Socrates 8541 Joined: 04-Apr-2006 134753 messaggi Inviato July 19, 2011 (modificato) Modificato August 7, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8541 Joined: 04-Apr-2006 134753 messaggi Inviato August 7, 2022 (modificato) FABIO QUAGLIARELLA https://it.wikipedia.org/wiki/Fabio_Quagliarella Nazione: Italia Luogo di nascita: Castellammare di Stabia (Napoli) Data di nascita: 31.01.1983 Ruolo: Attaccante Altezza: 180 cm Peso: 79 kg Nazionale Italiano Soprannome: Masaniello - Eta Beta Alla Juventus dal 2010 al 2014 Esordio: 29.08.2010 - Serie A - Bari-Juventus 1-0 Ultima partita: 05.05.2014 - Serie A - Juventus-Atalanta 1-0 102 presenze - 30 reti 3 scudetti 2 supercoppe italiane Fabio Quagliarella (Castellammare di Stabia, 31 gennaio 1983) è un ex calciatore italiano, di ruolo attaccante. Con la Juventus ha vinto tre scudetti consecutivi, dalla stagione 2011-2012 alla stagione 2013-2014. Con il club torinese ha inoltre vinto due edizioni della Supercoppa italiana (2012 e 2013). Precedentemente, nella Florentia Viola, aveva vinto il campionato di Serie C2 2002-2003. Dopo varie presenze nelle nazionali giovanili italiane, nel 2007 ha esordito nella nazionale maggiore, con cui ha preso parte al campionato d'Europa 2008, alla Confederations Cup 2009 e al campionato del mondo 2010. Con la nazionale italiana è il più anziano marcatore, essendo andato in rete all'età di 36 anni e 54 giorni nel marzo 2019, in un match di qualificazione al campionato d'Europa 2020 contro il Liechtenstein. A livello individuale, nel 2009 gli è stato assegnato l'Oscar del calcio AIC per il più bel gol della stagione 2008-2009, realizzato durante la sua militanza nell'Udinese; nel 2018, in forza alla Sampdoria, ha conseguito il Premio Scirea. Nel corso della stagione 2018-2019 ha segnato per 11 partite consecutive, un risultato precedentemente raggiunto in un singolo campionato di Serie A dal solo Gabriel Batistuta, e successivamente da Cristiano Ronaldo nella stagione 2019-2020; inoltre, nello stesso campionato, si laurea capocannoniere della Serie A dopo aver realizzato 26 gol, divenendo il terzo calciatore del club ligure ad aggiudicarsi il trono dei marcatori dopo Sergio Brighenti, nel 1961, e Gianluca Vialli, nel 1991. Fabio Quagliarella Quagliarella con il Torino nel 2015 Nazionalità Italia Altezza 180 cm Peso 79 kg Calcio Ruolo Attaccante Termine carriera 19 novembre 2023 Carriera Giovanili 1993-2002 Torino Squadre di club 1999-2002 Torino 5 (0) 2002-2003 → Florentia Viola 12 (1) 2003-2004 → Chieti 43 (19) 2004-2005 Torino 34 (7) 2005-2006 → Ascoli 33 (3) 2006-2007 Sampdoria 35 (13) 2007-2009 Udinese 73 (25) 2009-2010 Napoli 34 (11) 2010-2014 Juventus 102 (30) 2014-2016 Torino 50 (18) 2016-2023 Sampdoria 242 (89) Nazionale 2000-2001 Italia U-17 8 (1) 2001 Italia U-19 9 (1) 2002-2004 Italia U-20 8 (2) 2004 Italia U-21 1 (0) 2007-2019 Italia 28 (9) Palmarès Torneo Quattro Nazioni Under-20 Oro 2002-2003 Biografia Indossa la maglia numero 27 in onore di Niccolò Galli, suo compagno nelle nazionali giovanili, morto in un incidente stradale nel 2001. Il 17 febbraio 2017, dopo un processo durato qualche anno, un ex agente della Polizia postale, accusato da Quagliarella di stalking, viene condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione; l'uomo aveva prodotto lettere diffamatorie anonime in cui l'attaccante, all'epoca dei fatti in forza al Napoli, veniva ingiustamente accusato di avere affiliazioni con la camorra e di aver intrattenuto rapporti con minorenni. A causa di queste lettere fu costretto, dal presidente Aurelio De Laurentiis, a lasciare il club. Caratteristiche tecniche Considerato tra i migliori centravanti italiani della sua generazione, era un attaccante capace di ricoprire sia il ruolo di prima punta, sia di seconda punta. In carriera ha giocato anche come attaccante esterno e qualche volta come trequartista. Possiede un tiro molto potente e preciso, che lo rendeva in grado di segnare da grandi distanze, e un buon colpo di testa. Rientravano nel suo repertorio anche il colpo di tacco e la rovesciata. Si distingueva inoltre come assist-man. Carriera Club Firenze, Chieti, Torino e Ascoli Cresciuto nelle giovanili del Torino, esordisce in Serie A in maglia granata il 14 maggio 2000, nella partita vinta per 2-1 contro il Piacenza. Nel 2002 è in prestito alla Florentia Viola, militante in Serie C2; dopo 12 partite e un solo gol è restituito nel gennaio 2003 al Torino, che lo gira al Chieti in Serie C1, dove disputa 10 incontri segnando 2 gol. In Abruzzo rimane anche per la stagione successiva di C1, chiusa con 17 gol in 32 partite contribuendo in maniera decisiva alla positiva stagione del Chieti che sfiora i play-off. Terminato il prestito, il Torino riprende nei ranghi Quagliarella in vista della stagione in Serie B. A Torino parte da titolare e, con 7 gol in 34 partite, contribuisce alla promozione in Serie A, ma, a seguito del fallimento della società granata, nell'agosto 2005 si ritrova svincolato, l'Udinese compra il suo cartellino e Fabio accetta la proposta dell'Ascoli, che gli garantisce un posto da titolare nella stagione 2005-2006 in massima serie: con la maglia bianconera, il 21 dicembre 2005, in Ascoli-Treviso (1-0), segna il suo primo gol in Serie A. Sampdoria Al termine del campionato, l'Udinese, proprietaria del cartellino del giocatore dal 2005, cede la metà del suo cartellino - assieme alla metà del cartellino di Pieri - alla Sampdoria, in cambio della metà del cartellino del centravanti Foti. Il 7 luglio 2006 Quagliarella viene così ingaggiato dal club blucerchiato, allenato da Walter Novellino. Incomincia il periodo a Genova da riserva. A ottobre, con la squalifica per scommesse di Francesco Flachi e le non buone condizioni fisiche di Fabio Bazzani, Quagliarella può trovare una maglia da titolare. Segna una doppietta con un gol da venti metri contro l'Atalanta nella partita persa 2-3, di rovesciata nella partita vinta contro la Reggina 0-1 e nella 30ª giornata con un pallonetto da centrocampo contro il Chievo. Alla fine del 2006, totalizza 9 gol in 16 partite con la maglia blucerchiata: in questo modo, al termine del girone d'andata, ha battuto il suo record di gol in Serie A in un'intera stagione. Nel girone di ritorno la sua media gol scende; mette a segno altri 4 gol che lo fanno arrivare a quota 13 nella classifica dei cannonieri. Udinese Nel giugno 2007 le due squadre proprietarie del cartellino non trovano l'accordo per la risoluzione della comproprietà e vanno alle buste, con la Sampdoria che offre 6,5 milioni di euro contro i 7,3 milioni dell'Udinese, che si aggiudica così la proprietà dell'attaccante campano. Dopo un inizio stentato, a Udine gioca insieme con Antonio Di Natale firmando 12 reti. Nella stagione seguente segna al San Paolo contro il Napoli e arriva ai quarti di finale di Coppa UEFA contro il Werder Brema, nei quali mette a segno una doppietta che non basta a evitare l'eliminazione. Con 8 reti in Coppa UEFA si classifica al terzo posto nella classifica marcatori dietro Vágner Love e Ivica Olić. Nell'ultima giornata contro il Cagliari mette a segno il tredicesimo gol in campionato, portandosi a quota 21 gol complessivi in stagione. Napoli Il 1º giugno 2009 l'attaccante stabiese viene acquistato dal Napoli. All'Udinese vanno 16 milioni di euro e la seconda metà del cartellino di Maurizio Domizzi, mentre al giocatore viene riconosciuto un ingaggio di 1,8 milioni di euro a stagione a salire di anno in anno più eventuali bonus legati al rendimento, diventando così il giocatore più pagato della squadra. Come sua consuetudine, sceglie la maglia numero 27 in onore di Niccolò Galli, suo grande amico e compagno nelle nazionali giovanili, scomparso prematuramente in un incidente stradale nel 2001. Esordisce in maglia azzurra il 16 agosto 2009 nel match di Coppa Italia contro la Salernitana, terminato 3-0 per i partenopei. I primi gol ufficiali arrivano il 30 agosto 2009 alla seconda di campionato contro il Livorno, al San Paolo, match nel quale apre le marcature per poi siglare il gol del definitivo 3-1 per il Napoli. Inoltre, nella stessa partita, sullo 0-0, è autore di un tiro da centrocampo: un destro potente che colpisce la traversa e rimbalza sulla linea di porta, con il portiere amaranto Alfonso De Lucia già battuto. Dopo una crisi di rendimento, che coincide con la crisi di risultati del Napoli che porta all'esonero di Roberto Donadoni, ritrova il gol all'ottava giornata di campionato (la prima con il nuovo tecnico Walter Mazzarri), giocata il 18 ottobre 2009 al San Paolo contro il Bologna, firmando il gol del momentaneo 1-1; la partita si conclude poi con la vittoria del Napoli per 2-1. Realizza un'altra doppietta al San Paolo il 6 dicembre 2009 contro il Bari, prima realizzando la rete del momentaneo 1-1 e quindi, dopo aver servito a Maggio l'assist per il 2-2, siglando all'88' il gol del definitivo 3-2 per i partenopei. Il 18 gennaio 2010 riceve l'Oscar del calcio AIC per il miglior gol della stagione 2008-2009, realizzato in Napoli-Udinese del 31 gennaio 2009 con un destro al volo da fuori area. Il 9 maggio 2010 decide con una doppietta, la terza stagionale, il match al San Paolo contro l'Atalanta (2-0) che garantisce ai partenopei il sesto posto aritmetico; chiude la sua prima e ultima stagione in maglia azzurra con 11 reti in 34 partite che ne fanno il vice-capocannoniere stagionale del Napoli, alle spalle di Hamšík. Juventus Quagliarella in azione con la maglia della Juventus nell'estate 2011 Il 27 agosto 2010 il Napoli lo cede in prestito oneroso per 4,5 milioni di euro alla Juventus, scatenando l'ira dei tifosi del Napoli che lo definiscono "traditore", unendosi peraltro ai dubbi dei supporter juventini che si aspettavano una prima punta di peso. Inoltre, avendo disputato la partita di andata dei play-off di Europa League con il Napoli, Quagliarella non poteva essere utilizzato dalla Juventus in quella competizione. Esordisce in maglia bianconera il 29 agosto nel match di campionato contro il Bari, terminato 1-0 per i pugliesi. Segna il suo primo gol juventino la giornata seguente, contro la Sampdoria, sua ex squadra, il 12 settembre a Torino, partita che termina con il risultato di 3-3. Il 5 dicembre, in Catania-Juventus (vinta 3-1), segna la sua prima doppietta con la maglia della Juventus. Il 19 dicembre segna, con una rovesciata, il gol del momentaneo 1-0 a Verona contro il Chievo (la partita terminerà 1-1), gol che è anche l'ultimo dei bianconeri nel 2010, nonché il suo nono stagionale. Nel corso della diciottesima giornata, il 6 gennaio 2011, in Juventus-Parma (persa 1-4) si infortuna al legamento crociato anteriore destro e subisce uno stop di circa 6 mesi. Il 22 giugno 2011 viene riscattato dalla Juventus, che versa al Napoli 10,5 milioni in tre esercizi. Torna in campo nel corso di Catania-Juventus, giocata il 25 settembre e terminata 1-1, in cui subentra all'81' a Claudio Marchisio. Segna il suo primo gol stagionale il 18 dicembre, 364 giorni dopo la sua ultima rete in bianconero, siglando la rete del definitivo 2-0 in Juventus-Novara. Il 6 maggio 2012 conquista lo scudetto con la maglia bianconera con una giornata d'anticipo nella partita giocata in campo neutro di Trieste contro il Cagliari vinta 2 a 0, favorevole anche la vittoria dell'Inter contro il Milan per 4 a 2. La stagione 2012-2013 inizia con la vittoria della Supercoppa italiana allo Stadio nazionale di Pechino, grazie al punteggio di 4-2 sul Napoli. Il 19 settembre 2012 esordisce in Champions League nel secondo tempo di Chelsea-Juventus, gara che segna il ritorno della Juventus nella massima competizione calcistica continentale dopo 3 anni di assenza, segnando il gol del definitivo 2-2. Il 10 novembre, nella gara esterna contro il Pescara, terminata col punteggio di 6-1, mette a segno la sua prima tripletta in carriera, che nella Juventus mancava da due anni (l'ultima era stata di Krasić in Juventus-Cagliari 4-2 del 26 settembre 2010), servendo anche gli assist per le reti di Asamoah e Giovinco. Il 5 maggio 2013, grazie alla vittoria casalinga sul Palermo per 1-0, vince – con tre giornate d'anticipo – il secondo scudetto consecutivo. Il 18 dicembre 2013 segna l'unico suo gol in Coppa Italia contro l'Avellino nella partita terminata 3-0 per i bianconeri. Contribuisce comunque con le sue presenze al raggiungimento del terzo scudetto consecutivo e personale. Ritorno al Torino Quagliarella in azione con la maglia granata nel 2015 Il 18 luglio 2014 viene acquistato dal Torino per 3,5 milioni di euro, pagabili in 3 anni: il giocatore fa quindi ritorno in maglia granata dopo nove anni. Il 7 agosto seguente segna il gol del 3-0, su calcio di rigore, nella partita contro il Brommapojkarna, valevole per il terzo turno preliminare di Europa League. Il 24 settembre realizza il suo primo gol in Serie A con la maglia del Torino, nella vittoria per 2-1 contro il Cagliari. Il 5 ottobre segna un gol al San Paolo contro il Napoli, sua ex squadra, nella sconfitta per 1-2 della squadra di Ventura. Il 1º febbraio 2015 realizza la sua prima tripletta con la maglia del Torino, nella partita vinta 5-1 contro la Sampdoria, sua ex squadra. Il 26 aprile 2015, in occasione del derby di ritorno contro la Juventus, segna la rete decisiva del 2-1, consegnando ai granata una vittoria che mancava da esattamente vent'anni. Ritorno alla Sampdoria Dopo una serie di polemiche con la tifoseria del Torino, scaturite dalla mancata esultanza del giocatore dopo un gol segnato contro il Napoli, il 1º febbraio 2016 viene ceduto in prestito con obbligo di riscatto alla Sampdoria. Torna così a giocare a Genova a distanza di 9 anni e sceglie, come sempre, la maglia numero 27. Il 20 febbraio segna il suo primo gol della sua nuova esperienza blucerchiata nella partita Inter-Sampdoria 3-1, realizzando la rete della bandiera al 92'. Segna poi altri due gol in campionato contro Frosinone ed Empoli. Nel corso della stagione seguente tocca quota 100 gol in Serie A con la rete segnata nella vittoria per 3-2 contro il Sassuolo del 20 novembre. Il 22 gennaio, in occasione della partita persa per 1-0 con l'Atalanta, indossa per la prima volta la fascia da capitano dei blucerchiati. Durante il campionato 2017-18 fa invece registrare 19 marcature (record personale di segnature in Serie A), tra cui una tripletta alla Fiorentina. Nel corso della stagione 2018-2019, oltre a segnalarsi per due reti di tacco, in particolare quella del 2 settembre 2019 contro il Napoli con la quale ha ottenuto la candidatura per il FIFA Puskás