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Tiger Jack

Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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Adesso, comadabi ha scritto:

 

2020 cara .. Sempre che scavando non esca un anfora... È impossibile scavare a Roma e non trovare alcun reperto archeologico 

 

azz...c'è pure la data .oo 

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11 minuti fa, Randal ha scritto:

Ma a me i conti non riportano 
Se tagliano solo il 60 della cubatura totale sono ancora fuori del 80 di quello consentito.
Cosa mi manca?

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60 +80 = 140 Per cento 

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60 +80 = 140 Per cento 

Allora rifacciamo i conti:
Massimo consentito 325k
Progetto iniziale: 1.200k
1.200k - 60%= 480k ovvero il 135% di 325k




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Finirà come finirà ( io ho dei serissimi dubbi che la faccenda sia risolta, secondo me siamo al punto di due anni fa quando fu presentato il rendering e già allora si parlava di Totti e co che avrebbero giocato nel nuovo stadio già nella stagione in corso), trovo abbastanza ridicolo che i tg della Rai mettano per 3 giorni consecutivi due servizi sullo stadio della Roma come servizi d'apertura. Sono i primi a essere in brodo di giuggole per lo stadio, a mamma Rai.

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2540 messaggi
13 minuti fa, Randal ha scritto:


Allora rifacciamo i conti:
Massimo consentito 325k
Progetto iniziale: 1.200k
1.200k - 60%= 480k ovvero il 135% di 325k




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I numeri dovrebbero essere questi. Ho solo il dubbio sul numero iniziale, 1200 

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2347 messaggi
I numeri dovrebbero essere questi. Ho solo il dubbio sul numero iniziale, 1200 

Si io ho arrotondato era 1.1e qualcosa
La mia domanda era più che altro per far notare che alla fine il M5S alla fine di tutto ha dovuto concedere comunque qualcosa oltre le regole

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26 minuti fa, Randal ha scritto:


Allora rifacciamo i conti:
Massimo consentito 325k
Progetto iniziale: 1.200k
1.200k - 60%= 480k ovvero il 135% di 325k




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Stanno ancora fuori a conti fatti, infatti. Ma ora va bene...

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14 ore fa, Marmas ha scritto:

 

Io direi che sono stati accontentati tutti coloro che erano contrari ad una operazione criminale ( e che fosse tale è dimostrato dall'abbattimento di circa il 50% delle cubature e dalla scomparsa dei grattacieli ). Tu evidentemente  eri a favore ma non è un problema mio.

 

Poi direi che in questo momento il vincitore sembrerebbe essere il sindaco di Roma (e il m5s) per essere riuscita ad evitare una gigantesca speculazione edilizia sulla pelle della città e dei romani .

 

Detto questo, mi riservo di conoscere diversi aspetti importanti del nuovo accordo prima di dare un giudizio ponderato.

 

 

 

Vale quello che ho risposto ad Harvey.

 

Aggiungo che stasera, forse, si è chiuso un capitolo e se ne sta per aprire un altro ugualmente appassionante .asd

 

 

 

Non potrei essere piu' d'accordo (e qualcuno starà commentando "e ti pareva")sefz Un plauso all'amministrazione capitolina che non solo ha sputtanato il bluff da due soldi della causa per danni ma soprattutto ha scongiurato l'avverarsi del patto criminale firmato fra Marino e i suoi Ragazzi del Coro e la Beagle Boys capeggiati dall'etereo bancario e dal finanziatore elettorale.

Ma oltre alla giunta Raggi anche l'AS Roma esce, al momento, a braccia alzate dal polverone degli ultimi mesi.

Ho sempre detto che la Roma, come qualsiasi altra compagine, ha diritto potendoselo permettere ad uno stadio di proprietà quello su cui sono contrario, e continuo ad esserlo, è che una banda di traffichini in doppio petto usasse l'esca dello stadio e la passione della gente per il proprio tornaconto personale infischiandosene delle regole, cercando di ottenere i loro desiderata con qualsiasi mezzo a volte lecito, a volte al limite della liceità.

Il comportamento di Baldissoni di Pallotta e della loro banda di corsari ha resentato, spesso superandolo, il limite della correttezza utilizzando l'arma del ricatto legale e della strumentalizzazione per ottenere ciò che leggi e regolamenti dichiaravano non ammissibile.

Un' ultima domanda, ma se alla fine i mariuoli hanno acconsentito a capo chino di tagliare una grossa fetta della loro torta di cemento, le ipotesi sono due, o era tutto sovradimensionato alo scopo di lucrare quanto più possibile grazie anche alla connivenza di un'amministrazione ben oliata oppure...già oppure?

Penso non sia finita qui...

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1 ora fa, dna_juve ha scritto:

Sti 5s son la roba peggiore che poteva capitare all'italia.. imbecilli come trump e fascistelli come putin.. mammamia

 

.oddio Uh Signur....gli slogan dei Baci Perugina....perchè pure Putin e Trump erano contrari allo stadio della Roma? :261:

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Quelli fanno prima i centri commerciali poi lo stadio e qualche infrastruttura x valorizzare il cemento che verseranno. Tutte le altre opere pubbliche x la citta saranno fatte in modo arraffazonato incompleto ed al risparmio. Vedrete!

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10 minuti fa, Paganese26 ha scritto:

 

Non ho capito se lo stadio alla "prima squadra di Roma" adesso lo deve fare la Raggi o Pallotta mh

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Ahahahahahah! Lotito wins! .asd

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11 ore fa, Papetti ha scritto:

Secondo me alla fine non lo fanno .asd 

 

i 5 stelle sanno che dire no adesso significa la guerra nei loro confronti e allora fanno finta che vogliono farlo .asd 

 

ma non vogliono farlo .asd 

 

 

E' una chiave di lettura da non sottovalutare

 

Quello che è certo è che la posa della fatidica prima pietra è ancora moooooooolto lontana .asd

 

 

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Simpatiche schermaglie tra Sgarbi e il Capitone, intanto .asd

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21484 messaggi
 
 
E' una chiave di lettura da non sottovalutare
 
Quello che è certo è che la posa della fatidica prima pietra è ancora moooooooolto lontana .asd
 
 

La pressione era troppo forte
Nessuno per ora ha perso la faccia
Poi.......vedremo

occhevosape

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Mo pure lotito .asd

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3 ore fa, Arminius ha scritto:

 

Non potrei essere piu' d'accordo (e qualcuno starà commentando "e ti pareva")sefz Un plauso all'amministrazione capitolina che non solo ha sputtanato il bluff da due soldi della causa per danni ma soprattutto ha scongiurato l'avverarsi del patto criminale firmato fra Marino e i suoi Ragazzi del Coro e la Beagle Boys capeggiati dall'etereo bancario e dal finanziatore elettorale.

Ma oltre alla giunta Raggi anche l'AS Roma esce, al momento, a braccia alzate dal polverone degli ultimi mesi.

Ho sempre detto che la Roma, come qualsiasi altra compagine, ha diritto potendoselo permettere ad uno stadio di proprietà quello su cui sono contrario, e continuo ad esserlo, è che una banda di traffichini in doppio petto usasse l'esca dello stadio e la passione della gente per il proprio tornaconto personale infischiandosene delle regole, cercando di ottenere i loro desiderata con qualsiasi mezzo a volte lecito, a volte al limite della liceità.

Il comportamento di Baldissoni di Pallotta e della loro banda di corsari ha resentato, spesso superandolo, il limite della correttezza utilizzando l'arma del ricatto legale e della strumentalizzazione per ottenere ciò che leggi e regolamenti dichiaravano non ammissibile.

Un' ultima domanda, ma se alla fine i mariuoli hanno acconsentito a capo chino di tagliare una grossa fetta della loro torta di cemento, le ipotesi sono due, o era tutto sovradimensionato alo scopo di lucrare quanto più possibile grazie anche alla connivenza di un'amministrazione ben oliata oppure...già oppure?

Penso non sia finita qui...

 

Debbo rivedere, almeno per ora, la valutazione espressa ieri sera a caldo Armi.

 

Fermo restando il plauso per l'eliminazione dei grattacieli e l'ulteriore abbattimento delle cubature (e in attesa di conoscere numeri e tempistiche ufficiali) credo che quella di Virginia Raggi debba essere considerata  come una classica vittoria di Pirro che potrebbe costare carissima al sindaco stesso e al movimento in termini di credibilità e consenso.

 

Ne sapremo di più e meglio nei prossimi giorni

 

ps: è chiaro che anche alla luce dell'accordo di ieri sera il giudizio sulla banda PPU rimane invariato .asd

 

 

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Nuovo stadio della Roma, tutti i nodi ancora da sciogliere

Negozi, servizi, palazzi e ponti. La sindaca Raggi: «Ora aiutatemi a fare quello della Lazio». Poi chiama il presidente giallorosso Pallotta

 

Di Fiorenza Sarzanini

 

È ormai tarda sera quando Virginia Raggi chiude con una battuta l’incontro in Campidoglio: «Adesso aiutatemi a fare lo stadio della Lazio». Prima di scendere in piazza parla al telefono con il presidente della Roma calcio James Pallotta: «Vi ringrazio per la disponibilità dimostrata e per la scelta di cambiare il progetto per venire incontro alle nostre richieste. Possiamo ripartire». Le parti esultano per l’accordo raggiunto. Ma basta entrare nei dettagli della trattativa per comprendere che su molti punti del capitolato bisognerà ancora discutere. E la partita politica — ma anche tecnica — appare tutt’altro che conclusa. La necessità di mostrare che il risultato è stato raggiunto costringendo i «palazzinari» a cedere soprattutto sulla parte legata all’impatto ambientale, certamente ha pesato sulla scelta di annunciare il patto siglato. Ma ora si entra nella fase più difficile, quella della realizzazione.

 

La conferenza dei servizi

Oltre al taglio della cubatura, sono state inserite una serie di clausole legate alla realizzazione delle opere pubbliche e alla costruzione dei negozi che cambiano in maniera pesante il progetto allegato alla delibera 132 firmata nel 2014 dall’allora sindaco Ignazio Marino. E dunque bisognerà preparare una nuova delibera, ottenerne l’approvazione e soprattutto riconvocare la Conferenza dei Servizi per le autorizzazioni.
Su tutto questo, certamente peseranno i continui cambi di rotta del Movimento 5 Stelle, compresi quelli di Beppe Grillo, che appena qualche giorno fa aveva dichiarato: «Lo stadio si farà, ma non a Tor Di Valle». Una dichiarazione che secondo alcuni potrebbe essere legata alla titolarità dei terreni di Tor di Valle da parte della società Eurnova, che fa capo al gruppo Parnasi. Su quei lotti gravava infatti il fallimento della Sias, precedente società proprietaria e il processo per bancarotta nei confronti dei suoi titolari, ma i legali di Parnasi assicurano di aver dimostrato che «tutto è in regola» e non c’è alcun rischio legato alle eventuali ipoteche.

 

Le opere pubbliche

Per andare incontro alle richieste dei grillini i «proponenti» (i rappresentanti della Roma calcio guidati da direttore Mauro Baldissoni, in rappresentanza di Pallotta e il costruttore Luca Parnasi) hanno accettato una riduzione del 50 per cento delle cubature e l’eliminazione di alcune opere come la cosidetta «bretella» sulla Roma-Fiumicino e un ponte sul Tevere. Ma proprio su questo potrebbero sorgere intoppi. Anche perché la costruzione del nuovo stadio è legata al prolungamento di un tratto della metropolitana e su questo le incognite appaiono numerose, soprattutto tenendo conto dei ritardi nei cantieri delle linee già approvate dalle precedenti giunte.
Secondo alcuni esperti il cambio del progetto e l’eliminazione di alcune opere impone la chiusura dell’attuale Conferenza in maniera negativa ed è necessario convocarne una nuova. Dunque si deve ripartire dal nuovo progetto per ottenere le autorizzazione di tutti gli enti coinvolti. Una posizione che i «proponenti» contestano. Per questo annunciano che già lunedì chiederanno una slittamento della Conferenza, già fissata per il 3 marzo prossimo, di un mese «in modo da poter adempiere a tutte le necessità e partire subito con i lavori».

 

I nuovi negozi

Tra le nuove clausole inserite dal Campidoglio c’è quella legata all’apertura dei negozi. È infatti noto che oltre all’impianto sportivo il progetto prevede la costruzione di palazzi e un vero e proprio centro commerciale. Su questo la sindaca ha sottolineato ieri la necessità di aprire «bandi di quartiere» per la scelta del tipo di negozi da autorizzare.
Una mossa che sembra andare incontro alle esigenze dei cittadini. Nel corso dell’incontro di ieri sera Raggi ha spiegato che dovranno essere gli abitanti del quartiere — estrema periferia della capitale — a indicare le priorità e su questo si procederà a concedere le autorizzazioni.

 

(corriere.it 25.02.2017)

 

 

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Nuovo stadio a Roma, sì all'accordo: meno cemento e spariscono le torri

 

 

Di Maria Rosaria Spadaccino

 

Sarà un progetto dimezzato ma lo stadio di Tor di Valle si farà. La Roma ha accettato la proposta della giunta Raggi, che arriva alla fine di una giornata complicata, anche per il malore che colpisce la sindaca. È lei stessa ad annunciare l’accordo: «Tre torri eliminate; cubature dimezzate, addirittura il 60% in meno per la parte relativa al Business Park; abbiamo elevato gli standard di costruzione a classe A4, la più alta al mondo; mettiamo in sicurezza il quartiere di Decima per gli allagamenti; realizzeremo una stazione nuova per la ferrovia Roma-Lido».

Sono state ore difficili per Virginia Raggi e ora, che sta meglio, non nasconde la sua soddisfazione: «Abbiamo rivoluzionato il progetto dello stadio e lo abbiamo trasformato in una opportunità per Roma. Abbiamo sempre detto di essere favorevoli alla realizzazione dello stadio, ma nel rispetto della legge e per il bene della nostra città».

Uguale soddisfazione esprime Mauro Baldissoni, dg della Roma: «A nome di Pallotta voglio ringraziare il sindaco, è stato un segnale importante vederla qui oggi. Siamo molto felici di questo accordo che migliora il progetto. È un giorno storico, non solo per la Roma ma anche per la città».

Il nuovo progetto prevederebbe 500 mila metri cubi al posto del milione previsto nel progetto originario (quello di Ignazio Marino). Il piano regolatore nell’area prevede un’edificabilità di 350 mila di metri cubi ma per la legge sugli stadi la struttura sportiva stessa e gli spogliatoi sono fuori da questo conteggio. Le slides del progetto vengono presentare in serata, in Campidoglio, da Raggi appena dimessa dall’ospedale, alla maggioranza capitolina. Ventuno consiglieri grillini subito manifestano il loro gradimento, «era quello che ci aspettavamo», dicono alla fine della riunione.

Otto di loro, invece, capeggiati dal presidente dell’assemblea capitolina, Marcello Di Vito, dissentono. Raggi quindi incassa un’approvazione fragile da parte della sua maggioranza: è un numero alto di grillini dissidenti ma non sufficiente per non presentare il progetto ai proponenti che arrivano in Campidoglio in serata, poco prima delle 22. La delegazione formata dal dg romanista Baldissoni, dal costruttore Luca Parnasi, dal project manager di Parsitalia, Simone Contasta, e da Gianluca Comin dell’agenzia di comunicazione Comin and Partners e altri tecnici, non incontra i tifosi e sostenitori che per tutto il pomeriggio manifestano a favore dello stadio.

Ma se la fumata bianca è spiegata da Raggi come un successo, ci sono ancora passaggi amministrativi come «la modifica della delibera Marino». Sullo stadio della Roma, al di là degli annunci, rimangono quindi molte incognite.

 

 

(corriere.it  25.02.17)

 

 

 

Modificato da Marmas

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Stadio Roma, maggioranza M5S si spacca. Consiglieri ribelli: “Questa delibera se la votano loro, noi non ci presentiamo”

 

Prima del sì al club di James Pallotta, duro faccia a faccia tra Virginia Raggi e i pentastellati contrari al progetto. Il Movimento ha 29 eletti in Consiglio, almeno 3 hanno detto no all'impianto, un paio se ne sono andati e in Aula servono 25 sì: se qualcuno non cambierà idea, per approvare la nuova delibera la sindaca potrebbe essere costretta a chiedere aiuto al Pd

 

Non sono bastate due ore di discussione accesa in Campidoglio e un taglio “monstre” sulle cubature per oltre il 50% del progetto. Il Movimento 5 stelle si è spaccato sul nuovo stadio della Roma, con tanto di conta interna sommaria, accuse e recriminazioni. La grande opera (ora un po’ meno grande) di Tor di Valle a questo punto si farà. Come volevano Virginia Raggi, Beppe Grillo e un po’ tutti i vertici nazionali. Ma rischia di costare caro al Movimento, che per approvare la delibera necessaria a completare l’iter della Conferenza dei servizi potrebbe essere costretto addirittura a chiedere l’aiuto del Partito Democratico. Un patto col diavolo, o quasi, nell’ottica M5s.

