Socrates 8685 Joined: 04-Apr-2006 135334 messaggi Inviato July 4, 2011 (modificato) Modificato June 7, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8685 Joined: 04-Apr-2006 135334 messaggi Inviato August 5, 2011 (modificato) MARCELO ZALAYETA https://it.wikipedia.org/wiki/Marcelo_Zalayeta Nazione: Uruguay Luogo di nascita: Montevideo Data di nascita: 05.12.1978 Ruolo: Attaccante Altezza: 190 cm Peso: 93 kg Nazionale Uruguaiano Soprannome: El Panteron - Zazá Alla Juventus nel 1998, dal 2001 al 2004 e dal 2004 al 2007 Esordio: 20.01.1998 - Coppa Italia - Juventus-Fiorentina 0-0 Ultima partita: 03.06.2007 - Serie B - Bari-Juventus 1-0 160 presenze - 34 reti 5 scudetti 3 supercoppe italiane 1 campionato di serie B Marcelo Danubio Zalayeta (Montevideo, 5 dicembre 1978) è un ex calciatore uruguaiano, di ruolo attaccante. Marcelo Zalayeta Zalayeta in azione al Peñarol nel 2012 Nazionalità Uruguay Altezza 190 cm Peso 93 kg Calcio Ruolo Attaccante Termine carriera 2015 - giocatore Carriera Giovanili ????-1995 Danubio Squadre di club1 1996 Danubio 32 (12) 1997 Peñarol 32 (13) 1998 Juventus 10 (3) 1998-1999 → Empoli 17 (2) 1999-2001 → Siviglia 50 (10) 2001-2004 Juventus 68 (17) 2004 → Perugia 5 (0) 2004-2007 Juventus 82 (14) 2007-2009 Napoli 49 (12) 2009-2010 → Bologna 29 (4) 2010-2011 Kayserispor 14 (7) 2011-2016 Peñarol 123 (48) Nazionale 1997 Uruguay U-20 3+ (4) 1997-2005 Uruguay 33 (10) Palmarès Copa América Argento Paraguay 1999 Mondiali di Calcio Under-20 Argento Malesia 1997 Carriera Club Danubio e Peñarol Esordì da professionista con il Danubio di Montevideo nella stagione 1996, in cui giocò nella massima serie locale 32 partite e realizzò 12 reti. Nel corso dell'anno seguente passò al Peñarol, che grazie anche alle sue 13 realizzazioni si confermò tra le squadre più forti del campionato uruguagio. Intorno ai 19 anni Zalayeta era già titolare in Nazionale e attirò l'interesse di numerosi club europei grazie alla sua performance al Campionato mondiale di calcio Under-20 disputato in Malaysia. Juventus Dall'autunno del 1997 (campionato 1997-1998) militò nella Juventus, che lo acquistò per 5 miliardi di lire e con la quale vinse nella sua prima stagione lo scudetto nonostante Marcello Lippi lo abbia schierato solamente in cinque occasioni, Zalayeta si mostra più volte decisivo, segnando il suo primo gol al debutto in Serie A, il 14 marzo 1998, in Juventus-Napoli 2-2. Nel corso della sua permanenza nel club bianconero si segnalò per alcuni gol importanti, soprattutto in Champions League: realizzò, infatti, la rete decisiva contro il Barcellona nei quarti di finale dell'edizione 2002-2003, e la marcatura che consentì ai bianconeri di eliminare il Real Madrid agli ottavi nell'edizione 2004-2005 (entrambe ai tempi supplementari). Zalayeta alla Juventus nel 2006 Nonostante potesse vantare un'elevata percentuale realizzativa, se calcolata in relazione ai minuti giocati, non riuscì mai a ritagliarsi un ruolo di primo piano nella sua squadra, finendo spesso in tribuna. Per consentire al calciatore di fare esperienza il club juventino lo mandò in prestito dapprima all'Empoli, poi per due stagioni agli spagnoli del Siviglia e infine al Perugia, ma anche in queste squadre non ebbe un grande impatto; in particolare l'annata trascorsa in Umbria (2003-2004) pareva essere quella del suo definitivo rilancio, ma un infortunio che gli causò la rottura di tibia e perone ne frenò l'ascesa. Tornato in bianconero nel 2001-2002, si aggiudicò due scudetti consecutivi da comprimario, mentre nella stagione 2004-2005 fu utilizzato con buona regolarità in campionato (28 presenze) e marcò 6 gol. Nella stagione 2005-2006 scese in campo meno volte, poco impiegato da Fabio Capello. Rimase a Torino anche nella stagione 2006-2007, in cui fece parte della "vecchia guardia" dopo la retrocessione in Serie B del club per i fatti di Calciopoli. Mise a segno gol decisivi per alcune vittorie della squadra, come la doppietta contro il Frosinone del 1º maggio 2007. Con la Juventus ha realizzato in totale 34 gol: 12 in A, 12 in Coppa Italia, 6 in Champions League, 4 in Serie B. Napoli Durante l'estate 2007, Fabio Capello consiglia all'amico Edy Reja l'ingaggio del giocatore. Il 21 agosto 2007 passa così in comproprietà al Napoli, squadra neopromossa in Serie A come la Juventus, firmando un contratto di 4 anni. Esordisce in maglia azzurra il 26 agosto 2007, nella prima giornata di campionato persa 2-0 contro il Cagliari. Segna i suoi primi gol nella partita seguente, realizzando una doppietta nell'incontro vinto 5-0 sull'Udinese; Zalayeta continua a segnare con regolarità, battendo il suo personale record di reti già durante il girone di andata. Il 2 marzo 2008 segna dopo tre minuti il gol che decide la gara contro l'Inter (1-0), causando la prima sconfitta dei nerazzurri dopo 25 giornate. La settimana seguente, durante Napoli-Roma, si infortuna gravemente (rottura del legamento crociato posteriore del ginocchio sinistro) e chiude in anticipo la sua stagione. Il 22 maggio 2008 il Napoli e la Juventus decidono di comune accordo di rinnovare la comproprietà per un altro anno. Torna in campo il 24 settembre 2008 nella partita Napoli-Palermo, in cui segna anche una rete. Dopo il gol segnato contro la Samporia nella partita del 9 novembre, non segnerà più fino ad aprile: il suo terzo gol arriverà sempre contro i blucerchiati. Il 26 aprile segna contro l'Inter, come nel campionato precedente, regalando la vittoria alla sua squadra. Il 5 maggio 2009 non si presenta all'allenamento in seguito a contrasti col tecnico Roberto Donadoni: viene per questo motivo messo fuori rosa. Chiarito l'equivoco, il giocatore torna a disposizione del mister. Chiude la sua seconda stagione in azzurro con 27 presenze e 4 reti in Serie A. La comproprietà con la Juventus viene ulteriormente rinnovata per un altro anno il 26 giugno 2009, ma l'attaccante uruguaiano non viene convocato per il ritiro precampionato. Bologna e Kayserispor Dopo aver svolto la preparazione in Uruguay, il 21 agosto 2009 viene ceduto in prestito al Bologna. Fa il suo esordio il 13 settembre 2009 nella partita interna col Chievo persa per 0-2. L'8 novembre segna, con una doppietta, il suo primo gol con la maglia del Bologna nella partita interna vinta per 3-1 sul Palermo. Realizza complessivamente 4 reti in 29 partite; inoltre la stagione 2009-2010 è la terza stagione nella quale Zalayeta segna consecutivamente all'Inter. Il 25 giugno 2010 il Napoli riscatta a titolo gratuito l'altra metà del cartellino del calciatore, ma non rientrando nei piani del tecnico Walter Mazzarri, il calciatore non è convocato per il ritiro pre-campionato, in attesa di trovargli una nuova sistemazione. La cosa si realizza il 25 agosto 2010, quando viene ceduto a titolo definitivo al Kayserispor Kulübü, squadra della massima serie turca allenata dall'ex campione dell'Ajax Shota Arveladze, e il giorno stesso è presentato ufficialmente alla stampa. Dopo 14 presenze e 7 reti in Süper Lig, il 29 marzo 2011 rescinde consensualmente il contratto con il club anatolico. Ritorno al Peñarol Deciso a tornare in patria, nell'estate 2011 firma con il Peñarol, tornando così nel club della capitale dopo 14 anni. Nel 2013 vince il suo secondo campionato con la squadra uruguaiana con uno score di 15 gol al pari di Líber Quiñones del Racing Montevideo e Maximiliano Rodríguez del Montevideo Wanderers ma, dietro al compagno di squadra Juan Manuel Olivera (18), capocannoniere stagionale. Nel novembre 2015 annuncia il suo ritiro. Nazionale Si impone all'attenzione degli osservatori internazionali grazie alle sue prestazioni con la Nazionale uruguaiana Under-20 ai Mondiali di categoria 1997 in Malaysia. È autore di alcuni gol importanti e la sua squadra si arrende solo in finale alla Nazionale argentina Under-20. Convocato nella Nazionale uruguaiana, con la quale si classifica 2º nella Coppa America 1999 realizzando 3 reti in 5 gare, fallisce in extremis la qualificazione al campionato del mondo 2006: decisivo in alcune occasioni in precedenti gare di qualificazione (memorabile una sua tripletta ai danni della Colombia), nella gara di ritorno dello spareggio inter-zona contro l'Australia, giocata il 16 novembre 2005, proprio un suo errore nei tiri di rigore non consente all'Uruguay di qualificarsi. Questa partita segna il suo commiato dalla Nazionale, con la quale colleziona complessivamente 33 presenze e 10 reti. Palmarès Club Campionato uruguaiano: 3 - Peñarol: 1997, 2012-2013, 2015-16 Campionato italiano: 5 - Juventus: 1997-1998, 2001-2002, 2002-2003, 2004-2005 e 2005-2006 Supercoppa italiana: 3 - Juventus: 1997, 2002, 2003 Campionato italiano di Serie B: 1 - Juventus: 2006-2007 Modificato June 7, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8685 Joined: 04-Apr-2006 135334 messaggi Inviato June 7, 2022 MARCELO ZALAYETA Novembre 1997: dal Peňarol alla Juventus il passo è immenso se a compierlo è un ragazzino di diciannove anni. Marcelo Zalayeta, attaccante dal fisico impressionante, sbarca a Torino insieme al suo connazionale Pellegrin e, mentre annusa l’aria dello spogliatoio della prima squadra, trova presto modo di dare una mano alla squadra Primavera.Debutta, in effetti, al Torneo di Viareggio e stupisce tutti per il tocco felpato e il passo apparentemente lento, ma imperioso e inarrestabile: «I primi mesi sono stati terribili, mi hanno aiutato tantissimo i miei connazionali, Fonseca e Montero a superare quei momenti; anche gli altri miei compagni, con i quali ho subito legato, mi hanno accolto molto bene. Poi, ho cominciato a imparare l’italiano, ho fatto qualche conoscenza e mi sono ambientato in fretta».La Juventus, che veleggia in testa alla classifica del campionato a lungo, può permettersi di parcheggiarlo in tribuna o tutt’al più in panchina, ma è destino che il ragazzo debba presto avere il suo quarto d’ora di celebrità. Accade il 14 marzo 1998, in un Juventus-Napoli che dovrebbe essere di ordinaria amministrazione e, invece, si rivela gara ostica quanto poche altre. Zalayeta entra e, in mischia, segna un goal importante e pure bello.Lippi, che può contare su Inzaghi e Del Piero, Amoruso e Fonseca, non ha fretta di spremere il ragazzo, ma quando lo fa, è ripagato: a Empoli si vince perché Pecchia è lesto a sfruttare un prodigioso assist di testa del giovane uruguagio. Insomma, sullo scudetto in arrivo c’è pure il marchio di questo ragazzo, presente per cinque spezzoni di gara.Quel che segue è un lungo periodo in prestito di qua e di là a farsi le ossa. A stagione 2001-02 iniziata, Marcelo torna alla base e stavolta le presenze salgono a undici. Ma il bello sta per arrivare. La stagione successiva, tra campionato e coppe, Zalayeta è tra i più immediati rinforzi dell’undici titolare e mette insieme trentasei gettoni con otto reti. Una di queste lo fa entrare nel cuore dei tifosi, considerato che è quella che risolve, nei quarti di finale della Champions League, la sfida con il Barcellona al Camp Nou, nei supplementari.«Sono contento – afferma dopo la gara – ora spero che le cose per me continuino ad andare bene. La fatica? Quando si vince, la motivazione ti carica ancora di più. Dobbiamo continuare a lavorare».Ora Marcelo sembra ad un passo dalla piena affermazione, ma è destino che si debba ancora sudare ogni spicciolo di gloria. In prestito al Perugia e alle prese con un serio infortunio, perde in pratica la stagione.Il suo ritorno alla Juventus avviene nell’estate del 2004. Il ragazzo ha risorse impensate e, finalmente, la sorte dalla sua. Marcelo si fa trovare sempre pronto: il 3 ottobre 2004, Trézéguet si infortuna seriamente alla spalla a Udine, Zalayeta, subentra e segna il goal partita. L’assenza del bomber francese da più spazio a Zazà e lui ripaga con un rendimento eccellente e con reti d’autore, al Messina, alla Roma, al Chievo, all’Inter, al Bologna. Uno scudetto stavolta da protagonista, per non parlare della Champions League: la sua zampata al Real Madrid, ancora nei supplementari, lo fa entrare di diritto nella storia bianconera.«Un traguardo importantissimo, una vera impresa. Loro erano sicuri di farci fuori e di segnare addirittura tre goal, ma anche noi eravamo certi che avremmo giocato una grande partita. E così è stato. Il segreto di questa vittoria? Uno su tutti: l’umiltà. Per noi era come una finale, e non l’abbiamo fallita. Adesso faremo festa perché questo exploit lo merita. Di goal così ne voglio fare ancora. Più che una speranza, una certezza: io non mi fermo qui. Il mio periodo va avanti. Fuori non lo faccio forse vedere, ma dentro sono molto felice. Dentro ho l’inferno che brucia. Il mio sogno è un goal nella finale di Champions League. E ovviamente decisivo. Perché io la Champions la voglio vincere. Decide Capello chi resta fuori, ma non c’è nessuna sfida in atto fra me, David, Ale e Zlatan. Abbiamo fiducia nell’allenatore e o spogliatoio è unito, alla fine si vince per questo. La differenza è tutta lì. Ho sempre avuto un idolo: Dely Valdés, che ha giocato nel Cagliari. Non solo lui, mi piaceva anche Francescoli. Non li conoscevo bene, ho parlato solo un paio di volte con loro. Come detto, i veri maestri sul campo, quelli che mi hanno aiutato più di tutti, sono stati Montero e Fonseca. A Paolo e Daniel dirò sempre grazie».La stagione 2005-06 non è così esaltante; comincia malissimo con quel rigore fallito con la maglia della Nazionale, che costa la mancata partecipazione della “Celeste” al Mundial tedesco. Il campionato prosegue sulla stessa falsariga; pochissime presenze e pochissime soddisfazioni, anche se arriva lo scudetto, il quinto della sua carriera.Decide di rimanere alla Juventus anche in Serie B, nonostante sia consapevole che avrà poche possibilità di mettersi in evidenza; diciassette presenze e quattro goal, che sono tutti decisivi, come da sua abitudine.Nell’estate del 2007, passa al Napoli; totalizza 160 presenze, trentaquattro goal e un posto di diritto nella storia bianconera. https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2007/12/marcelo-danubio-zalayeta.html Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti