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Tiger Jack

Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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Fra pochi mesi l'inaugurazione...... @@

 

 

 

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articolo originale

 

 

 

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Americà facce Tarzan..... .oddio

 

Lo stadio di calcio di Los Angeles? mh  Per la verità si tratta dello stadio per il football dal momento che sia il Coliseum che il Rose Bowl sono considerati o vecchi o mal posizionati. A dirla tutta i progetti sono due uno, il Los Angeles Stadium a Grand Crossing dell'Aeda Sports e Dan Mays 80.000 posti per un costo di 800 milioni di $ ed il Farmer's Field della Gensler 76,000 posti costo 1,2 miliardi $.

Il problema che nessuno dei due stadi verrà messo in opera se prima l'NFL non permetterà una rilocazione di una delle franchigie già esistenti od assegnerà una franchigia nuova di zecca.

Al momento Los Angeles , il secondo mercato televisivo del paese è senza franchigia NFL da quando i Rams si sono trasferiti a St.Louis ed i Raiders sono tornati ad Oakland.

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Solo a me le parole del sindacocollusosenzasaperediesserlo sembrano inquietanti se proiettate in ottica "progetto Tor di Valle"/Pallotta Stadium?

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Inviato (modificato)

Al colosso Usa andranno le sedi Wind, Eni, Atac e il building che ospiterà Unicredit, oltre agli alberghi. Mire sullo stadio della Roma

A Starwood Capital gli asset della Parsitalia di Parnasi

di ANDREA MONTANARI (MF 14-07-2015)

Il costruttore Luca Parnasi cercava un partner industriale per il suo gruppo, Parsitalia-Eurnova, e per la realizzazione del progetto immobiliare di Tor di Valle a Roma. E l’alleato, secondo fonti del settore immobiliare consultate da MF-Milano Finanza, è arrivato: si tratta del colosso finanziario americano Starwood Capital, forte di un portafoglio di 44 miliardi di dollari di asset under management.

Il piano, che sarà definito nelle prossime settimane, prevede che Starwood rilevi alcuni degli asset più significativi del progetto d’intervento urbanistico da 1,8 miliardi di controvalore complessivo, a partire dalle nuove sedi del colosso petrolifero Eni e del gruppo di telefonia Wind, che saranno pronte nei prossimi anni all’interno dell’Europarco Business Park in zona Eur, oltre al centro direzionale in cui verrà trasferita l’intera presenza territoriale di Unicredit a Roma, e allo spazio che doveva divenire il nuovo quartier generale dell’Atac, l’azienda di trasporti della Capitale.

Con la definizione di questo deal, il gruppo Parsitalia-Eurnova non uscirà di scena ma si ritaglierà il ruolo di co-investitore, con quote di minoranza, e soprattutto di developer del progetto immobiliare. L’acquisizione di questi asset dovrebbe costare una cifra dell’ordine di alcune centinaia di milioni di euro. Somma che, una volta incassata, consentirà a Parnasi di abbattere sensibilmente i debiti del suo gruppo nei confronti del sistema bancario, che alla fine dell’esercizio 2013 (ultimo bilancio disponibile) ammontavano a livello consolidato a 447,6 milioni.

Ma Starwood, secondo indiscrezioni di mercato, non dovrebbe fermarsi qua. Perché nell’area di Tor di Valle verranno costruiti tre hotel di lusso la cui gestione fa gola all’omonima catena alberghiera. Contestualmente, poi, il colosso finanziario d’Oltreoceano intende entrare nel capitale della società che costruirà il nuovo stadio dell’As Roma il cui iter è formalmente avviato e ha già avuto il via libera dalla giunta comunale guidata dal sindaco Ignazio Marino. Starwood Capital, infatti, è interessata a rilevare parte delle quote dello sviluppatore dell’impianto sportivo, affiancandosi al proprietario del club giallorosso, James Pallotta. Oltre che ad avere mire sullo stesso immobile.

 

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Che ri-giro di capitali.

E' proprio lo stadio dell'AS Roma.

Modificato da Ghost Dog

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Stadio della Roma: più trasparenza e partecipazione, ma le obiezioni restano

di ANNA MARIA BIANCHI MISSAGLIA (Carteinregola.it 14-07-2015)

Carteinregola studierà gli elaborati e pubblicherà (e invierà) le sue osservazioni. Ma l’operazione continua a non convincerci. Per un motivo di principio, come abbiamo sempre ribadito, cioè il sempiterno ricorso alla “moneta urbanistica”, con lo scambio “cubature-per-infrastrutture”, seppure  per inserire nel progetto le opere pubbliche necessarie alla dichiarazione del pubblico interesse dell’opera garantendone il fatidico “equilibrio economico”. E adesso siamo arrivati al “momento della verità” anche rispetto alle scelte delle realizzande infrastrutture, soprattutto di quelle per la mobilità: ora si dovrebbe finalmente capire se le opere che sono state previste dalla delibera sono davvero al servizio di un bel pezzo di città o se sono solo utili per trasbordare tifosi, clienti e lavoratori del business center nella nuova centralità. Questo è il nodo centrale, che dovrebbe essere sciolto dall’analisi di dati precisi ricavati da studi trasportistici, per valutare su una base oggettiva e scientifica l’ipotesi di realizzare un nuovo tratto di metropolitana prolungando un ramo della metro B fino alla fermata di Tor di Valle. E anche decidere se conviene imbarcarsi nell’impresa senza alcuna certezza di un ulteriore prolungamento fino a Muratella, dall’altra parte del Tevere, dove lo scambio tra la linea B e la Fr1 permetterebbe il collegamento con la linea che collega Roma all’aeroporto di Fiumicino. E resta comunque a nostro avviso molto più urgente la trasformazione, attesa da anni dagli abitanti di Decima Torrino e dai pendolari, della trasformazione della ferrovia Roma-Lido in una metropolitana di superficie, che colleghi rapidamente i quartieri dell’espansione di Roma verso il mare al centro città (e al nuovo Stadio nelle due direzioni, con la stazione intermedia di Tor di Valle). Recentemente la ferrovia, di proprietà della Regione Lazio, gestita da ATAC, è stata oggetto di due proposte di riqualificazione (un project financing della francese RATP, il rilancio di ATAC, non si sa bene con quali fondi), che in questa sovrapposizione  di competenze, progetti e finanziamenti rischia di rimanere incagliata per un altro bel po’. Per adesso incagliata è rimasta la costruzione della nuova stazione di Tor di Valle, i cui lavori sono  già finanziati dalla Regione e sono già stati anche aggiudicati, ma il cui destino a questo punto non può prescindere dal progetto del Nuovo stadio e delle nuove infrastrutture. In ogni caso è evidente che, poichè i lavori per la realizzazione dello Stadio e del Business Center interessano l’area dove dovrebbe passare l’ulteriore prolungamento della metro fino allo snodo con la FR1, il tratto Tor di Valle-Muratella  dovrebbe essere previsto (e inserito engli accordi con i privati) da subito, oppure resterà l’ennesimo capitolo del libro dei sogni.

E proprio rispetto alle scelte delle infrastruture trasportistiche, sarà importante sapere il margine di manovra dell’Osservatorio e dei contributi dei cittadini: infatti c’è una bella differenza se la “partecipazione” riguarda  scelte secondarie di un “pacchetto” già chiuso (e la dichiarazione di pubblico interesse approvata dall’Assemblea Capitolina è piuttosto dettagliata) o se invece può influenzare anche decisioni più rilevanti, come quelle riguardanti il prolungamento della metro B1 e il tipo di  riqualificazione della Roma-Lido.

Un altro “nodo al pettine” è la questione legata alla  promessa, sempre rinnovata dal Sindaco e dall’Assessore Caudo, dell’inaugurazione dello Stadio e del Business Center solo dopo il completamento di tutte le strutture pubbliche. Assicurazione senz’altro in buona fede, ma che conoscendo la situazione economica dei proponenti, i consistenti investimenti necessari e le formule finanziarie che regolano i rapporti tra privati (in genere esattamente il contrario: l’erogazione dei fondi è subordinata alla rapida immissione sul mercato degli immobili) riteniamo non si sottragga al rischio del solito copione che da anni si ripete nella Capitale: edifici privati pronti e funzionanti e servizi e strutture per la mobilità in alto mare (o dispersi).

Infine, non è da sottovalutare  l’aspetto simbolico di tutto questo. Lasciamo da parte la solita retorica della “cementificazione”, che pure non è fuori luogo, in un’ansa del Tevere dove sarebbe stato saggio rigenerare l’esistente (l’Ippodromo Tor di Valle), costruendo anche uno Stadio e le necessarie strutture commercial-ricettive, ma senza aggiungere alcuna ulteriore compensazione edificatoria, lasciando alla valutazione del proponente la sostenibilità economica della realizzazione delle infrastrutture necessarie per ridurre gli impatti sul quartiere e sulla città (e la scelta di un’altra eventuale location meglio collegata e meno costosa. Nè vogliamo fare valutazioni sulla costruzione di tre grattacieli in una città che ha una storia e uno skyline che poco ha a che fare con ingombri del genere (valutazioni che appartengono a un ambito soggettivo).

Quelle tre gigantesche torri bianche, un po’ sbilenche come richiede l’obbligatoria originalità, rischiano di diventare, per il nostro immaginario collettivo, l’ennesimo totem di una mania di grandezza che da anni accumula architetture, anche di grande pregio, che però ambientate nel contesto della Capitale e delle condizioni di vita dei suoi abitanti, sembrano atterrate da un altro pianeta. Quei grattacieli che svettano in una città dove la gente è inferocita per i trasporti pubblici lumaca, l’immondizia, le buche stradali, la mancanza di serivzi, rischiano di diventare non un nuovo capitolo di una città in evoluzione, ma il segno tangibile di una modernità che continua a mettere in cantiere monumenti di cemento anzichè costruire pezzi di città a misura delle persone.

E’ vero, si tratta di un’operazione privata, il Comune non tirerà fuori neanche un euro. E l’operazione porterà un indotto. Posti di lavoro nel settore costruzioni. Forse qualche multinazionale ci piazzerà i suoi uffici. Altri posti di lavoro. Ma restiamo sempre nel mondo che conosciamo, quello che “in nome dei posti di lavoro va bene tutto”. E, a maggior ragione dopo tutto quello che sta emergendo, sarebbe ora che cambiassimo mondo.

Cambiare mondo come sta facendo l’Assessore Caudo, che in questi primi due anni ha preso in carico tutto quello che si era  accumulato in un lungo periodo di scelte discutibili, mala amministrazione, inesistente vigilanza, scarso interesse pubblico e spropositato interesse privato. Un lavoro immane, che ha portato a rivedere, riorganizzare, ricontrattare, tutto quello che ha trovato sul tavolo al suo arrivo, che ha smaltito con il lavoro sui territori, decine di incontri con comitati, mappe, slides, conferenze urbanistiche in tutti i Municipi. E la scrittura di nuove regole. Un lavoro che spesso ha dovuto fare i conti con la delusione dei cittadini che si aspettavano  di vedere cancellate decisioni passate, anche se da tempo avevano raggiunto il punto di non ritorno. Un lavoro che sta andando avanti troppo silenziosamente, perchè fanno più notizia lo Stadio della Roma e le Torri di Libeskind (ma è la stessa retorica comunale a rilanciarli continuamente) delle centinaia di interventi portati avanti caparbiamente per migliorare le tante lande dimenticate della città.

Un peccato, Assessore, che dopo tutta questa fatica, a futura memoria resteranno quelle tre torri gigantesche. Si meriterebbe molto di più.

 

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Che ri-giro di capitali.

E' proprio lo stadio dell'AS Roma.

 

P&P staranno tirando un sospirone di sollievo.

 

Dopo anni di chiacchiere, di presentazioni, di plastici, di prime pietre, di marchette mediatiche ecc...ecc...ecc... forse hanno trovato chi mette i soldi.

 

Forse.

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.....E resta comunque a nostro avviso molto più urgente la trasformazione, attesa da anni dagli abitanti di Decima Torrino e dai pendolari, della trasformazione della ferrovia Roma-Lido in una metropolitana di superficie, che colleghi rapidamente i quartieri dell’espansione di Roma verso il mare al centro città (e al nuovo Stadio nelle due direzioni, con la stazione intermedia di Tor di Valle). Recentemente la ferrovia, di proprietà della Regione Lazio, gestita da ATAC, è stata oggetto di due proposte di riqualificazione (un project financing della francese RATP, il rilancio di ATAC, non si sa bene con quali fondi), che in questa sovrapposizione  di competenze, progetti e finanziamenti rischia di rimanere incagliata per un altro bel po’. Per adesso incagliata è rimasta la costruzione della nuova stazione di Tor di Valle, i cui lavori sono  già finanziati dalla Regione e sono già stati anche aggiudicati, ma il cui destino a questo punto non può prescindere dal progetto del Nuovo stadio e delle nuove infrastrutture....

 

 

I disagi  e i disservizi da terzo mondo sulla Roma-Lido sono al centro del dibattito in questi giorni. 

 

E comunque mi chiedo se lo stralcio ripreso dall'articolo di "Carteinregola" ( in particolare la parte evidenziata in rosso) non rappresenti una chiara smentita rispetto alla propaganda del sindaco sul "costo zero" a carico dei cittadini romani relativamente alla realizzazione delle opere infrastrutturali.

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"...si dia inizio ad un serio piano di risanamento della Roma-Lido"

 

 

 

 

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I disagi  e i disservizi da terzo mondo sulla Roma-Lido sono al centro del dibattito in questi giorni. 

 

E comunque mi chiedo se lo stralcio ripreso dall'articolo di "Carteinregola" ( in particolare la parte evidenziata in rosso) non rappresenti una chiara smentita rispetto alla propaganda del sindaco sul "costo zero" a carico dei cittadini romani relativamente alla realizzazione delle opere infrastrutturali.

 

Nessuno sano di mente a Roma può credere al costo zero per la comunità, dopo tutte le fregature ricevute. A Roma l'ultimo scandalo di questo genere risale ai Mondiali di nuoto del 2009? Forse si ricordano della Città dello Sport e sorridono al pensiero dell'assegnazione delle Olimpiadi. Ma fortunatamente non conosco bene i romanisti come i romani e non saprei dire se quei tifosi rientrano anche nella categoria dei cittadini, normalmente.

 

Come ha sottolineato Carteinregola bisognerà verificare se l'Osservatorio dei cittadini ha reali capacità di intervento nella definizione di ciò che dovrebbe diventare bene pubblico e infrastruttura.

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Nessuno sano di mente a Roma può credere al costo zero per la comunità, dopo tutte le fregature ricevute. A Roma l'ultimo scandalo di questo genere risale ai Mondiali di nuoto del 2009? Forse si ricordano della Città dello Sport e sorridono al pensiero dell'assegnazione delle Olimpiadi. Ma fortunatamente non conosco bene i romanisti come i romani e non saprei dire se quei tifosi rientrano anche nella categoria dei cittadini, normalmente.

 

Come ha sottolineato Carteinregola bisognerà verificare se l'Osservatorio dei cittadini ha reali capacità di intervento nella definizione di ciò che dovrebbe diventare bene pubblico e infrastruttura.

 

 

 

1. Nel 90% dei casi ( e forse pecco per difetto) per i romanisti prima viene il tifoso e poi il cittadino.

 

 

2. L'Osservatorio a mio avviso è un'operazione propagandistica che servirà solo ad accreditare l' immagine di un processo partecipato e trasparente e dunque escluderei la possibilità che possa apportare modifiche sostanziali (e/o in conflitto con gli interessi dei proponenti) al progetto

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Se salta Marino secondo voi che succede?

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Se salta Marino secondo voi che succede?

Fanno sindaco direttamente Pallotta .asd

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Fanno sindaco direttamente Pallotta .asd

:haha:

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Se salta Marino secondo voi che succede?

se ci fosse un sindaco, se ce ne fossero 10, se tu stesso fossi il sindaco cosa succederebbe? mh

un gazzo, una minghia cit. 

sarebbe tutto come ora, cioè il nulla cosmico sefz

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Fanno sindaco direttamente Pallotta .asd

 

 

:haha: :haha: :haha: :haha: :haha: 

 

 

...col benefattore di via Tovaglieri assessore all'emergenza abitativa  .asd

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«Tor di Valle, non c’è interesse pubblico»

Dossier del Movimento 5 Stelle sul piano definitivo dello stadio:

«Mancano sondaggi geologici e di viabilità, troppe le anomalie»

Dopo aver letto le 7.000 pagine del progetto, i grillini puntano

il dito contro le cubature: «Previsti 100mila metri cubi in più»

INTERROGAZIONE ALL’ASSESSORE: «IN ASSENZA DI RISPOSTE DA PARTE DEL COMUNE, PRONTI A PRESENTARE RICORSO AL TAR»

IL REPORT EVIDENZIA L’ASSENZA DEL CALCOLO SU STRUTTURE E IMPIANTI «E LA VERIFICA DELL’EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO»

di SIMONE CANETTIERI (IL MESSAGGERO NEGATIVO 17-07-2015)

Il progetto di Tor di Valle è monco. Non è ancora né carne né pesce, per il gruppo capitolino del M5S. Che spiega: «Manca infatti una parte importante relativa ai sondaggi geologici sull’area di costruzione, con la conseguenza che sono carenti o mancanti anche il calcolo delle strutture e degli impianti. Insieme ad altri importanti elementi del progetto, inoltre, manca del tutto la relazione in merito agli interventi di viabilità - considerati come elemento essenziale del pubblico interesse all’opera - sull’asse viario via del Mare / via Ostiense».

I grillini romani hanno letto le oltre 7.000 pagine del progetto definitivo di Tor di Valle - dove lo stadio è marginale rispetto alla costruzione di hotel, uffici e negozi - presentato in Comune dalla Roma lo scorso 15 giugno.

Secondo il gruppo pentastellato, carte alla mano, dietro la costruzione di quello che gli ambientalisti chiamano «ecomostro» non c’è il pubblico interesse previsto dalla legge sugli stadi «bensì l'interesse privato di alcuni: esiste ed è significativo il rischio che i costi lieviteranno in modo spropositato pesando sulle tasche dei cittadini».

LE TAPPE

I consiglieri grillini hanno presentato un’interrogazione all’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo, accompagnata da 23 domande. «In assenza di risposte dal Comune - annuncia Daniele Frongia - siamo pronti a presentare ricorso al Tar. Il nostro pool, costituito da avvocati e ingegneri, ha messo in evidenza una serie di anomalie evidenti su tutto l’impianto del progetto». Che un mese fa è stato presentato dalla Roma in Campidoglio, anche se non ancora non esce dagli uffici capitolini. Dal Comune spiegano: «Stiamo ultimando la relazione poi invieremo tutto alla Regione per la conferenza dei servizi». Destinata però a non scattare subito perché la procedura consente alla Pisana di effettuare ulteriori verifiche specie sull’impatto ambientale, ammesso che il progetto licenziato da Palazzo Senatorio sia in regola. Ipotesi che ai consiglieri pentastellati non risulta.

I NODI

Dal dossier dei consiglieri di minoranza nel progetto di Tor di Valle emergono queste lacune: «Mancano il calcolo delle strutture e degli impianti, il piano particellare degli espropri, l’elenco dei prezzi unitari ed eventuale analisi, il computometrico estimativo, la relazione sul progetto degli interventi sull’asse viario Via del Mare / Via Ostiense». Nodi da sciogliere senza i quali il progetto non può dirsi esecutivo e quindi essere spedito in Regione. C’è, inoltre, un altro aspetto normativo su cui il M5S accende un faro: «A Tor di Valle - spiegano ancora De Vito, Frongia, Stefano e Raggi - non vi potrà essere neanche il permesso a costruire delle istituzioni locali né tantomeno potrà essere oggetto di bando di gara europeo, obbligatorio per le opere di pubblico interesse, come previsto dal Codice dei Contratti e dal suo regolamento di attuazione». I grillini chiedono all’assessore Caudo se le carenze progettuali riscontrate consentano comunque «di verificare i termini dell’equilibrio economico-finanziario dell’intervento, con una stima attendibile dei costi a carico della collettività in termini di moneta corrente e urbanistica». Infine, nel merito della delibera approvata lo scorso anno il gruppo consiliare del M5S insinua un altro sospetto: «Che si riconosca alla proprietà una cubatura di circa 300mila calcolata non sulla destinazione effettiva dell’area a verde privato attrezzato, quale era, ma su quella parco a tema, quale mai è stata, che prevede una densità maggiore e concedendo, quindi, 100mila metri cubi in più del dovuto».

 

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Fanno sindaco direttamente Pallotta .asd

 

:nono:  secondo me Tomas Di Benedetto.

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Se salta Marino secondo voi che succede?

 

diventa sindaco ER PUPONE BRUCONE

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più passa il tempo...più crescono i metri cubi di cemento e i soldi che la collettività dovrà pagare....

anche un cieco vedrebbe lo scempio che si sta compiendo...

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Tuttapposto... .rulez

 

 

 

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Non si farà MAI

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La pietra simbolica l'hanno messa?

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La pietra simbolica l'hanno messa?

 

PROGETTO IN REGIONE

Stadio, questa settimana via al count-down

Dal Comune esce un'ampia relazione che indica tutti i punti del piano ancora da chiarire

di MARCO EVANGELISTI (TRIGORRIERE 20-07-2015)

Con gli ingegneri, gli architetti, gli uffici pubblici non si può mai sapere. Ti danno una data certa, ci aggiungono un giorno o due per buona misura, e poi fischiettando passano oltre. Il progetto definitivo del nuovo stadio della Roma, con tutte le sue falle ancora da colmare, sarebbe dovuto transitare dal Comune alla Regione a metà della scorsa settimana. Sarà questa settimana qui, invece, a vedere il passaggio di consegne e di sospiri (di sollievo per chi si libera dell’incombenza più gravosa, di timore per chi si assume il compito delle valutazioni ulteriori).

 

TEMPO LIMITE. E’ una semplice consegna di carte da un ufficio all’altro e non richiede né annunci rumorosi né cerimonie in piazza. Eppure è un momento fondamentale dell’iter ancora lungo che dovrebbe portare entro l’inizio della stagione agonistica 2018-19 all’inaugurazione dell’impianto. Perché nel momento in cui i tecnici municipali inoltrano il progetto alla Regione - accadrà se non oggi stesso di sicuro nei prossimi giorni - cominciano a decorrere i 180 giorni previsti dalla legge come termine per l’ok definitivo (oppure si ricomincia tutto daccapo, il che equivale a una bocciatura).

I 180 giorni sono ultimativi e insieme non lo sono, perché per certi approfondimenti particolari si può procedere a una sospensione. Nessuno però ha voglia di ricorrere a questa possibilità, neppure chi non vede l’opera di buon occhio.

 

INTEGRAZIONI. Dal Comune di Roma esce una corposa relazione che indica i punti da chiarire a da completare. La Roma e le ditte che collaborano con la società nell’iniziativa garantiscono che le necessarie integrazioni possono essere introdotte in corso d’opera, durante lo svolgimento della conferenza dei servizi che deve, in 180 giorni appunto, provvedere all’esame finale. Conferenza che sarà probabilmente convocata per settembre e alla quale partecipano anche il Comune stesso e l’osservatorio di quartiere.

In teoria non c’è il tempo materiale per aprire i cantieri entro la fine del 2015. In pratica alla Roma sperano si faccia più in fretta del previsto e che una prima pietra simbolica possa essere posta a dicembre per poi partire con i lavori veri e propri entro la prossima primavera.

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Ma sarà per scommessa questa pietra simbolica? O sono davvero così imbecilli?

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La prima pietra simbolica :261::haha:

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Penso che alla fine lo facciano ma che non me lo spaccino per una cosa pulita e per una cosa per la communita

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