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Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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Sì, però sulla prima risposta era + che altro per rispondere ad un'altra risposta in cui si diceva che i soldi venissero dal Comune,  poi sarà problema dei privati farli arrivare, cioè diciamo che in un certo senso non è proprio un problema di Berdini, i privati saranno obbligati a farli arrivare se no lo stadio non apre.

Poi chiedo in anticipo scusa per la fonte:  http://www.pagineromaniste.com/berdini-a-pagine-romaniste-stadio-della-roma-il-progetto-non-lho-visto-mie-perplessita-legate-al-fattore-urbanistico/

cmq sia sentendo Berdini parlare dello stadio della Roma, a me ha sempre dato l'impressione di non averlo letto il progetto, anche perchè in questo momento ha ben cose + importanti che occuparsi di ciò, anche se allo stesso tempo si devono sbrigare a far passare il progetto in Regione, poi avranno tutto il tempo di bloccarlo cmq.

 

Sulla seconda risposta, sull'articolo, beh anche lì non dice che verranno usati soldi pubblici. Mi pare di capire che al massimo dica che il tutto verrà pagato attraverso la concessione di cubature, che con la loro vendita ricaveranno i soldi per il tutto. Ma mi sembra anche nrmale, alla fine son 400mln di soldi a fondo perduto, è una sorta di dare e ricevere.

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PERCHE’ NO ALLO STADIO A TOR DI VALLE

 


Italia Nostra Roma ribadisce che non si è mai opposta  alla creazione di uno stadio, per liberare il complesso monumentale del Foro Italico dal caos indotto delle partite di calcio, non può tuttavia tacere sui metodi di scelta delle aree.
L’attuale  progetto dello Stadio della Roma, in particolare, è una operazione urbanistica impresentabile e ingiustificabile per 4 ordini di motivi:

1) Per la scelta della localizzazione in un’ area che dovrebbe  naturalmente essere incorporata nella infrastruttura ambientale essenziale all’equilibrio urbano, costituita dal corso del Tevere e dalle sue sponde, non ancora fortunatamente deturpate  negli anni della espansione incontrollata.
Le piane alluvionali del Tevere e tra queste quella di Tor di Valle, insieme alle aree golenali, rappresentano un sistema ambientale prezioso ed irrinunciabile  di ricchezza ecologica e concorrono alla sicurezza idrogeologica urbana.

2) L’ area, inoltre, si trova in un sistema urbano privo, già oggi, di adeguate infrastrutture in particolare per la mobilità. Aver scelto di insediarvi il nuovo stadio dà la possibilità alla società proponente di richiedere, una quantità di cubatura invasiva e pesante, in cambio delle infrastrutture necessarie che, di fatto, gioveranno essenzialmente al Business Park previsto. Bisognava, invece, scegliere un’area già dotata di servizi infrastrutturali che avrebbero portato ben altri benefici in aree che attendono di essere rigenerate. Si può dire scellerata dunque una scelta che invece di ricucire uno degli infiniti brani non conclusi di espansione urbana, vada ad aprire un nuovo fronte e per di più di evidente delicatezza ambientale, paesistica e idrogeologica.

3) Circa un milione di metri cubi di cui solo il 20% al servizio dello sport.
Ma l’area è piccola e per lasciare 40 ettari necessari al verde ed ai pubblici servizi dovuti, si ricorre ai 3 grattacieli sbilenchi per concentrare le cubature.

4) Perché dei grattacieli da 220 metri 90 metri più alti della Cupola di S.Pietro, quando per 70 anni, a partire dal dopoguerra, si è inteso garantire a Roma altezze tali da non mettere in discussione la sua identità di città orizzontale, magnificamente distesa nella valle del Tevere. Ed ora con questo progetto scellerato si dovrebbe cancellare una sua bella pagina di storia, buttandola alle ortiche? Gabellando i grattacieli come modernità, e quelli sbilenchi come arte assoluta.
Diceva Antonio Cederna: "I grattacieli non sono la modernità: hanno ben più di un secolo. Nascono per speciali esigenze in spazi limitati. Crescono poi sotto la spinta di un moltiplicatore speculativo".
Come si può cambiare lo spettacolo eterno delle cupole, dei campanili, delle torri ( e tra queste quella del Campidoglio), e delle grandi ville storiche, che su tutto prevalgono dai mirabili belvederi dei Colli, che delimitano il corso del fiume.
Un miracolo di bellezza e di identità che non si cancella per futili ragioni, né per per un gol, né per un mondiale di calcio, e non si baratta neppure con un decisivo calcio di rigore.

 

 

Comunicato stampa 19.07.2016

 

 

-------------------------------

 

 

nb :  chi ha redatto il comunicato ha voluto essere benevolo nei confronti dei proponenti e ha trasformato il famoso 14% in un meno imbarazzante 20% sefz

 

 

 

 

 

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8 minuti fa, Loryroma ha scritto:

Sì, però sulla prima risposta era + che altro per rispondere ad un'altra risposta in cui si diceva che i soldi venissero dal Comune,  poi sarà problema dei privati farli arrivare, cioè diciamo che in un certo senso non è proprio un problema di Berdini, i privati saranno obbligati a farli arrivare se no lo stadio non apre.

Poi chiedo in anticipo scusa per la fonte:  http://www.pagineromaniste.com/berdini-a-pagine-romaniste-stadio-della-roma-il-progetto-non-lho-visto-mie-perplessita-legate-al-fattore-urbanistico/

cmq sia sentendo Berdini parlare dello stadio della Roma, a me ha sempre dato l'impressione di non averlo letto il progetto, anche perchè in questo momento ha ben cose + importanti che occuparsi di ciò, anche se allo stesso tempo si devono sbrigare a far passare il progetto in Regione, poi avranno tutto il tempo di bloccarlo cmq.

 

Sulla seconda risposta, sull'articolo, beh anche lì non dice che verranno usati soldi pubblici. Mi pare di capire che al massimo dica che il tutto verrà pagato attraverso la concessione di cubature, che con la loro vendita ricaveranno i soldi per il tutto. Ma mi sembra anche nrmale, alla fine son 400mln di soldi a fondo perduto, è una sorta di dare e ricevere.

 

 

 

Pallotta Stadium: perchè lo pagheremo anche noi

 

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Stadio Roma, Frongia: "Documenti non ancora trasmessi alla Regione per questioni tecniche"

 
28/07/2016
 
RADIO POPOLARE - «Noi siamo favorevoli a uno stadio del calcio per le grandi società sportive. Dobbiamo parlare di stadio, non di un quartiere con una piccola porzione dedicata allo stadio». Così il vicesindaco Daniele Frongia è tornato ad espirmersi sul progetto del Pallotta Stadium. Parlando dei documenti da trasmettere in Regione, Frongia ha aggiunto: «Non sono stati trasmessi i documenti dal Comune alla Regione per questioni tecniche ed urbanistiche non politiche»
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Arieccolo....asd

 

Stadio, Comune a rischio commissario

29/07/2016

 

 

IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) - Due terzi, sessanta giorni su novanta a disposizione se ne sono già andati. E manca un mese: se entro il 28 agosto il Campidoglio non darà una qualsiasi risposta sul progetto del pallotta Stadium di Tor di Valle si rischia il commissariamento da parte del Tar. A richiederlo sarebbe la stessa As Roma per inadempienza dell’amministrazione capitolina. Con la possibilità di danno erariale per i funzionari coinvolti nel progetto. Esattamente come sta avvenendo per la Nuova Fiera di Roma.

 

Mentre in Comune i funzionari proseguono un esame delle carte che somiglia sempre più a una tela di Penelope funzionale a guadagnare tempo e permettere alla politica di prendere una decisione, «radio Campidoglio» racconta a questo proposito che, finalmente, il dossier Tor di valle  sarebbe giunto sulla scrivania del vicesindaco, Daniele Frongia - ha lui la delega allo Sport - il quale ieri ha detto che la mancata trasmissione dei documenti alla Regione è dovuta a «questioni tecniche ed urbanistiche non politiche». E su quella dell’assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, che, in nome della trasparenza, dopo il profluvio di interviste (e relative polemiche) sparacchiate a ridosso della campagna elettorale, oramai è scomparso da tutti gli schermi radar, rifiutando anche le chiamate al telefono. L’argomento stadio per i pentastellati sembra quasi un tabù: alla presentazione degli atleti azzurri in partenza per le Olimpiadi di Rio, a una domanda dei giornalisti in merito allo stadio visto in chiave candidatura olimpica, Augusto Rubei, (futuro) portavoce del sindaco Raggi, ha immediatamente glissato e cambiato argomento. Nonostante questa cortina di ferro calata dall’alto, qualcosa, nella galassia pentastellata, sembra muoversi.

L’irresistibile potere della rete del quale si nutrono i 5Stelle fa più miracoli delle domande della stampa: via Twitter cinguetta il presidente della Commissione Trasporti, Enrico Stefàno, che, in un botta e risposta con gli utenti, afferma: «Quello che vogliamo proporre è togliere tronchino B e destinare tutto a Lido», vale a dire di destinare la quota di investimento inserita nella delibera di pubblico interesse (50 milioni di euro e spicci) non più alla creazione di uno scambio sulla linea B, ma direttamente per contribuire al rifacimento della Roma-Lido di Ostia. Una eventualità questa, già contenuta nella stessa delibera di Marino e Caudo la quale, per garantire che almeno il 50% dei tifosi possa recarsi al nuovo stadio usando il trasporto su ferro, prevede «prioritariamente» (non obbligatoriamente) un intervento sulla linea B ma anche la possibilità che, in Conferenza di Servizi regionale, vengano esaminati i problemi legati al funzionamento della linea e alle possibili interferenze proprio con la Roma-Lido.

«Il prolungamento della B è una cosa che non sta proprio in piedi e lo abbiamo detto più volte. L’unica strada percorribile - spiega Stefàno durante una pausa dei lavori del Consiglio comunale sull’assestamento di bilancio - è quella del potenziamento della Roma-Lido. La nostra idea è che fare una diramazione sulla B non è sostenibile perché avrebbe degli effetti negativi sulle frequenze di servizio: occorrerebbe una ristrutturazione totale della linea B, armamento, linea aerea, segnalazione, e acquistare 10 nuovi treni, oppure andresti a creare, con lo scambio per Tor di Valle, un problema sulle frequenze dei treni. Fare un secondo scambio sulla B dopo quello di Bologna, significa chiudere la metro B. Questa idea è condivisa anche con l’assessore ai Trasporti, Linda Meleo».

Solo che, appunto, per poter aprire questo tavolo di discussione, il progetto in Regione ci deve andare e su questo Stefàno dice: «Non so, non mi occupo di urbanistica, quindi non saprei a che punto siamo». E, infatti, è tutto fermo da sessanta giorni. Sempre «radio Campidoglio», racconta del senso di sicurezza di molti funzionari che stanno con le mani sul dossier: la legge stadi (la finanziaria 2014, legge 147/2013), non cita identifica espressamente un tempo stabilito entro il quale il dossier va trasferito dal Comune alla Regione per l’apertura della Conferenza di Servizi. E, quindi, tutti belli tranquilli in attesa che Berdini decida che diavolo farne di questa grana. Solo che - sembra - si siano tutti dimenticati di una norma ben precisa: la legge su processo amministrativo, la 241/90. Che in modo molto chiaro disciplina qualunque istanza venga presentata alla pubblica amministrazione.

In sostanza, spiegano gli esperti di diritto amministrativo, il Campidoglio potrebbe già essere considerato in ritardo di un mese. La norma dice che il Comune ha (avrebbe) 30 giorni per rispondere. Un limite portato a 90 in caso di «particolare complessità» dell’istanza presentata. Dando per buona la complessità del tema - cosa, peraltro, tutta da dimostrare - i 90 giorni scadono il 28 agosto. E oggi siamo, appunto, a due terzi del tempo concesso. Sbrigarsi, dovrebbe divenire la parola d’ordine: scaduto il termine, il rischio (tutt’altro che remoto) è che il 29 agosto parta l’istanza al Tar. E, tra l’altro, qualunque somma il Comune fosse condannato a pagare, la Corte dei Conti potrebbe imputarla come danno erariale e farla pagare in prima persona ai funzionari capitolini che hanno oggi in mano il dossier. Sarebbe davvero un gran successo per la Giunta Raggi venire commissariata per inadempienza sul più importante progetto privato che sia mai stato presentato a Roma negli ultimi 15 anni.

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parto dal secondo post quello con il link. Sì lo avevo letto anche nel messaggio precedente :1310_thumbsup_tone1:.

Sinceramente non l'ho capito sefz, anche per questo nella mia risposta le ho scritto con ''mi sembra'' o ''mi pare di capire''. 

Però si da quel che riesco a capire, al massimo dice che lo pagheremo con le cubature concesse, il resto se dice che si useranno veri soldi pubblici, beh non capisco da dove tirano fuori questa info, dato che su tutti i documenti deleghe e robbe simili, si è sempre parlato che saranno i privati a metterceli, mi piacerebbe capire da dove hanno tirto fuori quella notizia.

Sull'articolo di Italia Nostra:

sar`po breve, anche perchè incomincio a sentirmi stanco .asd

Criticano principalmente la zona. Ricordo che la parte che verrà edificata sarà unicamente la parte in cui si trova attualmente l'ippodromo. Il resto dell'area, quella che è adibita a verde, rimarrà verde. 

Sulla storia che non si può superare il Cupolone...dai siamo nel 2016...anche perchè starà ben lontano dal centro storico, senza dimenticare che credo che per salvaguardare il suolo sia meglio costruire in altezza anzichè in larghezza.

Ah e gli devo ringraziare per quel 6% in + sefz

Edit: poi c'è da ricordarsi che non ci sarà solo il parco pubblico, ma ben altre OO.PP. molto importanti, alcune importantissime come la nuova viabilità della via del are/Ostiense collegata con la Roma-Fiumicino, sia la messa in sicurezza del Fosso del Vallerano.

 

Modificato da Loryroma

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Tor di Valle, frenata del vice-sindaco sul progetto

29/07/2016
 

IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - Il progetto del nuovo stadio a Tor di Valle non è ancora stato trasmesso dal Comune alla Regione per «motivi tecnici». Ma una considerazione molto «politica», il vicesindaco di Roma Daniele Frongia, ieri l'ha fatta: «Dobbiamo parlare di stadio, non di un quartiere con una piccola porzione dedicata allo stadio». Mettendo nel mirino quel milione di metri cubi che, nel progetto di Pallotta e del costruttore Luca Parnasi, verrebbe destinato ad opere che con lo sport non c'entrano nulla: negozi, alberghi, ristoranti, uffici. L'86% delle cubature totali, mentre appena il 14% sarebbe riservato allo stadio vero e proprio (che peraltro la Roma avrebbe in affitto da una società di Pallotta). «Noi siamo favorevoli a uno stadio di calcio per le grandi società sportive», ha detto ieri il numero due della giunta Raggi, intervenendo su Radio Popolare Roma. Ma a patto che non si tratti di costruire «un nuovo quartiere», con la scusa dello sport. Una linea coerente con l'atteggiamento che il M5s aveva tenuto durante la passata consiliatura, quando in Aula votò contro la delibera su Tor di Valle presentata dalla giunta Marino. Lo stesso assessore all'Urbanistica scelto dal M5s, Paolo Berdini, ha definito il progetto come «una gigantesca speculazione edilizia in cui lo stadio è solo un pretesto», attaccando anche la zona scelta per costruire l'impianto e i tre grattacieli alti fino a 220 metri: «L'area di Tor di Valle non va affatto bene. Perché spendere 400 milioni di euro per una zona dove abitano zero cittadini?».

 

I RITARDI - Frongia ieri ha parlato anche dei ritardi che accompagnano l'iter di approvazione. Le carte presentate dai privati per colmare le tante falle degli elaborati iniziali, ancora non sono state consegnate alla Regione. E così, se Berdini a inizio luglio aveva parlato di «un iter amministrativo ormai sostanzialmente chiuso», dalle parole pronunciate ieri dal vicesindaco sembra che la partita sia ancora aperta. «I documenti - ha detto Frongia, che ha la delega allo Sport - non sono stati trasmessi alla Regione per questioni tecniche ed urbanistiche, non politiche». Ecco perché la Pisana non ha ancora neanche convocato la conferenza dei servizi, l'organismo che entro 180 giorni dovrà decidere se avallare o bocciare definitivamente il progetto.

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Sempre lui.

 

Stavolta in modalità "terrorismo mediatico on"  .asd

 

 

 

 

Stadio. L’esperto: “Ecco perché il comune rischia il commissario”

29/07/2016

 

IL TEMPO (F. MAGLIARO) - “Il Comune non può trattenere il progetto più di 90 giorni, la norma è molto chiara. Trascorsi i 90 giorni i proponenti possono attivare il ricorso al Tar per il cosiddetto “silenzio in adempimento”. A quel punto il Tar se riconosce il diritto del ricorrente (i proponenti del progetto), con sentenza rimuove questo silenzio in adempimento”. Enrico Michetti, professore universitario di Diritto degli Enti Locali all’Università di Cassino e direttore della giornalaccio rosa Amministrativa, è molto chiaro: la legge 147/2013, la cosiddetta “legge stadi” non indica quanto tempo ha il Comune per esaminare e trasmettere il dossier Stadio in Regione ma per questo c’è la legge 241/90, quella che regola l’intero processo amministrativo. La norma (art. 2) fissa in 30 giorni il termine per la conclusione dei procedimenti amministrativi, che possono divenire 90 in casi di particolare complessità.

 

Cosa accadrebbe in caso di intervento del Tar?
Se, nella eventuale sentenza di condanna, il giudice riconoscesse dei danni ai proponenti o anche semplicemente il Tar condannasse il Comune al pagamento delle spese processuali, questi soldi costituirebbero un danno erariale e interverrà la Corte dei Conti che potrebbe richiederli ai funzionari, in primis al responsabile unico del procedimento (Rup)”.

 
Facendo i conti, quindi, essendo stato il progetto depositato il 30 maggio, il termine dei 90 giorni scade domenica 28 agosto.

Il Rup potrebbe trincerarsi dietro una potenziale non completezza delle carte progettuali e, quindi, dire che, non essendo completo il progetto, i 90 giorni non sono ancora iniziati. Tuttavia, questa interpretazione diviene più debole ogni giorno che passa perché, in questa fase dell’iter, al Comune compete solo un esame superficiale delle carte e, più tempo passa, più diminuisce la credibilità di una posizione simile. Perché, qualora mancasse un documento dopo 60 giorni mi aspetto che tu sia in grado di dirmi cosa manca. Una richiesta di integrazioni che giunga dopo tutto questo tempo o anche alla fine dei 90 giorni apparirebbe solo strumentale, dilazionatoria, che sottende altri fini. Già 90 giorni sono quasi un “regalo” perché la legge 147 ha il senso di abbreviare gli iter procedimentali e il tipo di esame che doveva esser fatto poteva anche rientrare nel termine dei 30 giorni minimi previsti”.

 

C’è una sorta di diatriba interpretativa fra Comune e alcuni funzionari regionali in merito alla variante urbanistica che dovrà essere adottata.
Le leggi sono chiarissime: la variante urbanistica va redatta in Conferenza di Servizi regionale dopo l’analisi degli interventi e avendo accertata l’esatta cubatura oggetto della variante. A quel punto, il Consiglio comunale la deve solo ratificare, termine tecnico “adozione”. Dopo di che, la variante va affissa all’albo pretorio del Comune o, meglio, “pubblicata a fini urbanistici” per poter essere oggetto delle osservazioni. Fatto questo, in Conferenza di Servizi verranno fatte le controdeduzioni e il tutto sarà approvato. Va evidenziato che il verbale finale della Conferenza regionale è il documento fondamentale: esso, come dice la 147/2013, sostituisce qualunque altro provvedimento o autorizzazione”.

 

------------------------

 

 

 

Roba che se davvero arrivasse il Commissario a causa del mancato avanzamento del progetto Tor di Valle allora si che ci sarebbe da divertirsi....oo

 

 

 

 

 

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Stadio Roma, Frongia: "Il Campidoglio non sta ritardando l'iter del progetto"

30/07/2016
 
 
"Dispiace appurare come la mia intervista rilasciata a Il Tempo sul Pallotta Stadium non rifletta fedelmente il mio pensiero, né quello dell'amministrazione". Daniele Frongia, vicesindaco di Roma Capitale, ha commentato così su Facebook l'intervista pubblicata questa mattina dal quotidiano "Il Tempo" , nella quale è tornato ad affrontare il tema del progetto del Pallotta Stadium.

"Non è vero che il Comune sia in ritardo o che stia rallentando l'iter di Tor di Valle. È invece vero il contrario, gli uffici stanno completando il lavoro entro i tempi stabiliti - ha aggiunto Frongia, che ha scritto una precisazione sulla sua pagina Facebook. "Oggi scade il termine delle istruttorie che i vari uffici comunali e diverse aziende comunali devono redigere. Ci saranno ulteriori attività istruttorie ad agosto. Appena pronta la documentazione questa verrà trasmessa alla Regione. Tale scadenza è prevista (dalla normativa) a fine agosto. Siamo dunque perfettamente nei tempi".

"Come ribadito più volte, è nelle intenzioni del M5S aprire un percorso comune con la società giallorossa - aggiunge il vicesindaco - affinché lo stadio si faccia, in tempi rapidi e nel pieno rispetto dell'interesse pubblico e della legge, principio che noi riteniamo imprescindibile e, ovviamente, vincolante".

 

 

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E dato che l'inaugurazione è ormai ad un passo mi pare doveroso mettere online il nuovo sito del Pallotta stadium... .rulez

 

 

Stadio Roma, online il nuovo sito per rimanere aggiornati sul nuovo impianto giallorosso

30/07/2016

 

E' da ieri online il nuovo sito tdvproject.it, per rimanere aggiornati e sapere tutto sul progetto per la realizzazione del Pallotta Stadium. Sul sito si possono trovare le informazioni e le notizie aggiornate su tutto quello che riguarda e che è inerente al progetto per la nuova casa giallorossa. E' anche possibile richiedere informazioni direttamente dalla home page del sito.

 

VAI AL SITO

 

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"In un’epoca digitale, in cui documenti e immagini vivono una vita elettronica, il simbolo del progetto Tor di Valle è concreto e tangibile: 72 scatoloni".

 

MLDLMMV  .asd

 

 

 

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Polemiche all'ultimo stadio

 
31/07/2016

 

IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) - Il vicesindaco di Roma ritiene che l’intervista sul progetto del pallotta stadium di Tor di Valle, pubblicata ieri, non "rifletta fedelmente il suo pensiero né quello dell’Amministrazione". Nel ringraziarlo per la cortesia dimostrataci, parlando con noi, in una giornata piena di impegni, alcuni dei quali poco piacevoli come un appuntamento dal dentista, abbiamo deciso di pubblicare l’audio integrale della telefonata intercorsa fra il nostro cronista che, da ieri, può essere ascoltata online sul sito de Il Tempo e di raccontare la genesi e l’epilogo di questa vicenda, prendendo atto che, a quanto pare, ieri lo Stadio "non era una priorità", oggi si vuole "aprire un percorso comune con la società giallorossa affinché lo stadio si faccia in tempi rapidi".

 

 

Tutto nasce da un articolo del giorno prima in cui lanciavamo un “allarme” al Campidoglio: per esaminare il dossier Stadio, al Comune rimangono solo 30 giorni. La "legge Stadi", infatti, non contempla un tempo specifico entro cui il Comune deve o consegnare in Regione le carte, se "buone", per l’avvio della Conferenza di Servizi decisoria, oppure rigettarlo come incompleto e chiedere eventuali integrazioni. Tuttavia, una serie di avvocati esperti in diritto amministrativo interpellati avevano spiegato che in questo momento dell’iter si applica la legge 241/90, quella che regola il procedimento amministrativo, e che indica in 90 giorni il tempo massimo a disposizione degli uffici comunali per completare questa analisi.

 

Trascorsi questi giorni – la cui scadenza è il 28 agosto – la Roma potrebbe ricorrere al Tar per “silenzio in adempimento” e chiedere la nomina di un commissario ad acta. In quell’articolo, avevamo riportato un’informazione che ci era giunta da dentro il Campidoglio, e cioè che il dossier Stadio era sul tavolo, oltre che dell‘assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, anche del vicesindaco con delega allo Sport, Daniele Frongia. Durante la mattina, veniamo contattati su Whatsapp dallo stesso Vicesindaco che, scusandosi per non aver risposto a nostri precedenti tentativi di metterci in contatto con lui, giustificati con l’assenza di un addetto stampa, chiede come fare per rettificare questa informazione errata a causa della quale "mi stanno massacrando", "pure la As Roma mi sta tartassando". A quel punto gli proponiamo un’intervista in cui affrontare tutto il tema Stadio. A distanza di alcuni minuti, riceviamo una chiamata dall’ufficio stampa dell’Amministrazione Raggi e, verso le 10.30, si raggiunge un accordo per fare un’intervista a Frongia. Durante le ore successive, proviamo a metterci in contatto con il Vicesindaco, impegnato, però, in alcune riunioni. Finalmente, alle 14.44, riusciamo a parlare con Frongia. Iniziamo la nostra conversazione telefonica che durerà solamente 6 minuti.

 

 

Come è prassi, per avere la certezza di non perdere neanche una parola di ciò che l’intervistato afferma e poterla quindi riportare il più fedelmente possibile, registriamo questa conversazione, come avverrà con quella successiva. Durante la chiacchierata poniamo a Frongia le prime domande sulla questione Stadio, una soprattutto, quella nella quale chiediamo conto della volontà politica dell’Amministrazione Raggi sul dossier. Ovviamente, l’interesse è quello di sapere se, dando seguito alle dichiarazioni rese in campagna elettorale dal Sindaco e dall’assessore Berdini, la Giunta intenda lavorare per modificare o cancellare la delibera di pubblico interesse oppure lasci cadere la cosa e si appresti a portare il dossier in Conferenza regionale. Le domande – le stesse poi ribadite più tardi e riportate nell’intervista – sono molto tecniche e il Vicesindaco chiede di poter interrompere per confrontarsi con il titolare dell’Urbanistica, Berdini, per poter essere più preciso. 

 

Ore 18.42: inviamo un messaggio al vicesindaco facendogli presente che si sta facendo tardi. La risposta giunge un minuto dopo, con una breve nota che ricalca quasi integralmente il post pubblicato su ieri Facebook ma con una postilla in più: "Abbiamo acquisito la corrispondenza della gestione commissariale con la As Roma – scrive il Vicesindaco – ed effettivamente il Comune aveva richiesto la documentazione mancante alla Roma. Ecco perché siamo arrivati a luglio". Molto rapidamente cerchiamo i proponenti del progetto per chiedere conto di questa notizia ma riceviamo una secca smentita: da quando è stato presentato il progetto definitivo (30 maggio 2016) non sono mai state richieste integrazioni documentali né formalmente né informalmente. Di questa risposta, sempre via Whatsapp, informiamo il Vicesindaco, citando testualmente: “i proponenti dicono che non esiste nessuna corrispondenza commissariale post consegna del 30 maggio“. Alla fine, alle 19.21, arriva il via libera: “Chiama ora”. E inizia la nostra conversazione, la cui durata è di 20 minuti e 39 secondi. L’audio integrale e originale, come detto, è a disposizione.

 

In chiusura, quale testimonianza di correttezza, avanziamo la proposta di inviare sia al Vicesindaco che all’Ufficio Stampa il testo dell’intervista così come sarebbe andato in pagina. Cosa che avviene alle 20.32. Dopo pochi minuti, veniamo contattati dall’Ufficio Stampa che chiede conto delle affermazioni più "forti" riportate nell’intervista, a partire da quella il ritardo "è solamente colpa della Roma". Rispondiamo inviando il passaggio dell’audio. Telefonata con l’Ufficio Stampa che si dichiara sorpreso del tenore dell’intervista, poiché l’idea era che il Vicesindaco rispondesse in modo "morbido". Ribadiamo telefonicamente che abbiamo riportato fedelmente nello spirito e nella lettera le dichiarazioni del Vicesindaco. L’obiettivo delle domande rivolte in ogni modo al Vicesindaco era uno solo: appurare e registrare quale fosse la volontà politica dell’Amministrazione Raggi sul progetto Stadio. Stando al Governo e non all’opposizione. Registriamo con la medesima pignoleria che tutte le cose dette ieri, sono state superate dal post odierno su Facebook e che “lo Stadio si faccia in tempi rapidi e nel pieno rispetto dell’interesse pubblico e della legge“. Poteva dirlo subito. Sulle ultime frasi, di Frongia, ci limitiamo a un sorriso: si dev’essere ridotti davvero a mal partito per provare con mezzucci simili.

 

Sembra tutto a posto. Invece, alle 21.56, a pagina chiusa, il Vicesindaco si palesa su WhatsApp dicendo “non ho mai detto è tutta colpa della Roma, sic te simpliciter” e che il riferimento alla richiesta di integrazioni della gestione commissariale andava riferito “dall’insediamento Tronca 2015, ovvio che dal 30 maggio 2016 la Roma non abbia ricevuto nulla. La frase era molto più articolata. Sei entrato a gamba tesa” e chiedendo la rettifica. In risposta, inviamo anche a lui il frammento audio sulla responsabilità, suscitandone il disappunto per non averlo preavvisato della registrazione della telefonata. Le lamentele del Vicesindaco proseguono fino al punto di scrivere: “avevi in mente di farmi dire delle cose. Siccome non te le ho dette, ti sei rivoltato il tutto. E partiamo sempre dal dossier arrivato sulla mia scrivania…“.

 

 

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A parte il fatto che questo articolo è letteralmente scritto con i piedi sembra proprio che nella redazione de "Il Tempo" si preferisca  giocare a fare i giornalai piuttosto che fare giornalismo vero. E che regni un certo nervosismo....

 

 
 

 

 

 

 

 

 

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4 hours ago, Marmas said:

 

 
PERCHE’ NO ALLO STADIO A TOR DI VALLE

 


Italia Nostra Roma ribadisce che non si è mai opposta  alla creazione di uno stadio, per liberare il complesso monumentale del Foro Italico dal caos indotto delle partite di calcio, non può tuttavia tacere sui metodi di scelta delle aree.
L’attuale  progetto dello Stadio della Roma, in particolare, è una operazione urbanistica impresentabile e ingiustificabile per 4 ordini di motivi:

1) Per la scelta della localizzazione in un’ area che dovrebbe  naturalmente essere incorporata nella infrastruttura ambientale essenziale all’equilibrio urbano, costituita dal corso del Tevere e dalle sue sponde, non ancora fortunatamente deturpate  negli anni della espansione incontrollata.
Le piane alluvionali del Tevere e tra queste quella di Tor di Valle, insieme alle aree golenali, rappresentano un sistema ambientale prezioso ed irrinunciabile  di ricchezza ecologica e concorrono alla sicurezza idrogeologica urbana.

2) L’ area, inoltre, si trova in un sistema urbano privo, già oggi, di adeguate infrastrutture in particolare per la mobilità. Aver scelto di insediarvi il nuovo stadio dà la possibilità alla società proponente di richiedere, una quantità di cubatura invasiva e pesante, in cambio delle infrastrutture necessarie che, di fatto, gioveranno essenzialmente al Business Park previsto. Bisognava, invece, scegliere un’area già dotata di servizi infrastrutturali che avrebbero portato ben altri benefici in aree che attendono di essere rigenerate. Si può dire scellerata dunque una scelta che invece di ricucire uno degli infiniti brani non conclusi di espansione urbana, vada ad aprire un nuovo fronte e per di più di evidente delicatezza ambientale, paesistica e idrogeologica.

3) Circa un milione di metri cubi di cui solo il 20% al servizio dello sport.
Ma l’area è piccola e per lasciare 40 ettari necessari al verde ed ai pubblici servizi dovuti, si ricorre ai 3 grattacieli sbilenchi per concentrare le cubature.

4) Perché dei grattacieli da 220 metri 90 metri più alti della Cupola di S.Pietro, quando per 70 anni, a partire dal dopoguerra, si è inteso garantire a Roma altezze tali da non mettere in discussione la sua identità di città orizzontale, magnificamente distesa nella valle del Tevere. Ed ora con questo progetto scellerato si dovrebbe cancellare una sua bella pagina di storia, buttandola alle ortiche? Gabellando i grattacieli come modernità, e quelli sbilenchi come arte assoluta.
Diceva Antonio Cederna: "I grattacieli non sono la modernità: hanno ben più di un secolo. Nascono per speciali esigenze in spazi limitati. Crescono poi sotto la spinta di un moltiplicatore speculativo".
Come si può cambiare lo spettacolo eterno delle cupole, dei campanili, delle torri ( e tra queste quella del Campidoglio), e delle grandi ville storiche, che su tutto prevalgono dai mirabili belvederi dei Colli, che delimitano il corso del fiume.
Un miracolo di bellezza e di identità che non si cancella per futili ragioni, né per per un gol, né per un mondiale di calcio, e non si baratta neppure con un decisivo calcio di rigore.

 

 

Comunicato stampa 19.07.2016

 

 

-------------------------------

 

 

nb :  chi ha redatto il comunicato ha voluto essere benevolo nei confronti dei proponenti e ha trasformato il famoso 14% in un meno imbarazzante 20% sefz

 

 

 

 

 

 

AOOOOO COME PERCHE' NO QUESTI DE SICURO TIFANO PAA LAZIE .mainagioia

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14 ore fa, LeRoi ha scritto:

L'area dello stadio è stata data con diritto di superficie alla Juventus per 25 milioni, nel 2003. Che vanno sommati a quelli della continassa più gli oneri di urbanizzazione, più recentemente. Ste boiate "ricordale" a qualcun'altro, grazie

 

eh, LeRoi, pure tu che ti ostini a non riconoscerlo .bah

 

lo sanno tutti che ce l'hanno regalato .sisi 

 

come lo sanno tutti che rubiamo .sisi 

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Editoriale in soccorso del valoroso giornalista e del progetto destinato a rinverdire i fasti dell'Impero.

 

.oddio

Lo stadio, i grillini e la stampa

01/08/2016 

 

Cari lettori e carissimi navigatori della rete: giudicate voi questa storiella grillina. Tre giorni fa veniamo contattati dal vicesindaco Frongia per una intervista sullo stadio della Roma che i grillini prima non volevano e poi hanno lasciato in sospeso. Da due anni il nostro Fernando Magliaro segue il caso dello stadio in modo maniacale. Nessuno ne sa più di lui e chi lo contesta – vedi l’assessore all’urbanistica Berdini – va incontro a brutte figure. Il vicesindaco parla con Magliaro (che lo ha aiutato per un’interrogazione sullo stadio) che registra la conversazione per non commettere errori nella trascrizione, dopodiché si offre di rimandare il testo a Frongia. Letta l'intervista il vicesindaco si accorge di aver detto qualcosa («il ritardo di oggi è colpa della Roma») che provoca la smentita della società giallorossa, da noi contattata per completezza informativa. Frongia allora richiama Magliaro per dirgli che quelle frasi non le ha mai proferite, e che il testo va cambiato. La richiesta viene esaudita e Magliaro sul giornale riporta il singolare balletto. Per noi la storia finisce lì ma il numero due del Campidoglio inizia a dire cose, diciamo così, poco eleganti, su Magliaro, sul Tempo e via discorrendo.

Abbiamo allora ritenuto essenziale la pubblicazione dell'audio integrale della conversazione sul giornale online e dei messaggi su whatsapp tra il vicesindaco e il cronista per documentare ai lettori la nostra assoluta correttezza e buona fede. Col web in delirio di buon’ora ci arriva una lettera dell’avvocato di Frongia che ci chiede di togliere l'audio dal sito e annuncia querela per danni. Posto che non vediamo l'ora di discutere di libertà di stampa e di correttezza dell'informazione davanti a un giudice, ci è dispiaciuto vedere un grillino di tal fatta rifarsi alle carte bollate come un brontosauro da Prima Repubblica. Perché a noi, proprio perché diversi, i cinquestelle non dispiacciono. Siamo stati gli unici tra i media a sdoganarli su Roma, i primi a intervistare la Raggi, i soli a sostenerli in battaglie scomode. Non ci aspettavamo attestati di riconoscenza ma solo un po’ di coerenza, di correttezza e di sportività. Perché caro Frongia, sulla Roma (come sulla Lazio) in questa città non si scherza. E sui cronisti del Tempo neppure.

 

Gian Marco Chiocci

 

 

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E intanto, dopo tanto abbaiare, il file audio della telefonata è scomparso dalla edizione online del giornale...  sefz

 

 

 

 

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Solidarietà a Daniele Frongia e un invito a tenere la barra dritta anche di fronte a certe intimidazioni.

 

 

 

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44 minuti fa, Marmas ha scritto:

 

 

Solidarietà a Daniele Frongia e un invito a tenere la barra dritta anche di fronte a certe intimidazioni.

 

 

 

Cmq mi sa che noi 2 non andremo mai d'accordo .asd, abbiamo una visione della realtà completamente opposta, saremo capaci di discutere pure sul colore di una maglietta se è bianca o nera .asd...

Io qui le intimidazioni le vedo fatte da parte di Frongia vs Magliaro e non il contrario, per via della lettera di denuncia.

Anche perchè alla fine che dovevano fare quelli del Il Tempo? ubblicano l'intervista con previa revisione dello stesso Frongia, poi quest'ultimo incomincia a pubblicare sui social che non è vero cipo che è stato scritto, screditando e mettendo in cattiva luce la professione di un giornalista. A questo punto per che tutto ciò è vero pubblicano l'intervista audio, semplicemente per difendere il pproprio operato e questo qui che fa? Dato che è stato sbugiardato in maniera chiara, incomincia a piangere e voler che tolgano quell'audio? Ma la libertà di stampa? Tocca pubblicare solo ciò che vogliono loro?

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16 ore fa, Loryroma ha scritto:

Cmq mi sa che noi 2 non andremo mai d'accordo .asd, abbiamo una visione della realtà completamente opposta, saremo capaci di discutere pure sul colore di una maglietta se è bianca o nera .asd...

 

 

 

Mi sa pure a me  .asd

 

Sai chi mi ricorda il valoroso cronista in quella telefonata registrata illegalmente? Il Nibbio dei Promessi Sposi, con la differenza che per il valoroso cronista il matrimonio s'ha da fare, e anche piuttosto in fretta, per la soddisfazione dell'Innominato e del don Rodrigo di turno. 

 

E comunque fossi in te due domande me le farei visto che il file audio di quella telefonata è scomparso dall'edizione online del giornale subito dopo la lettera di diffida dell'avvocato di Frongia. 

 

 

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21 ore fa, Marmas ha scritto:

 

 

Solidarietà a Daniele Frongia e un invito a tenere la barra dritta anche di fronte a certe intimidazioni.

 

 

 

sono elettore del m5s (non per sempre ma diciamo li sto mettendo alla prova) ma frongia ha fatto una figura barbina e magliaro fazioso romanista o no ha fatto bene a sbugiardarlo. se i pentastellati si comportano così non vanno lontano perchè la gente non è scema.-

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54 messaggi
3 ore fa, Marmas ha scritto:

 

 

Mi sa pure a me  .asd

 

Sai chi mi ricorda il valoroso cronista in quella telefonata registrata illegalmente? Il Nibbio dei Promessi Sposi, con la differenza che per il valoroso cronista il matrimonio s'ha da fare, e anche piuttosto in fretta, per la soddisfazione dell'Innominato e del don Rodrigo di turno. 

 

E comunque fossi in te due domande me le farei visto che il file audio di quella telefonata è scomparso dall'edizione online del giornale subito dopo la lettera di diffida dell'avvocato di Frongia. 

 

 

Beh sicuramente l'hanno tolto perchè legalmente avrebbe avuto la meglio Frongia, dato che è vero che Magliaro doveva avisare prima l'intervistato. Cmq sia qualunque giornalista, sopratutto se vuole scrivere un articolo con i virgolettati, registra le telefonate e cose simili, per poter riascoltare + volte l'intervista e scrivere l'articolo.

Poi l'intrvista audio non l'avrebbero mai e poi mai pubblicata se non si fosse messo come un ragazzino su face a scrivere che non era vero, che Magliaro si inventava le cose ecc.

Oltretutto non è la prima volta che un pentestellato smentisce se stesso. Tutto ciò fa pensare che ci sia dietro qualcuno esperto in comunicazioni che per l'appunto non approva alcuni comunicati e gli fa smentire. 

Ora dico io, devono capire che stanno governando una città importante come Roma. Non possono smentire ogni volta quel che dicono. Le soluzioni sono poche e semplici: o non rilasciano +  interviste e comunicano con i cittadini attraverso i social con comunicati redattati da chi di dovere o si facciano responsabili su ciò che dicono, anzi al massimo si imparino a memoria il loro copione su ogni argomento.   

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