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Morpheus ©

Carlos Alberto Tevez

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Joined: 02-Oct-2010
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Per me dei due meglio che rimanga Matri, che i suoi gol (decisivi) li fa sempre, e se sta in panchina non manda a*******o nessuno mh

non mi riferivo a matri...

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Joined: 23-Mar-2011
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non mi riferivo a matri...

padoin? peluso? mh

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Joined: 09-Jul-2011
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non mi riferivo a matri...

Lo so, ma la realtà è che uno dei due va via però .asd

Sono 6 mh

Fra i due preferisco lui, ovviamente condivido il resto (immagino ti riferissi agli esuberi noti)

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Joined: 19-Feb-2013
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A Fuerte Apache, l’inferno che rese più forte Carlitos

Viaggio nel quartiere di Buenos Aires dove lo juventino è cresciuto tra miseria, droga e violenza. Il calcio l’ha salvato, lui ora aiuta i più deboli

BUENOS AIRES (Argentina), 14 luglio 2013 - Un panorama dominato da casermoni fatiscenti, cumuli di spazzatura, carcasse di auto date a fuoco, vicoli bui e angusti, grovigli di cavi dell’alta tensione che penzolano dalle finestre delle abitazioni improvvisate e, nell’aria, un insistente odore di bruciato che si mescola all’olezzo delle fogne a cielo aperto. Benvenuti a Fuerte Apache, estrema periferia ovest di Buenos Aires, dove s’intrecciano miseria, degrado e delinquenza. Dove la vita vale i pochi spiccioli necessari a comprare una dose di «paco», la droga che da un decennio a questa parte distrugge la vita di migliaia di ragazzi. Dove la polizia si addentra solo in assetto da guerra. In questo «barrio» infernale, delimitato dalla tangenziale General Paz, che separa la città dalla periferia, è nato e cresciuto Carlos Alberto Tevez, l’attaccante che, dopo aver trionfato con le maglie di Boca Juniors, Corinthians, Manchester United e Manchester City, è sbarcato alla Juventus.

Il regno della violenza «Da piccolo ho dovuto scegliere se fare il delinquente o il calciatore », ha confessato Tevez tempo fa, dopo aver visto i suoi amici d’infanzia cadere come mosche: chi ai margini di un marciapiede, consumato dalla droga, chi in carcere dopo l’ennesima rapina andata male, chi addirittura all’obitorio, per storie di regolamenti di conti o di scontri a fuoco con la polizia. L’esempio della tragica parabola che affligge i «pibes» di Fuerte Apache è Dario Coronel, l’inseparabile amico di un tempo di Carlitos, con cui formava una micidiale coppia d’attacco nel Santa Clara, la squadra del «barrio». Per Roger «Didì» Ruiz, che oggi come ieri allena i ragazzi di Fuerte Apache, «Coronel era addirittura più forte di Tevez, tanto che a 11 anni passò un provino al Velez Sarsfield mentre Carlitos fu scartato». Ma Dario è stato inghiottito dal tunnel della droga, lasciandosi travolgere dalla delinquenza, tanto da suicidarsi nel 2001. «Dove c’è miseria inevitabilmente c’è violenza. La differenza tra oggi e dieci anni fa è che prima si rubava e si uccideva per fame, oggi lo si fa per droga», racconta Jorge Ortiz, uno dei circa 50 mila abitanti di Fuerte Apache.

Le cicatrici dell’Apache Il talento di Carlitos è emerso tra le pieghe di una realtà cruenta, segnata da drammi familiari che, nelle cosiddette «villas miserias» della capitale argentina, sono all’ordine del giorno. La vistosa cicatrice che si porta addosso, frutto di un incidente domestico con una pentola d’acqua bollente quando aveva appena 10 mesi, è niente a confronto dei segni lasciati da un’infanzia da incubo, marchiata dall’abbandono dei genitori. Fu allora che Carlitos smise di chiamarsi Martinez (questo il suo vero cognome) per divenire Tevez, dal nome degli zii che lo hanno cresciuto e che oggi considera la sua vera famiglia. Se Carlitos è riuscito a mantenersi lontano dai guai, trovando nel calcio la via di fuga alla delinquenza e all’emarginazione, non altrettanto hanno saputo fare i fratelli Diego e Juan Alberto: cause perse per Carlitos, che dopo un’innumerevole serie di aiuti, anche economici, ha gettato la spugna nel 2008, dopo l’ennesimo arresto di Juan Alberto per un tentativo di rapina a un portavalori.

Tecnica, istinto e carattere Il primo a intuire le potenzialità di Carlitos quando aveva appena 5 anni fu Norberto Propato, che nel documentario «El camino del sueño» racconta di essere rimasto «letteralmente rapito da quel ragazzino riccioluto capace di palleggiare a piedi scalzi con una pietruzza». Fu Propato, che di tanto in tanto andava a Fuerte Apache in cerca di giovani di talento, a prendere Carlitos sotto la sua ala protettiva, regalandogli un paio di scarpe per sostenere un provino all’All Boys. «Mi avevano detto di andare a osservare un ragazzino che sembrava Maradona, ma si erano sbagliati: Carlitos sembrava molto meglio. Era unico per come trattava il pallone e per la grinta che mostrava», ricorda Ramon Maddoni, scopritore di un’infinità di talenti. «Carlitos è stato l’unico calciatore argentino in grado di trionfare con la maglia di Maradona, non solo per le straordinarie doti tecniche ma anche per la forza di volontà e il carattere d’acciaio. In campo mostra un’aggressività fuori dal comune», parola di Roberto Tesone, che ha rappresentato Tevez da quando arrivò al Boca fino a quando andò al Corinthians.

Mezzo animale, mezzo guapo «Tevez è diverso da ogni altro calciatore argentino, unico nel suo genere per lo stile della corsa quasi animale e per la scintilla che sembra accendersi ogni volta che scatta. Sembra che divori il campo», ha detto Sonia Baudassi, autrice di un bestseller intitolato «Buscando a Tevez» («Cercando Tevez»). Il suo stile di gioco «famelico», evidentemente, viene dalle origini a Fuerte Apache, «dove sopravvivi solo se sei scaltro e sei in grado di arrangiarti», sostiene Ariel «el Gordo» Zamora, che con Carlitos ha giocato da bambino, nel Santa Clara, anche se i due non si frequentano più da tempo. Nei vicoli di Fuerte Apache Carlitos è diventato «guapo» (bello), termine che nel gergo calcistico sudamericano indica furbizia e malizia, la stessa che spingeva Tevez e i suoi compagni del Santa Clara a camuffarsi da studenti con tanto di grembiuli per andare agli allenamenti, in modo da poter prendere l’autobus senza pagare il biglietto. «Allenarci e giocare a pallone è stata la nostra salvezza», ha confessato Yair «el Rulo» Rodriguez, che degli amici d’infanzia è uno dei pochi con cui Carlitos sia rimasto in contatto. Ed è stato l’unico capace di arrivare a giocare in prima divisione, tra Uruguay e Romania.

«El jugador del pueblo» Sulla parete di uno dei tanti «monoblocks » di Fuerte Apache (è così che gli abitanti del posto chiamano i casermoni fatiscenti), campeggia un murales enorme con il volto di Carlitos, simbolo di un «barrio» che lui non ha mai rinnegato e di cui, al contrario, va fiero. Oggi Tevez possiede una lussuosa villa nell’esclusivo quartiere Los Cardales, una sessantina di chilometri fuori da Buenos Aires, ma ogni volta che mette piede in Argentina cerca di fare una scappata a Fuerte Apache, dove sono rimaste le sue radici, dove conserva ancora amici, come quelli con cui fondò il gruppo musicale Piola Vago, un po’ per divertimento e un po’ per aiutarli a tenersi lontano da droga e delinquenza. A Fuerte Apache, tra invidia e risentimento, c’è anche chi non parla di Carlitos, che però resta un punto di riferimento per centinaia di bambini che sognano un futuro da campioni, e che oggi possono giocare sul campo sintetico costruito con l’aiuto dell’Apache, passato a visitare il «barrio» proprio due settimane fa, prima di partire per l’Italia e iniziare la nuova avventura in maglia bianconera. Se il mito dell’Apache resta vivo in questi vicoli malfamati non è solo per i gol e i trionfi, ma perché lui, Carlitos, incarna come nessun altro lo spirito del «jugador del pueblo», il giocatore della gente. Ci vorrà poco perché Tevez diventi l’idolo del popolo juventino.

Fonte: GdS (articolo a firma di Adriano Seu)

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Joined: 24-Aug-2008
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Già dalla foto si denota la differenza nella corsa tra Carlitos e Mirko.

Svogliato il primo, rabbioso il secondo.

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Joined: 22-Jul-2006
7665 messaggi

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Se questo è sovrappeso, chissà come sarà quando entra in forma.. mh

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Joined: 17-May-2006
51 messaggi

Vai Carlitossssssssssssssss!!!!!

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Joined: 29-Aug-2008
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Joined: 02-Dec-2006
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Sgombra la mente Neo .asd

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Joined: 08-Apr-2011
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Abbiamo pure David Luiz mh

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Joined: 16-Apr-2008
1518 messaggi

Ma il documentario completo non si trova? mh

purtroppo io non l'ho ancora trovato...

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Joined: 24-Mar-2008
5228 messaggi

Abbiamo preso un grande campione sotto tutti punti di vista questo e fuor dubbio, ci darà sicuramente una mano a far qualcosa di straordinario

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Joined: 02-Oct-2010
996 messaggi

A tg7 i titoli del telegiornale:

Anche i calciatori tendono ad ingrassare. L ultimo caso è quello del neoacquisto bianconero tevez già soprannominato il gordo. Ha 6 chili da smaltire.

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Joined: 08-Apr-2011
68859 messaggi

A tg7 i titoli del telegiornale:

Anche i calciatori tendono ad ingrassare. L ultimo caso è quello del neoacquisto bianconero tevez già soprannominato il gordo. Ha 6 chili da smaltire.

stanno rosicando!

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Joined: 18-Oct-2008
2408 messaggi

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Minghia che panza !!! :|

Minghia che minghia !!! :|

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Joined: 06-Dec-2012
1806 messaggi

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@@

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Joined: 02-Oct-2010
996 messaggi

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@@

lo amoooo

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Joined: 06-Sep-2006
6178 messaggi

Grazie! @@

Di niente sefz

Ma sai lo spagnolo? Se sì traduci tutto .asd

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