 

Doveva essere il giorno decisivo per lo stadio della Roma. E a suo modo lo è stato: alla fine Comune e società giallorossa hanno trovato l’accordo che dovrebbe portare ad una conclusione positiva della Conferenza dei servizi, per cui però resta comunque probabile una proroga: c’è da superare l’ostacolo del vincolo della Soprintendenza sull’Ippodromo e produrre gli atti consiliari necessari. La soluzione prescelta è una nuova delibera dell’Assemblea, che andrà a sostituire quella precedente di Ignazio Marino, con i nuovi numeri e dimensioni del progetto. Non è stato facile però arrivarci. Ci sono volute ore e ore di confronto. Interno, però, visto che i nodi da sciogliere erano quasi tutti dentro alla maggioranza pentastellata: Raggi e Grillo, una volta avuta la certezza dell’ulteriore sforbiciata alle cubature, si ritenevano più che soddisfatti.

Così la Roma in mattinata ha formalizzato la nuova proposta al Comune. Dopo una giornata trascorsa in ospedale per accertamenti resi necessari per un malore avuto in mattinata, la sindaca ha riunito la sua squadra per spiegare il nuovo dossier insieme al suo staff, ai parlamentari-tutor Bonafede e Fraccaro e all’avvocato Lanzalone (nel mirino degli oppositori) e ottenere il sospirato via libera. Con risultati alterni: alcuni, una decina almeno, si sono convinti, altri lo erano già. Non tutti, però, hanno ceduto.

 

A far precipitare la situazione è stato proprio uno dei tanti pareri che la Raggi aveva richiesto all’avvocatura capitolina negli scorsi giorni: in particolare quello anticipato da IlFattoQuotidiano.it sulla possibile illegittimità della delibera 132 di pubblica utilità approvata dall’amministrazione Marino. L’origine di tutto, su cui i giuristi capitolini avrebbero effettivamente avanzato delle obiezioni. Alcuni consiglieri – i più contrari – hanno chiesto di poter visionare il parere, prima di esprimersi: “Perché dobbiamo votare qualcosa che è irregolare? Abbiamo sempre detto che il Movimento fa le cose nella legalità”. Ma le carte restano secretate: ai consiglieri ne viene spiegato solo il contenuto generale.

 

Le ore passano, la Roma aspetta col fiato sospeso negli uffici dello studio legale Tonucci (e comincia a spazientirsi). Non se ne viene a capo: “È dura, va per le lunghe”, filtra da Palazzo Senatorio. Allora si decide di votare: una conta interna, quasi una resa dei conti. In cui ciascuno resta sulle proprie posizioni: un paio di membri se ve vanno in polemica prima del voto, 3-4 si pronunciano contro o si astengono. Il vertice si conclude: lo stadio si farà. Ma la maggioranza era entrata ed esce spaccata dalla riunione. “Questa se la votano loro, noi non ci presentiamo”.

Ed è quello che potrebbe accadere: il M5s ha 29 consiglieri, se qualcuno non cambierà idea Virginia Raggi non potrà contare sulla sua maggioranza nel voto decisivo in aula, dove servono 25 sì. Certo, lo stadio non è a rischio: tutti i partiti d’opposizione si sono sempre detti a favore del progetto di Tor di Valle e ora difficilmente potrebbero tirarsi indietro per un mero calcolo politico. Ma per fare lo stadio il Movimento potrebbe essere costretto a chiedere aiuto al Partito Democratico.

 

Raggi e Grillo proveranno di sicuro a ricucire lo strappo, ma nemmeno la presenza nella Capitale per una settimana del garante è servita a richiamare all’ordine i pentastellati più recalcitranti. Anche perché contro lo stadio potrebbe scendere in campo anche Ferdinando Imposimato: il presidente emerito della Cassazione ha già fornito un parere negativo sul progetto ai consiglieri regionali M5s, nei prossimi giorni potrebbe tornare a parlare. E il suo è un nome che continua a riscuotere grande credito fra base e vertici del Movimento. L’accordo è fatto, la partita – almeno quella politica – non è ancora chiusa. Tra pareri nascosti, imposizioni dall’alto e possibili accordi forzati all’orizzonte, alla fine vola persino qualche insulto. “È diventato questo il Movimento 5 stelle a Roma?”, chiede un consigliere lasciando il Campidoglio, quando nella Capitale è ormai notte fonda e Virginia Raggi nel suo ufficio stringe la mano a Parnasi e Baldissoni.

 

 

(25.02.2017)

 

 

ilfattoquotidiano.it

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Di edilizia mi intendo poco ma una domanda la faccio a chi se ne intende piu di me.

Se evito i grattacieli sicuramente ci sara meno cemento ma a livello di suolo che cambia visto che si espandono in altezza e non in larghezza ?.penso

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