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Socrates

Pio Marchi I

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343147667_juve1905.png.b8e876acd0c350f48cdbe177105aa5aa.png PIO MARCHI  

 

Pio Marchi (I) | Stelle juventine

 

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Pio_Marchi

 

 

Nazione: Italia Italia
Luogo di nascita: Carmagnola (Torino)
Data di nascita: 10.01.1895

Luogo di morte: Torino

Data di morte: 29.11.1942
Ruolo: Centrocampista
Altezza: -
Peso: -

Soprannome: Aviatik - Velivolo

 

 

Alla Juventus dal 1919 al 1920

Esordio: 08.02.1920 - Prima Categoria - Brescia-Juventus 0-0

Ultima partita: 23.05.1920 - Prima Categoria - Inter-Juventus 1-0

 

9 presenze - 1 rete

 

 

 

Pio Marchi, noto anche con il nome soprannome di Aviatik, (Carmagnola, 1895  dicembre 1942), è stato un calciatore italiano, di ruolo mediano.

Era noto come Marchi I per distinguerlo dal fratello minore, anch'egli calciatore della Juventus, Guido o Marchi II. Morì nel dicembre 1942 a seguito di un'incursione aerea.

 

Pio Marchi
     
Nazionalità   Italia
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Centrocampista
Carriera
Squadre di club
1919-1920   Juventus 9 (1)

 

Carriera

Amante del gioco aereo e meno dotato tecnicamente del fratello, fece il suo esordio con la Juventus contro il Brescia l'8 febbraio 1920 in un pareggio per 0-0, mentre la sua ultima partita fu contro l'Inter il 23 maggio 1920 in una sconfitta per 1-0. Nella sua unica stagione bianconera collezionò 9 presenze ed una rete.

Gli venne dedicato uno dei campi di allenamento siti a fronte lo Stadio Comunale, e fu disputata nel 1945 una partita (Juventus-Torino) a scopo benefico dove in palio c'era la Coppa Pio Marchi, per ricordare la sua tragica morte.

 

 

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1014006142_juve1905.png.11868ff5d66c8ffc320ccb0ee5bcb361.png PIO MARCHI 

 

scansione0001.jpg

 

 

 

Era approdato alla Juventus nel 1913, dopo aver giocato in molte squadrette anche contemporaneamente, insieme al fratello Guido – scrive Piera Callegari sul suo libro “La Juventus” – I fratelli Marchi furono, per la Juventus, molto più che validi giocatori, specialmente Pio, il primo, chiamato Velivolo o Aviatik per le bande del paraorecchie che gli svolazzavano ai lati della testa mentre correva.
Pio era un tipo riflessivo e perspicace, che coltivava una straordinaria passione per il calcio, e non soltanto a titolo personale. Il suo sguardo penetrante, filtrato attraverso gli occhiali, seguiva con attenzione l’attività delle piccole squadre, pronto a cogliere i segni di qualche talento da assicurare alla Juventus.
Doveva vederci chiaro, perché un giorno mise gli occhi su un giovanissimo che gli parve assennato segnalare ai suoi dirigenti. Era un moretto di taglia media, un certo Combi. La società bianconera gli è sempre stata riconoscente per questa sua opera di osservatore, che uno dei campi di allenamento era intitolato a suo nome. E l’altro, si chiamava Combi.
Pio Marchi portava gli occhiali, giocava sempre di testa e di lenti a contatto certo allora non si parlava. Una volta “Hurrà” scrisse di lui, dopo un incontro, che era rimasto ben sessantasette dei novanta minuti in aria! Più velivolo di così!


RENATO TAVELLA, DAL SUO LIBRO “IL ROMANZO DELLA GRANDE JUVENTUS”
Con attenzione aggiusta gli occhiali, ascolti pareri e direttive, è disponibile a giocare dove gli si dice di mettersi. Si sa che predilige i colpi di testa che, a dispetto delle lenti calate sul naso, ama saltare di qua e di là senza curarsi più di tanto degli urti e delle spintonate degli avversari. Dà il meglio di sé in aria e appunto per questo lo chiamano Aviatik. Nel piccolo mondo del calcio cittadino ancora non si è spenta l’eco delle meraviglie che riesce a combinare quando volta sempre più in alto.
Dalla vicina cittadina di Carmagnola dove era nato, al cortile di San Giuseppe, alla squadra dell’Italia che si cimentava pure essa nella generosa Piazza d’Armi, le sue prestazioni si erano succeduto come l’impeto di una vera e propria escalation. Mezzo destro o sinistro, centroavanti, ala, mediano, persino terzino, non c’era ruolo in cui non sapesse esprimersi con profitto.

Quando poi nel 1913, con le sue rincorse librate nel cielo, contribuisce a porre il sigillo vincente a un atteso torneo agguantato dal Minerva Football Club, le quotazioni di Marchi salgono e ben valgono l’unanime considerazione degli appassionati. Il definitivo salto diventa naturale e logica conseguenza: chiesto alla dirigenza juventina di essere accolto come socio, all’istante viene accontentato.

 

https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2011/01/pio-marchi.html

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