Socrates 8516 Joined: 04-Apr-2006 134571 messaggi Inviato July 21, 2011 (modificato) Modificato August 7, 2022 da Socrates 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8516 Joined: 04-Apr-2006 134571 messaggi Inviato June 2, 2012 (modificato) Modificato August 7, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8516 Joined: 04-Apr-2006 134571 messaggi Inviato July 11, 2013 (modificato) Modificato January 26, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8516 Joined: 04-Apr-2006 134571 messaggi Inviato August 7, 2022 LUCA TONI https://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Toni Nazione: Italia Luogo di nascita: Pavullo nel Frignano (Modena) Data di nascita: 26.05.1977 Ruolo: Attaccante Altezza: 193 cm Peso: 88 kg Nazionale Italiano Soprannome: Toni e Fulmini - Rombo di Toni Alla Juventus dal 2011 al 2012 Esordio: 09.01.2011 - Serie A - Napoli-Juventus 3-0 Ultima partita: 22.05.2011 - Serie A - Juventus-Napoli 2-2 15 presenze - 2 reti Campione del Mondo 2006 con la nazionale italiana Luca Toni (Pavullo nel Frignano, 26 maggio 1977) è un ex calciatore italiano di ruolo attaccante, campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006. Considerato uno dei migliori attaccanti italiani degli anni 2000 e 2010, è salito alla ribalta nazionale con il Palermo, con cui ha vinto un campionato di Serie B nella stagione 2003-2004 e il titolo di miglior marcatore del torneo cadetto di quell'anno. Nel 2005 si è trasferito alla Fiorentina, dove ha militato per due stagioni ed è diventato il primo giocatore italiano a vincere la Scarpa d'oro, ottenuta dopo il titolo di miglior marcatore di Serie A nel campionato 2005-2006. Nel 2007 è stato acquistato dal Bayern Monaco, con cui ha conquistato un campionato tedesco, una Coppa di Germania e una Coppa di Lega tedesca nella stagione 2007-2008, oltre a vincere un titolo di capocannoniere di Bundesliga (2007-2008) e di Coppa UEFA (2007-2008). Dopo alcune esperienze in Italia e all'estero, ha chiuso la carriera nel Verona, vincendo un altro titolo di miglior marcatore di Serie A nella stagione 2014-2015. Convocato in nazionale maggiore dal 2004 al 2009, ha partecipato a un'edizione del campionato mondiale (2006), vincendola, del campionato europeo (2008) e della Confederations Cup (2009). Luca Toni Toni nel 2021 Nazionalità Italia Altezza 193 cm Peso 88 kg Calcio Ruolo Attaccante Termine carriera 1º luglio 2016 - giocatore Carriera Giovanili 1990-1991 Officine Meccaniche Frignanesi 1991-1994 Modena Squadre di club 1994-1996 Modena 32 (7) 1996-1997 Empoli 3 (1) 1997-1998 Fiorenzuola 26 (2) 1998-1999 Lodigiani 31 (15) 1999-2000 Treviso 35 (15) 2000-2001 Vicenza 31 (9) 2001-2003 Brescia 44 (15) 2003-2005 Palermo 80 (50) 2005-2007 Fiorentina 67 (47) 2007-2010 Bayern Monaco 60 (38) 2010 → Roma 15 (5) 2010-2011 Genoa 16 (3) 2011-2012 Juventus 15 (2) 2012 Al-Nasr 8 (3) 2012-2013 Fiorentina 27 (8) 2013-2016 Verona 95 (48) Nazionale 2004-2009 Italia 47 (16) Palmarès Mondiali di calcio Oro Germania 2006 Biografia Dopo un lungo fidanzamento, il 9 settembre 2017 ha sposato Marta Cecchetto tra le colline toscane vicino Fiesole. Il 20 giugno 2013 diventa padre di Bianca e, successivamente, il 30 luglio 2014, di Leonardo. Nel 2010 ha dichiarato di essere «cattolico, con un concetto ampio di fede», mentre nel 2019 ha esplicitato idee politiche di centro-destra e si è detto essere un sostenitore di Matteo Salvini, partecipando attivamente a iniziative elettorali del segretario della Lega. Vicende giudiziarie Per non aver pagato la tassa ecclesiastica, nel 2007, in vigore in Germania, il 25 marzo 2015 è condannato al versamento di 1,7 milioni di euro (debito di 1,5 milioni più 200.000 euro di interessi); a seguito del ricorso, il 23 dicembre 2015, la Corte d'appello di Monaco di Baviera ha condannato con sentenza definitiva i suoi commercialisti tedeschi, riconosciuti colpevoli di non averlo adeguatamente informato, a corrispondere a Toni 1,25 milioni di euro come risarcimento danni, riducendo così la somma dovuta dal calciatore a 450.000 euro. Nella cultura di massa Nel 2009, mentre giocava nel Bayern Monaco, gli è stata dedicata la canzone Numero Uno, interpretata da Matthias Matze Knop, conduttore televisivo tedesco. La canzone in Germania è diventata un tormentone rimanendo in classifica per nove settimane. Nel 2011 recita nel videoclip Eroi della band emiliana Controtempo, interpretando il ruolo di allenatore di una squadra di atleti disabili. Caratteristiche tecniche Considerato uno dei migliori attaccanti italiani della sua generazione, era una prima punta forte fisicamente, abile nel gioco aereo e nel proteggere il pallone. Dotato di grande carisma, tirava bene con entrambi i piedi ed era un ottimo realizzatore. Ha eseguito nel corso della sua carriera anche diversi gol in acrobazia. Era noto anche per il caratteristico gesto con il quale esultava ogni volta che segnava un gol, che consisteva nel ruotare la mano destra a coppa in senso antiorario in prossimità dell'orecchio destro, movimento nato quando militava nelle file del Palermo. Carriera Giocatore Club Gli inizi Toni al Modena nel 1994 Dopo una stagione alle Officine Meccaniche Frignanesi (1990-1991), Toni crebbe nelle giovanili del Modena dove, a 13 anni, nella squadra Giovanissimi venne allenato dal brasiliano Chinesinho, già campione d'Italia con la Juventus. Con i modenesi ha anche esordito in prima squadra il 19 marzo 1995, in Serie C1, in Alessandria-Modena (1-1), nella seconda parte dell'annata 1994-1995 per decisione dell'allenatore Luigi Mascalaito. In totale, raccolse 7 presenze, segnando 2 reti che erano state una doppietta realizzata in casa del Fiorenzuola (2-2), suo futuro club. Il Modena fu però costretto, al termine della stagione regolare, ad arrendersi alla legge dei play-out per non retrocedere. Toni prese parte anche alle due partite degli spareggi, disputati contro la Massese (0-2 a Modena e 2-2 a Massa, con un altro gol), non riuscendo a evitare il declassamento, tuttavia annullato, grazie al ripescaggio dopo l'esclusione del Crevalcore. Nel 1995-1996, confermato in vista del successivo torneo di C1, ottiene la permanenza con un bottino personale di 5 marcature. Passerà quindi, in compartecipazione, al neopromosso Empoli in Serie B (3 partite nella Serie B 1996-1997, con il primo gol realizzato nei cadetti nella partita pareggiata 1-1 contro il Ravenna), che poi avrebbe ottenuto una seconda promozione consecutiva in Serie A con Luciano Spalletti in panchina. Definitivamente riscattato dai toscani, nel 1997 passa al Fiorenzuola, sempre con la formula della compartecipazione, ritornando in Serie C1 e disputando 26 partite con 2 gol; è spesso relegato a riserva da Alberto Cavasin e, a causa della stagione negativa, medita il ritiro dal calcio. Tornato all'Empoli, si trasferisce alla Lodigiani, nuovamente in C1 e ancora in comproprietà. Con la squadra romana allenata dal tecnico Guido Attardi, in cui fu voluto dal dirigente Rinaldo Sagramola, siglò 15 gol in 31 partite. A fine campionato l'Empoli lo riscattò per 600 milioni di lire per cederlo al Treviso, con cui disputò la Serie B nell'annata 1999-2000 (35 partite, 15 gol). Gli si sono quindi aperte le porte della Serie A, dove ha esordito quando è stato acquistato dal neopromosso Vicenza, voluto ancora una volta da Sagramola, nel frattempo passato anche lui in biancorosso. Vicenza e Brescia Toni in azione al Vicenza nel campionato 2000-2001 L'esordio in Serie A è avvenuto il 1º ottobre 2000 con il Vicenza, a 23 anni, nella partita persa contro il Milan per 2-0. Nella sua stagione di esordio ha segnato 9 gol in 31 partite, che comunque non sono bastati alla squadra veneta per evitare la retrocessione. È poi passato, il 12 luglio a venire, al Brescia di Carlo Mazzone per 30 miliardi di lire, acquisto più costoso nella storia del Brescia. Con i lombardi è rimasto due anni, disputando una buona prima stagione condita da 13 gol, mentre la seconda si conclude con un misero bottino di 2 gol e un lungo infortunio. Il suo bilancio finale nei campionati disputati con le rondinelle è di 15 reti in 44 partite. Palermo Acquistato dal Palermo del Presidente Zamparini nel giugno del 2003, ad appena 26 anni accetta di scendere di categoria, dato che la squadra doveva disputare il campionato di Serie B. Di questo torneo è stato capocannoniere con 30 gol in 45 partite, aiutando la squadra siciliana a essere promossa nel massimo livello con il primo posto nella Serie B 2003-2004; dei rosanero diventa il giocatore più prolifico in una singola stagione. Con i siciliani ha disputato anche l'edizione seguente in Serie A, segnando 20 gol in 35 partite e contribuendo in maniera fondamentale alla conquista del 6º posto finale in classifica, a qualificarsi quindi per la Coppa UEFA. In questa stagione è riuscito inoltre a confermarsi nella massima serie. Frattanto era entrato nel giro della rappresentativa nazionale. Fiorentina Toni in aziona con la Fiorentina nella stagione 2005-2006 Nell'estate del 2005 passa dal Palermo alla Fiorentina per 10 milioni di euro. Il 27 agosto, giorno del suo esordio, segna su calcio di rigore il suo primo gol con la maglia viola, contribuendo alla vittoria sulla Sampdoria per 2-1. Nel gennaio 2006 si aggiudica il Telegatto come miglior sportivo. A fine stagione si laurea capocannoniere del campionato con 31 gol, superando il record di gol in una sola stagione nella Fiorentina di Kurt Hamrin e Gabriel Omar Batistuta che si fermarono a quota 26; vince la Scarpa d'oro, divenendo il primo italiano in assoluto a vincerla. I viola arrivano quarti in campionato (74 punti), ma dopo la sentenza post Calciopoli terminano noni a 44 punti (-30). La stagione successiva accusa qualche fastidio fisico, che lo costringe a saltare diverse partite. Realizza comunque 16 reti in 29 presenze. Bayern Monaco Il 30 maggio 2007 si trasferisce alla società tedesca del Bayern Monaco per 11 milioni di euro. A 30 anni lascia dunque l'Italia e viene presentato alla stampa l'8 giugno, insieme al futuro compagno e nuovo acquisto del Bayern Franck Ribéry. L'esordio di Toni in Bundesliga con il Bayern Monaco avviene l'11 agosto contro l'Hansa Rostock, in cui segna, al 13', il suo primo gol in Germania, contribuendo al 3-0 finale. Il 20 settembre esordisce anche nelle coppe europee, giocando in Coppa UEFA contro il Belenenses; in questa gara segna l'unico gol che consente al Bayern di vincere la partita. Sempre in Coppa UEFA risulta decisivo nei quarti di finale, il 10 aprile 2008, contro il Getafe: segna nel secondo tempo supplementare il terzo gol per il Bayern Monaco che consegna nei minuti finali la qualificazione ai bavaresi, sconfitti poi in semifinale. Toni al Bayern Monaco nella stagione 2008-2009 Il 19 aprile 2008 segna una doppietta che risulta decisiva nella finale della Coppa di Germania contro il Borussia Dortmund. Alla vigilia di questa partita l'allenatore Ottmar Hitzfeld lo definisce «un animale da gol che non vuole mai riposare». Il 4 maggio 2008, grazie allo 0-0 contro il Wolfsburg, il Bayern Monaco diventa campione di Germania. Chiude la stagione laureandosi capocannoniere della Bundesliga con 24 reti e della Coppa UEFA con 10 reti (39 reti totali, tra campionato, coppa UEFA e coppa di Germania). Nella stagione successiva assomma 25 presenze e 14 reti in campionato, 2 (1) in Coppa di Germania e 8 (3) in Champions League. Infortunato per tutto il successivo precampionato, il 18 settembre 2009 è sceso in campo con la seconda squadra militante in terza serie, che ha perso per 5-0 contro lo Jahn Regensburg. Tra settembre 2009 e gennaio 2010 collezionerà solo 8 presenze totali e 1 gol, anche a causa di un rapporto conflittuale con l'allenatore Louis Van Gaal. Roma Il 31 dicembre 2009 il Bayern Monaco, che a fine stagione vince campionato e coppa nazionale, ufficializza il passaggio del giocatore in prestito gratuito, sino al 30 giugno 2010, alla Roma. Esordisce con la formazione capitolina il 6 gennaio 2010, subentrando a Mirko Vučinić negli ultimi minuti della gara di campionato Cagliari-Roma. Il 17 gennaio 2010 segna una doppietta contro il Genoa, ovvero i suoi primi gol in giallorosso. Chiude la stagione con 5 gol complessivi, tra cui uno all’Inter sotto la Curva Sud (2-1) in un match molto importante nella lotta scudetto. Gioca da titolare la finale di Coppa Italia persa per 1-0 contro i nerazzurri. Rientrato al Bayern Monaco per fine prestito, il 16 giugno 2010 risolve consensualmente il suo contratto con i tedeschi. Genoa Il 6 luglio 2010 il Genoa lo acquisisce a titolo definitivo dal Bayern Monaco: Toni firma un contratto con la squadra rossoblù per circa 4 milioni di euro a stagione, ingaggio che ne fece, all'epoca, il giocatore più pagato nella storia del club. Segna il suo primo gol con la maglia del Genoa a Parma su calcio di rigore nella 3ª giornata di campionato disputata il 19 settembre 2010. Il 20 ottobre realizza una doppietta in Coppa Italia contro il Grosseto Calcio e, il 24 novembre successivo, contro il L.R. Vicenza. Rimasto al Genoa fino al gennaio 2011, coi rossoblù scende in campo per un totale di 16 volte in campionato e due volte in Coppa Italia, realizzando complessivamente sette gol. È sottoposto a contestazioni dal pubblico genoano e dal Presidente Enrico Preziosi. Quest'ultimo, pubblicamente, a mezzo stampa nazionale, dichiara a fine anno: «Un voto a Toni? 3. Come i gol fatti in campionato.». Juventus Toni in azione alla Juventus nell'estate 2011 Il 7 gennaio 2011 la Juventus raggiunge l'accordo con il Genoa per l'acquisizione a titolo gratuito del giocatore, nella stessa sessione invernale di calciomercato. Esordisce con la maglia della Juventus due giorni dopo, giocando titolare nella partita in trasferta contro il Napoli, dove la Juventus perde per 3-0. Il 5 febbraio mette a segno il 100º gol in Serie A e il primo gol in bianconero nella trasferta contro il Cagliari vinta per 3-1 dai bianconeri. Chiude la seconda parte di stagione con 14 presenze e 2 reti in campionato e una presenza in Coppa Italia per un totale di 15 presenze e 2 gol. La stagione successiva viene relegato ai margini della squadra futura campione, in quanto non facente parte dei piani tecnici del nuovo allenatore Antonio Conte. Ha segnato tuttavia il primo gol in assoluto allo Juventus Stadium nella partita amichevole contro il Notts County (1-1), che ha inaugurato l'impianto l'8 settembre 2011. Al Nasr e ritorno alla Fiorentina Il 30 gennaio 2012 si trasferisce a titolo definitivo all'Al-Nassr di Dubai. All'esordio con la nuova maglia segna il gol del 2-1 decisivo per la vittoria esterna contro l'Ajman nella 13ª giornata di UAE League. Il 7 marzo debutta anche nella Champions League asiatica nella prima partita della fase a gironi persa per 1-0 in trasferta contro gli iraniani del Sepahan. A fine stagione, dopo 13 presenze e 5 gol segnati, 8 (3) in UAE Pro-League, 2 (2) in Etisalat Emirates Cup e 3 (0) in AFC Champions League, risolve consensualmente il contratto con la squadra araba. Il 31 agosto 2012, ultimo giorno di calciomercato, a 35 anni viene tesserato da svincolato dalla Fiorentina allenata da Vincenzo Montella, tornando così a vestire la maglia viola a cinque anni dalla sua ultima partita coi toscani. Segna il suo primo gol dal ritorno a Firenze all'esordio, dopo 87 secondi, in occasione della terza giornata di campionato, contro il Catania (vittoria per 2-0). Chiude la stagione con 8 reti in 27 presenze di campionato. Verona Dopo la scadenza del contratto con la Fiorentina, nell'estate 2013, a 36 anni, firma per il Verona. Il 24 agosto, nella prima giornata di campionato, segna la doppietta con cui gli scaligeri rimontano il Milan. Chiude il torneo con 20 marcature, superando i record di Gianni Bui e Domenico Penzo (fermi a 15) per il maggior numero di gol in un singolo campionato con la formazione veneta. Il 14 dicembre 2014 disputa la sua trecentesima partita in A, segnando contro l'Udinese il 300º gol da professionista. Il 26 aprile 2015, realizzando due reti al Sassuolo, diviene il marcatore più prolifico del club in massima serie: sorpassa Mascetti, autore di 35 gol dal 1968 al 1979. Termina la sua seconda stagione al Verona come capocannoniere del campionato con 22 reti realizzate in 38 partite, al pari di Mauro Icardi. Strappa così a Dario Hübner il primato di cannoniere più longevo, risultando anche il primo giocatore dell'Hellas a vincere la classifica dei realizzatori. Inoltre, è il primo italiano a spiccare in graduatoria con due squadre diverse: in senso assoluto, condivide questo record con Zlatan Ibrahimović e Ciro Immobile. Nella sua terza e ultima stagione a Verona gioca meno, ma realizza comunque 6 reti in 23 partite di campionato. A segno nel derby veronese del 20 febbraio 2016 (gol che gli permette di eguagliare Federico Cossato nella classifica marcatori delle stracittadine), annuncia il suo ritiro nel maggio successivo. La sua ultima partita in carriera è quella vinta 2-1 contro la Juventus l'8 maggio 2016, in cui a quasi 39 anni realizza su calcio di rigore il suo 157º gol in Serie A. Nazionale Toni in nazionale maggiore durante la vittoriosa finale del campionato del mondo 2006 Dopo aver condotto il Palermo al ritorno in Serie A, fu convocato in Nazionale da Marcello Lippi. Il 18 agosto 2004, a 27 anni, fece il suo esordio nella partita amichevole persa 2-0 contro l'Islanda a Reykjavík. Il successivo 4 settembre, nella partita contro la Norvegia valida per le qualificazioni mondiali, da subentrato segnò la rete della vittoria davanti al pubblico palermitano. Il 7 settembre 2005, firmò una tripletta nell'incontro vinto per 4-1 contro la Bielorussia a Minsk: divenne, in tal modo, il primo calciatore della Fiorentina a segnare 3 reti in maglia azzurra. Prese parte come titolare alla vittoria del Mondiale 2006, dove realizzò una doppietta contro l'Ucraina nei quarti di finale, mentre gli fu annullato un gol nella finale vinta ai rigori contro la Francia. Al pari di Materazzi, risultò capocannoniere della squadra azzurra con 2 reti realizzate durante la manifestazione. Sotto la gestione del CT Roberto Donadoni contribuì alla qualificazione per l'Europeo 2008 con 5 reti nel girone eliminatorio, ma durante la fase finale, nella quale l'Italia fu eliminata ai quarti, non andò invece mai a segno. Il gol alla Grecia nell'amichevole del 19 novembre 2008 fermò il digiuno di reti, iniziato dopo la marcatura al Portogallo del 6 febbraio precedente. Uscì infine dal giro della Nazionale dopo la sua partecipazione alla Confederations Cup 2009, malgrado la sua disponibilità a un possibile rientro. Chiuse la sua esperienza in Nazionale con 16 gol in 47 presenze. Dopo il ritiro Nel giugno 2016, terminata la carriera da calciatore, rimane nei ranghi del Verona come consulente. Nel successivo settembre partecipa al corso per l’abilitazione a direttore sportivo indetto dal settore tecnico FIGC: si diploma il 28 novembre. Nel frattempo è opinionista su Mediaset Premium. Da destra: Toni con gli ex colleghi Claudio Marchisio e Clarence Seedorf e la giornalista Giulia Mizzoni, al commento per Prime Video in occasione della UEFA Champions League 2021-2022. Il 28 giugno 2017 viene ufficializzata la conclusione del rapporto professionale con il Verona per attriti con il direttore sportivo Filippo Fusco. Nell’autunno successivo, inizia a seguire il corso speciale per allenatori UEFA B/UEFA A, che abilita all'allenamento di tutte le formazioni giovanili, alle prime squadre fino alla Serie C, e alla posizione di allenatore in seconda in Serie B e Serie A. Il 15 dicembre consegue la licenza. Da settembre è opinionista su TV8 per l'Europa League e il talk show “L’Italia Chiamò”. Due anni dopo diventa opinionista di 90º minuto su Rai 2. Nel settembre 2020 ottiene l'abilitazione per Allenatore Professionista di Prima Categoria - UEFA Pro. Sarà poi anche opinionista di Notti Europee e dei pre e post-partita dell’Europeo all’Auditorium del Foro Italico. Sempre nell’estate del 2021 entra a far parte della squadra dei talent di Amazon Prime Video che commenterà le gare di Champions League; manterrà anche il ruolo in Rai affiancando Paola Ferrari insieme a Lele Adani nei pre e post-partita delle partite della Nazionale. Record Unico giocatore italiano ad aver vinto la classifica marcatori in Bundesliga (24 reti). Primo calciatore italiano e secondo in assoluto ad aver vinto la classifica marcatori in Serie A con due maglie diverse (Fiorentina e Verona). Condivide il record con Zlatan Ibrahimović, primo a riuscirci, e Ciro Immobile. Calciatore più anziano ad aver vinto la classifica marcatori della Serie A (38 anni). Primo calciatore italiano a vincere la Scarpa d'oro, premio vinto in seguito da Francesco Totti e Ciro Immobile. Giocatore che ha segnato più gol di testa nella storia della Serie A (48 reti). Nel Brescia Calciatore più pagato della storia del club (30 miliardi di lire). Nel Verona Miglior marcatore della storia del club nella massima serie (48). Unico calciatore nella storia del club ad aver vinto la classifica marcatori della Serie A. Calciatore ad aver segnato più gol in una sola stagione nella massima serie (22). Miglior rigorista in Serie A nella storia del club (10) rigori realizzati. Nel Palermo Calciatore ad aver segnato più gol in una sola stagione in assoluto fino a quel momento (30). Nella Fiorentina Calciatore ad aver segnato più gol in una sola stagione (31). Unico calciatore ad aver vinto la Scarpa d'oro. Palmarès Club Campionato italiano di Serie B: 1 - Palermo: 2003-2004 Coppa di Lega tedesca: 1 - Bayern Monaco: 2007 Campionato tedesco: 1 - Bayern Monaco: 2007-2008 Coppa di Germania: 1 - Bayern Monaco: 2007-2008 Nazionale Campionato mondiale: 1 - Germania 2006 Individuale Capocannoniere della Serie B: 1 - 2003-2004 (30 gol) (record) Capocannoniere della Serie A: 2 - 2005-2006 (31 gol), 2014-2015 (22 gol, a pari merito con Mauro Icardi) ESM Team of the Year: 1 - 2005-2006 Guerin d'oro: 1 - 2005-2006 Pallone d'argento: 1 - 2005-2006 Scarpa d'oro: 1 - 2006 All Star Team dei Mondiali: 1 - Germania 2006 Oscar del calcio AIC/Gran Galà del calcio AIC: 2 - Migliore cannoniere: 2006 - Squadra dell'anno: 2015 Capocannoniere della Bundesliga: 1 - 2007-2008 (24 gol) Capocannoniere della Coppa UEFA: 1 - 2007-2008 (10 gol) Premio Nazionale Carriera Esemplare "Gaetano Scirea": 1 - 2015 Premio nazionale Andrea Fortunato categoria calciatore: 1 - 2016 Onorificenze Collare d'oro al Merito Sportivo — Roma, 23 ottobre 2006. Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana — 12 dicembre 2006. Di iniziativa del Presidente della repubblica. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8516 Joined: 04-Apr-2006 134571 messaggi Inviato August 7, 2022 LUCA TONI GIULIO SALA, DA “HURRÀ JUVENTUS” DEL FEBBRAIO 2011 «La Juve è un sogno». Sentire queste parole da un tifoso, o da un giocatore alle prime armi, appare scontato e quasi non fa più effetto. Se a pronunciarle però è uno che ha alzato la Coppa del Mondo, ha vinto la Scarpa d’Oro, è stato due volte campione di Germania, capocannoniere in Bundesliga, in Serie A e, per non farsi mancare nulla, anche in B, beh, effetto né fa, eccome. E Luca Toni quelle parole le ripete più volte, perché anche uno come lui, che dalla vita e dalla carriera ha avuto tutto, continua a inseguire sogni. Quello di vestire il bianconero, lo cullava sin da bambino. Quando, tirando i primi calci, già giocava centravanti e stravedeva per Van Basten, ma aveva le maglie di Platini e Boniek: «Le aveva regalate mio padre a me e mio fratello. La mia è sempre stata una famiglia di grandi juventini...». Così, dopo aver seminato gol in Italia e in Europa, quando si è presentata l’occasione di trasferirsi a Torino, non ha esitato un attimo. Anzi, si è addirittura abbassato lo stipendio. Il che, di questi tempi, non è cosa da tutti: «Quello non è stato un problema. Appena iniziato il calcio mercato il mio procuratore mi ha parlato di questa opportunità e gli ho subito detto di fare tutto il possibile per condurre in porto la trattativa. Nella mia carriera ho guadagnato a sufficienza e il prestigio della Juve non ha prezzo: è la squadra con più tifosi e già questo dice molto. Io poi sono di Modena e vedo l’affetto che in Emilia si prova per questi colori. La Juve ha un fascino unico, è la Signora del calcio». – Questa è musica per i tifosi bianconeri! E una testimonianza delle tue grandi motivazioni. Peccato però che i buoni propositi si siano subito scontrati con l’infortunio patito contro il Catania... «Peccato davvero. Farsi male subito è davvero brutto, soprattutto perché sono arrivato a Torino con tanta voglia di fare bene e di poter aiutare questo gruppo a disputare un grande campionato. Purtroppo gli infortuni fanno parte del nostro lavoro e il mio per fortuna non è grave. La voglia di cui parlavo però c’è ancora, dunque ora non resta che ripartire». – Nella prima partita, contro il Napoli hai subito fatto vedere di poter dare una mano importante alla squadra. Avevi anche segnato un gol regolarissimo. «Si vede che il periodo non era fortunato... non mi hanno dato un gol che era obiettivamente difficile da annullare, perché anche al rallentatore è complicato stabilire che io abbia fatto fallo, figuriamoci a velocità normale. L’area era affollata, io ero davanti al portiere e onestamente non so cos’abbia visto l’arbitro... Pazienza, ormai è andata, ma è un peccato, perché in quel momento è cambiata la partita. Molte gare vengono decise dagli episodi e a Napoli, da quel punto di vista, non ci è certo andata bene». – Terminata quella partita, che reazione hai visto da parte dei compagni? «Conosco già da tempo molti ragazzi di questo gruppo perché con loro ho condiviso anni stupendi in Nazionale e sapevo che, dopo quella sconfitta, ognuno di loro aveva il desiderio di dimostrare che la vera Juve non è quella vista al San Paolo. Ho visto una grande rabbia e, infatti, dopo quella gara, sono arrivate due vittorie». – Com’è stato il primo impatto con la tua nuova squadra? «Ho ritrovato l’organizzazione del Bayern, che è un po’ la Juve di Germania. Arrivato qui ho ritrovato quel livello, il top assoluto, dove i giocatori possono esprimersi al massimo». – In effetti, lasciare un club come il Bayern non dev’essere stato semplice... «Ho vissuto due ottime stagioni anche a livello personale. Ho vinto subito la classifica dei cannonieri e anche l’anno successivo sono andato bene segnando 20 gol tra campionato e coppa, pur non giocando al meglio per diverso tempo, a causa di un infortunio al tendine. Il fatto è che il Bayern è una di quelle società che spendono molto e se non si vince si cambia. Siamo arrivati secondi per un punto e dunque la società ha deciso di terminare il rapporto con Klinsmann e di affidarsi a Van Gaal, con cui non ho mai legato». – Già, Van Gaal. Proprio non ti considerava, eppure sei un campione del mondo! In effetti l’impressione è che in molti tra gli addetti ai lavori abbiano dimenticato un po’ troppo in fretta quanto siete riusciti a fare nel 2006... «È vero. Il fatto è che, prima di iniziare quel Mondiale chiunque ci massacrava: noi invece abbiamo vinto, mettendo un po’ tutti a tacere. Dopo Berlino, ci hanno esaltato talmente tanto che molta gente non vedeva l’ora di “buttarci giù”. Io credo che in Italia ci siano molti giornalisti bravi, ma anche tanti che pensano solo a polemizzare, perché fa audience e fa vendere ì giornali. E farlo tirando in mezzo un campione del mondo ha molta più risonanza. Da parte della gente invece c’è sempre stata molta gratitudine. Andando in giro mi fermano tifosi di qualsiasi squadra che ancora mi ringraziano per quel fantastico 2006 e si complimentano anche per quanto sono riuscito a fare in carriera». – Com’è stato ritrovare il calcio italiano? «Qui, rispetto alla Germania è tutto più esasperato, ci sono molte più pressioni. Io però sono molto istintivo e avevo voglia di rimettermi in gioco. Così ho accettato la proposta della Roma. Anche lì ero partito bene, mi sono poi dovuto fermare per due mesi a causa di un infortunio, ma sono tornato e alla fine abbiamo accarezzato il sogno di completare una clamorosa rimonta». – Dopo mezza stagione però hai subito cambiato squadra. Perché? «A Roma avevo fatto bene, lì però c’è Francesco Totti e lui vuole fare la prima punta, così ho pensato di andare in un’altra squadra per giocare con più continuità. Si è presentata l’occasione di trasferirsi al Genoa, che allora era allenato da Gasperini e giocava un calcio molto offensivo, dove un attaccante aveva la possibilità di divertirsi. Purtroppo c’è stata una serie di infortuni delle altre punte che hanno fatto sì che giocassi spesso da solo in questi mesi. Essendo un attaccante d’area per me era difficile esprimermi a certi livelli, in una squadra molto difensiva. Poi è cambiato l’allenatore, Gasperini è andato via e con il nuovo (Ballardini ndr) non c’era un buon feeling. Per mia fortuna c’è stata la possibilità di venire alla Juventus e l’ho colta al volo». – Cosa serve alla Juve per compiere il definitivo salto di qualità? «Due o tre risultati positivi che possano dare entusiasmo. In questa squadra ci sono molti giovani e se le cose girano per il verso giusto loro possono acquisire sicurezza e dare un contributo ancor più importante. Forse la Juve ha qualcosa in meno rispetto a Inter e Milan, ma non sempre vince la squadra più forte. Conta molto il gruppo, conta la voglia... E poi qui c’è un’ossatura giovane e già di grande qualità, basti pensare che la coppia di centrali di difesa è quella della Nazionale... Sono convinto che in futuro possa tornare la Juve degli anni d’oro». È durata solamente un anno l’avventura di Luca Toni alla corte bianconera, ma ha lasciato il segno fra i tifosi. L’ex campione del Mondo arriva a Torino in una Juve in piena crisi di identità e di risultati. L’esordio con la maglia bianconera numero 20 avviene il 9 gennaio, a Napoli. La Juve è sconfitta nettamente per 3-0, ma Luca riesce a mettersi in evidenza. Sarebbe suo, infatti, il gol del pareggio se non fosse inspiegabilmente annullato dall’arbitro. L’appuntamento con la rete è rinviato di un mese: 5 febbraio, Cagliari. La Juventus sta vincendo per 2-1, grazie ad una doppietta di Matri (anche lui arrivato nel mercato di gennaio). A pochi minuti dalla fine, su un preciso cross di Barzagli, Luca svetta di testa e batte l’incolpevole portiere isolano. È la rete della sicurezza, che fissa il punteggio sul 3-1 per i bianconeri. Ma il vero momento di gloria avviene domenica 10 aprile 2011. Si gioca al Comunale, all’ora di pranzo, contro il Genoa. La partita è tanto bella quanto rocambolesca. Grifoni in vantaggio grazie a un’autorete di Bonucci. Un’altra autorete, questa volta del genoano Rossi, riporta le squadre in parità nella ripresa. Due minuti dopo, Floro Flores riporta in vantaggio il Genoa. Nemmeno il tempo di esultare e Matri pareggia. Mancano 7 minuti alla fine: Toni, entrato in campo da poco, sfrutta un lancio in profondità, si difende dal contrasto con l’amico-avversario Dainelli e deposita il pallone in rete. È la rete della vittoria, il classico gol dell’ex. Ancora qualche presenza e il campionato finisce: 15 presenze 2 reti, non male come bottino. L’estate porta tante novità a Torino. Arriva Antonio Conte come allenatore, viene inaugurato il nuovo stadio. E proprio questo giorno di festa vede Toni come protagonista. Nell’amichevole che segue la cerimonia, contro il Notts County, è proprio lui a segnare il primo gol della Juventus nel nuovo stadio. «È stata una bella emozione e sono felice di aver segnato in quella serata». Se il buongiorno si vede dal mattino, per Luca si prospetta una stagione piena di soddisfazioni. Non sarà così: il gioco di Conte prevede che i tre attaccanti spazino lungo tutto il fronte dell’attacco bianconero. Toni non ha queste caratteristiche, essendo diventato un vero centravanti dell’area di rigore e i 35 anni non gli permettono uno spreco di energie così grande. Logico che le porte del campo si chiudano inesorabilmente: a parte qualche sporadica panchina, il posto fisso dell’attaccante modenese è la tribuna. Nel gennaio 2012 firma un contratto con l’Al-Nasr di Dubai, allenato da Walter Zenga. «L’affetto dei tifosi bianconeri fa piacere, anche se sono stato poco ho lasciato un bel ricordo. Ho vissuto delle soddisfazioni, anche se non tantissime. Il 100° gol in Serie A l’ho fatto con la Juve e quello resterà per sempre». http://ilpalloneracconta.blogspot.com/2012/02/luca-toni.html Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti