Socrates 8713 Joined: 04-Apr-2006 135445 messaggi Inviato July 21, 2011 (modificato) Modificato January 1, 2024 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8713 Joined: 04-Apr-2006 135445 messaggi Inviato August 21, 2014 (modificato) Modificato August 7, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8713 Joined: 04-Apr-2006 135445 messaggi Inviato August 8, 2022 SIMONE PEPE https://it.wikipedia.org/wiki/Simone_Pepe Nazione: Italia Luogo di nascita: Albano Laziale (Roma) Data di nascita: 30.08.1983 Ruolo: Centrocampista Altezza: 178 cm Peso: 73 kg Nazionale Italiano Soprannome: Er Chiacchera Alla Juventus dal 2010 al 2015 Esordio: 29.07.2010 - Europa League - Shamrock Rovers-Juventus 0-2 Ultima partita: 30.05.2015 - Serie A - Verona-Juventus 2-2 95 presenze - 13 reti 4 scudetti 1 coppa Italia 2 supercoppe italiane Simone Pepe (Albano Laziale, 30 agosto 1983) è un procuratore sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista. Simone Pepe Pepe nel 2010 Nazionalità Italia Altezza 178 cm Peso 73 kg Calcio Ruolo Centrocampista Termine carriera 1º luglio 2017 Carriera Giovanili 2000-2002 Roma Squadre di club 2001-2002 Roma 0 (0) 2002 → Lecco 5 (0) 2002-2003 → Teramo 31 (11) 2003-2004 Palermo 19 (1) 2004-2005 → Piacenza 30 (12) 2005-2006 Palermo 3 (0) 2006 Udinese 6 (0) 2006-2007 → Cagliari 36 (3) 2007-2010 Udinese 98 (14) 2010-2015 Juventus 95 (13) 2015-2016 Chievo 22 (2) 2016-2017 Pescara 12 (0) Nazionale 2001 Italia U-17 1 (1) 2001 Italia U-19 9 (6) 2001-2003 Italia U-20 13 (6) 2004-2006 Italia U-21 12 (2) 2008-2011 Italia 23 (0) Biografia Nasce ad Albano Laziale da una famiglia campana, originaria di Nocera Inferiore e Pagani, entrambe in provincia di Salerno. Dal 2004 è legato ad Agnese, dalla quale ha avuto due figli. Caratteristiche tecniche Cresciuto come attaccante nelle giovanili della Roma, si distingue successivamente come ala o esterno offensivo, preferibilmente a destra. Alla Juventus è stato talvolta anche chiamato, per necessità, a ricoprire il ruolo di seconda punta e di tornante. Carriera Giocatore Club Gli inizi Dopo le giovanili con Campoleone e Albalonga, viene acquistato dalla Roma. Inizia la carriera da professionista nel Lecco, a 18 anni, giocando le prime 5 partite in carriera. L'anno successivo, a Teramo, è titolare fisso e firma 11 reti in 31 presenze, prestazioni che gli valgono il salto di categoria. Nel 2003 passa infatti al Palermo, compagine di Serie B, con cui gioca 19 partite in campionato segnando una rete al Pescara nella settima giornata nella partita poi vinta per 2-1, mentre in Coppa Italia gioca 5 partite segnando 2 gol, quello del vantaggio nella vittoria contro l'AlbinoLeffe per 2-0 e quello che sblocca la partita del ritorno degli ottavi di finale persa per 2-1 contro la Roma. A fine stagione ottiene la promozione in Serie A vincendo il campionato. Nella stagione successiva gioca invece con il Piacenza, sempre in Serie B, arrivando in Emilia con la formula del prestito dopo che la società rosanero lo ha riscattato dalla Roma. Qui realizza 12 reti in 30 partite e una rete in due partite di Coppa Italia. Nel 2005-2006 gioca per la prima volta in Serie A, tornato al Palermo. Dopo 3 partite di campionato e 3 di Coppa UEFA, a gennaio approda all'Udinese, con cui chiude la stagione con 6 presenze in campionato e 3 in Coppa Italia. L'anno successivo l'Udinese lo cede in prestito al Cagliari, con il quale realizza il suo primo gol nel massimo campionato che vale la vittoria per 1-0 al Sant'Elia proprio contro il Palermo il 18 novembre 2006. Chiude la stagione con 36 presenze complessive e 3 gol. Udinese Nell'estate 2007, dopo la risoluzione della comproprietà tra Udinese e Palermo alle buste, passa in maglia bianconera, diventando titolare inamovibile dello scacchiere di Pasquale Marino. In Coppa Italia l'Udinese si ferma ai quarti di finale, eliminata dal Catania: Pepe colleziona 5 presenze e va a segno nelle due partite contro gli etnei, sia all'andata (Udinese-Catania 3-2) segnando il momentaneo 2-2 su rigore, sia al ritorno (Catania-Udinese 2-1) realizzando il gol del momentaneo vantaggio. Il 2 febbraio 2008 segna il suo primo gol con la maglia dell'Udinese in campionato, contro il Napoli al San Paolo, mettendo a segno l'unica rete dei friulani nella partita finita 3-1 per i partenopei. Chiude l'annata 2007-2008 con 33 presenze e 3 gol, l'annata 2008-2009 con 33 presenze e 4 reti, mentre il 2009-2010 con 32 presenze e 7 gol, molti dei quali avvenuti nella seconda parte di stagione. Juventus Il 9 giugno 2010 la Juventus ne ufficializza l'acquisto dall'Udinese in prestito oneroso per quasi 2,6 milioni di euro con diritto di riscatto a favore della società torinese già fissato a 7,5 milioni di euro. Esordisce in bianconero il 29 luglio 2010 in Shamrock Rovers-Juventus (0-2), nell'andata del terzo turno preliminare di Europa League. Il suo primo gol lo segna alla seconda giornata di campionato il 12 settembre nella gara interna pareggiata per 3-3 contro la Sampdoria. Chiude la stagione con 42 presenze e 6 reti fra campionato, Coppa Italia e UEFA Europa League; nonostante un'annata deludente per la squadra torinese sul piano dei risultati, Pepe è tra i migliori dei suoi e assurge immediatamente fra i beniamini della tifoseria bianconera in questa fase storica. Pepe alla Juventus nel precampionato dell'estate 2014 Il 22 giugno 2011 la Juventus comunica di aver esercitato il diritto di opzione per l'acquisizione a titolo definitivo del giocatore, versando una somma di 7,5 milioni nelle casse dell'Udinese. Inizia la stagione 2011-2012 debuttando nel nuovo stadio della Juventus segnando contro il Parma il gol del 2-0 su assist di Alessandro Del Piero (partita terminata 4-1). Il 6 maggio 2012 conquista lo scudetto con la maglia bianconera — il primo in carriera —, chiudendo la stagione con 31 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia, persa in finale contro il Napoli, segnando 6 gol tutti nel primo torneo. Il 26 luglio 2012 viene deferito dal procuratore federale Stefano Palazzi per omessa denuncia, nell'ambito dell'inchiesta calcioscommesse, per fatti risalenti alla sua militanza nell'Udinese, in relazione alla partita Udinese-Bari (3-3). Il 3 agosto il procuratore Palazzi avanza per il giocatore la richiesta di un anno di squalifica, ma il 10 agosto viene assolto. Nel frattempo l'11 agosto, allo Stadio Nazionale di Pechino, arriva la vittoria della sua prima Supercoppa italiana, grazie al punteggio di 4-2 sul Napoli. Il 13 agosto Palazzi presenta ricorso contro la sua assoluzione, respinto il 21 dello stesso mese dalla Corte Federale. La stagione che segue, dopo aver collezionato una sola presenza in campionato (contro la Lazio il 17 novembre 2012), a causa di una lunga serie di infortuni, vince il suo secondo scudetto consecutivo dopo la vittoria per 1-0 sul Palermo del 5 maggio 2013. Si era operato il precedente 27 febbraio al muscolo semimembranoso della coscia sinistra, che gli aveva causato fastidi anche all'inizio dell'annata 2013-2014. Dopo un paio di partite con la formazione Primavera, torna in campo con la prima squadra il 18 dicembre 2013, a più di un anno di distanza dall'ultima apparizione, entrando all'81' della partita di Coppa Italia vinta per 3-0 in casa contro l'Avellino. A metà febbraio 2014 un nuovo infortunio alla coscia sinistra lo costringe a stare fuori dal campo, rendendosi disponibile per la partita del 19 aprile contro il Bologna. Il 4 maggio 2014 arriva la conquista del suo terzo scudetto consecutivo, e il giorno successivo torna in campo in campionato nella partita Juventus-Atalanta (1-0) della 36ª giornata. Chiude la stagione con la terza presenza compresa la Coppa Italia, nell'ultima giornata di campionato vinta per 3-0 sul Cagliari. Dopo una lunga assenza, dovuta a un infortunio che è peggiorato nel tempo (lesione al muscolo flessore della coscia sinistra, degenerata in calcificazione), il 15 gennaio 2015 torna in campo giocando da titolare (per la prima volta dopo tre anni) la gara degli ottavi di Coppa Italia contro il Verona, vinta dai bianconeri per 6-1; l'ultima sua presenza risaliva al 24 settembre 2014, in campionato, nella vittoria casalinga contro il Cesena (3-0), quando giocò tre minuti entrando dalla panchina. Il 23 maggio torna al goal, su calcio di rigore, contro il Napoli in casa, chiudendo il risultato sul 3-1 a favore dei bianconeri. A giugno rimane svincolato. In tutto con la maglia della Juventus in cinque stagioni ha collezionato 95 presenze e 13 gol. Chievo e Pescara L'11 agosto 2015 firma per il Chievo. Esordisce con la maglia gialloblù durante la partita di Coppa Italia persa contro la Salernitana, entrando al 37' del secondo tempo al posto di Birsa; il debutto in campionato avviene alla prima giornata, in Chievo-Lazio 4-0, sostituendo all'81' ancora Birsa. Segna il suo primo gol con i veronesi il 27 settembre, in Sassuolo-Chievo 1-1. Il 6 dicembre 2015 viene espulso per doppio giallo dopo un litigio nel finale della partita vinta col Frosinone. Il 6 gennaio 2016 segna nella gara interna contro la Roma il definitivo 3-3 su calcio di punizione: si tratta della prima rete, nella storia del calcio italiano, assegnata tramite la tecnologia di porta. Il 22 agosto 2016 si trasferisce al Pescara. Dopo solo 12 presenze (molte delle quali da subentrato) annuncia il ritiro al termine della stagione. Nazionale A livello di Nazionali giovanili, ha raccolto la sua prima chiamata azzurra nel 2001, con l'Under-17, in un 4-1 all'Inghilterra, esordio bagnato anche da un gol. Seguono 9 presenze nella Under-19, condite da 6 reti (una doppietta contro l'Olanda) e 13 con l'Under-20 (sempre sei gol e ancora con una doppietta, alla Svizzera). Debutta con l'Under-21 l'11 maggio 2004 in Italia-Polonia (3-1) e in 12 presenze riesce a segnare 2 gol. L'11 ottobre 2008, a 25 anni, esordisce in Nazionale a Sofia in Bulgaria-Italia (0-0), partita di qualificazione ai Mondiali. Il ct Marcello Lippi dopo averlo fatto esordire, lo inserisce nel gruppo e lo convoca per la Confederations Cup 2009. Fa il suo esordio nella manifestazione subentrando nella seconda partita del girone, Egitto-Italia (1-0). Il 1º giugno 2010 è stato inserito nella lista definitiva dei 23 convocati per il Mondiale 2010 in Sudafrica, durante i quali scende in campo in tutte e tre le partite degli azzurri, che vengono eliminati al primo turno. Dopo il ritiro Dopo una breve esperienza dirigenziale come team manager del Pescara, nel 2017 diventa procuratore sportivo con la SP Group di Pescara; tra i suoi assistiti spicca Gianluca Caprari, suo compagno proprio in Abruzzo. Palmarès Club Campionato italiano di Serie B: 1 - Palermo: 2003-2004 Campionato italiano: 4 - Juventus: 2011-2012, 2012-2013, 2013-2014, 2014-2015 Supercoppa italiana: 2 - Juventus: 2012, 2013 Coppa Italia: 1 - Juventus: 2014-2015 Nazionale Torneo Quattro Nazioni: 1 - Italia Under-20: 2002-2003 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8713 Joined: 04-Apr-2006 135445 messaggi Inviato August 8, 2022 SIMONE PEPE «Ho realizzato due sogni nel giro di un mese. Partecipare al Campionato del Mondo e giocare il prossimo anno in una grande squadra. E la Juventus è la società più prestigiosa d’Italia, lo dice la sua storia, che non si può certo dimenticare per una stagione storta. Quella può capitare a qualsiasi squadra. Lo so bene, perché anche all’Udinese, l’anno passato, avevamo un’ottima squadra, che non avrebbe dovuto lottare per la salvezza, eppure abbiamo avuto mille difficoltà». Siamo nell’estate del 2010 e così si presente Simone Pepe ai tifosi bianconeri. Proviene dall’Udinese, dove fa faville nel tridente con Totò Di Natale e Sanchez: 41 reti in tre e giocate molto spettacolari. Il neo allenatore juventino, Delneri, punta molto su Simone nel suo 4-4-2 offensivo e Pepe non ha nessuna intenzione di tirarsi indietro: «Sarà dura, lo so bene, ma sarà anche bello, perché mi metterà nelle condizioni di fare bene. Poi ovviamente ci sarà da correre e da sudare, ma credo che questa capiti in tutte le squadre. E poi, se la Juve mi ha preso, è perché penso mi consideri un giocatore importante e quindi dovrò ripagare le attese dando tutto in campo. Come giocherò nella Juve? Questo non è assolutamente un problema. Destra o sinistra non importa, deciderà il mister, che mi conosce, sa che sono disponibile a ricoprire qualsiasi ruolo». La stagione si rivelerà un fiasco clamoroso: 7° posto per il secondo anno consecutivo ed eliminazione dall’Europa League nei gironi di qualificazioni. Simone è uno dei pochi a salvarsi nel grigiore e nel marasma generale. «Siamo andati bene fino alla partita con il Chievo che abbiamo pareggiato 1-1 con Pellissier al 93’. Eravamo davanti a tutti, avevamo tenuto botta, poi il 6 gennaio si è fatto male Quagliarella e tutto è andato a rotoli. Io non penso di aver fatto malissimo, anche se in tanti hanno dato un giudizio diverso». 