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Giuseppe Viani

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Juventus Logo 3D" Poster by StepupDesign | RedbubbleGIUSEPPE VIANI

 

Giuseppe Viani | Stelle juventine

 

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Viani

 

 

Nazione: Italia Italia
Luogo di nascita: Treviso
Data di nascita: 13.09.1909

Luogo di morte: Ferrara

Data di morte: 06.01.1969
Ruolo: Centrocampista
Altezza: 183 cm
Peso: 83 kg

Soprannome: Gipo - Lo Sceriffo

 

 

Alla Juventus dal 1939 al 1940

Esordio: 14.01.1940 - Serie A - Juventus-Liguria 4-0

Ultima partita: 11.02.1940 - Serie A - Modena-Juventus 1-2

 

5 presenze - 0 reti

 

 

Giuseppe Ferruccio Viani, detto Gipo, (Treviso, 13 settembre 1909  Ferrara, 6 gennaio 1969) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo centrocampista. Con 639 presenze è quinto assoluto nella classifica di presenze degli allenatori in Serie A.

In sua memoria è intitolato lo Stadio Comunale di Nervesa della Battaglia.

Trasferitosi a Nervesa della Battaglia il 1º agosto 1956.

Nel 2018 ottiene un riconoscimento alla memoria nella Hall of Fame del calcio italiano.

 

Giuseppe Viani
Gipo Viani.jpg
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 183 cm
Peso 83 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Termine carriera 1943 - giocatore
1969 - allenatore
Carriera
Squadre di club
1924-1926 non conosciuta Olimpia Treviso ? (?)
1926-1928   Treviso 21 (10)
1928-1934   Ambrosiana 137 (11)
1934-1938   Lazio 114 (1)
1938-1939   Livorno 27 (0)
1939-1940   Juventus 5 (0)
1940-1941   Siracusa 25 (2)
1941-1943   Salernitana 42 (1)
Carriera da allenatore
1940-1941   Siracusa  
1941-1943   Salernitana  
1945   Benevento  
1945-1946   BPD Colleferro  
1946-1948   Salernitana  
1948-1949   Lucchese  
1949-1951   Palermo  
1951-1952   Roma  
1952-1956   Bologna  
1956-1965   Milan  
1958 Italia Italia  
1960 Italia Italia  
1960 Italia Italia olimpica D.T.
1965-1966   Genoa  
1968   Bologna D.T.
1968-1969   Udinese D.T.

 

Caratteristiche tecniche

Allenatore

Alcune fonti lo indicano come il primo allenatore ad introdurre il ruolo del libero, altri, come il giornalista Gianni Brera, hanno attribuito invece questo merito a Ottavio Barbieri.

Ciò che è certo, è che sfruttò al meglio l'invenzione del Vianema sorta da un'idea di un suo giocatore, Antonio Valese ai tempi della Salernitana: in tal senso fu uno dei primi -se non il primo- allenatore ad introdurre il ruolo del libero in modo sistematico. Il Vianema si configurò come una revisione del sistema da cui ebbe in seguito origine il catenaccio all'italiana. L'utilizzo del Vianema consentì alla Salernitana di non sfigurare contro squadre di Serie A ritenute molto più forti, riuscendo ad ottenere preziosi pareggi e vittorie, e soltanto per un punto non ottenne una salvezza che mostrò di meritare, in quanto l'arbitro fiorentino Vittorio Pera si rese protagonista di un pessimo arbitraggio nella sfida salvezza dei "granata del Sud" contro la Roma, come fonti autorevoli testimoniano (fra cui Antonio Ghirelli, nella sua Storia del calcio).

Carriera

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"Gipo" Viani tra i compagni di squadra Ferraris IV e Fantoni II: una delle più forti mediane della storia della Lazio

Giocatore

Cresce calcisticamente nelle file dell'Olimpia di Treviso in Terza Divisione e del Treviso in Prima Divisione.

Nel 1929 viene ceduto, assieme a Umberto Visentin, all'Ambrosiana. Esordisce in Serie A il 6 ottobre 1929 in Ambrosiana-Livorno (2-1). Nella stagione 1929-30 vince lo scudetto con la squadra milanese. Dopo sei stagioni in maglia nerazzurra, gioca con Lazio, Livorno e Juventus. Termina la sua carriera calcistica tra il 1940 e il 1943 nel Siracusa e nella Salernitana.

Allenatore

Per tutta la sua carriera fu accompagnato dal soprannome "Lo sceriffo", tanto per i suoi metodi risoluti quanto per una notevole somiglianza con John Wayne.

Club

Siracusa e Salernitana

Nei suoi ultimi 3 anni da calciatore cominciò anche ad allenare, diventando allo stesso tempo "Allenatore-Giocatore" del Siracusa e poi della Salernitana: con i siciliani restò un anno (dal 1940 al 1941) e portò il club al primo posto nella classifica finale del girone H della Serie C 1940-1941; in quanto detentore del girone venne ammesso ai gironi finali per la promozione diretta in Serie B, poi sfumata: partecipò al girone A finale, ma arrivò in terza posizione, non raggiungendo i primi due posti validi per un solo punto; con i granata, invece, restò due anni (dal 1941 al 1943) e, alla prima stagione arrivò di nuovo capolista, ma la squadra non venne ammessa ai gironi finali per illecito sportivo, mentre l'annata successiva rimase sulla panchina campana, arrivò per la seconda volta consecutiva in prima posizione in classifica e arrivò in seconda posizione nel girone A della fase finale, ottenendo dunque la promozione in Serie B. La cadetteria, però, stenterà ad arrivare, in seguito agli attacchi bellici della Seconda guerra mondiale che hanno costretto l'interruzione dei campionati.

Benevento e Colleferro

Dopo due anni di inattività allenò il Benevento, con cui vinse il campionato di C (anche se il club per motivi economici non formalizzerà l'iscrizione alla B), e dopo, sino al 1946, passò al B.P.D. Colleferro.

Seconda avventura alla Salernitana

Successivamente, Viani ritornò alla Salernitana, in Serie B. Con i campani conquistò la promozione in Serie A adottando un modulo tattico originale. Il sistema, detto Vianema in onore dell'allenatore, prevedeva l'assenza dell'attaccante centrale, impiegato come un libero, e una manovra offensiva molto efficace avviata sulle fasce laterali.

Lucchese e Palermo

Dopo la positiva esperienza in Campania, diventò tecnico della Lucchese, per l'anno 1948-1949, dove concluse all ottavo posto finale in campionato, e, per un biennio (dal 1949 al 1951), divenne tecnico del Palermo, chiudendo con un tredicesimo posto e poi decimo posto finale.

Roma

In seguito alla prima e unica retrocessione della Roma in Serie B, avvenuta nella stagione 1950-1951, venne scelto come allenatore dei giallorossi, con il quale conquistò immediatamente la massima serie, dopo aver tenuto il comando della classifica e aver domato il Brescia con un punto di vantaggio.

Nonostante la promozione, decise di dimettersi da tecnico dei capitolini.

Bologna

Per un quadriennio, dal 1952 sino al 1956, fu chiamato alla guida del Bologna, con cui ottenne dei risultati di alta classifica, concludendo in modo positivo le stagioni con gli emiliani.

Milan

Nel 1956 fu ingaggiato dal Milan, che condusse da allenatore fino al 1958 e in qualità di direttore tecnico dal 1958 al 1965. In questi nove anni vinse 3 scudetti (1956-1957, 1958-1959 e 1961-1962) e la Coppa dei Campioni 1962-1963 dopo aver perso la finale del 1958 con il Real Madrid. Come direttore tecnico perde la quarta edizione della Coppa Intercontinentale 1963, dove si affrontarono il Milan e il Santos.

Sempre in questo periodo Viani concluse un affare di calciomercato assai vantaggioso con la Roma: Víctor Benítez passò in giallorosso in cambio del trasferimento al Milan di Sormani e Schnellinger.

Nazionale Italiana

Tra il 1958 e il 1960 fu nominato commissario tecnico della Nazionale italiana e ricopri il ruolo di D.T. della Nazionale Olimpica italiana.

Genoa, di nuovo Bologna e infine Udinese

Dopo l'avventura nel Milan diresse il Genoa, poi ancora il Bologna (per la seconda metà della stagione 1967-1968, subentrando a gennaio a Luis Carniglia) e infine l'Udinese.

 

Palmarès

150px-Gipo_viani_ambrosiana_1928-29.jpg
 
Viani con la maglia dell'Ambrosiana nella stagione 1928-29.

Giocatore

Allenatore

Club

Competizioni nazionali
Competizioni internazionali

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Juventus Logo 3D" Poster by StepupDesign | RedbubbleGIUSEPPE VIANI

 

viani.JPG

 

 

 

Non tutti ricordano come quando e perché Gipo Viani – si legge su “Hurrà Juventus” del febbraio 1969 – il popolare tecnico stroncato da infarto in un albergo di Ferrara la mattina del 6 gennaio, venne a Torino per vestire la maglia della Juventus. Gipo aveva militato nelle file dell’Inter e, con la casacca neroazzurra aveva vinto il titolo di Campione d’Italia nel primo campionato a girone unico (1929-30). Poi, passato alla Lazio, per cinque anni era stato il perno della mediana della società biancoceleste: un giocatore elegante, pratico, senza fronzoli; dominatore sui palloni alti che attraversavano la sua area di rigore, grintoso, ma non falloso, atletico, ma sufficientemente veloce.
Purtroppo nell’ultimo anno di permanenza alla Lazio il suo rendimento si fece saltuario. Forse c’erano anche ragioni extra sportive a renderlo preoccupato e meno diligente nella preparazione atletica. Alla fine della stagione 1938-39 i dirigenti della Lazio decisero di metterlo in lista di trasferimento.
Viani venne a Torino. Andò da Borel II, al quale era legato da buona amicizia e Farfallino perorò la causa di Gipo: la Juventus, a quell’epoca, si trovava priva di un forte centromediano e forse Viani avrebbe potuto risolvere i problemi della seconda linea bianconera. Invece il giocatore non riuscì a convincere appieno i tecnici juventini. Sotto certi punti di vista Viani, allegro, spensierato, pazzerellone, amante delle carte e del biliardo, poteva essere paragonato a Renato Cesarini.
Alla Juventus Viani non ebbe fortuna. Giocò in prima squadra una sola partita, quella della prima domenica di campionato; per il resto della stagione militò nelle riserve e si può dire che, come giocatore, Viani fini alla Juventus la sua carriera. Tornò grande dopo la guerra, quando andò ad allenare la Salernitana. Da quel momento iniziò la sua ascesa come tecnico: in quella veste egli poté dimostrare che il gioco del calcio non aveva per lui alcun mistero.

 

https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2012/09/giuseppe-ferruccio-viani.html

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