Socrates 8713 Joined: 04-Apr-2006 135445 messaggi Inviato June 27, 2011 (modificato) . Modificato January 30, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8713 Joined: 04-Apr-2006 135445 messaggi Inviato January 30, 2022 (modificato) BENIGNO DALMAZZO https://it.wikipedia.org/wiki/Benigno_Dalmazzo Nazione: Italia Luogo di nascita: Torino Data di nascita: 05.01.1895 Luogo di morte: Rossastón (Asiago) Data di morte: 01.07.1916 Ruolo: Attaccante Altezza: - Peso: - Soprannome: - Alla Juventus dal 1910 al 1915 Esordio: 12.02.1911 - Prima Categoria - Piemonte-Juventus 1-1 Ultima partita: 21.03.1915 - Prima Categoria - Juventus-Genoa 2-5 38 presenze - 20 reti Benigno Dalmazzo (Torino, 5 gennaio 1895 – Asiago, 1º luglio 1916) è stato un calciatore italiano, di ruolo Punta centrale. Benigno Dalmazzo Dalmazzo (accosciato, secondo da destra) nella Juventus della stagione 1913-1914 Nazionalità Italia Calcio Ruolo Attaccante Termine carriera 1915 Carriera Giovanili ????-1909 Juventus Squadre di club 1910-1915 Juventus 38 (20) Biografia Orfano in giovane età, compì gli studi presso l'Istituto sociale Compagnia di Gesù. All'entrata nella Grande Guerra dell'Italia, Dalmazzo si arruola volontario trovando la morte nel corso del conflitto nelle sue mansioni di tenente del 162º reggimento della Brigata Ivrea in località Rossastòn, tra gli abeti che salgono verso la cima del monte Interrotto, sopra Asiago. Carriera Entrò giovanissimo nei "boys" della Juventus, la squadra giovanile del tempo, divenendone il capitano. Fece il suo esordio con la Juventus contro il Piemonte Football Club il 12 febbraio 1911 in un pareggio per 1-1, mentre la sua ultima partita fu contro il Genoa il 21 marzo 1915, in una sconfitta in casa per 2-5. In cinque stagioni bianconere collezionò 38 presenze e 20 reti. Modificato April 29, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8713 Joined: 04-Apr-2006 135445 messaggi Inviato January 30, 2022 (modificato) BENIGNO DALMAZZO Pioniere – scrive Renato Tavella sul “Dizionario della grande Juventus” – giovanissimo prende a frequentare la Juventus ed è l’anima della squadra boys. Nel 1909 viene promosso titolare e in qualità di avanti gioca fino alla sospensione dei campionati nel 1915. Partito per la Grande Guerra, muore nel corso del conflitto. “HURRÀ!” DEL 1° SETTEMBRE 1916 Lo rivediamo boys, vivacissimo, ciarliero, impenitente freddurista, quando aveva formato con mirabile volontà un capolavoro di squadra costituita da elementi quasi infantili. Come fosse sorta, come si fosse sviluppata questa piccola famiglia nella grande famiglia Juventina, non si sa: Dalmazzo la creò, la sorresse col suo entusiasmo fatto di premure e d’affetto, con la sua autorità di capitano e la condusse di vittoria in vittoria. Ricordate? Era un vero godimento vederla giuocare! Non trovava più avversari! Le società anziane, quelle di Piazza d’Armi tutte sbaragliate! I poulins di Dalmazzo, i suoi fratelli d’armi, si chiamavano Giriodi, Bona, Filippo Sertorio, Meille, Varalda, Arioni, Fornara e tanti e tanti altri ottimi ragazzi nei quali manteneva vivo l’entusiasmo concedendo a volta a volta un posto in squadra e che – fuori squadra – costituivano una claque fedele e rumorosa nelle randagie e sempre trionfali tournées. Per le molteplici virtù che adunava la piccola squadra si trasformò presto in un organismo completo, ben degno di essere lanciato in più serie competizioni. La « Juventus » acquistò così quella terza squadra che nessun’altra società potè mai eguagliare e che, ogni anno passante, lascia al Club larga e gelosa eredità di gloria. Poi divenne grande giuocatore e Capitano della nostra prima squadra. Raggiunse l’apogeo della sua carriera – Povero Benigno! Ne era contento, fiero, giustamente ambizioso. Più orgogliosi ne eravamo noi. Pochi Clubs potevano vantare un giuocatore così corretto, slanciato nella sua bella divisa, plasticamente bello, così distinto di tratto coi compagni e con gli avversari. Partecipò alle ansie e alle lotte del Club, ne fu, in campo e fuori, tenace assertore di fede, di costanza e d’affetto, specie nei critici momenti in cui nemici d’ogni sorta s’erano accaniti per abbatterne la potenza, ed è questo il più forte tributo di lode e di riconoscenza che gli dobbiamo. L’intenso suo attaccamento per tutto quello che era juventino traspariva dagli affettuosissimi accenti delle sue lettere che sempre ci commossero e che ora ci fanno piangere l’immatura perdita con dolore profondo, inconsolabile. Là sull’Altipiano di Asiago, nella mirabile e fulgida pagina di questa primavera eroica d’Italia, anche Dalmazzo offerse in olocausto alla Patria la bellezza dei suoi vent’anni. Là concorse coi suoi soldati a formare quel baluardo insuperabile di corpi e di anime contro cui s’infranse la tracotanza nemica. Come Corbelli, come Canfari, così Dalmazzo alla testa della sua Compagina che guidava con impeto e con entusiastico ardimento, andò incontro alla morte con la serenità della sua bella anima generosa: sono lutti che rendono luci di gloria! La « Juventus » paga il proprio tributo alla Patria col sacrificio dei suoi migliori figli. Quelli che restano siano degni dei Morti nei supremi doveri fiche incombono, ne onorino la memoria stringendosi con sempre più forte animo attorno a questa vecchia gloriosa bandiera. http://ilpalloneracconta.blogspot.com/2020/02/benigno-dalmazzo.html Modificato April 29, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti