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Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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Ot

Marmas ti segnalo che i link sono a pagine bianche.. Per vedere quello che posti devo copiare il titolo e fare una ricerca su Google. Ora non so se il problema è solo mio, ma a me è così

Fine ot

Edit : ho notato che è un problema della sola versione mobile

Modificato da cominciate ad abituarvi

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Ot

Marmas ti segnalo che i link sono a pagine bianche.. Per vedere quello che posti devo copiare il titolo e fare una ricerca su Google. Ora non so se il problema è solo mio, ma a me è così

Fine ot

Edit : ho notato che è un problema della sola versione mobile

 

 

.rulez

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Stadio Roma, il club pagherà quasi 5 milioni di affitto

 

 

ROMAPOST.IT (A. STABILE) – Mentre l’Assemblea Capitolina si appresta a esaminare, da oggi pomeriggio, l’eventuale interesse pubblico del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, un nuovo nodo viene al pettine: da quanto apprende il quotidiano online, esaminando la corposa documentazione presentata in Comune nei mesi scorsi, l’AS Roma, che non sarà proprietaria dello stadio, pagherà più di 4,5 milioni di euro all’anno, inizialmente, per il contratto di locazione dell’impianto e delle strutture attigue. Non 2 milioni come aveva dichiarato a Roma Radio, lo scorso 3 settembre, il presidente giallorosso James Pallotta in seguito alle polemiche sulla proprietà della nuova casa giallorossa.

Nell’allegato C presentato lo scorso 18 agosto da Eurnova, società del costruttore Luca Parnasi, al Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, si legge chiaramente che ai 2 milioni di “canone inziale”, vanno aggiunti 1,5 milioni di “rimborso spese per i costi legati alle partite” e un altro milione per il “canone di locazione annuale per l’utilizzo delle altre strutture messe a disposizione del club e per il Fan Tour presso lo Stadio della Roma”. A questa cifra di 4,5 milioni va poi aggiunto un ulteriore 10% “del margine operativo netto su tutti gli altri eventi organizzati presso lo Stadio della Roma”. Si potrebbero sfiorare i 5 milioni all’anno di affitto per il club giallorosso, anche perché tutti le cifre sono indicate come “iniziali” (e quindi soggette ad aumento nel corso degli anni).

 

(13.11.2014)

 

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Lo stadio "della Roma".......      ghgh

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I grillini contro lo stadio, ma il Tevere non fa paura

 

 

IL TEMPO (F. MAGLIARO) – «Attenzione, lo Stadio della Roma potrebbe essere costruito su terreni non sicuri dal rischio allagamenti». La denuncia viene da aDaniele Frongia, consigliere comunale del Movimento 5Stelle e membro della Commissione Urbanistica che spiega: «Negli ultimi anni l’area interessata dal progetto dello Stadio ha subito modifiche nella classificazione del rischio idraulico che è un po’ “ballerina”».

 

Spieghiamo: nella mappatura del rischio idraulico si usa una scala da 1 a 4 dove 1 sta per un rischio «moderato o nullo» e 4 indica il «molto elevato». Ancora Frongia: «La classificazione è passata dal livello 3 al 2 e ora al 4. Non l’intera area, sia chiaro, ma la zona dove sarà localizzato l’impianto è R3 ed è circondata da molte zone R4». Insomma, secondo le carte reperibili sul sito dell’Autorità di Bacino del Tevere, l’area «potrebbe presentare problemi. Sono state prese in esame dalla Roma – prosegue l’esponente grillino – ben 82 aree diverse. Crediamo che la scelta sia caduta sul sito sbagliato per costruire non solo lo Stadio ma, di fatto, un intero quartiere. Tant’è che, nel progetto, il campo di gioco non sarà poggiato direttamente a terra ma sarà sopraelevato mediante dei piloni, una sorta di palafitte. Questo vuole forse dire che i proponenti potrebbero essere già a conoscenza del problema? Il voto del Gruppo 5Stelle – che conta un totale di 4 consiglieri – non potrà, già solo per questo, che essere negativo».

 

Quali possono essere i rischi? Secondo uno studio pubblicato dalla Società Geologica Italiana, al grado di rischio 3 corrisponde la possibilità di avere «problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, l’interruzione di funzionalità delle attività socio-economiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale». Il rischio 4, il più elevato, corrisponde alla «perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, distruzione delle attività socio-economiche».

 

La replica spetta all’ingegner Carlo Ferranti, dirigente dell’Ufficio Piani e Programmi dell’Autorità di Bacino del Tevere ed estensore materiale del parere che, in Conferenza di Servizi, ha dato il via libera sotto questo profilo: «Le carte presentate dai Consiglieri sono corrette. Ma, a parte il fatto che il parere l’ho firmato io e ne rispondo, quelle carte non indicano un rischio esondazione del Tevere ma fanno riferimento a problemi idraulici legati al Fosso di Vallerano. Nel parere che abbiamo portato in Conferenza di Servizi abbiamo scritto chiaramente che, secondo le mappature, il rischio proveniente dal Tevere è nullo per piene fino a caratteristiche cinquecentennali. Il rischio proviene dal Fosso e non a caso abbiamo indicato come prescrizione la sua messa in sicurezza. Poi, va considerato che stiamo parlando del progetto preliminare. Quando saranno disponibili i progetti definitivi, questi saranno valutati in Conferenza di Servizi finale, alla quale partecipa anche l’Autorità di Bacino, e in quella sede verranno esaminati con attenzione e, se il caso, corretti».

 

Ostenta calma olimpica anche l’assessore all’Urbanistica di Roma, Giovanni Caudo: «Posso comprendere le perplessità sollevate dai consiglieri 5Stelle. Ritengo che un parere del genere venga reso con la dovuta attenzione da parte dell’Autorità. L’analisi di dettaglio per capire se le opere di messa in sicurezza del Fosso, già inserite in delibera, saranno adeguate così come tutto il resto della progettazione, verrà esaminata alla presentazione dei progetti definitivi nella Conferenza di Servizi della Regione».

«Ma noi – ribatte Frongia – dobbiamo pronunciarci ora, sui preliminari. Ci viene chiesto di assumerci una responsabilità enorme sulla base solo di disegni su carta senza nessuna certezza specifica. Direi che è troppo per chiedere un voto favorevole».

 

(15.11.2014)

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Stadio Roma, il club pagherà quasi 5 milioni di affitto

 

 

ROMAPOST.IT (A. STABILE) – Mentre l’Assemblea Capitolina si appresta a esaminare, da oggi pomeriggio, l’eventuale interesse pubblico del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, un nuovo nodo viene al pettine: da quanto apprende il quotidiano online, esaminando la corposa documentazione presentata in Comune nei mesi scorsi, l’AS Roma, che non sarà proprietaria dello stadio, pagherà più di 4,5 milioni di euro all’anno, inizialmente, per il contratto di locazione dell’impianto e delle strutture attigue. Non 2 milioni come aveva dichiarato a Roma Radio, lo scorso 3 settembre, il presidente giallorosso James Pallotta in seguito alle polemiche sulla proprietà della nuova casa giallorossa.

Nell’allegato C presentato lo scorso 18 agosto da Eurnova, società del costruttore Luca Parnasi, al Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, si legge chiaramente che ai 2 milioni di “canone inziale”, vanno aggiunti 1,5 milioni di “rimborso spese per i costi legati alle partite” e un altro milione per il “canone di locazione annuale per l’utilizzo delle altre strutture messe a disposizione del club e per il Fan Tour presso lo Stadio della Roma”. A questa cifra di 4,5 milioni va poi aggiunto un ulteriore 10% “del margine operativo netto su tutti gli altri eventi organizzati presso lo Stadio della Roma”. Si potrebbero sfiorare i 5 milioni all’anno di affitto per il club giallorosso, anche perché tutti le cifre sono indicate come “iniziali” (e quindi soggette ad aumento nel corso degli anni).

 

(13.11.2014)

 

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Lo stadio "della Roma".......      ghgh

solo loro ci credono che sarà lo stadio daaa rioma .asd

ancora non hanno capito come funziona la questione :261:

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Stadio in panne con Marino in bilico. Ci vorrebbe Renzi

 

GASPORT (A. CATAPANO) - Sulla presenza di James Pallotta alla cena con Matteo Renzi di una settimana fa, organizzata per raccogliere fondi, il Pd ci ha ricamato parecchio, non senza sorrisi maliziosi: «Nemmeno ha pagato i mille euro del tavolo…», hanno commentato in tanti. Ora, a parte l’episodio specifico — Pallotta era ospite del costruttore Luca Parnasi —, la battuta racconta di una certa freddezza del Partito Democratico, almeno della sua ala renziana, nei confronti del presidente della Roma e del project manager cui ha affidato il progettostadio. Figlia di una scelta precisa fatta dai collaboratori dell’uomo d’affari statunitense, non si sa se per eccesso di ignoranza o superbia: coltivare le relazioni politiche necessarie ad un’impresa di queste dimensioni quasi esclusivamente con il sindaco Marino. Uomo di provata onestà e trasparenza ma, per sfortuna di Pallotta, sgradito al premier, mal sopportato dal Pd e ora inciampato nell’ennesimo casino, l’ormai celebre Pandagate, che rende la sua posizione debolissima e, in sostanza, la mette nelle mani di chi, finora, non ne ha condiviso una scelta.

 

Quante criticità Un bel pasticcio, non c’è che dire. Oltretutto, era evitabile. Sarebbe bastato allargare gli orizzonti, farsi consigliare da chi conosce l’Italia e le sue logiche, forse nemmeno così distanti dalle abitudini statunitensi. Lì, delle mediazioni politicofinanziarie hanno fatto una professione. Qui, non si capisce perché, Pannes & co. le hanno ignorate. E sì che il progetto Tor di Valle con le sue criticità avrebbe bisogno di un ampio sostegno: il terreno acquistato da una società fallita, l’enorme compensazione edilizia che ha fatto gridare alla speculazione, il lungo tira e molla sulle opere pubbliche da consegnare alla città, i rischi idrogeologici, la querelle sulla proprietà dell’impianto e sul canone d’affitto che il club dovrà versare ai proprietari. Criticità che con un’amministrazione in queste condizioni e senza aver ancora portato a caso il parere favorevole dell’assemblea, potrebbero tornare d’attualità. Tanto che più di qualcuno comincia a invocare il commissario straordinario del governo, che la legge chiama in causa se Comune o Regione non dovessero rispettare i tempi. Ma è lo stesso governo ignorato fin qui.

 

(15.11.2014)

 

 

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Catapano teme il fallimento del progetto e non vede l'ora che Renzi scenda in campo per la realizzazione del "Pallotta Stadium"...... .asd

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Stadio in panne con Marino in bilico. Ci vorrebbe Renzi

 

GASPORT (A. CATAPANO) - Sulla presenza di James Pallotta alla cena con Matteo Renzi di una settimana fa, organizzata per raccogliere fondi, il Pd ci ha ricamato parecchio, non senza sorrisi maliziosi: «Nemmeno ha pagato i mille euro del tavolo…», hanno commentato in tanti. Ora, a parte l’episodio specifico — Pallotta era ospite del costruttore Luca Parnasi —, la battuta racconta di una certa freddezza del Partito Democratico, almeno della sua ala renziana, nei confronti del presidente della Roma e del project manager cui ha affidato il progettostadio. Figlia di una scelta precisa fatta dai collaboratori dell’uomo d’affari statunitense, non si sa se per eccesso di ignoranza o superbia: coltivare le relazioni politiche necessarie ad un’impresa di queste dimensioni quasi esclusivamente con il sindaco Marino. Uomo di provata onestà e trasparenza ma, per sfortuna di Pallotta, sgradito al premier, mal sopportato dal Pd e ora inciampato nell’ennesimo casino, l’ormai celebre Pandagate, che rende la sua posizione debolissima e, in sostanza, la mette nelle mani di chi, finora, non ne ha condiviso una scelta.

 

Quante criticità Un bel pasticcio, non c’è che dire. Oltretutto, era evitabile. Sarebbe bastato allargare gli orizzonti, farsi consigliare da chi conosce l’Italia e le sue logiche, forse nemmeno così distanti dalle abitudini statunitensi. Lì, delle mediazioni politicofinanziarie hanno fatto una professione. Qui, non si capisce perché, Pannes & co. le hanno ignorate. E sì che il progetto Tor di Valle con le sue criticità avrebbe bisogno di un ampio sostegno: il terreno acquistato da una società fallita, l’enorme compensazione edilizia che ha fatto gridare alla speculazione, il lungo tira e molla sulle opere pubbliche da consegnare alla città, i rischi idrogeologici, la querelle sulla proprietà dell’impianto e sul canone d’affitto che il club dovrà versare ai proprietari. Criticità che con un’amministrazione in queste condizioni e senza aver ancora portato a caso il parere favorevole dell’assemblea, potrebbero tornare d’attualità. Tanto che più di qualcuno comincia a invocare il commissario straordinario del governo, che la legge chiama in causa se Comune o Regione non dovessero rispettare i tempi. Ma è lo stesso governo ignorato fin qui.

 

(15.11.2014)

 

 

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Catapano teme il fallimento del progetto e non vede l'ora che Renzi scenda in campo per la realizzazione del "Pallotta Stadium"...... .asd

beh chiamiamo anche obama già che ci siamo .asd

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solo loro ci credono che sarà lo stadio daaa rioma .asd

ancora non hanno capito come funziona la questione :261:

 

 

.asd

 

 

Debbono sperare che i costi non lievitino troppo sennò Pallotta  sarà costretto a presentare (da buon businessman) un "conto" tipo 8/10 milioni di affitto/anno :haha:

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.asd

 

 

Debbono sperare che i costi non lievitino troppo sennò Pallotta  sarà costretto a presentare (da buon businessman) un "conto" tipo 8/10 milioni di affitto/anno :haha:

beh intanto il budget  è salito dar mijardo ar mijardo e mezzo, non a caso a pochi giorni di distanza esce la notizia che l'affito da 2 mil passa a 5 :261:

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beh intanto il budget  è salito dar mijardo ar mijardo e mezzo, non a caso a pochi giorni di distanza esce la notizia che l'affito da 2 mil passa a 5 :261:

 

 

 

Le ultime stime parlano di un miliardo e 800 milioni  .asd

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Le ultime stime parlano di un miliardo e 800 milioni  .asd

ah mh

a questo ritmo tra un mese gli ci vogliono 2 o 3 miliardi :261:

con tutti quei soldi potrebbero costruire uno stadio sospeso sopra a capitale e V********O ai problemi di location :261:

il sindacato elicotteristi e dronisti potrebbe presentare un esposto, ma vabbè :haha:

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Stadio Roma, Frongia (M5S): “Non c’è la pubblica utilità”. Caudo: “Risolverà i problemi della zona”

 

 

RADIO RADIOSiamo favorevoli alla costruzione dello stadio della Roma ma non al progetto che prevede la costruzione di un vero e proprio quartiere. Lo stadio sarebbe un francobollo in questo progetto e verrà costruito su delle palafitte, forse perché il terreno non è adeguato per l’edificazione. Queste le parole all’emittente radiofonica di Daniele Frongia, consigliere capitolino del movimento 5 stelle

 

Rischi idrogeologici? Non ci sono mai state esondazioni a Tor di Valle ma ancora non si sono costruiti milioni di metri cubi sopra. Per costruire lo stadio della Roma è stato scelto un luogo su 83 disponibili. Il progetto, se lo si va a leggere, non fa un favore alla Roma e ai romanisti, ma a pochi privati. Non c’è una pubblica utilità, ma un’utilità solo per il privato. Gli interventi che verranno fatti, sono legato solo all’accesso e all’afflusso allo stadio. Nella delibera, la costruzione dello stadio è veramente un francobollo. La vita dei residenti, dei pendolari e dei tifosi sarà peggiorata dal punto di vista della viabilità: le arterie sono sempre le stesse e i miglioramenti non ci saranno. Inoltre, la Federazione dei commercianti hanno detto che la costruzione dell’impianto diminuirà l’occupazione per via del centro commerciale che verrà edificato. Stiamo votando la pubblica utilità con una cambiale in bianco perché oltre allo stadio non sappiamo ancora cosa si costruirà in quell’area, visto che non c’è ancora un progetto definitivo.

 

La legge sugli stadi - continua l'esponente grillino - dà la possibilità di velocizzare l’iter, però noi del Movimento 5 stelle abbiamo dato più volte l’allarme di scegliere un luogo idoneo per costruire l’impianto. I tempi contraddicono l’evidenza, soprattutto conoscendo Roma: parlare di Totti che calcerà il primo pallone nel nuovo stadio nel 2017 è follia. Dobbiamo ancora completare delle opere per Italia ’90, altre per il Giubileo e altre ancora per i Mondiali di nuoto. Ho la certezza matematica che quello che afferma il sindaco Marino, ossia che lo stadio sarà pronto in due anni, non accadrà mai. Inoltre, verranno dati in mano ai privati terreni dal valore di mezzo miliardo di euro senza che il pubblico ne possa ricavare nulla”.

 

Un collega di centrodestra - è sempre Frongia a parlare - mi ha detto che il progetto è una porcata ma che non può votare contro perché a Roma sono tutti romanisti e andrebbe a perdere troppi elettori. Non bisogna generalizzare, però la piccola parte che ha studiato le carte che è convinta del progetto, mentre moltissimi altri che non hanno mai letto i documenti sono ugualmente favorevoli. Qualcuno è a favore non in buona fede, ma per motivi elettorali

 

Anche l’ingegner Cesari (segretario generale dell’autorità del bacino del Tevere) e l’ingegner Ferranti sono intervenuti:La nostra posizione è stata già messa per iscritto nella conferenza dei servizi. La posizione dell’autorità del bacino è condizionata alla sicurezza idraulica che deve avvenire riguardo al fosso di Vallerano. Il rischio verrà esaminato una volta che verrà messo in sicurezza il fosso. A prescindere dallo stadio, questo e altri 12 fossi sono mappati nelle nostre carte e consultabili nel sito delle autorità del bacino e ci sono delle zone rosse” .

 

 

Interviene nella discussione anche l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma Giovanni Caudo:

 

 

I dati di Frongia allarmano… le preoccupazioni sono fondate? 

Tutte le obiezioni e argomentazioni vengono ascoltate. Non ci facciamo sconti, massimo rigore. Conosciamo il problema del fosso di Vallerano e uno dei requisiti per la pubblica utilità sarà la bonifica di quell’area. I problemi verranno risolti con la costruzione dello stadio. Il pericolo non viene dal Tevere ma dal fosso che verrà esso a norma come ha chiesto l’ Autorità di Bacino. E alzeremo gli argini, costruendo lo stadio metteremo in sicurezza la zona. Quello che stiamo approvando è la definizione di pubblico interesse dell’opera. Diventerà un progetto in futuro, non faremo nulla fino a che non ci sarà un progetto definitivo. Con i progetti definitivi sapremo se la sistemazione del fosso costerà 5 milioni, più o meno.

 

Ritiene che le difficoltà riscontrate dalla giunta in queste ore nascano anche da un diverso atteggiamento nei confronti di chi vuole costruire in questa città?

Non penso che questa città ancora una volta debba competere per non fare. Credo che tutti gli imprenditori possano trovare nelle regole le loro possibilità imprenditoriali. C’è un potenziale enorme per questa città.

 

La risposta del consigliere Frongia: “Da questo intervento capisco che questo pubblico interesse è una cambiale in bianco per il privato. Questa amministrazione, lasciando perdere il discorso stadio, non ha fatto nulla per risolvere i problemi preesistenti nella città“.

Dopo la botta arriva la risposta di Caudo:  “Io sono molto più interessato al quartiere e alle opere affini che allo stadio. Sono trent’anni che si cercano di fare le opere che verranno fatte dal proponente insieme alla costruzione dello stadio“.

 

(17.11.2014)

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molto molto interessante quest'articolo, probabilmente uno tra i più interessanti che hai postato

si capisce che ooo fanno oo fannooo .sisi

quindi  come sospettavo e come avevo già scritto a parte il plastico presentato per il resto trattasi di fuffa in piena regola, non c'è un progetto

 

dall'articolo si evince che non ci saranno modifiche alla viabilità, ergo pallotta non caccerà una lira, altro che miliardo .oddio

 

non ha un'utilità pubblica, trattasi di speculazione come avevamo già capito

 

e come sospettavamo, probabilmente gli stessi che propongono interrogazioni parlamentari su juve roma e sui presunti favori alla juve, spingono per farlo ma senza alcun criterio alcuno

 

ottimo

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Stadio, così voterà il Campidoglio

 

IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) – La data della discussione è ancora incerta, probabilmente il prossimo 27 novembre, ma si può tracciare un quadro chiaro di come finirà la votazione in Consiglio comunale sulla delibera Stadio della Roma.

Favorevoli, «come volano dell’economia e per i posti di lavoro» lo sono, a parole, tutti. In realtà, su 48 consiglieri comunali, quelli che certamente voteranno «sì» alla delibera sono 29, quattro in più della maggioranza necessaria di 25. Quelli che certamente «no» era e «no» rimane sono 6. In mezzo ci sono 13 voti «ballerini», fra indecisi – tra i quali spicca l’ex sindaco Gianni Alemanno – e astensioni da decidere all’ultimo. Il Pd, compatto ma non convinto, voterà a favore, insieme a Lista Civica Marino e Centro Democratico. Con loro, anche il voto dei cinque consiglieri dell’area Forza Italia. Fra i no, due esponenti della maggioranza, il radicale Riccardo Magi (Lista Civica Marino) e Gemma Azuni di SeL, con i consiglieri M5S.

 

Questi voti si possono definire «certi», a meno di sconvolgimenti dell’ultima ora. Restano fuori 13 palline: 3 di SeL e tutto il resto dell’opposizione. In realtà, molte delle annunciate astensioni potrebbero trasformarsi in «sì» a patto che, nel dibattito, venissero accolti alcuni correttivi alle opere. Andando per ordine: chiare le motivazioni del netto «no» dei due consiglieri di maggioranza, Magi e Azuni. In primis, la mancanza di un interesse pubblico alla quale si sommano altre preoccupazioni: «Io vengo da quella zona – dice la Azuni – questo stadio sarà la fine per un’area già in enormi difficoltà per la mobilità. Mi dovrebbero garantire investimenti sulla mobilità che non sono in grado di fare». Anche Magi ha le idee molto precise: «Come si pensa di vendere tutti questi uffici in una città in cui le imprese chiudono? Forse che da qualche parte qualcuno pensa di poter trasformare poi questi uffici in case? È ancora aperta la questione della proprietà dell’area e sarebbe necessario attendere almeno l’esito del processo».

 

In realtà, parlando con ogni singolo consigliere, si scopre che alcuni, anche fra i favorevoli, non hanno nemmeno letto la delibera e si affidano – mani, piedi e voto – a ciò che riferisce loro qualche altro consigliere più diligente. Ma, con quelli che hanno studiato si scopre che non sono molti quelli soddisfatti pienamente dal progetto. Se alcuni voteranno per disciplina di partito, altri esprimeranno il loro assenso solo perché ritengono prioritario lanciare un forte segnale per l’occupazione. E il tifo non conta: posizioni simili sono state espresse tanto da consiglieri di provata fede giallorossa che biancoceleste.

 

Il primo nodo che, al di là di tutto, non convince nemmeno i favorevoli è quello della mobilità, sia pubblica che privata. Per il centrosinistra, D’Ausilio, De Luca, Giovanni Paris, Policastro, Tiburzi; per il centrodestra, Cantiani, Mennuni, Bordoni, Rossin, avanzano dubbi sulla soluzione Metro B e sull’asse viario via del Mare/via Ostiense. In sostanza, voteranno a favore, ma non credono che la soluzione migliore sia quella prospettata dalla Giunta.

 

Gianni Paris (Pd), spiega: «Le conseguenze sul quadrante saranno enormi specie al momento del deflusso dallo stadio. Quanto meno, se non si potenzia la Roma-Lido invece di fare questo scambio sulla B, occorrerebbe almeno prolungarlo fino alla stazione Muratella della ferrovia regionale. Altrimenti si crea una cosa monca». Cantiani (Ncd) dice: «Non è in discussione l’importanza dell’opera, ma le sue ricadute. Manca anche un’ipotesi di esercizio di come funzionerà la metro con questo sistema ideato. Come si fa a esprimersi su carta?».

 

A latere, le posizioni dei Cinque Stelle e del gruppo di Alfio Marchini. Spiega Onorato (Lista Marchini): «Il nostro voto non è deciso perché vogliamo sentire cosa emergerà dal dibattito in Aula. Siamo favorevoli all’opera ma non convinti di alcune soluzioni». Mentre il gruppo dei consiglieri del movimento di Grillo è nettamente contrario: «Siamo a favore dello Stadio ma contrari al progetto. L’area è sbagliata e il progetto carente sotto moltissimi punti: a partire dal rischio idraulico e dalle cubature in eccesso che dovrebbero scendere al massimo a 300mila. Potremmo votare a favore qualora tutti i nostri ordini del giorno venissero accolti».

 

 

(18.11.2014)

 

 

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Ora bisognerà vedere se questo scenario è ancora valido dopo lo tsunami che ha investito la politica, e le istituzioni, capitoline..........

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Lo stadio slitta ancora. Mangerà il panettone?

 

GASPORT (A. CATAPANO) – Come volevasi dimostrare, la proposta di deliberazione sul  «stadio della Roma a Tor di Valle» continua a subire sorpassi a destra e sinistra. La settimana scorsa è finita dietro le «comunicazioni del sindaco» su Pandagate, Tor Sapienza e affini, in questa ha ceduto il passo ad una «variazione di bilancio » (il cui esame, peraltro, deve ancora essere concluso), la prossima dovrà farsi da parte per il tanto atteso «assestamento di bilancio», com’era lecito attendersi vista la sua imminente scadenza (30 novembre). In futuro, chissà, potrebbe lasciare il posto anche alla discussione della candidatura di Roma ai Giochi del 2024.

 

CHE DICE PALLOTTA? - Seriamente — e non tralasciando il fatto che davanti a sé ha pure cinque interventi di riqualificazione urbanistica che rischiano di prendersi tutta la prima settimana di dicembre —, a questo punto lo stadio della Roma, e sempre che nel frattempo l’assestamento di bilancio fili via liscio e non esploda qualche altra bega tra Marino e il Pd, rischia di vedere la luce solo martedì 9 dicembre, quando potrebbe cominciare la sua discussione in assemblea. Che significa — considerate le criticità del progetto e il fatto che in virtù di esse si presti abilmente a polemiche politiche — il rischio concreto di ottenere il parere dell’aula Giulio Cesare non prima della metà del mese o, peggio, sotto Natale. In quel caso, vorrà dire che dalla delibera di Giunta sull’«interesse pubblico» dell’opera (4 settembre) saranno trascorsi due mesi e mezzo! Qualunque cosa si pensi dello studio di fattibilità presentato da Parnasi e Pallotta, è un tempo intollerabile per i parametri stabiliti dalla legge di stabilità del 2013 e per le previsioni del presidente della Roma. Il proposito di posare la prima pietra a giugno del prossimo anno è diventato una battuta di spirito. Che certamente non fa ridere Pallotta.

 

(22.11.2014)

 

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Catapano disperato.....se non je fanno 'sto stadio questo se suicida......... .asd

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Lo stadio slitta ancora. Mangerà il panettone?

 

GASPORT (A. CATAPANO) – Come volevasi dimostrare, la proposta di deliberazione sul  «stadio della Roma a Tor di Valle» continua a subire sorpassi a destra e sinistra. La settimana scorsa è finita dietro le «comunicazioni del sindaco» su Pandagate, Tor Sapienza e affini, in questa ha ceduto il passo ad una «variazione di bilancio » (il cui esame, peraltro, deve ancora essere concluso), la prossima dovrà farsi da parte per il tanto atteso «assestamento di bilancio», com’era lecito attendersi vista la sua imminente scadenza (30 novembre). In futuro, chissà, potrebbe lasciare il posto anche alla discussione della candidatura di Roma ai Giochi del 2024.

 

CHE DICE PALLOTTA? - Seriamente — e non tralasciando il fatto che davanti a sé ha pure cinque interventi di riqualificazione urbanistica che rischiano di prendersi tutta la prima settimana di dicembre —, a questo punto lo stadio della Roma, e sempre che nel frattempo l’assestamento di bilancio fili via liscio e non esploda qualche altra bega tra Marino e il Pd, rischia di vedere la luce solo martedì 9 dicembre, quando potrebbe cominciare la sua discussione in assemblea. Che significa — considerate le criticità del progetto e il fatto che in virtù di esse si presti abilmente a polemiche politiche — il rischio concreto di ottenere il parere dell’aula Giulio Cesare non prima della metà del mese o, peggio, sotto Natale. In quel caso, vorrà dire che dalla delibera di Giunta sull’«interesse pubblico» dell’opera (4 settembre) saranno trascorsi due mesi e mezzo! Qualunque cosa si pensi dello studio di fattibilità presentato da Parnasi e Pallotta, è un tempo intollerabile per i parametri stabiliti dalla legge di stabilità del 2013 e per le previsioni del presidente della Roma. Il proposito di posare la prima pietra a giugno del prossimo anno è diventato una battuta di spirito. Che certamente non fa ridere Pallotta.

 

(22.11.2014)

 

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Catapano disperato.....se non je fanno 'sto stadio questo se suicida......... .asd

.asd  :261:  :261:  :261:

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sefz

 

 

 

È il turno dello stadio? Pallotta presto da Marino

 

 

GASPORT (A. CATAPANO) – Due sedute, forse tre a settimana. Tappe forzate fino a Capodanno. Tanti, tantissimi argomenti nel calendario dell’Assemblea capitolina: interventi urbanistici, unioni civili, il bilancio previsionale del 2015 i più importanti. In mezzo, la discussione e l’eventuale approvazione della delibera di Giunta sul «pubblico interesse » del progetto Tor di Valle. A cui il sindaco Marino, facendo storcere il naso a molti, aveva promesso una corsia preferenziale: «Il Consiglio lo discuta prima delle unioni civili», aveva chiesto l’8 novembre dopo il pranzo in Campidoglio con Pallotta. Andrà così, ma nella migliore delle ipotesi sarà trascorso un mese dall’impegno del primo cittadino all’approvazione dell’assemblea.

 

NUOVO APPUNTAMENTO Ammesso che oggi la Conferenza dei capigruppo confermi la discussione del progetto Tor di Valle nelle sedute di questa settimana. E sempre che, avviato il confronto, lo stadio non diventi un pretesto (l’ennesimo) per mettere politicamente in croce la giunta Marino, il che dilaterebbe ulteriormente i tempi del passaggio assembleare, l’ultimo fissato dal Comune prima che il progetto preliminare torni nelle mani dei soggetti proponenti in attesa della sua versione definitiva. Le nubi intorno a Marino si sono appena diradate. Ma in attesa del rimpasto che gran parte del Pd gli chiede, il rischio del «trappolone» è sempre dietro l’angolo. Pallotta pensava di aver risolto la questione dopo la visita in Campidoglio di inizio novembre. Ma evidentemente sente la necessità di fare un altro passaggio se davvero ha già fissato un nuovo appuntamento con Marino a cavallo della partita con il Manchester City (10 dicembre). Stavolta sarà risolutivo?

 

NEL MERITO Lo stadio e il complesso edilizio che sorgerà accanto hanno sollevato un mare di critiche che, probabilmente, alla resa dei conti si tradurranno in un mare di emendamenti o proposte di modifica alla delibera di Giunta. Per cui è francamente difficile ipotizzare tempi certi per l’approvazione. Com’è noto, la proposta di Parnasi ha sollevato tanti dubbi: sui metri cubi di compensazione edilizia concessi per la costruzione delle già famigerate torri; sul rischio idrogeologico; sulla congruità delle opere pubbliche richieste dal Comune (soprattutto quelle relative ai trasporti e alla viabilità); sui tempi di realizzazione dell’opera (e la promessa che le infrastrutture andranno di pari passo). Le opposizioni (anche parte del Pd?) minacciano resistenza a oltranza, almeno coloro che non si sono iscritti al partito trasversale dello stadio. Ma dovrebbero essere la minoranza.

 

 

(01.12.2014)

 

 

Lo fanno, lo fanno Catapà........

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Siamo arrivati ai giorni nostri........

 

 

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Siamo arrivati ai giorni nostri........

 

 

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e fine dooo stadiooo daaaa riomma fu sefz

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RASSEGNA STAMPA AS ROMA - La prossima sarà una settimana decisiva per Pallotta. Come riporta il Tempo (A.Austini), il presidente giallorosso sbarcherà nella Capitale martedì prossimo per assistere alla sfida di Champions con il City ma non solo. Per quel giorno, infatti, è attesa anche la delibera del consiglio comunale sullo stadio. Giovedì 11 il numero uno di Trigoria festeggerà il Natale in anticipo con tutta la squadra a Villa Miani, e il clima che si respirerà dipenderà soprattutto dall'esito di due match fondamentali per la Roma. Quello per la Champions e qullo che si giocherà nelle aule del Campidoglio per la costruzione del nuovo impianto.

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Forza pallotta per tutti e due gli impegni...

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e fine dooo stadiooo daaaa riomma fu sefz

Quando scrive il messaggero è sempre così..

Caltagirone, Caltagirone basta!

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Miliardi di euro per uno stadio.

Vergogna

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Il progetto prevede la costruzione di un intero quartiere no del solo stadio

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