42 presenze e 6 reti il suo score. Amato dai compagni per la sua simpatia e il suo “fare spogliatoio”, Simone diventa presto l’idolo della “torcida” juventina, per il suo impegnarsi sempre a fondo, qualsiasi avversario affronti. «Adoro fare gli scherzi, ci sono scherzi pesanti che non si possono dire e cose leggere di tutti i giorni. Per me è un continuo, scherzi paradossali, prese in giro. Permalosi? Nessuno. Si scherza, si ride, scherziamo tra di noi, sempre uno scherzo è». Stagione 2011-12, arriva Antonio Conte che ritiene Pepe pedina fondamentale nel suo 4-2-4. Simone esordisce con il botto, segnando una rete nel 4-0 di esordio contro il Parma. Il modulo super offensivo viene messo in soffitta praticamente subito, perché Conte capisce che deve mettere in condizione Pirlo di esprimere tutta la sua classe e perché scopre che Arturo Vidal è una pedina insostituibile. Così, la squadra passa al classico 4-4-2, prima di trasformarsi nel 3-5-2 che caratterizzerà i successi della Juve targata Antonio Conte. «Conte mi ha dato un ruolo importante e devo confermarmi partita dopo partita. Mi tocca sgobbare su e giù per la fascia, è molto impegnativo. Ma quando tutto va bene, la fatica non si sente». Simone si adatta al nuovo modulo con abnegazione e con prestazioni importanti. Addirittura, segna 3 gol consecutivi contro Palermo, Lazio e Napoli. Nella partita del San Paolo, è schierato come interno di centrocampo a dimostrazione della sua enorme duttilità. Ancora una rete contro il Novara e nella fondamentale vittoria casalinga contro la Lazio e via libera ai festeggiamenti per la conquista del tricolore. «Dopo due settimi posti, ci siamo trovati a vincere lo scudetto al primo anno di Conte. È stata un’emozione, il primo scudetto è sempre quello che ricordi con più affetto, normale che poi sono tutti belli quando vinci. Si è creata una squadra unita, per vincere servono una serie di cose, queste cose si sono tutte incastrate benissimo ed è venuto fuori un macchinario perfetto. Conte sta sempre a duemila, vinci la domenica e arriva incazzato come una iena, lui è uno che non stacca mai e per questo è vincente». Ma i guai e la sfortuna sono dietro l’angolo. Il 26 luglio 2012 viene deferito dal procuratore federale Stefano Palazzi per omessa denuncia, nell’ambito dell’inchiesta calcioscommesse, in relazione alla partita Udinese-Bari. Il 3 agosto lo stesso procuratore avanza la richiesta di un anno di squalifica, ma il 10 agosto Pepe viene assolto. Il 13 agosto Palazzi presenta ricorso contro l’assoluzione, ricorso respinto il 21 agosto dalla Corte Federale. Simone, finalmente sgravato da questo enorme peso, è pronto per affrontare la nuova stagione, ma una serie di infortuni gli permetteranno di scendere in campo solamente una volta, e per pochi minuti, nella partita casalinga contro la Lazio del 17 novembre 2012. Si opera il 27 febbraio 2013 al muscolo della coscia sinistra, speranzoso di poter riprendere a giocare al più presto. Ma non sarà così e il suo calvario diventa interminabile. Torna in campo il 18 dicembre 2013, a più di un anno di distanza dall’ultima apparizione, entrando all’81’ della partita di Coppa Italia contro l’Avellino. A metà febbraio 2014 un nuovo infortunio alla coscia sinistra lo costringe nuovamente ai box, rendendosi disponibile per la partita del 19 aprile contro il Bologna. Il 4 maggio 2014 arriva la conquista del suo 3° scudetto consecutivo, e il giorno successivo torna in campo in Juventus-Atalanta, terminata 1-0 per i bianconeri. Chiude la stagione con la terza presenza nell’ultima giornata di campionato, vinta per 3-0 sul Cagliari. «Io ho sempre detto ai miei compagni, qui può mancare chiunque, è mancato Buffon è mancato Pirlo, è mancato Tévez, è mancato Chiellini, Barzagli, Bonucci, Marchisio, ma abbiamo sempre vinto, quando si è una squadra così, è normale che più giocatori forti hai è meglio è, però dico che alla fine di tutto, anche quando ti mancano giocatori importanti, riesci a dare un segnale di strapotere agli altri. Alla Juve capisci subito la mentalità vincente, perché possono cambiare allenatori o giocatori ma la mentalità vincente non cambierà mai». Comincia la stagione 2014-15, con Max Allegri in panchina. «Credo che quando abbiamo cominciato avevamo bisogno di uno come Conte che ci martellava che ci teneva lì, ci teneva sempre a stecca, a duemila. Allegri è stata la scelta più giusta, perché ha portato serenità, sempre lavorando ma ci ha portato tanta serenità, perché eravamo maturati noi, dovevamo anche essere più tranquilli». Simone non è ancora pronto per aggregarsi ai compagni, a causa della lesione al muscolo della coscia sinistra, degenerata in calcificazione. Arrivano pesanti accuse nei suoi confronti: gli danno del giocatore finito, gli dicono che ruba lo stipendio, lo prendono in giro e lo invitano a lasciare la Juventus. E Simone incassa colpo su colpo come un pugile, sicuro di poter rispondere al più presto sul campo. E il 9 novembre 2014, data che coincide con il suo ritorno in panchina nel 7-0 della Juve sul Parma, la sua pagina Facebook raccoglie il suo amaro sfogo: «Dopo due anni e mezzo passati a pensare solo a curarmi e tornare il più presto possibile a essere un calciatore mi sento di scrivere questo breve comunicato per dire la mia. Fino a ora non mi sono mai soffermato sulle chiacchiere che si sono fatte attorno a me in merito alla mia assenza, però ora voglio dire la mia. Troppe le voci false e cattive che mi sono arrivate all’orecchio in questi mesi e, siccome io ho sempre creduto che prima del calciatore viene l’uomo, ho sentito che il momento di rompere il mio silenzio è arrivato, anche per rispetto nei confronti della mia famiglia. Io lo so che la maggior parte dei tifosi è con me e l’ho capito anche oggi quando ho ricevuto applausi e cori allo Stadium, ennesimo attestato di stima e affetto nei miei confronti, sentimenti sempre ricambiati dal sottoscritto. Concludo facendo pubblicamente i complimenti ai miei compagni per la prestazione di oggi, ancora una volta abbiamo dimostrato il nostro immenso valore. Adesso finalmente sto bene e sono felice di essere a disposizione del Mister». Il 15 gennaio 2015, fa il suo ritorno giocando da titolare, per la prima volta dopo tre anni, in Coppa Italia contro il Verona, partita vinta dai bianconeri per 6-1. La gioia di Simone è incontenibile: «Grazie alla mia famiglia, ai miei compagni, al mio carattere ho cercato di rimanere sempre allegro e sorridente. I problemi sono superati, guardiamo al futuro. Nel modulo di Allegri? Mi vedo ovunque, pure in porta. L’importante è giocare. Scherzi a parte, mi alleno sia da terzino sia da mezzala. È da cinque mesi che sono disponibile, oggi il Mister mi ha dato la possibilità di giocare». Il 23 maggio torna al gol, su calcio di rigore, contro il Napoli in casa, chiudendo il risultato sul 3-1 a favore dei bianconeri. A giugno, non avendo rinnovato il contratto con la Juventus, lascia Torino dopo aver collezionato 95 presenze e 13 gol. «Svuotare il mio armadietto a Vinovo è stata una tristezza incredibile. Al di là dell’infortunio, alla Juve ho trascorso cinque anni fantastici in una società incredibile. Ho dato il cuore, l’anima e anche una gamba. Il popolo bianconero l’ha capito, infatti, mi ha sempre osannato e riempito di affetto. Con i tifosi manterrò un feeling incredibile. Calcisticamente ho tre case: Teramo, Udinese e Juve. Vorrei restare a giocare in Italia. Ritorno all’Udinese? Mi sto guardando attorno». http://ilpalloneracconta.blogspot.com/2015/09/simone-pepe.html Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti