Socrates 8541 Joined: 04-Apr-2006 134753 messaggi Inviato June 27, 2011 (modificato) Modificato September 16, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8541 Joined: 04-Apr-2006 134753 messaggi Inviato February 2, 2022 (modificato) ANGELO MATTEA https://it.wikipedia.org/wiki/Angelo_Mattea Nazione: Italia Luogo di nascita: Santhiá (Vercelli) Data di nascita: 21.10.1892 Luogo di morte: Torino Data di morte: 13.10.1960 Ruolo: Attaccante Altezza: - Peso: - Nazionale Italiano Soprannome: - Alla Juventus dal 1915 al 1920 Esordio: 12.10.1919 - Prima Categoria - Juventus-Alessandrina 3-0 Ultima partita: 23.05.1920 - Prima Categoria - Inter-Juventus 1-0 20 presenze - 4 reti Allenatore della Juventus dal 1945 al 1946 Angelo Mattea (Santhià, 21 ottobre 1892 – Torino, 13 ottobre 1960) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo attaccante. Angelo Mattea Nazionalità Italia Calcio Ruolo Allenatore (ex attaccante) Termine carriera 1931 - giocatore 1948 - allenatore Carriera Squadre di club 1911-1912 Piemonte ? (?) 1912-1915 Casale 51 (26) 1915-1920 Juventus 20 (4) 1920-1921 US Torinese ? (?) 1921-1928 Casale 143 (34) 1929-1932 Casale 46 (21) Nazionale 1914-1921 Italia 5 (1) Carriera da allenatore 1927-1928 Casale 1928-1929 Carrarese 1930-1933 Casale 1933-1935 Atalanta 1935-1936 Messina 1936 Italia Vice 1936-1938 Napoli 1938-1939 Novara 1939-1940 Torino 1940-1943 Biellese 1945-1946 Juventus 1947-1948 Reggiana Palmarès Olimpiadi Oro Berlino 1936 Biografia Era il fratello dell'arbitro Francesco Mattea, con cui giocò nel Piemonte per breve tempo. La notizia della sua morte fu data su la Stampa da Vittorio Pozzo. Carriera Giocatore Particolarmente bravo nel dribbling e nel palleggio, dopo essere cresciuto tra le file del Piemonte passa al Casale, con cui vince uno scudetto nella stagione 1913-1914, nella quale segna 22 reti, ottenendo quattro convocazioni con la Nazionale maggiore. Nel 1914 è vicino a essere ingaggiato dal Genoa a fronte di un compenso in denaro, ma la circostanza, vietata dai regolamenti di allora che prescrivevano l'assoluto dilettantismo dei calciatori, causa l'intervento della FIGC contro il sodalizio genovese. La Federazione commina varie sanzioni al Genoa e una squalifica a Mattea, vanificando ogni possibilità di trasferimento del calciatore alla corte rossoblù. Durante la prima guerra mondiale passa alla Juventus, mentre nel 1920 approda alla Torinese con cui, nel 1921, ritorna in Nazionale. Ritorna quindi al Casale, collezionando un totale di 240 partite e 81 reti. Nella stessa società ricopre anche il ruolo di allenatore-giocatore nella stagione 1927-1928, mentre nella successiva passa ad allenare la Carrarese. Nel 1929 torna in campo per altre due stagioni con i piemontesi, contribuendo al loro ritorno nel massimo campionato dopo un anno tra i cadetti. Allenatore Terminata la carriera di calciatore, ricomincia ad allenare e lo fa prendendo per mano il Casale, società che guida per due stagioni (in Serie A), subendo un esonero prima del termine del torneo 1932-1933. L'anno successivo passa all'Atalanta, in Serie B, guidandola ad un piazzamento di centroclassifica, ripetuto anche l'anno successivo. Nel 1935-1936 allena il Messina con cui sfiora la promozione nel massimo campionato. L'estate seguente ricopre il ruolo di vice-allenatore della Nazionale olimpica che, guidata da Vittorio Pozzo, vince i Giochi di Berlino. Si siede quindi per due stagioni sulla panchina del Napoli in Serie A, diventandone il secondo allenatore italiano della storia, dopo Gianni Terrile, il primo italiano a rimanere per l'intera stagione alla guida, debuttando in campionato il 13 settembre 1936 con il pareggio casalingo contro la Roma per 0-0. Il primo anno la squadra si piazza al tredicesimo posto nella classifica finale del campionato, con tre punti di vantaggio sul retrocesso Novara in una stagione che vede come unico acuto la vittoria casalinga del 27 dicembre 1936 sull'Ambrosiana per 2-1 mentre l'anno successivo fu esonerato dopo la quattordicesima giornata, con la squadra all'undicesimo posto in classifica con quattro punti di vantaggio sull'Atalanta ultima in classifica. Arriva quindi un'esperienza a Novara, sempre nel massimo campionato. Passa quindi al Torino dove viene esonerato prima della fine del torneo. Le ultime stagioni prima dell'interruzione delle attività sportive, dovuta alla seconda guerra mondiale, le trascorre sulla panchina della Biellese, con cui sfiora più volte la promozione tra i cadetti. Al termine del conflitto guida la Juventus, per concludere poi la carriera alla Reggiana, in Serie B. Palmarès Giocatore Club Competizioni nazionali Campionato italiano: 1 - Casale: 1913-1914 Allenatore Club Competizioni nazionali Serie B: 1 - Casale: 1929-1930 Serie C: 1 - Biellese: 1942-1943 Modificato September 16, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8541 Joined: 04-Apr-2006 134753 messaggi Inviato February 2, 2022 (modificato) ANGELO MATTEA Nato a Santhià, nel vercellese, il 21 ottobre 1892, giunge alla Juventus nell’estate del 1919, fregiandosi del titolo di Campione d’Italia conquistato col Casale nel 1914. Resta in bianconero solamente quella stagione, totalizzando una ventina di presenze e segnando quattro reti. «Piemontese di antico stampo – ricorda Vittorio Pozzo – era il tipico giocatore serio, positivo, coscienzioso, diritto. I vecchi del giuoco nostro non hanno dimenticato e non lo dimenticheranno. Essi additano la sua figura come un esempio della dirittura sportiva di un passato che ha lasciato tracce indelebili nell’animo di coloro che lo hanno conosciuto». VLADIMIRO CAMINITI DAL SUO LIBRO “JUVENTUS 70” Il 28 dicembre 1919, presentando il match Genoa-Juventus, il “Paese Sportivo” esce in edizione straordinaria: «Il glorioso squadrone di mister Garbutt incontrerà domani l’undici bianconero. Arbitro mister Garbutt. Precederà alle ore tredici una gara di campionato III Categoria». E la prima pagina ci presenta i protagonisti, tra i quali campeggia Angelo Mattea, il quale «da più di due lustri calca con tutto onore le pelouses calcistiche. Ha fatto patto con Mefisto per assicurarsi una giovinezza perenne. Difese più volte le sorti della Squadra Nazionale Italiana ed è ora il duce beneamato degli striscioni bianconeri. Pochi giocatori in Italia sanno piazzarsi e distribuire il pallone come lui». Dove si scopre che il linguaggio sportivo già ama espressioni di grave retorica come duce beneamato. https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2016/07/angelo-mattea.html Modificato September 16, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti