[ C.L. Andati Quarti ] Bayern M. - Juventus 2-0

[Socrates 8331]

Quarti di finale - Andata - 2-4-2013 (ore 20:45)

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BAYERN 2 - 0 JUVENTUS

D. Alaba (1′)

Thomas Müller (63′)

Allianz Arena - Monaco di Baviera

Arbitro: Mark Clattenburg (Inghilterra)

Spettatori: 68000

Champions League - Juve, benvenuta

nella vera Champions League

La Juventus si è ritrovata catapultata nell'elite del calcio internazionale e ha mostrato

tutte le sue lacune in ciascun reparto, a partire da Gigi Buffon, che non era in serata.

Nemmeno il centrocampo, punto di forza della squadra, ha brillato.

Eurosport - Martedí, 2 aprile 2013

Antonio Conte se l'era chiesto nella conferenza stampa del pre-partita e si è risposto in quella del post-gara: eccola qui la differenza tra la sua Juventus e un top-team europeo come il Bayern.

Non occorre guardare al punteggio e agli episodi, il disegno del quarto d'andata nella sua ampiezza mostra un Bayern sempre brillante accanto a una Juve sfuocata, inerme. Per lunghi tratti del primo tempo i bianconeri non riuscivano proprio a superare la metà campo e nell'arco di tutti i 90 minuti il pressing bavarese ha costretto la retroguardia ospite a commettere errori di incredibile banalità nell'impostazione. Quante volte abbiamo visto un pallone buttato a lato sulla trequarti juventina?

Fosse stato l'attacco incapace di buttarla dentro, si poteva immaginare. Fosse stata la difesa incapace di contenere Ribery e compagnia, si poteva capire. Ma anche il centrocampo ha sofferto da matti e Buffon ha fatto tutto tranne che il Buffon. Insomma, è stata una debacle orizzontale, democratica. Una debacle di gioco.

Il primo punto di riflessione, inevitabile, è una domanda: cosa manca alla Juve per colmare il gap?

Risposta complicatissima. L'attaccante “vero” è la priorità, l'abbiamo scritto e letto in lungo e in largo, ma è altrettanto vero che a Monaco per la prima volta nella gestione Conte il 3-5-2 è crollato: i micidiali binari laterali del Bayern – Lahm-Robben da una parte e Alaba-Ribery dall'altra – hanno costretto Marchisio e Vidal ad allargarsi lasciando Pirlo solo nel mezzo, dove i muscoli e le geometrie di un sublime Schweinsteiger hanno preso facilmente il sopravvento.

Sarebbe bello poter dire: la Juve prende Bale, Falcao, Suarez e vince la Champions; ma quelli sono videogame, o chiacchiere da bar. Con i conti da tenere d'occhio e l'appeal della Serie A in discesa, la Juve deve semplicemente continuare ad avere pazienza: quella di Monaco è una tappa amara che dà al club la misura della propria crescita recente, importante e decisiva in Italia, non ancora in Europa.

La seconda riflessione però è ben più importante e cancella (o almeno rimanda) la prima. La Juve contro il Bayern ha giocato male, malissimo, ma alla fine ha perso 2-0, “solo” 2-0. Il che ci manda avanti di 8 giorni: nessun nuovo attaccante, nessun esterno, nessun ricambio in più; solo 11 uomini in bianconero e lo Juventus Stadium, senza nulla da perdere, la condizione perfetta per una squadra che come questa Giovane Signora non pretendeva fin dall'inizio di vincere la Champions, ma di fare il massimo e vedere fin dove questo massimo l'avrebbe portata... Un gol subito (dalla parte giusta) a Torino e siamo daccapo, perché nel calcio non si può mai dire, soprattutto se “ci sono un italiano, un tedesco...”.

Luca Stacul.