JuvenTao 540 Joined: 27-Sep-2007 8977 messaggi Inviato October 21, 2011 (modificato) Di padre napoletano e madre piemontese[1], ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza a 23 anni. Ha poi proseguito gli studi con Giovanni Conso, conseguendo la libera docenza in procedura penale all'Universit Modificato October 21, 2011 da JuvenTao Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
*bianco&nero* 1 Joined: 23-Oct-2007 168 messaggi Inviato October 21, 2011 amico di boniperti,vanno a caccia insieme si professa juventino come travaglio .oddio Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
JuvenTao 540 Joined: 27-Sep-2007 8977 messaggi Inviato October 21, 2011 http://dust.it/articolo-diario/guariniellik-salvaci-tu/ Gli piace che parlino delle sue inchieste, forse Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
gobbo_dal_76 4727 Joined: 01-May-2010 20644 messaggi Inviato October 21, 2011 E' costato allo Stato (cio Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
sardus rebel 7 Joined: 02-Nov-2007 429 messaggi Inviato October 21, 2011 amico di boniperti,vanno a caccia insieme si professa juventino come travaglio .oddio il raglio dell'asino Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
MaxAllegri77 73 Joined: 03-Jul-2005 2251 messaggi Inviato October 21, 2011 Guarda che a Claudio Brachino l'hanno sospeso e indagato per aver fatto la stessa cosa con un magistrato anti silvio indosser Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
*bianco&nero* 1 Joined: 23-Oct-2007 168 messaggi Inviato October 22, 2011 il raglio dell'asino voglio sperare che ti riferisci a guariniello Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
leo13 15 Joined: 18-Apr-2007 457 messaggi Inviato October 22, 2011 Questo Guariniello ha la coscienza parecchio sporca. Non Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Kid_Rock 0 Joined: 24-Aug-2010 67 messaggi Inviato October 22, 2011 Mi ricorda Boldi quando in ANNI 90 la cupola la cupola...e ha arrestato il Papa... Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
black&white tiger 270 Joined: 18-Apr-2007 1781 messaggi Inviato October 22, 2011 E'una m***a! Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
elled 0 Joined: 19-Jul-2006 56 messaggi Inviato October 22, 2011 amico di boniperti,vanno a caccia insieme si professa juventino come travaglio .oddio Si professa juventino! ma solo per fare colpo! Ma e` veramente amico di Boniperti? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Gulasch 637 Joined: 07-Nov-2006 4362 messaggi Inviato October 22, 2011 (modificato) Raffaele Guariniello ha amici in quello strano pseudoesperimento sociale, che di fatto Modificato October 22, 2011 da Gulag Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
hop 358 Joined: 05-May-2008 2998 messaggi Inviato October 22, 2011 PS: ma non l'avevano "promosso" lontano dal Piemonte? disse che avrebbe voluto terminare la sua carriera a Napoli dato che "Gianmim Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
thekinks 1 Joined: 18-Oct-2008 124 messaggi Inviato October 23, 2011 se questo e' juventino. io sono perdazzurro.. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Morgan 0 Joined: 11-Sep-2006 411 messaggi Inviato October 26, 2011 Guariniello Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ghost Dog 620 Joined: 14-Jun-2008 11014 messaggi Inviato October 26, 2011 Faccia di ghisa di GIACOMO SCUTIERO (Uccellino di Del Piero.com 25-10-2011) Una vita da Aggiunto, da tre anni Vicario di Caselli sotto Maddalena. Quelli che buttano in soffitta le pagine in cui Narducci infila il segnalibro: l Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ghost Dog 620 Joined: 14-Jun-2008 11014 messaggi Inviato October 26, 2011 Marmo e Lepore verso l Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ghost Dog 620 Joined: 14-Jun-2008 11014 messaggi Inviato November 3, 2011 Giustizia I difficili equilibri al Csm. Piero Grasso resta all'Antimafia Nuovi capi nelle Procure Roma e Napoli, sfida aperta Pignatone, ora in Calabria, favorito nella capitale di GIOVANNI BIANCONI (CorSera 03-11-2011) ROMA Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ghost Dog 620 Joined: 14-Jun-2008 11014 messaggi Inviato November 8, 2011 Procura, gli incarichi Lepore, si apre la successione in campo Roberti L Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Spartony 4957 Joined: 09-Jan-2011 22893 messaggi Inviato November 8, 2011 disse che avrebbe voluto terminare la sua carriera a Napoli dato che "Gianmim Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ghost Dog 620 Joined: 14-Jun-2008 11014 messaggi Inviato January 9, 2012 Nessuna novità: Guariniello resta in corsa ma da outsider. Pignatone e Roberti favoriti. ___ Dopo Lepore, il domino delle Procure Pignatone tra i 20 magistrati in corsa Lo scenario Il capo dell’ufficio requirente di Reggio Calabria in bilico tra la Capitale e Napoli art.non firmato (Il Mattino 09-12-2011) Napoli e Roma destinate a viaggiare in parallelo. Se entro la prima metà di gennaio, il Csm dovrà provvedere a chiudere il caso della presidenza del Tribunale di Roma (in testa, c’è la candidatura di Alemi), più complessa sembra essere invece la partita per la guida delle due Procure. C’è un candidato comune - Pignatone - che sembra essere orientato a puntare sulla capitale. Per Napoli, dove dallo scorso dicembre svolge il ruolo di procuratore vicario l’aggiunto Sandro Pennasilico, la partita è aperta. Sono più di venti le domande arrivate alla prima commissione del Csm per puntare alla Procura del Centro direzionale. Ci sono il procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello, i procuratori Giovanni Colangelo (Potenza), Pignatone (Reggio Calabria), Franco Roberti (Salerno), Corrado Lembo (Santa Maria Capua Vetere), Paolo Mancuso (Nola). Hanno presentato domanda anche gli aggiunti che per anni hanno affiancato il procuratore Lepore: è il caso dello stesso procuratore vocario Pennasilico, di Rosario Cantelmo, di Cafiero De Raho, Aldo De Chiara, Francesco Greco. Nomi che si ritrovano anche nella delicata partita aperta per la Procura di Torre Annunziata, dove dal prossimo aprile lascerà per raggiunti limiti d’età il capo dei pm Diego Marmo. Per l’ufficio inquirente oplontino, hanno presentato domanda l’aggiunto Aldo De Chiara (ecologia), Alfredo Greco, già procuratore a Vallo della Lucania, Eva Troiano, giudice a Salerno, il procuratore di Sala Consilina Amato Barile, il vicario della Procura di Napoli Pennasilico, il sostituto procuratore generale di Salerno Antonella Giannelli, gli aggiunti partenopei Cantelmo, (che coordina il pool anticamorra anche nell’area vesuviana) e Francesco Greco, che a Napoli guida il pool reati contro la pubblica amministrazione. Non passano inosservate le richieste dell’attuale numero due della Procura di Torre Annunziata, Raffaele Marino, il procuratore di Ariano Irpino, Luciano D’Emmanuele, l’aggiunto napoletano Federico Cafiero de Raho, capo del pool anticasalesi. Puntano su Torre Annunziata anche Maria Antonietta Troncone, procuratore aggiunto a Nola, Erminio Rinaldi, procuratore aggiunto a Salerno, Luigi Gay, procuratore aggiunto a Santa Maria Capua Vetere, Maurizio Stanziola, sostituto pg a Napoli, il procuratore di Sant’Angelo dei Lombardi Antonio Guerriero, Laura Triassi, pm a Potenza, Amedeo Sessa, pm a Nocera inferiore, il procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi, il pm di Bari Elisabetta Pugliese e il pm di Salerno Maurizio Cardea. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ghost Dog 620 Joined: 14-Jun-2008 11014 messaggi Inviato January 28, 2012 ASSEGNANSI PROCURE ECCO CHI LOTTA PER ROMA E NAPOLI Grasso scade all’Antimafia e pensa alla politica. Pignatone nella Capitale di ANTONELLA MASCALI (il Fatto Quotidiano 28-01-2012) Due procure importanti, quella di Roma e quella di Napoli, nelle prossime settimane avranno nuovi capi, nominati dal Consiglio superiore della magistratura. E presto dovrebbe esserci un cambio, voluto dal ministro della Giustizia, Paola Severino, alla direzione del Dap (il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), guidato da Franco Ionta. In autunno, invece, se si voterà nell’aprile 2013 dovrebbe aprirsi la partita alla successione di Piero Grasso a capo della Procura nazionale antimafia. Le indiscrezioni tra Palermo e Roma dicono, infatti, che entrerà in politica. D’altronde, lui stesso in un’intervista al Giornale di Sicilia del 5 gennaio l’ha fatto capire: “Non guardo a un’eventuale esperienza politica sotto forma di schieramento con un partito, cosa che è estranea al mio ruolo, alla mia funzione e alla mia cultura. Penserei piuttosto a quella che ho definito una lista civica nazionale”. In effetti, ha rifiutato l’offerta di una parte del Pd di candidarsi a sindaco di Palermo. La nomina più sicura, a oggi, è quella del procuratore di Roma: al Csm c’è una convergenza su Giuseppe Pignatone, attuale capo della Procura di Reggio Calabria. Ci sono pareri favorevoli e trasversali sul magistrato che da 4 anni guida una procura difficilissima come quella di Reggio Calabria. Con l’arrivo da Palermo di Pignatone e del procuratore aggiunto, Michele Prestipino, sono decollate indagini contro la ‘ndrangheta e le sue collusioni anche in stretta collaborazione con la Procura di Milano. IL POSTO di procuratore capo di Roma l’avrebbe tanto voluto l’attuale reggente, il procuratore aggiunto, Giancarlo Capaldo. Di chance ne aveva molte, ma un pranzo quanto meno inopportuno l’ha fatto cadere in disgrazia. Nel dicembre 2010 è stato ospite a casa dell’avvocato Luigi Fischetti, legale del figlio, con a tavola l’allora ministro Giulio Tremonti e il suo braccio destro, il deputato del Pdl, Marco Milanese, indagato a Napoli e in quel periodo già “attenzionato” dalla Procura di Roma che lo avrebbe messo sotto inchiesta nelle settimane successive. Per quel banchetto la Prima commissione del Csm ha aperto un fascicolo. Il nuovo procuratore di Roma, che dovrebbe insediarsi al massimo tra un mese e mezzo, dovrà dare prova di resistenza alle pressioni che nell’ufficio soprannominato “il porto delle nebbie” sono sempre state fortissime. Sono in corso indagini delicatissime sulla corruzione. Dalla mega inchiesta con tanti rivoli di Finmeccanica, a Sogei, Enav, un filone della P 4, un filone di Mediatrade, Rai cinema e Rai spa. Anche il prossimo procuratore di Napoli si ritrova un ufficio al centro di inchieste importanti e che hanno provocato polemiche a non finire. Non solo quelle sulla camorra, sul clan dei casalesi in particolare, che vede indagato, tra gli altri, il deputato del Pdl, Nicola Casentino, ma anche l’inchiesta su Valter Lavitola e la corruzione internazionale. La partita per la direzione di Napoli è ancora aperta. Sono 16 i candidati alla successione di Giandomenico Lepore, procuratore partenopeo fino al 15 dicembre scorso. Fra loro hanno fatto domanda al Csm quattro procuratori aggiunti di Napoli: Francesco Greco, Rosario Cantelmo, Federico Cafiero de Raho e Sandro Pennasilico. C’è anche il procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello. Ci sono poi diversi procuratori che vorrebbero guidare l’ufficio napoletano. Fra loro, Paolo Mancuso, procuratore di Nola. A Napoli, fra l’altro, ha coordinato le inchieste che portarono alla collaborazione dei boss Carmine Alfieri e Pasquale Galasso; Corrado Lembo, procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Giovanni Colangelo, procuratore di Potenza e Francesco De Leo, procuratore di Livorno. In questo momento i favoriti sembrano essere Colangelo, Mancuso e De Leo. La nomina imminente, però, sembra essere quella del capo del Dap. La poltrona di Franco Ionta, ex procuratore aggiunto di Roma e fino a poche settimane fa anche commissario straordinario per il piano carceri, traballa. Nominato dal governo precedente, Ionta è criticato dall’alto e dal basso. Secondo quanto risulta al Fatto Quotidiano, quando ancora Berlusconi era premier, c’è stata una sollecitazione scritta del Quirinale perché venisse affrontato il problema carceri, ma Ionta, pare che non abbia neppure risposto. E GIOVEDÌ scorso il primo presidente della Cassazione, Ernesto Lupo, ha parlato di “scarsi risultati” del piano carceri. Diversi dirigenti dell’ufficio di Ionta e una larga fetta della polizia penitenziaria lamentano l’assenza di una politica carceraria. Il ministro Severino ha tempo fino a metà febbraio per confermarlo o revocarlo. Le voci di via Arenula danno il capo del Dap in uscita anche se l’operazione non è facile, essendo Ionta un protetto di Gianni Letta. Ma già circolano nomi su chi potrebbe prendere il suo posto: Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano, Paolo Mancuso, che concorre, come detto, alla Procura di Napoli e che è già stato vicedirettore del Dap, Francesco Maisto, presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna, una vita spesa per avere un sistema penitenziario civile. Anche Maisto è stato un magistrato distaccato al Dap. Nei corridoi del ministero della Giustizia girano, inoltre, i nomi di Giovanni Tamburino, presidente del Tribunale di sorveglianza di Roma e Angelica Di Giovanni, ex presidente del Tribunale di sorveglianza di Napoli. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ghost Dog 620 Joined: 14-Jun-2008 11014 messaggi Inviato February 2, 2012 Secondo le ultime, pericolo Guariniello scongiurato a Napoli ___ Giustizia Il caso Veti, pareri, incroci, elezioni Ecco cosa frena la scelta del procuratore di Napoli Lepore: «Ritardo ingiustificabile, logiche correntizie» Casella (Csm): «Noi pronti, nomi entro il 14 febbraio» di GIANLUCA ABATE (Corriere del Mezzogiorno 02-02-2012) ROMA — Sei mesi prima che Giovandomenico Lepore andasse in pensione (l'ha fatto il 14 dicembre scorso), il Csm aveva bandito il concorso per la sua successione. Obiettivo, come sempre accade in questi casi, assicurare una continuità tra il vecchio e il nuovo procuratore. Questa volta, invece, prima di conoscere la rosa dei possibili successori di Lepore bisognerà attendere fino al 14 febbraio. Cioè tre mesi dopo la sua uscita di scena, con l'ufficio ancora affidato alla reggenza di Sandro Pennasilico e l'Anm di Napoli che — all'inaugurazione dell'anno giudiziario — ha chiesto al Csm di far presto e bene. Un concetto che il presidente della giunta napoletana dell'Anm Francesco Valentini ribadisce così: «Fatta salva l'indiscussa professionalità e l'abnegazione di Sandro Pennasilico, è ovvio che il concetto di vicariato mal si sposa con un ufficio come la Procura di Napoli». Durissimo l'ex procuratore Giovandomenico Lepore: «Sandro Pennasilico l'ho scelto io come vicario, è un magistrato validissimo. Ciò non toglie che tutto ciò però sa di provvisorio, e non è assolutamente normale che il Csm ci metta tanto tempo a designare il mio successore. Questo vale per Napoli, ma anche per qualsiasi altro ufficio. È un ritardo che non può essere giustificato se non con questioni correntizie e non di merito». Che avranno certamente pesato (e continuano a farlo), ma non sono state le sole. E così, tra veti incrociati, ritardi burocratici e accavallamento di nomine, la Procura di Napoli rischia (molto verosimilmente) di dover aspettare addirittura marzo prima che il suo nuovo capo venga nominato. Problema che la quinta commissione referente del Csm riprenderà ad affrontare solo la settimana prossima: questa è quella cosiddetta bianca, in cui i consiglieri non si riuniscono, e in più di mezzo ci si mette il rinnovo del Comitato direttivo centrale dell'Anm. Le elezioni sono previste per il 12, 13 e 14 febbraio prossimi, e la sensazione è che nessuno voglia esporsi prima degli altri per non perdere voti a causa di una scelta contestata. Scelta che, inevitabilmente, s'intreccia con quella della nomina del nuovo procuratore di Roma. Impossibile procedere separatamente, dal momento che il capo dei pm di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone ha presentato domanda per entrambi gli uffici: la sua nomina a procuratore di Roma appare (quasi) scontata, ma prima di rinunciare a Napoli il magistrato vuol essere certo che sia così. Dovesse uscire di scena Pignatone per Napoli, la commissione si ritroverebbe di fatto spaccata. Stando agli schieramenti (sempre però suscettibili di variazioni), i togati Francesco Cassano e Paolo Enrico Carfì e il laico di centrosinistra Glauco Giostra appoggerebbero Paolo Mancuso. Il vicepresidente Tommaso Virga, invece, sarebbe a favore di Corrado Lembo, per il quale potrebbe votare anche il laico di centrodestra Bartolomeo Romano. Giovanni Colangelo, invece, resterà il candidato ufficiale di Unicost, che in commissione è rappresentata dal consigliere Giuseppina Casella. Soluzioni alternative ancora sul tavolo sono quella «esterna» del procuratore di Livorno Francesco De Leo e quelle «interne» dei due procuratori aggiunti di Napoli Francesco Greco e Alessandro Pennasilico. La proposta finale, dunque, dovrebbe arrivare non all'unanimità. E, soprattutto, dovrebbe arrivare prima del 15 febbraio: quel giorno il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano presiederà il plenum del Csm, e per quella data i consiglieri vogliono chiudere la partita di Napoli e Roma (almeno) in commissione. «Siamo pronti, entro il 14 febbraio sarà approvata la delibera con le proposte», conferma Pina Casella. Che non entra nel merito delle nomine ma alle critiche sui ritardi risponde così: «È vero che la vacanza del posto di procuratore di Napoli è stata pubblicata sei mesi prima che Giovandomenico Lepore andasse in pensione. Ed è vero anche che ci dovrebbe essere un automatismo, in questi casi. È pur vero però che una buona parte del ritardo dipende dai Consigli giudiziari: i pareri sui candidati ci sono stati trasmessi appena una settimana fa. E non è un mistero neppure che la scelta per Roma e Napoli debba essere contestuale, dal momento che il dottor Giuseppe Pignatone ha fatto domanda per entrambi gli uffici». Il rischio, adesso, è che una spaccatura in commissione renda più difficile, e quindi lungo, il lavoro del plenum: «Mi auguro che non ci sia alcuna divisione, e personalmente mi adopererò affinché si trovi una soluzione che sia la più condivisa possibile». Oltre a far bene, però, c'è anche da far presto, come ha chiesto l'Anm di Napoli: «Un appello che condivido, registro che si pongono il problema di un ufficio importante». Qualche dubbio, invece, sulla frase usata da Francesco Valentini a Castelcapuano durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario: «L'Anm sarà il cane da guardia del Csm». Un'espressione «un po' forte», dice Pina Casella, che può essere interpretata in diversi modi: «Se con questo s'intende l'esercizio di una doverosa attività di vigilanza, allora è condivisibile. Ma se si sfocia nella delegittimazione istituzionale, come talvolta avviene, be' allora no». Qualsiasi cosa accada in commissione da qui al 14 febbraio, la partita al plenum si annuncia completamente diversa dagli equilibri emersi fino ad ora. Paolo Mancuso è dato tra i «favoriti» (cosa che solitamente accade quando si vuol bruciare qualcuno), ma c'è da capire se il Pdl lo considera ancora una toga rossa o meno. Una fetta di partito sembra riconoscergli oggi, rispetto al passato, «equilibrio» (ricordando che durante l'inchiesta su Berlusconi e Saccà tenne segrete intercettazioni mediaticamente suggestive ma senza alcun rilievo penale), ma se dovesse esserci un veto del Pdl i laici di centrodestra appoggerebbero un altro candidato. Consensi trasversali anche per Lembo e Colangelo, che sembra molto gradito a gran parte dei pm napoletani. La ricerca di equilibri sulla nomina del procuratore, intanto, ha provocato una prima conseguenza immediata. «Congelata» di fatto la nomina del procuratore aggiunto cui aspira l'ex pm anti-casalesi Raffaele Cantone, oggi in Cassazione. Il timore è quello di ritrovarsi un ticket Mancuso-Cantone. Sono quelle «questioni correntizie» di cui parla Giovandomenico Lepore? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ghost Dog 620 Joined: 14-Jun-2008 11014 messaggi Inviato February 7, 2012 Commissione direttivi del Csm: Giuseppe Pignatone nuovo procuratore capo a Roma Nei quattro anni di lavoro a Reggio Calabria, il magistrato siciliano ha guidato una lotta senza quartiere alla 'ndrangheta. Le sue inchieste - che gli sono costate pesanti intimidazioni - hanno delineato una struttura unitaria delle cosche, capaci di inserirsi nel tessuto economico del nord Italia facendo rimanere la testa dell'organizzazione nel capoluogo reggino di PIERLUIGI GIORDANO CARDONE (Blog il Fatto Quotidiano 07-02-2012) L’attuale procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, sarà il prossimo capo della Procura di Roma, dove prenderà il posto di Giovanni Ferrara, diventato sottosegretario del governo Monti. Per la conferma definitiva servirà il sì del plenum del Consiglio superiore della magistratura, ma questo passaggio sembra quasi una formalità in considerazione del fatto che il nome di Pignatone è stato indicato all’unanimità dalla Commissione direttivi del Csm, il che rende praticamente scontato il via libera alla nomina. Giuseppe Pignatone, 62 anni, si insediò alla guida della Procura di Reggio Calabria quattro anni fa e da allora il magistrato siciliano ha guidato una lotta senza quartiere alla ‘ndrangheta. Prima dell’esperienza calabrese, il procuratore era stato a Palermo, dove da procuratore aggiunto aveva, tra le altre cose, coordinato le indagini che hanno poi portato alla cattura di Bernardo Provenzano. Nei quattro anni alla guida della procura reggina, Pignatone – oggetto anche di pesanti intimidazioni mafiose – ha guidato una serie di indagini contro le cosche di Reggio Calabria e provincia culminate nell’operazione del 13 luglio 2010 in Italia e all’estero, con oltre 300 arresti. Anche grazie al coordinamento con la procura della Repubblica di Milano, poi, le indagini di Pignatone e dei suoi pm ha portato al delinearsi di una struttura unitaria delle cosche della ‘ndrangheta calabrese, capaci di inserirsi di prepotenza nel tessuto economico e sociale di molte regioni del nord (Lombardia, Piemonte e Liguria in primo luogo) ma di far rimanere la testa dell’organizzazione a Reggio Calabria. Un quadro a tinte fosche, quindi, testimoniato anche dai sequestri e dalle confische di beni dal 2008 in avanti, dalle indagini sul narcotraffico, sui rapporti con la politica, dall’area grigia. L’ultimo allarme di Pignatone è arrivato il primo febbraio scorso, in un convegno in cui il procuratore ha descritto la situazione reggina dopo gli ultimi sviluppi: “Non c’è – ha detto – una sola fetta sociale vergine e i rischi di contagio sono costanti. Ciò è essenzialmente dovuto al crescente ruolo degli enti locali, agli appalti, alle assunzioni, alla fornitura dei servizi, nel quadro del controllo del territorio che le cosche perseguono. Interfacciarsi con i politici, per la ‘ndrangheta, significa governare la clientela che aumenta il suo potere e il suo ‘riconoscimento sociale’”. E infine una considerazione: non c’è “così come per il terrorismo, la figura di un ‘grande vecchio’ che sta dietro ogni decisione delle cosche, sia singolo o come gruppo di persone, poiché le indagini finora svolte danno sì un’idea unitaria del fenomeno, ma è illusorio credere che basterebbe individuare e colpire quella ‘figura’ per sconfiggere definitivamente la ‘ndrangheta”. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ghost Dog 620 Joined: 14-Jun-2008 11014 messaggi Inviato February 10, 2012 La Giustizia, le nomine Attesa per il successore di Lepore in pensione dallo scorso dicembre. Una ventina i nomi nella «rosa» Nuovo capo della Procura, Colangelo in pole L’incarico la prossima settimana In corsa anche il pm torinese Guariniello e sette campani di GIUSEPPE CRIMALDI (Il Mattino 10-02-2012) La Procura della Repubblica di Napoli potrebbe avere un nuovo capo già la prossima settimana. La conferma arriva al «Mattino» da fonte qualificata del Consiglio superiore della magistratura: nei prossimi giorni, da lunedì, infatti, la commissione che propone al plenum gli incarichi direttivi formalizzerà il nome del successore di Giovandomenico Lepore. Tra gli oltre venti candidati - tutti magistrati di prim’ordine - prende sempre più corpo una candidatura: è quella di Giovanni Colangelo, che dall’aprile del 2008 ricopre la carica di capo dell’ufficio inquirente di Potenza. E anche se l’esperienza insegna che i giochi di corrente che determinano le nomine in ruoli apicali degli uffici giudiziari italiani (e che dunque bisogna attendere il giorno della ufficializzazione delle nomine stesse), sul nome di Colangelo convergono ormai tutti. A questo punto tocca alla commissione incarichi direttivi formalizzare al plenum la proposta di nomina. Si conferma una circostanza apparsa ben chiara già qualche mese fa: e cioè che i futuri vertici di due Procure di primo livello nazionale - quelle di Roma e Napoli - avrebbero subìto il destino di correre in parallelo; nel senso che - in quelle complesse alchimie che regolano i rapporti tra le correnti interne alla magistratura - gli accordi per i capi delle Procure di Napoli e della Capitale si sarebbero intrecciati. Mercoledì si comincia, e si entra nel vivo con Roma: sarà il giorno di Giuseppe Pignatone, l’ex procuratore di Reggio Calabria che otterrà il voto all’unanimità dal plenum di Palazzo dei Marescialli. Sarà, insomma, il prossimo capo della Procura di Roma. Sessantadue anni, Pignatone si insediò in Calabria quattro anni fa, dopo essere stato a Palermo come procuratore aggiunto ed aver coordinato le indagini che portarono alla cattura di Bernardo Provenzano. Ma torniamo a Napoli. Al di là delle indiscrezioni che convergono al momento tutte sul nome di Colangelo, per la poltrona fino a qualche settimana fa occupata da Lepore concorrono, come si diceva, nomi noti della magistratura campana e nazionale. Dall’aggiunto Sandro Pennasilico, che attualmente ricopre l’incarico di «vicario», agli «aggiunti» Rosario Cantelmo, Federico Cafiero de Raho, Aldo De Chiara e Francesco Greco. Ci sono poi le candidature del procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello, e dei procuratori della Repubblica di Salerno, Franco Roberti, di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo, di Nola Paolo Mancuso. Ieri, intanto, il Consiglio superiore della magistratura ha formalizzato altre importanti nomine. Si tratta di quattro magistrati che entrano a far parte della Direzione nazionale antimafia, diretta da Piero Grasso. Ce l’ha fatta il napoletano Francesco Curcio, pubblico ministero che è stato titolare di tanti delicati fascicoli d’inchiesta nel capoluogo partenopeo (quello su Alfonso papa e sulla P4, solo per citarne dei più recenti). Nominati alla Procura nazionale antimafia Franca Imbergamo, sostituto procuratore generale a Palermo, un passato trascorso a indagare sulle più scottanti inchieste su Cosa Nostra; il campano Filippo Spiezia, che dopo essere stato pm a Salerno ha fatto parte di Eurojust; ed Elisabetta Pugliese, sostituto procuratore finora in servizio presso la Direzione distrettuale antimafia di Bari. Non ce l’hanno fatta, nonostante i titoli vantati, altri due magistrati napoletani: Luigi Alberto Cannavale (penalizzato dalla giovane età rispetto ai concorrenti) e Antonio D’Amato. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti