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Tiger Jack

Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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Stadio Roma, MEIS: “Obiettivo aprirlo nel 2017″. PALLOTTA: “I tifosi meritano una casa solo loro”

Il nostro obiettivo è aprirlo nel 2017 anche se capisco che la gente possa pensare sia difficile, ma se distruggessero il Vaticano in un mese lo ricostruirebbero, ne sono sicuro. E noi riusciremo a fare lo stadio

(28.09.2014)

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:|

.penso

.oddio

Questa sottolineatura sta già facendo il giro del mondo... Bravi, nella comunicazione rivaleggiano con i peggiori (quelli della Juve).

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Comunque lo fanno, lo fanno e personalmente non vedo l'ora che inizino i lavori.......... .asd

Sei un documentarista, per caso? O un vigile?

Nell'uno e nell'altro caso, sarebbe un lavorone, eh! sefz

Modificato da Ghost Dog

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Joined: 15-Apr-2007
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Questa sottolineatura sta già facendo il giro del mondo... Bravi, nella comunicazione rivaleggiano con i peggiori (quelli della Juve).

.asd

Anche se una cazzata del genere credo sia davvero inarrivabile per chiunque. Adesso c'è da sperare che non bombardino il Vaticano per dimostrare di avere ragione.........

Sei un documentarista, per caso? O un vigile?

Nell'uno e nell'altro caso, sarebbe un lavorone, eh! sefz

sefz

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:haha: ma basta con ste cazzate!!!

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:haha: ma basta con ste cazzate!!!

Finiranno quando sarà finito lo stadio .asd

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Chissà questa volta di chi sono i terreni. .asd

Modificato da La pigna di Montero

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ormai costruire vicino alle anse del Tevere va di moda

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ormai costruire vicino alle anse del Tevere va di moda

E' comodo per il trasporto dei tifosi con i battelli .asd

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Azz.......c'è già il plastico ! sefz

Adesso bisognerà vedere come faranno a dire di no....... .asd

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ormai costruire vicino alle anse del Tevere va di moda

E' comodo per il trasporto dei tifosi con i battelli .asd

Le famose vie d'acqua..... .asd

Modificato da Marmas

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Azz.......c'è già il plastico ! sefz

Adesso bisognerà vedere come faranno a dire di no....... .asd

In realtà il plastico/progetto dello stadio daa Lazzie è pronto già da diversi anni...Lotirchio stava solo aspettando il via libera alla costruzione del Pallotta stadium..così ora a lui non potranno certo dire no .asd

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In realtà il plastico/progetto dello stadio daa Lazzie è pronto già da diversi anni........

E Lotito lo teneva sotto il letto ?

Comunque bisognerà aprire un altro topic dedicato......... .asd

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E Lotito lo teneva sotto il letto ?

Comunque bisognerà aprire un altro topic dedicato......... .asd

No, no...il progetto lo presentò "ufficialmente" addiritura poco tempo dopo che divenne presidnete della Lazio, quindi risale a circa 10 anni fa.

Ovviamente finora non se n'è fatto nulla perchè voleva costruirlo sulla Tiberina (i terreni "agricoli" del suocero) insieme ad abitazioni civili per circa 20/30mila abitanti. Nel progetto originale era prevista pure la costruzione di una Chiesa sefz

Modificato da Tiger Jack

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No, no...il progetto lo presentò "ufficialmente" addiritura poco tempo dopo che divenne presidnete della Lazio, quindi risale a circa 10 anni fa.

Ovviamente finora non se n'è fatto nulla perchè voleva costruirlo sulla Tiberina (i terreni "agricoli" del suocero) insieme ad abitazioni civili per circa 20/30mila abitanti. Nel progetto originale era prevista pure la costruzione di una Chiesa sefz

Si si....mi ricordo.......e dunque potrebbe profilarsi un altro "progetto del secolo"......

Ma la Chiesa sarà al centro del villaggio ?

Modificato da Marmas

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Si si....mi ricordo.......e dunque potrebbe profilarsi un altro "progetto del secolo"......

Ma la Chiesa sarà al centro del villaggio ?

Quella al centro è solo nostra .asd

g04_115.jpg

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E Lotito lo teneva sotto il letto ?

Comunque bisognerà aprire un altro topic dedicato......... .asd

"Quel plastico di giugno 2005 che Lotito per anni si è portato dietro nel portabagagli della sua auto, è oramai vecchio e pieno di polvere..."

http://www.sslaziofans.it/contenuto.php?idContenuto=29240

:261:

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Mi sa che qua ci vuole un altro incontro segreto a San Francisco......... mh

Tor di Valle, spunta il vincolo: ''Necessario il bando di gara''

IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - L’ultimo braccio di ferro sul nuovo stadio a Tor di Valle ha i contorni dei grattacieli di cemento che il costruttore Parnasi vorrebbe edificare accanto all’impianto sportivo. Quasi un milione di metri cubi destinati a opere che con lo sport non c’entrano nulla: una serie di mega-complessi di uffici, negozi, hotel e ristoranti che potrebbero fruttare, secondo alcune stime di mercato, fino a 800 milioni di euro. Stamattina però la delibera licenziata dalla giunta il 4 settembre scorso passerà al vaglio della Commissione Urbanistica. Ed è in arrivo un fuoco di sbarramento che alla fine potrebbe stravolgere il business plan immaginato da chi ha presentato il progetto.

PROFITTI SPROPOSITATI - Ieri infatti è stato depositato un emendamento, a firma del vicepresidente della Commissione, Pierpaolo Pedetti, esponente di peso del Pd e quindi della maggioranza, che chiede di mettere a gara quasi il 90% delle cubature di compensazione previste. «La verità è che l’86,16% della cubatura complessiva spiega Pedetti è destinata a compensare il promotore del peso connesso alle opere pubbliche e non all’equilibrio economico finanziario per la realizzazione dello stadio, come invece prevedrebbe la legge». In pratica per “compensare” la costruzione dello stadio servirebbero molte meno cubature. Sono invece i tre grattacieli di oltre cento metri di altezza destinati a uffici e negozi – che non c’entrerebbero nulla con la AS Roma, ma che di fatto rappresentano il grosso dei profitti per i privati – a far gravitare l’entità delle opere di pubblico interesse fino a quei 195 milioni di euro stimati per il prolungamento della Metro B, il raddoppio della Via del Mare, il ponte sul Tevere e l’adeguamento della Roma-Fiumicino. Ecco allora la proposta dell’emendamento: attribuire a Pallotta e Parnasi solo le volumetrie direttamente necessarie a coprire i costi dello stadio, mettendo invece tutte le altre, l’86%, a gara.

MERCATO FALSATOD’altronde, ragiona Pedetti, perché concederle a un operatore predefinito, senza valutare se ci siano offerte più convenienti sul mercato? Altrimenti si viola la libera concorrenza tra imprese. Spiega ancora il vicepresidente della Commissione Urbanistica: «Dobbiamo essere coerenti con la delibera, che trasforma l’area di Tor di Valle in ”centralità metropolitana a pianificazione definita”. Quindi ora vanno applicate le norme previste dal Piano regolatore». E non è da escludere che arrivino altre condizioni restrittive al progetto. Per esempio, ieri circolavano indiscrezioni a proposito di un documento che, oltre a chiedere una ridefinizione al ribasso della dimensione dello stadio con conseguente taglio delle relative connessioni per far quadrare il bilancio finanziario, per risolvere il problema economico suggerirebbe il ricorso al mercato con proposte di allargare il capitale delle società interessate all’azionariato diffuso. Ma c’è anche un altro ragionamento che fa Pedetti, e non è l’unico in Commissione: «In fin dei conti tutte queste opere di urbanizzazione finiscono a gravare sulla collettività, che le paga in termini di densificazione del territorio e che non sono neppure giustificate dall’andamento del mercato immobiliare, perché con il settore in crisi non si è capito come si pensa di allocare davvero 15mila uffici». Il concetto è chiaro: «Se si pensa che per realizzare le infrastrutture necessarie in quest’area servono così tante cubature di compensazione, va valutato se quest’area è adatta al progetto oppure no».

(02.10.2014)

Modificato da Marmas

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Nuovo stadio, adesso il problema sono i binari della metro

IL TEMPO (F. MAGLIARO) – Parafrasando il celebre «Houston, abbiamo un problema», di Tom Hanks in Apollo 13, si potrebbe dire: «As Roma, abbiamo un problema».

La metropolitana. Il progetto imposto dal sindaco Marino – la diramazione fra la stazione Magliana sulla linea B e quella di Tor di Valle sulla Roma-Lido di Ostia – deve andare in deroga alle norme che stabiliscono la «fascia di rispetto» per le ferrovie.

Spieghiamo meglio: a pagina 3 dei documenti integrativi presentati da Parnasi al Comune il 1 settembre – quelli che accettavano la costruzione della metro, del ponte e la questione societaria – si legge: «La diramazione della B a Tor di Valle (…)è in deroga alla normativa tra cui la fascia di rispetto». Si tratta (Dpr 753/1980, art. 49) di una fascia di sicurezza, da una misura minima di 6 metri fino ai 30, necessaria a garantire la sicurezza e la regolarità dell’esercizio delle ferrovie. Il progetto Metro B a Tor di Valle, stando a quanto scrivono gli stessi proponenti, non rispetta questa fascia e necessita, quindi, di deroghe alle norme. In sostanza, perciò, il progetto Metro B allo Stadio, tanto caro al sindaco Marino da spingerlo ad andare lui a New York a trattare con Pallotta e Parnasi, sarebbe irrealizzabile. Almeno con questo progetto e stando così le norme.

Anche l’assessore Improta – che abbiamo interpellato – conferma: «Gli stessi proponenti hanno, in buona sostanza, definito non realizzabile l’intervento. Per derogare alla fascia di rispetto occorre una copertura normativa». Copertura normativa che, oggi, non c’è. E, tutto questo, al netto delle preoccupazioni espresse in modo chiaro, nero su bianco, proprio dall’assessorato alla Mobilità all’interno della delibera di Giunta che sancisce il «pubblico interesse» all’opera. Vi si legge, infatti, dell’«esistenza di problematiche connesse» alla Metro B a Tor di Valle «con riferimento alle interferenze con la funzionalità della Roma-Lido», tanto che, in sede di progetto definitivo, è opportuno «mettere a confronto l’ipotesi diramazione Metro B con quella del potenziamento della Roma-Lido».

Resta, alla fine, da capire come si andrà avanti: il Sindaco ha chiaramente affermato a più riprese che, senza la metro, non si fa lo Stadio. Ma la metro non si può fare con questo progetto e queste norme. Ad oggi, quindi, pare che i proponenti possano risparmiarsi una cinquantina di milioni di euro. Salvo vedere come si uscirà da questo ginepraio.

(02.10.2014)

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Lo fanno, lo fanno....... mh

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Secondo me fra poco Lotito e Pallotta tombano il Tevere.....

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Il Messaggero è tornato all'attacco sefz

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Nel frattempo nel cda daaa riomma sono entrati calibri da 90 :sisi:

L’hockey nel cda: c’è il presidente dei Boston Bruins

Metti insieme Chanel, l’hockey su ghiaccio e un ex sottosegretario di Stato. Difficile trovare un punto in comune, se non si pensa a James Pallotta, che oggi presiederà il primo CdA della Roma da quando — è storia di agosto — ha rilevato per intero la quota Unicredit. Ecco, oggi il CdA cambierà faccia: saranno eletti in blocco i nuovi consiglieri d’amministrazione del club di Trigoria. E oltre agli ingressi annunciati diStanley Philip Gold (ex consigliere della Disney) e Barry Sternlicht (fondatore di Starwood), ecco altri nomi eccellenti. Cameron Neely, per esempio, viene da Boston come Pallotta ed è una leggenda dell’hockey su ghiaccio. Ex giocatore, oggi è il presidente dei Boston Bruins, la squadra che gioca al Td Garden, la più antica degli Stati Uniti, vincitrice di 6 Stanley Cup (l’ultima nel 2011). Neely ha messo su una fondazione a lui intitolata, per la quale in passato è riuscito a portare sul green di un campo da golf lo stesso Pallotta e l’attore Micheal J. Fox. Chissà se presto chiederà lo stesso a John Galantic, anche lui in arrivo nel CdA Roma: è il presidente di Chanel Usa, oltre che direttore di Bacardi Limited. E a Trigoria oggi sarà fatto anche il nome di Charlotte Beers, una delle donne più influenti d’America: in passato, al fianco di Colin Powell, è stata sottosegretario di Stato per gli affari pubblici e la diplomazia.

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.asd

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mh

Tor di Valle, tutti i dubbi della super-commissione: ''La delibera non è Vangelo''

IL MESSAGGERO - L’effettiva proprietà dell’area edificabile da parte di Eurnova spa; i rischi di esondazione della zona che «potendo, non avremmo mai scelto come sede per lo stadio»; l’assegnazione delle cubature come compensazione per le opere d’interesse pubblico soltanto al soggetto proponente, la fattibilità di queste ultime, a partire dal prolungamento della Metro B fino a Tor di Valle. Sono solo alcuni dei nodi – rilevati da opposizione e comitati civici, ma anche da esponenti della maggioranza capitolina – emersi nella riunione congiunta di ieri di tutte le commissioni comunali interessate al progetto: urbanistica, lavori pubblici, mobilità, ambiente e sport, più Pierpaolo Pedetti, presidente della commissione patrimonio. Una riunione convocata per esaminare la delibera sulla dichiarazione d’interesse pubblico per il nuovo stadio della Roma.

IL CONFRONTO «Vogliamo raccogliere gli spunti delle varie parti in causa – spiega il presidente della commissione urbanistica Antonio Stampete (Pd), “arbitro” del dibattito – poi tra martedì e mercoledì ci rivedremo per ulteriori approfondimenti. La delibera non è il Vangelo». Annamaria Cesaretti (Sel), presidente della commissione mobilità, incalza: «O c’è il potenziamento della Roma-Lido e del trasporto nell’area, oppure non si può dare una dichiarazione di interesse pubblico ». Analoga considerazione, rivolta però all’uso da parte dei cittadini degli impianti dello stadio e a nuovi campi nelle periferie, è stata avanzata dalla presidente della commissione sport Svetlana Celli (lista civica per Marino).

LE OPERE Altri temi caldi sono la compensazione urbanistica per le opere pubbliche, prevista dalla delibera, e la qualifica di variante al piano regolatore generale. Sulle cubature di uffici e negozi che comprendono i «grattacieli, di altezza massima di 220 metri» annunciati dall’architetto Lorenzo Busnengo, infatti, Pedetti ha chiesto chiarimenti: «È una variante al piano regolatore o una dichiarazione d’interesse pubblico? Nella delibera noi abbiamo l’area variata dal verde sportivo privato, aumentando le cubature al livello di una centralità metropolitana, senza avere le infrastrutture necessarie. Va precisato quanta volumetria diamo a copertura delle opere pubbliche». E poi, nota, «i costi di queste andrebbero stimate dall’amministrazione, non dal proponente». Per questo Pedetti propone di «aprire un bando, per far fare le opere pubbliche a chi le fa costare di meno». La maggioranza capitolina ribadisce l’esigenza di chiarezza: «Si apre un percorso, per far sì che le decisioni prese siano le più chiare e trasparenti possibili, e siano suffragate da tutti i pareri possibili e immaginabili», sottolinea Dario Nanni (Pd), presidente della commissione lavori Pubblici.

(03.10.2014)

Modificato da Marmas

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