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Tiger Jack

Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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7623 messaggi

mh

Chiedo scusa per l'OT ma questo servizio è davvero utile per inquadrare in maniera adeguata la realtà vera di Roma Capitale. Niente a che vedere con i proclami propagandistici di sindaco e assessori-tifosi assortiti.......

Caos capitale

Ritardi e costi impazziti: ingorgo Roma
Viaggio nei cantieri della metro eterna

La terza linea sarà verde, come 
la speranza di vederla in funzione. 
Se ne parla dal ‘90, regalo a Wojtyla per il Giubileo. Ma si dovrà aspettare il 2025, forse. Metafora di una Città Eterna, perché in perenne ritardo. Fra degrado, traffico e piaghe sociali.

di Gianfrancesco Turano

Roma è ferma, sopra e sotto terra. Ferma negli ingorghi, nei cantieri infiniti, nei finanziamenti a singhiozzo. Nove anni dopo la gara di affidamento della Metro C, la nuova linea contrassegnata dal colore verde speranza, si spera che a ottobre apra almeno il primo tratto che parte dall’estrema periferia est (Pantano) e arriverà a Centocelle. La Pantano-Centocelle, costruita parte in superficie e parte in galleria, resterà senza uno scambio con le altre due linee metropolitane almeno fino alla fine del 2015 quando, si spera, la C sarà allungata fino a incrociare la linea A a San Giovanni. Per vedere tutto il percorso fino a Prati bisognerà aspettare - e sperare - fino al 2025 salvo ritardi. Ma non è detto che il papa, chiunque sia fra dieci anni, potrà avere la sua fermata San Pietro per il Giubileo prossimo venturo. Quando si è incominciato a parlare di Metro C era il 1990, Giovanni Paolo II aveva 70 anni, e i politici avevano annunciato l’apertura della verde per l’anno giubilare del 2000.

Alla fine, ci saranno voluti almeno 35 anni per completare un tracciato che per il 40 per cento viaggia alla luce del sole e sfrutta la direttrice delle Ferrovie regionali Roma-Pantano. È il solito miracolo alla rovescia delle infrastrutture italiane con costi impazziti, consulenze faraoniche, arbitrati, collaudi d’oro per pochi ben introdotti, contenziosi utilizzati dalle imprese (Vianini, Astaldi, Ansaldo Sts e Lega coop) per rientrare dal ribasso sull’offerta di gara e aumentare i margini con l’aiuto dell’imprevisto archeologico.

Rispetto all’alta velocità ferroviaria, alla Salerno-Reggio Calabria, al Mose, i cantieri della Metro C hanno un impatto e una visibilità molto più forti perché si svolgono per oltre 21 chilometri nel territorio della capitale. Potrebbero aiutare Roma a cambiare in meglio, ad alleggerire l’assedio delle macchine. La nuova linea potrà magari sostenere il tentativo del sindaco Ignazio Marino di riportare un minimo di legalità nel caos di commercianti abusivi, camion-bar, schiavi ambulanti e tavolini selvaggi. La scommessa è avvicinare un po’ più la Città Eterna al livello di servizi delle altre capitali europee, magari meno grandi in bellezza ma più facili per chi le visita e, soprattutto, per chi ci lavora. “L’Espresso” è andato a vedere come si vive intorno ai cantieri della C e quanto è lontano l’obiettivo di una Roma più civile.

COLOSSEO-FORI IMPERIALI
mercoledì 30 luglio

Le ruspe hanno occupato il cuore del turismo romano. Colosseo-Fori Imperiali è una delle fermate di interscambio della linea C, insieme a San Giovanni. Cento metri prima dell’Anfiteatro Flavio, il segmento T3 del nuovo tracciato incrocia la linea B, il percorso che attraversa Roma da Nord a Sud e che è la summa dei ritardi, dell’inadeguatezza, dell’inefficienza del trasporto urbano nella capitale, con continui guasti, allagamenti, interruzioni di servizio per furti di rame e un parco treni in larga parte antidiluviano e privo di aria condizionata.

La stazione della B al Colosseo, inaugurata nel 1955, è sostanzialmente identica a 60 anni fa. Ma oggi i turisti hanno scoperto che si risparmia a viaggiare sui mezzi pubblici e prendono d’assalto i vagoni in comitive inseparabili di 60-80 persone alla volta. È una manna per i borseggiatori che montano la guardia ai treni a orario continuato. Sembra non si possa fare nulla contro di loro come, in superficie, non si fa molto di più per eliminare il bancarellificio permanente dove sono in vendita cappellini della Roma, baùtte veneziane, quadri dipinti sul momento con bombole spray psichedeliche, magliette a 5 euro trattabili, mezze minerali a un euro non trattabili, in un contesto popolato da finti fachiri, sfingi, statue viventi laccate in argento, menestrelli andini con basi registrate e una mendicante prostrata ma eccezionalmente non prostrata perché è in pausa e chiacchiera con due amiche.

Nel caos di abusivi dove un camion bar paga 1100 euro di licenza all’anno, quando la paga, e dove lo scontrino è raro come l’ombra a mezzogiorno è difficile spiegare ai centurioni che sono proprio loro il problema, quando invece la loro offerta sembra perfettamente allineata alla domanda di un turismo sempre più low-cost. Forniti di trolley con ricambio abiti, i legionari con il gladio e l’orologio da polso migrano verso piazza Venezia o verso il Circo Massimo secondo la pressione svogliata dei vigili urbani. Ogni tanto con la polizia municipale finisce a botte e, da qualche tempo, anche gli ambulanti bangladeshi, solitamente pacifici, reagiscono male ai tentativi di sgombero. I loro depositi merci sono poco lontano, fra le strade alla moda del quartiere Monti dove caporali con cellulari antiquati spostano in un batter d’occhio centinaia di venditori e li spediscono a cambiare la fornitura secondo le variazioni del meteo (ombrelli-pagliette), dell’orario (acqua-rose) o della stagione (pashmina-pareo).

Ai primi di agosto il sindaco Ignazio Marino ha annunciato che i camion bar saranno allontanati dai monumenti quanto prima. Per adesso, nulla. E i lavori della metro contribuiscono a rendere l’area pedonalizzata poco frequentabile. Sarà così fino alla fine dei lavori prevista a dicembre 2020. Per non bucare anche questa scadenza, da qualche mese il cantiere avanza a grandi passi. Guardando piazza Venezia, sulla destra il Clivio di Acilio è sbancato, con i tondini del nuovo parapetto di cemento ancora fuori. La nuova stazione sorgerà di fronte, sul lato sinistro dei Fori verso il centro. È un lavoro molto criticato per le sue dimensioni, giudicate eccessive da molti, e per l’impatto estetico. Sotto terra i rendering mostrano la presenza di un’ampia area commerciale. È invece saltato il progetto del museo, un’opera compensativa derubricata a semplice centro servizi con il parere favorevole del Ministero dei Beni culturali e un notevole risparmio per le imprese.

Anche il cantiere di piazza Venezia è stato montato e rapidamente smontato in attesa che il Comune e Metro C decidano se la stazione sarà una fermata di transito oppure un capolinea, se non si troveranno i finanziamenti per la tratta fino a piazzale Clodio.

AMBA ARADAM-IPPONIO
mercoledì 30 luglio

Si sale da via Druso, dove ha abitato fino alla morte Alberto Sordi, verso la zona di Porta Metronia, un quartiere che ha regalato al calcio della capitale Francesco Totti e l’ex presidente della Lazio Sergio Cragnotti. Sul marciapiede destro della strada sembrerebbe esserci una pista ciclabile ma la vernice bianca è quasi sparita. In ogni caso, il percorso per le biciclette si interrompe presto, intralciato da una transenna di sicurezza dove il muro dell’ambasciata dell’Angola è lesionato e a rischio di crollo. Piazzale Metronio, invaso dai blocchi bianchi e rossi delle barriere newjersey, ricorda un percorso di kart. Da lì si entra in via Ipponio lasciando a sinistra la Scuola federale di tennis e a destra la tipica architettura razionalista stile Ventennio, con aggiunta in età recente di sbarre ai balconi e alle finestre.

Dalla parte di via Ipponio, il cantiere della Metro C confina con un giardinetto che ospita una piccola comunità di senza tetto addormentati al riparo del sole battente della “controra”. Oltre la parete gialla con la scritta Metro C i lavori, che qui sono affidati alla Cogedi e a un’associazione temporanea fra Sif, Osg e Parsifal, procedono a ritmo intenso. Rivoli di acqua e cemento filtrano dagli interstizi del cantiere, piazzato fin dentro la bocciofila Romulea e sconfinante sul lato di via della Ferratella. Lì lavorava Angelo Balducci, capo della Cricca e consulente tecnico a 250 mila euro per un arbitrato sui lavori della Metro C, uno di quelli che hanno reso più confortevoli i margini delle imprese.

Il traffico, anche lontano dall’ora di punta, è congestionato. Di fronte all’Arancera comunale di Porta Metronia, dove hanno sede il dipartimento dell’ambiente e la Protezione civile, i vigili prolungano manualmente la durata del semaforo per consentire il deflusso. Quelli che hanno il rosso troppo lungo si attaccano ai claxon senza pietà a cinque metri dagli uomini in divisa.

Raccontava Sordi che, quando faceva la pennichella il pomeriggio, prima di addormentarsi rivolgeva un pensiero agli automobilisti imbottigliati. «Ma ’ndo vanno». Infatti sono sempre là.

SAN GIOVANNI
giovedì 31 luglio

In piazza Giovanni Paolo II, alle spalle della basilica, il traffico è ancora intasato alle 10.30 di mattina. È così da quando il sindaco Ignazio Marino ha gradualmente pedonalizzato la zona dei Fori Imperiali gettando nella disperazione mezzo quartiere Esquilino. Una valanga di macchine sbocca dall’incrocio di via Merulana dove un vigile esasperato urla dentro un walkie talkie chiedendo ai colleghi di modificare i tempi dei semafori.

Il flusso diminuisce verso l’ingresso principale della basilica in direzione dell’Appia Nuova. Il corridoio della chiesa è in parte occupato dalle bancarelle di Selfie, la festa di Sinistra ecologia e libertà. Il Santo tollera la presenza provvisoria delle bandiere rosse e il prato coperto stabilmente di cocci, verdi o marroni secondo la marca della birra.

Sul marciapiede prima della mura Aureliane un uomo con il cappellino blu e la maglietta dell’Hajduk di Spalato sta aprendo la sua bottega a cielo aperto. Vende libri usati (“Perché fu ucciso Matteotti?”, “Biografia di Dante Alighieri”) e li espone lungo una decina di metri, fin dove è inginocchiato un mendicante monco.

San Giovanni è uno degli snodi principali della Metro C, con due cantieri aperti. Uno è il pozzo di via Sannio che fa parte del tratto T3 fino a Colosseo. L’altro è la stazione di interscambio con la linea A che è piazzata sul lato opposto dell’Appia in largo Brindisi e che fa parte del tratto T4.

Il pozzo di via Sannio ha aperto nell’aprile del 2013. A ridosso delle betoniere c’è uno dei mercati rionali più noti di Roma. Si può considerarlo un luogo pittoresco o un suk degradato. Punti di vista.

Lungo le pareti della Metro C lavorano gli ambulanti asiatici o africani che vendono per conto dei cinesi dell’Esquilino. Ogni mattina montano le bancarelle e da una fila di vecchi furgoni Fiat Ducato scaricano borse, vestiti, collanine e qualunque altra merce. Dopo l’incrocio con via Corfinio c’è il capannone fisso del mercato che in gran parte è ancora in mano a commercianti italiani.

Secondo il cartello esposto all’ingresso del cantiere, questo tratto di Metro C costerà 628,5 milioni di euro salvo revisioni. Per i lavori ci vorranno 90 mesi, non gli 84 annunciati dal precedente sindaco Gianni Alemanno e dai cartelloni piazzati al Colosseo. Dunque l’apertura è prevista per l’ottobre 2020, se il cronoprogramma sarà rispettato. Sarebbe la prima volta.

Il tratto da San Giovanni in direzione Casilino (T4) doveva aprire entro il 2013, sempre a detta di Alemanno. Oggi il secondo cantiere di San Giovanni, la stazione da 42 milioni di euro affidata al consorzio Sgi all’inizio del 2007, dichiara la fine lavori per il 30 giugno 2015 dopo che la talpa è rimasta ferma per due anni fra il 2011 e il 2013 per il contenzioso fra il contraente generale Metro C e il Comune. L’assessore alla Mobilità Guido Improta parla di dicembre 2015 per l’apertura. Nove anni in tutto con conseguenze micidiali per le botteghe della zona. E sette minuti in media per ogni passaggio di treno finché non sarà completato il cosiddetto tronchino per l’inversione di marcia dei convogli.

Tornando verso la piazza, il mendicante se n’è andato - troppo caldo. Il venditore di libri ha spostato la sedia dentro la cabina telefonica. Alla fermata dell’autobus, il pannello di informazioni dell’Atac dà annunci contraddittori. Una signora sui settanta dice: «È un’ora che stamo ad aspetta’ l’87». Poi se la prende col marito. «Dovevamo pigliare il 673. A quest’ora avevamo fatto».

PARCO DI CENTOCELLE
lunedì 4 agosto

Per andare verso i quartieri della periferia est, c’è la linea di autobus 105, con mezzi nuovi e aria condizionata. Oppure ci sono le Ferrovie regionali del Lazio, un trenino urbano di superficie che percorre la via Casilina fino al capolinea di Giardinetti e che fa meno fermate rispetto all’autobus. Fino a poco tempo fa, l’altro capolinea era la stazione Termini. Oggi si parte un chilometro più in là, da Porta Maggiore. Secondo il caso, si può prendere un trenino giallo revampizzato, a tre vagoni e con sedili singoli oppure un trenino giallo a due vagoni non revampizzato. In entrambe le circostanze, il caldo è feroce per i passeggeri e ancora di più per i conducenti dell’Atac che guidano con il sole in faccia dentro uno spazio risicato anche per l’allevamento dei polli.

Il trenino è strapieno. La metà sono stranieri. Molti sono di emigrazione recente come il gruppo di ragazzini cinesi di 10-12 anni che torna da una scuola di italiano all’Esquilino ma che abita molto più in periferia, fra Torre Spaccata e Giardinetti.

La particolarità della Metro C da questo tratto fino alla stazione di Giardinetti è di scorrere in parallelo con il trenino delle Ferrovie Laziali. La sovrapposizione è il risultato di un duro lavoro di lobbying e di modifiche al tracciato originale da parte dei palazzinari più influenti.

Così, in una città che è agli ultimi posti fra le metropoli europee per infrastrutture dei trasporti, uno stesso quadrante urbano avrà due linee metropolitane quasi identiche, una di superficie e una sotterranea. Nel tratto più periferico di questa direttrice (Giardinetti-Pantano) ci sarà solo la metro C che sfrutta il vecchio tracciato delle Laziali. I binari della Roma-Pantano sono stati revampizzati pure loro, a prezzi folli.

Per risolvere la sovrapposizione fra metro e ferrovia qualche anno fa si è parlato di dismettere la linea di superficie, di proprietà della Regione e gestite dall’Atac, ma l’ipotesi è stata accantonata. Resta la concreta possibilità che, con una linea sotterranea nuova di zecca, nel tratto urbano della Casilina le Laziali si trasformino in convogli fantasma. Ma forse le revampizzano.

Scendendo dal trenino alla fermata di Centocelle, sul lato opposto al parco, si incontra subito il deposito delle Ferrovie regionali, un’area molto vasta che ospita alcuni ruderi ferroviari da museo. La stazione della Metro C è appena più in là, costruita in pietra gialla che ricorda l’arenaria e sorretta da pilastri neri circolari. Qua tutto è pronto per l’inaugurazione. Manca solo il taglio del nastro, previsto sabato 11 ottobre di quest’anno. Per chi vive da queste parti sarà un sollievo. Le file di macchine sulla Casilina sono un’abitudine.

TORRE MAURA-TOBAGI 
e GIARDINETTI
lunedì 4 agosto

Da Centocelle verso Giardinetti inizia il territorio del Municipio VI, detto “delle Torri”. Ci vivono 244 mila persone di cui metà nei soli quartieri di Torre Angela e della Borghesiana, fin oltre il limite del Raccordo anulare. Il Municipio VI è una delle zone storiche della speculazione palazzinara più cieca con uno sviluppo che ha dato al territorio un’impronta caotica, fra villette suburbane a due piani, quartieri residenziali con pretese e torrioni di edilizia popolare che hanno il loro simbolo nella parte nuova di Tor Bella Monaca, definita sulle cronache locali la Scampia romana, e non solo per questioni di affinità architettoniche.

La periferia est, lontana da tutto, è lentamente sfuggita al controllo della legge e oggi è in ostaggio ai gruppi di narcotrafficanti che vogliono rivivere i fasti della banda della Magliana, inclusi i soprannomi e il gergo da Romanzo criminale.

Il loro slogan, immortalato in un’intercettazione telefonica, è “Pijamose Roma”. Polizia e carabinieri hanno parecchio da fare contro queste bande di delinquenti rifornite dalle mafie e pronte a sparare al primo sgarro. Quest’anno le gang di Roma est hanno fatto un morto il giorno dell’Epifania, Federico Caranzetti, 17 anni, a Tor Bella Monaca. Uno a febbraio, Edoardo Di Ruzza, 22 anni, in via Torresini a Giardinetti. Sempre a febbraio è stato gambizzato un pusher somalo nella parte vecchia di Tor Bella Monaca e a marzo ha iniziato a collaborare con la giustizia Giuseppe Pandolfo, killer al servizio del gruppo del boss locale Stefano Crescenzi e del camorrista Michele Senese. Gli investigatori calcolano che in questa zona di Roma si lavori cocaina per centinaia di migliaia di euro al giorno. La droga poi viene distribuita per tutta Roma a partire dai quartieri più centrali della zona est, al Pigneto travolto dalla movida e nella zona universitaria di San Lorenzo.

Se in una notte di primo agosto due bande si affrontano a colpi di pistola e di catene in via del Fosso di Santa Maura, nessuno si meraviglia. E nessuno ha visto o sentito nulla.

La penultima stazione della metro C, Torre Maura, è all’incrocio fra la Casilina e via Walter Tobagi. Anche qui come a Centocelle e a Torre Spaccata, tutto è pronto per l’apertura con le aiuole di erba che sembra sintetica da quanto è nuova, le cabine degli ascensori in plexiglas che affiorano in superficie e il leggio con la mappa del percorso tattile per i non vedenti.

Qualche centinaio di metri più avanti, appena superato il cavalcavia del Grande raccordo anulare e il cartello “Roma”, c’è la stazione di Giardinetti circondata da centri commerciali. Ma non è la fermata della Metro C. È il capolinea delle Ferrovie Laziali. Le due linee, che hanno fermate all’identica altezza per gran parte della Casilina, si separano dove sarebbe più utile che coincidessero per consentire il cambio ai passeggeri.

Invece fra il trenino di superficie e la stazione della metro C c’è all’incirca un chilometro che dovrà essere coperto da autobus. Certo, si può anche andare a piedi ma si consiglia una buona preparazione atletica. In direzione periferia c’è solo un marciapiede stretto e le macchine corrono alla velocità di una strada statale. Camminando, in una decina di minuti si arriva a una rotonda con le staffe di protezione sfondate o piegate in più punti dagli urti delle automobili. Da lì, sulla sinistra, si vedono i parcheggi della metropolitana e la nuova stazione in stile astronave, con le pareti trasparenti, il soffitto concavo in stile vecchio Giappone e, all’interno, una batteria di lampadoni a campana appesi al soffitto. Da qui al capolinea di Pantano, ci sono altre dieci stazioni. La linea è tutta in superficie e il nuovo treno fa le prove avanti e indietro, bianchissimo e spettrale, senza passeggeri né conducente. Basta un colpo d’occhio per rendersi conto che c’è ancora molto da costruire in questa zona dove la campagna non è del tutto divorata dal cemento. E a sudest, un chilometro scarso in linea d’aria, c’è Tor Vergata con l’università, con la Città dello sport firmata dall’archistar Santiago Calatrava e tuttora incompiuta. Un mare di spazio ancora da occupare. Milioni di cubature da costruire. È lo schema seguito a Milano con la parte periferica della metro rossa, realizzata negli anni Settanta in un deserto che oggi è urbanizzato.

Anche i proprietari dei terreni a est di Roma possono dormire sonni tranquilli in attesa dell’immancabile valorizzazione immobiliare.

(18.08.2014)

http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/08/18/news/roma-sotto-sopra-1.176963

Modificato da Marmas

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:261:

STADIO DELLA ROMA: DENUNCIA PER FALSO IDEOLOGICO

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La realizzazione del nuovo stadio della AS Roma a Tor di Valle sta avendo inizio con una serie di falsi ideologici, cioè con una serie di menzogne in atti pubblici, un reato punibile fino a 2 anni di reclusione. A commetterlo, oltre il Sindaco Marino e molti amministratori locali, soprattutto l’assessore alla Trasformazione Urbana, Caudo. E’ per questo motivo che entro settembre, in attesa di tutte le pubblicazioni dovute per legge e avvalendoci della professionalità dell’avvocato penalista Savino Guglielmi, presenteremo alla Procura di Roma una dettagliata denuncia, cui seguirà una conferenza stampa.

Un nuovo stadio privato a Roma non è di alcuna pubblica utilità, soprattutto per il fatto che al momento, pur essendoci ottimi impianti di proprietà di Roma Capitale come il Flaminio, il Fulvio Bernardini a Pietralata o il Pasquale Giannattasio ad Ostia, nessuna squadra di serie A, B o C può giocarci. Perché gli interventi per l’impiantistica sportiva devono sempre favorire i privati, come nel caso dei recenti Mondiali di Nuoto? Che dire poi dello storico Campo Testaccio dove è ancora tutto fermo tra un ricorso amministrativo e l’altro? Se veramente la Legge di Stabilità 2014 (nr. 147/2013) mediante l’articolo 1, comma 304-305, intendeva introdurre una nuova procedura per la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti sportivi, con particolare riguardo alla sicurezza degli stessi impianti e degli spettatori, tutto sembra disatteso. Analogamente, se il 5 settembre il Comune di Roma ha dichiarato il pubblico interesse della proposta in funzione delle opere di viabilità e mobilità necessarie allo stadio, non possiamo dimenticare le affermazioni dello stesso Assessore Caudo rilasciate il 14 luglio durante un intervento al IX Municipio: “il sistema delle infrastrutture deve risolvere parte dei problemi che oggi ha quell’area, non deve essere funzionale solo allo stadio”. Dallo schema in figura si capisce che non è così e questo verrà dettagliato nella denuncia, confrontando il progetto con quello previsto per il corridoio intermodale Roma-Latina.
Realizzare lo stadio della AS Roma è anche un falso ideologico perché in contrasto con la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea 2013/0291 [(NLE), Bruxelles, 28.8.2013,COM(2013) 603 final] sulla promozione trasversale ai settori dell’attività fisica salutare.

Insomma, morto il periodo nefasto della Protezione Civile che promuoveva e gestiva nel nome dei Grandi Eventi ogni occasione buona per far soldi e gestire in maniera ‘sportiva’ i soldi pubblici, ci ritroviamo adesso poche righe della Legge di Stabilità che aprono un mondo di speculazione in nome dello sport (che poi è solo il calcio). Ben vengano gli interventi privati, anche esteri, o i mutui agevolati dell’Istituto di Credito Sportivo, purché si garantisca la realizzabilità delle opere. Perché un altro falso ideologico è dentro l’approvazione dello studio di fattibilità su cui il Comune di Roma ha espresso il pubblico interesse della proposta, vale a dire l’imprimatur dell’opera stessa. Disatteso completamente il contenuto dell’articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n.207 (“Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”).

Insomma un gran favore al costruttore Parnasi, già passato per le contorte vicende del progetto Eur Sud Castellaccio, una finta nuova centralità, sede del mega centro commerciale Euroma2 e dei discussi grattacieli, uno dei quali noto per lo scandalo Zingaretti-Provincia. Terreni rivalutati, speculazione fondiaria, vie brevi per realizzare opere di discutibile pubblica utilità, stravolgimento del piano regolatore, ma soprattutto falso ideologico.

Annunciamo la denuncia solo perché ancora in attesa di vedere pubblicata la delibera di Giunta presso l’Albo Pretorio e perchè ancora in attesa di vedere online il progetto dello stadio, finora rinchiuso nei tablet delle teche della Casa della Città, inaugurata il 4 luglio nel quartiere ostiense per favorire il dialogo e il confronto tra Campidoglio e cittadini. Così non è stato: un altro falso ideologico.

fonte: labur.eu 09.09.2014

Modificato da Tiger Jack

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E poi...dai, non si può cementificare un'aerea naturale così unica :haha:

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E poi...dai, non si può cementificare un'aerea naturale così unica :haha:

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:haha: :haha: :haha: :haha: :haha: :haha:

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E poi...dai, non si può cementificare un'aerea naturale così unica :haha:

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.asd.asd.asd.asd

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Ma che costava all'attuale proprietà comprare il Flaminio e rifarlo in toto?

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E poi...dai, non si può cementificare un'aerea naturale così unica :haha:

10523312_734215789979308_755989940850110

Che palle che siete però devono aggiornare il listino prezzi poi si cementifica.

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Ma che costava all'attuale proprietà comprare il Flaminio e rifarlo in toto?

Allora se hai un pochino di tempo e pazienza, leggiti qualche pagina dietro, capirai perché su deve costruire proprio lì, e il perché lo stadio sia l'ultimo degli obiettivi.

Ti farai grasse risate. .asd

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:261:

STADIO DELLA ROMA: DENUNCIA PER FALSO IDEOLOGICO

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La realizzazione del nuovo stadio della AS Roma a Tor di Valle sta avendo inizio con una serie di falsi ideologici, cioè con una serie di menzogne in atti pubblici, un reato punibile fino a 2 anni di reclusione. A commetterlo, oltre il Sindaco Marino e molti amministratori locali, soprattutto l’assessore alla Trasformazione Urbana, Caudo. E’ per questo motivo che entro settembre, in attesa di tutte le pubblicazioni dovute per legge e avvalendoci della professionalità dell’avvocato penalista Savino Guglielmi, presenteremo alla Procura di Roma una dettagliata denuncia, cui seguirà una conferenza stampa.

Un nuovo stadio privato a Roma non è di alcuna pubblica utilità, soprattutto per il fatto che al momento, pur essendoci ottimi impianti di proprietà di Roma Capitale come il Flaminio, il Fulvio Bernardini a Pietralata o il Pasquale Giannattasio ad Ostia, nessuna squadra di serie A, B o C può giocarci. Perché gli interventi per l’impiantistica sportiva devono sempre favorire i privati, come nel caso dei recenti Mondiali di Nuoto? Che dire poi dello storico Campo Testaccio dove è ancora tutto fermo tra un ricorso amministrativo e l’altro? Se veramente la Legge di Stabilità 2014 (nr. 147/2013) mediante l’articolo 1, comma 304-305, intendeva introdurre una nuova procedura per la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti sportivi, con particolare riguardo alla sicurezza degli stessi impianti e degli spettatori, tutto sembra disatteso. Analogamente, se il 5 settembre il Comune di Roma ha dichiarato il pubblico interesse della proposta in funzione delle opere di viabilità e mobilità necessarie allo stadio, non possiamo dimenticare le affermazioni dello stesso Assessore Caudo rilasciate il 14 luglio durante un intervento al IX Municipio: “il sistema delle infrastrutture deve risolvere parte dei problemi che oggi ha quell’area, non deve essere funzionale solo allo stadio”. Dallo schema in figura si capisce che non è così e questo verrà dettagliato nella denuncia, confrontando il progetto con quello previsto per il corridoio intermodale Roma-Latina.

Realizzare lo stadio della AS Roma è anche un falso ideologico perché in contrasto con la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea 2013/0291 [(NLE), Bruxelles, 28.8.2013,COM(2013) 603 final] sulla promozione trasversale ai settori dell’attività fisica salutare.

Insomma, morto il periodo nefasto della Protezione Civile che promuoveva e gestiva nel nome dei Grandi Eventi ogni occasione buona per far soldi e gestire in maniera ‘sportiva’ i soldi pubblici, ci ritroviamo adesso poche righe della Legge di Stabilità che aprono un mondo di speculazione in nome dello sport (che poi è solo il calcio). Ben vengano gli interventi privati, anche esteri, o i mutui agevolati dell’Istituto di Credito Sportivo, purché si garantisca la realizzabilità delle opere. Perché un altro falso ideologico è dentro l’approvazione dello studio di fattibilità su cui il Comune di Roma ha espresso il pubblico interesse della proposta, vale a dire l’imprimatur dell’opera stessa. Disatteso completamente il contenuto dell’articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n.207 (“Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”).

Insomma un gran favore al costruttore Parnasi, già passato per le contorte vicende del progetto Eur Sud Castellaccio, una finta nuova centralità, sede del mega centro commerciale Euroma2 e dei discussi grattacieli, uno dei quali noto per lo scandalo Zingaretti-Provincia. Terreni rivalutati, speculazione fondiaria, vie brevi per realizzare opere di discutibile pubblica utilità, stravolgimento del piano regolatore, ma soprattutto falso ideologico.

Annunciamo la denuncia solo perché ancora in attesa di vedere pubblicata la delibera di Giunta presso l’Albo Pretorio e perchè ancora in attesa di vedere online il progetto dello stadio, finora rinchiuso nei tablet delle teche della Casa della Città, inaugurata il 4 luglio nel quartiere ostiense per favorire il dialogo e il confronto tra Campidoglio e cittadini. Così non è stato: un altro falso ideologico.

fonte: labur.eu 09.09.2014

ghgh

......ma comunque lo fanno, lo fanno......... mh

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E poi...dai, non si può cementificare un'aerea naturale così unica :haha:

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spettacolo......... :261:

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Joined: 23-Mar-2011
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E poi...dai, non si può cementificare un'aerea naturale così unica :haha:

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:261::261::261:

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Infernetto......Ostia......Cristoforo Colombo.......Eur......Casalpalocco.......Acilia.......via Ostiense...........insomma siamo in piena zona Tor di Valle.....pure il meteo sembra prendere decisamente le distanze dal "Pallotta Stadium" .asd

Maltempo, bomba d'acqua a Roma sud: strade come fiumi, traffico in tilt

Ostia e i quartieri dell’entroterra ancora nella morsa del maltempo. La forte perturbazione che in queste ora sta colpendo il centro Italia ha messo in ginocchio il litorale romano.
Strade allagate La situazione più grave si registra all’Infernetto con via Pietro Romani, via Wolf Ferrari e via di Castel Porziano completamente allagate. Anche via Domenico Ceccarossi è impraticabile con l’acqua che è arrivata all’interno di alcune abitazioni. Stessa scena in via Orazio Vecchi, dove non sono bastati i sacchetti di sabbia posti all’ingresso degli appartamenti. Qui, l’acqua è fuoriuscita dai water, segno dell’incompatibilità tra le nuove costruzioni e l’impianto fognario. Due alberi sono caduti senza creare danni: uno in una strada privata, via della Cacciuta, e l'altro in via Boezi, dove il servizio giardini del X Municipio ha provveduto a rimuovere l'albero dalla sede stradale.

A Ostia, è caos al Cpo di viale Vega, dove sono crollate alcune parti di intonaco dai soffitti degli ambulatori. Oltre alla furia dell’acqua, tra le cause risulterebbe esserci anche la scarsa manutenzione delle terrazze spioventi che non hanno retto di fronte all’intensità della pioggia. Anche il presidio del Sant’Agostino sul lungomare Toscanelli resta isolato e irraggiungibile. Si è trasformata in un vero lago anche l’area pedonale di piazza Anco Marzio, dove i commercianti hanno imbracciato scopa e paletta per drenare le acque piovane. Lezione di catechismo rimandata nella chiesa San Nicola di Bari in via Passeroni. “La sala dove prepariamo i bambini per la comunione – ha spiegato Don Mario, il vice parroco- è inutilizzabile. L’acqua è ha invaso tutta la stanza”. A Bagnoletto, forti disagi su via Ferrero e su via Salvatore Gasbarra, dove neanche i recenti lavori di asfaltatura sembrano aver risolto il problema.

La viabilita' Pesanti anche le ripercussioni sulla viabilità: la Cristoforo Colombo è stata riaperta da poco al traffico, dopo che la corsia laterale in direzione Eur è stata chiusa e la circolazione è stata fatta defluire sulla centrale. Macchine bloccate a Casalpalocco: davanti al centro commerciale le Terrazze c’è stato un imbuto che ha portato a intasamenti e code. Veicoli a passo d’uomo su via di Acilia. “Abbiamo allestito una centrale operativa per l’allerta meteo- spiega Antonio Caliendo, assessore ai lavori pubblici del X Municipio- l’unità è stata predisposta presso la caserma dei vigili urbani di via Capo delle Armi. Nell’entroterra, i canali hanno finora retto anche se la guardia è alta e costante. Abbiamo dovuto chiudere al traffico, invece- continua Caliendo – la via Ostiense, nel tratto che va da via Lucio Lepidio al viadotto Attico Tabacchi e viale dei Romagnoli, da via delle Gondole a via delle Aleutine. Con la polizia locale del X gruppo stiamo procedendo con ulteriori verifiche”. Interdetta al traffico anche via dei Velieri e via Isole del Capo Verde.

Allagato l'aeroporto di Fiumicino Pendolari su tutte le furie nelle stazioni della Roma-Lido. Il maltempo ha portato ad abbassare la frequenza dei treni in viaggio verso la capitale: uno ogni mezz’ora e con dentro tanti altri problemi. La pioggia battente è entrata nelle carrozze e ha accompagnato gli utenti per tutta la corsa, fino alle stazioni di Magliana e Porta San Paolo.
Problemi anche per l’aeroporto di Fiumicino. Nelle sale d’aspetto del Leonardo da Vinci, nessun riparo per chi era in attesa del check in: pioveva dentro, come se si stesse all’aria aperta e senza ombrello. Le immagini di qualche turista e dipendente sono state pubblicate sui social network e stanno facendo il giro del web. Solo qualche lieve ritardo, invece, per i voli in arrivo. Regolari, le partenze durante le prime ore della mattina, quando il traffico aeroportuale è intenso. “Seguiamo di minuto in minuto l’evolversi della situazione- fanno sapere dall’Enav- il radar meteo ci mostra l’avvicinarsi di un’altra perturbazione per le prossime ore. Per ora non è previsto nessun tipo di stop ai voli per il maltempo”.

(ilmesaggero.it, giovedì 11.09.2014 ore 08:30 - Ultimo aggiornamento: 17:21)

Modificato da Marmas

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"Piove dentro al treno Roma-Lido, passeggeri costretti a scendere"


http://video.ilmessaggero.it/index.jsp?videoId=41138&sectionId=87&t=piove-dentro-al-treno-roma-lido-passeggeri-costretti-a-scendere

sefz

.....ce pensa Pallotta......... mh

Modificato da Marmas

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3. se la coppia Pallotta-Parnasi riesce a fare 3-3,5 km di metropolitana con 50 milioni di euro bisognerà fargli un monumento e piazzarlo al posto del Marco Aurelio in piazza del Campidoglio........ .asd

kal7nm.jpg

.rulez

.asd

Modificato da Marmas

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Allora se hai un pochino di tempo e pazienza, leggiti qualche pagina dietro, capirai perché su deve costruire proprio lì, e il perché lo stadio sia l'ultimo degli obiettivi.

Ti farai grasse risate. .asd

Le risate le faccio, leggo costantemente il topic .rulez

Il mio voleva essere solo un intervento che utopisticamente non voleva tener conto dei soliti palazzinari .asd

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22359 messaggi

Le risate le faccio, leggo costantemente il topic .rulez

Il mio voleva essere solo un intervento che utopisticamente non voleva tener conto dei soliti palazzinari .asd

Purtroppo è impossibile, Parnassus parnasi è il mantra. .asd

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Joined: 05-May-2008
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«Esempio che è meglio non fare. Le opere di urbanizzazione di quell’impianto le abbiamo pagate anche noi romani, con i soldi per i mondiali prima, e con quelli delle Olimpiadi invernali poi. La Juve ha avuto l’area in concessione, ha costruito lo stadio e ha ottenuto una variante di 42 mila metri cubi per un ipermercato».

esimia testa di qazzo! (cit.) per i mondiali d calcio i soldi piovvero su l'Italia intera Roma in primis.

sta testa di qazzo vuole equiparare 42.000 mc. di terreni non sottoposti a vincoli idroleologici

con una colata di cemento con pochi eguali.

dovessimo far di conto poi dei soldi sborsati dalla italica collettività per tutte le manifestazioni

che nei decenni si son sccedute inevitabilmente a Roma...

per giunta tutto quel po po di movimento da lui difeso e propugnato spacciato per pubblica utilità..

2 soluzioni: o dismette i panni del politico/tifoso o quelli del politico...tacesse farebbe comunque

cosa buona e giusta, soprattutto non parli più di Juventus!

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Joined: 05-Oct-2007
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cioè questi (tralasciando tutta la parte burocratica, il che è tutto dire) riescono ad adeguare via Ostiense e la via Del Mare per il 2017

ahahahahahah (che vive a roma capirà)

quelle che andavano adeguate per il Giubileo....asd

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Joined: 05-Oct-2007
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In un paese serio il comune di roma sarebbe già commissariato.

si ma sull'Atac non mi sento di colpevolizzarlo più di tanto.....

lì tanto per dirne una basterebbe un dirigente che mandasse sui pullman a fare i controllori tutti gli scansafatiche nascosti negli uffici....

tra multe e biglietti finalmente pagati l'Atac in un anno andrebbe in attivo ed altro che aiuti....

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Joined: 05-Oct-2007
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La notizia è di due giorni fa ma serve comunque a confermare che lo fanno, lo fanno.......... mh

Olivieri: ''Tor di Valle, c’è rischio di violazioni antitrust''

IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) – «La delibera del Comune che ha autorizzato l’operazione Tor di Valle potrebbe finire nel mirino dell’Antitrust. Va verificato se questo atto è giustificabile alla luce dei principi della libera concorrenza oppure se ci sono state violazioni». A parlare è Gustavo Olivieri, professore ordinario di diritto commerciale alla Luiss, dove dirige il master in diritto della concorrenza, e membro effettivo dell’Arbitro Bancario e Finanziario della Banca d’Italia. E’ lui che all’indomani del via libera della giunta alla delibera sul nuovo stadio di Tor di Valle sottolinea alcune importanti criticità del progetto. «Va valutato – spiega il docente – se la delibera del Comune ha in qualche modo cambiato le regole del gioco, determinando uno squilibrio concorrenziale a vantaggio di uno degli operatori e a svantaggio degli altri. E potrebbe essere accertato anche il temadella discriminazione tra cittadini, dato che la zona che sarà riqualificata non è stata scelta in base a un criterio di selezione pubblica».

Professore, in che modo potrebbe intervenire l’’Antitrust? «Intanto va chiarito un punto: il mercato interessato da questa operazione non è quello sportivo, maquello delle costruzioni e dei terreni edificabili. Nel caso di Tor di Valle, la delibera comunale è un atto amministrativo che potrebbe incidere sugli equilibri di quel mercato. Ora va accertato se questo atto ha comportato un sacrificio per la concorrenza e se esso sia giustificato. In questo caso i nuovi poteri dell’Antitrust, ed in particolare l’articolo 21-bis della legge 287/90, permettono all’Authority di impugnare il provvedimento davanti al giudice amministrativo ».

Quali sono i punti deboli della delibera approvata dal Comune? «Non ho letto nel dettaglio la delibera, ma dal punto di vista antitrust va valutato se questo provvedimento ha in qualche modo cambiato le regole del gioco, falsando il mercato in modo da creare uno squilibrio che ha avvantaggiato uno dei concorrenti e recato danno agli altri. In sostanza bisogna verificare se questa delibera rispetta le norme della libera concorrenza oppure no. Se così non fosse, ci sarebbe spazio per portare la questione davanti all’’Antitrust».

Cosa succederebbe a quel punto? «L’autorità ha sia il potere di imporre la disapplicazione degli atti amministrativi che hanno comportato delle ingiustificate alterazioni del libero gioco dellaconcorrenza, sia di provvedere ad impugnare tali atti davanti al giudice amministrativo».

Quale fattispecie di violazione sarebbe in questo caso? «Qui più che un abuso di posizione dominante, che è uno dei tipici illeciti sanzionati dall’Antitrust, si potrebbe valutare se un operatore abbia sfruttato una norma anti-concorrenziale approvata dal Comune. Senza entrare troppo nei tecnicismi, l’articolo 21 bis della legge che ha istituito l’Autorità, permette a quest’ultima di ricorrere di fronte ai tribunali amministrativi nel momento in cui viene riscontrato che un provvedimento ha alterato il mercato».

Potrebbe profilarsi anche l’illecito della discriminazione tra cittadini di diverse zone della città, dalmomentoche la scelta è ricaduta su Tor di Valle in modo arbitrario, senza nessun processo di selezione trasparente? «È uno scenario che non mi sento di escludere, essendo stata scelta dal Comune un’area piuttosto che un’altra senza una procedura di selezione pubblica in cui effettuare interventi di riqualificazione. È un altro elemento che l’Autorità potrebbe valutare nel momento in cui debba decidere se c’è spazio per intervenire nei confronti del Comune e andare davanti ai giudici amministrativi».

(08.09.2014)

vabbè questo mi pare che si è spinto un po' in là soprattutto parlando della scelta del luogo senza una selezione pubblica... :261:

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Joined: 05-Oct-2007
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Ma che costava all'attuale proprietà comprare il Flaminio e rifarlo in toto?

anche fossero stati interessati solo e solamente allo stadio il Flaminio non si può toccare perchè bene di interesse artistico come la metà delle cose VECCHIE in Italia....

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Joined: 25-Feb-2011
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Meglio che al circo .asd

e ce le godiamo anche aggratis :261:

.asd

strano che ancora non abbiano pubblicizzato er circo daaa rioma, quello è già in piedi da anni a differenza dello stadio :|:haha:

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Joined: 15-Apr-2007
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''Sì allo stadio ma la viabilità va migliorata''

IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) – Con minor clamore, rispetto ai giorni scorsi, prosegue il suo iter amministrativo lo Stadio della Roma. La delibera di pubblico interesse, approvata il 4 settembre dalla Giunta comunale, è ora all’esame dei Municipi per il parere «obbligatorio e non vincolante».

Si tratta del IX Municipio, l’Eur, entro cui ricade il complesso, e del Municipio XI, Magliana-Portuense. Entrambi a guida Partito Democratico, il IX da Andrea Santoro e l’XI da Maurizio Veloccia. In entrambi i Municipi, ieri, è partito l’esame delle carte nelle Commissioni municipali e dal Campidoglio si attendono il via libera in pochi giorni. «Il parere sarà presumibilmente favorevole – dicono i due Presidenti – ma siamo intenzionati a chiedere qualche modifica, soprattutto per la viabilità».

Le strade, quindi, continuano ad essere un nodo fondamentale. In entrambi i territori, infatti, «già la viabilità oggi è praticamente al collasso quotidiano», dicono Veloccia e Santoro, «ma sono anche previsti nuovi interventi urbanistici che porteranno a nuove cubature residenziali”, incrementando, quindi, nel tempo, gli abitanti e il traffico. «Con lo Stadio – sottolineano – rischiamo la totale implosione di tutto il quadrante».

Per Santoro e Veloccia, ci sono due strade comuni. La prima, far inserire, in sede di Assemblea capitolina, degli emendamenti alla Delibera che includano alcuni degli interventi ritenuti fondamentali. La seconda, far approvare dall’Aula consiliare un documento, ad esempio una mozione, che impegni la Giunta ad adoperarsi per adottare un «piano d’area» per queste zone: in sostanza, altri interventi – che non possono essere computati per lo Stadio – dovranno essere fatti comunque a spese del Campidoglio.

Quali? Fra quelli previsti nella Delibera, «la Roma-Lido per noi è fondamentale – dice Santoro – oggi è un carro bestiame che sottopone i cittadini ad un’Odiessa giornaliera. Va adeguata».

«Il sottopasso di via Luigi Dasti – afferma Veloccia – oggi è un budello a senso unico alternato ed è l’unica via di ingresso da via della Magliana all’area di Parco dei Medici. Se l’autostrada Roma-Fiumicino si blocca quella è l’unica alternativa per arrivare allo Stadio». Fra le opere da fare con i fondi capitolini, invece, c’è via della Magliana (Veloccia) e i sottopassi ferroviari della Roma-Lido, che risalgono agli anni ’20 e che sono inadeguati.

(12.09.2014)

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Mentre il sindaco ed ex chirurgo Marino (chissà perchè poi un luminare della medicina dovrebbe abbandonare la professione per buttarsi in politica..... ) fa la spola tra Roma e gli States anche per interloquire con mister Pallotta sugli sviluppi del "progetto del secolo" si comincia a parlare apertamente di interventi da fare a spese dei contribuenti.

Modificato da Marmas

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