamo a farla uscire dallo spogliatoio, nè a farla parlare nessuno», raccontavano dalla Judo Arena i suoi tecnici, mentre la delegazione azzurra chiedeva inutilmente la prova tv: anche il responsabile internazionale dei giudici, il «Collina del judo», a posteriori ha ammesso il torto, dicono dal team italiano, ma oramai era tardi: il giudice aveva rivisto il video e mantenuto la decisione. Storie comuni di sport, certo, specie lì dove la discrezionalità dei giudici è alta e i numeri del ranking mondiale pesano. Vallo spiegare a tutti quei campioni convinti di essersi giocati la propria chance fino in fondo. "Abbiamo fatto grandi cose, ma nessuno si ricorderà di questa squadra», dissero piangendo a dirotto gli azzurri del calcio - loro comunque famosi e vincenti - dopo l’eliminazione dal recente Europeo. Perchè, che si chiami Buffon o Edwige Gwend, uno sportivo sa di aver diritto all’infelicità, almeno tanto quanto ai sogni di gloria.

 

Peccato. C'è qualche altra speranza di medaglia dal judo?

[Manzio 882]

purtroppo no. sono finiti gli atleti

 

nel complesso è stata una spedizione di assoluto livello, sorprendente come non mai. venivamo da momenti di crisi, come l'addio di maddaloni alla guida della nazionale, un ridimensionamento del numero di atleti su cui puntare, e un conseguente ringiovanimento, unito a un cambio di guida tecnica. 

c'è da esserne soddisfatti. 

[fabfab75 1937]

3 ore fa, Manzio ha scritto:

Purtroppo il judo ha un grosso problema: girano pochi soldi. Ergo, si ha tutto l' interesse a tenere in alto gli atleti piu' forti. Sia a livello italiano che a livello internazionale

Purtroppo tutto il mondp e' paese

[FacSimile 4246]

Il judoka belga bronzo 63kg è stato rapinato del cellulare e ferito con un pugno dal rapinatore che ha inseguito a copacabana.

 

 

Modificato August 10, 2016 da FacSimile

[canos78 138]

Non sapevo dove postarlo e lo posto qui nel topic della lotta, anche perchè non so/credo che la MMA sia disciplina olimpica.

 

La rai ha appena mandato in onda un'intervista ad un allenatore brasiliano che afferma come la MMA sia l'arte marziale migliore di tutte e che il primo vero atleta fu nientepopodimeno che il mitico Bruce Lee... E la rai pronta a dargli man forte affermando che l' MMA sia nata nel 600 a.c. nell'antica grecia... 

 

Ma sti co*****i li cercano col lanternino a saxa rubra??? 

[Degenerato Bianconero 3416]

Il 10/8/2016 alle 10:57 , Manzio ha scritto:

http://www.gazzettadiparma.it/news/olimpiadi/371575/gwend---ho-pianto-per-ore--mi-hanno-tolto-la-vittoria-.html#.V6rDGgTha6k.facebook

 

Quattro anni di sudore e sogni, e poi tutto in una frazione di secondo. Magari per la decisione di un giudice. E’ un pianto inconsolabile quello di Edwige Gwend, azzurra del judo. E’ scesa dal tatami di Rio con la convinzione di aver battuto la n.1 al mondo della sua categoria (63 kg), la slovena Tina Trstenjak, e di essersi aperta la strada verso il podio olimpico, e invece si è ritrovata sconfitta ai punti. «Lei ha fatto una mossa da squalifica, prima con lo stesso movimento avevano fermato una francese: e invece niente, gliel'hanno data vinta... E’ la n.1...». Di lì, è cominciato un pianto incontrollabile, durato oltre tre ore. 
«Ho fatto quattro anni di sacrifici per venire fin qui - il suo racconto ancora interrotto dai singhiozzi - ed è finita così: avrei preferito mille volte essere battuta per ippon», racconta all’Ansa parlando del colpo da ko che ogni campione del judo sogna per vincere: paradosso delle Olimpiadi, Edwige lo invoca per una sconfitta più giusta. Da Rafaela Silva a Yulia Efimova, da Novavak Djokovic a Majlinda Kelmendi, quelle di Rio 2016 sono le Olimpiadi delle lacrime: ci sono il pianto della judoka primo oro brasiliano che ricorda le sue favelas, e la vergogna del tennista serbo subito fuori. C'è la crisi della russa riammessa dopo lo stop doping e insultata mentre tocca l'argento. O l’orgoglio del primo oro del Kosovo. E poi infinite lacrime di sconfitta. Ma quelle della 26enne ragazza nata in Camerun e arrivata in Italia a cinque mesi, sono davvero un beffardo record del pianto, se non altro per la durata.

 

«Avevo avuto la sfortuna di incrociare la più forte del mondo al secondo turno - racconta ancora Gwend, tra i singhiozzi - Ma sul tatami le ho tenuto testa fino all’ultimo: quando mi ha toccato le gambe, ho pensato 'è fatta, ho vinto con la n.1 al mondò. E invece la squalifica non è arrivata. Da quando me lo hanno detto, non sono più riuscita a smettere di piangere...». "Non riuscivamo a farla uscire dallo spogliatoio, nè a farla parlare nessuno», raccontavano dalla Judo Arena i suoi tecnici, mentre la delegazione azzurra chiedeva inutilmente la prova tv: anche il responsabile internazionale dei giudici, il «Collina del judo», a posteriori ha ammesso il torto, dicono dal team italiano, ma oramai era tardi: il giudice aveva rivisto il video e mantenuto la decisione. Storie comuni di sport, certo, specie lì dove la discrezionalità dei giudici è alta e i numeri del ranking mondiale pesano. Vallo spiegare a tutti quei campioni convinti di essersi giocati la propria chance fino in fondo. "Abbiamo fatto grandi cose, ma nessuno si ricorderà di questa squadra», dissero piangendo a dirotto gli azzurri del calcio - loro comunque famosi e vincenti - dopo l’eliminazione dal recente Europeo. Perchè, che si chiami Buffon o Edwige Gwend, uno sportivo sa di aver diritto all’infelicità, almeno tanto quanto ai sogni di gloria.

 

senza parole...gliel'hanno fatta sporchissima, si sbaglia, ma se si fa con la moviola e l'evidenza è mafia conclamata

 

forza Edwige, spero ti possa rifare a Tokyo

[Ilcampodice38 7626]

Basile ha scritto "Aldo Montano" in fronte a caratteri cubitali, sta già in TV a intervalli di mezz'ora

[Rizzi 172]

Chamizo inizia male

[Mule 2358]

Chamizo ai quarti 

[Rizzi 172]

Bene ha fatto tribolare però

[Rizzi 172]

Mamma mia ma che c**** fa