Award, conferma un'ottima vena realizzativa andando in gol per 11 gare di fila (tra la 10ª e la 21ª giornata, restando in panchina nella sfida contro la Roma valida per la 12ª), una striscia che eguaglia il record in un singolo campionato di Serie A stabilito da Gabriel Batistuta, ininterrottamente a segno per le prime 11 giornate della stagione 1994-1995. Grazie al gol segnato contro l'Empoli nella terzultima giornata di campionato raggiunge quota 26 gol in stagione, piazzandosi al primo posto nella classifica marcatori e a un solo centro dal recordman blucerchiato Brighenti che nella stagione 1960-1961 segnò 27 reti. Durante l'ultima di campionato, in casa contro la Juventus, viene insignito dalla Lega Serie A del titolo di "Miglior Attaccante" della stagione 2018-2019, titolo che sfoggerà sulla maglia (grazie a un piccolo logo applicato sul petto) nella stagione successiva. Riesce a raggiungere anche un altro ottimo traguardo personale, piazzandosi sul podio per la Scarpa d'oro, dietro soltanto a Messi e Mbappé. Durante l'estate infine verrà inserito nei 10 finalisti del FIFA Puskas Award, per il gol più spettacolare della stagione, grazie alla realizzazione di tacco contro il Napoli allo stadio Ferraris. A inizio 2021 la Juventus, in cerca di un centravanti, prova a riacquistarlo, ma - dopo alcuni giorni in cui sembrava probabile il suo passaggio in bianconero - interviene lo stesso giocatore, rifiutando l'offerta e restando alla Sampdoria. Oltre alla grande prova d'amore, la punta va ancora una volta in doppia cifra segnando il suo tredicesimo e ultimo gol della stagione nella giornata conclusiva celebrando le 500 presenze in Serie A. Il 16 agosto 2021 in occasione del match di Coppa Italia contro l'Alessandria, segna di tacco, il suo centesimo goal con i blucerchiati. Il 19 febbraio 2022, con una doppietta nel match vinto per 2-0 dalla Sampdoria contro l'Empoli, raggiunge i 100 gol in Serie A con la Sampdoria, 104 in totale tra tutte le competizioni, diventando l’ottavo giocatore della storia del campionato italiano a segnare per 18 anni di fila. A differenza delle precedenti stagioni con i blucerchiati, durante le quali era sempre andato in doppia cifra, in questa realizza soltanto 6 reti, di cui 4 in Serie A. Il 5 marzo 2023, con il suo ingresso in campo durante il match contro la Salernitana, Fabio Quagliarella raggiunge quota 550 presenze in Serie A, diventando così il quinto giocatore di movimento con più gettoni nel campionato italiano. Realizza il suo unico gol stagionale il 20 maggio seguente nella sfida persa 5-1 contro il Milan. A fine stagione si svincola dopo sette anni in blucerchiato. Dopo aver trascorso alcuni mesi da svincolato, durante i quali inizia a lavorare come opinionista a Sky Sport, il 19 novembre 2023 annuncia pubblicamente il proprio ritiro dal calcio giocato viste le sue “condizioni fisiche inaccettabili”. Nazionale Dopo varie presenze nelle nazionali giovanili, viene convocato per la prima volta in nazionale dal CT Roberto Donadoni: l'esordio con la maglia della nazionale avviene a 24 anni, il 28 marzo 2007, quando entra all'88' della partita Italia-Scozia (2-0), giocata allo stadio San Nicola di Bari valida per le qualificazioni europee. Il 6 giugno dello stesso anno, contro la Lituania a Kaunas, gioca titolare per la prima volta, siglando una doppietta con due gol da fuori area. Inserito nella lista dei 23 convocati per il campionato d'Europa 2008, esordisce nella seconda partita del girone, contro la Romania, subentrando a Del Piero. È l'unica presenza di Quagliarella e la selezione azzurra esce nei quarti di finale, ai rigori, contro i futuri campioni della Spagna. Il CT Marcello Lippi, dopo averlo impiegato nelle qualificazioni mondiali, lo inserisce nella lista dei 23 convocati per la Confederations Cup 2009, e gioca a Johannesburg contro l'Egitto. L'anno seguente è tra i convocati per il campionato del mondo 2010 in Sudafrica. Esordisce nella manifestazione sudafricana il 24 giugno nella terza e ultima partita della fase a gironi contro la Slovacchia, subentrando nell'intervallo a Gennaro Gattuso e segna con un pallonetto da fuori area fissando il punteggio sul definitivo 3-2 per la nazionale mitteleuropea, che determina l'eliminazione degli Azzurri. La stampa riconosce la sua prestazione come l'unica degna di nota in un contesto azzurro mediocre. Dopo il Mondiale è convocato dal nuovo CT Cesare Prandelli, con il quale realizza 2 gol in 4 partite fino alla fine del 2010, e dopodiché esce dal giro azzurro. Tra il 2014 e il 2015 è convocato in qualche occasione dal CT Antonio Conte, senza mai scendere in campo. Torna nel giro della nazionale nel febbraio 2019, prendendo parte allo stage organizzato dal CT Roberto Mancini in vista dell'avvio delle qualificazioni per il campionato d'Europa 2020. Il 23 marzo seguente scende in campo contro la Finlandia, tornando a giocare una gara con la nazionale a più di 8 anni dall'ultima volta. Nella partita successiva delle qualificazioni, vinta per 6-0 contro il Liechtenstein, realizza una doppietta, trasformando in rete due calci di rigore e diventando, a 36 anni, il più anziano marcatore nella storia della nazionale italiana (superando il record di 35 anni e 2 mesi appartenente a Christian Panucci). La sua ultima presenza in azzurro rimane la partita contro la Bosnia disputata l'11 giugno 2019 a Torino, e chiude con un bilancio di 28 presenze e 9 gol in nazionale. Palmarès Club Campionato italiano Serie C2: 1 - Florentia Viola: 2002-2003 (girone B) Campionato italiano: 3 - Juventus: 2011-2012, 2012-2013, 2013-2014 Supercoppa italiana: 2 - Juventus: 2012, 2013 Nazionale Torneo Quattro Nazioni: 1 - Italia Under-20: 2002-2003 Individuale Oscar del calcio AIC/Gran Galà del calcio AIC: 3 - Miglior gol: 2009, 2019 - Squadra dell'anno: 2019 Premio Nazionale Carriera Esemplare "Gaetano Scirea": 1 - 2018 Capocannoniere della Serie A: 1 - 2018-2019 (26 gol) Premi Lega Serie A: 1 - Miglior attaccante: 2018-2019 Modificato April 22, 2024 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8541 Joined: 04-Apr-2006 134753 messaggi Inviato August 7, 2022 FABIO QUAGLIARELLA L’uomo dai gol impossibili, così è stato chiamato. «È sempre stata una mia caratteristica. Sapendo di avere un buon tiro, ci ho sempre provato, fin dalla Primavera. Sono giocate che nascono dall’inventiva, dall’istinto; del resto, nel momento in cui inizio a ragionare, vado in crisi. In un determinato momento della partita fai la pazzia e ti dici: ci provo. Magari sbagli e ti prendi gli insulti, ma quello non mi ha mai spaventato. Detto questo, firmerei per segnare tanti gol da due metri di distanza». Approda a Torino nell’agosto del 2010 che, per lui, rappresenta un ritorno. «Eh sì, sono arrivato a Torino a 13 anni, dopo aver giocato in alcune squadrette di Napoli, l’ultima delle quali lo Junior Gragnano, vicino a casa mia. Ho fatto diversi provini, uno anche con la Juve, e sono poi stato scelto dal Toro, che già mi aveva opzionato». Nato a Castellamare di Stabia il 31 gennaio 1983, si “diverte” a girovagare l’Italia solo per la gioia di poter calciare un pallone. «Per me il calcio è sempre stato una malattia, avevo un entusiasmo incredibile e non vedevo l’ora di andare via, anche se ero piccolo. Il primo anno a Torino però è stato duro, perché non giocavo praticamente mai. Così, passata l’eccitazione degli inizi, dopo due mesi lontano da casa, tutte le sere mi attaccavo al telefono per chiamare casa e parlare con i miei genitori. Se ci ripenso ora, mi rendo conto che, per quanto fossi seguito dalla società, ero da solo e potevo intraprendere qualsiasi strada e commettere degli errori dei quali poi mi sarei pentito amaramente. Per fortuna a me non interessava altro che giocare». Una dura gavetta. «E sono contento di averla fatta. Ho vissuto delle esperienze che non si possono dimenticare, giocando in campi dove, terminata la partita, ci chiudevano l’acqua e dovevamo tornare in albergo ancora vestiti da gara. Avendo conosciuto queste situazioni capisci quanto possa essere difficile vivere certe realtà che, chi non ha fatto la gavetta, non può neanche immaginare. Credo che l’essermi sudato quello che ho ora, mi abbia permesso di crescere. Naturalmente ci sono anche stati momenti brutti, come quando sono andato a Firenze, in C2, dove misi assieme solo 11 presenze. Ero giovane, ma allenarsi e non giocare è sempre dura, a qualsiasi età. Dopo sei mesi mi trasferii a Chieti, in C1, vi rimasi un anno e mezzo e le cose andarono decisamente meglio». Il giusto premio: la svolta della carriera. «I passaggi fondamentali sono due: proprio l’anno di Chieti, quando segnai diversi gol, e la stagione alla Sampdoria, che fu quella dell’esplosione. Percepivo di essere utile alla squadra, mi sentivo importante. Ne avevo proprio bisogno dopo il trauma di Ascoli. Era un contesto particolare, perché la squadra era stata ripescata in A, la società dovette cambiare un po’ di giocatori e alla fine riuscimmo a salvarci». Ricomincia il giro: prima Udine e poi Napoli, dove è accolto come un idolo. «È stata un’esperienza stupenda, perché, fin dal primo giorno, pur non avendo ancora dimostrato nulla con la maglia del Napoli, ho ricevuto un affetto enorme da parte dei tifosi: È stato un anno intenso, nel quale sono arrivato in doppia cifra e sono riuscito a togliermi delle belle soddisfazioni, in una squadra che la stagione precedente aveva faticato e che invece è riuscita a centrare la qualificazione all’Europa League. Posso immaginare che molti non abbiano capito il perché del mio trasferimento, per quanto io l’abbia spiegato più volte, ma le cattiverie che si dicono non mi toccano. Le componenti che hanno portato al mio passaggio in bianconero sono tre: la Juventus mi voleva, io ero orgoglioso del suo interessamento e, da parte del Napoli, evidentemente, non c’era grande volontà di trattenermi». A dire il vero, nemmeno i fans juventini sono molto contenti: si aspettavano un attaccante di grande prestigio, non quello che definiscono un ripiego. Tanto per peggiorare la sua situazione, Fabio non può nemmeno essere utilizzato in Europa League, avendo disputato i preliminari con il Napoli. Quagliarella non si scompone e, a suon di reti, conquista immediatamente la Torino bianconera. Si comincia con la Samp, quindi un fantastico gol di tacco a Udine («Di tacco non avevo mai segnato: Krasić mi ha dato una bella palla, ho difeso la posizione e sono riuscito a deviare nel modo migliore. Poi non ho esultato, per rispetto dei miei ex tifosi, ma quella rete entra di diritto nella classifica delle più belle che ho mai segnato»), uno nel 4-0 rifilato al Lecce, a San Siro contro il Milan di testa, poi infila il Cesena, il Brescia, il Lecce (due volte) e, infine, il Chievo in rovesciata. In totale 9 reti in 16 partite! Ma il destino è in agguato: 6 gennaio 2011, si gioca Juventus-Parma. Dopo pochi minuti si accascia a terra con un urlo lancinante: il legamento crociato anteriore destro è partito, la sua stagione è finita! E, in pratica, termina anche quella della Juve targata Delneri. La compagine bianconera, infatti, priva del suo bomber, non riesce a migliorare la posizione dell’anno prima, arrivando nuovamente settima. A nulla valgono le reti dei nuovi attaccanti: Alessandro Matri e Luca Toni. «Non mi era mai capitato di subire un infortunio del genere e la prima sensazione, che mi ha accompagnato per qualche giorno, è stata di paura. Perché non sapevo come avrei reagito, con la testa e con il fisico. La cosa che mi ha colpito di più in quei giorni è stato l’affetto della gente; mi hanno chiamato per farmi coraggio tantissimi amici e colleghi, tanti allenatori e poi tutti i compagni. Ma direi, prima di tutto, c’è stato il calore dei tifosi: i loro messaggi mi hanno aiutato tantissimo». Quando torna in campo, il 15 settembre contro il Catania, tutto è cambiato. In panchina siede Antonio Conte, è arrivato Mirko Vucinić, e Fabio è spesso relegato fra le riserve. Logico che diventi difficile per lui riprendere il normale ritmo partita, poiché Matri sta facendo bene e c’è sempre Ale Del Piero, pronto per qualsiasi evenienza. In pratica, in soli sei mesi, da bomber principe diventa la quarta scelta. Qualche sprazzo di gloria arriva ugualmente, soprattutto nel finale di stagione: i suoi gol sono decisivi per la conquista del suo primo scudetto. «Per me è il primo scudetto ed è una gioia incredibile. Siamo anche imbattuti ed è incredibile. Il pensiero va alla mia famiglia, che mi è sempre stata vicina anche nei momenti difficili. Condivido la vittoria con loro. Conte fin dall’inizio ci ha dato fiducia a rotazione e ci ha sempre motivato alla grande per farci rendere al meglio. Tutti abbiamo remato dalla stessa parte e i risultati ci hanno ripagato del lavoro e dei sacrifici». Scudetto vuol dire Coppa dei Campioni e Fabio non si fa sfuggire l’occasione: contro il Chelsea, nel debutto del girone, segna la rete del definitivo 2-2, dopo che i Blues erano stati in vantaggio per 2-0. Ancora un gol in coppa (nel 4-0 rifilato ai norvegesi del Nordsjælland), e contro il Chelsea a Torino, nel rotondo 3-0 che, di fatto, qualifica i bianconeri alla fase successiva. Segna anche contro il Celtic, nella partita di ritorno vinta per 2-0. Anche in campionato timbra più volte il cartellino: memorabile la partita di Pescara. Segna 3 gol (uno favoloso in rovesciata) e regala due assist a Giovinco e Asamoah. Al termine della stagione può festeggiare il nuovo scudetto assieme ai compagni: 35 partite e 13 reti è il suo bottino. Nonostante un buonissimo inizio di stagione (gol in Coppa Campioni al Copenaghen e al Galatasaray e a Verona contro il Chievo), i rapporti con Conte si incrinano e sono tante le partite che Fabio guarda dalla panchina o dalla tribuna. Tanto è vero che, da gennaio in poi, scende in campo solo 4 volte e per pochi minuti. Mette in bacheca il 3° scudetto consecutivo, ma la voglia di festeggiare è poca. Va da sé che Fabio decida di trasferirsi, trovando l’accordo con il Torino. Con una nota apparsa sul suo sito ufficiale la Juventus ringrazia Quagliarella per i quattro anni trascorsi assieme: «Quando nel 2010 era arrivato alla Juve, Quagliarella era un giocatore estroso, ammirato, ma ancora in cerca di una definitiva consacrazione. Ora, dopo quattro stagioni e soprattutto, tre scudetti e due Supercoppe Italiane, chiude la sua avventura in bianconero da campione affermato». http://ilpalloneracconta.blogspot.com/2014/11/fabio-quagliarella.html Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti