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Tiger Jack

Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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22893 messaggi

La predisposizione dei progetti esecutivi delle opere infrastrutturali, la loro approvazione (verifica impatto ambientale ecc) i bandi di gara europea per gli appalti delle opere e la loro esecuzione?

Non è chiaro, Marino vuole che vengano eseguite prima le opere infrastrutturali, Parnasi invece il Business Park e Pallotta lo Stadio.........

vogliono tutti solo e soltanto una cosa.... :sisi:

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Ma lo stadio sarà della Roma o no? Questo vorrei capire.

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Ma lo stadio sarà della Roma o no? Questo vorrei capire.

no, dovrebbero pagare pure l'affitto  .asd

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Joined: 13-Apr-2015
47 messaggi

Due perle di Pallotta ieri su Twitter

Lo stadio pronto tra due anni :haha:

Non sono qui per far soldi :haha:

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Joined: 15-Apr-2007
7623 messaggi

Mentre orde di idioti lo attaccano imbrattando i muri di Roma Big Jim può consolarsi, tra una  trivellazione e l'altra, con la solita "marchetta" propagandistica sulla realizzazione ormai imminente del "Pallotta Stadium"... .asd

 

 

 

 

Stadio Roma, Pannes incontra Marino: "All good news"

 

(ansa) «All good news». Così Mark Pannes, responsabile del progetto dello stadio della As Roma, al termine di un incontro in Campidoglio con il sindaco di Roma Ignazio Marino, in cui si è fatto il punto sul nuovo impianto sportivo che dovrà sorgere a Tor di Valle e si è confermata la data del 15 giugno per la presentazione del progetto definitivo.

 

Soddisfatto anche l'imprenditore Luca Parnasi, la cui società Eurnova costruirà il nuovo stadio giallorosso:«L'incontro è andato benissimo» il suo commento. I due prima di andar via dal Campidoglio hanno detto 'Forza Roma'.

 

All'incontro, durato circa un'ora, ha partecipato anche l'assessore all'Urbanistica Giovanni Caudo. «Durante l'incontro è stata confermata la scadenza del 15 giugno» per la presentazione del progetto definitivo dello stadio, ha spiegato l'assessore e «abbiamo fatto un aggiornamento sulla preparazione del progetto nella sua interezza e ci siamo dati uno scadenzario. Ci vedremo diverse volte da qui alla presentazione del progetto definitivo».

 

(16/04/2015)

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Joined: 15-Apr-2007
7623 messaggi

analisi completa sul sito dell'associazione

 

Quel link invia ad una "pagina non trovata".

 

Vista la particolare completezza con cui viene trattato l'argomento lo ripropongo per chi fosse interessato: E se lo stadio non si fa più?

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3928 messaggi

Ragazzi se andate su livejasmin hanno messo le webcam per seguire i lavori del nuovo stadio

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Joined: 01-Jun-2005
5175 messaggi

Quel link invia ad una "pagina non trovata".

Vista la particolare completezza con cui viene trattato l'argomento lo ripropongo per chi fosse interessato: E se lo stadio non si fa più?

"Nel progetto del nuovo Stadio l'”anello debole” è l’Eurnova del costruttore Parnasi, la ditta proprietaria della maggior parte dei terreni di Tor di Valle che dovrebbe materialmente costruire lo stadio e gli annessi, che è in forte sofferenza economica – pare che abbia 600 milioni di euro di debito con le banche – e probabilmente non ha la liquidità necessaria a partire con i lavori. Una situazione che potrebbe spingere la Roma AS a cambiare cavallo, o forse a far entrare altri soci nell’impresa. E a giudicare dal cambiamento di tono della testata romana che per mesi ha messo il progetto dello Stadio della Roma sul banco degli imputati, sviscerandone puntigliosamente ogni possibile criticità reale o presunta, possiamo immaginare dove si andrà a parare. Anche questo è un film che abbiamo già visto."

parlano del messaggero e di caltagirone...

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Joined: 30-Nov-2008
1647 messaggi

"Nel progetto del nuovo Stadio l'”anello debole” è l’Eurnova del costruttore Parnasi, la ditta proprietaria della maggior parte dei terreni di Tor di Valle che dovrebbe materialmente costruire lo stadio e gli annessi, che è in forte sofferenza economica – pare che abbia 600 milioni di euro di debito con le banche – e probabilmente non ha la liquidità necessaria a partire con i lavori. Una situazione che potrebbe spingere la Roma AS a cambiare cavallo, o forse a far entrare altri soci nell’impresa. E a giudicare dal cambiamento di tono della testata romana che per mesi ha messo il progetto dello Stadio della Roma sul banco degli imputati, sviscerandone puntigliosamente ogni possibile criticità reale o presunta, possiamo immaginare dove si andrà a parare. Anche questo è un film che abbiamo già visto."

parlano del messaggero e di caltagirone...

se cambiano cavallo devono trovare anche altri terreni e ricominciare il tutto da zero.. facciano pure

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Joined: 15-Aug-2010
3527 messaggi

Ragazzi se andate su livejasmin hanno messo le webcam per seguire i lavori del nuovo stadio

:rocco: :rocco:

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Joined: 04-May-2006
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...notiziona da roma....

 

...sembra che pallotta si sia rotto dei ritardi per via dei vincoli del terreno a Tor di valle.....e si sia orientato a lasciare perdere tutto x puntare su Tor Vergata..........sembra una barzelletta......

 

....x me se questi continuano a stressarlo molla tutto e se ne va portandosi dietro nike e altri sponsor.........si meritano i sensi i Mezzaroma o gli Anzalone.......

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Joined: 14-Jun-2008
11014 messaggi
Inviato (modificato)
...notiziona da roma....

 

...sembra che pallotta si sia rotto dei ritardi per via dei vincoli del terreno a Tor di valle.....e si sia orientato a lasciare perdere tutto x puntare su Tor Vergata..........sembra una barzelletta......

 

....x me se questi continuano a stressarlo molla tutto e se ne va portandosi dietro nike e altri sponsor.........si meritano i sensi i Mezzaroma o gli Anzalone.......

NUOVO CORRIERE LAZIALE 20-04-2015

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CLAMOROSO! PALLOTTA PRENOTA TOR VERGATA

Tor di Valle potrebbe saltare a causa delle tante prescrizioni geologiche ed economiche

Gli americani scrivono all’Università per avere notizie sull’area. Ecco il carteggio segreto

L’Università di Tor Vergata esclusa dal bando perché soggetto pubblico e non privato

Pallotta vuole una seconda area commerciale per Roma Village e Convivium

I lotti alle spalle dall’Ateneo sono tutti di proprietà dell’Università

Ombre “palazzinari” e speculazioni. Smedile assicura: “Terreni pubblici, tutto andrà a bando”

di GIORGIO MIGLIORE (NUOVO CORRIERE LAZIALE 20-04-2015)

Lo stadio dell' As Roma? Si potrebbe realizzare a Tor Vergata. Sì, avete letto bene: Tor Vergata, alla periferia est della Capitale. Non a Tor di Valle, dove recita il progetto attuale e la manifestazione d'interesse approvata dall'Assemblea Capitolina e fortemente voluta dal Campidoglio. Già perché, secondo notizie certe e documentate giunte al Nuovo Corriere Laziale, gli stessi americani proprietari della società giallorossa inizierebbero a nutrire qualche dubbio sulla reale fattibilità del progetto dell'area sudovest, legata ai terreni del costruttore Parnasi: la vicinanza del depuratore, i limiti ambientali, gli interessi, i vincoli, le cessioni. E tutto questo mentre incombe una conferenza dei servizi tutta da discutersi, con il parere della Regione Lazio che non è stato ancora effettuato. E allora? Allora la notizia è questa: l'entourage di James Pallotta nelle scorse settimane ha contattato il rettore dell'Università di Tor Vergata, Giuseppe Novelli, e i suoi collaboratori per chiedere notizie sulla fattibilità di un "piano B", una valida alternativa a Tor di Valle sui terreni appartenenti proprio all'Ateneo, dove ad oggi sorge, in mezzo a una distesa di verde e terreni incolti, soltanto l'incompiuto PalaNuoto progettato da Santiago Calatrava. L'area di proprietà dell'Università misura in totale 150 ettari. A questi vanno aggiunti circa 200 ettari derivanti dalla "centralità Romanina" prevista del Piano regolatore, quindi terreni del Comune di Roma più altri 50 ettari di proprietà del Comune di Frascati. Per intenderci, parliamo della zona dove si tenne la Giornata Mondiale della Gioventù del 2000, con ben 2 milioni di persone che invasero Tor Vergata per assistere all'evento più importante del papato di Giovanni Paolo II.

IL CARTEGGIO

La pazza idea è nata quando qualcuno ha informato la società giallorossa della possibilità di sfruttare gli ampi spazi presenti alle spalle della seconda università capitolina. "Ma perché non avete partecipato al bando per la manifestazione d'interesse avviata dall'amministrazione comunale?", avrebbero chiesto i collaboratori di Pallotta al “Magnifico”. "Perché siamo un ente pubblico - avrebbe risposto Novelli - e in quanto tale, per legge, non possiamo partecipare a questo tipo di gare". Al contrario di quanto accade negli Stati Uniti, dove le università sono private. Ne è nato dunque un interessamento reale. A farsi tramite fra Tor Vergata e il gruppo di Boston è stato l'ex presidente dell'attuale Municipio VI, l'Udc Francesco Smedile, esperto di urbanistica, che ha risposto per conto dell'università a 8 domande tecniche inviate per sondare il terreno e capire la fattibilità del "Piano B".

LE CONDIZIONI DEGLI AMERICANI

Gli americani hanno dunque posto queste condizioni. "L'impronta dello stadio dovrebbe essere indicativamente pari a circa 250m x 285m" hanno scritto, per poi ribadire: "Della necessità di avere uno spazio, simile a Trigoria per la prima squadra, di 4.000 mq + 5 campi regolari". Al gruppo Pallotta servono anche terreni ulteriori: "Necessitiamo di una Sul (superficie lorda, ndr) per le due zone commerciali: 15.000 mq (Roma Village) + 18.000 mq (Convivium), con almeno un albergo in questa zona". E siccome Pallotta e soci non vogliono rischiare un'altra Tor di Valle, si chiede anche "se ci sono dei vincoli sulla proprietà dell'area e quindi sulla diretta disponibilità del progetto" e "l'indicazione sull'impatto della presenza dello stadio in termini di traffico veicolare e pubblico, tenendo conto che almeno il 50% della mobilità dovrebbe essere garantita attraverso il trasporto pubblico". Non è tutto: si chiede se ci sono collegamenti universitari fra "Boston e Tor Vergata" e se "si conferma di non aver alcun vincolo con i soggetti concessori per la realizzazione del campus Universitario".

GEMELLAGGIO BOSTON-TOR VERGATA

Ovviamente, Smedile e lo staff dell'Università hanno risposto. E sono venute fuori informazioni molto interessanti. Tra queste, un gemellaggio esistente fra Roma Due e la celebre Harvard University di Boston. Ma non è tutto. Nella replica si legge: "Non esiste alcun problema rispetto alle dimensioni dell’impronta poiché il fondiario libero dalle previsioni è molto esteso, ed ha una destinazione di Prg vigente già conforme all’intervento. Sia sul fondiario dell’università di Tor vergata che su quello contermine del privato, sarebbe davvero semplicissimo realizzare tali spazi. Anche in questo caso in conformità di Prg. Tali destinazioni e/o funzioni urbanistiche sono decisamente sovrabbondanti rispetto alle esigenze rappresentate delle aree adiacenti a quella dello stadio, in conformità al Prg. Inoltre sono già pianificate anche nel Piano Attuativo di Gestione (Pag) ossia nel Piano Particolareggiato dell’università tali destinazioni urbanistiche e non ancora realizzate. Un soggetto istituzionale pubblico in Italia può rispondere ad un’istanza di un privato, ma non intraprendere di sua iniziativa un rapporto con un privato. Il completamento in versione ridotta della Vela di Calatrava è già nei programmi di Tor Vergata attraverso risorse derivanti da investimenti pubblici e da programmi urbanistici in corso". Infine, "non vi sono vincoli tali da impedire la realizzazione del programma. I vincoli dell’università con il suo concessionario sussistono esclusivamente per la realizzazione per le strutture universitarie. Tant’è che l’esecuzione della Vela di Calatrava finanziata con fondi comunali è stata assegnata con gara pubblica".

PROGETTO MOBILITA'

Dall'Università poi ricordano: "Insistono su questo territorio interventi pubblici già realizzati o in via di completamento molto potenti, unici nella città di Roma - si legge - Due linee di metropolitana, la A già esistente e la C (una delle grandi opere attualmente in corso in Italia) che sono collegate tra le stazioni di Anagnina e Torre Angela passando per una centralità di Romanina e l’università di Tor Vergata interamente attraverso risorse a carico di interventi in corso. Tre sono le uscite del Gra utilizzabili, ed in tale tratto esistono già parte delle complanari e sono iniziati i lavori per il loro completamento. Le aree sono servite dall’unica penetrazione autostradale della Roma-Napoli che collega direttamente l’area alla bretella della A1. Tale penetrazione è già dotata di complanari con svincoli diretti già realizzati più uno in fase di realizzazione. La viabilità universitaria ha già una notevolissima capacità di tenuta. Estremamente vicino l’aereoporto di Ciampino. Le aree inoltre sono già servite dalla linea ferroviaria Roma- Cassino-Napoli attraverso la stazione Fs Tor Vergata. Non esiste a Roma una area meglio servita dal ferro e con una tale accessibilità al trasporto privato".

CITTADELLA DELLO SPORT

Gli ampi spazi potrebbero permettere la realizzazione non solo di uno stadio, ma di una vera cittadella dello sport. "Abbiamo creato un gruppo di lavoro - rivela Smedile - e contattato anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che però insiste con quell'area della via Tiberina, che tra l'altro presenta gli stessi rischi geologici di Tor di Valle. In 150 ettari si potrebbero realizzare due stadi, sul modello di Liverpool, oppure altri campi dedicati agli allenamenti e alle altre attività sportive. E in più mettere a sistema il PalaNuoto di Calatrava, che anche se dovesse essere completato oggi resterebbe una sorta di cattedrale nel deserto. Tutto, con la cessione a 0 euro da parte dell'Università Tor Vergata, che avrebbe solo da guadagnare da un simile indotto".

POSSIBILI SPECULAZIONI EDILIZIE?

Quando si parla di urbanistica, e di progetti così ampi, c'è sempre l'ombra delle speculazioni dei grandi costruttori e palazzinari romani. Abbiamo visto, dai nostri precedenti servizi, come il progetto di Tor di Valle vada a tutto vantaggio del "rosso" Parnasi. Da sempre, invece, Roma Est è la terra di Caltagirone. Anche se i terreni sono tutti pubblici, di proprietà dell'Università Tor Vergata, la tesi, è che il proprietario del gruppo Caltanet (Il Messaggero, Il Mattino, Leggo) potrebbe ottenere una rivalutazione dei suoi possedimenti limitrofi o, nel caso, riuscire a strappare attraverso la sua Vianini Lavori l'appalto per la prosecuzione della Metro A o addirittura per la realizzazione dello stadio. "Questo progetto non favorisce nessuno - assicura Francesco Smedile - perché tutto andrebbe a bando. E Caltagirone non credo abbia bisogno di questi piccoli favori: come noto, attualmente i suoi interessi sono ben altri".

TOR DI VALLE: ECCO COSA NON VA

DAL RISCHIO ALLUVIONE ALLE SOCIETA’ LUSSEMBURGHESI: VI RACCONTIAMO

GLI OSTACOLI CHE HANNO SPINTO PALLOTTA A PENSARE AD UN “PIANO B”

di FABIO BELLI (NUOVO CORRIERE LAZIALE 20-04-2015)

Ci sono due realtà che procedono parallele, come due binari, per quanto riguarda lo Stadio della Roma. Una parla di un'inaugurazione nel 2017, rose (giallo)rosse e spalti gremiti, qualcuno azzarda anche Francesco Totti in campo, e se servissero solo due anni per l'inaugurazione non sarebbe neanche un'idea profana. Questa realtà parla di trivellazioni già in atto, prime pietre posate e infrastrutture in via di realizzazione grazie alla benedizione del Sindaco Marino.

L'altra realtà parla di cinquecento milioni di euro da reperire anche con una certa fretta per far decollare il progetto, e di un braccio di ferro con il Comune per la definitiva certificazione di pubblica utilità, necessaria per rendere davvero fattibile la costruzione dell'impianto e delle opere di "contorno".

Marino da una parte ha un approccio ciclopico con il progetto, nel senso che in pratica ha un occhio solo, puntato esclusivamente sulle opere pubbliche che dovranno accompagnare l'edificazione dello Stadio della Roma. Un problema che Pallotta, Pannes e Parnasi vorrebbero trattare come il più caratteristico nodo gordiano: un taglio netto e via, con la possibilità di fare business, quello vero e che in Italia è stato sempre frenato dalla mancata realizzazione della legge sugli stadi.

A fine marzo, Caudo e Pucci (gli assessori all'urbanistica e ai lavori pubblici) da una parte, Pannes e Pallotta dall'altra, non hanno trovato l'accordo sperato, visto che i costi complessivi, per realizzare davvero lo stadio a Tor di Valle, sono saliti ai cinquecento milioni di cui sopra. Dei quali duecento relativi alle opere "strategiche": per far sorgere lo Stadio della Roma nella zona del fu ippodromo, occorrono: prolungamento della metro, ponte pedonale fino alla stazione ferroviaria, unificazione di Via del Mare e Ostiense (l'aspetto che preoccupa di più gli americani, nella fattispecie,) e il collegamento alla Roma-Fiumicino. Queste sono le opere che il Comune di Roma chiede di realizzare subito, nella cosiddetta prima fase del progetto operativo: quello che Mark Pannes ha lasciato ancora chiuso nel cassetto, considerandolo troppo oneroso rispetto alle richieste del Comune, che se non si vedrà soddisfatto, non concederà la pubblica utilità.

Dunque due binari paralleli: il Comune da una parte, la proprietà giallorossa dall'altra. Tor di Valle da una parte, Tor Vergata dall'altra, perché, come illustrato nella nostra inchiesta, la fattibilità delle opere pubbliche nella zona universitaria sarebbe estremamente più semplice e meno onerosa. Il Sindaco Marino per trasformarsi da ciclope a elastic-man, e girare la testa a 360°, andrà però convinto in maniera adeguata, visto che sul progetto dello Stadio a Tor di Valle ci ha messo faccia ed energie che non possono ora essere archiviate in un imbarazzante nulla di fatto.

Di sicuro una figura strategica è anche quella di Parnasi, sul quale la giunta comunale punta per avere sempre il polso della situazione dell'opera in corso di realizzazione. Un progetto che era stato presentato in maniera cristallina a Pallotta & Co., e al momento della presentazione, nel corso della quale erano stati profusi baci e abbracci tra pubblico e privato, il che aveva fatto pensare a una situazione già definita. Dalla monorotaia si è passati al binario nettamente diviso quando si è arrivati a comprendere le problematiche che l'area di Tor di Valle presentava. Nella precedente inchiesta pubblicata su questa testata, "Cemento italoamericano", si era parlato dell'esposto-denuncia che il comitato dei residenti di Tor di Valle aveva presentato, in cui ci si opponeva al rischio speculazione su un'area che aveva bisogno estremo della realizzazione di opere pubbliche, per sostenere l'impatto di un'opera imponente come lo Stadio della Roma. E' stato presentato uno studio di fattibilità che sembra ora estremamente combaciante con le richieste d'investimento che il Comune sta chiedendo alla Roma.

In più, c'è la questione ancora aperta dei terreni di Tor di Valle. Come si leggeva sull'articolo di Giorgio Migliore, "Da qualche anno l’ippodromo di Tor di Valle è chiuso e l’area intorno ad esso è stata lasciata degradare. A oggi risulta che già 547.015 mq sono di proprietà della società proponente Eurnova, mentre altri 451.780 sono riconducibili ad una Società che, fino ad aprile 2014, risultava con sede legale in Lussemburgo. (...) Sulla quota dei terreni di proprietà della Società “lussemburghese” i cittadini del Comitato Salviamo Tor di Valle dal cemento ritengono che sia necessario chiarire questo aspetto: nel momento in cui il Consiglio Comunale avrà riconosciuto l’”interesse pubblico” alla realizzazione del “Business Park”, il proponente, cioè la Società Eurnova del costruttore Parnasi, avrà diritto ad espropriare l’area di proprietà della Società “lussemburghese” al prezzo di mercato, consentendo a detta Società di realizzare un profitto di circa 250 milioni di euro. La Società “lussemburghese” infatti ha acquistato il terreno quando, ben prima dell’autorizzazione a realizzare il “Business Park”, non valeva granché, in quanto terreno agricolo, ma lo stesso terreno, una volta che il Consiglio Comunale avrà deliberato il riconoscimento del “pubblico interesse” al “Business Park”, avrà un valore di gran lunga superiore. Tale valore è da noi approssimativamente calcolato in 250 milioni di euro che corrispondono all’attuale prezzo di mercato di un terreno di uguale misura cui siano stati concessi i diritti edificatori. Sarebbe interessante conoscere chi sono gli azionisti di questa Società “lussemburghese”.

Vicende che si stanno accavallando e che stanno convincendo Pallotta e Pannes a prendere in considerazione un piano B: resta da capire quante fiches Marino abbia piazzato sul tappeto verde di Tor di Valle, e quali conseguenze comporterebbe scoprire che si è trattato solo di un estemporaneo bluff.

L’INTERVISTA A MARCO SCIPIONI - PARLA IL PRESIDENTE DEL VI MUNICIPIO

“SAREBBE L’OCCASIONE GIUSTA PER LA CITTÀ”

di RAMONA GIATTINO  (NUOVO CORRIERE LAZIALE 20-04-2015)

"Lo stadio a Tor Vergata darebbe lustro a tutto il quadrante. E alla città intera". Marco Scipioni non ha dubbi: il "piano B" di James Pallotta potrebbe rappresentare la soluzione con cui il Municipio VI potrebbe chiudere quel cerchio rimasto aperto da ormai 15 anni. Una vera e propria cittadella dello sport, che rivaluterebbe i terreni dell'Università, protagonisti nel 2000 della Giornata Mondiale della Gioventù tenuta da Papa Giovanni Paolo II. L'attuale presidente del Municipio sottoscrive e rilancia, chiarendo anche le polemiche sulle eventuali speculazioni edilizie.

Qual è la sua posizione in relazione alla proposta della costruzione dello stadio della Roma a Tor Vergata?

“Non sono assolutamente contrario al progetto attuale dello stadio. Ho solo posto un problema importante per Roma e per questo quadrante, considerato che l’area di Tor Vergata è già dedicata allo sport e vi sono stati spesi tanti soldi ed effettuate diverse opere primarie. Qui c’è la possibilità di costruire uno stadio di Roma e per Roma, senza dare nessuna compensazione a nessuno. Nell’altro progetto si parla di un milione di metri cubi di compensazione, a Tor Vergata invece questa questione non si porrebbe”.

Quali sono le caratteristiche che, secondo lei, rendono Tor Vergata il posto ideale dove far sorgere l’impianto?

“Si tratta di un quadrante che ha una viabilità unica, dato che si trova tra due metropolitane e con il raccordo anulare limitrofo e la Roma-Napoli adiacente. Parliamo di un posto magnifico dove non c’è nessun impatto viario e che non avrebbe nessun impatto nemmeno sui cittadini, perché l’area si riempie e si sgombra solo con le manifestazioni sportive. Potremmo anche recuperare quel gap economico e di frattura del territorio attualmente esistente. L’università di Tor Vergata, inoltre, è in grande espansione. Solo quest’anno ci sono stati altri tre mila iscritti eppure non ha una palestra. Esiste la cattedra dedicata alle scienze motorie ma non ha palestre, circuiti o stadio. Quindi si andrebbe anche a sopperire ad alcune carenze presenti in un ateneo che rappresenta comunque un’eccellenza”.

Questo progetto è stata portato anche all’attenzione del sindaco Ignazio Marino. C’è già stato un riscontro da parte del Comune?

“No, ancora nessun riscontro. In compenso lo abbiamo avuto da parte di molti cittadini, secondo i quali questa proposta potrebbe migliorare la situazione attuale dello spreco di denaro pubblico su un’area invece già dedicata allo sport”.

Nella zona che sarebbe destinata alla costruzione dello stadio, esistono dei terreni privati che potrebbero in qualche modo dare adito a polemiche?

“Tutta l’area è già dedicata alla città dello sport, quindi bisogna riconvogliare i terreni già esistenti e quelli adiacenti all’ipotetico stadio. Non sta a me dire come si arriva alla costruzione di un impianto di questo tipo ma diciamo che si tratta di terreni pubblici, che hanno già una destinazione d’uso sportiva e che hanno le opere primarie, fognarie e viarie, già stabilite. In più non c’è nessun tipo di vincolo, come succede invece nell’area interessata all’altro progetto. Abbiamo a disposizione un sito magnifico che non ha bisogno di cubature inutili o di sperperi vari. Calatrava è un’opera che grida vendetta”.

In questo progetto, lo stadio sarebbe una struttura isolata a Calatrava?

“Assolutamente no, andrebbe integrata. L’opera è stata realizzata in maniera parziale, vi sono stati investiti molti soldi e tra l’altro sta andando in malora. È un’opera che rientra tra le settecento incompiute in Italia. Si andrebbe a sanare una situazione che in questo senso è drammatica. E non dimentichiamoci che la realizzazione dello stadio creerebbe un notevole indotto lavorativo nel quadrante. Si potrebbero occupare dalle due alle tremila persone”.

 

Modificato da Ghost Dog
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...notiziona da roma....

...sembra che pallotta si sia rotto dei ritardi per via dei vincoli del terreno a Tor di valle.....e si sia orientato a lasciare perdere tutto x puntare su Tor Vergata..........sembra una barzelletta......

....x me se questi continuano a stressarlo molla tutto e se ne va portandosi dietro nike e altri sponsor.........si meritano i sensi i Mezzaroma o gli Anzalone.......

Non è così

Pallotta in questa storia non è vittima ma colpevole

Hanno puntato Tor di valle per un'assurda combinazione speculativa con Parnasi, che non si potrà realizzare

Due anni fa dissi ai miei amici romanisti che mai avrebbero visto uno stadio a tor di valle (troppi vincoli e problemi e troppi soldi per i lavori pubblici) e che l'unica chance era tor vergata

Hanno perso due o tre anni e non so se potranno ripartire (su tor vergata c'è anche una mira di Roma 2024)

La roma americana è stata un'ecatombe, una sequenza di errori che se ti ci mettevi per farli apposta non ce la facevi

Modificato da joyce

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A Tor Vergata già c'è stata l'inaugurazione... .asd

 

180045120-5e6e001b-840e-4619-8b5d-7df223

Modificato da Tiger Jack

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Ma magari lo facessero a Tor vergata

Avrebbe senso, finalmente

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scommetto che questo cambio di sede su dove costruirlo non comporterà neanche un minimo ritardo nella realizzazione dell'opera mh

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Ma se lo fanno a Tor Vergata, poi non devono più spendere il milamilione di miliardi di euro? .asd

Modificato da Tiger Jack

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Ma se lo fanno a Tor Vergata, poi non devono più spendere il milamilione di miliardi di euro? .asd

Si facciano uno stadio senza intrallazzi, e siamo tutti felici

Modificato da Avvocato (32)
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Ma se lo fanno a Tor Vergata, poi non devono più spendere il milamilione di miliardi di euro? .asd

Dire che sono nei guai è un eufemismo

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Si facciano uno stadio senza intrallazzi, e siamo tutti felici

 

Senza intrallazzi....a Roma? in Italia? .asd

 

Dire che sono nei guai è un eufemismo

Marino dice che è tuttoapposto :sisi:

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Marino dice che è tuttoapposto :sisi:

Eh, come no

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Il primo post di questo topic, 155 pagine fa è di marzo 2014; un anno e due mesi dopo sono esattamente allo stesso punto: conferenze stampa senza terreni acquisiti, senza un progetto definitivo, senza impatto ambientale, senza conferenza dei servizi, senza autorizzazione delle autorità locali, senza chiarire da dove arrivano i soldi.

 

In un anno e due mesi hanno prodotto una cosa sola: fuffa per i tifosi.

....plastico e sito internet.........

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Il primo post di questo topic, 155 pagine fa è di marzo 2014; un anno e due mesi dopo sono esattamente allo stesso punto: conferenze stampa senza terreni acquisiti, senza un progetto definitivo, senza impatto ambientale, senza conferenza dei servizi, senza autorizzazione delle autorità locali, senza chiarire da dove arrivano i soldi.

 

In un anno e due mesi hanno prodotto una cosa sola: fuffa per i tifosi.

 

sì, ma hanno progettato la piattaforma  @@

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sì, ma hanno progettato la piattaforma  @@

 

eri daje....... ti sei incantata con la piattaforma  sefz

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....plastico e sito internet.........

Hanno speso anche dei soldi e si sono infilati in un cul de sac, con grandissima imprudenza

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